2018 Rassegna estiva sugli organi della Marca Trevigiana Luglio 2018
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2018 Rassegna estiva sugli organi della Marca Trevigiana Luglio 2018 In collaborazione con: con il patrocinio della Città di Treviso
ANTIQUA VOX Antiqua Vox è un’Associazione senza scopo di lucro che promuove con passione ed entusiasmo la conoscenza e la valorizzazione della musica antica ed in particolare dell’organo a canne, strumento ricco e affascinante, ma ancora poco conosciuto e apprezzato, della sua musica e della figura professionale dell’organista. Fortunatamente la nostra terra custodisce un ricco patrimonio di organi, sia antichi sia di nuova costruzione, che merita di essere gustato nelle sue pregevoli caratteristiche per apprezzare straordinarie pagine di musica Antiqua Vox estende i suoi interessi e le sue competenze al più vasto campo dell’universo barocco, non limitando più l’attenzione al solo repertorio organistico. I giovani musicisti sono al centro del progetto Baroquip, Laboratorio Giovanile Barocco. Un percorso didattico finalizzato ad approfondire la conoscenza della musica e degli strumenti barocchi, perfezionare la propria esperienza e non ultimo crescere dal punto di vista personale. Antiqua Vox si rivolge inoltre agli studenti delle scuole primarie e secondarie, organizzando delle lezioni concerto tenute da organisti e organari per illustrare le numerose possibilità timbriche dell’organo. Inoltre Antiqua Vox si avvale della Collaborazione di Conservatori ed Istituti Musicali per l’organizzazione di concerti e rassegne come “Aperitivi in Musica” nella Chiesa di Santa Caterina a Treviso e “Organi Estate” Rassegna estiva sugli organi della Marca Trevigiana che hanno lo scopo di avvicinare il grande pubblico all’organo e al suo repertorio attraverso un’immagine fresca ed accattivante. Il recupero e la valorizzazione degli strumenti storici è un punto di primaria importanza per Antiqua Vox, impegnata nella realizzazione di una sezione di strumenti musicali presso la Chiesa di Santa Caterina a Treviso. L’operazione ha preso il via con il restauro del prezioso clavicembalo settecentesco di proprietà dei Musei Civici. 3
ORGANI ESTATE 2018 QUINTA EDIZIONE Proposta per la prima volta da Antiqua Vox nel luglio del 2014 come rassegna estiva sperimentale, “Organi Estate” giunge, nel 2018, alla quinta edizione. Gli obiettivi originari si sono mantenuti e sempre più definiti negli anni successivi: l’intento di valorizzare lo straordinario patrimonio organario della Marca Trevigiana, il tono fresco e la tendenza divulgativa dei concerti, la proposta di programmi all’insegna della varietà e dell’originalità, la volontà di mettere in luce le qualità sonore dell’organo non solo come strumento solista ma anche concertante. Quest’anno il programma presenta tratti di particolare originalità, sia per l’utilizzo di uno strumento mai ascoltato prima in questa rassegna sia per la singolarità dell’organico di almeno due dei quattro appuntamenti in programma. Se infatti si comincia e si conclude con due combinazioni strumentali “classiche”, rispettivamente tromba ed organo e soprano ed organo, già proposte in edizioni precedenti, i due concerti centrali, nei quali si potrà ascoltare prima il binomio trombone-organo e poi quello violino- organo - in quest’ultimo con entrambi gli strumenti affidati ad un unico esecutore - si propongono come appuntamenti decisamente originali. Si comincia Venerdì 6 Luglio con il Callido (1770) della chiesa trevigiana di san Gaetano con Davide Xompero (tromba) e Marco Primultini (organo) e con musiche musiche di autori italiani dal ‘500 al tardo ‘800. Venerdì 13 Luglio, all’organo Bazzani- Zanin di Paderno di Ponzano Veneto, Ivan Dukhnych proporrà un programma quasi interamente bachiano facendo rivivere la grande arte virtuosistica dell’organista tedesco barocco Nikolaus Bruhns, celebre per la capacità di suonare il violino accompagnandosi contemporaneamente con la pedaliera dell’organo. Allo splendido Nacchini (1746) della chiesa di Caerano di San Marco si esibiranno Sabato 21 Luglio Mauro Valente al trombone e Michele Bravin all’organo, con un repertorio assai vario sia dal punto di vista stilistico che geografico- cronologico. Ai soprano Federica Cazzaro e Anna Tarca e all’organista Diego Bertuzzo il compito di concludere, Venerdì 27 Luglio questa quinta edizione con l’appuntamento nel quale, per la prima volta in questa rassegna, sarà possibile ascoltare il suono di un altro dei numerosi organi storici di Treviso e della Marca, il Callido datato 1779 della chiesa di Sant’Ambrogio di Fiera. Roberto Brisotto Direttore artistico “Organi Estate” 4
