Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo

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Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo
Désiré Buscone

Zen-Stretching® tra peso forma e alimentazione:
          C/IT la storia del mio Kyo

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Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo
Dedica alla mia Anima, da un Antico Proverbio Egizio:

"Non si accarezza la gatta Bastet prima di aver affrontato la leonessa Sekhmet"

Dedica a chi mi ama veramente

Dedico a te, nonna Nella, tutto il mio lavoro, i miei risultati perché mi hai
insegnato la determinazione

Dedico la Tesina …

ai miei genitori che mi sostengono, ad Adamo la mia Guida Terrena, allo zio
Gianni che da lontano segue tutto il mio percorso, agli amici che mi sono accanto
(Silvia e Stefano), alle mie compagne di viaggio del Vaso di Pandora che mi hanno
accolta con affetto e a Silvia Marchesa Rossi che mi ha iniziata ad un cammino di
profonda introspezione e ricerca interiore

Grazie Silvia che mi guidi con sicurezza, affetto e professionalità

Grazie a …

Arianna per la tua semplicità e il tuo sorriso

Federica per la tua precisione, il tuo modo di fare materno

More Maurina per la tua sensibilità e amicizia

Roberta per la tua energia, il tuo calore e il buon umore

Daria per la tua spensieratezza ed allegria, una voce speciale

Laura per la tua presenza calma e decisa

Io vi ricordo così, a tutte voi e le altre anime che ho incontrato,

dico “grazie”dal più profondo del cuore.

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Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo
Indice

Introduzione                                                4
0.1   Chi sono                                              5
0.2   La scelta dello Zen-Stretching®                       6

Capitolo primo                                              8
1.1   Origini e Storia dello Zen-Stretching®                9
1.2   Gli strumenti dello Zen-Stretching®                  10
1.3   Come si lavora con Lo Zen-Stretching®                12
1.4   Pratica Individuale                                  14
1.5   Pratica di gruppo                                    17
1.6   Conclusioni                                          18

Capitolo secondo                                           19
2.1   Zen-Stretching® tra peso forma e alimentazione:
      la soluzione del Kyo e del Jitsu                     20
2.2   Meridiani, Organi, Elementi                          21
2.3   Lo Zen Stretching® per regolare il peso corporeo e
mantenere la forma fisica                                  30

Capitolo terzo                                             37
3.1   Considerazioni finali sul Kyo in C/IT                38
3.2   L’esperienza con il pubblico                         41

Bibliografia                                               42

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Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo
Introduzione:

 Chi sono

 La scelta dello Zen-Stretching®

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Désiré Buscone Zen-Stretching tra peso forma e alimentazione: C/IT la storia del mio Kyo
0.1     Chi sono?
Mi chiamo Désiré Buscone e sono laureata in Lingue e Letterature Straniere presso
l’Università di Pavia (2005/2006). Nasco come traduttrice e maturo una lunga
esperienza come segretaria, un lavoro importante che mi ha permesso di scoprire la
mia versatilità nel rivestire i ruoli più disparati, la mia capacità comunicativa con la
clientela, la diplomazia e la mia grande determinazione.
Oltre all’interesse per le lingue straniere e le culture antiche, ho da sempre coltivato
una passione per il mondo esoterico ed olistico: dal 2006 al 2012 studio con
passione le rune, i cristalli, i tarocchi e ritorna più che mai vivo il richiamo verso
l’Antico Egitto. Nel 2006, infatti, inizio da sola un percorso di letture e di studi che
mi porta a scrivere un diario e la scelta di nome esoterico, Bastet 1, la dea gatto
nell’antico Egitto, ma questa è lunga storia, va solo sottolineato questo evento
perché segna la mia presa di coscienza di essere destinata ad altro, un cammino
fatto di spiritualità, di apertura di cuore, di dedizione verso il prossimo. Da qui
trovo la via per indirizzare la mia sensibilità verso il mondo esterno anziché
nasconderla. Il 2013 segna la svolta con il primo livello Reiki Tradizionale, metodo
Usui2: questa tecnica mi permette di iniziare un profondo e duro lavoro su me
stessa e inizio a preparare la mia via per una nuova vita.
La svolta estrema arriva con lo studio dei tre Livelli di Egyptian Healing® 3, il mio
grande amore che mi trasforma e mi da la forza di superare un periodo di sconforto
e solitudine.
Dal 2016 al 2018 mi impegno per conseguire il diploma sanitario di MCB –
Massaggiatore Capo Bagnino degli Stabilimenti Idroterapici al fine di poter

1 Cfr. I poteri magici del gatto, Fabio Nocentini, Ed. Giunti Editore Spa., 2007, p.14: Bastet era considerata la
dea dell’amore, della sessualità, della fertilità, della famiglia, della casa, dei figli e della musica. Veniva
rappresentata con la testa di gatto, vestita con un lungo abito aderente che regge il sistro nella mano destra e
porta un canestro appeso al braccio sinistro.
2 Cfr. Il manuale illustrato del Reiki, traduzione di Marco Massi, Ed. Edizioni Mediterranee, Roma, 2011, del

Original Reiki-Handbuch des Dr. Mikao Usui, Frank A. Petter, Schneeloewe Verlagsberatung & Veralag, D-
87648 Aitrang, Germany, 1999.
3 Cfr. Egyptian Healing, Jacqueline van Gassel, Ed. My Life, Coriano di Rimini, 2013: tecnica tramandata e

adottata dalle chiese siriano-bizantine, ortodosse e cattoliche liberali. Jacqueline dal 2009 insegna e diffonde
in Italia questa tecnica meravigliosa che lavora con balli curativi, canto armonico, cristalloterapia e pietre
preziose, colori, aura healing e con l’energia della piramide basata sulla scienza della geometria sacra.
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esercitare liberamente con un titolo riconosciuto tutte le tecniche apprese e nel 2017
rassegno le dimissioni dalla ditta Dmc di D’Assisi Giuseppe, ove lavoravo da
tempo. In questi anni mi sono documentata tramite internet su varie tecniche che
potessero farmi crescere e aiutarmi nel lavoro: ho scoperto così Il Vaso di Pandora a
Milano.
A Febbraio 2019 ho deciso di contattare la titolare, la sig.ra Silvia Marchesa Rossi
per avere maggiori informazioni e la mia attenzione si è concentra sul Jin Shin Do®,
sulle Carte Motherpeace e sullo Zen-Stretching®.

0.2   La scelta dello Zen-Stretching®
Dapprima in qualità di paziente soggetta ad emicranie e cefalee dolorosissime e poi
come MCB, mi sono convinta che la strada per il benessere risieda nella Medicina
Integrata: nei miei trattamenti affianco ai vari tipi di massaggio (rilassante,
decontratturante, miofasciale, connettivale), il Kinesiotaping e le tecniche olistiche
quali la Riflessologia Plantare Relazionale, la Tecnica Craniosacrale, Reiki e
Egyptian Healing. Per esperienza diretta posso asserire che ogni essere umano è
unico e nella sua particolarità deve ricevere come paziente un trattamento
personalizzato. Da qui l’esigenza di avere una tecnica che portasse l’individuo a
esprimersi nel movimento, nello spazio, nella mente, nello spirito, in quanto non
tutti sono inclini a trattamenti e al dialogo immediato.
Ed ecco al Vaso di Pandora ho scoperto lo Zen-Stretching®: una disciplina del
Corpo-Mente-Spirito: il movimento è ginnastica, presa di coscienza di se nello
spazio a livello corporeo, consapevolezza di un’evoluzione spirituale dove
emozioni e sentimenti vengono espressi, interiorizzati e rielaborati in modo sano ed
equilibrato e la mente può svuotarsi, liberarsi dagli pensieri ripetitivi e
machiavellici che spesso ci limitano, ci imbrigliano in schemi comportamentali
disruttivi e deleteri per la nostra vita quotidiana.
Lo Zen-Stretching® è la soluzione idonea, in quanto oltre a lavorare su me stessa,

