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DINOSAURO BIG JOHN – TRIESTE: PRENDE IL VIA NEL LABORATORIO DELLA ZOIC LA RICOSTRUZIONE DELLO SCHELETRO DI UN ENORME TRICERATOPO, IN ASSOLUTO UNO DEI PIU’ GRANDI ESEMPLARI MAI RITROVATI PRENDE IL VIA NEL LABORATORIO DELLA DITTA TRIESTINA ZOIC LA RICOSTRUZIONE DELLO SCHELETRO DI UN ENORME TRICERATOPO, IN ASSOLUTO UNO DEI PIÙ GRANDI ESEMPLARI DI DINOSAURO DI QUESTA SPECIE MAI RITROVATO “BIG JOHN” È STATO ESTRATTO SU SUOLO AMERICANO ED È ARRIVATO A PEZZI NELLE MANI SPECIALIZZATE DEI PALENTOLOGI TRIESTINI – TRA I POCHI AL MONDO A OPERARE SU RESTI FOSSILI DI QUESTE PROPORZIONI – ANCORA CUSTODITO NEGLI SPECIALI IMBALLAGGI DI BENDE GESSATE
LA RICOSTRUZIONE POTRÀ ESSERE SEGUITA PASSO PASSO IN UN WORK IN PROGRESS SUI CANALI SOCIAL DELLA ZOIC (YOUTUBE, FACEBOOK E INSTAGRAM). ATTESA A INIZIO PRIMAVERA LA CONCLUSIONE DEL MONTAGGIO E L’ESPOSIZIONE AL PUBBLICO NEL NUOVO SHOW ROOM DELLA DITTA ZOIC IN VIA FLAVIA TRIESTE- Dopo il successo dell’esposizione al pubblico, lo scorso ottobre, dell’ultimo dinosauro preparato dalla Zoic – ditta triestina d’eccellenza mondiale nell’ambito della paleontologia, specializzata nell’estrazione e lavorazione dei resti fossili, anche di notevoli proporzioni – è adesso la volta di uno tra gli esemplari più grandi mai ritrovati di triceratopo, certamente il più famoso tra i “dinosauri cornuti”, tipica specie dell’attuale America del Nord, risalente al Cretaceo superiore (tra i 68 e i 95 milioni di anni fa). “Big John”, questo il nome attribuito all’ultimo, enorme reperto arrivato tra le mani dei paleontologi triestini, ha un cranio stimato oltre due metri e mezzo di lunghezza per quasi due metri di larghezza. L’enorme bestione
cornuto doveva essere la novità natalizia per gli amanti di questi fossili, con un’estrazione e preparazione presentata al pubblico a step in un entusiasmante work in progress allestito nel nuovo show room che la Zoic ha recentemente acquisito in via Flavia. Malgrado la pandemia, e le conseguenti restrizioni alle attività dal vivo, sarà comunque possibile seguire online la rinascita di questo animale fin dalle prime fasi, con la messa in linea da oggi di una serie di video sui canali social della ditta triestina: Youtube, Facebook e Instagram. Il video di presentazione: https://drive.google.com/file/d/1oPLn6CquvwrRfzLJXEWZ_- 6MdwfeeXIhk/view?usp=sharing Big John è stato scavato in un giacimento fossilifero degli Stai Uniti ed è arrivato a Trieste a pezzi, ancora custodito negli speciali imballaggi fatti bi bende gessate. È ora necessario un lungo lavoro di apertura dei contenitori, pulizia delle ossa e restauro delle parti mancanti per poter procedere con il montaggio e veder così comparire uno dei più iconici dinosauri che mai abbiano popolato il nostro pianeta. «Vogliamo offrire a Trieste un altro spettacolo indimenticabile», spiega il titolare della Zoic Flavio Bacchia. «Da sempre siamo impegnati a condividere con gli appassionati o i semplici curiosi la nostra peculiare attività e speriamo che anche questa volta ci sarà modo di mostrare il lavoro finito prima che “Big John” si incammini per la sua destinazione finale, che con ogni probabilità sarà qualche famoso museo internazionale». Si potranno così conoscere le tecniche di estrazione di fossili complessi, scoprire come vengono cavati, e quindi lavorati, passo passo prima di prendere nuovamente forma. Unica realtà
