Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali

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Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Da metà gennaio al via gli
incontri di formazione per
gli operatori pastorali

Come consuetudine con il mese di gennaio tornano le iniziative
formative per gli operatori pastorali. Una proposta che in
tutta la diocesi guarderà ai catechiesti con         percorsi
differenziati tra chi si occupa dei più              piccoli
nell’iniziazione cristiana e chi accompagna i ragazzi della
mistagogia: prevista una serie di appuntamenti nelle cinque
zone pastorali. Si articolerà con due incontri online, invece,
la formazione per i membri dei Consigli per gli affari
economici. Inoltre la zona pastorale 3 offrirà due momenti di
confronti sulla dottrina sociale della Chiesa. Mentre le zone
pastorali 1 e 2 riserveranno ulteriori occasioni formative
rispettivamente per i volontari dei centri d’ascolto caritas e
gli operatori dell’Area servizio.

Formazione Consigli affari economici – Online per
tutte le zone
Per i membri dei Consigli per gli affari economici sono
previsti due incontri online che si terranno martedì 17 e 24
gennaio (inizio ore 21). Il primo, a cura della Commissione
diocesana di Pastorale sociale e del lavoro, approfondirà il
tema “Le comunità energetiche e le parrocchie”. Il successivo
appuntamento, a cura dell’Ufficio Economato della Curia
vescovile, servirà a presentare il Gruppo di acquisto
diocesano (Gad) rivolgendo l’attenzione al risparmio
energetico nelle parrocchie. I corsi potranno essere seguiti
collegandosi                     al                   link:
www.diocesidicremona.it/formazione/affarieconomici.
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Locandina formazione Consigli affari economici

Formazione catechisti – Nelle 5 zone pastorali
La formazione dei catechisti sarà articolata con incontri su
tutto il territorio diocesano e differenziata per ogni zona
pastorale. Eccetto la zona pastorale 1, nelle altre quattro
zone vi saranno due percorsi differenti in base si tratti di
catechisti dell’iniziazione cristiana o accompagnatori della
mistagogia, con una serata comune ai due gruppi. Il calendario
degli appuntamenti inizia a metà gennaio e termina a metà
febbraio.
Da segnalare che il primo dei tre incontri rivolti ai
catechisti dell’iniziazione cristiana si svolgerà in modo
unificato lunedì 16 gennaio alle 21 presso il salone Bonomelli
del Seminario vescovile di Cremona, ma con la possibilità
(pensata soprattutto per i catechisti delle parrocchie più
periferiche) di seguire l’evento anche online collegandosi al
link: www.diocesidicremona.it/formazione/iniziazionecristiana.

Di seguito è possibile scaricare le locandine con le date
degli incontri (inizio sempre alle ore 21) dei due percorsi
nelle varie zone pastorali:

     Locandina formazione catechisti zona 1 (presso il centro
     di spiritualità del Santuario di Caravaggio)
     Locandina formazione catechisti zona 2 (presso il centro
     parrocchiale di Soresina)
     Locandina formazione catechisti zona 3 (presso il
     Seminario vescovile di Cremona)
     Locandina formazione catechisti        zona   4     (presso
     l’oratorio di Sospiro)
     Locandina formazione      catechisti   zona   5     (presso
     l’oratorio Maffei di Casalmaggiore)
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Zona 3 – operatori pastorale sociale
La zona pastorale 3 promuove, inoltre, per le parrocchie della
città di Cremona, un percorso sulla Dottrina sociale della
Chiesa. Lunedì 23 gennaio alle 21 in Seminario don Cristiano
Re, incaricato per la Pastorale sociale della Diocesi di
Bergamo, interverrà sul tema “Una Chiesa con le porte aperte.
Evangelii gaudium, Laudato si’ e Fratelli tutti: il dialogo
della comunità cristiana con il mondo”. Inoltre giovedì 2
febbraio (sempre alle 21 in Seminario) vi sarà occasione per
condividere le buone pratiche presenti sul territorio:
coordinerà l’incontro Giusi Biaggi, presidente del Consorzio
nazionale CGM.

