Gennaio 2020 - Diocesi Perugia

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Gennaio 2020 - Diocesi Perugia
Gennaio
      2020

San Giovanni Bosco, sacerdote. Nacque il 16 agosto 1815
in una modesta cascina nella frazione collinare "I Becchi" di
Castelnuovo d'Asti, figlio dei contadini Francesco Bosco e
Margherita Occhiena. Dopo una dura fanciullezza, a prezzo
di privazioni di ogni genere e in mezzo alle contrarietà degli
stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel
1841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto cominciò la sua
missione speciale: "l'educazione dei giovani".

Dedicò tutte le sue forze all’educazione degli adolescenti,
fondando la Società Salesiana e, con la collaborazione di
santa Maria Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di
Maria Ausiliatrice, per la formazione della gioventù al lavo-
ro e alla vita cristiana. Tra i più bei frutti della sua pedago-
gia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la
sua lezione: "noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo
consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempi-
mento perfetto dei nostri doveri".

Per il popolo san Giovanni Bosco scrisse libretti pieni di
sapienza celeste, dal titolo "letture cattoliche" in con-
trapposizione a quelle protestanti. Fino all'ultimo la sua
vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio conti-
nuo ed eroico. Il Signore lo chiamò a sè il 31 gennaio 1888 a
Torino e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934.

CURIOSITÀ: Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo di-
chiarò Padre e Maestro della gioventù, "stabilendo che con
tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quan-
ti si riconoscono suoi figli spirituali".

          ORARI CELEBRAZIONI
              A Montelaguardia
              Dal Lunedì a Venerdì
               Ore 17.15 S.Rosario
                Ore 17.30 S.Messa
                     SABATO
               Ore 16.45 S. rosario
                 Ore 17 S. Messa
                   DOMENICA
            Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
          Ore 16 Adorazione Eucaristica
        Lunedì 13 alle ore 21 Santo Rosario
          Uniti al Messaggio di Fatima
FEBBRAIO
  2020

San Gabriele dell'Addolorata. Francesco Possenti nacque ad
Assisi nel 1838. Crebbe a Spoleto, dove frequentò i Fratelli
delle scuole cristiane e i Gesuiti. Studiò fino a 17 anni, dopo i
quali, addolorato vivamente per la morte della madre, vittima
del colera del 1855, si ritirò in religione. A 18 anni entrò a
Morrovalle (Macerata) nel noviziato dei Passionisti, fondati da
San Paolo della Croce, per poter consolare col suo delicatissi-
mo cuore i dolori della passione di Gesù Cristo e della Vergine
Addolorata. Non più quindi vanità, non più ricercatezze, ma il
rozzo saio passionista fu la sua ambizione. Compiuto il novi-
ziato prese il nome di Gabriele dell'Addolorata, volendo signi-
ficare con questo la particolare devozione che nutriva verso la
Madre dei dolori. Quantunque fosse stato sempre debole, mani-
festava uno speciale fervore nel condurre vita penitente e di
preghiera.

Condusse una vita umile e silenziosa; non operò miracoli. La
preghiera e la mortificazione, l'ubbidienza perfetta all'orario, lo
studio, la meditazione, l'esame di coscienza, l'umiltà, erano il
suo impegno quotidiano. A tutto questo, ch'è comune ad ogni
religioso, egli aggiungeva una singolarissima devozione alla
SS. Vergine, per cui in soli cinque anni di vita religiosa si fece
grande santo. Spinto dal suo amore Gabriele s'era composto
una specie d'inno che chiamava simbolo di Maria e che portava
con gran cura appeso al collo. Consisteva in una lunga serie di
articoli che esprimevano la fede, la devozione, l'amore e la
tenerezza verso le grandezze di Maria. Esercitò un vivo aposto-
lato mariano tra i confratelli ma anche coi familiari, ai quali
assai di frequente scriveva lettere piene di saggezza e di amore.

Morì nel 1862, 24enne, a Isola del Gran Sasso, avendo rice-
vuto solo gli ordini minori. È lì venerato, nel santuario che
porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili.
È santo dal 1920, copatrono dell'Azione cattolica e patrono
dell'Abruzzo.

