ANZIANO E INFEZIONI QUALI PROBLEMATICHE? - ALESSANDRO TEBINI FOCUSIN INFETTIVOLOGIA -BUSTO ARSIZIO21 APRILE2018 - formAzione
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ANZIANO E INFEZIONI QUALI PROBLEMATICHE? A L ES SAND RO T E B I NI M A L AT TIE I N F E T TI VE – A S ST VA L L E OLON A FO C US I N I N F E T TI VO LO GIA – BU STO A RSI ZIO 2 1 A P R I LE 2 0 1 8
Ageing & Immune Defences Alterazioni delle barriere Presenza di devices Alterazioni della risposta immunitaria legata all’età Polipatologia Poli-terapie farmacologiche
Quando la clinica (NON) aiuta Sono comuni sintomi aspecifici, quali confusione, difficoltà alla deambulazione, riduzione dell’appetito, disfagia, incontinenza… Tutti questi sintomi possono essere comuni a numerosi processi non-infettivi Fino a 1/3 dei pazienti anziani con un’infezione acuta possono non presentare febbre nelle fasi iniziali Fever in the elderly can be defined as a persistent oral or Timpanic temperature >=37.2°C or persistent rectal temperature >=37.5°C. Moreover, an increase over baseline temperature >1.3°C, independent of site measured or device used, also indicates the presence of a fever. Ipotermia o febbre elevata (> 38,5°C) nel grande anziano spesso rappresentano fattori prognostici negativi Norman DC. Clin Infect Dis. 2000; 31(1):148–151
Polmonite nel paziente anziano Possono essere d’aiuto sistemi rapidi per decidere quando ricorrere all’ospedale/ ICU C CONFUSION U UREA BUN > 19 (iperazotemia) R RESPIRATORY RATE > 30 atti/min B BLOOD PRESSURE SYS < 90 / DIA < 60 mmHg 65 AGE >65 SCORE MORALITY TREATMENT 0-1 0,7 – 2,1% OUTPATIENT 2 9,2% INPATIENT >=3 >= 14,5% ICU
Prevenzione! La polmonite è una delle principali cause di mortalità e di morbosità per infezione nell’anziano Spesso rappresenta una complicanza di BPCO Spesso rappresenta una complicanza dell’influenza o di una infezione virale delle alte vie respiratorie (S. aureus!) «GESTIONE» DELLA BPCO VACCINAZIONI ANTI-INFLUENZALE ANTI-PNEUMOCOCCICA
INFEZIONI DELLE VIE URINARIE CATETERE CORRELATA? INFEZIONE? Considerare l’epidemiologia Trattamento adeguato, evitando «effetti» e «danni collaterali» Nell’anziano considerare una maggior prevalenza di infezioni da Enterococcus spp rispetto al paziente «giovane»
ITALY 44,3%
ITALY 29%
IVU NON COMPLICATA NELL’ ANZIANO FOSFOMICINA 3 g per os in unica dose/ 2 dosi Oppure NITROFURANTOINA 50-100 mg per os 4 volte al dì per 5 giorni COTRIMOXAZOLO 1 compressa 2 volte al dì per 3-5 giorni Oppure AMOXICILLINA/CLAVULANATO 1 grammo ogni 8 ore per 3-5 giorni Oppure CIPROFLOXACINA 500 bid/ LEVOFLOXACINA 750 mg al dì per 3-5 giorni Adattamento da: IDSA Guidelines
URINOCOLTURE / ESAME URINE La probabilità di contaminazione del campione nel paziente anziano è estremamente elevata Un ESAME DELLE URINE con NITRITI ASSENTI ed ESTERASI LEUCOCITARIE NEGATIVE ha un valore predittivo NEGATIVO per IVU PROSSIMO AL 100% Nelle donne anziane, la presenza di piuria in combinazione con una positività dell’esterasi leucocitaria e/o dei nitriti ha una sensibilità del 84.8%, specificità 81.6%, VPP 47,2% per infezione delle vie urinarie L’esame colturale può confermare un sospetto clinico di infezione o fornire la diagnosi etiologica di un’infezione clinicamente certa o molto probabile Emerg Med Clin North Am. 2016 August ; 34(3): 501–522.