         Locandina formazione operatori area servizio

Zona 2 – operatori area “Nel mondo con lo stile
del servizio”
“Saper relazionarsi per annunciare il Vangelo della carità” è
il tema dei due incontri che in zona 2 saranno rivolti a tutti
gli operatori dell’area servizio: caritas, san vincenzo,
centri d’ascolto, ministri della consolazione, volontari nelle
strutture sanitarie e case di riposo, … I due momenti
formativi si terranno venerdì 20 e 27 gennaio alle 21 presso
il centro parrocchiale di Soresina.

         Locandina formazione operatori area servizio

Zona 1 – operatori centri d’ascolto caritas
Lunedì 30 gennaio e 6 febbraio la Zona pastorale 1 promuove,
in collaborazione con Caritas Cremonese, due serate di
formazione rivolte in particolare agli operatori dei centri
d’ascolto caritas. Il luogo scelto per gli incontri (ore 21) è
il centro di spiritualità del Santuario di Caravaggio.
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Locandina formazione operatori centri d’ascolto caritas

Cammino    sinodale,    alle
parrocchie   la  scheda   di
supporto   per  il   secondo
“Cantiere di Betania”
Il Cammino sinodale della Chiesa italiana prevede, al secondo
anno, la realizzazione dei quattro “Cantieri di Betania”,
definiti a livello nazionale. Si è arrivati i Diocesi al
secondo di questi cantieri, quello “dell’ospitalità e della
casa”, un percorso che, propone alle parrocchie,
l’approfondimento sul tema della qualità delle relazioni
all’interno delle comunità, ponendo l’accento sulla ricerca di
un giusto equilibrio tra fraternità e missionarietà, e
sull’attenzione verso la “casa comune”, come suggerito da Papa
Francesco nella Laudato si’.

       Scarica la seconda scheda da usare in parrocchia

Attraverso la proposta di una seconda scheda di supporto, il
cammino sinodale offre occasioni concrete per il
raggiungimento di questi obiettivi comunitari, per i quali le
parrocchie e le unità pastorali della diocesi saranno chiamate
a dialogare partendo da due pilastri della vita pastorale: la
Parola e gli organismi di partecipazione ecclesiale.

«Con questo secondo “Cantiere di Betania” si invitano tutte le
comunità cristiane a riflettere sul proprio stile di
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accoglienza dei fratelli – spiega don Gianpaolo Maccagni,
vicario episcopale per il clero e il coordinamento pastorale
–. La preparazione di questa scheda farà da guida alle
comunità, chiamate a fare un esame di coscienza sulla propria
vita spirituale, offrendo loro momenti di ascolto e di
riflessione».

Per quanto riguarda il tema della Parola, una particolare
attenzione sarà chiesta per la proposta del Giorno
dell’Ascolto, una condivisione costante del dono del Vangelo,
lanciata e sostenuta tre anni fa dal vescovo Napolioni. Gli
organismi di partecipazione ecclesiale, tra i quali figurano i
Consigli pastorali, parrocchiali e unitari, i Consigli per gli
affari economici e i Consigli presbiterali, richiedono una
riflessione sui ruoli specifici che ricoprono all’interno
delle comunità. La Diocesi di Cremona, nel mezzo del suo
cammino sinodale, attraverso la seconda scheda dedicata, offre
l’occasione per verificare lo stato di salute di questi
organismi, proponendo percorsi di confronto sulle prospettive
di rinnovamento, ma anche per porre al centro del dialogo
sinodale il rapporto e la collaborazione tra le comunità
parrocchiali e unitarie dello stesso territorio.

«Ci sarà modo anche di rinnovare alcuni di questi organismi –
conclude Maccagni – i consigli pastorali, infatti, faranno
fronte quest’anno alla scadenza del loro mandato quinquennale.
Sarà un’ulteriore occasione di rivitalizzazione, affinché
possano sempre più agire in favore della crescita delle
comunità».