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è fruibile da tutti coloro che vogliono mettere in moto la propria energia e
mantenere un buon livello psico-fisico. Inoltre, consente un potenziamento della
propria consapevolezza per vivere nel qui ed ora.
Da febbraio ho iniziato un nuovo viaggio all’insegna della conoscenza interiore ed
esteriore. Niente è come sembra, tutto si trasforma ed evolve. Il presente spesso
sfugge ed è vissuto con frenesia, con superficialità e non curanza a causa della
società dinamica e veloce dove si è spesso proiettati con i pensieri all’immediatezza
del domani.
Lo Zen-Stretching® mi fa riflettere sullo stato psico-fisico del momento.
Da ballerina amatoriale di danze standard e latino-americane ho pensato di poter
eseguire gli esercizi di base con facilità, invece con stupore ho eseguito alcuni
esercizi con naturalezza e scioltezza, altri mi hanno dato un senso di pesantezza
durante l’esecuzione, queste differenze sottolineano la continua evoluzione
dell’essere umano per cui da un giorno all’altro la percezione degli esercizi di base
può cambiare rispecchiando i cambiamenti fisici ed emotivi del proprio vissuto
quotidiano. Alcune volte ho terminato la lezione carica di nuove energie, altre volte
con il mal di testa e un po’ di insonnia proprio perché venivo da un periodo molto
stressante e le reazioni del mio Corpo-Mente-Spirito erano immediate, la ricerca di
un nuovo equilibrio tra il movimento, la dinamicità e il riposo, il sapersi fermare
per recuperare le proprie forze.
Interessante vivere gli esercizi, ascoltare       le tensioni muscolari,      le   loro
corrispondenze con il percorso dei meridiani e dei vari organi ad essi correlati e
scoprire come riflettano le emozioni, i sentimenti, il vissuto quotidiano.
Per ora mi limito a dire che lo Zen-Stretching® è per me una via da percorrere
all’insegna del benessere generale, sempre viva ed attuale perché lavora sul qui ed
ora e il Vaso di Pandora è una casa accogliente dove crescere in armonia, evolvere
nel confronto e condividere le mie esperienze con Silvia e le mie compagne.

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Capitolo primo:

 Origini e natura dello Zen-Stretching®

 Come si lavora tra teoria e pratica

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1.1     Origini e Storia dello Zen-Stretching®

Lo Zen-Stretching® è una ginnastica dolce basata sulla filosofia orientale, in parte
sull’agopuntura e sullo shiatsu. È un sistema di allenamento derivato dallo studio
del libro Zen Imagery Exercises4 scritto da Shitzuto Masunaga.
La teoria di Masunaga sui meridiani energetici individua per ogni meridiano un
percorso che in parte segue la mappa tradizionale, ma in parte riconosce
un’analoga qualità energetica in altre aree del corpo. Ad esempio, il meridiano di
Stomaco che scorre dalla testa ai piedi attraverso il tronco secondo la tradizione
dell’agopuntura tradizionale, passa anche sugli arti superiori.
Silvia Marchesa Rossi, attraverso la pratica personale e lo studio di questi esercizi,
ha messo a punto lo Zen-Stretching® nel 1990. Sono disponibili lezioni individuali o
di gruppo per imparare attraverso questa ginnastica dolce ed immediata ad
ascoltare il proprio corpo, i propri dolori muscolari, dove prevale il senso di fatica o
la fluidità del movimento. Si acquista una nuova conoscenza di se stessi imparando
che i limiti fisici ed emotivi vanno rispettati, non è indispensabile eseguire nessun
esercizio al limite delle nostre possibilità. È importante la presenza consapevole, il
risultato finale deve essere il riequilibrio, riportare in asse il nostro baricentro. Non
c’è fallimento, ma solo riuscita che è evoluzione nel rispetto dei propri pieni e vuoti.
Vediamo da vicino gli strumenti dello Zen-Stretching®

1.2     Gli strumenti dello Zen-Stretching®
Il libro intitolato Zen-Stretching® scritto da Silvia Marchesa Rossi è la guida per
eseguire gli esercizi, per imparare a descriverli correttamente, un compendio di
sapere. Ogni capitolo è dedicato al Makko-ho di base legato alla sua corrispondente
coppia di meridiani e all’elemento da cui sono animati e governati, insieme alla
descrizione dei relativi esercizi di tonificazione e dispersione. Altre parti del libro

4Cfr. Zen Imagery Exercises, Shizuto Masunaga & Stephen Brown, ed. Japan Publications, in italiano: Zen per
Immagini, Shizuto Masunaga, Ed. Mediterranee, Roma, prima edizione 1996. Nel libro sono utilizzate delle
immagini mentali per facilitarla circolazione dell’energia attraverso il corpo oltre alle parti che eseguono il
movimento. L’elemento psicologico viene unito all’elemento fisico.
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sono dedicate a come sentire la serie di base per imparare ad ascoltare il nostro
corpo, come costruire un programma di lavoro, operare con più esercizi o solo con
la serie di base quando manca il tempo. Si valuta l’utilità dello Zen-Stretching® per
completare la danza. Si può giocare con le carte delle quali parleremo tra poco fino
a lavorare sulla forma fisica, regolare il peso, rinforzare la muscolatura, migliorare
la mobilità articolare e lavorare sugli aspetti che impediscono di seguire una dieta,
alleggerendo lo stress e raggiungere l’obbiettivo finale.
Le Carte sono uno strumento per far propri gli esercizi, apprendere i meridiani e le
parole chiave ad essi associate, osservare quali sensazioni suggeriscono e
trasformarle in un nuovo contenuto per il nostro Corpo-Mente-Spirito. Sono un
invito per il praticante a sperimentare la logica con cui possono essere raggruppate
e interpretate.
L’ordine di presentazione in cui le incontriamo nel poster appeso in palestra o nei
depliant è legato alla circolazione dell’energia che percorre le sei coppie di
meridiani stimolati dall’esecuzione degli esercizi di base secondo le Cinque Fasi 5 di
trasformazione dell’energia. Nell’arco della giornata la nostra energia parte dal
Polmone per arrivare al Fegato.
Le Carte hanno un colore di fondo: si incontrano sei colori, ogni colore indica
l’effetto legato a quel particolare esercizio relativo al meridiano cui è collegato.
Colore Verde Giada: esercizi di base. Carte 1-2-6-13-20-27-34-41 hanno lo scopo di
metter in moto l’energia dei meridiani. Sequenza base per eseguire il test di
valutazione energetica nel qui ed ora.
Colore Azzurro: esercizi di tonificazione. Carte 3-7-8-14-15-21-22-28-29-35-36-42-
43 detti anche esercizi per tipo sono eseguiti lentamente e la posizione è mantenuta
in modo rilassato. Contrarre lentamente determinate catene muscolari porta

