Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo
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Dedica alla mia Anima, da un Antico Proverbio Egizio: "Non si accarezza la gatta Bastet prima di aver affrontato la leonessa Sekhmet" Dedica a chi mi ama veramente Dedico a te, nonna Nella, tutto il mio lavoro, i miei risultati perché mi hai insegnato la determinazione Dedico la Tesina … ai miei genitori che mi sostengono, ad Adamo la mia Guida Terrena, allo zio Gianni che da lontano segue tutto il mio percorso, agli amici che mi sono accanto (Silvia e Stefano), alle mie compagne di viaggio del Vaso di Pandora che mi hanno accolta con affetto e a Silvia Marchesa Rossi che mi ha iniziata ad un cammino di profonda introspezione e ricerca interiore Grazie Silvia che mi guidi con sicurezza, affetto e professionalità Grazie a … Arianna per la tua semplicità e il tuo sorriso Federica per la tua precisione, il tuo modo di fare materno More Maurina per la tua sensibilità e amicizia Roberta per la tua energia, il tuo calore e il buon umore Daria per la tua spensieratezza ed allegria, una voce speciale Laura per la tua presenza calma e decisa Io vi ricordo così, a tutte voi e le altre anime che ho incontrato, dico “grazie”dal più profondo del cuore. 2
Indice Introduzione 4 0.1 Chi sono 5 0.2 La scelta dello Zen-Stretching® 6 Capitolo primo 8 1.1 Origini e Storia dello Zen-Stretching® 9 1.2 Gli strumenti dello Zen-Stretching® 10 1.3 Come si lavora con Lo Zen-Stretching® 12 1.4 Pratica Individuale 14 1.5 Pratica di gruppo 17 1.6 Conclusioni 18 Capitolo secondo 19 2.1 Zen-Stretching® tra peso forma e alimentazione: la soluzione del Kyo e del Jitsu 20 2.2 Meridiani, Organi, Elementi 21 2.3 Lo Zen Stretching® per regolare il peso corporeo e mantenere la forma fisica 30 Capitolo terzo 37 3.1 Considerazioni finali sul Kyo in C/IT 38 3.2 L’esperienza con il pubblico 41 Bibliografia 42 3
0.1 Chi sono? Mi chiamo Désiré Buscone e sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso l’Università di Pavia (2005/2006). Nasco come traduttrice e maturo una lunga esperienza come segretaria, un lavoro importante che mi ha permesso di scoprire la mia versatilità nel rivestire i ruoli più disparati, la mia capacità comunicativa con la clientela, la diplomazia e la mia grande determinazione. Oltre all’interesse per le lingue straniere e le culture antiche, ho da sempre coltivato una passione per il mondo esoterico ed olistico: dal 2006 al 2012 studio con passione le rune, i cristalli, i tarocchi e ritorna più che mai vivo il richiamo verso l’Antico Egitto. Nel 2006, infatti, inizio da sola un percorso di letture e di studi che mi porta a scrivere un diario e la scelta di nome esoterico, Bastet 1, la dea gatto nell’antico Egitto, ma questa è lunga storia, va solo sottolineato questo evento perché segna la mia presa di coscienza di essere destinata ad altro, un cammino fatto di spiritualità, di apertura di cuore, di dedizione verso il prossimo. Da qui trovo la via per indirizzare la mia sensibilità verso il mondo esterno anziché nasconderla. Il 2013 segna la svolta con il primo livello Reiki Tradizionale, metodo Usui2: questa tecnica mi permette di iniziare un profondo e duro lavoro su me stessa e inizio a preparare la mia via per una nuova vita. La svolta estrema arriva con lo studio dei tre Livelli di Egyptian Healing® 3, il mio grande amore che mi trasforma e mi da la forza di superare un periodo di sconforto e solitudine. Dal 2016 al 2018 mi impegno per conseguire il diploma sanitario di MCB – Massaggiatore Capo Bagnino degli Stabilimenti Idroterapici al fine di poter 1 Cfr. I poteri magici del gatto, Fabio Nocentini, Ed. Giunti Editore Spa., 2007, p.14: Bastet era considerata la dea dell’amore, della sessualità, della fertilità, della famiglia, della casa, dei figli e della musica. Veniva rappresentata con la testa di gatto, vestita con un lungo abito aderente che regge il sistro nella mano destra e porta un canestro appeso al braccio sinistro. 2 Cfr. Il manuale illustrato del Reiki, traduzione di Marco Massi, Ed. Edizioni Mediterranee, Roma, 2011, del Original Reiki-Handbuch des Dr. Mikao Usui, Frank A. Petter, Schneeloewe Verlagsberatung & Veralag, D- 87648 Aitrang, Germany, 1999. 3 Cfr. Egyptian Healing, Jacqueline van Gassel, Ed. My Life, Coriano di Rimini, 2013: tecnica tramandata e adottata dalle chiese siriano-bizantine, ortodosse e cattoliche liberali. Jacqueline dal 2009 insegna e diffonde in Italia questa tecnica meravigliosa che lavora con balli curativi, canto armonico, cristalloterapia e pietre preziose, colori, aura healing e con l’energia della piramide basata sulla scienza della geometria sacra. 5
esercitare liberamente con un titolo riconosciuto tutte le tecniche apprese e nel 2017 rassegno le dimissioni dalla ditta Dmc di D’Assisi Giuseppe, ove lavoravo da tempo. In questi anni mi sono documentata tramite internet su varie tecniche che potessero farmi crescere e aiutarmi nel lavoro: ho scoperto così Il Vaso di Pandora a Milano. A Febbraio 2019 ho deciso di contattare la titolare, la sig.ra Silvia Marchesa Rossi per avere maggiori informazioni e la mia attenzione si è concentra sul Jin Shin Do®, sulle Carte Motherpeace e sullo Zen-Stretching®. 0.2 La scelta dello Zen-Stretching® Dapprima in qualità di paziente soggetta ad emicranie e cefalee dolorosissime e poi come MCB, mi sono convinta che la strada per il benessere risieda nella Medicina Integrata: nei miei trattamenti affianco ai vari tipi di massaggio (rilassante, decontratturante, miofasciale, connettivale), il Kinesiotaping e le tecniche olistiche quali la Riflessologia Plantare Relazionale, la Tecnica Craniosacrale, Reiki e Egyptian Healing. Per esperienza diretta posso asserire che ogni essere umano è unico e nella sua particolarità deve ricevere come paziente un trattamento personalizzato. Da qui l’esigenza di avere una tecnica che portasse l’individuo a esprimersi nel movimento, nello spazio, nella mente, nello spirito, in quanto non tutti sono inclini a trattamenti e al dialogo immediato. Ed ecco al Vaso di Pandora ho scoperto lo Zen-Stretching®: una disciplina del Corpo-Mente-Spirito: il movimento è ginnastica, presa di coscienza di se nello spazio a livello corporeo, consapevolezza di un’evoluzione spirituale dove emozioni e sentimenti vengono espressi, interiorizzati e rielaborati in modo sano ed equilibrato e la mente può svuotarsi, liberarsi dagli pensieri ripetitivi e machiavellici che spesso ci limitano, ci imbrigliano in schemi comportamentali disruttivi e deleteri per la nostra vita quotidiana. Lo Zen-Stretching® è la soluzione idonea, in quanto oltre a lavorare su me stessa, 6