  Vai alla sezione dedicata al Sinodo con tutti i materiali
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Alle Figlie di San Camillo
l’arrivo della reliquia del
beato Luigi Tezza. Il vescovo
Napolioni:      «È      bello
sperimentare i frutti della
santità»
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Da metà gennaio al via gli incontri di formazione per gli operatori pastorali
Accompagnata dal canto e dalla preghiera la reliquia del beato
Luigi Tezza ha fatto il suo ingresso nella cappella
dell’istituto ospedaliero della Casa di Cura Figlie di San
Camillo alle 15 di martedì 10 gennaio, accolta dai medici e
dagli infermieri, dalle suore Camilliane dell’istituto e dal
vescovo di Cremona Antonio Napolioni, che ha presieduto la
Santa Messa, concelebrata da padre Virginio Bebber, da don
Giulio Brambilla, responsabile per la vita consacrata della
diocesi, con il servizio all’altare del diacono Alex Malfasi.
Il beato Luigi Tezza, insieme alla santa Giuditta Vannini, è
stato il fondatore dell’istituto ospedaliero delle Figlie di
San Camillo, che nel caso della struttura di Cremona, la
seconda fondata dopo quella di Roma, opera da 130 anni in
prima linea nell’assistenza e nella cura dei malati, e dopo
numerosi anni si dimostra con fede e capacità, caposaldo fra
le case di cura camilliane.

Prima della Celebrazione Eucaristica, dopo l’arrivo della
reliquia, la madre superiora dell’istituto Anna Ucci ha preso
la parola, introducendo ai presenti la vita del beato
fondatore di cui ha ripercorso i momenti più significativi
della sua vita, ponendo particolare attenzione su quelli che
l’hanno avvicinato all’assistenza dei poveri e dei malati fino
all’incontro con santa Giuditta Vannini, spiegando quali sono
gli insegnamenti che non solo ha lasciato, ma che ha
dimostrato col proprio carisma,.

«Mi sono commosso perché è bello essere un popolo di credenti
umili e grati, è bello sperimentare i frutti della santità, è
bello riconoscere il nostro bisogno di questi segni che al
mondo possono apparire paradossali». Sono queste le parole che
il vescovo Napolioni ha utilizzato per descrivere l’arrivo
della reliquia. «Ma si fa festa ad un pezzo d’osso? O si fa
festa per ogni corpo? Per ogni vita, per ogni frammento di
vita umana che ospita la vita di Dio? Ogni briciola di
esistenza è una briciola d’Eucaristia».

Il Vescovo si è poi rivolto alle suore, ai medici e agli
infermieri, con particolare attenzione al loro operato, ha
infatti richiamato l’insegnamento di San Camillo,
sottolineando che bisogna «Essere accanto ai malati come una
madre amorevole, con tenerezza, avendo cura della persona
tutta intera. Quanto volte ci siamo fermati a riflettere su
questo? – ha aggiunto – Quanto è bello poter dire che qui
questo si sperimenta, si sperimenta l’amicizia, si sperimenta
quella gamma di sentimenti e di relazioni di cui il Vangelo è
portatore e di cui l’inno alla carità è programma. Il beato
Luigi desiderava fare bene il bene, dunque professionalità e
qualità del rapporto che si crea con la persona in difficoltà,
la fantasia della carità».

Ha poi concluso l’omelia che un monito: «Non dobbiamo temere
il futuro se continuiamo a sperimentare che in ogni secolo il
Signore ha suscitato uomini e donne profetici, incompresi dai
contemporanei e poi riconosciuti come portatori di quelle
scelte e quelle opere che corrispondevano davvero alla volontà
di Dio e al bene dell’umanità, e allora tocca a noi adesso,
tocca a noi far la nostra piccola parte e farla tutta, farla
bene e farla con amore».

                     Ascolta qui l’omelia

                   iFrame is not supported!

Il viaggio della reliquia del beato Luigi Tezza non si ferma,
ma continua in nuovi luoghi e con nuovi appuntamenti. Da
mercoledì 11 fino a venerdì 13 gennaio la reliquia sarà
esposta per la venerazione pubblica sempre nella cappella
della Casa di Cura Figlie di San Camillo e successivamente, il
14 gennaio, sarà portata in processione alle 17.30 nella
vicina chiesa di S. Ambrogio, dove sarà celebrata una Messa
alle 18 e dove resterà fino al giorno successivo, domenica 15,
con altre due celebrazioni alle 8 e alle 10. La reliquia farà
poi ritorno in cappella alle Figlie San Camillo dal 16 al 20
gennaio. Il 21 gennaio, invece, il reliquiario sarà trasferito
presso la casa di cura San Camillo, in via Mantova, dove
resterà sino al 22 gennaio, con le Messe celebrate alle 17 di
sabato e alle 10 di domenica.

