Dal DNA allo spazio: modelli radiobiologici a confronto
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Dal DNA allo spazio: modelli radiobiologici a confronto Gabriele Babini & Giorgio Baiocco http://radbiophys.unipv.eu/ Dipartimento di Fisica, Università di Pavia -‐ Seminari del Martedì – 12 Dicembre 2017
RadBioPhys 4. Gabriele Babini, S. Marco, Venezia postdoc 2. 4. 1. Sofia Barbieri, dottoranda 3. 1. 5. 2. Jacopo Morini, postdoc (biologo) 3. Andrea Ottolenghi, 5. Giorgio Baiocco il Professore ricercatore a t. determinato …e inoltre, anche se non nel selfie… 6. Giuseppina Borsci 7. Vere Smyth laureanda (t. magistrale in biotecnologie) (CONCERT project)
Complessità e modelli multiscala Il nostro obiettivo: lo studio delle interazioni della radiazione ionizzante (di tutti i tipi!) con la materia biologica • Meccanismi di interazione • Effetti, immediati e a lungo termine • Risposta del sistema (complesso!) alla perturbazione rappresentata dalla radiazione, e uso della radiazione come “sonda” per testare la risposta di sistemi particolari • Valutazione del rischio legato all’esposizione • Sviluppo di contromisure (radioprotezione) Abbiamo bisogno di MODELLI: • che rispecchino il sistema reale (mapping feature) • che ci permettano di concentrarci su alcune delle proprietà del sistema, tralasciando ciò che non è di interesse nello studio specifico (reduction feature) • che possano essere usati al posto del sistema reale e siano informativi su quest’ultimo per gli aspetti di interesse (pragmatic feature)
Complessità e modelli multiscala La RADIAZIONE IONIZZANTE agisce tramite deposito di energia (eccitando e ionizzando atomi e molecole) con EVENTI distribuiti: • spazialmente su scala nanoscopica (10-‐9 m) • temporalmente in intervalli di tempo dell’ordine del fm (10-‐15 s) Vogliamo valutarne le conseguenze: • a livello di cellule, tessuti e organi • su periodi di giorni, mesi, anni… Dobbiamo sfruttare al meglio i nostri strumenti teorici e sperimentali applicati ai MODELLI a nostra disposizione per studiare l’effetto delle radiazioni su un sistema complesso 5
Radiazioni e DNA Le ionizzazioni e eccitazioni causate dalla radiazione possono danneggiare una macromolecola di fondamentale importanza: il DNA modello in silico : Es: modellizzazione Monte Carlo della TRACCIA della radiazione e della conseguenza dei depositi di energia sul DNA Perché in silico ? Perché NON ESISTONO tecniche sperimentali DIRETTE per misurare la quantità di energia depositata a livello subcellulare (Microdosimetria, nanodosimetria)
Protone, 10 MeV Particella α, 10 MeV Ione ossigeno, 200 MeV Simulazioni in acqua, con il codice PARTRAC 10-‐15 s (sviluppatore principale: W. Friedland, Helmholtz Center, München, DE ) TRACCIA della radiazione: raccolta di eventi di deposito di energia – identificati dalle coordinate spaziali, dal tipo di interazione e dalla quantità di energia depositata • Interazioni PRIMARIE (della particella responsabile della traccia) • Interazioni SECONDARIE (elettroni messi in moto dalla particella primaria) Ma anche: INTERAZIONI con MOLECOLE D’ACQUA che danno origine a specie chimiche reattive (RADICALI, specie con un elettrone spaiato) che vanno seguiti nel processo di DIFFUSIONE (10-‐12 – 10-‐6 s )
Ionizzazioni dirette nei componenti del DNA (danno DIRETTO) o RADICALI che diffondono e raggiungono il DNA (danno INDIRETTO) possono causare DANNO al DNA Sovrapposizione della traccia simulata a una riproduzione software del DNA, per la valutazione delle conseguenze sul target
Danni iniziali al DNA radioindotti Ad esempio: La distribuzione dei DANNI (COMPLESSITÀ) dipende dal tipo di RADIAZIONE e dall’ENERGIA SSB DSB Complex Lesion Single Strand Break Double Strand Break DSB cluster 1 Gy di radiazione (60Co), ~100 000 ionizzazioni, di cui ~2000 nel DNA 1000 SSB 40 DSB ~ 1CL
Evoluzione del danno La cellula ha a disposizione dei MECCANISMI di RIPARO, la cui efficacia dipende però dalla COMPLESSITÀ DEL DANNO INIZIALE Un processo di riparo NON FUNZIONANTE o NON CORRETTO (ad es. aberrazione cromosomica) può portare a conseguenze quali ad esempio: • la MORTE CELLULARE – obiettivo dell’uso della radiazione sul bersaglio tumorale in radio/adroterapia • l’iniziazione del processo di CARCINOGENESI – alla base del RISCHIO di conseguenze a lungo termine dell’esposizione alla radiazione Se la complessità del DANNO dipende dal tipo di radiazione, e l’efficacia del RIPARO dipende dalla complessità del danno… … l’esito finale dell’esposizione (anche a lungo termine!) dipende dal TIPO di RADIAZIONE: • Maggiore efficacia biologica della terapia con ioni Carbonio rispetto alla terapia con protoni per l’eradicazione tumorale • Maggiore rischio a lungo termine per astronauti esposti a ioni pesanti nello spazio per l’insorgenza di tumore