italiana che lavora a questi livelli, si devono alle preparazioni del team triestino della Zoic – che vanta un’esperienza ormai riconosciuta a livello internazionale, dal Canada all’Australia, fino alla Russia, il Giappone e, naturalmente, l’Europa – numerosi degli esemplari custoditi in diverse collezioni, sia pubbliche che private, di tutto il mondo. L’auspicio è quindi quello di accompagnare il pubblico con aggiornamenti video periodici che sveleranno le fasi più delicate e spettacolari della lavorazione e del montaggio dell’enorme reperto, fino ad arrivare in primavera alla possibilità di aprire le porte della nuova sede espositiva per far toccare letteralmente con mano il gigantesco dinosauro cornuto. ufficio stampa volpe&sain 20 MINUTI CON IL CRAF: IL 25 GENNAIO LIVE TALK CON MARIANNA SANTONI, GURU DI PHOTOSHOP Spilimbergo (PN), 19 gennaio 2021 – La “regina di Photoshop” in diretta per “20 minuti con il CRAF”. Il 25 gennaio alle 19.00 il Centro Ricerca e Archiviazione della Fotografia di Spilimbergo ospiterà su Facebook nel palinsesto del live talk Marianna Santoni, prima esperta italiana ed oggi unica donna eletta Miglior Adobe Guru per Photoshop e Lightroom. “Un grande onore per noi – afferma il direttore del Centro
Alvise Rampini – tanti gli argomenti della nostra conversazione, dall’attività formativa grazie alla quale in questi giorni ha conquistato il primo posto nella classifica Tau Visual come migliore docente in Italia esperto in post-produzione, ai numerosi riconoscimenti ottenuti, passando attraverso la sua attività di fotografa e alle numerose consulenze per la gestione di importanti archivi fotografici”. Marianna Santoni a 43 anni è l’unica donna italiana Eizo Ambassador, l’unica fotografa italiana Canson Infinity Ambassador, unica donna europea X-Rite Coloratti Master e prima ritoccatrice europea Wacom Evangelist. Nel 2007 ha ricevuto come “donna dell’anno” il Premio Pericle d’Oro e nel 2010 è stata nominata al merito dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali tra le 54 donne di talento del nostro Paese. Questo riconoscimento in particolare le è stato attribuito per “aver innescato un autentico tsunami di innovazione nel mondo della fotografia”: “Una luminosa carriera – commenta il presidente Enrico Sarcinelli – che nasce dal solido connubio di umanità e competenza, al servizio degli studenti e delle aziende internazionali più importanti”. Dal 2004 Santoni è relatrice per Canon, Nikon, Fujifilm ed Elinchrom. Autrice di oltre settanta pubblicazioni, ha svolto oltre mille incarichi di formazione, ha tenuto lezioni in 13 università e insegna fotografia digitale e post-produzione all’ISIA di Urbino dal 2010 nella specialistica post-laurea in fotografia di Beni Culturali. Pochi sanno che Marianna Santoni è consulente per la digitalizzazione e archiviazione del patrimonio artistico: di recente ha infatti curato l’archivio del jazz del fotografo Roberto Polillo e nell’ambito della fotografia forense è consulente per alte realtà governative, tra cui l’Esercito Italiano. È stata al CRAF qualche anno fa per un evento formativo in presenza e una conferenza, entrambi sold-out: “L’impeccabile preparazione e l’energia travolgente che trasmette in tutte le
performance continuano a decretare la sua popolarità – conclude Alvise Rampini – durante il nostro incontro online avremo modo di sottoporle tantissime domande e la nostra responsabile dell’organizzazione Maria Santoro la intervisterà per farci conoscere ancora meglio il segreto del suo successo”. Premio Galileo 2021: nella cinquina finalista Antonio Casilli, Pier Paolo Di Fiore, Barbara Mazzolai, Alberto Piazza e Chiara Valerio Si è riunita questa mattina in digitale la Giuria Scientifica del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica, che ha selezionato i 5 autori che accederanno alla fase finale del Premio: Antonio Casilli, con Schiavi del clic. Perché lavoriamo tutti per il nuovo capitalismo? (Feltrinelli), Pier Paolo Di Fiore con Il prezzo dell’immortalità. Cosa sappiamo del cancro e come possiamo sconfiggerlo (Il Saggiatore), Barbara Mazzolai con La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta (Longanesi), Alberto Piazza con Genetica e destino. Riflessioni su identità, memoria ed evoluzione (Codice Edizioni), Chiara Valerio con La matematica è politica (Einaudi). Alla presenza dell’assessore alla Cultura del Comune di Padova, Andrea Colasio, la Giuria del Premio, presieduta
