DIARREA ACUTA: PERDITA DI ACQUA CON LE FECI, SUPERIORE A 10 ml/kg/die E DI DURATA INFERIORE DIARREA CRONICA: DIARREA CHE DURA DA 14 GIORNI O ...

Pagina creata da Nicolo Ricci
 
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DIARREA ACUTA: PERDITA DI ACQUA CON LE FECI,
SUPERIORE A 10 ml/kg/die E DI DURATA INFERIORE
A 2 SETTIMANE

DIARREA CRONICA: DIARREA CHE DURA DA 14
GIORNI O PIU’

DIARREA    PROTRATTA:   DIARREA CRONICA
ASSOCIATA A DIFETTO DI CRESCITA, CHE
RISPONDE AL TRATTAMENTO
DIARREA ACUTA INFETTIVA

 Una delle patologie più frequenti in età pediatrica

                           e

 Una delle principali cause di morte nei paesi in via
                       di sviluppo

 Nei paesi industrializzati, nonostante la diminuzione
  del tasso di mortalità, rimane una causa importante
                       di morbilità
DEFINIZIONE DI DIARREA ACUTA

Perdita feci superiore a 10 ml/kg/die di durata  a 2
settimane (tre evacuazioni di feci consistenza molle o
liquida)
La maggior parte delle diarree acute dell'infanzia
riconosce un'origine infettiva.
MAGGIORE FEQUENZA DELLA DIARREA NEL BAMBINO
                RISPETTO ALL'ADULTO

 Maggiore      suscettibilità     alle     infezioni     intestinali
  (immaturità       sistemi       di      difesa        immunitaria;
  più frequente esposizione a patogeni enterici)

 Maggiore gravità della sintomatologia rispetto all'adulto
  (elevata sensibilità dell'intestino nei riguardi delle tossine
 batteriche;
 immaturità omeostasi idrosalina;
 mancanza di efficace risposta immune verso i patogeni)
DIAGNOSI

Forme dovute a germi invasivi (muco e sangue)
Forme dovute a germi enterotossigeni (grossi volumi feci acquose)

Coprocultura: l'identificazione di un microrganismo nelle feci non
comporta di per sé l'attribuzione di un ruolo patogeno (la
patogenicità di molti agenti, per di più batterici, è legata alla loro
capacità di esprimere fattori di virulenza: proteine o peptidi) uno o
più fattori di virulenza determinano la capacità di un microrganismo
di indurre diarrea. Quindi ricerca microbiologica delle feci solo in
casi    selezionati    per:   Rotavirus,    Salmonella,     Shighella,
Campylobacter (Yersinia, Giardia lamblia)

         Se febbre, vomito, sangue, muco o leucociti fecali
                                  
 coprocultura per identificazione di un probabile agente batterico
APPROCCIO AL PAZIENTE CON DIARREA ACUTA

Valutazione della disidratazione e delle alterazioni idroelettrolitiche

Anamnesi:
- assunzione liquidi
- frequenza, volume, caratteristiche delle feci
- attività e aspetto generale del bambino
- frequenza minzioni
- eventuali viaggi recenti in zone endemiche per diarrea
- uso antibiotici
- esposizione a contatti con sintomi simili o sull'assunzione di cibo
  (molluschi, verdure non lavate -------)

 stabilire la durata e la gravità della diarrea
 la presenza di muco e di sangue
 la presenza di altri sintomi associati (febbre e vomito)
Disidratazione: segni e sintomi

                             Lieve          Moderata                  Grave

Perdita di peso              < 5%             5-10%                   > 10%
Deficit idrico           40-50 ml/kg        60-100 ml/kg            100-150 ml/kg
Segni generali          Assetato, vigile, Assetato, letargico,   Abbattuto, estremità
                            irritabile       irritabile             fredde, sudate
                                                                     e cianotiche
Elasticità cutanea   Plica immediatamente Plica lentamente       Plica retrattile molto
                         retrattile           retrattile               lentamente
Apparato                  Normale           Polso rapido,        Polso rapido e flebile,
Cardiovascolare                           pressione normale           ipotensione
Occhi/fontanella          Normali        infossati/depressa       infossati/depressa
Diuresi                  Normale               Ridotta             Ridotta o assente
TERAPIA

¨   è necessario il ricovero?
¨   come reidratare il lattante?
¨   come intervenire sulla dieta?
¨   quali farmaci somministrare?
INDICAZIONI AL RICOVERO OSPEDALIERO

Assolute                             Relative

Disidratazione grave                 Età neonatale

Compromissione                       Lattante < 6 mesi con

del sensorio                         febbre e diarrea
                                     mucoematica

Tossicosi o shock             Diarrea emorragica

Vomito incoercibile                  Paziente con

                                     immunodeficienza

Incapacità della famiglia a
gestire il problema
FOLLOW-UP MIRATO A 3 ELEMENTI:

- normalizzazione dell'alvo
- recupero del peso
- attenzione all'eventuale ricorrenza di episodi diarrea
TERAPIA REIDRATANTE

 rimpiazzare le perdite fecali
 ripristinare l'equilibrio idroelettrolitico

reidratazione orale
reidratazione parenterale (se vomito persistente, se
disidratazione grave)
Nella prevenzione della disidratazione, nella reidratazione e nel
mantenimento dell’idratazione, offrire ad libitum la soluzione reidratante.
Il senso della sete è un efficace regolatore dell’introduzione di liquidi
Nella disidratazione lieve moderata assicurarsi che venga assunto almeno
il minimo necessario a coprire le perdite fisiologiche, ricavabile dallo
schema riportato oppure, con minore precisione ma maggiore semplicità,
somministrare 150 ml/kg/die in lattanti sotto i 12 mesi e 100 ml/kg/die
sopra i 12 mesi in 4-6 ore e rivalutare dopo 6 ore. Avviare la terapia di
mantenimento delle perdite e continuare a fornire sai il fabbisogno idrico
sia l’alimentazione
Volumi necessari     alla   reintegrazione   delle   perdite   fisiologiche
(mantenimento)
Peso corporeo                 Volume*

Fino a 10 kg                   100 ml/kg
11-20 kg                       1000 ml + 50 ml per ogni kg oltre 10
Oltre 20 kg                    1500 ml + 20 ml per ogni kg oltre 20
*Per ogni grado di febbre oltre i 37 °C, i fabbisogni idrici indicati vanno
aumentati del 10%.
RIALIMENTAZIONE

Precoce, dopo una veloce reidratazione
(evitare cibi molto grassi o ricchi di zuccheri semplici)
proseguire con il latte materno

                   TERAPIA ANTIMICROBICA

Deve essere decisa sulla base di
a) valutazione agente eziologico responsabile
b) gravità sintomatologia
c) condizioni legate all'ospite (età, immunodeficienze, stato di
   malnutrizione)
d) fattori socioambientali (rischio di trasmissione dell'infezione)
TRATTAMENTO ANTIBIOTICO

 E’ indicato usare l’antibiotico solo quando il rischio di
  disseminazione è molto alto:

    - se esiste la probabilità di sviluppare endocardite
    - in presenza di emoglobinopatie
    - in presenza di deficit immunologici
    - in casi selezionati nelle malattie infiammatorie intestinali.

 La terapia antibiotica è realmente vantaggiosa in rari casi, quali:
    - le diarree da Campylobacter jejuni, in cui riduce la durata
      dello stato di portatore
    - le forme invasive da salmonella, in cui riduce il rischio da sepsi.
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