Rassegna Stampa del 28 febbraio 2020 Testata
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Rassegna Stampa del 28 febbraio 2020 Testata Data 26 febbraio 2020 IL CERTIFICATO MEDICO PER LA SCUOLA TORNA OBBLIGATORIO Il certificato medico dopo più di cinque giorni di assenza dalla scuola torna obbligatorio per il Coronavirus. Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico, secondo le misure urgenti varate dal ministero dell’Istruzione in occasione dell’epidemia da COVID-19. Il certificato medico per la scuola torna obbligatorio Oltre a questo, per effetto del provvedimento sono sospesi fino al 15 marzo 2020 i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche programmate dalle istituzioni scolastiche. Ma i dirigenti scolastici delle scuole in cui l’attività didattica è stata sospesa per l’emergenza sanitaria possono attivare, di concerto con gli organi collegiali competenti e per la durata della sospensione, modalità di didattica a distanza, ponendo particolare attenzione alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità, come anticipato un paio di giorni fa dalla ministra Lucia Azzolina. Ma la riproposizione del certificato medico obbligatorio per il ritorno a scuola dopo cinque giorni di assenza non ha riscosso molto consenso. Pina Onotri, Segretario generale del Sindacato Medici Italiani, ha detto che “La norma contenuta nel DPCM del 25 febbraio 2020, del Presidente del Consiglio, attuativo del decreto sul Coronavirus che stabilisce all’articolo 1 la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga delle disposizioni vigenti, ci vede perplessi. Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d’altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l’assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi. Va considerando che i certificati per assenze inferiori a 5 giorni sono stati aboliti in numerose città. La disposizione riguarderebbe nove regioni che negli ultimi anni avevano fatto cadere l’obbligo risalente al 1967, ovvero la Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio e Marche. È impensabile chiedere ad un medico di certificare l’assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime”. Il segretario nazionale della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg), Silvestro Scotti, parla invece direttamente di follia: “Si tratta di una misura che non ha fondamento scientifico perché non è possibile certificare l’assoluta certezza di non contagiosità. Nel caso, quindi, lo studente dovesse incubare la malattia, si profilerebbe una responsabilità del medico?”, ha detto all’AdnKronos Salute.
Testata Data 26 febbraio 2020 CORONAVIRUS, MEDICI CONTRO L’OBBLIGO DI CERTIFICATO PER IL RIENTRO A SCUOLA L’associazione medici di famiglia: «Misura che non ha fondamento scientifico». Fino al 15 marzo, la riammissione a scuola per assenze per malattia per più di cinque giorni, potrà avvenire solo dietro presentazione di certificato orna il certificato medico obbligatorio a scuola. Una follia, protestano i medici di base che definiscono il provvedimento governativo inutile (come si fa a essere certi che l’alunno non sia contagioso?) e addirittura controproducente, perché le visite in ambulatorio aumentano il rischio di contagio. Ma tant’è. Fino al 15 marzo, gli studenti che si assentano causa malattia per più di cinque giorni possono tornare in classe solo dietro presentazione di certificato di avvenuta guarigione. I medici di famiglia: «Una follia» Silvestro Scotti, segretario nazionale della Fimmg, la Federazione dei medici di famiglia, attacca: «Si tratta di una misura che non ha fondamento scientifico perché non è possibile certificare l’assoluta certezza di non contagiosità. Nel caso, quindi, lo studente dovesse incubare la malattia, si profilerebbe una responsabilità del medico?». Senza contare che il provvedimento è destinato ad «aumentare inutilmente i contatti che dovrebbero essere invece limitati». «Il rilascio del certificato prevede una visita - ha spiega alll’Adnkronos -, non può essere rilasciato per via telematica. Avremo quindi ambulatori più affollati e, quindi, più pericolo di contagio. E tutto per un’inutile pratica burocratica». «È impensabile chiedere ad un medico di certificare l’assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime», rincara Pina Onotri, Segretario generale del Sindacato Medici Italiani. «La norma - scrive in un comunicato - ci lascia perplessi. Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d’altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l’assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi». Le nuove misure Il ritorno del certificato è previsto tra le nuove misure per il contenimento del coronavirus contenute nel Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri firmato martedì sera, che prevede «ulteriori misure di contenimento dell’epidemia, comprese quelle per il mondo della scuola». «Fino al prossimo 15 marzo la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avverrà solo dietro presentazione di certificato medico», si legge nel testo del Dpcm. Anche se la regione di appartenenza ha abolito l’obbligo della certificazione, sostituita, negli ultimi anni, da una semplice autocertificazione, come ormai hanno fatto diverse regioni italiane: Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, Lazio e Marche, oltre alle Province autonome di Trento e Bolzano. Anche qui, però, resta l’obbligo di certificato nei casi di profilassi previste a livello nazionale o internazionale per motivi di sanità pubblica (ad esempio resta per il morbillo, mentre c’è esonero per otiti o alla serie di semplici infiammazioni delle vie respiratorie).