              ORARI CELEBRAZIONI
                A Montelaguardia
                     DOMENICA
               Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
             Ore 16 Adorazione Eucaristica
    Giovedì13 alle ore 21 Santo Rosario Uniti al
               Messaggio di Fatima

                  MERCOLEDì 26
                 LE SACRE CENERI
                   Ore 17.30 S.Messa
         E IMPOSIZIONE DELLE CENERI
Marzo
       2020

San Benedetto da Norcia, monaco, patrono d'Europa. Fratello
di santa Scolastica, nacque verso il 480 nella città umbra di Nor-
cia. Il padre Eutropio, figlio di Giustiniano Probo della gens Ani-
cia, era Console e Capitano Generale dei Romani nella regione di
Norcia, mentre la madre era Abbondanza Claudia de' Reguardati
di Norcia; quando ella morì, secondo la tradizione, i due fratelli
furono affidati alla nutrice Cirilla.A 12 anni fu mandato con la
sorella a Roma a compiere i suoi studi. Disprezzò quindi gli studi
letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l'abito della
vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio".
All'età di 17 anni, insieme con la sua nutrice Cirilla, si ritirò nella
valle dell'Aniene presso Eufide (l'attuale Affile), dove secondo la
leggenda devozionale avrebbe compiuto il primo miracolo, ripa-
rando un vaglio rotto dalla stessa nutrice.
Lasciò poi la nutrice e si avviò verso la valle di Subiaco, dove
Benedetto visse da eremita per circa tre anni, fino alla Pasqua
dell'anno 500.
Negli anni tra il 525 ed il 529 Benedetto e si diresse verso Cassi-
no dove, sopra un'altura, fondò il monastero di Montecassino,
edificato sopra i resti di templi pagani e con oratori in onore di
san Giovanni Battista (da sempre ritenuto un modello di pratica
ascetica) e di san Martino di Tours, che era stato iniziatore in
Gallia della vita monastica.
Nel monte di Montecassino Benedetto compose la sua Regola
verso il 540. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente
europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promo-
zione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli
dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla
sua Regola. Paolo VI lo proclamò patrono d'Europa nel 1964. Si
ritiene sia morto il 21 marzo 547 a Montecassino.

CURIOSITÀ: Già nell'VIII secolo, la festa di San Benedetto si co-
minciò a celebrare l'11 luglio, giorno della traslazione delle reli-
quie del santo all'Abbazia di Fleury, a Saint-Benoît sur Loire in
Francia, nel 660, dove si trovano ancora oggi la maggior parte
delle sue ossa

               ORARI CELEBRAZIONI
                  A Montelaguardia
                          VENBERDÌ
               ORE 21 Via Crucis in Chiesa
                 per tutta la Quaresima

                     DOMENICA
               Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
             Ore 16 Adorazione Eucaristica
Aprile
    2020

San Vincenzo Ferreri Nato a Valencia intorno al 1350, Vin-
cenzo si trovò a vivere al tempo del grande scisma d'Occiden-
te, quando i papi erano 2 e poi addirittura 3. E, suo malgrado,
egli si trova al centro della divisione che minaccia il vertice
della Chiesa. Ancora giovane domenicano, era stato notato da
Pietro de Luna, legato del papa avignonese. Seguendo da
vicino il cardinale, si rese però conto che la Chiesa aveva più
che mai bisogno del ripristino dell'unità e della riforma mora-
le. Incominciò allora la sua attività di predicazione.

Nel 1394 il suo protettore, il cardinale de Luna, divenuto
papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confes-
sore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli
intensifica la sua attività ma nel 1398 si ammala e ha una
visione nella quale gli appare il Salvatore accompagnato da
san Domenico e san Francesco. Il Signore tocca la guancia
del malato e gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare
molte anime. Vincenzo lascia allora Avignone ed intraprende
vere e proprie campagne di predicazione in Spagna, Svizzera
e Francia, in cui parla dell'Anticristo e del giudizio finale.
Contribuisce così in modo decisivo alla fine dello scisma e al
miglioramento dei costumi. Morì a Vannes nel 1419.