Quindi il rientro per un ultimo periodo di venerazione provata
nella clinica di via Fabio Filzi, sino a martedi 24 gennaio.
Mercoledì 25 alle 15, la Messa presso la cappella della casa
di cura, presieduta dal vescovo emerito Dante Lafranconi prima
che i resti del beato Luigi Tezza lascino la città alla volta
di Brescia.

   Locandina con il programma cremonese della peregrinatio

Il saluto di Cremona a Luca
Vialli,           «campione
dell’esistenza»
Si è celebrata nella parrocchia di Cristo Re a Cremona la
Santa Messa in suffragio di Gianluca Vialli, momento di
preghiera voluto dalla famiglia nella parrocchia in cui l’ex
campione e dirigente è nato e dove ha mosso i primi passi da
calciatore in erba sul campetto della polisportiva Corona. A
presiedere la Messa è stato il vescovo di Cremona Antonio
Napolioni, con il vicario parrocchiale don Gianluigi Fontana,
don Alberto Mangili, cappellano della Cremonese a concelebrare
e il diacono Jacopo Mariotti a servire all’altare, alla
presenza dei famigliari e degli amici, del sindaco Galimberti,
e di una rappresentanza della US Cremonese, guidata dal patron
Giovanni Arvedi. Nei primi banchi un gruppo di giovani
calciatori in divisa grigiorossa, mentre atleti ed educatori
del Corona calcio hanno partecipato seduti sull’altare. Tanti
gli amici, gli ex compagni di squadra e i tifosi che hanno
gremito la chiesa per l’ultimo saluto a Vialli, morto a 58
anni, dopo una lunga malattia, venerdì 6 gennaio a Londra,
dove saranno celebrate le esequie in forma privata con la
moglie e le figlie.

«Perché non in Cattedrale? – chiede e si chiede il vescovo
Napolioni introducendo la Messa di fronte a un’assemblea
numerosissima, che ha riempito i posti in chiesa e anche la
piazza del sagrato – Perché qui siamo in parrocchia, uniti gli
uni agli altri. Qui – aggiunge con un riferimento agli altri
defunti di cui si celebra il suffragio – il ricordo di
Gianluca si unisce a quello di Roberto ed Enzo chiamati ad
essere una sola famiglia, un solo popolo, una sola
parrocchia».

Tanti i ricordi che legano Vialli alla città di Cremona e in
particolare alla parrocchia di Cristo Re, dove da bambino, il
giovane Luca si trovava con gli amici a giocare e dove per la
prima volta il suo talento fu notato dagli osservatori del
Pizzighettone che lo misero in squadra. Da qui poi, a 13 anni,
la chiamata della amata Cremonese per vestire la maglia
grigiorossa, con cui esordì all’età di 16 anni nel mondo
professionistico, dando il via ad una carriera costellata di
successi, tra cui lo Scudetto con la Sampdoria, la Coppa dei
Campioni con la Juventus, i trofei in campo e in panchina con
il Chelsea, l’Europeo da dirigente della Nazionale italiana a
fianco dell’amico Roberto Mancini. A ricordare i tanti momenti
di una lunga e bellissima carriera i compagni di tante gare,
bandiere della Cremonese, della Sampdoria e della Juventus.
Compagni e amici. Ai piedi dell’altare le divise di una
carriera e un mazzo di fiori con la coccarda blucerchiata
posata dai tifosi della Sampdoria giunti da Genova.

«C’è tanto vangelo nelle storie di uomini e donne come
Gianluca – riflette monsignor Napolioni nella sua omelia – Ha
saputo giocare non solo le partite del campionato ma quella
dell’esistenza, specie quando si è fatta dura. Questa è la
grande lezione che Gianluca ci ha dato, perché amava talmente
la vita da affrontare cosi con intelligenza matura e generosa
le sue prove», con la forza di scegliere «di trasformare il
male in bene, per sé e per le persone che amava».
«In cielo – ha concluso l’omelia il vescovo Napolioni – si
gioca senza sconfitte, classifiche e retrocessione, ma alla
maniera dell’oratorio dove si tira per ore, ci si scambia di
ruolo e non ci si stanca mai». Ora «Gianluca sta dicendo a
tanti ragazzi un bel “seguitemi”: fatelo così lo sport,
appassionatamente, non per soldi e carriera ma per dignità e
bellezza dell’esistenza; e lo dice a noi che prima o poi
facciamo tutti i conti con malattia e morte: seguitemi senza
paura anche in quel sentiero stretto e doloroso, perché non ci
impedisce di volerci bene, anzi spreme da noi ancora più
amore».