2018 Rassegna estiva sugli organi della Marca Trevigiana Venerdì 6 luglio Venerdì 13 luglio Treviso, Chiesa di San Gaetano Paderno di Ponzano Veneto (TV), Organo Callido, 1770 Chiesa parrocchiale Marco Primultini, organo Organo Bazzani-Zanin, 1997 Davide Xompero, tromba Ivan Dukhnych, organo e violino Sabato 21 luglio Venerdì 27 luglio Caerano di San Marco (TV), Sant’Ambrogio di Fiera (TV), Chiesa parrocchiale Chiesa parrocchiale Organo Nacchini, 1746 Organo Callido, 1779 Michele Bravin, organo Diego Bertuzzo, organo Mauro Valente, trombone Federica Cazzaro, soprano Anna Tarca, soprano Inizio concerti ore521 - Ingresso libero
Venerdì 6 Luglio 2018 Treviso, Chiesa di San Gaetano Marco Primultini, organo Davide Xompero, tromba La terminologia musicale è assai ricca e complessa e di essa fanno naturalmente parte i nomi attribuiti alle varie forme musicali, nomi che attraversano la storia della musica colta occidentale non di rado modificando nel tempo il loro significato. Il programma di questa serata ne è un buon esempio, presentando tutta una serie di forme compositive tipiche del panorama musicale italiano dal ‘500 al tardo ‘800, affidandone alcune al solo organo, altre al sempre efficace duo con la tromba. Si va dalle forme più arcaiche, come la Canzona organistica cinque-seicentesca, composizione polifonico-imitativa divisa in sezioni contrastanti per metro e scrittura, alla Ciaccona, brano costituito da una serie di variazioni sopra un basso ostinato, per passare poi alla Sonata e alla Sinfonia barocche, la prima legata all’affermazione della scrittura strumentale e del solismo, la seconda legata per lo più all’ambito del teatro musicale, già allora detentore di una posizione privilegiata all’interno del mondo musicale italiano, posizione destinata a consolidarsi ulteriormente nel secolo successivo. All’estetica e al gusto del teatro musicale, ma stavolta a quello del melodramma lirico ottocentesco, si richiamano infatti anche gli altri brani in programma, a dispetto dei titoli che vanno del generico “Adagio” del brano di Petrali (dove l’indicazione “per la Voce Umana” sancisce, però, il legame con la grande tradizione organistica italiana del passato) alla specificazione della destinazione liturgica (“Offertorio”) della composizione di Morandi fino al suggerimento di un carattere prettamente strumentale nei due lavori di Bellini (Sonata e Concerto). La vivacità ritmica, la ricerca dell’effetto drammatico e, soprattutto, l’ampia cantabilità di matrice tipicamente italiana dominano questi lavori, costituendone lo specifico carattere stilistico e compositivo. 6
Sinfonie e Sonate, Canzon e Concerti Alessandro Scarlatti da Giardino d’amore (1660-1725) Sinfonia Giovanni Maria Trabaci Canzona francese settima cromatica * (1575–1647) Bernardo Storace Ciaccona in Do maggiore * (1637–1707) Giuseppe Torelli Sonata in Re maggiore G7 (1658–1709) Giovanni Morandi Offertorio in mi bemolle * (1777–1856) Vincenzo Petrali Adagio per voce umana * (1830–1889) Vincenzo Bellini Sonata per organo * (1801–1835) Concerto per tromba * organo solo 7
Venerdì 13 Luglio 2018 Chiesa Parrocchiale, Paderno di Ponzano Veneto (TV) Ivan Dukhnych, organo e violino L’immagine del virtuoso rimanda subito alla grande stagione romantica in cui si affermano la figura dell’interprete e l’idea di concerto e recital solistico intesi in senso “moderno”. Ma, in realtà, l’elemento del virtuosismo e della strabiliante abilità sono sempre stati di importanza non secondaria nel mondo musicale, talora nelle vesti superficiali di esibizione “circense”, altre volte in modo più profondo, come mezzo di autentica espressione artistica. Anche il periodo barocco, che segna la definitiva affermazione del repertorio strumentale, valorizza in modo particolare l’aspetto virtuosistico ed effettistico, così vicino alla concezione del “meraviglioso” che ne caratterizza l’estetica, favorito anche dalla formazione polistrumentale di molti musicisti. Non era per nulla raro all’epoca, infatti, che la padronanza di uno strumento a tastiera si affiancasse perlomeno a quella di uno strumento ad arco, permettendo una conoscenza diretta delle caratteristiche tecniche di diverse famiglie di strumenti assai utile all’attività compositiva. Il compositore Nikolaus Bruhns (1665/1697), importante