5Cfr. La danza dei cinque elementi, Gail Reichstein, ed. Il Castello, Milano, 2003, Capitolo 1. “Il ciclo dei Cinque
Elementi che sta al centro della medicina cinese, al suo cuore, è un cerchio. Legno, Fuoco, Terra, Metallo, Acqua sono
postazioni disposte lungo il cerchio”. Si tratta infatti di Cinque Fasi o Movimenti che segnano la crescita e il
declino in tutti i processi vitali. Il Legno è la nascita e la prima crescita, il Fuoco segna il massimo sviluppo, il
Metallo governa il declino, l’Acqua è morte e movimento. Ciclo del’energia che si osserva nella quotidianità
dell’essere umano ma anche nel susseguirsi delle stagioni.
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attenzione e energia nelle parti corporee coinvolte e si porta energia la dove c’è
carenza.
Color Mattone: esercizi da coricati. Carte 9-10-16-17-24-30-31-37-38-44 riguardano
gli esercizi per lavorare sul peso corporeo, la scelta è legata sempre al proprio stato
nel qui ed ora e quindi dopo aver eseguito la valutazione con la serie di base.
Eseguiti nell’ordine sopra indicato sono un buon risveglio energetico al mattino,
invertendo l’ordine rappresentano il rilassamento ideale prima di andare a letto.
Colore Viola: esercizi di dispersione. Carte 4-5-11-19-25-32-39-45 inducono una
riorganizzazione dell’energia corporea disperdendo l’energia bloccata in alcuni
punti.
Color Seppia: esercizi al lavoro. Carte 12-19-26-33-40-46 stimolano le coppie di
meridiani a cui si riferiscono. Da eseguire anche in ufficio, per chi ha poco tempo,
non servono particolari attrezzi. La pratica può risultare più ardua pertanto si
consiglia la preparazione con i sei Makko-ho.
Colore Verde Oliva: esercizi di rilassamento e di conclusione. Carte 47-48-49-50
sono esercizi liberi e non legati al percorso dei meridiani. Inseribili in qualsiasi fase
della lezione sono un ottimo momento di rilassamento ed ascolto di se stessi.
Colore all’interno del simbolo del Tai Ji6: in MTC ogni fase di trasformazione
dell’energia è associata ad un colore, il colore sullo sfondo aiuta il praticante a
focalizzare l’attenzione sull’azione dell’esercizio in rapporto alla qualità energetica.
Parole Chiave: intorno all’immagine dell’esercizio sono disposte parole che
richiamano qualità energetiche, orari di massimo lavoro dei meridiani, attitudini e
sentimenti, organi e parti del corpo legati a quella fase di trasformazione. Esse
possono costituire uno spunto di riflessione sulla propria condizione qualora un
esercizio attirasse l’attenzione in particolare.

6Cfr. Guida Taoista alla longevità, di Bian Zhizhong, ed. Il Castello, Milano, 1999, p.6. Il simbolo del Tai Ji
contiene due settori uno scuro e uno chiaro, rispettivamente lo Yin e lo Yang, ma ciascuno di essi ha
all’interno un punto appartenente al suo opposto a testimoniare che l’equilibrio si basa sugli opposti, nulla è
definito, statico, ma tutto è dinamismo e trasformazione.
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Pieno e Vuoto: la logica dello Zen-Stretching® dice che l’energia si manifesta nel
nostro corpo attraversando le sei coppie di meridiani e relativi organi, la qualità di
queste vie può variare nell’arco della giornata ma anche in base ai periodi della
nostra vita quando si manifestano disagi fisici, disarmonie a livello mentale e
spirituale. Sono semplici carenze o eccessi di energia detti Kyo e Jitsu di cui
parleremo in modo più approfondito nel secondo capitolo.

1.3   Come si lavora con Lo Zen-Stretching®
La disciplina nasce come una ginnastica morbida basata sull’esecuzione dei sei
esercizi di base detti Makko-ho il cui significato è la “giusta direzione”, lo scopo è
la valutazione dello stato energetico dell’individuo nel presente.
In base all’esito si identificano l’esercizio più semplice che risulta più facile, il
vuoto, e quello che ha trasmesso senso di pesantezza, di fatica, il pieno. Si procede
con l’esecuzione rispettivamente della tonificazione per il vuoto e della dispersione
per il pieno. Lo Zen-Stretching® può essere anche un’esperienza individuale che il
praticante condivide con il facilitatore ricevendo un’attenzione mirata alle proprie
esigenze. In primis il facilitatore può aiutare il cliente nell’esecuzione degli esercizi
che risultano più difficoltosi: lo accompagna dolcemente nei movimenti e lo
sostiene nelle posizioni più scomode da mantenere, da realizzare. La valutazione
che emerge dai sei Makko-ho consente l’analisi dei pieni dei vuoti e il riequilibrio
attraverso le tonificazioni e le dispersioni. Il pieno è rappresentato dalla coppia di
meridiani più carichi a livello energetico, il vuoto dalla coppia più scarica. Ne
consegue la possibilità di ragionare sulla coppia di meridiani, sull’organo ed
elemento ad essi correlati e comprendere cosa accade nella vita dell’individuo, cosa
vive, cosa lo spinge ad attivare certi meccanismi di vita, quali stati d’animo
predominano e quali sono carenti, nell’insieme lo stato psico-fisico dell’essere
umano. L’analisi dettagliata del pieno e del vuoto creano l’opportunità di riflettere
e di voler cambiare con la volontà verso attitudini più sane abbandonando il solito
rimuginio mentale di pensieri logoranti e inconcludenti.

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Lo Zen-Stretching® può essere anche una pratica collettiva, in genere un gruppo di
sette o dieci persone costituisce già un buon numero per lavorare. La logica degli
esercizi resta invariata: si eseguono i sei Makko-ho e poi si suddividono i
partecipanti in base ai loro vuoti per eseguire le varie tonificazioni, segue
l’individuazione dei vari peni per disperdere l’energia in eccesso.
L’attenzione del facilitatore è rivolta a tutti indistintamente e la lezione si può
concludere con una breve condivisione incentrata sull’ascolto del nostro corpo: su
eventuali cambiamenti delle tensioni muscolari, sull’andamento della nostra
energia, sul cambiamento della nostra qualità psico-fisica, senso di rilassamento
profondo o più vitalità, la mente vuota, libera da pensieri o una maggior
concentrazione.
L’esperienza collettiva più significativa è stata senza dubbio il 29 settembre a
Milano per l’evento promosso da Wanderlust. Mi sono messa alla prova sotto tutti i
punti di vista: parlare e condurre piccoli gruppi nelle tonificazioni e dispersioni
relative al Makko-ho C/IT, rispondere a semplici domande da parte dei
partecipanti. È stata una bella sfida per me in quanto non ero nel pieno della mia
forma fisica e mentale, mi sentivo gonfia e pesante. La coppia di meridiani C/IT sui
cui ho lavorato è il mio vuoto o Kyo di cui parlerò in seguito. A livello di gruppo,
l’esperienza è stata positiva per lavorare sull’emotività, sulla capacità di
improvvisazione là dove non fluivano immediate le parole giuste per descrivere un
esercizio e quindi bastava dire “fate come me” per guidare un gruppo.
È stata un’esperienza utile per verificare sul campo che non occorre ricordare
subito i cinquanta esercizi dello Zen-Stretching® per impostare un buon lavoro. La
tonificazione di C/IT veniva eseguita semplicemente ripetendo l’esecuzione
dell’esercizio di base, mantenendo la medesima posizione per almeno quindici o
venti respiri. La relativa dispersione veniva guidata con l’esercizio corrispondente
in quanto le dispersioni sono inferiori in numero alle tonificazioni e sono più
immediate da memorizzare.

