SEZIONE MONTAGNA Sottosezione "CORRIERE della SERA" del CAI Milano Dal 30 Agosto al 6 Settembre 2013 Dolomiti Cortina d' Ampezzo

Pagina creata da Riccardo Venturini
 
CONTINUA A LEGGERE
SEZIONE MONTAGNA
                    Sottosezione “CORRIERE della SERA”
                               del CAI Milano

                        Dal 30 Agosto al 6 Settembre 2013
                          Dolomiti Cortina d’ Ampezzo
                                    PROGRAMMA DETTAGLIATO

Dal Passo del Falzarego m. 2105 al Bivacco della Chiesa m. 2652 Rifugio
Lagazuoi m.2752 Gallerie Lagazuoi, Passo del Falzarego (giro ad anello)
Partenza; dal Passo del Falzarego m. 2105
Arrivo: Bivacco della Chiesa m.2632
Dislivello in salita m. 750
Dislivello in Discesa m.750
Durata complessiva ore 6.00
Difficoltà: Escursionistica

Accesso: Partendo dal passo Falzarego fino a forcella Travenanzes per il sentiero 402 proseguire per il
20b (che la carta Tabacco riporta come 1020 ) fino al Bivacco della Chiesa alla Forcella Grande
passando per forcella Gasser Depot Dal bivacco sempre per il 20b si scende al' Alpe di Lagazuoi e
quindi al Rifugio Lagazuoi . Dal piazzale della funivia parte il nostro sentiero che inizialmente con
modesta pendenza risale costeggiando la pista da sci ,piegando poi a sx e iniziare a salire più
decisamente a stretti tornanti fino al bivio per l'attacco della galleria ,che l'asceremo alla nostra sx per
proseguire perdendo leggermente quota verso forcella Travenanzes che raggiungeremo in breve tempo .
Dalla forcella partono diversi sentieri noi seguiamo le indicazioni per la ferrata Tomaselli che ha il suo
attacco proprio alla forcella Grande . Con moderata e costante pendenza costeggiando il ghiaione sotto
il Grande Lagazuoi ammirando l'imponenza della Tofana di Rozez e il paesaggio lunare che ci circonda
arriviamo a forcella Gasser Depot . Seguendo sempre il sentiero 20B a stretti tornanti in breve
raggiungiamo Forcella Grande dove un singolare enorme masso ci colpisce per le sue incredibili forme
,che sembrano quasi essere state scolpite ,dalla forcella in un paio di minuti raggiungiamo il già ben
visibile bivacco Dalla chiesa. La discesa verso l'alpe di Lagazuoi inizia perdendo rapidamente quota e
costeggiando le enormi pareti giallastre fino a raggiungere il bivio con il sentiero n20 che ci porterà a
forcella Lagazuoi dove il 401 con una ripida rampa in un attimo ci porterà al Rifugio. Il percorso e
particolarmente interessante dal punto di vista panoramico , di facile percorrenza bisogna prestare un po
di attenzione ne tratto iniziale della discesa si può percorrere l'anello in entrambe le direzioni

Tempi di impiego: dalla stazione a monte funivia Lagazuoi - Piccolo Lagazuoi - stazione a monte 1/4
h, staz. a monte - Bivacco Chiesa 1½, Biv. Chiesa - Forcella Travenanzes 3/4 h, Forc. Travenanzes -
Passo Falzarego 3/4 h; tempo complessivo 3 - 3¼ h.

Galleria dell’Anticima - Monte Lagazuoi – Passo del Falzarego
La Galleria dell’Anticima denominata G9 fu scavata nella roccia dalla Cengia Martini fino alla
sommità dell’Anticima del Piccolo Lagazuoi come galleria di mina che fu fatta esplodere il 20
giugno1917.
La galleria di mina è in realtà un complicato groviglio, il più ardito sistema di gallerie realizzato
nella.Grande.Guerra.
Oltre al ramo costruito per piazzare la mina, ci sono la galleria di spalla, il cui sbocco esterno
sull'Anticima servì come uscita per le pattuglie italiane di assaltatori dopo lo scoppio della mina, e la
galleria dell'artiglieria dalla quale i cannoni italiani tiravano verso il Sasso di Stria.

                                                                                                          1
Al termine di questa grandiosa opera era stato quindi creato un collegamento interno tra tutti i rami
della galleria e con la cengia sottostante, ed un sistema di feritoie di sparo orientate in tutte le direzioni.
La galleria lunga quasi un chilometro è stata oggi completamente recuperata e consente di visitare uno
dei teatri più drammatici della Prima Guerra Mondiale.Vista la notevole pendenza, normalmente la
galleria viene percorsa in discesa accedendo dal Rifugio Lagazuoi, facilmente ed in breve, al suo
imbocco superiore. La galleria con percorso molto ripido, umido e buio, rischiarato solo per brevi tratti
dalle poche spettacolari finestre scavate nella roccia, sbuca all'aperto sulla cengia Martini, suo imbocco
inferiore, fra baraccamenti ed altri resti di guerra. E’ indispensabile munirsi di torcia elettrica, ed è
molto consigliato l’uso di lampade frontali. Ottima scelta per giornate con meteo brutta od incerta,
l’escursione, indubbiamente interessante ed unica nel suo genere, permette di ‘toccare con mano’
l’enorme sofferenza e lavoro sopportato dalle truppe, dei due opposti schieramenti, nella Guerra delle
Dolomiti.