da Maria Chiara Carrozza, ex ministro, direttore scientifico Fondazione Don Gnocchi e professore ordinario di Bioingegneria industriale Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, ha introdotto in prima battuta i 41 libri, tra le 150 candidature, che avevano superato la prima selezione del Premio. Nel corso dell’incontro della Giuria scientifica sono intervenuti, in qualità di giurati: Gabriele Beccaria, giornalista coordinatore Tuttoscienze e Tuttosalute La Stampa; Giovanni Caprara, saggista ed editorialista scientifico Corriere della Sera; Anna Cereseto, professore ordinario di Biologia Molecolare e direttore del Laboratorio di Virologia Molecolare CIBIO Università di Trento; Massimo Cerofolini, giornalista, conduttore Eta Beta Radio 1 Rai; Annamaria Colao, professore ordinario di Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, Cattedra Unesco di Educazione alla Salute e allo Sviluppo Sostenibile Università Federico II di Napoli, vincitrice del Premio Geoffrey Harris; Carmen Giordano, professore associato di Bioingegneria Politecnico di Milano, principal investigator progetti MINERVA e DIANA ERC- Consiglio Europeo delle Ricerche; Luciano Onder, giornalista, conduttore TG5 Salute; Rossella Panarese, giornalista, autrice e conduttrice Radio3Scienza; Roberto Ragazzoni, professore ordinario di Astronomia Università di Padova, direttore Osservatorio Astronomico di Padova, vincitore del Premio Wolfgang Paul della Fondazione Alexander von Humboldt; e Sahra Talamo, professore ordinario e direttrice Laboratorio di Radiocarbonio-BRAVHO Alma Mater Studiorum Università di Bologna, principal investigator progetto RESOLUTION ERC- Consiglio Europeo delle Ricerche. «Siamo arrivati alla XV edizione del Premio letterario Galileo e oggi possiamo confermare il successo della formula sperimentata negli ultimi anni con l’Università di Padova e ItalyPost – ha commentato l’assessore alla Cultura Andrea Colasio. L’edizione 2021 del Premio continua questo percorso, puntando ad ampliare ulteriormente la caratura nazionale di un
Premio che ha la capacità di cogliere i processi più emblematici del nostro presente. La scelta della cinquina di quest’anno è un’ulteriore dimostrazione dell’importanza di promuovere la divulgazione scientifica e per questo esprimo il mio ringraziamento a tutti i membri della Giuria» ha concluso l’Assessore. Il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica entra ora nella fase finale: le 5 opere saranno esaminate congiuntamente dalla Giuria degli Studenti – composta da 200 studenti universitari e dagli studenti di dieci classi delle scuole secondarie di secondo grado di tutta Italia. La cerimonia di consegna del Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica si terrà venerdì 14 maggio a Padova. Il giorno precedente – giovedì 13 maggio – i 5 autori finalisti presenteranno al pubblico le opere in concorso. Il Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica è promosso dal Comune di Padova-Assessorato alla Cultura. La cinquina finalista: autori e opere Antonio Casilli, Schiavi del clic. Perché lavoriamo tutti per il nuovo capitalismo? (Feltrinelli) L’autore. Antonio A. Casilli, sociologo, e ̀ professore all’università Te ́ le ́ com Paris e ricercatore associato alla ́cole des hautes e E ́tudes en sciences sociales. L’opera. Le profezie sulla “fine del lavoro” risalgono all’alba della civiltà industriale. Anche oggi c’è un’opinione diffusa sulla rivoluzione tecnologica, ed è che l’intelligenza artificiale sostituirà gli uomini, cancellando il lavoro come lo conosciamo. Un’idea del tutto infondata. Le nostre inquietudini sono un sintomo della vera trasformazione in atto: non una scomparsa del lavoro, ma la sua digitalizzazione. Con un’inchiesta sul nuovo capitalismo delle piattaforme, Antonio Casilli getta luce sulla manodopera dell’economia contemporanea: centinaia di migliaia di schiavi del clic