è fruibile da tutti coloro che vogliono mettere in moto la propria energia e mantenere un buon livello psico-fisico. Inoltre, consente un potenziamento della propria consapevolezza per vivere nel qui ed ora. Da febbraio ho iniziato un nuovo viaggio all’insegna della conoscenza interiore ed esteriore. Niente è come sembra, tutto si trasforma ed evolve. Il presente spesso sfugge ed è vissuto con frenesia, con superficialità e non curanza a causa della società dinamica e veloce dove si è spesso proiettati con i pensieri all’immediatezza del domani. Lo Zen-Stretching® mi fa riflettere sullo stato psico-fisico del momento. Da ballerina amatoriale di danze standard e latino-americane ho pensato di poter eseguire gli esercizi di base con facilità, invece con stupore ho eseguito alcuni esercizi con naturalezza e scioltezza, altri mi hanno dato un senso di pesantezza durante l’esecuzione, queste differenze sottolineano la continua evoluzione dell’essere umano per cui da un giorno all’altro la percezione degli esercizi di base può cambiare rispecchiando i cambiamenti fisici ed emotivi del proprio vissuto quotidiano. Alcune volte ho terminato la lezione carica di nuove energie, altre volte con il mal di testa e un po’ di insonnia proprio perché venivo da un periodo molto stressante e le reazioni del mio Corpo-Mente-Spirito erano immediate, la ricerca di un nuovo equilibrio tra il movimento, la dinamicità e il riposo, il sapersi fermare per recuperare le proprie forze. Interessante vivere gli esercizi, ascoltare le tensioni muscolari, le loro corrispondenze con il percorso dei meridiani e dei vari organi ad essi correlati e scoprire come riflettano le emozioni, i sentimenti, il vissuto quotidiano. Per ora mi limito a dire che lo Zen-Stretching® è per me una via da percorrere all’insegna del benessere generale, sempre viva ed attuale perché lavora sul qui ed ora e il Vaso di Pandora è una casa accogliente dove crescere in armonia, evolvere nel confronto e condividere le mie esperienze con Silvia e le mie compagne. 7
Capitolo primo: Origini e natura dello Zen-Stretching® Come si lavora tra teoria e pratica 8
1.1 Origini e Storia dello Zen-Stretching® Lo Zen-Stretching® è una ginnastica dolce basata sulla filosofia orientale, in parte sull’agopuntura e sullo shiatsu. È un sistema di allenamento derivato dallo studio del libro Zen Imagery Exercises4 scritto da Shitzuto Masunaga. La teoria di Masunaga sui meridiani energetici individua per ogni meridiano un percorso che in parte segue la mappa tradizionale, ma in parte riconosce un’analoga qualità energetica in altre aree del corpo. Ad esempio, il meridiano di Stomaco che scorre dalla testa ai piedi attraverso il tronco secondo la tradizione dell’agopuntura tradizionale, passa anche sugli arti superiori. Silvia Marchesa Rossi, attraverso la pratica personale e lo studio di questi esercizi, ha messo a punto lo Zen-Stretching® nel 1990. Sono disponibili lezioni individuali o di gruppo per imparare attraverso questa ginnastica dolce ed immediata ad ascoltare il proprio corpo, i propri dolori muscolari, dove prevale il senso di fatica o la fluidità del movimento. Si acquista una nuova conoscenza di se stessi imparando che i limiti fisici ed emotivi vanno rispettati, non è indispensabile eseguire nessun esercizio al limite delle nostre possibilità. È importante la presenza consapevole, il risultato finale deve essere il riequilibrio, riportare in asse il nostro baricentro. Non c’è fallimento, ma solo riuscita che è evoluzione nel rispetto dei propri pieni e vuoti. Vediamo da vicino gli strumenti dello Zen-Stretching® 1.2 Gli strumenti dello Zen-Stretching® Il libro intitolato Zen-Stretching® scritto da Silvia Marchesa Rossi è la guida per eseguire gli esercizi, per imparare a descriverli correttamente, un compendio di sapere. Ogni capitolo è dedicato al Makko-ho di base legato alla sua corrispondente coppia di meridiani e all’elemento da cui sono animati e governati, insieme alla descrizione dei relativi esercizi di tonificazione e dispersione. Altre parti del libro 4Cfr. Zen Imagery Exercises, Shizuto Masunaga & Stephen Brown, ed. Japan Publications, in italiano: Zen per Immagini, Shizuto Masunaga, Ed. Mediterranee, Roma, prima edizione 1996. Nel libro sono utilizzate delle immagini mentali per facilitarla circolazione dell’energia attraverso il corpo oltre alle parti che eseguono il movimento. L’elemento psicologico viene unito all’elemento fisico. 9
sono dedicate a come sentire la serie di base per imparare ad ascoltare il nostro corpo, come costruire un programma di lavoro, operare con più esercizi o solo con la serie di base quando manca il tempo. Si valuta l’utilità dello Zen-Stretching® per completare la danza. Si può giocare con le carte delle quali parleremo tra poco fino a lavorare sulla forma fisica, regolare il peso, rinforzare la muscolatura, migliorare la mobilità articolare e lavorare sugli aspetti che impediscono di seguire una dieta, alleggerendo lo stress e raggiungere l’obbiettivo finale. Le Carte sono uno strumento per far propri gli esercizi, apprendere i meridiani e le parole chiave ad essi associate, osservare quali sensazioni suggeriscono e trasformarle in un nuovo contenuto per il nostro Corpo-Mente-Spirito. Sono un invito per il praticante a sperimentare la logica con cui possono essere raggruppate e interpretate. L’ordine di presentazione in cui le incontriamo nel poster appeso in palestra o nei depliant è legato alla circolazione dell’energia che percorre le sei coppie di meridiani stimolati dall’esecuzione degli esercizi di base secondo le Cinque Fasi 5 di trasformazione dell’energia. Nell’arco della giornata la nostra energia parte dal Polmone per arrivare al Fegato. Le Carte hanno un colore di fondo: si incontrano sei colori, ogni colore indica l’effetto legato a quel particolare esercizio relativo al meridiano cui è collegato. Colore Verde Giada: esercizi di base. Carte 1-2-6-13-20-27-34-41 hanno lo scopo di metter in moto l’energia dei meridiani. Sequenza base per eseguire il test di valutazione energetica nel qui ed ora. Colore Azzurro: esercizi di tonificazione. Carte 3-7-8-14-15-21-22-28-29-35-36-42- 43 detti anche esercizi per tipo sono eseguiti lentamente e la posizione è mantenuta in modo rilassato. Contrarre lentamente determinate catene muscolari porta 5Cfr. La danza dei cinque elementi, Gail Reichstein, ed. Il Castello, Milano, 2003, Capitolo 1. “Il ciclo dei Cinque Elementi che sta al centro della medicina cinese, al suo cuore, è un cerchio. Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua sono postazioni disposte lungo il cerchio”. Si tratta infatti di Cinque Fasi o Movimenti che segnano la crescita e il declino in tutti i processi vitali. Il Legno è la nascita e la prima crescita, il Fuoco segna il massimo sviluppo, il Metallo governa il declino, l’Acqua è morte e movimento. Ciclo del’energia che si osserva nella quotidianità dell’essere umano ma anche nel susseguirsi delle stagioni. 10
