Dalla CEI: Omofobia, non serve una nuova legge

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Dalla CEI: Omofobia,                                   non
serve una nuova legge
“Nulla si     guadagna con la violenza e tanto si perde”,
sottolinea    Papa Francesco, mettendo fuorigioco ogni tipo di
razzismo o    di esclusione come pure ogni reazione violenta,
destinata a   rivelarsi a sua volta autodistruttiva.

Le discriminazioni – comprese quelle basate sull’orientamento
sessuale – costituiscono una violazione della dignità umana,
che – in quanto tale – deve essere sempre rispettata nelle
parole, nelle azioni e nelle legislazioni. Trattamenti
pregiudizievoli, minacce, aggressioni, lesioni, atti di
bullismo, stalking… sono altrettante forme di attentato alla
sacralità della vita umana e vanno perciò contrastate senza
mezzi termini.

Al riguardo, un esame obiettivo delle disposizioni a tutela
della persona, contenute nell’ordinamento giuridico del nostro
Paese, fa concludere che esistono già adeguati presidi con cui
prevenire e reprimere ogni comportamento violento o
persecutorio.

Questa consapevolezza ci porta a guardare con preoccupazione
alle proposte di legge attualmente in corso di esame presso la
Commissione Giustizia della Camera dei Deputati contro i reati
di omotransfobia: anche per questi ambiti non solo non si
riscontra alcun vuoto normativo, ma nemmeno lacune che
giustifichino l’urgenza di nuove disposizioni.

Anzi, un’eventuale introduzione di ulteriori norme
incriminatrici rischierebbe di aprire a derive liberticide,
per cui – più che sanzionare la discriminazione – si finirebbe
col colpire l’espressione di una legittima opinione, come
insegna l’esperienza degli ordinamenti di altre Nazioni al cui
interno norme simili sono già state introdotte. Per esempio,
sottoporre a procedimento penale chi ritiene che la famiglia
esiga per essere tale un papà e una mamma – e non la
duplicazione della stessa figura – significherebbe introdurre
un reato di opinione. Ciò limita di fatto la libertà
personale, le scelte educative, il modo di pensare e di
essere, l’esercizio di critica e di dissenso.

Crediamo fermamente che, oltre ad applicare in maniera oculata
le disposizioni già in vigore, si debba innanzitutto
promuovere l’impegno educativo nella direzione di una seria
prevenzione, che contribuisca a scongiurare e contrastare ogni
offesa alla persona. Su questo non servono polemiche o
scomuniche reciproche, ma disponibilità a un confronto
autentico e intellettualmente onesto.

Nella misura in cui tale dialogo avviene nella libertà, ne
trarranno beneficio tanto il rispetto della persona quanto la
democraticità del Paese.

La Presidenza della CEI

Roma, 10 giugno 2020

Fonte: https://www.chiesacattolica.it/omofobia-non-serve-una-n
uova-legge/
Perché il Papa e soprattutto
la CEI non si pronunciano
chiaramente sulle leggi a
riguardo dell’omofobia?
Mentre l’ideologia gender e LGBT trovano sempre più forza
anche in Italia, addirittura vengono proclamate tra le
priorità del governo, la Conferenza Episcopale Italiana tace.
Anzi il Cardinale Zuppi, sabato 23 maggio, a pagina 18 di
Avvenire (giornale della Conferenza Episcopale Italiana),
sdogana platealmente l’omosessualità come una bella diversità.
Come sempre, non si vogliono giudicare le persone, ma i
comportamenti oggettivamente sbagliati. Ma, vista l’importanza
del tema, perché la CEI sta zitta? Raccolgo da Berlicche un
piccolo suggerimento: che la CEI abbia fondate paure a
riguardo di una cosina che si chiama 8 x 1.000??? O che
abbiano ragione quelli che parlano di una certa
politicizzazione della CEI verso una sinistra scatenata?
Rimanendo nell’ambito educativo, ma cambiando leggermente il
tiro: se il governo fa capire di voler annullare completamente
le scuole pubbliche paritarie, perché la CEI non reagisce con
energia? Finora ho visto solo un miserello comunicato stampa,
che non ha proprio nulla di energetico e che non è stato
accolto da nessun giornale o telegiornale nazionale.

don Paolo Mojoli
Le leggi               sull’omofobia                     in
Italia?
Sono veramente quanto di più urgente c’è nel nostro Paese
oggi? Se le persone LGBT godono di una incomparabile dignità
come persone, cattolicamente il loro comportamento è
oggettivamente e gravemente sbagliato. Ma c’è ancora la
libertà di dirlo pubblicamente?

Vedi l’importantissimo articolo, ben dettagliato, lucido,
sereno e giustamente provocatorio riportato nel blog di

Costanza Miriano

“Cardinale     Zuppi:     gli
omosessuali? La diversità è
ricchezza”. Lo dice a titolo
personale? Vedi CCC 2357. C’è
in   gioco    l’antropologia
cristiana   e   la  famiglia
“cattolica tradizionale”
Nel titolo troviamo le parole che segnano un paginone di
Avvenire, il giornale della Conferenza Episcopale Italiana!!!
Possibile che un Cardinale non abbia mai letto per intero e
non accolga integralmente il Catechismo della Chiesa Cattolica
(vedi al numero 2357)?