vengono reclutati in Asia, in Africa e in America Latina per leggere e filtrare commenti, classificare le informazioni e aiutare gli algoritmi ad apprendere. È una rivoluzione che ci riguarda da vicino, molto più di quanto vorremmo vedere, perché trasfigura il lavoro in un gesto semplice, frammentario e pagato sempre meno o perfino nulla, quando a compierlo sono addirittura i consumatori. Casilli esplora le strategie e le regole del nuovo taylorismo, nel quale Amazon, Facebook, Uber e Google sono gli attori principali grazie alla capacità di sfruttare i propri utenti inducendo gesti produttivi non remunerati. Servono tutti gli strumenti della sociologia e della scienza politica, del diritto e dell’informatica per smascherare le logiche economiche della società plasmata dalle piattaforme digitali. Per la prima volta, con questo libro riusciamo a immaginarne il superamento: la posta in gioco della nostra epoca è la lotta per il riconoscimento del lavoro di chi fa funzionare le macchine senza diritti e, spesso, senza consapevolezza. Siamo tutti lavoratori digitali e abbiamo bisogno di una nuova coscienza di classe. Pier Paolo Di Fiore con Il prezzo dell’immortalità. Cosa sappiamo del cancro e come possiamo sconfiggerlo (Il Saggiatore) L’autore. Pier Paolo Di Fiore (1958) è professore ordinario di Patologia generale presso l’Università degli Studi di Milano e direttore del «Programma di Novel Diagnostics» dell’Istituto Europeo di Oncologia. Dal 1984 al 1995 ha lavorato negli Stati Uniti presso il National Cancer Institute. È membro della European Molecular Biology Organization e dell’Accademia Nazionale dei Lincei. Ha all’attivo decine di pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche internazionali, tra cui Science, Nature e Cell. L’opera. Tutto comincia da una singola cellula. Una sola, tra migliaia di miliardi. Una cellula che si divide in due cellule uguali, e poi lo fa ancora, e ancora, e ancora, dieci, cento, mille, un milione di volte; una proliferazione che procede impetuosa e senza freni, seguendo la spinta all’immortalità
iscritta nei geni. Una corsa paradossale, che porta la cellula a moltiplicarsi fino al punto di pagarne essa stessa il prezzo, uccidendo il corpo ospitante e scomparendo quindi assieme a lui. Questa storia descrive la nascita e l’evoluzione di un tumore; conoscerla e comprenderla in ogni suo aspetto è l’unico modo che abbiamo per vincere la battaglia contro il cancro. Pier Paolo Di Fiore, oncologo di fama internazionale, ci guida alla scoperta di questo nemico invisibile, mostrandoci che cosa di lui abbiamo capito, in che modo lo abbiamo fatto e come stiamo riuscendo lentamente a sconfiggerlo. Dalle mutazioni cellulari agli oncogeni, dalle metastasi alle targeted drugs, dai fattori di origine delle neoplasie alle tecniche di prevenzione, dalle statistiche alle rivoluzionarie rivelazioni della scienza, quello di Di Fiore è un percorso attorno e attraverso il mondo del cancro, con l’intento di smontare ogni falso mito e illuminare ogni zona oscura. Di Fiore indaga, oltre agli sviluppi più recenti della ricerca, anche la storia sociale della malattia: una storia fatta di studiosi e dottori, di pazienti e delle loro famiglie, di dolorose sconfitte e insperati successi, di grandi intuizioni e madornali errori. Il prezzo dell’immortalità è un’opera fondamentale sul tema più complesso della medicina contemporanea. Un racconto scientifico nel quale a prendere la parola è per la prima volta il cancro stesso, con il suo punto di vista e le sue ragioni, per mostrare che un tumore non è un caos imprevedibile, ma un programma logico che si muove secondo le leggi della biologia. E che può essere affrontato, combattuto e sconfitto. Barbara Mazzolai con La natura geniale. Come e perché le piante cambieranno (e salveranno) il pianeta (Longanesi) L’autrice. Biologa con un Dottorato di ricerca in Ingegneria dei Microsistemi e un Master Internazionale in Eco-Management alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dirige il Centro di Micro-Biorobotica dell’Istituto Italiano di Tecnologia di