            ORARI CELEBRAZIONI
             A Montelaguardia
                   VENERDÌ
            ORE 21 Via Crucis in Chiesa
              GIOVEDÌ SANTO 9
       ORE 21 Messa della Cena del Signore
               VENERDÌ Santo 10
        Ore 17 Celebrazione della Passione
                   Sabato Santo 11
                Ore 22 Veglia Pasquale
               DOMENICA 12 aprile
                    Santa Pasqua
              Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
                     Domenica 19
           festa della Divina Misericordia
Maggio
         2020

Santa Rita da Cascia, vedova e religiosa. Nacque a Rocca-
porena (Cascia) nel 1381 d.C. La prima ricostruzione agio-
grafica completa a noi giunta risale soltanto al 1610, ad opera
di padre Agostino Cavallucci, agostiniano. Su tale testo si mo-
delleranno tutte le successive biografie della santa. Cavallucci
si basò sulla tradizione orale (in particolare quella interna al
monastero di Cascia e quella degli abitanti di Roccaporena), e
sulle poche fonti iconografiche precedenti, probabilmente ser-
vendosi, per il resto, di topoi agiografici consolidati.

Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza
desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu
data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere
violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli,
ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza
cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con
tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Mad-
dalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e
nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi
quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua
profonda unione con Gesù crocifisso. Secondo la tradizione
devozionale, la sera del Venerdì Santo dell'anno 1432, ritiratasi
in preghiera della Passione di Gesù, dopo la predica di fra' Gia-
como della Marca, avrebbe ricevuto una spina dalla corona del
Crocifisso conficcata in fronte. L'evento è uno dei pochi della
vita della monaca esplicitamente ricordato nell'iconografia
quattrocentesca pervenutaci e nel breve testo dipinto sulla
"cassa solenne" (1457), nel quale si legge "quindici anni la
spina patisti".

Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di gra-
zie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di con-
tinui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne
canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata co-
me santa del perdono e paciera di Cristo.

              ORARI CELEBRAZIONI
               A Montelaguardia
                     SABATO 9
          Festa Parrocchia e Unzione Malati

                  DOMENICA 10
                 Festa Parrocchia
             Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
       Nel Pomeriggio anniversari Matrimoni
               Per tutto il mese di Maggio
          alle ore 21 Santo Rosario in Chiesa.

         Il 31 maggio celebrazione conclusiva
               e Benedizione delle Rose
Giugno
           2020

Sant' Antonio da Padova, sacerdote e dottore della Chie-
sa. Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio
nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di
Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel
1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani de-
capitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di
Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale france-
scano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel
romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al
Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa
Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non
di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive
nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco,
inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale
e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentriona-
le proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si
trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a
Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella.

Antonio fu canonizzato l'anno seguente la sua morte dal papa
Gregorio IX. La grande Basilica a lui dedicata sorge vicino al
convento di Santa Maria Mater Domini. Trentadue anni dopo la
sua morte, durante la traslazione delle sue spoglie, San Bonaven-
tura da Bagnoregio trovò la lingua di Antonio incorrotta, ed è
conservata nella cappella del Tesoro presso la basilica della città
patavina di cui è patrono. Nel 1946 Pio XII lo ha proclamato
Dottore della Chiesa.

                ORARI CELEBRAZIONI
                 A Montelaguardia
                         SABATO
         Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa
                       DOMENICA
                 Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
               Ore 16 Adorazione Eucaristica
   Sabato 13 alle ore 21 Santo Rosario Uniti al Mes-
                   saggio di Fatima
                       DOMENICA 7
                Prima Comunione dei Ragazzi
                      DOMENICA 14
             Processione con il SS. Sacramento
             Raggiungendo Via della Carbonara
Luglio
           2020

Santi Anna e Gioacchino, genitori della Vergine Ma-
ria. Gioacchino è un pastore che abita a Gerusalemme, anziano
sacerdote, ed è sposato con Anna. I due non avevano figli ed era-
no una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è
al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nasci-
ta di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro
bambina Maria, che vuol dire "amata da Dio". Gioacchino porta di
nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli,
dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è con-
dotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè.
Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, per
ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e
latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri
legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricama-
trici.
Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in
Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle
Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al
tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 ca. a Costantino-
poli una chiesa in onore di s. Anna. L’affermazione del culto in
Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si
trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec.
V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto
cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi
in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV
secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel
1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano,
estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei
Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni
Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza,
1494). Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi
secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25
luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente,
Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel
1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il
16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla
sua consorte il 26 luglio.