esponente della gloriosa scuola organistica della Germania del Nord nonostante la morte prematura, era solito, addirittura, suonare il violino accompagnandosi con la pedaliera dell’organo, affrontando così brani concepiti per uno strumento solista e basso continuo. Tale stupefacente pratica rivive nel concerto di questa sera grazie a Ivan Dukhnych che l’ha ripresa in tempi moderni; ciò gli permetterà di eseguire in solitudine partiture scritte originariamente per piccoli ensemble strumentali, coma la sonata op.6 n.3 di Corelli, ma anche per organici più ampi come i due lavori estratti da Cantate di J.S. Bach e trascritti dallo stesso Dukhnych. A completamento del programma verranno eseguite alcune importanti pagine organistiche bachiane e la più celebre composizione dello stesso Bruhns, l’immaginifico e spettacolare Preludio e Fuga in Sol maggiore. 8
Virtuosismi e magie Johann Sebastian Bach Piece d’orgue BWV 572 (1685-1750) Choral Allein Gott in der Höh’ sei Ehr BWV 662 dalla Cantata Ich steh mit einem Fuss im Grabe in La Maggiore BWV 156 Sinfonia suonata alla maniera di Bruhns con organo e violino, trascrizione di Ivan Dukhnych Nikolaus Bruhns Preludio e Fuga in mi minore (1665-1697) Arcangelo Corelli Sonata per violino e basso continuo nr. 3 (1653-1713) op. 6 - Andante - Allegro Johann Sebastian Bach Choral Jesu bleibet meine Freude BWV 147 suonato alla maniera di Bruhns con organo e violino, transcrizione di Ivan Dukhnych Choral Liebster Jesu wir sind hier BWV 731 Preludio e Fuga in Sol Maggiore BWV 541 9
Sabato 21 Luglio 2018 Chiesa Parrocchiale, Caerano di San Marco (TV) Michele Bravin, organo Mauro Valente, trombone Il trombone è noto principalmente per il suo ruolo all’interno delle orchestre sinfoniche, dei complessi di ottoni e, in misura non secondaria, delle big band e di altre formazioni jazzistiche; meno conosciute sono le sue potenzialità come strumento solistico, in virtù di possibilità tecniche ed espressive notevoli. Oltre al timbro potente che lo contraddistingue, a un tempo nobile e squillante, tipico degli ottoni, il trombone possiede una tavolozza coloristica ed espressiva assai ricca capace di sonorità delicate affascinanti e pianissimi di grande suggestione. L’abbinamento con l’organo non è di comune ascolto e i lavori originariamente scritti per questo duo non sono certo numerosi (nella maggior parte dei casi si tratta di trascrizioni e adattamenti) eppure i due strumenti si sposano molto bene, come testimonia l’utilizzo invece frequente dei complessi d’ottoni in accoppiata con quello del “re degli strumenti”; il concerto di questa sera fornirà l’opportunità di ascoltare questo originale binomio strumentale in un programma assai vario sia dal punto di vista cronologico che stilistico. Nelle Sonate di Vivaldi e di Galliard il trombone sarà alle prese con l’agile eleganza e la brillantezza della scrittura barocca, nei brani di Rimsky Korsakov e di Faurè si riveleranno pienamente, invece, le sue doti di espressiva cantabilità, tanto nell’ambito dell’acceso romaticismo russo che in quello elitario e raffinato della moderna scuola francese. Il programma verrà completato da tre lavori di destinazione esclusivamente organistica, un concerto di Vivaldi trascritto da Bach e due lavori appartenenti al repertorio bandistico-operistico tipico dell’ottocento organistico italiano, dovuti alla mano di due tra i maggiori protagonisti di questa scuola compositiva, il marchigiano Giovanni Morandi e il lombardo Padre Davide da Bergamo, al secolo Felice Moretti.
Maestoso con grazia Gabriel Fauré Après un Rêve (1845-1924) (arr. D. Yeo) Johann Sebastian Bach da Antonio Vivaldi, op. 3 n. 3 (1685-1750) Concerto in Fa Maggiore BWV 978 * - Allegro - Largo - Allegro Antonio Vivaldi Sonata in Si bemolle Maggiore (1678-1741) - Largo - Allegro - Andante - Allegro (arr. G. Mortimer) Padre Davide da Bergamo Sinfonia in Re maggiore * (1791-1863) N. A. Rimskij-Korsakov dal Concertino per trombone (1844-1908) Andante cantabile Giovanni Morandi Introduzione, Tema e variazioni* (1777-1856) Johann Ernst Galliard Sonata in Si bemolle Maggiore (1687-1747) - Cantabile - Spiritoso e staccato - Largo - Hornpipe - Vivace * organo solo