                                                                                                             2
Monte Cristallo m. 3221 - Rifugio Lorenzi m.2932
Il Rifugio Lorenzi è situato a 2932 metri di altitudine a poca distanza da Forcella Staunies, nel cuore
del Cristallo. Il rifugio è comodamente raggiungibile grazie agli impianti di risalita. I più allenati
possono salire anche a piedi, ma l’ascesa è alquanto faticosa e complicata: il ghiaione che sale a
Forcella Staunies è piuttosto ripido e scivoloso. Dal ristorante Rio Gere, quindi, si prende la seggiovia
che sale fino al Rifugio Son Forca. Qui partono i famosi quanto vecchi bidoncini colorati che, con
estrema lentezza, risalgono tutto il ghiaione fino a raggiungere Forcella Staunies.
Chi scende in funivia – Visita Cortina d’Ampezzo

Discesa per il sentiero attrezzato Ivano Dibona

Partenza; Forc. Staunies m. 3008 -Rifugio Lorenzi m.2932
Arrivo: Ospitale m. 1474
Dislivello in Discesa m.1534
Durata complessiva ore 6.00
Difficoltà: EEA

Punto di partenza: stazione a monte delle funicolari del Cristallo presso la Forc. Staunies; stazione a
valle Rio Gere sulla strada del Passo Tre Croci. Il sentiero Dibona, inaugurato nel 1970, occuperebbe
senz'altro uno dei primi posti nella classifica delle ferrate dell' Ampezzano; il suo percorso si svolge a
grande altitudine, "ad un passo dal cielo degli alpinisti", come afferma chi è passato di qui col bel
tempo. Basta gettare uno sguardo al tracciato del percorso per comprendere tanto entusiasmo. Dalla
stazione della funicolare alla Forcella Staunies (2918 m), il Sentiero ferrato Ivano Dibona segue il
lungo crinale occidentale del massiccio del Cristallo, correndo quasi sempre lungo lo spigolo o il
soleggiato fianco meridionale, toccando il punto più alto al Cristallino d'Ampezzo (3008 m), e
scendendo fuori sulla spalla verdeggiante del Col dei Stombi (2017 m): un percorso tutto panoramico,
assicurato per lunghi tratti, ma mai veramente difficile. Pezzo forte della ferrata è il Ponte Cristallo, il
(solido!) ponte sospeso lungo 27 metri (dove fu anche girata una scena del film d'azione Cliffhanger -
l'ultima sfida, con Silvester Stallone). Dalla stazione della funicolare alla Forcella Staunies (2918 m),
si salgono scale di ferro fino ad un breve tunnel, quindi si percorre l'ex linea di fronte fino al Ponte
Cristallo, che oscilla leggermente sopra una profonda fenditura dello spigolo roccioso. Oltrepassato il
ponte, per mezzo di due scale si supera un'erta gobba (2980 m). Poco più avanti a sinistra c'e il sentiero
marcato che permette una puntata al Cristalino d'Ampezzo (20 minuti andata e ritorno). Sull' alta via,
degli scalini di roccia permettono di salire ben assicurati alla Forcella Granda (2874 m). Percorrendo
barre e ponticelli di legno si attraversa il fianco sud della Cresta Bianca (2932 m) e si giunge alla
Forcella Padeon (2760 m), dove si trovano i resti di una funicolare ed una vecchia capanna militare
adibita a ricovero di fortuna. Il Sentiero Dibona prosegue tagliando il bianco cono ghiaioso del Col
Padeon (2862 m); quindi il sentierino, che corre nuovamente lungo barre rocciose, passa lungo il fianco
sud del Vecio de Forame (2868 m) fino alla Forc. Alta (ca. 2640 m). Lungo un ghiaione si scende con
cautela alla Forcella Bassa (2417 m; temporanea discesa alla Val Padeon). A destra, dopo una breve
risalita si scende ripidamente sui fianco occidentale della Cresta Zurlon, dove ci si imbatte nuovamente
nei ruderi di costruzioni di guerra italiane (guida itinerari, 2379 m). Si supera ora la Cresta Zurlon (2363
m), poi si scende attraverso una fenditura fino all'ex postazione d'artiglieria Col dei Stombi. Una
mulattiera scende serpeggiando nella Val Padeon tra pini mughi e bosco rado. Si percorre la stradina a
valle scendendo ad Ospitale (1474 m) sulla Strada d'Alemagna (bus), oppure in circa un'ora e mezza si
può salire alla stazione della funicolare presso il Rifugio Son Forca (2215 m)

                                                                                                          3
Dal Rifugio Dibona m. 2083 alla Cima della Tofana di Rozes m. 3225
Partenza: Rif. Dibona     m. 2080
Arrivo Tofana di Rozes m. 3225
Dislivello in salita      m. 1140
Dislivello in Discesa    m. 1140
Durata complessiva       4 ore e 40 minuti
Difficoltà: Escursionistica