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Un’esperienza ricca che mi ha dato l’opportunità di lavorare in gruppo con le mie
compagne e l’insegnante: guidata dalla spiegazione di Silvia ogni collaboratrice
impersonava un Makko-ho eseguendo l’esercizio di base. Le compagne che erano
libere prestavano assistenza ai partecipanti nell’accompagnare movimenti
difficoltosi o sostenere posizioni scomode. Questa fase è stata molto utile per notare
ed apprendere alcune finezze nei confronti dei praticanti che approcciano la
disciplina per la prima volta, ad esempio descrivere con la mano il percorso dei
meridiani su parte del corpo del praticante o porre il palmo della mano sulle aree di
risonanza per fargli ascoltare le linee di tensione che si formano a livello muscolare.
Un’accortezza che si studia al Vaso di Pandora, ma ricordare e applicare sul campo
certi concetti richiede tempo, costanza, tanta pratica.
Il secondo step prevedeva che ciascuna collaboratrice eseguisse dapprima la
tonificazione del proprio Makko-ho a beneficio di quei partecipanti che avevano
individuato nell’esercizio “quello più facile” e poi la dispersione prestando
attenzione di volta in volta a coloro che le venivano affidati, che in questo caso
avevano scelto quello come esercizio più pesante. Una fase importante per mettere
alla prova una dialettica chiara, semplice, veloce e mirata. L’esecuzione della
tonificazione veniva realizzata ripetendo l’esercizio di base e mantenendolo per
almeno 10-15 respiri al fine di richiamare più energia e colmare il vuoto. La
dispersione era una pratica semplice da eseguire più velocemente per ridistribuire
l’energia in eccesso. Alcune persone abituate alla danza, alla yoga e altre discipline
bioenergetiche comprendevano bene la logica degli esercizi, altre manifestavano
curiosità, dubbi, stupore perché ascoltavano per la prima volta le sensazioni del
loro corpo, un’attitudine poco affine a chi frequenta la palestra semplicemente per
mantenersi in forma ma ascoltare il proprio Corpo-Mente-Spirito.

1.4   Pratica Individuale
Silvia: in base alla sua disponibilità, abbiamo concordato due giorni alla settimana
di allenamento. La tabella riporta i giorni di allenamento, i pieni ed i vuoti rilevati

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in seguito all’esecuzione dei sei Makko-ho. Successivamente vengono riportate le
valutazioni dei pieni e dei vuoti dopo aver eseguito le tonificazioni e le dispersioni.

Data         prima   pieno   Vuoto   dopo   pieno   vuoto    Note
02/10/19             ST/M    C/IT           P/IC    MC/TR    Fatica a sentire le linee di
                                                             tensione muscolari, ha bisogno
                                                             di tempo per ascoltarsi
04/10/19             P/IC    MC/TR          V/R     C/IT     Inizialmente nervosa, poi più
                                                             rilassata
09/10/19             P/IC    C/IT           F/VB    MC/TR    Silvia sente l’energia che inizia a
                                                             cambiare, si sente più forte.
11/10/19             ST/M    MC/TR          V/R     F/VB     Nervosa perché il rapporto con
                                                             il padre la schiaccia, le toglie
                                                             libertà. Si sente stanca.
15/10/19             P/IC    C/IT           ST/M    V/R      Sempre nervosa
18/10/19             P/IC    C/IT           P/IC    MC/TR    Fatica a dormire
22/10/19             P/IC    MC/TR          V/R     MC/TR    Tutto nella norma
25/10/19             C/IT    V/R            ST/M    P/IC     Ha     deciso      di   fare    dei
                                                             cambiamenti
29/10/19             MC/TR   C/IT           P/IC    V/R      Riparte da sé

Alla fine del percorso decidiamo di analizzare insieme la sua scheda.
Dall’esecuzione dei sei esercizi di base si evince che il pieno varia tra P/IC e ST/M.
Il vuoto è principalmente C/IT, seguito da MC/TR.
Dopo averle spiegato brevemente il significato dei meridiani e averle mostrato le
carte per vedere quali parole chiave la colpissero, è emerso ciò che segue:
P/IC=> le parole chiave sono territorio, confini, scambio con l’esterno. La malattia
del padre la costringe a passare molto tempo in casa, le impedisce al momento di
lavorare e l’atteggiamento del papà è dispotico. La mia amica si sente in prigione,
non ha un suo spazio dove stare tranquilla per ascoltarsi. Restare in casa per tempi
lunghi le impedisce di avere una vita sociale soddisfacente al di fuori dell’ambito
familiare.

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ST/M=> le parole chiave sono attività mentale/cicli, ruttare, apparato digerente.
Non riesce più a digerire gli atteggiamenti dispotici del papà, l’indifferenza e la
mancanza di attenzione da parte del suo compagno, e continua a rimuginare sullo i
soliti pensieri; come farà con il lavoro, a conciliare la propria vita con lo stato di
salute del padre.
Il pieno entra a proteggere il Kyo, il vuoto che costituisce il vero punto bisognoso di
considerazione ed attenzione perché in questo periodo è il lato più debole.
Il Kyo di Silvia è C/IT. Le parole chiave che l’hanno colpita sono state: malinconia,
autoanalisi, transizioni, meditare. C ci permette di conoscere e trasformare tutto
ciò che entra nel nostro corpo, si sperimenta e si impara vivendo col cuore. Da qui
acquisiamo la conoscenza, le esperienze di vita, le relazioni, il cibo. Ciò che entra va
fatto proprio e trasformato in energia individuale al fine di continuare la vita. IT ci
consente di setacciare, di fare da filtro per tenere ciò che è buono per noi e scartare
ciò che non serve. Silvia dice che non ha molti problemi a lasciar andare ciò che non
le serve una volta che ha le idee chiare, ma le risulta difficile assimilare e
trasformare gli atteggiamenti scontrosi del padre e vederli da un altro punto di
vista, ad esempio considerare che è una persona anziana, con schemi
comportamentali ormai solidi e difficili da ammorbidire.
Il Kyo non riesce ad assimilare e trasformare ciò che entra e quindi entrano in gioco
come difensori le coppie di meridiani P/IC e ST/M, a fasi alterne, cercando di
lavorare sui confini, ad esempio trovare lo spazio per Silvia all’interno della propria
casa, ecco l’azione di P/IC.
Silvia lamenta di digerire spesso, anche se non mangia molto, a volte salta anche i
pasti e digerisce aria. ST/M si concretizzano in un logorio mentale di pensieri,
entrano cibo, emozioni, pensieri, ma la coppia di meridiani va in sovraccarico
perché non ha il tempo di sentire ciclicamente il vuoto, cioè lasciar entrare
emozioni, cibo, esperienze, e una volta assimilati, poter scegliere nell’ambiente ciò
di cui si ha bisogno. Tutto va “masticato” al fine di diventare sufficientemente
semplice per essere assorbito, un tempo e una modalità che non riesce ad attivare.