              ORARI CELEBRAZIONI
                 A Montelaguardia
                  Dal Lunedì a Venerdì
          Ore 17.45 S.Rosario Ore 18 S.Messa
                         SABATO
         Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa
                       DOMENICA
                Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
                            13 luglio
  Ore 21,15 S. Rosario in Chiesa uniti al Messaggio di
                        Fatima
Agosto
         2020

San Lorenzo, diacono e martire. Fin dai primi secoli del cri-
stianesimo, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un
giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attri-
buto della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del teso-
ro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agio-
grafici, ai poveri. Gli agiografi sono concordi nel riconoscere in
Lorenzo il titolare della necropoli della via Tiburtina a Roma. È
certo che Lorenzo è morto per Cristo probabilmente sotto l'im-
peratore Valeriano, ma non è così certo il supplizio della grati-
cola su cui sarebbe stato steso e bruciato. Il suo corpo è sepolto
nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi
Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restau-
ri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma
a lui dedicate, tra le tante è da annoverarsi quella di San Loren-
zo in Palatio, ovvero l'oratorio privato del Papa nel Patriarchio
lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo.

In un’antica “passione”, raccolta da sant’Ambrogio, si precisa
che il santo fu "bruciato sopra una graticola": un supplizio che
ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli.
Ma studi recenti dichiarano leggendaria questa tradizione. Va-
leriano non ordinò torture. Possiamo ritenere che Lorenzo sia
stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo
viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina. Su di essa,
Costantino costruirà una basilica, poi ingrandita via via da Pela-
gio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni
del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943.

              ORARI CELEBRAZIONI
               A Montelaguardia
                Dal Lunedì a Venerdì
                Ore 17.45 S.Rosario
                    Ore 18 S.Messa

                         SABATO
                   Ore 17.15 S. rosario
                    Ore 17.30 S. Messa
                       DOMENICA
                 Ore 8.30 e 11.15 S. Messa

                          13 Agosto
             Ore 21,15 S. Rosario in Chiesa
             uniti al Messaggio di Fatima
Settembre
  2020

 San Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, nacque il
 25 maggio del 1887 a Pietrelcina, vicino a Benevento. A quin-
 dici anni entrò come novizio nell’Ordine dei Frati Minori Cap-
 puccini e fu ordinato sacerdote a ventitre anni il 10 agosto del
 1910. Nel 1916 viene trasferito a San Giovanni Rotondo nel
 convento di S. Maria delle Grazie dove ha inizio per Padre Pio
 una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confes-
 sionale. Per Padre Pio il momento più importante della sua mis-
 sione era il rapporto che aveva con i fedeli durante la celebrazio-
 ne della Messa e la somministrazione dei sacramenti, in modo
 speciale la comunione: i fedeli sentivano quanto la sua spirituali-
 tà fosse viva.

 Il 20 settembre 1918 il cappuccino riceve le stimmate della
 Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti
 per ben cinquant’anni. Queste furono esaminate da esperti i qua-
 li diedero responsi controversi su quanto avevano visto: chi le
 giudicava segno di santità, chi una malattia della pelle, chi come
 lesioni che si era procurato da sè. Vi fu un’inchiesta che finì con
 una condanna, nel 1931, che vietò a padre Pio di celebrare la
 Messa e di confessare i fedeli. Papa Paolo VI rimosse questi
 divieti ufficialmente.

 Padre Pio si impegnò anche nel campo della solidarie-
 tà fondando la Casa Sollievo della Sofferenza, che inaugurò il 5
 maggio del 1956. Pio spirò nel 1968, fu beatificato da Papa Gio-
 vanni Paolo II nel 1999 e proclamato santo il 16 giugno del
 2002 con il nome di san Pio da Pietrelcina.

               ORARI CELEBRAZIONI
                A Montelaguardia
                   Dal Lunedì a Venerdì
           Ore 17.45 S.Rosario Ore 18 S.Messa

                          SABATO
          Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa

                         DOMENICA
                   Ore 8.30 e 11.15 S. Messa

                         13 settembre
              Ore 21,15 S. Rosario in Chiesa
              uniti al Messaggio di Fatima

