DELTA INFLATION WB FX OUTLOOK STRATEGY - WB Advisors

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DELTA INFLATION WB FX OUTLOOK STRATEGY - WB Advisors
WB FX OUTLOOK STRATEGY

DELTA INFLATION
La variante delta verso l’inflazione delta: cosa pensano alla Fed?

27/07/2021                                                                              1
DELTA INFLATION WB FX OUTLOOK STRATEGY - WB Advisors
* IN ATTESA DEL FOMC 278 LUG 2021
                                                        WB RISKOO OUTLOOK REPORT           ©   2021

    ▸ DELTA INFLATION                   ▸ 3                             L’Outlook di strategia FX
                                                                     è realizzato da WB Analytics

                                                                                         EDITOR

    ▸ DOLLAR INDEX                      ▸ 6
                                                                                  WB ADVISORS
.                                                                                Via Carroccio,16
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    ▸ EUR USD CHART                     ▸ 7                                      Wlademir Biasia

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OUTLOOK AGOSTO 2021                                                    27/07/2021

DELTA INFLATION
La variante delta verso l’inflazione delta: cosa pensano alla Fed?

La discussione sul ritiro degli stimoli monetari è da tempo presente nelle riflessioni dei
consiglieri Fed. Jerome Powell tende, mitigando l’attuale congiuntura con il messaggio
sulla transitorietà dell’inflazione, a preparare i mercati verso uno scenario in cui può
esserci lo spazio per un tapering, magari annacquato, ma lo spazio c’è.

Questa è la nostra sensazione osservando i dati e la congiuntura del ciclo economico.

Sappiamo che il presidente Powell esprime tuttora una view piuttosto cauta rispetto alla
crescita dei prezzi. Abbiamo nei report precedenti cercato di mettere a fuoco questa
sua convinzione fissando alcuni punti:

1) i prezzi delle commodity sono saliti in un contesto straordinario. In moli casi, come
   abbiamo scritto nel WB COMMODITY PERSPECTIVES©, i valori hanno performato
   degli eccessi destinati a rientrare nel breve medio periodo.

2) Il ciclo economico ha fatto leva su condizioni eccezionali dovute alla riaperture ed ai
   colli di bottiglia che si sono formati nella supply chain.

3) La risposta positiva delle aziende ai sondaggi sulla fiducia in merito alla ripresa ha
   alimentato una solida crescita sul lato manifatturiero, contribuendo a determinare
   tassi di recovery significativamente robusti.

La comunicazione ufficiale della Fed e delle banche centrali in generale fa leva quindi
sul fattore di straordinarietà da cui deriva una visione della crescita dei prezzi come
fenomeno transitorio.

Molti economisti temono invece che la ripresa dell’inflazione sia qui per durare a lungo
e creare un vero e proprio ciclo. Noi, come già scritto, ci posizioniamo nel mid range.
Pensiamo che gli aumenti dei prezzi operati dalle aziende verranno consolidati secondo
lo schema che segue.

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WLADEMIR BIASIA >                                                  CHIEF INVESTMENT ADVISOR

Considerando le fasi che compongono la supply chain possiamo scomporre il ciclo in
tre grandi processi:

 • Approvvigionamento: è l'attività estrattiva di commodity necessarie per realizzare la
   produzione.
 • Produzione: è l'attività di fabbricazione vera e propria in cui si utilizzano le materie
   prime.
 • Distribuzione: comprende tutte le operazioni che portano alla consegna di un
   determinato bene al cliente. È il risultato del lavoro di distributori, magazzini, retailer
   e piattaforme digitali.
Quando si parla di supply chain è possibile incontrare il concetto di catena di
valore o value chain. Quanti più anelli attraversa un prodotto, maggiore sarà il valore
finale accumulato.

Il primo anello adegua i suoi prezzi alle quotazioni dei mercati a termine, dove l’azione
speculativa tende a muovere i valori in una logica ciclica. Il secondo anello, che subisce
i rincari delle materie prime, tende a metabolizzarli in parte adeguando i prezzi, in parte
comprimendo i margini. Infine il terzo anello subisce l’onda lunga dei rincari
adeguandoli sulla base della domanda finale.

L’anello centrale tendenzialmente consolida nel tempo gli aggiornamenti di listino sino a
ristabilire la marginalità attesa.

Il primo anello tende ad gestire in modo flessibile i prezzi, quindi risponde meglio ad un
eventuale concetto di transitorietà. Il secondo invece, consolidando i rialzi tende a
stabilizzare la pressione sui prezzi alla produzione. Il terzo anello, meno rigido del
precedente, trasferisce le pressioni con maggiore flessibilità.

Noi pensiamo che il primo anello tenderà ad aggiornare i prezzi adeguandoli ad una
potenziale correzione che ci aspettiamo su molti contratti future di commodity. Per il
rame, benchmark sui metalli industriali, abbiamo sin da maggio stimato un movimento
correttivo articolato in due fasi: la prima ha aggiornato le quotazioni da 11000 a 9000
usd/t; la seconda dovrebbe accompagnare un’altra gamba correttiva da 9650 a 7500
usd. Tendenzialmente il movimento del rame dovrebbe influenzare l’intera filiera dei
metalli con uno shift temporale.