Le possibilità sono solo due:

   1. Il Cardinale ha perso la memoria.
   2. Ai cristiani cattolici di oggi tocca il grave compito di
      cercare altrove la Chiesa una, santa, cattolica,
      apostolica.

Io non conosco il Cardinale, ma sono fortemente preoccupato in
entrambi i casi.

La pagina 18 di Avvenire (sotto la rubrica Catholica!!!),
uscita sabato 23 maggio 2020 vuole pubblicizzare il libro di
Luciano Moia, “Chiesa e omosessualità. Un’inchiesta alla luce
del magistero di papa Francesco” (San Paolo)

Il Cardinale Zuppi sembra che abbia offerto un’intervista come
prefazione, in cui si sbizzarrisce seconda la tesi mostrata
nel titolo.

Al lettore l’ardua sentenza. Manca solo da dire che viene
richiamata come fonte fondante un passaggio dell’Amoris
Laetitia  di Papa Francesco (numero 250).

Stanno girando in questi giorni delle specie di leggende sul
fatto che l’omosessualità ha un forte peso nel potere
ecclesiastico. Le credevo delle favole, ma dopo interventi
come questo…

Per facilitarne la conoscenza, il Catechismo della Chiesa
Cattolica, al numero 2357, si esprime così:

“L’omosessualità designa le relazioni tra uomini o donne che
provano un’attrattiva sessuale, esclusiva o predominante,
verso persone del medesimo sesso. Si manifesta in forme molto
varie lungo i secoli e nelle differenti culture. La sua genesi
psichica rimane in gran parte inspiegabile. Appoggiandosi
sulla Sacra Scrittura, che presenta le relazioni omosessuali
come gravi depravazioni, la Tradizione ha sempre dichiarato
che gli atti di omosessualità sono intrinsecamente
disordinati. Sono contrari alla legge naturale. Precludono
all’atto sessuale il dono della vita. Non sono il frutto di
una vera complementarità affettiva e sessuale. In nessun caso
possono essere approvati”.

Riccardo Cascioli, della Nuova Bussola Quotidiana, commenta
così:
“Avvenire, il cardinale Zuppi, l’editrice San Paolo: tutti
insieme per lanciare una nuova offensiva per la legittimazione
dell’omosessualità nella Chiesa. Un libro, con la benedizione
dell’arcivescovo di Bologna, che raccoglie le voci di teologi,
psicologi, che spingono tutti dalla stessa parte. Con la scusa
dell’accoglienza delle persone si cancella la differenza tra
orientamento sessuale e atti omosessuali, spingendosi fino ad
aprire a un qualche riconoscimento delle unioni gay. Ratzinger
aveva avvertito già 34 anni fa: nella Chiesa una lobby gay
vuole sovvertire l’insegnamento sulla sessualità”.

Fonte: https://www.lanuovabq.it/storage/docs/avvenire-zuppi.pd
f con il paginone di Avvenire.

Fonte: https://lanuovabq.it/it/catto-gay-connection-come-ti-pr
omuovo-lomosessualita per il commento di Riccardo Cascioli.

Per                           i                           più
curiosi: http://www.gaynews.it/2020/05/25/cardinale-matteo-zup
pi-accogliendo-persona-non-possiamo-prescindere-orientamento-
lgbt/ con i relativi affondi ancori più errati, commenti e
accuse infondate.
Cristiani cattolici del 2020.
Sulla famiglia e l’educazione
cattolica:    CitizenGo    vs
Disney . 3.
Anche in Italia famiglie che rifiutano la nuova linea LGBT
della Disney. Peccato che vengano inondate di improperi e non
difese dalle gerarchie ecclesiastiche. Alla faccia della
libertà di parola tanto acclamata.

La piattaforma on line CitizenGO ha raccolto 700mila firme
contro la propaganda LGBT promossa dalla Disney, la quale da
tempo ha inserito personaggi gay nei propri film e cartoon e
ospita Gay Pride negli spazi dei propri parchi a tema.

La direttrice delle Campagne di CitizenGo del Regno Unito,
Caroline Farrow, ha presentato le firme in occasione
dell’ultima assemblea degli azionisti.  La Farrow ha fatto
anche presente che la Disney ha perso di recente il 20% in
borsa forse proprio a causa di questa sua politica gay
friendly.

Bob Chapek, CEO della Disney, ha risposto che il calo è dovuto
all’emergenza Covid e che è sua intenzione dar ancor maggior
visibilità alle tematiche LGBT.

La Farrow ha replicato che la perdita in borsa non è da
addebitarsi all’emergenza coronavirus, perché il cartoon
Onward, in cui per la prima volta un personaggio fa outing, è
andato malissimo mentre altri cartoon e film Disney usciti in
contemporanea ad Onward sono andati sicuramente meglio.

Fonte: https://lanuovabq.it/it/citizengo-vs-disney
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