attenzione e energia nelle parti corporee coinvolte e si porta energia la dove c’è carenza. Color Mattone: esercizi da coricati. Carte 9-10-16-17-24-30-31-37-38-44 riguardano gli esercizi per lavorare sul peso corporeo, la scelta è legata sempre al proprio stato nel qui ed ora e quindi dopo aver eseguito la valutazione con la serie di base. Eseguiti nell’ordine sopra indicato sono un buon risveglio energetico al mattino, invertendo l’ordine rappresentano il rilassamento ideale prima di andare a letto. Colore Viola: esercizi di dispersione. Carte 4-5-11-19-25-32-39-45 inducono una riorganizzazione dell’energia corporea disperdendo l’energia bloccata in alcuni punti. Color Seppia: esercizi al lavoro. Carte 12-19-26-33-40-46 stimolano le coppie di meridiani a cui si riferiscono. Da eseguire anche in ufficio, per chi ha poco tempo, non servono particolari attrezzi. La pratica può risultare più ardua pertanto si consiglia la preparazione con i sei Makko-ho. Colore Verde Oliva: esercizi di rilassamento e di conclusione. Carte 47-48-49-50 sono esercizi liberi e non legati al percorso dei meridiani. Inseribili in qualsiasi fase della lezione sono un ottimo momento di rilassamento ed ascolto di se stessi. Colore all’interno del simbolo del Tai Ji6: in MTC ogni fase di trasformazione dell’energia è associata ad un colore, il colore sullo sfondo aiuta il praticante a focalizzare l’attenzione sull’azione dell’esercizio in rapporto alla qualità energetica. Parole Chiave: intorno all’immagine dell’esercizio sono disposte parole che richiamano qualità energetiche, orari di massimo lavoro dei meridiani, attitudini e sentimenti, organi e parti del corpo legati a quella fase di trasformazione. Esse possono costituire uno spunto di riflessione sulla propria condizione qualora un esercizio attirasse l’attenzione in particolare. 6Cfr. Guida Taoista alla longevità, di Bian Zhizhong, ed. Il Castello, Milano, 1999, p.6. Il simbolo del Tai Ji contiene due settori uno scuro e uno chiaro, rispettivamente lo Yin e lo Yang, ma ciascuno di essi ha all’interno un punto appartenente al suo opposto a testimoniare che l’equilibrio si basa sugli opposti, nulla è definito, statico, ma tutto è dinamismo e trasformazione. 11
Pieno e Vuoto: la logica dello Zen-Stretching® dice che l’energia si manifesta nel nostro corpo attraversando le sei coppie di meridiani e relativi organi, la qualità di queste vie può variare nell’arco della giornata ma anche in base ai periodi della nostra vita quando si manifestano disagi fisici, disarmonie a livello mentale e spirituale. Sono semplici carenze o eccessi di energia detti Kyo e Jitsu di cui parleremo in modo più approfondito nel secondo capitolo. 1.3 Come si lavora con Lo Zen-Stretching® La disciplina nasce come una ginnastica morbida basata sull’esecuzione dei sei esercizi di base detti Makko-ho il cui significato è la “giusta direzione”, lo scopo è la valutazione dello stato energetico dell’individuo nel presente. In base all’esito si identificano l’esercizio più semplice che risulta più facile, il vuoto, e quello che ha trasmesso senso di pesantezza, di fatica, il pieno. Si procede con l’esecuzione rispettivamente della tonificazione per il vuoto e della dispersione per il pieno. Lo Zen-Stretching® può essere anche un’esperienza individuale che il praticante condivide con il facilitatore ricevendo un’attenzione mirata alle proprie esigenze. In primis il facilitatore può aiutare il cliente nell’esecuzione degli esercizi che risultano più difficoltosi: lo accompagna dolcemente nei movimenti e lo sostiene nelle posizioni più scomode da mantenere, da realizzare. La valutazione che emerge dai sei Makko-ho consente l’analisi dei pieni dei vuoti e il riequilibrio attraverso le tonificazioni e le dispersioni. Il pieno è rappresentato dalla coppia di meridiani più carichi a livello energetico, il vuoto dalla coppia più scarica. Ne consegue la possibilità di ragionare sulla coppia di meridiani, sull’organo ed elemento ad essi correlati e comprendere cosa accade nella vita dell’individuo, cosa vive, cosa lo spinge ad attivare certi meccanismi di vita, quali stati d’animo predominano e quali sono carenti, nell’insieme lo stato psico-fisico dell’essere umano. L’analisi dettagliata del pieno e del vuoto creano l’opportunità di riflettere e di voler cambiare con la volontà verso attitudini più sane abbandonando il solito rimuginio mentale di pensieri logoranti e inconcludenti. 12
Lo Zen-Stretching® può essere anche una pratica collettiva, in genere un gruppo di sette o dieci persone costituisce già un buon numero per lavorare. La logica degli esercizi resta invariata: si eseguono i sei Makko-ho e poi si suddividono i partecipanti in base ai loro vuoti per eseguire le varie tonificazioni, segue l’individuazione dei vari peni per disperdere l’energia in eccesso. L’attenzione del facilitatore è rivolta a tutti indistintamente e la lezione si può concludere con una breve condivisione incentrata sull’ascolto del nostro corpo: su eventuali cambiamenti delle tensioni muscolari, sull’andamento della nostra energia, sul cambiamento della nostra qualità psico-fisica, senso di rilassamento profondo o più vitalità, la mente vuota, libera da pensieri o una maggior concentrazione. L’esperienza collettiva più significativa è stata senza dubbio il 29 settembre a Milano per l’evento promosso da Wanderlust. Mi sono messa alla prova sotto tutti i punti di vista: parlare e condurre piccoli gruppi nelle tonificazioni e dispersioni relative al Makko-ho C/IT, rispondere a semplici domande da parte dei partecipanti. È stata una bella sfida per me in quanto non ero nel pieno della mia forma fisica e mentale, mi sentivo gonfia e pesante. La coppia di meridiani C/IT sui cui ho lavorato è il mio vuoto o Kyo di cui parlerò in seguito. A livello di gruppo, l’esperienza è stata positiva per lavorare sull’emotività, sulla capacità di improvvisazione là dove non fluivano immediate le parole giuste per descrivere un esercizio e quindi bastava dire “fate come me” per guidare un gruppo. È stata un’esperienza utile per verificare sul campo che non occorre ricordare subito i cinquanta esercizi dello Zen-Stretching® per impostare un buon lavoro. La tonificazione di C/IT veniva eseguita semplicemente ripetendo l’esecuzione dell’esercizio di base, mantenendo la medesima posizione per almeno quindici o venti respiri. La relativa dispersione veniva guidata con l’esercizio corrispondente in quanto le dispersioni sono inferiori in numero alle tonificazioni e sono più immediate da memorizzare. 13