Trasporto di radiazione e struttura di traccia Un esempio di applicazione della simulazione di irraggiamento a cellula singola con target DNA: Durante la terapia con particelle le interazioni nei tessuti generano neutroni secondari, che possono portare a una dose di radiazione ai tessuti sani, lontani dal tumore da trattare. Assessing the risk of second malignancies after modern radiotherapy W.D. Newhauser & M. Durante 2011, Nat Rev Cancer 11(6): 438–448
Danno da neutroni secondari in adroterapia I neutroni a seconda della loro energia inducono diverse reazioni nucleari e accelerano specie cariche diverse, che vanno a colpire il DNA G. Baiocco et al. https://www.nature.com/articles/srep34033 rispetto al danno da fotoni Danno da neutroni Commissione EU Studiando come cambia il danno finale al DNA (lesioni complesse) in funzione dell’energia dei neutroni spieghiamo la variazione degli effetti misurati sperimentalmente
Misure radiobiologiche in vitro modello in vitro COLTURA CELLULARE Tecnica che permette di far crescere e proliferare cellule in ambiente artificiale controllato IRRAGGIAMENTO di una coltura CELLULARE Riproduzione in silico per verifica condizioni irraggiamento e dosimetria
Misure radiobiologiche in vitro ENDPOINT Effetto che si vuole misurare al termine di un particolare processo di risposta del sistema alla radiazione (o a altri stimoli) Es.: DANNO al DNA • Possiamo misurare un MARCATORE del DANNO (con diverse tecniche) e ottenere una QUANTIFICAZIONE che sarà dipendente dal marcatore e dalla tecnica scelta per la lettura Es.: FOSFORILAZIONE dell’istone H2AX Istoni: Proteine strutturali attorno alle quali si avvolge il DNA In caso di danneggiamento del DNA l’istone H2AX più vicino viene fosforilato (addizione di un gruppo fosfato, γH2AX) richiamando proteine e enzimi per la riparazione del danno
γH2AX foci Introducendo opportune colorazioni è possibile osservare (ad es.) al microscopio a fluorescenza la distribuzione dei siti dove è avvenuta la fosforilazione dell’istone – ovvero dei siti in cui è in corso il processo di riparo al DNA danneggiato Nucleo cellulare • NUMERO dei FOCI T. Ohnishi et al.,Biochem. and Biophys. Res. Comm. 390(3) 485 (2009) Detection of space radiation-‐induced double strand NON irraggiato • GRANDEZZA • CINETICA (comparsa e scomparsa) • … Tenendo conto della limitazione della Nucleo cellulare tecnica di lettura (risoluzione del microscopio, etc…) breaks as a track in cell nucleus irraggiato con fotoni e utilizzando la modellizzazione per riprodurre l’osservatore… Tracce di ioni Ferro visibili nel nucleo cellulare Tesi di Dottorato di S. Barbieri
13/12/17 Dottorato in Fisica XXIII ciclo 19
13/12/17 Dottorato in Fisica XXIII ciclo 20
Effetto Bystander Attraverso giunzioni “gap” (solo piccole molecole, come ad esempio il Calcio, possono essere scambiate) Attraverso rilascio di proteine di segnalazione nell’ambiente circostante (e.g. proteine rilasciate nel terreno di coltura, nel plasma, etc).
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Co-‐Coltura 1) Cellule Bystander (non irraggiate) Cellule irraggiate Particelle Alpha 13/12/17
Un esempio Le cellule Caco-‐2 sono cellule epiteliali del carcinoma del colon-‐retto. In vitro X-‐RAYS creano una barriera impermeabile agli ioni, come nell’intestino. Caco-‐2 monolayer CYTOKINES PBMC I PBMC sono invece i globuli bianchi presenti nel sangue J. Morini, G. Babini et al, Frontiers in Immunology, 8:223. doi: 10.3389/fimmu.2017.00223
Un esempio X-‐RAYS J. Morini, G. Babini et al, Frontiers in Immunology, 8:223. doi: 10.3389/fimmu.2017.00223
Analisi effettuate A 24h e 48h Vitalità cellulare Ogni 3-‐4 ore Resistenza Elettrica Trans-‐Epiteliale A 48h Studio dell’espressione delle giunzioni serrate A 48h Studio dei livelli di rilascio di proteine di segnalazione J. Morini, G. Babini et al, Frontiers in Immunology, 8:223. doi: 10.3389/fimmu.2017.00223
Modelli in vivo Quali vantaggi offrono rispetto ai modelli in vitro? Perché a volte sono necessari?