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1.5   Pratica di gruppo
Fulvia ed Aurora, in base alla loro disponibilità, hanno eseguito una lezione
settimanale per cinque settimane consecutive.
Fulvia ed Aurora sono due donne di mezza età, mamme, con una vita dinamica,
sempre stanche. Entrambe sono robuste, faticano a sedersi sul tappetino e rialzarsi.
Fulvia ha diversi lipomi negli arti inferiori e dolori fortissimi alle gambe.
Aurora è molto pigra, soffre di mal di schiena e spesso le manca il respiro.
Prima lezione: Ho cercato di far eseguire i sei Makko-ho, ma con un risultato molto
scarso. Entrambe partono bene con P/IC, ma poi si arenano su ST/M. Fulvia non
riesce nemmeno a sedersi sui talloni, Aurora dice di sentire dolore, non può
assolutamente eseguire l’esercizio ed ha paura di farsi male. Gli altri esercizi di
C/IT, MC/TR, F/VB risultano sempre come pieni. V/R scorre con più fluidità.
Seconda lezione: decido di aumentare la fase di riscaldamento, le faccio rilassare
con una breve meditazione e lavoriamo tanto sulla respirazione cercando di
gonfiare bene tutto l’addome e non solo il petto. Abbiamo eseguito la “respirazione
per immagini” (Carta 49).
Terza lezione: Fulvia ed Aurora presentano una notevole rigidità articolare.
Iniziamo con il riscaldamento e proseguiamo con le dispersioni alfine di dare
sollievo alle articolazioni. Eseguiamo di nuovo la “respirazione per immagini”
(Carta 49). Per mancanza di tempo eseguiamo solo la dispersione di ST/M.
Quarta lezione: riscaldamento seguito dai sei Makko-ho. L’esecuzione è stata
difficile per ST/M, ma pian piano gli altri esercizi di base vengono eseguiti,
MC/TR è più che altro accennato. Data la rigidità di certi movimenti, faccio
eseguire tutte le dispersioni. A fatica arrivano alla fine.
Quinta lezione: Riscaldamento, meditazione per rilassamento, esecuzione dei sei
Makko-ho, esecuzione di tonificazioni e dispersioni, ripetizione della serie di base.
Le difficoltà restano, tuttavia, le due signore riescono a portar a termine il percorso.

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1.6   Conclusioni
Aurora ha scoperto che lavorando con il respiro può migliorare ed allentare le sue
tensioni fisiche ed emotive al punto di ammettere che l’esecuzione del Makko-ho di
ST/M era limitata dalla paura di farsi male e sentire dolore.
La sua mobilità articolare è migliorata. Ha perso peso, ha ritrovato nuova energia.
Fulvia ha iniziato a prendere consapevolezza dell’importanza della respirazione, fa
i compiti a casa ed esegue le dispersioni quando ha tempo o piuttosto quelle che
riesce. Preferisce fare la meditazione alla fine perché la rilassa maggiormente. Gli
arti inferiori fanno meno male, sono diventati più forti, i muscoli più tonici.
Sensazione di benessere generale, ma soprattutto gambe leggere, se salta le lezioni
o non fa gli esercizi peggiora notevolmente.

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Capitolo secondo:

 Zen-Stretching®: peso forma e alimentazione
 I Meridiani con i rispettivi Organi ed Elementi
 La mia esperienza pratica: Zen-Stretching®, peso
 forma e alimentazione

                                                    19
2.1     Zen-Stretching® tra peso forma e alimentazione: la soluzione del Kyo e del
Jitsu
Lo Zen-Stretching® può essere utilizzato in qualsiasi campo. Abbiamo visto diverse
combinazioni lavorando semplicemente con i sei Makko-ho di base e riequilibrando
lo stato generale ripetendo l’esercizio corrispondente al vuoto mantenendo la
posizione per 15-20 respiri fino a quando abbiamo richiamato abbastanza energia.
L’esercizio corrispondente al pieno viene invece bilanciato con la dispersione
corrispondente. È importante ricordare che l’efficacia dello Zen-Stretching® risiede
nell’esecuzione dei sei Makko-ho, nella tonificazione del vuoto e nella dispersione
del pieno. Questa è la logica di base.
L’analisi del pieno o Jitsu mostra quale coppia di meridiani sta lavorando
maggiormente. Sono le zone in cui si accumula l’energia in eccesso, trattasi delle
catene muscolari che manifestano contratture e dolori importanti e che “ci
mandano dal dottore”.
Normalmente nella cultura occidentale si ascolta il corpo quando si ha fame, sonno
o si prova dolore. La necessità fisica predomina nettamente. Nella cultura orientale
il dolore fisico è solo una manifestazione di un problema più profondo di natura
psico-fisica, mentale, spirituale. Si va a cercare la causa.
Il Kyo, o vuoto, è in verità l’elemento da indagare perché è un dolore sordo, si fa
sentire poco. È legato alla coppia di meridiani meno utilizzati a livello energetico a
causa di abitudini, schemi di vita in cui si è più deboli, fragili, insicuri, per questo il
Jitsu si manifesta nell’aspetto energetico in cui si è più forti ovvero i meridiani che
si esprimono con scioltezza, naturalezza per fare da supplente là dove c’è carenza
di energia.
Questo capitolo riguarda la mia esperienza personale, la scoperta del mio pieno in
ST/M e del mio vuoto principalmente in C/IT, poche volte in MC/TR.
Ho legato questo percorso al peso forma e all’alimentazione perché da quattro anni
soffro di intolleranze alimentari, seguo una dieta abbastanza rigida per contrastare
il gonfiore della pancia e la ritenzione idrica su cosce e fianchi. Incontro difficoltà a

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seguire l’alimentazione proposta dalla dietologa perché spesso sento il bisogno di
dolci, alterno mancanza di appetito a fame nervosa e lo stress degli ultimi anni con
tanti cambiamenti mi ha ulteriormente appesantita fisicamente e moralmente.
La parte sperimentale della mia tesina consiste nell’utilizzare lo Zen-Stretching®
per migliorare la forma del mio corpo e regolare il peso poiché lavorando sul pieno
e sul vuoto posso comprendere aspetti della mia energia, della mia vita che
ostacolano e rallentano la realizzazione del mio obiettivo: eliminare il gonfiore
dell’addome e sentirmi alleggerita.
La ricerca degli aspetti energetici in carenza o in eccesso mi permette di considerare
ed affrontare le difficoltà da diversi punti di vista e poter fortificare la volontà di
raggiungere la meta. Per comprendere meglio l’argomento della mia ricerca,
procedo con una breve descrizione dei meridiani, organi ed elementi ad essi
associati.

2.2   Meridiani, Organi, Elementi
I sei Makko-ho di base sono preceduti dall’esecuzione di VC e VG. L’energia
percorre nel corpo umano un circuito completo regolare, dà impulso e funzione a
vari aspetti della vitalità dell’uomo. L’origine del funzionamento di tutti gli organi.
Dal campo di cinabro detto Tan Den in giapponese, l’energia parte e si diffonde
attraverso VC e VG: il primo distribuisce l’energia Yin, il secondo l’energia Yang e
costituiscono un primo circuito completo e d è il primo che si forma al momento del
concepimento. Si tratta del canale centrale che inizia dal perineo, sale nella parte
anteriore (Vaso Concezione) e posteriore (Vaso Governatore) del corpo,
esattamente a metà, fino ad arrivare alla sommità del capo. Circuito stimolato da
movimenti di flessione ed estensione del busto.

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22
Elemento: Metallo

Meridiani: P/IC (Polmone e Intestino Crasso)
L’energia prosegue in questi meridiani sollecitati nelle prime ore del mattino: 3-5
(P) e 5-7 (IC). È la fase energetica in cui c’è maggiore concentrazione. Segna una
linea di confine tra il proprio interno e l’ambiente esterno come una membrana che
lascia entrare ed uscire gas, informazioni, comunicazioni, esperienze che sono
necessarie per continuare la vita. Il movimento e la postura degli esercizi che
favoriscono l’energia del metallo sono estensioni multidirezionali degli arti che
cercano di allargare l’ambito dei propri confini territoriali.
Funzione=> è lo scambio con l’ambiente esterno.
Campo di pertinenza=> il territorio.
Relazione con l’ambiente=> è rappresentata dai confini
Archetipo=> l’Alchimista che conosce le regole della natura e con un
comportamento preciso trasforma il metallo in oro. È a suo agio con le regole, se è
in disequilibrio non le rispetta, se c’è un eccesso di precisione diventa un
collezionista. In disequilibrio gli stati d’animo sono insoddisfazione, pessimismo.