Accesso:Dal rifugio seguire la larga strada sterrata a svolte fino ad entrare nel ghiaione fra i due picchi
rocciosi al centro del vallone, sent. 403. Seguire poi il sentiero attraverso una zona di massi fino al Rif.
Giussani (2580 m - 1,10 h).
Descrizione della salita: Dal Rif. Giussani seguire i bolli blu e rossi attraverso una zona di massi, poi
sentiero che taglia un ghiaione ed un canale risalendo ad una zona di rocce attrezzate. Seguendo bolli
blu ed ometti si sale per delle terrazze detritiche per tratti alterni di traccia e detriti o roccette, fare
attenzione agli ometti. Si risale una placca inclinata con l'aiuto di quattro fittoni a forma di ferro di
cavallo, poi per serpentina fino all'inizio del crestone NW (targa uscita ferrata Lipella). Risalire il
crestone NW e poi per serpentine sul versante detritico W si giunge alla croce
di vetta ore 1.40

                                                                                                          4
Passo Pordoi m. 2240 – Piz Boe m. 3152
Partenza: Passo Pordoi      m. 2240
Arrivo Piz boe              m. 3152
Dislivello in salita        m. 900
Dislivello in Discesa      m. 900
Durata complessiva        4 h 30 minuti
Difficoltà: Escursionistica

Descrizione:
Dal Sass Pordoi camminare su sentiero segnalato lungo l'altopiano verso Est, più avanti per salti di
rocce in ripida discesa a destra (S-E) alla Forc. Pordoi, 2849 m. Continuare sul pianeggiante sentiero
627 lungo pendii ghiaiosi in direzione est fino ad un bivio. Sempre dritti (segnavia 638), salire poi in un
arco a sinistra per i rudi versanti della Punta di Spèl fino ad una sella prima del Piz Boè, Puntare verso il
Piz in lieve salita, quindi salire il ripido dosso S-O con i gradini rocciosi alla Cima Boè, 3152 m.
Discesa:Scendere a Forc. del Camorces, della massiccia cresta Nord, sul sentiero 638 e poi, lasciando a
sinistra il famoso versante Ovest, fino ad un precipizio di 40 m. Là attraverso facili gradini di roccia e
una cengia (fune), proseguire, in discesa, per pendii ghiaiosi in direz. N-O fino al Rif. Boè, 2871 m.
sull'altopiano del Sella da li con comodo sentiero si rientra al Sass Pordoi.

                                                                                                           5
TRE CIME DI LAVAREDO - Rifugio Locatelli m. 2438

Partenza: Dolomitenhof      m. 1454
Arrivo Rifugio Locatelli m. 2438
Dislivello in salita        m. 1200
Dislivello in Discesa      m. 100
Durata complessiva        ore 6.00
Difficoltà: Escursionistica

Primo giorno
Descrizione dell’itinerario: con l’autobus o con la macchina si giunge nella Valle Fiscalina ed al
posteggio auto del Dolomitenhof (1454 mt.). Da qui si prosegue in modo pianeggiante fino al vicino
Rif. Fondo Valle (1548 mt.) e poi brevemente a destra sul sentiero numero 102/103 nella Val Sasso
Vecchio fino alla susseguente biforcazione. Giunti al bivio si svolta a sinistra sul sentiero numero 103
fino al Rifugio Zsigmondy Comici (2235 mt.; splendida vista sul massiccio della Cima Undici e
Dodici). – Dal rifugio si continua leggermente in salita sul sentiero d’alta quota numero 101 attraverso i
terreni rocciosi verso ovest fino al Oberbachernjoch e poi a destra fino al Rifugio Pian di Cengia (2528
mt.). In seguito si procede brevemente verso la Forcella Pian di Cengia (2522 mt.), per scendere, prima
ripidamente e poi nel piano, verso nord attraverso il tratto ghiaioso fino al Rifugio Locatelli sul
Toblinger Riedl (2438 mt.); splendida vista sulla Punta Tre Scarperi.

Sentiero delle gallerie del monte Paterno

Secondo giorno
Rifugio Locatelli m. 2438 - Rifugio tre Scarperi m.1626
Partenza: Rifugio Locatelli        m. 2438
Arrivo: Rifugio Tre Scarperi m. 1626
e proseguire per il parcheggio. (20 minuti)
Dislivello in Discesa              m. 812
Durata complessiva                 ore 4.20
Difficoltà: Escursionistica

Dal Rifugio Locatelli, si seguirà come via di discesa. Il sentiero attraverso una lunga serie di tornanti
scende il versante sinistro della valle, poi attraversa il torrente a quota 1877 m e continua a scendere la
parte bassa del vallone, per poi tornare sulla sponda sinistra del Rio di San Candido e arrivare al bivio
con il sentiero 10, naturalmente con tappa obbligatoria al Rifugio Tre Scarperi, proseguendo fino al
parcheggio.

                                                                                                         6
Puoi anche leggere