Al termine della celebrazione è stato l’ex compagno alla
Cremonese Mario Montorfano, a leggere un saluto commosso, a
Luca Vialli, a cui tutta l’assemblea, in piedi, ha risposto
con un lungo applauso prima della benedizione finale del
vescovo Napolioni che si è poi trattenuto per un saluto ai
parenti, seguito da una lunga processione di amici, ex
campioni del calcio e non solo, che hanno portato il loro
saluto e il loro affetto ai famigliari nel ricordo di
Gianluca.

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Castelverde,                   una        serie          di
eventi per ricordare mons.
Gardinali
Giovedì 12 Gennaio ricorre l’80° anniversario della scomparsa
di mons. Pietro Gardinali, arciprete di Castagnino Secco, ora
Castelverde, per quarantotto anni (1895-1943) e fondatore,
insieme al possidente Primo Ferrari, al medico condotto
Ercolano Cappi ed altri illuminati laici cristiani, dell’Opera
Pia SS. Redentore. Sacerdote di esemplari virtù cristiane, di
infaticabile zelo apostolico, lasciò un segno indelebile nella
comunità di Castagnino non solo dal punto di vista pastorale,
ma anche caritativo e sociale. Fu anche sua l’intuizione di
costruire un ospedale per malati cronici del territorio, forte
della sua esperienza di vicario a Stagno Lombardo dove il
parroco, don Ferdinando Mori, aveva fondato la locale casa di
riposo.

In occasione di questo importante anniversario, la parrocchia,
in collaborazione con la Fondazione Opera Pia SS. Redentore,
promuove una serie di eventi per ricordare questa fulgida
figura di sacerdote. Giovedì 12 gennaio, nella chiesa
parrocchiale di Castelverde, alle ore 21, si terrà un convegno
di studi. Il dottor Gianpiero Goffi, già caporedattore del
quotidiano “La Provincia” e appassionato di storia cremonese,
delineerà il tempo storico in cui nacque e operò mons.
Gardinali, ripercorrendo le tappe fondamentali di due grandi
episcopati cremonesi: quello di mons. Geremia Bonomelli e
quello di mons. Giovanni Cazzani. Il prof. Matteo Morandi,
storico locale, illustrerà invece i quarantotto anni di
parrocchialità del sacerdote. La serata sarà allietata anche
da alcuni brani musicali a cura di Giorgio e Daniele Scolari.
I partecipanti al convegno potranno poi ammirare, nell’aula
Santa Cecilia attigua alla chiesa, una mostra di documenti e
paramenti del tempo di mons. Gardinali.

Da   sabato   14   gennaio   sarà   poi   possibile   visitare,
nell’ingresso della Rsa dell’Opera Pia, una piccola mostra
fotografica dedicata a Gardinali, curata da Danio Milanesi.
Domenica 15, infine, nella chiesa parrocchiale di S. Archelao,
a Castelverde, il cremonese mons. Gian Carlo Perego,
arcivescovo di Ferrara – Comacchio e abate di Pomposa,
presiederà la Messa delle 10.30, impreziosita dai canti della
corale parrocchiale, in suffragio del sacerdote. Subito dopo
seguirà una preghiera e una benedizione sulla tomba di mons.
Gardinali presso il cimitero locale.

Tra le iniziative in cantiere per questo importante
anniversario anche la pubblicazione di un libretto con gli
interventi più importanti di questo prete che si è speso con
generosità e intelligenza per il popolo di Dio.