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Elemento: Terra

Meridiani: ST/M (Stomaco e Milza)
Da IC l’energia passa a ST/M e si passa all’elemento Terra. La qualità di questa
energia si manifesta in tutte le azioni vitali legate al sostentamento della vita
umana tramite il nutrimento e la trasformazione di quanto entra nel corpo, ad
esempio il cibo o qualsiasi esperienza che possa servire a colmare un vuoto.
L’energia della Terra permette di percepire dentro di sé il senso del vuoto e il
bisogno di colmare la carenza con l’oggetto adeguato alla propria esigenza. Si
impara a distinguere nell’ambiente ciò che può soddisfare una necessità e
permettere all’elemento/oggetto di entrare nella propria vita al fine di “masticarlo”
cioè renderlo sufficientemente semplice ed assimilabile per il corpo e favorire
l’assorbimento degli elementi nutritivi. Si parla di cibo, nuove conoscenze,
avanzamenti di carriera, conquiste personali. Gli esercizi legati al movimento Terra
indagano la capacità di mettere o mantenere le radici, ad esempio l’uso delle gambe
legato all’utilizzo degli addominali, zona centrale del corpo.
Funzione => Digestione e Riproduzione
Campo di pertinenza => Attività mentali/cicli
Relazione con l’ambiente =>Maturità mentale, Assuefazione
Sistema corporeo => Apparato Digerente e Riproduttivo
Archetipo => il Pacifista sa mettere tutti d’accordo, è lago della bilancia, crea
convivialità, dà la concretezza e fa i conti.
                                                                                   24
Elemento: Fuoco Assoluto

Meridiani: C/IT (Cuore e Intestino Tenue)
Il cibo, le esperienze, le conoscenze, le relazioni, una volta entrate nel corpo devono
essere metabolizzate, trasformate. Il C è il meridiano che consente di fare
esperienza diretta, il Cuore si apre alla positività e si chiude alla negatività. L’IT
funge da setaccio per capire cosa tenere e cosa lasciar andare. C /IT coltivano la
capacità   di   personalizzare     in   profondità    l’apporto    energetico    derivato
dall’acquisizione della Terra come arricchimento del sangue, di evoluzione
intellettuale e realizzazione dei livelli più elevati di manifestazione vitale. Infatti, il
C è legato alle funzioni intellettuali e alla parola. Gli esercizi di C/IT suggeriscono
raccoglimento, introspezione, interiorizzazione.
Funzione => Interpretazione, Assorbimento, Assimilazione
Campo di pertinenza => Transizioni
Relazione con l’ambiente =>Forte determinazione
Archetipo => il Mago prende il bastone e lo fa credere una bacchetta, sa
coinvolgere, induce l’individuo a credere, mette nella luce migliore le cose quando
gli servono. È un seduttore in generale.

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Elemento: Acqua

Meridiani: V/R (Vescica e Reni)
Il sangue arricchito deve essere filtrato e depurato da tutto ciò che intorbida
affinché possa raggiungere qualsiasi distretto corporeo ed essere trasformato in
slancio, potenza, tenacia. Offre la forza necessaria per andare avanti consentendo
l’adattamento alle modifiche dell’ambiente. L’acqua assume la forma del recipiente
che la cattura e si adatta. L’uomo deve accettare e abbracciare i cambiamenti
dell’ambiente esterno senza opporre resistenza. L’adattamento permette di
conservare energia e di utilizzarla per proseguire il cammino verso l’obiettivo.
I meridiani di V e R sono i percorsi che garantiscono la capacità di aspettare, di
durare nel tempo. Essi distribuiscono la forza che proviene dai Reni, la riserva
energetica nella quale risiede l’energia ereditata dai genitori al momento del
concepimento. Si attinge dall’energia dei Reni nella quotidianità: si utilizza una
parte di energia in base alle situazioni ed emergenze che si presentano giorno dopo
giorno. A volte si attinge ai Reni di fronte alla richiesta di un surplus energetico
dovuta ad uno scompenso della forza vitale nell’arco della giornata a causa di mal
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nutrizione o respirazione scorretta. Risparmiare la riserva dei Reni permette di
migliorare la qualità della vita, la durata della propria esistenza.
Gli esercizi di V/R sono un invito alla flessibilità soprattutto nella parte posteriore
del corpo dove essi scorrono.
Funzione => Purificazione, Spinta, Impeto
Campo di pertinenza => Scorta di energia, legato al sistema nervoso autonomo
Relazione con l’ambiente =>Spinta alla riproduzione, desiderio sessuale
Archetipo => il Filosofo

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Elemento: Fuoco Supplementare

Meridiani: MC/TR (Mastro del Cuore e Triplice Riscaldatore)
Il sangue arricchito nella sua qualità e sostanza, una volta depurato, può essere
distribuito in ogni parte del corpo. MC/TR presiedono alla saggia distribuzione del
sangue, di ogni elemento che entra nel corpo per alimentare e sostenere il ciclo
vitale. Si tratta di distribuire non solo il sangue, ma anche emozioni, sensazione,
calore, protezione dagli agenti patogeni esterni.
Il TR funge da coordinatore, armonizza e regola il calore, la collaborazione e la
comunicazione tra le varie parti del corpo.
Gli esercizi di MC/TR utilizzano una postura che cerca di trattenere, potenziare e
andare a cercare il calore interno per sfruttarlo al massimo.
Funzione =>Circolazione, Protezione
Campo di pertinenza => Emozioni, Sentimenti
Relazione con l’ambiente =>Energia sessuale, Innamoramento
Archetipo => Il Mago prende il bastone e lo fa credere una bacchetta, sa
coinvolgere, induce l’individuo a credere, ed ha potenti doti seducenti.

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Elemento: Legno

Meridiani: F/VB (Fegato e Vescicola Biliare)
L’energia scorre nel corpo per esprimersi al meglio e conclude il percorso nei
meridiani di F/VB che riguardano l’attenzione. Essi garantiscono la capacità di
raccogliere le forze per e organizzarsi nella vita, di amministrare il tempo e lo
spazio, di assumersi delle responsabilità in base al posto che si occupa
nell’universo.
L’energia del Legno permette di articolarsi, di affrontare le situazioni che si devono
sostenere, ma sempre nel rispetto dell’unicità dell’individuo al fine di poter agire
liberamente, esprimere i talenti ed essere riconosciuti nella vita per il valore
personale unico e inimitabile. A livello fisico le catene muscolari sono laterali e
mediali che consentono movimenti di rotazione ai fini dell’orientamento nello
spazio. Gli obiettivi sono la flessibilità, il vigore, la capacità di guardare in tutte le
direzioni.
Il ciclo dell’energia prosegue il cammino e ritorna all’elemento Metallo per iniziare
un nuovo giorno.