               8 Settembre: Festa della
              Consacrazione della Chiesa
Ottobre 2020

San Francesco, al secolo Francesco Giovanni Bernardone, nac-
que in una famiglia molto benestante: suo padre aveva una florida
attività come mercante di spezie e tessuti e la madre era una nobil-
donna. Oltre al latino, al giovane furono insegnati il francese e la
lingua provenzale poichè la madre proveniva da quella regione della
Francia e il padre vi svolgeva i suoi commerci.
Durante l’adolescenza Francesco affiancò il padre nella sua atti-
vità e condusse una vita mondana e spensierata. Nel 1202 prese
parte alla guerra tra Assisi e Perugia; catturato, fu liberato dopo un
anno grazie al pagamento di un riscatto da parte del padre. La grave
malattia contratta in carcere e i lunghi mesi di meditazione lo indus-
sero a un profondo cambiamento. Tornato ad Assisi nel 1205, men-
tre si trovava nella chiesa di san Damiano, ebbe una visione di Cri-
sto che gli ordinava di restaurare la chiesa; da quel momento Fran-
cesco si dedicò a opere di carità e si prodigò nell’opera di restauro
di edifici di culto in rovina. Nel 1208, mentre assisteva alla Messa
ebbe una nuova visione che lo invitò a diffondere la parola del Si-
gnore nel mondo. Francesco iniziò così la predicazione, radunando
intorno a sè dodici seguaci che divennero i primi confratelli del suo
Ordine (poi denominato Primo Ordine) ed elessero Francesco loro
superiore, individuando la loro sede nella chiesetta della Porziunco-
la. Nel 1210, Innocenzo III confermò l’Ordine e nel 1212 Chiara
d’Assisi si unì a Francesco, prese l’abito monastico e istituì il Se-
condo Ordine Francescano, detto delle clarisse. Dopo aver viaggiato
per tutta l’Italia per predicare la parola di Dio, intorno al 1219 Fran-
cesco partì per l’Egitto, dove cercò di convertire il sultano, ma non
ebbe successo, poi, finalmente, riuscì a raggiungere la Terrasanta,
dove si fermò fino al 1220; al suo ritorno, sperimentò il dissenso dei
confratelli e decise di dimettersi dall’incarico di superiore, preferen-
do prodigarsi per la costituzione del Terzo Ordine dei Francescani, i
Terziari.
Nel 1224 si ritirò in meditazione sul monte della Verna e, dopo
quaranta giorni di digiuno e sofferenza affrontati con gioia,
ricevette le stimmate, i segni della crocifissione. Francesco, mala-
to, venne riportato ad Assisi, dove morì il 3 ottobre del 1226 nella
sua amata Porziuncola. Papa Gregorio IX lo canonizzò due anni più
tardi e Pio XII lo proclamò nel 1939 patrono d’Italia.
Il misticismo al quale si dedicò gli valse l’appellativo di
“imitatore di Cristo“, la regola che Francesco dettò stabiliva
che la vita in comunità doveva cercare di conformarsi a tre
principi basilari. Il primo era la fraternità, in base alla quale i mo-
naci non dovevano vivere come eremiti ma dovevano occuparsi dei
propri fratelli e, più in generale, di tutti. Il secondo principio era
l‘umiltà: i fratelli dovevano porsi al di sotto di tutto e di tutti, al
servizio dell’ultimo per essere sempre al servizio di Dio, distaccati
dai desideri terreni che inducono a deviare dal cammino verso il
bene e la giustizia. Il terzo era la povertà: tutti i confratelli si dove-
vano spogliare di qualsiasi bene condividendo tutto ciò che posse-
devano condividendolo con tutti, a partire dai più bisognosi.
CURIOSITÀ : Oltre all’opera spirituale, Francesco, grazie al Can-
tico delle creature, è ritenuto uno degli iniziatori della tradizione
letteraria italiana.

                 ORARI CELEBRAZIONI
                  A Montelaguardia
                             SABATO
              Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa
                            DOMENICA
                   Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
                Ore 16 Adorazione Eucaristica
            Ricomincia il cammino catechistico—
                     Mese Missionario
          18 Ottobre: Cresima dei Ragazzi
Novembre
   2020

Sant'Andrea Apostolo. Nato a Betsaida, fratello di Simon Pietro e
pescatore insieme a lui, fu il primo tra i discepoli di Giovanni Batti-
sta ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano, lo seguì
e condusse da lui anche suo fratello. Dopo la Pentecoste si dice ab-
bia predicato il Vangelo nella regione dell’Acaia in Grecia e subíto
la crocifissione a Patrasso. La Chiesa di Costantinopoli lo venera
come suo insigne patrono.

All’apostolo Andrea spetta il titolo di "Primo chiamato". Ed è
commovente il fatto che, nel Vangelo, sia perfino annotata l’ora («le
quattro del pomeriggio») del suo primo incontro e primo appunta-
mento con Gesù. Fu poi Andrea a comunicare al fratello Pietro la
scoperta del Messia e a condurlo in fretta da Lui. La sua presenza è
sottolineata in modo particolare nell’episodio della moltiplicazione
dei pani. Sappiamo inoltre che, proprio ad Andrea, si rivolsero dei
greci che volevano conoscere Gesù, ed egli li condusse al Divino
Maestro.