Biografia di mons. Pietro Gradinali

Nato a Carpaneta Dosimo il 29 giugno 1866, don Pietro fu
ordinato dal vescovo Bonomelli nella cappella privata del
Palazzo Vescovile il 21 dicembre 1889. Fu inviato subito come
vicario a Cignone, quindi fu trasferito a Stagno dove rimase
fino alla promozione ad arciprete a Castagnino, nonostante
avesse solo 29 anni. Grazie alla sua intraprendenza e alla
collaborazione di valenti vicari, Gardinali trasformò il
paese, segnato da tante difficoltà e divisioni, in una
parrocchia modello. In occasione della Messa d’oro (31 marzo
1940) fu nominato Cameriere soprannumerario dal Papa Pio XII:
una onorificenza che si accompagna a quella di Cavaliere del
Regno d’Italia conferita nel 1932. Morì il 12 gennaio 1943 e
fu sepolto nel cimitero del paese il 15 gennaio, dopo solenni
esequie presiedute dal vicario foraneo nonché parroco della
Cattedrale, mons. Carlo Boccazzi.
Corso biennale di Teologia a
Casalmaggiore con il circolo
Acli
«Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di
una cosa sola c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore,
che non le sarà tolta» (Lc 10,38-42). Marta e Maria, sinonimo
del fare e dell’ascoltare la Parola. E ancora: «Non di solo
pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di
Dio» (Mt 4,4; cf. Lc 4,4). Quindi, non solo operare ma anche
pregare per imparare ad accogliere la volontà di Dio. E la
preghiera ha sede in un animo che riconosce la radice dalla
quale parte un impegno intenso e quotidiano, che si è scelto
di perseguire.

Da questa riflessione condivisa nasce, all’interno del circolo
ACLI di Casalmaggiore, il proposito di organizzare il “Corso
biennale di teologia” quale studio attorno al tema della
Dottrina sociale della Chiesa, che sarà condotto da don Mario
Martinengo, fondatore di quello stesso circolo nel lontano
2010.

A lui dal 2022 è affidato il compito di seguire gli aclisti
nel coltivare la parte spirituale del loro essere
associazione, quella “C” di cristiani che a volte è seppellita
dai tanti affanni, che avvolge chi ha scelto di dare risposte
concrete a domande urgenti. Ma se alla base, nel fondo, non ci
si ricorda la ragione che «move il sole e l’altre stelle»,
cioè l’amore, si rischia di dimenticare l’appello che fu di
don Primo Mazzolari al «ci impegniamo noi, non gli altri». E
si rischia di stancarsi alle prime difficoltà. Da qui
l’appello a tornare alla Parola.

Il corso si terrà, a partire dal 19 gennaio, un giovedì al
mese, secondo il calendario allegato, presso l’oratorio di San
Leonardo a Casalmaggiore, con collegamento online riservato
agli iscritti che ne facessero richiesta. A fine corso sarà
rilasciato un attestato di partecipazione.

L’iscrizione è gratuita per i soci ACLI e prevede un
contributo spese di 20 euro per i non soci. Al primo incontro
sarà data, per chi lo volesse, la possibilità di tesserarsi al
Circolo.

Per informazioni e iscrizioni scrivere a casalmaggiore@acli.it
oppure whatsapp al numero 328-3310143.

“Natale in musica”, canti
tradizionali nella chiesa di
Pessina Cremonese
Nel pomeriggio dell’Epifania, nella chiesa parrocchiale di
Pessina Cremonese, alcuni bambini e ragazzi hanno proposto il
concerto coreutico “Natale in musica”, eseguendo alcuni canti
natalizi, sia della tradizione liturgica che della tradizione
popolare.

Ogni canto è stato introdotto da una breve presentazione e la
prima strofa è stata cantata dai solisti nella lingua
originale di composizione del brano. Il gruppetto dei cantori
è stato preparato e accompagnato con chitarra e tastiera da
Silvia Malaggi e Luca Ceni, con il contributo della Corale
interparrocchiale di Pessina e Stilo “S. Anna”.

Al termine del momento musicale il parroco, don Riccardo
Vespertini, ha guidato un breve momento di preghiera,
terminato con la processione di tutti i presenti davanti
all’immagine di Gesù bambino, presso la quale hanno lasciato
un cuoricino rosso in segno di venerazione. Il pomeriggio è
continuato in amicizia con la merenda in oratorio.

Il 15 gennaio al Maristella
incontro con il pedagogista
Giorgio Prada
Il Gruppo Famiglia e il Gruppo scout Cremona 3 sono i
protagonisti e i promotori del prossimo evento che l’unità
pastorale “Madre di Speranza” di Cremona (San Bernardo, Borgo
Loreto, Zaist e Maristella) propone a genitori, educatori,
catechisti e insegnanti.