Un’esperienza ricca che mi ha dato l’opportunità di lavorare in gruppo con le mie compagne e l’insegnante: guidata dalla spiegazione di Silvia ogni collaboratrice impersonava un Makko-ho eseguendo l’esercizio di base. Le compagne che erano libere prestavano assistenza ai partecipanti nell’accompagnare movimenti difficoltosi o sostenere posizioni scomode. Questa fase è stata molto utile per notare ed apprendere alcune finezze nei confronti dei praticanti che approcciano la disciplina per la prima volta, ad esempio descrivere con la mano il percorso dei meridiani su parte del corpo del praticante o porre il palmo della mano sulle aree di risonanza per fargli ascoltare le linee di tensione che si formano a livello muscolare. Un’accortezza che si studia al Vaso di Pandora, ma ricordare e applicare sul campo certi concetti richiede tempo, costanza, tanta pratica. Il secondo step prevedeva che ciascuna collaboratrice eseguisse dapprima la tonificazione del proprio Makko-ho a beneficio di quei partecipanti che avevano individuato nell’esercizio “quello più facile” e poi la dispersione prestando attenzione di volta in volta a coloro che le venivano affidati, che in questo caso avevano scelto quello come esercizio più pesante. Una fase importante per mettere alla prova una dialettica chiara, semplice, veloce e mirata. L’esecuzione della tonificazione veniva realizzata ripetendo l’esercizio di base e mantenendolo per almeno 10-15 respiri al fine di richiamare più energia e colmare il vuoto. La dispersione era una pratica semplice da eseguire più velocemente per ridistribuire l’energia in eccesso. Alcune persone abituate alla danza, alla yoga e altre discipline bioenergetiche comprendevano bene la logica degli esercizi, altre manifestavano curiosità, dubbi, stupore perché ascoltavano per la prima volta le sensazioni del loro corpo, un’attitudine poco affine a chi frequenta la palestra semplicemente per mantenersi in forma ma ascoltare il proprio Corpo-Mente-Spirito. 1.4 Pratica Individuale Silvia: in base alla sua disponibilità, abbiamo concordato due giorni alla settimana di allenamento. La tabella riporta i giorni di allenamento, i pieni ed i vuoti rilevati 14
in seguito all’esecuzione dei sei Makko-ho. Successivamente vengono riportate le valutazioni dei pieni e dei vuoti dopo aver eseguito le tonificazioni e le dispersioni. Data prima pieno Vuoto dopo pieno vuoto Note 02/10/19 ST/M C/IT P/IC MC/TR Fatica a sentire le linee di tensione muscolari, ha bisogno di tempo per ascoltarsi 04/10/19 P/IC MC/TR V/R C/IT Inizialmente nervosa, poi più rilassata 09/10/19 P/IC C/IT F/VB MC/TR Silvia sente l’energia che inizia a cambiare, si sente più forte. 11/10/19 ST/M MC/TR V/R F/VB Nervosa perché il rapporto con il padre la schiaccia, le toglie libertà. Si sente stanca. 15/10/19 P/IC C/IT ST/M V/R Sempre nervosa 18/10/19 P/IC C/IT P/IC MC/TR Fatica a dormire 22/10/19 P/IC MC/TR V/R MC/TR Tutto nella norma 25/10/19 C/IT V/R ST/M P/IC Ha deciso di fare dei cambiamenti 29/10/19 MC/TR C/IT P/IC V/R Riparte da sé Alla fine del percorso decidiamo di analizzare insieme la sua scheda. Dall’esecuzione dei sei esercizi di base si evince che il pieno varia tra P/IC e ST/M. Il vuoto è principalmente C/IT, seguito da MC/TR. Dopo averle spiegato brevemente il significato dei meridiani e averle mostrato le carte per vedere quali parole chiave la colpissero, è emerso ciò che segue: P/IC=> le parole chiave sono territorio, confini, scambio con l’esterno. La malattia del padre la costringe a passare molto tempo in casa, le impedisce al momento di lavorare e l’atteggiamento del papà è dispotico. La mia amica si sente in prigione, non ha un suo spazio dove stare tranquilla per ascoltarsi. Restare in casa per tempi lunghi le impedisce di avere una vita sociale soddisfacente al di fuori dell’ambito familiare. 15
ST/M=> le parole chiave sono attività mentale/cicli, ruttare, apparato digerente. Non riesce più a digerire gli atteggiamenti dispotici del papà, l’indifferenza e la mancanza di attenzione da parte del suo compagno, e continua a rimuginare sullo i soliti pensieri; come farà con il lavoro, a conciliare la propria vita con lo stato di salute del padre. Il pieno entra a proteggere il Kyo, il vuoto che costituisce il vero punto bisognoso di considerazione ed attenzione perché in questo periodo è il lato più debole. Il Kyo di Silvia è C/IT. Le parole chiave che l’hanno colpita sono state: malinconia, autoanalisi, transizioni, meditare. C ci permette di conoscere e trasformare tutto ciò che entra nel nostro corpo, si sperimenta e si impara vivendo col cuore. Da qui acquisiamo la conoscenza, le esperienze di vita, le relazioni, il cibo. Ciò che entra va fatto proprio e trasformato in energia individuale al fine di continuare la vita. IT ci consente di setacciare, di fare da filtro per tenere ciò che è buono per noi e scartare ciò che non serve. Silvia dice che non ha molti problemi a lasciar andare ciò che non le serve una volta che ha le idee chiare, ma le risulta difficile assimilare e trasformare gli atteggiamenti scontrosi del padre e vederli da un altro punto di vista, ad esempio considerare che è una persona anziana, con schemi comportamentali ormai solidi e difficili da ammorbidire. Il Kyo non riesce ad assimilare e trasformare ciò che entra e quindi entrano in gioco come difensori le coppie di meridiani P/IC e ST/M, a fasi alterne, cercando di lavorare sui confini, ad esempio trovare lo spazio per Silvia all’interno della propria casa, ecco l’azione di P/IC. Silvia lamenta di digerire spesso, anche se non mangia molto, a volte salta anche i pasti e digerisce aria. ST/M si concretizzano in un logorio mentale di pensieri, entrano cibo, emozioni, pensieri, ma la coppia di meridiani va in sovraccarico perché non ha il tempo di sentire ciclicamente il vuoto, cioè lasciar entrare emozioni, cibo, esperienze, e una volta assimilati, poter scegliere nell’ambiente ciò di cui si ha bisogno. Tutto va “masticato” al fine di diventare sufficientemente semplice per essere assorbito, un tempo e una modalità che non riesce ad attivare. 16