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Il secondo anello è quello che ha subito i rialzi, assoggettati tra l’incremento della
domanda e le restrizioni dell’offerta. In molti casi i budget di approvvigionamento di
materie prime elaborati lo scorso autunno sono risultati sotto stimati per le comprensibili
ragioni. Nel nostro ruolo di advisory per l’azione di Risk Management, pur avendo
suggerito ai nostri clienti di coprire i prezzi sfruttando la ripartenza del ciclo rialzista
delle quotazioni lo scorso anno, abbiamo assistito a molte revisioni di budget da parte
delle aziende. Abbiamo gestito i riacquisti raccomandando di seguire in questo caso una
logica proattiva al rischio, ovvero cercando di sfruttare le correzioni attese.

Questo anello quindi tenderà a consolidare i rincari subiti adeguandoli nella loro catena
di valore nel tempo. Si tratta a nostro avviso della componente meno transitoria del ciclo
inflativo. La Fed ne dovrà tenere conto.

Il terzo anello è più esposto alle contingenze della domanda finale. Costituisce un
ulteriore fattore di persistenza del rialzo dei prezzi.

Non ultimo molti temono che la variante Delta possa raffreddare i prezzi in opposizione
alla ripresa del ciclo economico. Vero se si dovessero ripristinare i blocchi sanitari, ma
tendenzialmente imponendo lo stesso regime precauzionale, rischierebbe di replicare gli
effetti a cui abbiamo assistito nell’attuale fase di ripartenza.

In sintesi l’inflazione tenderà ad assorbire il rialzo più schiumoso, ma consoliderà quello
più strutturale. La Fed dovrà prenderne atto presto o tardi ed adeguare la linea di policy
magare con maggior flessibilità e, come afferma, con pazienza.

Da settembre in avanti quindi, salvo complicazioni sanitarie, la discussione sull’avvio
del tapering dovrebbe prendere forme più concrete.

Non ci aspettiamo rialzi dei tassi, questi verranno rivisti soltanto nel 2022. In ogni caso il
segnale di effettiva e duratura inversione dell’attuale ciclo accomodante della politica
monetaria emergerà soltanto a seguito di almeno tre ritocchi consecutivi dei Fed Funds.

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WLADEMIR BIASIA >                                                   CHIEF INVESTMENT ADVISOR

         D OLLAR   INDEX Il dollaro tenderà a beneficiare di almeno due driver tra loro collegati:
 DXY tenuta del ciclo espansivo e revisione della policy monetaria. Attendiamo segnali
         da Jackson Hole ed il primo Fomc di settembre.

Con il passare dei mesi l’Outlook che avevamo stimato per il 2021 si sta concretizzando.
Dopo la verifica del primo target a 93,50, riteniamo che vi siano le condizioni per testare
anche il successivo obbiettivo a quota 96.

Ciò significa che dopo la verifica del target 1,17 ci apprestiamo a collaudare il secondo
obbiettivo a 1,15 eur usd. Oggi le proiezione appare quasi scontata, ma agli inizi dell’anno
molti uffici studi prevedevano momenti in direzione di 1,28 - 1,30.

Pertanto seguiremo l’evolversi della narrazione della Fed per catturare le conferme utili
con cui accreditare non solo il prossimo target 1,15, ma anche quello che abbiamo già
indicato nei recenti report a 1,12 eur usd.

S TRATEGIA OPERATIVA ERM

Sulla base dello sviluppo tendenziale abbiamo provveduto a coprire sin dai primi giorni
dell’anno a partire da area 1,22 il fabbisogno per i flussi import, cercando di ottimizzare
quelli export con un’azione proattiva strutturata su interventi tattici di brevissimo evitando
quindi coperture strategiche. Questo ha consentito ai nostri clienti di beneficiare del rialzo
del dollaro.

Sotto il profilo tecnico i prossimi passaggi dovrebbero produrre nell’immediato, in
concomitanza con la riunione Fed, ancora un ultimo rimbalzo delle quotazioni delimitato
sotto quota 1,19. Successivamente la violazione di 1,1780 e di 1,17 aprirà la strada per
una nuovo rally della divisa americana.

In questa fase, nell’attesa che i trigger facciano scattare nuovi buy order di dollari presenti
sotto 1,1750 e sotto 1,17, abbiamo aggiornato i primi livelli di protezione delle posizioni a
credito sopra 1,1925 (brevissimo) e 1,20.

I nostri algoritmi continuano a confermare lo scenario riflessivo dell’eur usd, mentre
l’indicatore WB ADVANCE CYCLE ©, dopo aver segnalato un eccesso di rialzo a cavallo tra la
fine di dicembre e gli inizi di gennaio non ha ancora evidenziato un altrettanto eccesso di
venduto (euro). I dati pubblicati nell’ultimo rapporto dalla CFTC (Commodity Futures
Trading Commission) evidenziano nel FX del G10 un netto ridimensionamento delle
posizioni speculative lunghe di divise contro dollaro con una riduzione consistente
dell’open interest sull’euro.
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WLADEMIR BIASIA >                                CHIEF INVESTMENT ADVISOR

  WB ANALYTICS: EUR USD

   CFTC EUR VS. USD

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P ERSPECTIVES
                                    Independent Thinking, Research

  WB RISKOO OUTLOOK REPORT                     ©   2021                            DATABASE
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