DIGITAL BANKING HUB BANKING OVERVIEW: TREND E STRATEGIE DI INNOVAZIONE - CETIF
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LO STEERING Il 6 febbraio 2019 si è riunito lo Steering Committee Digital Banking, COMMITTEE DIGITAL composto da Top Manager provenienti dalle aree Direzione Generale, BANKING Innovation, Marketing e Commerciale, Organizzazione e IT, nonché da docenti universitari il cui know-how possa assicurare uno slancio alle attività di ricerca, formazione e laboratorio. Le nuove tendenze nello scenario bancario e le principali esigenze avvertite dagli operatori di mercato stanno rivedendo i modelli operativi delle banche e i loro approcci operativi in ottica di una API Banking Economy, con conseguente focus in termini di creazione ed erogazione di nuovi servizi mediante la nascita di partnership o ecosistemi di terze parti. Questi nuovi attori porteranno ad una collaborazione, da cui le banche e gli istituti tradizionali potrebbero trarne vantaggi strategici, non solo grazie alla loro velocità di innovazione e usabilità, ma anche attraverso l’integrazione dell’offerta di prodotti e servizi in ottica omnicanale. “I GAFA per noi non sono dei nemici ma delle opportunità, dobbiamo prendere spunto da loro per poi lavorarci insieme al fine di creare ed ottenere un servizio finale ad alto valore aggiunto.” Come sostiene Milko Hascher, Chief of Digital Transformation, Crédit Agricole. LA BANCA PIATTAFORMA
Tuttavia, la rivoluzione introdotta dalla PSD2 e dall’apertura delle API pone inevitabilmente le banche in un ambiente più competitivo, in cui dover concorrere con i nuovi prestatori di servizi che innovano sperimentando nuove tecnologie e offrendo user experience migliori, ed invita a riflettere sulla logica di Open Banking: “crediamo che non sia affatto una minaccia per le banche ma un forte cambiamento che offre ulteriori opportunità di business a chi saprà sfruttarlo. La destrutturazione della catena del valore permette infatti la creazione di nuovi canali di distribuzione, che si affiancano a quelli tradizionali proprietari. Gestire questo cambiamento comporta però un grande sforzo organizzativo e la complessità di cooperare con operatori terzi.” Ci espone Gianluca Finistauri, Head of Digital Corporate Banking, Nexi. In quest’ottica anche Banca d’Italia ha iniziato a ragionare e vigilare i movimenti del mercato bancario che si stanno tracciando tant’è che il Vice Capo Servizio Rapporti Istituzionali di Vigilanza, Massimo Doria, lo specifica con chiarezza: “monitorare la corretta implementazione dell’Open Banking è un’occasione importante anche per la Banca d’Italia per mettere a fuoco, in un ‘ottica anticipatoria, gli sviluppi che si potranno registrare nel mercato.” Lo stato attuale è che tutte le banche si stanno attrezzando per essere compliant e le previsioni sono quelle di estendere il perimetro come ci testimonia il Direttore Marketing & Comunicazione di CheBanca! Antonio Fratta Pasini: “Siamo in una fase di riscrittura della PSD2, proprio per andare incontro al dettaglio della normativa e quindi arrivare con la parte di requisito pronta. Inoltre, per continuare ad avere una centralità nella relazione con il cliente, stiamo sviluppando una parte dedicata per andare oltre al perimetro PSD2 essendo, adesso, il momento in cui si creano i presupposti per essere fortemente disintermediati.” Ciò significa che, andando oltre la direttiva, si possa cominciare a riconfigurare il proprio front end e quindi cominciare a lavorare con nuovi canali essenziali per esporre API a riaggregare i propri servizi. E quindi quali sono gli ambiti dove generare valore per il cliente? “In ottica di API Banking occorre adottare una strategia estesa “bifocale” perseguendo, da un lato, l’estensione della propria capacità distributiva valorizzando l’eccellenza di prodotto per veicolare la propria offerta tramite canali fisici e digitali di operatori terzi e, dall’altro, continuare ad arricchire la propria gamma di offerta innestando servizi non finanziari distintivi in grado di rispondere ai bisogni “specifici” dei clienti. Commenta Diego Norzi, Responsabile Open Banking – Divisione Banca dei Territori, Intesa Sanpaolo. E quindi, riflettendo sulle strategie e sulle implicazioni di business in termini di nuovi e potenziali modelli di servizio per il cliente, indirizzate lo scorso anno 3