Domenica 15 gennaio, alle 15.30, presso la chiesa
dell’Immacolata Concezione, nel quartiere Maristella, il
professor Giorgio Prada, scout, formatore e pedagogista,
interverrà su “Genitori ed educatori alle prese con il compito
appassionante e tremendo di tirar grandi i figli dopo il
trauma del Covid”.

All’evento sarà garantita l’assistenza ai bambini e ai
ragazzi, che permetterà ai genitori una maggiore libertà di
partecipare all’incontro.
Visita pastorale, Romanengo
si prepara all’incontro con
il Vescovo
«Non è un’ispezione ma un modo per incontrarci, conoscerci
meglio e condividere con noi la gioia e le fatiche di vivere
da cristiani nel mondo di oggi». Così il parroco don Emilio
Merisi nella presentazione della visita pastorale del vescovo
Antonio Napolioni a Romanengo sul giornalino parrocchiale di
Natale. Una visita pastorale ispirata al tema “Gesù per le
strade. Parrocchia casa ospitale” che avrà inizio venerdì 13
gennaio, alle 14, con la visita a due aziende del posto.

A seguire, Messa con genitori, bambini e comunità alle 16.15,
la visita ad alcuni anziani alle 17.30 e il primo incontro con
le realtà del volontariato locale alle 18: la Croce Verde,
l’Avis, l’Aido, l’Auser e la Pro Loco. Dopo cena, è previsto
l’incontro del vescovo con il Consiglio pastorale e con quello
degli affari economici della parrocchia.

La giornata di sabato si aprirà alle 9 con l’incontro fra
Napolioni e il sindaco Attilio Polla e la sua Amministrazione,
seguito alle 10 dalla Messa alla casa di riposo “Vezzoli” e un
incontro con il Consiglio d’amministrazione della struttura di
via Castello. Alle 11, visita al bar del Movimento Cristiano
Lavoratori.

Nel pomeriggio ancora incontri: alle 15 con l’Azione cattolica
ragazzi, alle 16 con la squadra Amatori Oratorio, alle 17.30
con i gruppi adolescenti, giovani, lavoratori e laureati. In
serata, adorazione eucaristica in chiesa parrocchiale.

Terzo e ultimo giorno quello di domenica 16 gennaio, che
inizierà alle 9.15 con l’incontro di Napolioni con i gruppi di
volontariato della parrocchia (catechisti, caritas, bar,
servizi in oratorio e chiesa). La conclusione alle 11, con la
celebrazione della Messa solenne in chiesa parrocchiale
(trasmessa in diretta tv su Cremona1 e in streaming sui canali
web e social diocesani) seguita da un aperitivo in oratorio.

La visita pastorale darà modo al pastore della Chiesa
cremonese di confrontarsi con tutte le realtà locali.
Romanengo è un paese vivace dal punto di vista associativo,
come spiega don Merisi: «La parrocchia è molto aperta alla
collaborazione con il mondo del volontariato. Quando c’è
bisogno, ci si dà una mano reciprocamente. Avis ed Aidmo fanno
la loro festa in oratorio, tanto per fare un esempio».
Numerosi sono i gruppi che orbitano attorno alla parrocchia e
all’oratorio. Tutti sono stati capaci di superare la fase più
acuta della pandemia. «Come partecipazione domenicale –
precisa il parroco – siamo tornati ai livelli pre-Covid. Per
quanto riguarda i gruppi, dopo la fase più acuta della
pandemia tutti si sono ripresi. Solo il gruppo 19/30 anni sta
facendo un po’ più fatica”.

Infine i progetti della parrocchia. «Dobbiamo sistemare il
tetto della chiesa parrocchiale – dice il parroco – e
restaurare la chiesina che anticamente era la chiesa del
convento dei frati, dedicata a Santa Maria della
misericordia».

 “Gesù per le strade”, da metà gennaio riprende la Visita
 pastorale
Anche    una    delegazione
cremonese ad Atakpamé per
l’ordinazione episcopale di
mons. Moïse Touho
Oltre 5mila persone hanno preso parte sabato 7 gennaio ad
Atakpamé, in Togo, all’ordinazione episcopale di mons. Moïse
Touho, don Mosè come tutti lo ricordano a Cremona dove studiò
in Seminario tra il 1987 e il 1992. Dopo l’ordinazione
diaconale conferita il 9 novembre 1991 dal vescovo Enrico
Assi, fu ordinato sacerdote (con il vescovo ausiliare di
Brescia Mario Olmi a sostituire il vescovo Assi dopo il
malore) nella Cattedrale di Cremona il 27 giugno 1992 insieme
ad altri due togolesi (don Anselmo Awlime e don Onorato
Melessoussou) e don Claudio Rubagotti. Proprio il parroco di
Casalmaggiore non ha voluto mancare all’importante giornata,
volando in Africa insieme a don Enrico Trevisi, allora
vicerettore del Seminario di Cremona.