Venerdì 27 Luglio 2018 Treviso, Chiesa Parrocchiale di Sant’Ambrogio di Fiera Diego Bertuzzo, organo Federica Cazzaro, soprano Anna Tarca, soprano L’uso della voce è sempre stato, sin dall’inizio, centrale nell’animazione musicale della liturgia cristiana, assumendo molte forme e svolgendo un ruolo decisivo anche nel determinare le modalità del contributo, in questo contesto, della musica strumentale ed organistica. Molto del repertorio per organo nasce, infatti, in relazione al canto sacro, o per introdurlo preparandone l’esecuzione (le “Intuonazioni” rinascimentali destinate a sfociare nella Toccata di stile improvvisativo ma anche i Corali di ambito luterano destinati sia a precedere che, talora, a sostituire l’esecuzione degli omonimi canti) o per succedergli con funzione di postludio ma anche per alternarsi con esso (come accade nel caso dei versetti organistici da eseguirsi appunto in alternanza con quelli gregoriani ma anche con le variazioni-partite su corale). Si tratta, in questo caso, della parte del repertorio organistico più esplicitamente legata alla liturgia, nonostante la collocazione storica dell’organo nelle chiese renda anche le composizioni più “libere” da tale vincolo connesse inevitabilmente con i luoghi di culto cattolici e con l’ambito sacro genericamente inteso. Ecco che dunque anche le forme più tipicamente strumentali quali la canzona, la fuga, la sonata, persino alcune forme di danza, potevano trovare posto all’interno delle celebrazioni eucaristiche (oppure subito prima o dopo), in relazione anche alla maggiore o minore severità ed austerità delle normative liturgiche vigenti lungo i secoli. Il programma di questo concerto, che affianca pagine vocali sacre di varie epoche, stile e provenienza ad altrettanto varie pagine organistiche, può dunque fornire una certo non esaustiva ma efficace panoramica di alcune delle “atmosfere sonore e musicali” che hanno abitato lungo i secoli le chiese di mezza Europa, dal ‘500 fino agli inizi del ‘900, e che rappresentano una forte testimonianza, attraverso l’Arte, di quella Fede che ha svolto un ruolo primario nel plasmare la cultura occidentale ed inciso sulla storia del mondo moderno in modo decisivo. 12
Benedicam Domino Johann Speth Toccata prima * (1664-1719) Johann Pachelbel Partita sul corale Was Got tut, das ist (1653-1706) wohlgetan 9 variazioni * Steffano Bernbardi Magnificat (1575-1637) Henry Purcell An Evening Hymn (Harmonia Sacra) (1659-1695) Bernardo Pasquini Toccata IV * (1637-1710) Variazioni per il Paggio Todesco * Canzon francese in f * Leon Leoni Benedicam Dominum (1560-1627) Claudio Monteverdi dal Vespro della Beata Vergione (1567-1643) Pulchra es Christian Friedrich Ruppe Fuga * (1753-1826) Gaetano Valerj Sonata XI e Siciliana * (1760-1822) Gaston Choisnel O salutaris Hostia (1857-1921) Niccolò Moretti Sonata VIII ad uso Sinfonia * (1763-1821) * organo solo 13
DIEGO BERTUZZO Ha coltivato l’interesse e la passione per l’arte organaria e organistica fin da giovane ed ha lavorato per alcuni anni presso la bottega organaria Alfredo Piccinelli di Padova, specializzata nel restau- ro di strumenti antichi. Ha iniziato lo studio dell’organo presso la scuola Diocesana di Musica Sacra di Vicenza. Successivamente ha studiato con Antonio Cozza e ha frequentato il corso d’organo tenuto da Enrico Viccar- di presso l’associazione M. Antonio Ingegneri di Cremona. Ha partecipato a corsi di interpretazione organistica, con particolar riferimento alla prassi esecutiva del periodo barocco, seguendo le lezioni tenute da docenti di chiara fama quali: Harald Vogel (Sma- rano TN), Peter Westerbrink (Accademia di Pistoia), Klemens Schnorr (Corso in tempore Organi di Arona), Jean Claude Zehnder (Accademia di Friburgo all’organo di Poschiavo CH), Andreas Liebig (Krummhorner Orgelfruhling in Ostfriesland nella regione Ostfri- esland nel nord della Germania). Attualmente studia con Massimiliano Raschietti per approfondire la propria conoscenza della prassi esecutiva storicamente informata del re- pertorio organistico. Dal 1991 svolge il servizio di organista presso il Santuario di Monte Berico in Vicenza. MICHELE BRAVIN Diplomato in organo, composizione organistica ed in pianoforte presso il Conservatorio di Trieste sotto la guida di G. Rus- solo e M. Puxeddu, si diploma inoltre con il massimo dei voti in didattica della musica al Conservatorio di Venezia dove consegue anche il diploma accademico di secondo livello per la formazione di docenti di strumento musicale discutendo una tesi di carattere metodologico-didattico su W.A. Mozart. Si è perfezionato con Piet Kee e Ludger Lohmann all’Accademia Internazionale d’Organo di Haarlem (Olanda). Ha seguito corsi e accademie di interpretazione organi- stica con L. Ghielmi, R. Antonello, N. Hakim