Testata Data 26 febbraio 2020 ONOTRI (SMI): “RIAMMISSIONE A SCUOLA CON CERTIFICATO? SIAMO PERPLESSI” 26 FEB - “La norma contenuta nel Dpcm del 25 febbraio 2020, del Presidente del Consiglio, attuativo del decreto sul Coronavirus che stabilisce all’articolo 1 la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga delle disposizioni vigenti, ci vede perplessi”. È quanto ha dichiarato Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani: “Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d’altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l’assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi” “Va considerato che i certificati per assenze inferiori a 5 gg sono stati aboliti in numerose città - prosegue Onotri - la disposizione riguarderebbe nove regioni che negli ultimi anni avevano fatto cadere l’obbligo risalente al 1967, ovvero la Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio e Marche”. “È impensabile chiedere ad un medico di certificare l’assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime”, conclude Onotri.
Testata Data 26 febbraio 2020 CORONAVIRUS, SMI: NESSUNA SICUREZZA DA CERTIFICATO MEDICO A SCUOLA Roma 26, feb - Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani, esprime "perplessità" per la decisione del governo di riammettere nelle scuole, fino al 15 marzo, solo con certificato medico gli alunni per assenze dovute a malattia per oltre cinque giorni. "Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d'altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l'assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi" continua Onotri. "Va considerato che i certificati per assenze inferiori a 5 giorni sono stati aboliti in numerose città. La disposizione riguarderebbe nove regioni che negli ultimi anni avevano fatto cadere l'obbligo risalente al 1967, ovvero la Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio e Marche. È impensabile chiedere ad un medico di certificare l'assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime.
Testata Data 26 febbraio 2020 CORONAVIRUS. SMI: PERPLESSI SU NORMA RIAMMISSIONE A SCUOLA, FARE ANALISI Roma, 26 feb. - "La norma contenuta nel DPCM del 25 febbraio 2020, del Presidente del Consiglio, attuativo del decreto sul Coronavirus che stabilisce all'articolo 1 la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga delle disposizioni vigenti, ci vede perplessi. Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d'altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l'assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi. Va considerato che i certificati per assenze inferiori a 5 giorni sono stati aboliti in numerose citta'. La disposizione riguarderebbe nove regioni che negli ultimi anni avevano fatto cadere l'obbligo risalente al 1967, ovvero la Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio e Marche. È impensabile chiedere ad un medico di certificare l'assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime". Cosi' in un comunicato Pina Onotri, Segretario generale del Sindacato Medici Italiani.
Testata Data 26 febbraio 2020 ONOTRI (SMI): “RIAMMISSIONE A SCUOLA CON CERTIFICATO? SIAMO PERPLESSI” 26 FEB - “La norma contenuta nel Dpcm del 25 febbraio 2020, del Presidente del Consiglio, attuativo del decreto sul Coronavirus che stabilisce all’articolo 1 la riammissione nelle scuole di ogni ordine e grado per assenze dovute a malattia di durata superiore a cinque giorni avviene, fino alla data del 15 marzo 2020, dietro presentazione di certificato medico, anche in deroga delle disposizioni vigenti, ci vede perplessi”. È quanto ha dichiarato Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani: “Se da un lato va rilevato che fino ad ora i soggetti under 15 sembrano non essere colpiti da malattia, d’altro lato non possiamo sapere se sono infetti oppure no. Prima di certificare l’assenza da malattia dovremmo poter fare delle analisi, in assenza di queste chiediamo al Governo protocolli operativi” “Va considerato che i certificati per assenze inferiori a 5 gg sono stati aboliti in numerose città - prosegue Onotri - la disposizione riguarderebbe nove regioni che negli ultimi anni avevano fatto cadere l’obbligo risalente al 1967, ovvero la Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Piemonte, Emilia Romagna, Umbria, le Province autonome di Trento e Bolzano, Lazio e Marche”. “È impensabile chiedere ad un medico di certificare l’assenza di malattie infettive e/o diffusive in un contesto come questo dove le incertezze sono massime”, conclude Onotri.
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