1.5 Pratica di gruppo Fulvia ed Aurora, in base alla loro disponibilità, hanno eseguito una lezione settimanale per cinque settimane consecutive. Fulvia ed Aurora sono due donne di mezza età, mamme, con una vita dinamica, sempre stanche. Entrambe sono robuste, faticano a sedersi sul tappetino e rialzarsi. Fulvia ha diversi lipomi negli arti inferiori e dolori fortissimi alle gambe. Aurora è molto pigra, soffre di mal di schiena e spesso le manca il respiro. Prima lezione: Ho cercato di far eseguire i sei Makko-ho, ma con un risultato molto scarso. Entrambe partono bene con P/IC, ma poi si arenano su ST/M. Fulvia non riesce nemmeno a sedersi sui talloni, Aurora dice di sentire dolore, non può assolutamente eseguire l’esercizio ed ha paura di farsi male. Gli altri esercizi di C/IT, MC/TR, F/VB risultano sempre come pieni. V/R scorre con più fluidità. Seconda lezione: decido di aumentare la fase di riscaldamento, le faccio rilassare con una breve meditazione e lavoriamo tanto sulla respirazione cercando di gonfiare bene tutto l’addome e non solo il petto. Abbiamo eseguito la “respirazione per immagini” (Carta 49). Terza lezione: Fulvia ed Aurora presentano una notevole rigidità articolare. Iniziamo con il riscaldamento e proseguiamo con le dispersioni alfine di dare sollievo alle articolazioni. Eseguiamo di nuovo la “respirazione per immagini” (Carta 49). Per mancanza di tempo eseguiamo solo la dispersione di ST/M. Quarta lezione: riscaldamento seguito dai sei Makko-ho. L’esecuzione è stata difficile per ST/M, ma pian piano gli altri esercizi di base vengono eseguiti, MC/TR è più che altro accennato. Data la rigidità di certi movimenti, faccio eseguire tutte le dispersioni. A fatica arrivano alla fine. Quinta lezione: Riscaldamento, meditazione per rilassamento, esecuzione dei sei Makko-ho, esecuzione di tonificazioni e dispersioni, ripetizione della serie di base. Le difficoltà restano, tuttavia, le due signore riescono a portar a termine il percorso. 17
1.6 Conclusioni Aurora ha scoperto che lavorando con il respiro può migliorare ed allentare le sue tensioni fisiche ed emotive al punto di ammettere che l’esecuzione del Makko-ho di ST/M era limitata dalla paura di farsi male e sentire dolore. La sua mobilità articolare è migliorata. Ha perso peso, ha ritrovato nuova energia. Fulvia ha iniziato a prendere consapevolezza dell’importanza della respirazione, fa i compiti a casa ed esegue le dispersioni quando ha tempo o piuttosto quelle che riesce. Preferisce fare la meditazione alla fine perché la rilassa maggiormente. Gli arti inferiori fanno meno male, sono diventati più forti, i muscoli più tonici. Sensazione di benessere generale, ma soprattutto gambe leggere, se salta le lezioni o non fa gli esercizi peggiora notevolmente. 18
Capitolo secondo: Zen-Stretching®: peso forma e alimentazione I Meridiani con i rispettivi Organi ed Elementi La mia esperienza pratica: Zen-Stretching®, peso forma e alimentazione 19
2.1 Zen-Stretching® tra peso forma e alimentazione: la soluzione del Kyo e del Jitsu Lo Zen-Stretching® può essere utilizzato in qualsiasi campo. Abbiamo visto diverse combinazioni lavorando semplicemente con i sei Makko-ho di base e riequilibrando lo stato generale ripetendo l’esercizio corrispondente al vuoto mantenendo la posizione per 15-20 respiri fino a quando abbiamo richiamato abbastanza energia. L’esercizio corrispondente al pieno viene invece bilanciato con la dispersione corrispondente. È importante ricordare che l’efficacia dello Zen-Stretching® risiede nell’esecuzione dei sei Makko-ho, nella tonificazione del vuoto e nella dispersione del pieno. Questa è la logica di base. L’analisi del pieno o Jitsu mostra quale coppia di meridiani sta lavorando maggiormente. Sono le zone in cui si accumula l’energia in eccesso, trattasi delle catene muscolari che manifestano contratture e dolori importanti e che “ci mandano dal dottore”. Normalmente nella cultura occidentale si ascolta il corpo quando si ha fame, sonno o si prova dolore. La necessità fisica predomina nettamente. Nella cultura orientale il dolore fisico è solo una manifestazione di un problema più profondo di natura psico-fisica, mentale, spirituale. Si va a cercare la causa. Il Kyo, o vuoto, è in verità l’elemento da indagare perché è un dolore sordo, si fa sentire poco. È legato alla coppia di meridiani meno utilizzati a livello energetico a causa di abitudini, schemi di vita in cui si è più deboli, fragili, insicuri, per questo il Jitsu si manifesta nell’aspetto energetico in cui si è più forti ovvero i meridiani che si esprimono con scioltezza, naturalezza per fare da supplente là dove c’è carenza di energia. Questo capitolo riguarda la mia esperienza personale, la scoperta del mio pieno in ST/M e del mio vuoto principalmente in C/IT, poche volte in MC/TR. Ho legato questo percorso al peso forma e all’alimentazione perché da quattro anni soffro di intolleranze alimentari, seguo una dieta abbastanza rigida per contrastare il gonfiore della pancia e la ritenzione idrica su cosce e fianchi. Incontro difficoltà a 20
seguire l’alimentazione proposta dalla dietologa perché spesso sento il bisogno di dolci, alterno mancanza di appetito a fame nervosa e lo stress degli ultimi anni con tanti cambiamenti mi ha ulteriormente appesantita fisicamente e moralmente. La parte sperimentale della mia tesina consiste nell’utilizzare lo Zen-Stretching® per migliorare la forma del mio corpo e regolare il peso poiché lavorando sul pieno e sul vuoto posso comprendere aspetti della mia energia, della mia vita che ostacolano e rallentano la realizzazione del mio obiettivo: eliminare il gonfiore dell’addome e sentirmi alleggerita. La ricerca degli aspetti energetici in carenza o in eccesso mi permette di considerare ed affrontare le difficoltà da diversi punti di vista e poter fortificare la volontà di raggiungere la meta. Per comprendere meglio l’argomento della mia ricerca, procedo con una breve descrizione dei meridiani, organi ed elementi ad essi associati. 2.2 Meridiani, Organi, Elementi I sei Makko-ho di base sono preceduti dall’esecuzione di VC e VG. L’energia percorre nel corpo umano un circuito completo regolare, dà impulso e funzione a vari aspetti della vitalità dell’uomo. L’origine del funzionamento di tutti gli organi. Dal campo di cinabro detto Tan Den in giapponese, l’energia parte e si diffonde attraverso VC e VG: il primo distribuisce l’energia Yin, il secondo l’energia Yang e costituiscono un primo circuito completo e d è il primo che si forma al momento del concepimento. Si tratta del canale centrale che inizia dal perineo, sale nella parte anteriore (Vaso Concezione) e posteriore (Vaso Governatore) del corpo, esattamente a metà, fino ad arrivare alla sommità del capo. Circuito stimolato da movimenti di flessione ed estensione del busto. 21
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Elemento: Metallo Meridiani: P/IC (Polmone e Intestino Crasso) L’energia prosegue in questi meridiani sollecitati nelle prime ore del mattino: 3-5 (P) e 5-7 (IC). È la fase energetica in cui c’è maggiore concentrazione. Segna una linea di confine tra il proprio interno e l’ambiente esterno come una membrana che lascia entrare ed uscire gas, informazioni, comunicazioni, esperienze che sono necessarie per continuare la vita. Il movimento e la postura degli esercizi che favoriscono l’energia del metallo sono estensioni multidirezionali degli arti che cercano di allargare l’ambito dei propri confini territoriali. Funzione=> è lo scambio con l’ambiente esterno. Campo di pertinenza=> il territorio. Relazione con l’ambiente=> è rappresentata dai confini Archetipo=> l’Alchimista che conosce le regole della natura e con un comportamento preciso trasforma il metallo in oro. È a suo agio con le regole, se è in disequilibrio non le rispetta, se c’è un eccesso di precisione diventa un collezionista. In disequilibrio gli stati d’animo sono insoddisfazione, pessimismo. 23