Pontedera (Pisa). Nel 2012 è stata coordinatrice del progetto europeo che ha dato vita al primo robot pianta al mondo, il Plantoide, capace di riprodurre il comportamento delle radici, che può essere utilizzato per il monitoraggio degli inquinanti nel suolo. Oggi è a capo del nuovo progetto, GrowBot, per la creazione di robot in grado di arrampicarsi e adattarsi all’ambiente circostante, così come fanno le piante, e che in futuro potranno essere integrati nelle smart cities. I futuri robot pianta rampicanti potranno trovare applicazione in ambito architettonico e urbanistico, per integrare e guidare sensori all’interno delle città, o per esplorazioni in ambito archeologico. Nel 2015 Robohub, la maggiore comunità scientifica internazionale degli esperti di robotica, l’ha inclusa tra le 25 donne più geniali del settore. Ha ricevuto, tra gli altri, il prestigioso Premio Marisa Bellisario e, più recente, il Premio Carla Fendi. L’opera. Scritto dall’interno di uno dei laboratori scientifici più all’avanguardia del pianeta, La Natura geniale di Barbara Mazzolai racconta come la scienza sia al lavoro per carpire i segreti nascosti dalla natura e come si sta svolgendo l’incontro tra biologia e tecnologia che è destinato a riscrivere il futuro della nostra specie. Cosa hanno da insegnarci le piante? Quali dei loro segreti potrebbero aiutarci a costruire un futuro migliore e meno fosco di quello che oggi iniziamo a intravedere? La tecnologia sarà mai in grado di riprodurre la potenza nascosta e pulita del mondo vegetale? La risposta a tutte queste domande è racchiusa nel lavoro pionieristico della donna che ha inventato il primo robot della storia ispirato al mondo delle piante. Perfettamente adattate al loro habitat, le piante rappresentano un’alternativa evolutiva quasi speculare a quella del mondo animale: mentre uomini e animali si sono evoluti privilegiando caratteristiche legate al movimento e alla velocità, il mondo vegetale ha fatto della lentezza l’origine della propria resilienza. Se fino a ieri non avevamo dubbi su quale tra le due fosse la strategia di maggior successo, oggi qualche dubbio c’è, sollevato dalla crisi
ecologica globale che abbiamo scatenato. Dal suo privilegiato punto di osservazione in quanto protagonista della rivoluzione bio-tecnologica in atto, con rigore scientifico e facilità divulgativa, Barbara Mazzolai offre spunti e riflessioni illuminanti sul presente e il futuro del “pianeta azzurro”. Alberto Piazza con Genetica e destino. Riflessioni su identità, memoria ed evoluzione (Codice Edizioni) L’autore. E’ professore emerito di genetica umana presso l’Università di Torino. Nel 1997, insieme a Luigi Luca Cavalli Sforza e Paolo Menozzi, ha pubblicato per Adelphi il fondamentale Storia e geografia dei geni umani. L’opera. Le sempre maggiori conoscenze che stiamo accumulando sulla genetica e sull’evoluzione umana hanno una forte influenza sulla percezione che avvertiamo di noi stessi. Un’influenza tale da richiamare un concetto potente come il destino, spesso associato a un’idea di predeterminazione scritta nei nostri geni. La realtà è però ben più complessa. In questa raccolta di saggi, il genetista Alberto Piazza prende spunto proprio dal significato di destino per tracciare un viaggio di esplorazione della natura biologica, culturale e morale dell’essere umano, dove scienza, letteratura e filosofia si incontrano e dialogano. Muovendosi con disinvoltura tra Primo Levi e Mozart, tra Charles Darwin e Achille Campanile, Piazza ci conduce in un’appassionata e profonda riflessione sull’identità, la memoria, la morale e l’etica. Chiara Valerio con La matematica è politica (Einaudi). L’autrice. Chiara Valerio, nata a Scauri nel 1978, è responsabile della narrativa italiana della casa editrice Marsilio e lavora a Rai Radio3. Collabora con «L’Espresso» e «Vanity Fair». Ha studiato e insegnato matematica per molti anni e ha un dottorato di ricerca in calcolo delle probabilità. Tra le sue pubblicazioni: A complicare le cose (Robin, 2003), La gioia piccola d’esser quasi