e M.C. Alain. Si dedica inoltre allo studio e approfondimento della letteratura clavicembalistica; è da poco uscito il suo ultimo lavoro discografico: “Sonate Op. 2 di Anna Bon” per clavicembalo. Ha approfondito la direzione corale seguendo corsi di metodologia del canto corale, tecnica direttoriale, analisi musicale e tecnica vocale con G. Acciai, G. Mazzucato, M. Trombetta, Lorenzo Donati. Svolge intensa attività concertistica (ha già al suo attivo più di 800 concerti sia come solista (organo e pianoforte) che pianista accompagnatore, in duo con vari solisti ed in diverse formazioni vocali – strumentali. È titolare della cattedra di Pianoforte pres- so l’Istituto Comprensivo ad Indirizzo Musicale “Dario Bertolini” di Portogruaro (VE). È docente di Organo e Storia della Musica presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro Tiene regolari corsi di Storia della Musica presso la U.T.E. di Portogruaro e corsi di approfondimento musicale per varie associazioni del Veneto e Friuli. È chiamato in qualità di membro di giuria in importanti concorsi musicali nazionali ed internaziona- li. Da 32 anni ricopre l’incarico di organista titolare presso la chiesa parrocchiale Santa Margherita Regina di Villanova di Fossalta (VE), dove è anche direttore del locale coro polifonico Santa Margherita. Ha al suo attivo diverse produzioni discografiche per l’eti- chetta Rainbow Classics. 14
FEDERICA CAZZARO Si avvicina alla musica come corista can- tando nel coro delle voci bianche del suo paese natale, Trebaseleghe (PD). Frequenta studi di orientamento musicale e inizia lo studio del clarinetto. Parallelamente inizia lo studio e l’approfondimento della tecnica vocale con Antonietta Piovan e consegue il diploma di canto presso il conservatorio di Castelfranco Veneto (TV). Ha collaborato con varie realtà corali, tra le quali l’ensemble ARS Canendi diretto da Giovanni Acciai, l’Athestis Chorus diretto da Filippo Maria Bressan e il Coro del Friuli Venezia Giulia di Cristiano Dell’Oste. Dal 1998 colla- bora stabilmente con La Stagione Armonica di Padova diretta da Sergio Balestracci par- tecipando a tutte le produzioni dell’associazione musicale. Con La Stagione Armonica, in veste di solista, partecipa al Festival di Musica Barocca di Viterbo, a MITO Settembre Musica e alle Dieci giornate di Brescia eseguendo a Ronciglione (VT), Torino e Brescia lo Stabat Mater di Domenico Scarlatti. A Venezia, con I Cameristi della Stagione Armo- nica esegue le Antiche Canzoni da Battello del secolo XVII per le Feste Musicali per San Rocco e a Palazzo Ducale, Sala dello Scrutinio, i Madrigali e Grechesche di Andrea Gabrielli. Nella stessa formazione, a Padova, Sala della Carità e al Castello Reale di Var- savia, esegue i Madrigali di Gesualdo da Venosa, al teatro Moriconi di Jesi (AN) sempre in formazione cameristica esegue i Contrafacta su madrigali di Claudio Monteverdi. Nel contempo con Fabrizio Da Ros, inizia ad approfondire lo studio e la prassi esecutiva del belcanto lirico italiano. IVAN DUKHNYCH Nato a Leopoli (Ucraina) nel 1990. Alla scuo- la di specializzazione musicale del conservatorio di Leopoli studia violino con Myroslav Sora, pianoforte con Irena Halaj e composizione con Myro- slaw Wolynsky. Successivamente studia violino all’accademia musicale di Basilea con Adelina Oprean e organo alla Schola Cantorum di Basilea con Wolfgang Zerer, Felix Pachlatko e Andrea Marcon. Ha completato i suoi studi con dei corsi di violino barocco con Chiara Banchini e di musica da camera con Andrea Marcon. Nel 2012 ha ottenuto il Master in Performance e nel 2015 il Master in didattica, con lode. Ivan Dukhnych è attivo come solista e in gruppi da camera soprattut- to in Svizzera, Italia, Ucraina e Polonia. Dal 2016 è direttore dell’associazione Haliciana Schola Cantorum e insegna organo e violino barocco all’accademia nazionale di musica a Leopoli (Ucraina). 15