Elemento: Terra Meridiani: ST/M (Stomaco e Milza) Da IC l’energia passa a ST/M e si passa all’elemento Terra. La qualità di questa energia si manifesta in tutte le azioni vitali legate al sostentamento della vita umana tramite il nutrimento e la trasformazione di quanto entra nel corpo, ad esempio il cibo o qualsiasi esperienza che possa servire a colmare un vuoto. L’energia della Terra permette di percepire dentro di sé il senso del vuoto e il bisogno di colmare la carenza con l’oggetto adeguato alla propria esigenza. Si impara a distinguere nell’ambiente ciò che può soddisfare una necessità e permettere all’elemento/oggetto di entrare nella propria vita al fine di “masticarlo” cioè renderlo sufficientemente semplice ed assimilabile per il corpo e favorire l’assorbimento degli elementi nutritivi. Si parla di cibo, nuove conoscenze, avanzamenti di carriera, conquiste personali. Gli esercizi legati al movimento Terra indagano la capacità di mettere o mantenere le radici, ad esempio l’uso delle gambe legato all’utilizzo degli addominali, zona centrale del corpo. Funzione => Digestione e Riproduzione Campo di pertinenza => Attività mentali/cicli Relazione con l’ambiente =>Maturità mentale, Assuefazione Sistema corporeo => Apparato Digerente e Riproduttivo Archetipo => il Pacifista sa mettere tutti d’accordo, è lago della bilancia, crea convivialità, dà la concretezza e fa i conti. 24
Elemento: Fuoco Assoluto Meridiani: C/IT (Cuore e Intestino Tenue) Il cibo, le esperienze, le conoscenze, le relazioni, una volta entrate nel corpo devono essere metabolizzate, trasformate. Il C è il meridiano che consente di fare esperienza diretta, il Cuore si apre alla positività e si chiude alla negatività. L’IT funge da setaccio per capire cosa tenere e cosa lasciar andare. C /IT coltivano la capacità di personalizzare in profondità l’apporto energetico derivato dall’acquisizione della Terra come arricchimento del sangue, di evoluzione intellettuale e realizzazione dei livelli più elevati di manifestazione vitale. Infatti, il C è legato alle funzioni intellettuali e alla parola. Gli esercizi di C/IT suggeriscono raccoglimento, introspezione, interiorizzazione. Funzione => Interpretazione, Assorbimento, Assimilazione Campo di pertinenza => Transizioni Relazione con l’ambiente =>Forte determinazione Archetipo => il Mago prende il bastone e lo fa credere una bacchetta, sa coinvolgere, induce l’individuo a credere, mette nella luce migliore le cose quando gli servono. È un seduttore in generale. 25
Elemento: Acqua Meridiani: V/R (Vescica e Reni) Il sangue arricchito deve essere filtrato e depurato da tutto ciò che intorbida affinché possa raggiungere qualsiasi distretto corporeo ed essere trasformato in slancio, potenza, tenacia. Offre la forza necessaria per andare avanti consentendo l’adattamento alle modifiche dell’ambiente. L’acqua assume la forma del recipiente che la cattura e si adatta. L’uomo deve accettare e abbracciare i cambiamenti dell’ambiente esterno senza opporre resistenza. L’adattamento permette di conservare energia e di utilizzarla per proseguire il cammino verso l’obiettivo. I meridiani di V e R sono i percorsi che garantiscono la capacità di aspettare, di durare nel tempo. Essi distribuiscono la forza che proviene dai Reni, la riserva energetica nella quale risiede l’energia ereditata dai genitori al momento del concepimento. Si attinge dall’energia dei Reni nella quotidianità: si utilizza una parte di energia in base alle situazioni ed emergenze che si presentano giorno dopo giorno. A volte si attinge ai Reni di fronte alla richiesta di un surplus energetico dovuta ad uno scompenso della forza vitale nell’arco della giornata a causa di mal 26
nutrizione o respirazione scorretta. Risparmiare la riserva dei Reni permette di migliorare la qualità della vita, la durata della propria esistenza. Gli esercizi di V/R sono un invito alla flessibilità soprattutto nella parte posteriore del corpo dove essi scorrono. Funzione => Purificazione, Spinta, Impeto Campo di pertinenza => Scorta di energia, legato al sistema nervoso autonomo Relazione con l’ambiente =>Spinta alla riproduzione, desiderio sessuale Archetipo => il Filosofo 27
Elemento: Fuoco Supplementare Meridiani: MC/TR (Mastro del Cuore e Triplice Riscaldatore) Il sangue arricchito nella sua qualità e sostanza, una volta depurato, può essere distribuito in ogni parte del corpo. MC/TR presiedono alla saggia distribuzione del sangue, di ogni elemento che entra nel corpo per alimentare e sostenere il ciclo vitale. Si tratta di distribuire non solo il sangue, ma anche emozioni, sensazione, calore, protezione dagli agenti patogeni esterni. Il TR funge da coordinatore, armonizza e regola il calore, la collaborazione e la comunicazione tra le varie parti del corpo. Gli esercizi di MC/TR utilizzano una postura che cerca di trattenere, potenziare e andare a cercare il calore interno per sfruttarlo al massimo. Funzione =>Circolazione, Protezione Campo di pertinenza => Emozioni, Sentimenti Relazione con l’ambiente =>Energia sessuale, Innamoramento Archetipo => Il Mago prende il bastone e lo fa credere una bacchetta, sa coinvolgere, induce l’individuo a credere, ed ha potenti doti seducenti. 28
Elemento: Legno Meridiani: F/VB (Fegato e Vescicola Biliare) L’energia scorre nel corpo per esprimersi al meglio e conclude il percorso nei meridiani di F/VB che riguardano l’attenzione. Essi garantiscono la capacità di raccogliere le forze per e organizzarsi nella vita, di amministrare il tempo e lo spazio, di assumersi delle responsabilità in base al posto che si occupa nell’universo. L’energia del Legno permette di articolarsi, di affrontare le situazioni che si devono sostenere, ma sempre nel rispetto dell’unicità dell’individuo al fine di poter agire liberamente, esprimere i talenti ed essere riconosciuti nella vita per il valore personale unico e inimitabile. A livello fisico le catene muscolari sono laterali e mediali che consentono movimenti di rotazione ai fini dell’orientamento nello spazio. Gli obiettivi sono la flessibilità, il vigore, la capacità di guardare in tutte le direzioni. Il ciclo dell’energia prosegue il cammino e ritorna all’elemento Metallo per iniziare un nuovo giorno. 29