salvi (nottetempo, 2009), Spiaggia libera tutti (Laterza, 2012). Per nottetempo ha tradotto e curato Flush (2012), Freshwater (2013) e Tra un atto e l’altro (2015) di Virginia Woolf. Per Einaudi ha pubblicato Almanacco del giorno prima (2014), Storia umana della matematica (2016) e Il cuore non si vede (2019). L’opera. La matematica rivista come prassi politica, e non solo come teoria, è un formidabile esercizio di democrazia: come la democrazia si fonda su un sistema di regole, crea comunità e lavora sulle relazioni. Come la democrazia, la matematica amplia ma non nega. Studiando matematica si capiscono molte cose sulla verità. Per esempio che le verità sono partecipate e pertanto i principı̂ di autorità non esistono; che le verità sono tutte assolute ma tutte transitorie perché dipendono dall’insieme di definizione e dalle condizioni al contorno. Svolgere un problema matematico e ̀ un esercizio di democrazia perche ́ chi non accetta l’errore e non si esercita nell’intenzione di capire il mondo non riesce ne ́ a cambiarlo ne ́ a governarlo. Chiara Valerio tesse in un pamphlet polemico un parallelo tra matematica e democrazia, due aree che non subiscono la dittatura dell’urgenza. La Settimana della Scienza e Innovazione Il Premio Galileo fino al 2017 si svolgeva in contemporanea con il Galileo Festival, manifestazione dedicata all’innovazione che negli anni ha portato a Padova ospiti come il Premio Nobel per la Fisica Andre K. Geim, Alberto Sangiovanni Vincentelli dell’Università di Berkeley o Viktor Mayer-Schön berger dell’Università di Oxford. A partire dall’edizione 2018 i due eventi hanno creato una sinergia che si è rivelata fondamentale per proporre un upgrade del Premio e dargli un pubblico più vasto, e a partire dall’edizione 2019, la collaborazione è diventata ancora più speciale: anche quest’anno il Premio sarà l’evento di punta di Galileo- Settimana della Scienza e Innovazione, ricco calendario di eventi in programma dal 10 al 16 maggio 2021.
I vincitori delle precedenti edizioni Il Premio Galileo seleziona da quindici anni i migliori libri di divulgazione scientifica pubblicati in lingua italiana nel biennio precedente. Nelle scorse edizioni si sono succeduti come presidenti della Giuria Umberto Veronesi, Carlo Rubbia, Margherita Hack, Elena Cattaneo, Paolo Rossi, Mario Tozzi, Piergiorgio Odifreddi, Paco Lanciano, Nicoletta Maraschio, Vittorino Andreoli, Paolo Crepet, Dario Bressanini, Sandra Savaglio, Alberto Mantovani. Qui di seguito i vincitori delle precedenti edizioni del Premio: 2007 / Francesco e Luigi Luca Cavalli Sforza, Perché la Scienza? 2008 / Andrea Frova, Se l’uomo avesse le ali 2009 / Nicola Armaroli e Vincenzo Balzani, Energia per l’astronave terra 2010 / Rino Ruppoli e Lisa Vozza, I vaccini dell’era globale 2011 / Piergiogio Odifreddi, C’è spazio per tutti. Il grande racconto della geometria 2012 / Alex Bellos, Il meraviglioso mondo dei numeri 2013 / Sergio Pistoi, Il DNA incontra Facebook. Viaggio nel supermarket della genetica 2014 / Frans de Waal, Il bonobo e l’ateo. In cerca di umanità fra i primati 2015 / Carlo Rovelli, La realtà non è come ci appare. La struttura elementare delle cose 2016 / Paolo Gallina, L’anima delle macchine. Tecnodestino, dipendenza tecnologica e uomo virtuale 2017 / Guido Tonelli, La nascita imperfetta delle cose 2018 / Stefano Mancuso, Plant revolution. Le piante hanno già inventato il nostro futuro 2019 / Cristina Cattaneo, Naufraghi senza volto. Dare un nome alle vittime del Mediterraneo 2020 / Giulio Cossu, La trama della vita. La scienza
della longevità e la cura dell’incurabile tra ricerca e false promesse Per informazioni Premio letterario Galileo per la divulgazione scientifica Ufficio Stampa nazionale e internazionale press@goodnet.it T. 0490991240 | M. 3932450702
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