DAVIDE XOMPERO Nato nel 1990 si diploma nel 2012 col mas- simo dei voti in tromba presso il Conservatorio di Vicenza sotto la guida di Roberto Bracchi e presso lo stesso istituto frequenta il biennio accademico sotto la guida di Bellucco, Santochirico e Brini laureandosi nel luglio 2017 con 110 e lode. Segue corsi di perfezionamento e si esibisce in concerti sia come orchestrale sia come solista in produzioni di rilevante importanza per il repertorio trombettistico. Collabora inoltre con formazioni cameristiche, corali, bandistiche e orchestrali (Orchestra Filarmonica della Fenice, Accademia di S. Giorgio, Accademia del Concerto, Orchestra del Teatro Olimpico di Vicenza, Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari). Dal 2011 ricopre il ruolo di prima tromba del decimino d’ottoni Vicenza Brass, di cui cura la direzione artistica e organizzativa fin dalla sua fondazione. Nel 2011 partecipa alla tournée della CEI Youth Orchestra ed entra nell’or- chestra J. Futura di Trento. Nel 2012 si qualifica al concorso per l’Orchestra Giovanile del Teatro dell’Opera di Roma e per l’Orchestra Regionale dei Conservatori del Veneto. Dal 2015 risulta idoneo all’Orchestra del Teatro Lirico di Cagliari e collabora con la Fon- dazione Marialisa De Carolis di Sassari nelle produzioni di Aida e Nona di Beethoven. Nel 2017 inizia la collaborazione con l’Orchestra del Teatro La Fenice di Venezia e nello stesso anno diventa insegnante di tromba presso l’Istituto Diocesano di Musica Sacra di Vicenza. nazionale di musica a Leopoli (Ucraina). MARCO PRIMULTINI Mostra fin dalla sua infanzia un grande interesse per la musica. A dieci anni riceve le prime lezioni di pianoforte e chitarra. Nel 2004 comincia gli studi presso il Conservatorio di Vicenza nella classe di organo e composizione organistica di P. Comparin. Dopo il diploma nel 2013, continua gli studi presso l’Universität für Musik und darstellende Kunst a Vienna nella classe del professor P.D. Peretti. Nume- rose le masterclass e le lezioni private con musicisti quali A. Heurtematte, M. Harris, R. Antonello, M. Ruggeri, P. Van Dijk, F. Danksagmüller e M. Radulescu. Svolge attività concertistica in diversi Paesi europei (Francia, Austria, Germania, Repubblica Ceca, Ita- lia, Lituania, Croazia), sia in veste di solista, sia in formazione cameristica e orchestrale (Ensemble Aerosonus, Webern Kammerphilharmonie, Sinfonietta Baden, Ton der Jugend Orchester, Philharmonie der Universität Wien) e collabora con diverse formazioni cora- li. La musica da camera ricopre un ruolo importante nella sua vita musicale e dal 2010 suona regolarmente in duo col trombettista Davide Xompero. L’interesse per la musica sinfonica l’ha portato finora ad eseguire lavori come il Deutsches Requiem di Brahms e l’Ottava Sinfonia di Mahler nella Wiener Konzerthaus, Also sprach Zarathustra nella Nepomukkirche di Vienna. Ha partecipato nel 2017 al progetto Les Cantates nel Tem- ple protestant du Foyer de l’Âme a Parigi, con l’esecuzione dell’integrale della Cantate di Johann Sebastian Bach. Allo studio dell’organo affianca quello del cembalo con E. Traxler presso la stessa Universität e dal 2016 svolge attività di collaboratore al cemba- lo nelle opere Tamerlano e Oreste di Georg Friedrich Händel presso lo Schlosstheater Schönbrunn. Nel 2014 vince il primo premio al Concorso organistico Rino Benedet di Bibione, nel 2015 è finalista al concorso di musica da camera Kurt-Boßler-Wettbewerb di Friburgo. 16
ANNA TARCA Diplomata in canto lirico presso il Conservatorio di Ca- stelfranco Veneto, si perfeziona con S. Lowe. Attualmente è iscritta al Master Teoria e Pratica della Musica Antica l’Istituto Vecchi-Tonelli di Modena dove studia con M. Piccinini. Recentemente debutta Euridice ‘Orfeo Monteverdi sotto la guida di R. Alessandrini per il Festival di Musica Antica. Ha tenuto nu- merosi concerti in Italia e all’estero presso Le Sale Apollinee del Gran Teatro La Fenice, la Basilica dei Frari, La stagione di musica antica di S. Giovanni Evangelista, Il Festival Internazionale Gaetano Callido a Venezia, l’Istituto Pontificio di Musica Sacra a Roma, l’Incontro Internazionale Polifonico “Città di Fano”, la Heiliggeistkirche di Hei- delberg. A’attività solistica alterna un’assidua presenza in formazioni corali professionali: Chamber Choir of Europe, Tenso Europe Chamber Choir, Meesters und Gezellen, Esto- nian Philarmonic Choir lavorando con S. Klava, K. Putnins, P. Hillier, N. Matt, G. Grün. Con tali formazioni svolge sia ruolo di corista che di solista, partecipando ad importanti festival in Italia e all’estero, quali Le settimane musicali meranesi, Sommerfestival Brixen, Gustav Mahler Musikwochen di Dobbiaco, I concerti Estivi Brunicensi, Il Festival Galup- pi di Venezia, Internazionale Domkonzerte St. Blasien, Internationale Musiktage Dom zu Speyer, Musiktage Südliche Weinstrasse, Philarmonie am Gesteig - München, Phi- larmonie Mesitersingerhalle - Nürnberg, Philarmonie Mannheim (Germania). All’attività artistica affianca l’insegnamento del canto e della teoria musicale sia in scuole private