Modelli in vivo Nonostante gli studi sulle cellule possano essere estremamente dettagliati, essi difficilmente riproducono fedelmente i complessi sistemi di regolazione e comunicazione tra le diverse cellule che compongono tessuti, organi e, più in generale, un intero organismo. Questi modelli sono particolarmente utili, ad esempio, nel caso di studi per trial clinici di nuove terapie nella cura dei tumori (o le cause di insorgenza).
Medulloblastoma e radiazioni ionizzanti Il medulloblastoma è un tumore pediatrico del Sistema Nervoso Centrale, localizzato nel cervelletto. Lo studio dell’incidenza di Medulloblastoma in un modello in vivo (topo) ha permesso di osservare, quasi per caso, l’effetto abscopale indotto da radiazioni ionizzanti.
Setup sperimentale Topi Ptch1+/-‐ al giorno 2 post nascita. M. Mancuso et al, PNAS, vol. 105 no. 34, 12445–12450, 2008
Nonostante il topo fosse schermato alla testa, l’insorgenza di medulloblastoma aumenta signficativamente (linea rossa) rispetto ad un irraggiamento con basse dosi ma distribuite su tutto il corpo (WB 0.036 Gy). M. Mancuso et al, PNAS, vol. 105 no. 34, 12445–12450, 2008
Radiazioni e Cataratta È possibile effettuare studi sull’induzione di cataratta causata dall’esposizione alle radiazioni ionizzanti? Sì!! La raccolta di informazioni da pazienti sono un’utilissima fonte di dati ma spesso frammentari e non univocamente riconducibili ad un singolo fattore (dieta, lavoro, età, etc). Con un esperimento mirato in vivo si possono evitare possibili sinergie con altri fattori ed individuare il fattore di rischio dell’esposizione a IR. 13/12/17 33
Risultati preliminari Your logo here Topi adulti PROGETTO EUROPEO “LDLensRad”, coordinato dall’Università di Oxford (Gennaio 2017 – 2020). Courtesy of M. Mancuso, ENEA-‐Casaccia, Roma, IT This project has received funding from the Euratom research and training programme 2014-2018 under grant agreement No 662287.
Radiazioni ed Effetti Cognitivi Per il video: 13/12/17 https://www.youtube.com/watch?v=ScfOE1qMIFY 35
Radiazioni ed Effetti Cognitivi Tempo di fuga Dose crescente Giorni di allenamento
Come studiare gli effetti delle radiazioni nella singola cellula o in un organo? Come analizzare i dati? È possibile avere una visione d’insieme delle perturbazioni indotte dalla radiazione?
Dogma Centrale della Biologia Processi biologici Replicazione Trascrizione Traduzione Metabolismo DNA RNA Proteine Metaboliti Fenotipo Tipologia di Omica Trascrittomica Proteomica Metabolomica Genetica Epigenetica Whole Directed or Gene expression Genome Comprehensive analysis (microarrays, Sequencing, Metabolomics RNA-‐Seq) WES, SNP Genotyping DNA Methylation, Mass Spect Proteomics, Histone Modifications, Post-‐Translational Tipo di Chromatin Remodelling Modifications analisi
Perché al giorno d’oggi spesso si parla (e si producono moltissimi dati) di “omica” www.genome.gov/sequencingcostsdata.
Oggi Silverman et al, Discov Med 14 (75): 143-‐52 (2012)
È possibile analizzare fenomeni complessi, fondati su relazioni non-‐lineari tra le varie componenti, che vengono perturbati da agenti esterni, come ad esempio le radiazioni ionizzanti? Systems (Radiation) Biology
Ciclo iterativo della Biologia dei Sistemi (Systems Biology)
Voli e aeroporti La Connettività può essere un importante parametro per identificare quali sono gli “hubs” più importanti. I nodi presenti in questa network in cui si individua il maggior numero di collegamenti (voli da/per) sono ovviamente i più importanti!