Mons. Moïse Touho, originario della diocesi di Atakpamé, ne è
diventato vescovo dopo la nomina di Papa Francesco del 26
ottobre scorso.

La Messa di ordinazione si è svolta nella piazza a fianco
della Cattedrale di Atakpamé, intitolata a Nostra signora
della Trinità. Una celebrazione durata più di quattro ore tra
preghiera, canti e danze. Oltre una decina i vescovi presenti,
quelli del Togo e di altri Paesi vicini. Tantissimi i
sacerdoti e davvero grande la partecipazione del popolo di
Dio.

Nell’omelia il metropolita, l’arcivescovo di Lomé mons.
Nicodemo Anani Barrigah-Benissan (consacrante principale), che
fu vescovo di Atakpamé e negli ultimi anni ne è stato
amministratore apostolico, ha tracciato il profilo di pastore
e vescovo proprio dal nome Mosè, rifacendosi alle
caratteristiche del patriarca biblico, sottolineando in
particolare il suo parlare faccia a faccia con Dio e il suo
essere intercessore; ma anche ricordando il bastone con il
quale aprì le acque del Mar Rosso, fece scaturire l’acqua e
incoraggiò il popolo.

Anche in questa occasione è stata espressa la riconoscenza di
mons. Moïse Touho alla Diocesi di Cremona e al Seminario,
sottolineata anche alla piccola delegazione cremonese
presente.

Mons. Touho è il quinto vescovo di Atakpamé, diocesi istituita
ufficialmente nel 1964 con l’evangelizzazione iniziata nel
1987. Oggi conta una popolazione cattolica di circa 340mila
persone. I sacerdoti sono 159 (diversi sono fidei donum in
altri Paesi africani o in Europa); i seminaristi sono 104. Le
parrocchie sul territorio diocesano sono 41, cui sono da
aggiungere altre 12 comunità quasi parrocchie. Come quella,
intitolata a sant’Omobono, visitata dalla delegazione
cremonese: già da due anni vi si celebra in una prima
struttura costruita anche grazie alle donazioni giunte
dall’Italia.

Profilo del vescovo Moïse Touho

Mons. Moïse Touho è nato il 31 dicembre 1963 a Tomégbé, ha
studiato nel Seminario Maggiore di Saint-Gall dia Ouidah
(Benin) e successivamente in quello di Cremona.

Conclusi gli studi teologici è stato ordinazione diacono il 9
novembre 1991 dal vescovo Enrico Assi nella Cattedrale di
Cremona, dove il 27 giugno 1992 divenne sacerdote insieme ad
altri due confratelli togolesi (don Anselmo Awlime e don
Onorato Melessoussou) e il cremonese don Claudio Rubagotti.

Nei suoi anni di ministero ha svolto i seguenti incarichi:
vicario parrocchiale a Blitta (1992-1993); parroco a Kpékplémé
(1993-1994); segretario particolare dell’amministratore
apostolico di Atakpamé mons. Julien Kouto (1994-1995); parroco
di Blitta (1995-1998).

Dal 1998 al 2000 è tornato nuovamente in Italia, a Roma, dove
presso la Pontificia facoltà teologica Teresianum ha ottenuto
la Licenza in Teologia Spirituale.

Al rientro ad Atakpamé è stato incaricato del Centro di
Spiritualità di Agbandi (2000-2002); amministratore di St.
Augustin ad Agadji (2002-2017).

Dal 2017 era parroco di St. François-Xavier a Badou, membro
del Consiglio presbiterale e Vicario foraneo. Il 26 ottobre
2022 Papa Francesco l’ha scelto come vescovo di Atakpamé, dove
è stato ordinato e si è insediato il 7 gennaio 2023.

 Studiò e fu ordinato a Cremona mons. Moïse Touho, scelto dal
 Papa come nuovo vescovo di Atakpamé
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