che nella scuola statale e tiene regolarmente corsi di vocalità per cori, in particolare è insegnante di vocalità presso la Corale del Duomo di Treviso. MAURO VALENTE Ha conseguito il diploma in trombone nel 1994 e quello quadriennale in Didattica della Musica nel 1999 entrambi presso il Conservatorio di Venezia. Nel 2014 ha conseguito l’abilitazione all’educa- zione musicale presso il conservatorio di Padova. Si è perfezionato in trom- bone presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro sotto la guida di Denis Wick e Carsten Svanberg. Successivamente ha frequentato i corsi di perfezionamento presso L’Accademia Nazionale Santa Cecilia Di Roma sotto la guida di Jacques Mauger. Ha collaborato in qualità di orchestrale con il Teatro Lirico Sperimentale A. Belli di Spoleto (1995), Teatro La Fenice di Venezia (1996 e 2002), Or- chestra di Padova e del Veneto (2002, 2003), Orchestra Mitteleuropa Di Udine (produ- zioni varie), teatro di Rovigo (2007), Marghera opera festival, Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro per i Festival estivi di musica da camera. Attualmente svolge attività concertistica free-lance con orchestre e formazioni cameristiche. È docente di Trombone presso la Fondazione Musicale Santa Cecilia di Portogruaro e docente di Musica presso l’Istituto Omnicomprensivo Marconi di Portogruaro. Dal 2008 al 2014 è stato formatore della sezione tromboni presso l’orchestra Giovani Musicisti Veneti e dal 2005 direttore dell’Orchestra di Fiati di Portogruaro della Fondazione Musicale Santa Cecilia. 17
Chiesa di San Gaetano - Treviso Organo Callido, 1770 Costruito nel 1770 da Gaetano Callido. Nel 1993 l’organaro Francesco Zanin di Codroipo ha restituito allo strumento la fisionomia di origine grazie all’intervento della Fondazione Cassamarca. In epoca più recente i tromboncini sono stati sostituiti con un registro di viola, ma fortunatamente, una volta smontati, sono stati accuratamente conservati e ripristinati nella loro sede originaria nell’ultimo restauro. È collocato in cantoria sopra la porta principale della chiesa e racchiuso in cassa lignea in stile neoclassico dipinta ad intonaco. Trasmissione meccanica, consolle a finestra. Facciata di 25 canne del Principale dal Do1. Tastiera di 45 note (Do1-Do5) con prima ottava corta. Pedaliera a leggio di 18 note (Do1- La2) con prima ottava corta costantemente unita al manuale. Temperamento inequabile. Accordatura: La3=438 Hz a 18°. Accessori tiratutti a manovella. Tamburo sull’ultimo pedale. Divisone bassi/soprani Do#3-Re3 Disposizione fonica Principale bassi 8’ Voce umana Principale soprani Flauto in VIII bassi Ottava Flauto in VIII soprani Quintadecima Flauto in XII Decimanona Cornetta Vigesimaseconda Tromboncini bassi Vigesimasesta Tromboncini soprani Vigesimanona Tromboni (al pedale) Trigesimaterza Trigesimasesta Contrabbassi (al pedale) Ottava di contrabbassi 18
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Chiesa Parrocchiale Paderno di Ponzano Veneto (TV) Organo Bazzani-Zanin, 1997 L’organo è stato costruito nel 1903 dalla Ditta Aletti di Monza con la conservazione di parecchio materiale fonico del precedente organo Bazzani del 1845. L’organaro Francesco Zanin di Codroipo, constatate le assai precarie condizioni dello strumento e la non sempre eccelsa qualità del materiale impiegato dall’Aletti con gravi difetti nelle trasmissioni e vizi di struttura, ha ristrutturato l’organo valorizzando soprattutto il materiale fonico del Bazzani e parte dell’Aletti, quello che maggiormente si prestava all’integrazione. L’opera è stata condotta a termine nel 1997. È collcato in cantoria sopra la porta principale e racchiuso entro una cassa lignea, decorata in finto marmo. Facciata di 25 canne in stagno del registro Principale 8, disposte a cuspide con ali ascendenti. Consolle a finestra, trasmissione meccanica. Due tastiere di 56 tasti (Do1-Sol5), tasti diatonici ricoperti in osso e cromatici in ebano, divisione bassi/soprani ai tasti Do#3-Re3. Pedaliera in rovere dritta e parallela di 30 tasti (Do1-Fa3). Registri azionati da tiranti a pomello collocati a destra delle tastiere per il grand’organo e a sinistra per l’organo positivo. Quest’ultimo interamente ricostruito dallo Zanin su tipologia della scuola veneta e collocato sul basamento della cassa, a sinistra delle tastiere. Accessori: Unione G.O.-Ped., Unione Pos.-Ped, Unione dei manuali “a cassetto” Accordatura a temperamento inequabile tipo Barca-Vallotti, elettroventilatore.