Funzione => Decisione, Conservazione, Distribuzione, Campo di pertinenza => Tensione muscolare, legato alle articolazioni, tendini, muscoli, al tessuto connettivo e fasciale Relazione con l’ambiente =>Spinta alla riproduzione, desiderio sessuale Archetipo => il Pioniere, legato al movimento 2.3 Lo Zen Stretching® per regolare il peso corporeo e mantenere la forma fisica. La mia ricerca consiste nell’eseguire i sei Makko-ho e le Carte degli esercizi da coricati (Carte 9-10 del Metallo, 16-17 della Terra, 23-24 del Fuoco Assoluto, 30-31 dell’Acqua, 37-38 del Fuoco Supplementare, 44 del Legno) per indagare quali aspetti della vita quotidiana, mentali o spirituali condizionano la mia salute e soprattutto le intolleranze causa di gonfiore di pancia e cosce. Di seguito presento la tabella riepilogativa dopo aver eseguito gli esercizi con costanza per almeno due volte alla settimana: Giorno/Mese Pieno Vuoto Note Azioni Lunedì 21/10 ST/M C/IT Fatica a fare gli esercizi Eseguite solo le per dolori alle dispersioni articolazioni Martedì 22/10 Voglio camminare, ma Esercizi di non ho le forze respirazione Mercoledì 23/10 Noia, mancanza di forza Dormo Giovedì 24/10 ST/M C/IT Tanta fatica Eseguita tonificazione e dispersione, mi sento Venerdì 25/10 Confusione mentale Sabato 26/10 Insoddisfazione Domenica 27/10 Tristezza Lunedì 28/10 ST/M C/IT Ancora molti dolori, Eseguo tonificazione 30
fame nervosa, pancia e dispersione tanto gonfia Martedì 29/10 Qualcosa sta cambiando Mercoledì 30/10 Speranza Giovedì 31/10 P/IC V/R Sto meglio, Eseguito tonificazione soddisfazione lavorativa, e dispersione nuova energia Venerdì 1/11 Speranze e idee Sabato 2/11 Riposo Domenica 3/11 Riposo Lunedì 4/11 ST/M C/IT Il mio Kyo mi segue, A fatica eseguo il penso sempre alla lotta riequilibrio per il denaro, per il lavoro, e non so dove sbattere la testa Martedì 5/11 Demoralizzata Mercoledì 6/11 Stanca Giovedì 7/11 P/IC MC/TR Sono ad un punto dove Eseguito tonificazione non riesco ad andare molto lunga … avanti in modo obiettivo. dispersione Mi sento facilmente altrettanto infinita attaccabile. Venerdì 8/11 Cambiamento Sabato 9/11 Nuovi orizzonti Domenica 10/11 Riposo Lunedì 11/11 P/IC MC/TR Va un po’ meglio, ho Eseguo riequilibrio iniziato una nuova con serenità collaborazione Martedì 12/11 Sono più presente nel qui ed ora Mercoledì 13/11 Vitalità 31
Giovedì 14/11 ST/M C/IT Il fisico inizia a Sento di più la rispondere meglio, il tonificazione, molto dolore al tibiale anteriore meglio anche e al sacro si è attenuato. eseguire la dispersione, mi sento più equilibrata. Venerdì 15/11 Il nuovo lavoro mi da Il mio Kyo resta. speranza per le finanze, soddisfazione, ma percentuale di incasso molto bassa. Sabato 16/11 Ragiono sul Kyo, io esisto, io sento, io posso io valgo e merito Domenica 17/11 Decido che lunedì 18/11 parlo con il commerciale per cambiare le prospettive di vita. Dal percorso fatto emerge quanto segue: il mio Kyo è prevalentemente in C/IT in Fuoco Assoluto. C/IT regolano il fuoco interiore, sono legati alla parte più profonda di me stessa dove risiede il Sé inteso come un Essere unico, divino e speciale. Sono meridiani preposti alla TRASFORMAZIONE. Il Fuoco purifica e permette la rinascita, è una risorsa molto potente, ma se non è ben gestita può portare alla distruzione. Nel ciclo dei Cinque Elementi la fase del Fuoco è uno stato di potere al culmine. A differenza del Legno che descrive la Nascita, un processo in divenire, il Fuoco celebra ciò che è diventato concreto, che si è realizzato. A livello fuoco il Fuoco brucia e trasforma tutta l’energia disponibile in energia cinetica, manifestando al massimo il potenziale di una data esperienza. Entriamo nel vivo della mia ricerca esperienziale. 32
Il Cuore mi permette di “sentire”, di “fare conoscenza diretta”del vissuto in tutto le sue forme: se l’evento è positivo, il Cuore si apre, se la situazione è negativa, il Cuore si chiude. Nel mio corpo entrano il cibo, le relazioni, le esperienze, la conoscenza, un insieme di informazioni che devono essere metabolizzate, assorbite affinché possano diventare energia Individuale, Propria, in questo caso Mia per poter continuare a sostenere la vita che scorre. Nel mio percorso di Zen-Stretching® posso dire che il meridiano di C si è sicuramente rinforzato, ma era già ad un buon livello. Il C mi consente di vivere e fare esperienze in modo aperto e socievole. Nella vita di tutti i giorni, nel mio lavoro, nelle relazioni personali sono disponibile ed empatica. Riesco a sentire quella gioia interiore che si prova quando c’è unità tra le persone, ad esempio la collaborazione al lavoro, la condivisione durante un weekend di studio, come nei corsi di Reiki, di Zen-Stretching®. Vivo le relazioni, le esperienze e la conoscenza con una passione molto forte che mi fa battere il Cuore, provo uno “sfarfallio” interiore che trascende la realtà, tutto diventa spirito, emozione, creazione e lo vivo lì, nella mia anima. Direi che il C si è tonificato abbastanza bene anche se a volte tendo a proteggermi. Sto imparando che merito di avere il mio tempo per metabolizzare il cibo, le relazioni e tutte le esperienze di vita. Sono sensibile e la capacità di lasciar entrare nel mio divino il mondo esteriore ha delle tempistiche ben precise, uniche nella mia personalità. Conoscere e sentire attraverso il Cuore è sempre stato naturale per me tuttavia l’atteggiamento prevalente era conoscere attraverso la Mente. La razionalità predominava per via della rigida educazione familiare e scolastica in virtù della quale ero un perfetto soldatino. Dopo i vent’anni, grazie alla danza e all’ampia formazione olistica, il mio Io più profondo è pian piano ritornato alla luce del sole, prendendo consapevolezza della mia vera essenza. L’IT ha invece il compito di setacciare i contenuti e separare la verità dalla menzogna secondo il mio sentire. Il ragionamento di base consiste nel tenere e far 33
proprio ciò che è vero, puro e importante scegliendo “di pancia” e lasciar perdere i contenuti impuri frutto del giudizio, dei preconcetti, dell’analisi puramente mentale. L’IT valuta e classifica le convinzioni e i precetti della mia coscienza: il sentire di pancia determina la veridicità di un’affermazione. Se dico “sono felice”, “mi piace” oppure “scusa”, lo devo sentire, lo devo percepire come vibrazione nel cuore e nella pancia. Se la mente e i pensieri prendono il sopravvento, allora posso dire e pronunciare frasi o parole “filtrate” che mancano di naturalezza per svariati motivi, per non ferire il prossimo, per buona educazione, per non offendere. Ecco l’IT come setaccio del puro dall’impuro. L’IT riceve cibo e bevande digerite nello stomaco e separa il cibo dai liquidi. Le essenze più vere sono lasciate alla Milza e le impurità sono eliminate dalla Vescica e dall’Intestino Crasso. Qui a livello di cibo si inseriscono i miei problemi di gonfiore di pancia, di stitichezza e dissenteria. La correlazione tra cibo, liquidi e pensieri si presenta con forza perché l’IT deve separare i miei pensieri veri, sentiti con Cuore, dalle convinzioni e preconcetti falsi dove per “falsi” intendo costruiti dalla mente sulla base di condizionamenti esterni. La disfunzione di IT può portare all’incapacità di fidarsi del proprio giudizio. Sono consapevole di percepire e sentire col Cuore, ma devo affinare questo aspetto nella mia vita. Il Cuore è forte nella misura in cui è direttamente proporzionale alla percezione che ho di me stessa. Mi sento più consapevole e centrata, mi voglio bene, so di valere e di meritare il meglio che l’Universo possa offrirmi. Il Sangue pompato dal C deve portare l’amore che ho per me stessa in circolazione per tutto il corpo affinché possa dare energia mediante l’attivazione di tanti piccoli fuochi riscaldanti. L’integrazione di C e IT permette di elaborare all’interno dell’organismo tutti gli elementi che sono entrati e trasformarli in energia di sostentamento vitale. Inoltre, la sinergia dei meridiani, se ben equilibrati, garantisce all’individuo buone capacità di introspezione. 34