Su di lui non abbiamo altre notizie certe, anche se, nei secoli suc-
cessivi, vennero divulgati degli Atti che lo riguardano, ma che han-
no scarsa attendibilità. Secondo gli antichi scrittori cristiani, l’apo-
stolo Andrea avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo
il mar Nero, giungendo fino al Volga. È perciò onorato come patro-
no in Romania, Ucraina e Russia. Commovente è la 'passione' – an-
ch’essa tardiva – che racconta la morte dell’apostolo, che sarebbe
avvenuta a Patrasso, in Acaia: condannato al supplizio della croce,
egli stesso avrebbe chiesto d’essere appeso a una croce particolare
fatta ad X (croce che da allora porta il suo nome) e che evoca, nella
sua stessa forma, l’iniziale greca del nome di Cristo.

               ORARI CELEBRAZIONI
                  A Montelaguardia
                   Dal Lunedì a Venerdì
          Ore 17.15 S.Rosario Ore 17.30 S.Messa
                            SABATO
              Ore 16.45 S. rosario Ore 17 S. Messa
                        DOMENICA
                  Ore 8.30 e 11.15 S. Messa
                Ore 16 Adorazione Eucaristica

                          13 novembre
                  Ore 21 S. Rosario in Chiesa
                     Preghiere per i defunti
                         Il giorno 1 e 2
                    Indulgenza per i defunti
Dicembre
             2020

Santa Lucia, vergine e martire. Nacque a Siracusa nell'anno
281d.C. da nobilissima e ricchissima famiglia. Rimasta orfana di
padre all'età di cinque anni venne educata nella religione cristiana
dalla pia e saggia Eutichia, sua madre. Accesa di puro amore di
Dio, decise all'insaputa della madre di mantenere perpetua vergini-
tà. Ignorando questo segreto la mamma Eutichia non tardò ad inte-
ressarsi per trovare alla figlia uno sposo che convenisse. Era questi
un giovane nobile, ricco e di buone qualità, però non cristiano.
Lucia, turbata, non volendo manifestare il suo segreto alla madre,
cercò pretesti per rimandare le nozze, ed intanto confidava nella
preghiera e nella grazia. La mamma Eutichia fu poi presa da una
grave malattia e non riuscendo a curarsi, per consiglio di Lucia,
decise di portarsi in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di
S.Agata, per ottenere la guarigione.
Giunte a Catania, e prostratesi in preghiera presso quelle sa-
cre reliquie, S.Agata fece intendere a Lucia di rimanere fedele
al voto fatto e di accogliere, se necessario, anche il martirio per
amor di Gesù. La madre ottenne la grazia della guarigione e, tor-
nate a Siracusa, Lucia si confidò con la madre che la lasciò libera
nella scelta del suo stato. Il pretendente deluso, appena seppe che
il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana, si presentò
al proconsole romano Pascasio e la accusò come ribelle agli dèi ed
a Cesare.
Condotta davanti al proconsole, si svolse un dialogo drammati-
co, nel quale la fermezza e la costanza di Lucia rifulse-
ro. Neppur la forza valse a smuoverla, gli atti del suo martirio rac-
contano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non
voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava
mostrando. Fu martirizzata il 13 dicembre del 304 d.C. sotto la
persecuzione di Diocleziano e la salma fu posta nelle Catacombe,
dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato.
Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo
dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea
del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lu-
cia. Una devozione diffusasi molto rapidamente, già nel 384
d.C.sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I
poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reli-
quie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate.
Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana, come
ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel
Canone Romano.
CURIOSITA': Si dice che a S. Lucia fossero stati cavati gli occhi
e che le fossero stati immediatamente restituiti dal Signore. Per
questa ragione e per lo stesso suo nome che significa "luce", essa è
invocata come protettrice degli occhi. La festa cade in prossimità
del solstizio d'inverno da cui il detto "santa Lucia il giorno più
corto che ci sia".

                    ORARI CELEBRAZIONI
                       A Montelaguardia
                             24 dicembre
                     ore 24 Messa della Natività
                             13 dicembre
                     Ore 21 S. Rosario in Chiesa
                             27 dicembre
                       Festa della S. famiglia
                    e Benedizione delle Famiglie
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