Disposizione fonica Grand’Organo Positivo laterale (manuale superiore) (manuale inferiore) Principale Bassi Voce umana Flauto tappato 8’ bassi Principali soprani Flauto reale bassi 8’ Flauto tappato 8’ soprani Ottava Flauto reale soprani 8’ Flauto in VIII bassi Quintadecima Flauto bassi 4’ Flauto in VIII soprani Decimanona Flauto soprani 4’ Flauto in XII bassi Vigesimaseconda Flauto in XII bassi Flauto in XII soprani Ripieno 4-2 file Flauto in XII soprani Cornetto Contrabbasso (al pedale) Cornetta Quintadecima Ottava di contrabbasso Tromba bassi 8’ Decimanona (al pedale) Tiratutti Tromba soprani 8’ Vigesimaseconda Trombone (al pedale) 8’ Tromboncini bassi Tromboncini soprani Tremolo 21
Chiesa Parrocchiale Caerano di San Marco (TV) Organo Nacchini, 1746 L’organo è stato costruito dal celebre organaro Pietro Nacchini nel 1746 e riveste grande pregio storico e artistico. Subì alcune modifiche nel 1890 ad opera dei Fratelli Pugina di Padova. Negli anni 1928-1929 venne trasportato dietro l’altare maggiore dalla cantoria sopra la porta principale, sulla quale rimase tristemente vuota la bella cassa settecentesca. Nel 1953 lo strumento subì gravi trasformazioni da parte della ditta La Fonica con la sostituzione di alcuni registri ed eliminazione di altri, la sostituzione dei somieri e delle parti meccaniche e l’aggiunta di un secondo corpo d’organo. Fra il 1978 ed il 1979 lo strumento è stato restaurato dall’organaro Franz Zanin di Camino al Tagliamento che ne ha restituito la fisionomia originaria sia fonica che strutturale ricollocandolo nella sua originaria ubicazione dove oggi può essere ascoltato e ammirato. L’organo è collocato in cantoria sopra l’ingresso principale della chiesa e racchiuso in elegante cassa decorata e ricca di intagli e sculture lignee. Facciata di 23 canne del Principale. Consolle a finestra. Manuale di 45 tasti (Do1-Do5) con prima ottava corta. Pedaliera a leggio di 17 note (Do1˜Sol#2), estensione reale di una sola ottava costantemente unita al manuale con prima ottava corta. Manette dei registri a destra dell’esecutore. Trasmissione meccanica. Temperamento inequabile. Divisione bassi/soprani: Do#3-Re3. Accessori: tiratutti del ripieno a manovella. 22
Disposizione fonica Principale bassi Voce umana Principale soprani Flauto in XII Ottava Cornetta Quintadecima Tromboncini Bassi Decimanona Tromboncini soprani Vigesimaseconda Tromboni Vigesimasesta Tamburo Vigesimanona Contrabbassi (al pedale) Ottava di Contrabbassi 23
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Chiesa di Sant’Ambrogio di Fiera - Treviso Organo Callido, 1779 L’organo fu costruito da Gaetano Callido nel 1779 ed è collocato in cantoria sopra la porta principale della chiesa, racchiuso in una sobria cassa di stile neoclassico dipinta ad intonaco. Lo strumento, nonostante le ingiurie del tempo e alcuni interventi e manomissioni, ha conservato sostanzialmente la struttura originaria. Il recente restauro compiuto dalla ditta Alfredo Piccinelli di Padova, eliminando quanto era stato modificato precedentemente sotto l’aspetto sia meccanico sia fonico, ha ridato all’organo la sua primitiva fisionomia. Facciata da 27 canne del Principale dal Sol1, disposte a cuspide con ali ascendenti. Davanti alle canne in stagno del Principale sono collocate le caratteristiche canne ad ancia del registro Tromboncini e Violoncelli, questi ultimi costruiti in legno di cipresso e particolarmente di pregio per la loro rarità e delicatezza. Tastiera di 45 note (Do1–Do5) con prima ottava corta. Pedaliera a leggio di 18 tasti con prima ottava corta. Consolle a finestra. Trasmissione meccanica Divisione bassi/soprani: Do#3-Re3. Temperamento inequabile. Accessori: Pedale per il Rollante, Tiratutti per il Ripieno. Disposizione fonica Principale bassi Voce umana Principale soprani Flauto in VIII Ottava Flauto in XII Quintadecima Cornetta Decimanona Tromboncini bassi Vigesimaseconda Tromboncini soprani Vigesimasesta Violoncello bassi Vigesimanona Violoncello soprani Trigesimaterza Trigesimasesta Contrabassi 16’ (al pedale) 25
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Un sentito ringraziamento ai nostri sponsor Si ringraziano le Parrocchie di Treviso, Paderno di Ponzano Veneto, Caerano di San Marco e il Museo nazionale Collezione Salce per il sostegno e la disponibilità. 27
Associazione culturale “Antiqua Vox” Via E.Majorana, 7 – 31050 Ponzano Veneto (TV) Tel. +39 0422 442504 - Mob. +39 345 7096696 info@antiquavox.it - www.antiquavox.it L’associazione Antiqua Vox è presente su 28
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