In ambito medico source: Albert-‐László Barabási
In ambito biologico
In ambito biologico Q. Ma et al, Nucleic Acids Research 41(11), 2013
Multi-‐level integration of “omics” datasets 47 http://www.snubi.org/cancer.html
Radiazioni nello spazio Qual è la risposta di un sistema biologico alle condizioni estreme dello spazio, in vista di una missione a lungo termine nello spazio profondo, ad es. verso Marte? Fattori di stress: • gravità • Isolamento prolungato • ... • Radiazione ! in vivo (!) La permanenza di astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale ci permette di avere informazioni “dirette” …in spatio in spà·∙ti·∙o/
Radiazioni nello spazio Poche particelle cm2/s, 1 mSv/giorno Fino a 1010 cm2/s, ~ Sv ! Rischi a lungo termine (GCR) e immediati (Solar events), anche all’interno dell’habitat: COME PROTEGGERE l’EQUIPAGGIO? Es. RIFUGI per le tempeste solari, con protoni di energia tale da poter essere schermati
Effetti short-‐term non-‐cancer Soglie stabilite da NASA per le missioni in orbita terrestre bassa (Low Earth Orbit) per la dose assorbita (fisica, in Gy o con un peso per l’effetto biologico in Gy-‐Eq) in 30 giorni da tessuti/organi soggetti all’insorgenza di effetti a breve termine (diversi dal tumore)
Acqua per la radioprotezione spaziale Calcolo della riduzione di dose a tessuti sensibili(midollo osseo) in caso di evento solare, per l’astronauta che indossa degli elementi protettivi pieni di acqua, all’interno di un habitat spaziale ma fuori dal rifugio anti-‐radiazioni Modelli concettuali Già a bordo… e efficiente! Simulazioni GRAS/Geant Riduzione di dose ~ 40% – 50% M. Vuolo, G. Baiocco et al. Exploring innovative radiation shielding approaches in space: Life Sciences in Space Research 15, 69, 2017 A material and design study for a wearable radiation protection spacesuit
PERSEO PErsonal Radiation Shielding for intErplanetary missiOns
La sessione sperimentale a bordo della ISS 7 Novembre 2017
Da dove arrivano i fondi per fare tutto ciò… • TRANSAT – TRANSversal Actions for Tritium (2017-2021) • LENSRAD – Towards a full mechanistic understanding of low dose radiation induced cataracts (2017 - 2019) • PERSEO ASI – Personal Radiation Shielding for Interplanetary missions (2016-2019) • ANNETTE – Advanced Networking for Nuclear Education and Training and Transfer of Expertise (2016 – 2018) • CONCERT – European Concerted Programme on Radiation Protection Research (2015 – 2019) • OPERRA-SOPRANO – Systems Oriented Prediction of Radiation Risk (2014 – 2016) – • DoReMi-TREND – TRacking damage at ions’ track ENDs (2014 – 2015) – • OPERRA – Open Project for the European Radiation Research Area (2013 – 2017) • EUTEMPE-RX – EUropean Training and Education for Medical Physics Experts in Radiology (2013 – 2016) • ESA ARIADNE – Innovative Radiation Shielding approaches (2014-2015) • ANDANTE – Multidisciplinary evaluation of the cancer risk from neutrons relative to photons using stem cells and the induction of second malignant neoplasms following paediatric radiation therapy, coordinated by UniPv (2012 – 2015) • DoReMi-INITIUM – Track structures and initial events: an integrated approach to assess the issue of radiation quality dependence • EpiRadBio – Combining epidemiology and radiobiology to assess cancer risks in the breast, lung, thyroid and digestive tract after exposures to ionizing radiation with total doses in the order of 100 mSv or below (2011 – 2015) • DoReMi – Low Dose Research towards Multidisciplinary Integration (2010 – 2015) • MERIDIAN (INFN) Measuring the Effects of Radiation on Immunity and DIfferentiAtioN (2014- 2015) ... In collaborazioni con Università, Istituti di ricerca e realtà ospedaliere nazionali e non
Qual è la strumentazione a disposizione… RadBioPhys LAB @ Dipartimento di Fisica, UniPv
Come si impara a usarla… Oltre al training in lab, può servire guardare qualche video…. https://www.jove.com/ Video coming soon…! RadBioPhys LAB @ Dipartimento di Fisica, UniPv
Per tirare le somme… Vi abbiamo mostrato la grande varietà di modelli radiobiologici per lo studio di specifici effetti delle radiazioni ionizzanti sulla materia vivente Ciascun modello presenta vantaggi e svantaggi (ad es. in termine di dettaglio e corrispondenza con il sistema reale), ma l’importante è che il modello risponda alla domanda iniziale dello studio dei meccanismi o alle esigenze della applicazione! C’è ampio spazio per ricerche con attività di tipo teorico e sperimentale ! Per ulteriori informazioni, occasioni di tesi nel nostro gruppo e/o in collaborazione con gruppi di ricerca all’estero: http://radbiophys.unipv.eu/
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