in ottica di API Banking Economy, si è delineato quale di queste fosse più adottata nel panorama bancario italiano. Dalla pura compliance PSD2 ad una logica di riconfigurazione della propria banca “Stand Alone” con un modello di API Banking Economy. Alessandro Portolano, Partner, Chiomenti evidenzia: “partendo anche dalla distinzione tra API private e pubbliche, si offrono notevoli opportunità per le banche. Un esempio potrebbe essere quali informazioni prendere da soggetti diversi dalle banche. I gruppi bancari possono provare ad aggregare molto di più rispetto a quello che può fare un mero TPP che ha una prospettiva profondamente limitata.” La maturità del mercato e dei nuovi entranti ci impone un’ulteriore sfida: con chi possiamo lavorare in questo modello se è vero che l’Open Banking significa aprire parte della propria banca al mondo esterno? La prima risposta è una partnership con soggetti facenti parte del proprio stesso gruppo o magari selezionati all’esterno, la seconda invece riguarda iniziare a ragionare mentre qualcuno già ragiona in ottica di Banca come Piattaforma dove la banca è solo uno degli elementi all’interno del cambio di paradigma operativo e organizzativo dell’ecosistema come illustra Matteo Rossanigo, Head of Group Organization, Banca Sella: “Bisogna iniziare a pensare Platform First attraverso 3 principi: essere customer centricity, spostare l’autonomia digitale sempre più verso l’IT ed essere veloci nello sperimentare a cicli rapidi. Di conseguenza l’indipendenza, la velocità e quindi l’autonomia che c’è nell’innovazione di questo modello organizzativo saranno i veri driver di questo cambiamento in logica di riscrittura: Processing Platform First.” Inoltre, lo scenario che ci impone la Banca Piattaforma e di conseguenza l’Open Innovation, ci rende partecipi di un nuovo flusso di player non bancari che si stanno muovendo in una direzione finanziaria rispetto al quale la strategia diventa essenziale. “Lato PSD2, c’è un mondo corporate molto attivo nel panorama innovativo: basta pensare alle azioni che stanno sviluppando le aziende del settore Automotive, Telco ed Utility. Abbiamo tante esperienze da cui prendere spunto e le dovremo studiare insieme per capire quali strategie innovative attuare per servire al meglio, come sistema bancario, queste aziende.” Descrive Roberta Gobbi, Financial Institutions Director, SIA. 4 • Copyright © CeTIF 2019. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento
Come descritto in precedenza, all’interno di questi nuovi flussi che ANALYTICS verranno a costituire i nuovi asset, non solo nell’esperienza del cliente ma anche nel valore che la banca genera, è necessaria anche una maturazione nella pratica d’analisi dati. Vi è un sostanziale passaggio da un concetto di pura automazione ad uno di offerta di servizio. Se in precedenza ci si dotava solamente di strumenti di analytics per arrivare ad una automazione di processo come ci descrive Claudio Susca, Responsabile Marketing e Pianificazione Commerciale, Unipol Banca: “attraverso azioni di Instant marketing che ci permettono di lavorare in tempo reale non più in logica di campagne commerciali ma in una logica di proposizione”, si è passati ad essere data driven, scoprendo e comprendendo il customer behaviour. Il Vice Direttore Generale, Milo Gusmeroli di Banca Popolare di Sondrio chiarisce così il concetto: “Il mondo dei dati è fondamentale per la conoscenza del cliente per sottoscrivere delle campagne, per l’engagement e per la marketing automation. Sarebbe interessante strutturare un progetto che vada aldilà della semplice conoscenza del cliente e capire realmente qual è il senso della product governance comprendendo che l’impatto più forte che avremo sarà quello di capire quali saranno i prodotti che potremo veicolare ai nostri clienti.” Il passo successivo è quello tale per cui non si ragioni più per prassi standardizzate ma cogliendo realmente gli insight della clientela. Nel mondo odierno siamo arrivati ad un livello in cui le macchine possano 5