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Funzione => Decisione, Conservazione, Distribuzione,
Campo di pertinenza => Tensione muscolare, legato alle articolazioni, tendini,
muscoli, al tessuto connettivo e fasciale
Relazione con l’ambiente =>Spinta alla riproduzione, desiderio sessuale
Archetipo => il Pioniere, legato al movimento

2.3       Lo Zen Stretching® per regolare il peso corporeo e mantenere la forma
fisica.
La mia ricerca consiste nell’eseguire i sei Makko-ho e le Carte degli esercizi da
coricati (Carte 9-10 del Metallo, 16-17 della Terra, 23-24 del Fuoco Assoluto, 30-31
dell’Acqua, 37-38 del Fuoco Supplementare, 44 del Legno) per indagare quali
aspetti della vita quotidiana, mentali o spirituali condizionano la mia salute e
soprattutto le intolleranze causa di gonfiore di pancia e cosce.
Di seguito presento la tabella riepilogativa dopo aver eseguito gli esercizi con
costanza per almeno due volte alla settimana:

Giorno/Mese          Pieno     Vuoto        Note                        Azioni
Lunedì 21/10         ST/M      C/IT         Fatica a fare gli esercizi Eseguite        solo   le
                                            per         dolori     alle dispersioni
                                            articolazioni

Martedì 22/10                               Voglio camminare, ma Esercizi                     di
                                            non ho le forze             respirazione

Mercoledì 23/10                             Noia, mancanza di forza     Dormo

Giovedì 24/10        ST/M      C/IT         Tanta fatica                Eseguita tonificazione
                                                                        e   dispersione,      mi
                                                                        sento

Venerdì 25/10                               Confusione mentale

Sabato 26/10                                Insoddisfazione

Domenica 27/10                              Tristezza

Lunedì 28/10         ST/M      C/IT         Ancora      molti    dolori, Eseguo tonificazione

                                                                                              30
fame       nervosa,   pancia e dispersione
                                 tanto gonfia

Martedì 29/10                    Qualcosa sta cambiando

Mercoledì 30/10                  Speranza

Giovedì 31/10     P/IC   V/R     Sto                   meglio, Eseguito tonificazione
                                 soddisfazione lavorativa, e dispersione
                                 nuova energia

Venerdì 1/11                     Speranze e idee

Sabato 2/11                      Riposo

Domenica 3/11                    Riposo

Lunedì 4/11       ST/M   C/IT    Il mio Kyo mi segue, A fatica eseguo il
                                 penso sempre alla lotta riequilibrio
                                 per il denaro, per il
                                 lavoro, e non so dove
                                 sbattere la testa

Martedì 5/11                     Demoralizzata

Mercoledì 6/11                   Stanca

Giovedì 7/11      P/IC   MC/TR   Sono ad un punto dove Eseguito tonificazione
                                 non riesco ad andare molto              lunga      …
                                 avanti in modo obiettivo. dispersione
                                 Mi     sento     facilmente altrettanto infinita
                                 attaccabile.

Venerdì 8/11                     Cambiamento

Sabato 9/11                      Nuovi orizzonti

Domenica 10/11                   Riposo

Lunedì 11/11      P/IC   MC/TR   Va un po’ meglio, ho Eseguo              riequilibrio
                                 iniziato       una     nuova con serenità
                                 collaborazione

Martedì 12/11                    Sono più presente nel
                                 qui ed ora

Mercoledì 13/11                  Vitalità

                                                                                    31
Giovedì 14/11      ST/M        C/IT         Il    fisico         inizia    a Sento        di   più   la
                                            rispondere       meglio,       il tonificazione,      molto
                                            dolore al tibiale anteriore meglio                    anche
                                            e al sacro si è attenuato.         eseguire              la
                                                                               dispersione, mi sento
                                                                               più equilibrata.

Venerdì 15/11                               Il nuovo lavoro mi da Il mio Kyo resta.
                                            speranza per le finanze,
                                            soddisfazione,                ma
                                            percentuale di incasso
                                            molto bassa.

Sabato 16/11                                Ragiono        sul    Kyo,    io
                                            esisto, io sento, io posso
                                            io valgo e merito

Domenica 17/11                              Decido che lunedì 18/11
                                            parlo con il commerciale
                                            per       cambiare            le
                                            prospettive di vita.

Dal percorso fatto emerge quanto segue: il mio Kyo è prevalentemente in C/IT in
Fuoco Assoluto. C/IT regolano il fuoco interiore, sono legati alla parte più
profonda di me stessa dove risiede il Sé inteso come un Essere unico, divino e
speciale. Sono meridiani preposti alla TRASFORMAZIONE.
Il Fuoco purifica e permette la rinascita, è una risorsa molto potente, ma se non è
ben gestita può portare alla distruzione.
Nel ciclo dei Cinque Elementi la fase del Fuoco è uno stato di potere al culmine. A
differenza del Legno che descrive la Nascita, un processo in divenire, il Fuoco
celebra ciò che è diventato concreto, che si è realizzato. A livello fuoco il Fuoco
brucia e trasforma tutta l’energia disponibile in energia cinetica, manifestando al
massimo il potenziale di una data esperienza.
Entriamo nel vivo della mia ricerca esperienziale.

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Il Cuore mi permette di “sentire”, di “fare conoscenza diretta”del vissuto in tutto le
sue forme: se l’evento è positivo, il Cuore si apre, se la situazione è negativa, il
Cuore si chiude.
Nel mio corpo entrano il cibo, le relazioni, le esperienze, la conoscenza, un insieme
di informazioni che devono essere metabolizzate, assorbite affinché possano
diventare energia Individuale, Propria, in questo caso Mia per poter continuare a
sostenere la vita che scorre.
Nel mio percorso di Zen-Stretching® posso dire che il meridiano di C si è
sicuramente rinforzato, ma era già ad un buon livello. Il C mi consente di vivere e
fare esperienze in modo aperto e socievole. Nella vita di tutti i giorni, nel mio
lavoro, nelle relazioni personali sono disponibile ed empatica. Riesco a sentire
quella gioia interiore che si prova quando c’è unità tra le persone, ad esempio la
collaborazione al lavoro, la condivisione durante un weekend di studio, come nei
corsi di Reiki, di Zen-Stretching®. Vivo le relazioni, le esperienze e la conoscenza
con una passione molto forte che mi fa battere il Cuore, provo uno “sfarfallio”
interiore che trascende la realtà, tutto diventa spirito, emozione, creazione e lo vivo
lì, nella mia anima.
Direi che il C si è tonificato abbastanza bene anche se a volte tendo a proteggermi.
Sto imparando che merito di avere il mio tempo per metabolizzare il cibo, le
relazioni e tutte le esperienze di vita. Sono sensibile e la capacità di lasciar entrare
nel mio divino il mondo esteriore ha delle tempistiche ben precise, uniche nella mia
personalità. Conoscere e sentire attraverso il Cuore è sempre stato naturale per me
tuttavia l’atteggiamento prevalente era conoscere attraverso la Mente. La
razionalità predominava per via della rigida educazione familiare e scolastica in
virtù della quale ero un perfetto soldatino. Dopo i vent’anni, grazie alla danza e
all’ampia formazione olistica, il mio Io più profondo è pian piano ritornato alla luce
del sole, prendendo consapevolezza della mia vera essenza.
L’IT ha invece il compito di setacciare i contenuti e separare la verità dalla
menzogna secondo il mio sentire. Il ragionamento di base consiste nel tenere e far