Analizzando la mia esperienza dello Zen-Stretching® ho capito che C/IT sono il mio Kyo: in certi momenti l’IT è il più debole perché riceve cibo, bevande e informazioni, corsi e conoscenze di varie discipline e non riesce a trasformarle in pura energia disponibile fruibile nell’immediatezza. A volte ho l’impressione di non sapere abbastanza, di non essere sufficientemente preparata e scivolo in lunghi periodi di autoanalisi distruttiva perché mi scoraggio fino a provare uno stato di confusione. L’IT è poi indebolito dal C quando non ho amore per me stessa. Se il mio Spirito è centrato e il C sente l’amore del divino che alberga nel mio Io più profondo, tutto cambia: la mia capacità intellettuale è nel qui ed ora, mi esprimo con lucidità e chiarezza, c’è una buona sinergia tra pensiero positivo e parole che realizzano e concretizzano i livelli più alti della mia manifestazione vitale. L’esempio lampante nella giornata del 20 novembre: il C si è analizzato, ha ricordato di essere l’Imperatore e il motore di tutto l’organismo. La manifestazione vitale più concreta mi ha fatto entrare nell’ufficio amministrativo della Biomedica Tortonese, la struttura presso la quale ho avviato una collaborazione come massoterapista, al fine di discutere del mio compenso che non è assolutamente accettabile, tenendo conto del lavoro che svolgo e delle mie competenze. Compreso che C/IT devono essere tonificati, ecco come il mio corpo ha cercato e cerca tuttora di compensare il vuoto. Il pieno di ST/M appare come supplente per difendere i meridiani più deboli al fine di proteggere l’aspetto energetico più carente nel corpo. ST/M sono legati agli aspetti vitali fondamentali per il sostentamento dell’essere umano: la ricezione del cibo, la digestione per trasformarlo in nutrimento per l’organismo e poi arrivare alla riproduzione in senso generale. Ogni elemento che entra nella mia vita, cibo, lavoro, sentimenti deve essere trasformato e reso assimilabile dal corpo umano. Ciò che entra deve soddisfare un mio bisogno, colmare un vuoto nel rispetto di una ciclicità. 35
Devo vivere una nuova esperienza lavorativa come sta accadendo presso la Biomedica Tortonese e “masticarla” significa viverla un po’ alla volta, giorno per giorno, avendo il tempo di inserirmi per capire i meccanismi di organizzazione, il mio compenso, avere le mie soddisfazioni, i miei pazienti … etc. metto in discussione le mie capacità di adattamento, la mia abilità massoterapica e quindi metto in gioco il mio terzo chakra, l’IO SONO. Inizio a pensare a raffica, a valutare le migliori strategie organizzative, a scegliere le tecniche più soddisfacenti. La giornata poi è ricca di tanti altri impegni e la mia quotidianità diventa un ciclone di energia mentale che si consuma a forza di volersi organizzare. L’archetipo del Pacifista vuole mettere tutti d’accordo a discapito del mio C che ha bisogno di essere amato e nutrito di Luce. Per me il cibo diventa un mezzo di controllo della mia vita. La dieta diventa l’occasione di disciplinare ed organizzare la mente colma di pensieri. Ho cercato nella perdita di peso e nell’eliminazione del gonfiore una metafora per alleggerire me stessa senza comprendere che la soluzione del mio intestino irritato si trova nel mio Kyo, nel C/IT, cioè nel dare amore a me stessa, vivere più di pancia e lasciar scorrere un po’ di più gli eventi, la trasformazione può avvenire anche con leggerezza d’animo. È ora di festeggiare e celebrare i traguardi, di alternare il lavoro e lo studio con il riposo e lo svago. 36
Capitolo Terzo: Conclusioni personali sul mio Kyo Esperienze con il pubblico 37
3.1 Considerazioni finali sul Kyo in C/IT L’esperienza dello Zen-Stretching® iniziata a febbraio 2019 mi ha insegnato a fermarmi, osservarmi. Pensavo di conoscere me stessa, i miei desideri, le mie paure e di riuscire a mantenere un equilibrio. Ho scoperto in realtà di ascoltare più che altro la mia mente, il cuore di rado riusciva a prendere il sopravvento. Ho chiaro da qualche anno cosa voglio, cosa mi fa star bene perché sento la veridicità delle mie affermazioni nel cuore, nell’anima, ma poi i pensieri prendono forza con un vorticoso rimuginare che mi scarica, mi priva dell’energia necessaria per realizzare i miei progetti. La paura di fallire, di mancare l’obiettivo finale mi frena e interiormente mi arrabbio con me stessa perché so di avere il coraggio e i mezzi necessari per proseguire il mio cammino in modo soddisfacente. L’analisi del mio Kyo ha rilevato tramite il C la mancanza d’amore verso me stessa e il vuoto in IT si è spesso espresso in una mancanza di fiducia nei confronti della mia capacità di giudizio. Per descrivere la mia esperienza al meglio, provo ad esemplificare e commentare alcune parole chiave relative al Fuoco Assoluto, scavando intimamente per andare a fondo al mio Kyo e interiorizzarlo. TRANSIZIONI: da circa tre anni vivo un profondo senso di trasformazione, sempre alla ricerca di chi sono e come posso realizzarmi ed esprimermi. Quando sono in equilibrio il Cuore mi fa provare quel senso di connessione con l’altro, il desiderio di relazionarmi con un’altra persona. Qui collego un’altra parola chiave, GIOIA. GIOIA: provo gioia nel vivere un’esperienza, per poi raccontarla e condividerla con le mie amiche. Nasce un sentimento di profonda unione e di condivisione, il calore e l’intimità di una famiglia. Il Cuore mi fa fare esperienza diretta di chi sono, mi fa sentire gli altri, mi fa confrontare con il resto del mondo e devo chiedermi “posso integrarmi?”, “posso incorporarlo?”. Si tratta di un atto di Unione, comprendere che tutti gli esseri viventi sono collegati da fili invisibili in un’unica rete energetica, siamo Uno. Coltivare l’amore, le relazioni mi fa sperimentare un senso di appartenenza alla stessa specie, so che non solo sola. 38
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