imparare a pensare proprio come il nostro cervello e quindi in grado di apprendere da azioni retroattive ragionando come un’intelligenza artificiale. “Il ruolo della Banca sarà quello di vero e proprio Hub di soluzioni finanziarie, assicurative, previdenziali (ma anche di servizi “non core”), pensate per il cliente sulla base della maggiore capacità di investigarne i bisogni, i comportamenti e le esperienze d’uso. Il supporto fornito dagli analytics, insieme alle modalità di ingaggio del cliente attraverso customer journey personalizzate e mirate, rappresentano un supporto informativo efficiente e distintivo per accrescere il valore della relazione dei nostri consulenti con i propri clienti, oltre che un potenziamento della loro efficacia commerciale.” Renato Vecchi, Head of Marketing Strategy, Banca Mediolanum. Riflettendo sotto questa luce di innovazione, l’AI migliorerà sì l’automazione dei processi e di Insight sul cliente, ma dovrà dirigersi e ragionare in ottica di servizio con obiettivo di interagire in modo seamless con il cliente, trasformare questa capacità di automazione non nella sostituzione di una persona ma essere imprescindibile nella customer experience del cliente. In questo contesto di modalità innovative di interazione, un tema focale è quello del Voice Banking come ci descrive Natale Baratè, Responsabile Scouting Best Practice e Sinergie, Monte dei Paschi di Siena: “Stiamo cercando di approcciare con il voice attraverso degli strumenti di assistenza di primo livello da cui si può accedere direttamente dalla app. E’ in fase di sperimentazione ma è un canale su cui crediamo molto e pensiamo inoltre che darà un notevole valore aggiunto al cliente.” MOBILE FIRST Del resto, nel corso degli ultimi anni sono cambiati notevolmente gli RIPENSANDO LA approcci di interazione con i nostri device. Sicuramente, questo è dovuto FILIALE ad un cambiamento delle nostre abitudini e di come interagiamo in un ambiente digitale. Se in una prima fase vi era il “punta e clicca” e l’automazione digitale era principalmente di input, adesso ci interfacciamo su degli smart screen aventi proprietà come “touch, swipe e biometrics”. Ne consegue un’interazione molto più facile che in passato. Avendo un’interfaccia totalmente diversa non possiamo che esimerci dal pensare che le tecnologie presenti sul mercato faranno in modo di rendere ancora più intuitiva e soddisfacente l’interazione nel momento in cui il gesto, lo sguardo e il comportamento diventeranno una modalità con cui si potranno effettuare delle disposizioni e dare delle informazioni specifiche 6 • Copyright © CeTIF 2019. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento
alla macchina. Ed è in questo contesto che si sta formando il pensiero di un approccio mobile banking first. “I nostri clienti che stanno utilizzando la banca solo con mobile sono praticamente raddoppiati nell’arco di un anno. Ormai un cliente su tre usa il mobile come strumento ordinario per l’accesso alle informazioni bancarie con un relativo importante incremento anche in termini di frequenza di utilizzo in coerenza con le abitudini d’uso tipiche del mobile. Questo comportamento naturale del cliente è uno degli elementi alla base di un forte ripensamento dei nostri processi di business ed il journey omnicanale in un’ottica Mobile First.” Fabio Caliceti, Head of Digital Channels and Business Unit Organization Direction, Credem. Giuseppe D’Antonio, Responsabile Internet & Mobile Banking, Ubi Banca aggiunge: “crediamo che sia necessario lavorare per favorire il passaggio sui canali digitali e in particolare sullo smartphone. I nostri gestori trovano canale fertile nel dialogare via app con i clienti e la risposta è elevata e positiva. Il livello di soddisfazione dei clienti che acquistano da remoto è circa il 30% più elevato rispetto a quelli che acquistano da filiale. In generale io credo che la rete fisica vivrà una evoluzione connessa gradualmente ai comportamenti del cliente.” Di conseguenza, questo fondamentale passaggio nell’esperienza del cliente è completamente innovativo. Nonostante tali cambiamenti sistemici, le filiali rimangono una parte essenziale delle operazioni bancarie e delle funzioni di consulenza alla clientela. Vi è, quindi, una volontà forte e condivisa del presidio del mondo fisico e delle filiali: bisogna ripensarle ancor più che in passato rispetto a quello che potrebbe essere un mondo di consulenza e servizi a valore aggiunto supportato da una logica omnicanale e di digitalizzazione. “Vi è un sostanziale tema di incrocio tra il canale fisico e il canale digitale: penso che non dobbiamo fare l’errore di pensare che il canale fisico sarà lo stesso di oggi e a ragionare unicamente in una logica di ridimensionamento. Bisogna ripensare la filiale utilizzando le tecnologie in nostro possesso per aumentare le vendite e migliorare significativamente l’esperienza del cliente.” Pierpio Cerfogli, Vice Direttore Generale, BPER Banca. Il ripensamento della filiale potrebbe portare ad un approccio personalizzato alle vendite e un'esperienza utente omnicanale unificata. I clienti dovrebbero essere in grado di entrare in un punto di contatto della banca in qualsiasi momento del giorno e ottenere tutto ciò di cui hanno bisogno, in tempi compatibili con la loro esigenza da nuovi prodotti come prestiti o carte di credito per il servizio. E indipendentemente dal dispositivo 7