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proprio ciò che è vero, puro e importante scegliendo “di pancia” e lasciar perdere i
contenuti impuri frutto del giudizio, dei preconcetti, dell’analisi puramente
mentale. L’IT valuta e classifica le convinzioni e i precetti della mia coscienza: il
sentire di pancia determina la veridicità di un’affermazione. Se dico “sono felice”,
“mi piace” oppure “scusa”, lo devo sentire, lo devo percepire come vibrazione nel
cuore e nella pancia. Se la mente e i pensieri prendono il sopravvento, allora posso
dire e pronunciare frasi o parole “filtrate” che mancano di naturalezza per svariati
motivi, per non ferire il prossimo, per buona educazione, per non offendere.
Ecco l’IT come setaccio del puro dall’impuro.
L’IT riceve cibo e bevande digerite nello stomaco e separa il cibo dai liquidi. Le
essenze più vere sono lasciate alla Milza e le impurità sono eliminate dalla Vescica
e dall’Intestino Crasso.
Qui a livello di cibo si inseriscono i miei problemi di gonfiore di pancia, di
stitichezza e dissenteria. La correlazione tra cibo, liquidi e pensieri si presenta con
forza perché l’IT deve separare i miei pensieri veri, sentiti con Cuore, dalle
convinzioni e preconcetti falsi dove per “falsi” intendo costruiti dalla mente sulla
base di condizionamenti esterni.
La disfunzione di IT può portare all’incapacità di fidarsi del proprio giudizio. Sono
consapevole di percepire e sentire col Cuore, ma devo affinare questo aspetto nella
mia vita. Il Cuore è forte nella misura in cui è direttamente proporzionale alla
percezione che ho di me stessa. Mi sento più consapevole e centrata, mi voglio
bene, so di valere e di meritare il meglio che l’Universo possa offrirmi. Il Sangue
pompato dal C deve portare l’amore che ho per me stessa in circolazione per tutto il
corpo affinché possa dare energia mediante l’attivazione di tanti piccoli fuochi
riscaldanti.
L’integrazione di C e IT permette di elaborare all’interno dell’organismo tutti gli
elementi che sono entrati e trasformarli in energia di sostentamento vitale. Inoltre,
la sinergia dei meridiani, se ben equilibrati, garantisce all’individuo buone capacità
di introspezione.

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Analizzando la mia esperienza dello Zen-Stretching® ho capito che C/IT sono il
mio Kyo: in certi momenti l’IT è il più debole perché riceve cibo, bevande e
informazioni, corsi e conoscenze di varie discipline e non riesce a trasformarle in
pura energia disponibile fruibile nell’immediatezza. A volte ho l’impressione di
non sapere abbastanza, di non essere sufficientemente preparata e scivolo in lunghi
periodi di autoanalisi distruttiva perché mi scoraggio fino a provare uno stato di
confusione.
L’IT è poi indebolito dal C quando non ho amore per me stessa. Se il mio Spirito è
centrato e il C sente l’amore del divino che alberga nel mio Io più profondo, tutto
cambia: la mia capacità intellettuale è nel qui ed ora, mi esprimo con lucidità e
chiarezza, c’è una buona sinergia tra pensiero positivo e parole che realizzano e
concretizzano i livelli più alti della mia manifestazione vitale.
L’esempio lampante nella giornata del 20 novembre: il C si è analizzato, ha
ricordato di essere l’Imperatore e il motore di tutto l’organismo. La manifestazione
vitale più concreta mi ha fatto entrare nell’ufficio amministrativo della Biomedica
Tortonese, la struttura presso la quale ho avviato una collaborazione come
massoterapista, al fine di discutere del mio compenso che non è assolutamente
accettabile, tenendo conto del lavoro che svolgo e delle mie competenze.
Compreso che C/IT devono essere tonificati, ecco come il mio corpo ha cercato e
cerca tuttora di compensare il vuoto. Il pieno di ST/M appare come supplente per
difendere i meridiani più deboli al fine di proteggere l’aspetto energetico più
carente nel corpo.
ST/M sono legati agli aspetti vitali fondamentali per il sostentamento dell’essere
umano: la ricezione del cibo, la digestione per trasformarlo in nutrimento per
l’organismo e poi arrivare alla riproduzione in senso generale.
Ogni elemento che entra nella mia vita, cibo, lavoro, sentimenti deve essere
trasformato e reso assimilabile dal corpo umano. Ciò che entra deve soddisfare un
mio bisogno, colmare un vuoto nel rispetto di una ciclicità.

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Devo vivere una nuova esperienza lavorativa come sta accadendo presso la
Biomedica Tortonese e “masticarla” significa viverla un po’ alla volta, giorno per
giorno, avendo il tempo di inserirmi per capire i meccanismi di organizzazione, il
mio compenso, avere le mie soddisfazioni, i miei pazienti … etc. metto in
discussione le mie capacità di adattamento, la mia abilità massoterapica e quindi
metto in gioco il mio terzo chakra, l’IO SONO.
Inizio a pensare a raffica, a valutare le migliori strategie organizzative, a scegliere le
tecniche più soddisfacenti. La giornata poi è ricca di tanti altri impegni e la mia
quotidianità diventa un ciclone di energia mentale che si consuma a forza di volersi
organizzare. L’archetipo del Pacifista vuole mettere tutti d’accordo a discapito del
mio C che ha bisogno di essere amato e nutrito di Luce. Per me il cibo diventa un
mezzo di controllo della mia vita. La dieta diventa l’occasione di disciplinare ed
organizzare la mente colma di pensieri. Ho cercato nella perdita di peso e
nell’eliminazione del gonfiore una metafora per alleggerire me stessa senza
comprendere che la soluzione del mio intestino irritato si trova nel mio Kyo, nel
C/IT, cioè nel dare amore a me stessa, vivere più di pancia e lasciar scorrere un po’
di più gli eventi, la trasformazione può avvenire anche con leggerezza d’animo. È
ora di festeggiare e celebrare i traguardi, di alternare il lavoro e lo studio con il
riposo e lo svago.

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Capitolo Terzo:

 Conclusioni personali sul mio Kyo
 Esperienze con il pubblico

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3.1   Considerazioni finali sul Kyo in C/IT
L’esperienza dello Zen-Stretching® iniziata a febbraio 2019 mi ha insegnato a
fermarmi, osservarmi. Pensavo di conoscere me stessa, i miei desideri, le mie paure
e di riuscire a mantenere un equilibrio. Ho scoperto in realtà di ascoltare più che
altro la mia mente, il cuore di rado riusciva a prendere il sopravvento. Ho chiaro da
qualche anno cosa voglio, cosa mi fa star bene perché sento la veridicità delle mie
affermazioni nel cuore, nell’anima, ma poi i pensieri prendono forza con un
vorticoso rimuginare che mi scarica, mi priva dell’energia necessaria per realizzare
i miei progetti. La paura di fallire, di mancare l’obiettivo finale mi frena e
interiormente mi arrabbio con me stessa perché so di avere il coraggio e i mezzi
necessari per proseguire il mio cammino in modo soddisfacente.
L’analisi del mio Kyo ha rilevato tramite il C la mancanza d’amore verso me
stessa e il vuoto in IT si è spesso espresso in una mancanza di fiducia nei confronti
della mia capacità di giudizio.
Per descrivere la mia esperienza al meglio, provo ad esemplificare e commentare
alcune parole chiave relative al Fuoco Assoluto, scavando intimamente per andare
a fondo al mio Kyo e interiorizzarlo.
TRANSIZIONI: da circa tre anni vivo un profondo senso di trasformazione, sempre
alla ricerca di chi sono e come posso realizzarmi ed esprimermi. Quando sono in
equilibrio il Cuore mi fa provare quel senso di connessione con l’altro, il desiderio
di relazionarmi con un’altra persona. Qui collego un’altra parola chiave, GIOIA.
GIOIA: provo gioia nel vivere un’esperienza, per poi raccontarla e condividerla con
le mie amiche. Nasce un sentimento di profonda unione e di condivisione, il calore
e l’intimità di una famiglia. Il Cuore mi fa fare esperienza diretta di chi sono, mi fa
sentire gli altri, mi fa confrontare con il resto del mondo e devo chiedermi “posso
integrarmi?”, “posso incorporarlo?”. Si tratta di un atto di Unione, comprendere
che tutti gli esseri viventi sono collegati da fili invisibili in un’unica rete energetica,
siamo Uno. Coltivare l’amore, le relazioni mi fa sperimentare un senso di
appartenenza alla stessa specie, so che non solo sola.

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