ULCERE CRONICHE CI SONO SEGNI DI INFEZIONE? SERVE DAVVERO LA TERAPIA ANTIBIOTICA? IL TAMPONE DI FERITA, IN ASSENZA DI CHIARI SEGNI DI INFEZIONE, PUO’ FORNIRE RISULTATI FUORVIANTI RISCHIO DI TERAPIE ANTIBIOTICHE INUTILI / RIDONDANTI / CONTROPRODUCENTI Rondas A. Fut Microbiol 2015
Ospedale, Territorio, Cronicità
Escherichia coli FARMACO S/I/R S/I/R E’ un germe produttore di ESBL AMPICILLINA R R Le combinazioni con inibitori delle betalattamasi possono non essere AMOXICILLINA/CLAVULANATO S R efficaci in vivo CEFTRIAXONE R R La scelta del farmaco dipende dal CIPROFLOXACINA R R contesto clinico CEFTAZIDIME R R PIPERACILLINA R R PIPERACILLINA/TAZOBACTAM S R ? MEROPENEM S S FOSFOMICINA S S AMIKACINA S S GENTAMICINA S S COTRIMOXAZOLO S S ESBL POS POS
Klebsiella pneumoniae FARMACO S/I/R AMPICILLINA R AMOXICILLINA/CLAVULANATO R E’ un germe produttore di carbapenemasi CEFTRIAXONE R Il laboratorio dovrebbe indicare se si CIPROFLOXACINA R tratta di KPC o altro CEFTAZIDIME R Può essere necessario confrontarsi con il microbiologo COLISTINA S La terapia dipende sempre dal contesto PIPERACILLINA/TAZOBACTAM R clinico MEROPENEM R FOSFOMICINA S AMIKACINA R GENTAMICINA S COTRIMOXAZOLO R TIGECICLINA S
Paziente colonizzato da «KPC» La colonizzazione intestinale da Klebsiella prodottore di KPC (o altri CRE) è una condizione che può perdurare per un tempo indefinibile Al di fuori dell’ambito sanitario/assistenziale non vi sono rischi concreti per le persone che convivono con un soggetto colonizzato da «KPC» Comuni norme igieniche Assenza di condizioni debilitanti/ predisponenti E’ fondamentale porre la massima attenzione alle norme di «isolamento da contatto» quando si eseguono atti assistenziali E’ importante comunicare in modo chiaro ed esaustivo queste informazioni ai famigliari e ai caregiver per evitare inutili allarmismi / per evitare una sottovalutazione del problema
RIABILITAZIONE/ RSA I pazienti “a basso rischio”* non dovranno essere esclusi dalle attività comuni, come i pasti o attività ricreative, se colonizzati da CRE LA COLONIZZAZIONE DA GERMI MDR NON PUO’ COSTITUIRE UN CRITERIO DI ESCLUSIONE PER IL RICOVERO DI UN PAZIENTE IN AMBITO RIABILITATIVO/RSA La struttura che invia il paziente deve preventivamente comunicare lo status di colonizzato alla struttura che lo riceverà, la quale dovrà predisporre le misure necessarie ad accogliere il paziente sulla base di una valutazione del rischio del paziente (autonomo vs. allettato) e del tipo di struttura (riabilitazione vs RSA) * Basso rischio: pazienti con continenza fecale, non completamente dipendenti
CLOSTRIDIUM DIFFICILE LA DIARREA DA CLOSTRIDIUM DIFFICILE NON COSTITUISCE DI PER SE INDICAZIONE AL RICOVERO OSPEDALIERO L’impossibilità a garantire un’adeguata idratazione, il rischio di squilibrio elettrolitico etc… comportano molto spesso la necessità di ospedalizzare il paziente In ambito ospedaliero/assistenziale sono necessarie le MISURE DI ISOLAMENTO
CLOSTRIDIUM DIFFICILE: ISOLAMENTO ISOLAMENTO DA CONTATTO LAVAGGIO DELLE MANI CON ACQUA E SAPONE DISINFEZIONE CON SOLUZIONI A BASE DI IPOCLORITO DI SODIO TERMINE DELL’ISOLAMENTO: 48 ORE DALLA NORMALIZZAZIONE DELL’ALVO NON E’ INDICATA LA RIPETIZIONE DEL TEST PER LA RICERCA DI TOSSINA (Test molecolare può essere positivo anche 1 mese dopo la risoluzione dell’infezione)
DIARREA DA C. DIFFICILE: TERAPIA FORME «LIEVI» METRONIDAZOLO 500 mg PER OS ogni 8 ore per os per 10 giorni FORME «MODERATO/SEVERE» VANCOMICINA 125 mg PER OS ogni 6 ore per os per 10 giorni OPPURE FIDAXOMICINA 200 mg PER OS ogni 12 ore per os per 10 giorni
C. difficile: Recidive RECIDIVA DOPO TERAPIA CON METRONIDAZOLO VANCOMICINA 125 mg per os ogni 6 ore per 10 giorni
C. difficile: recidive RECIDIVA DOPO TERAPIA CON VANCOMICINA / MULTIPLE RECIDIVE FIDAXOMICINA 200 mg per os ogni 12 ore per 10 giorni Oppure VANCOMICINA «TAPERED-PULSED THERAPY» 125 mg ogni 6 ore per 10 giorni, poi 125 mg ogni 8 ore per 1 settimana, 125 mg ogni 12 ore per 1 settimana, 125 mg ogni 24 ore per 1 settimana, 125 mg ogni 48 ore per 1 settimana, 125 mg ogni 72 ore per 1 settimana.
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