che usano, l'esperienza dell'utente dovrebbe essere coerente. Un esempio è stato offerto da Claudio Pagliara, Responsabile Servizio Canali Diretti - Direzione Banca Digitale, Credito Valtellinese che ci espone: “Stiamo lavorando su dei progetti di digital che hanno previsto l’apertura di 20 filiali digitali ibride e nel 2019 ne apriremo altre 12. Un Progetto ambizioso poiché i numeri sono promettenti e il riscontro da parte dei clienti è ottimo.” CONCLUSIONI In conclusione, ciò che è emerso dai lavori è un approccio più innovativo e di estensione verso il vero concetto di Open Innovation. Per sfruttare appieno questo paradigma è necessario cogliere le opportunità di creare un ecosistema tra i diversi player e prendere atto che, sfruttando le avanzate capacità di analisi, si potranno rivoluzionare i servizi al cliente e i canali su dove distribuirli. Anche in quest’ambito è evidente il sostanziale passaggio da un concetto di pura automazione ad uno di offerta di servizio. Riflettendo sotto questa luce di innovazione, chi sarà in grado di analizzare in maniera più efficace i dati migliorerà non solo l’automazione dei processi ma ragionerà anche in ottica di servizi, risultando imprescindibile nella customer experience del cliente. Tutto questo porta anche porta anche a comprendere nuovi approcci di interazione con i nostri device, delle nostre abitudini e di come interagiamo nell’ambiente digitale. Di conseguenza, in quest’ottica, si sta formando il pensiero di un approccio mobile banking first. Nonostante tali cambiamenti la filiale rimane una parte essenziale del modello distributivo bancario, soprattutto per le funzioni di consulenza alla clientela, da indirizzare attraverso un'esperienza utente omnicanale unificata. 8 • Copyright © CeTIF 2019. Tutti i diritti riservati. E’ vietata la riproduzione anche parziale del presente documento
DIGITAL BANKING 2019 STEERING COMMITTEE MEMBERS TEAM CETIF: Massimo Doria, Banca d'Italia Chiara Frigerio Renato Vecchi, Banca Mediolanum Paolo Gatelli Natale Barate', Banca Monte dei Paschi di Siena Federico Rajola Milo Gusmeroli, Banca Popolare di Sondrio Alessandro Orofino Pierpio Cerfogli, BPER Banca Antonio Fratta Pasini, CheBanca! Alessandro Portolano, Chiomenti CONTATTI: Gilberto Nava, Chiomenti, CeTIF - Università Cattolica Milko Hascher, Crédit Agricole, Via San Vittore, 18 Fabio Caliceti, Credem Banca, 20123 Milano Claudio Pagliara, Credito Valtellinese Tel. +39 02 7234.2590 Diego Norzi, Intesa Sanpaolo Fax +39 02 7234.8340 Matteo Rossanigo, Sella E-mail: cetif@unicatt.it Giuseppe D'Antonio, UBI Banca www.cetif.it Un ringraziamento anche ai Platinum Partner: Gianluca Finistauri, Nexi Roberta Gobbi, SIA. Pubblicato nel mese di Marzo 2019 Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati. Ogni utilizzo o riproduzione anche parziale del presente documento non è consentita senza previa autorizzazione di CeTIF. DISCLAIMER: CeTIF assicura che il presente documento è stato realizzato con la massima cura e con tutta la professionalità acquisita nel corso della sua lunga attività. Tuttavia, stante la pluralità delle fonti d’informazione e nonostante il meticoloso impegno da parte di CeTIF affinché le informazioni contenute siano esatte al momento della pubblicazione, né CeTIF né i suoi collaboratori possono promettere o garantire (anche nei confronti di terzi) esplicitamente o implicitamente l'esattezza, l'affidabilità o la completezza di tali informazioni. CeTIF, pertanto, declina qualsiasi responsabilità per eventuali danni, di qualsiasi tipo, che possano derivare dall'uso delle informazioni contenute nel presente rapporto. Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in chiave prospettica, circostanza che comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in modo considerevole dagli effettivi riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali proiezioni. 9
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