Gennaio 2020 - Diocesi Perugia
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Gennaio 2020 San Giovanni Bosco, sacerdote. Nacque il 16 agosto 1815 in una modesta cascina nella frazione collinare "I Becchi" di Castelnuovo d'Asti, figlio dei contadini Francesco Bosco e Margherita Occhiena. Dopo una dura fanciullezza, a prezzo di privazioni di ogni genere e in mezzo alle contrarietà degli stessi familiari, riuscì a compiere gli studi ecclesiastici e nel 1841 fu ordinato sacerdote. Da questo punto cominciò la sua missione speciale: "l'educazione dei giovani". Dedicò tutte le sue forze all’educazione degli adolescenti, fondando la Società Salesiana e, con la collaborazione di santa Maria Domenica Mazzarello, l’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice, per la formazione della gioventù al lavo- ro e alla vita cristiana. Tra i più bei frutti della sua pedago- gia, san Domenico Savio, quindicenne, che aveva capito la sua lezione: "noi, qui, alla scuola di Don Bosco, facciamo consistere la santità nello stare molto allegri e nell’adempi- mento perfetto dei nostri doveri". Per il popolo san Giovanni Bosco scrisse libretti pieni di sapienza celeste, dal titolo "letture cattoliche" in con- trapposizione a quelle protestanti. Fino all'ultimo la sua vita fu spesa a vantaggio del prossimo, con sacrificio conti- nuo ed eroico. Il Signore lo chiamò a sè il 31 gennaio 1888 a Torino e fu canonizzato da Pio XI nella Pasqua del 1934. CURIOSITÀ: Il 31 gennaio 1988 Giovanni Paolo II lo di- chiarò Padre e Maestro della gioventù, "stabilendo che con tale titolo egli sia onorato e invocato, specialmente da quan- ti si riconoscono suoi figli spirituali". ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia Dal Lunedì a Venerdì Ore 17.15 S.Rosario Ore 17.30 S.Messa SABATO Ore 16.45 S. rosario Ore 17 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Ore 16 Adorazione Eucaristica Lunedì 13 alle ore 21 Santo Rosario Uniti al Messaggio di Fatima
FEBBRAIO 2020 San Gabriele dell'Addolorata. Francesco Possenti nacque ad Assisi nel 1838. Crebbe a Spoleto, dove frequentò i Fratelli delle scuole cristiane e i Gesuiti. Studiò fino a 17 anni, dopo i quali, addolorato vivamente per la morte della madre, vittima del colera del 1855, si ritirò in religione. A 18 anni entrò a Morrovalle (Macerata) nel noviziato dei Passionisti, fondati da San Paolo della Croce, per poter consolare col suo delicatissi- mo cuore i dolori della passione di Gesù Cristo e della Vergine Addolorata. Non più quindi vanità, non più ricercatezze, ma il rozzo saio passionista fu la sua ambizione. Compiuto il novi- ziato prese il nome di Gabriele dell'Addolorata, volendo signi- ficare con questo la particolare devozione che nutriva verso la Madre dei dolori. Quantunque fosse stato sempre debole, mani- festava uno speciale fervore nel condurre vita penitente e di preghiera. Condusse una vita umile e silenziosa; non operò miracoli. La preghiera e la mortificazione, l'ubbidienza perfetta all'orario, lo studio, la meditazione, l'esame di coscienza, l'umiltà, erano il suo impegno quotidiano. A tutto questo, ch'è comune ad ogni religioso, egli aggiungeva una singolarissima devozione alla SS. Vergine, per cui in soli cinque anni di vita religiosa si fece grande santo. Spinto dal suo amore Gabriele s'era composto una specie d'inno che chiamava simbolo di Maria e che portava con gran cura appeso al collo. Consisteva in una lunga serie di articoli che esprimevano la fede, la devozione, l'amore e la tenerezza verso le grandezze di Maria. Esercitò un vivo aposto- lato mariano tra i confratelli ma anche coi familiari, ai quali assai di frequente scriveva lettere piene di saggezza e di amore. Morì nel 1862, 24enne, a Isola del Gran Sasso, avendo rice- vuto solo gli ordini minori. È lì venerato, nel santuario che porta il suo nome, meta di pellegrinaggi, soprattutto giovanili. È santo dal 1920, copatrono dell'Azione cattolica e patrono dell'Abruzzo. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Ore 16 Adorazione Eucaristica Giovedì13 alle ore 21 Santo Rosario Uniti al Messaggio di Fatima MERCOLEDì 26 LE SACRE CENERI Ore 17.30 S.Messa E IMPOSIZIONE DELLE CENERI
Marzo 2020 San Benedetto da Norcia, monaco, patrono d'Europa. Fratello di santa Scolastica, nacque verso il 480 nella città umbra di Nor- cia. Il padre Eutropio, figlio di Giustiniano Probo della gens Ani- cia, era Console e Capitano Generale dei Romani nella regione di Norcia, mentre la madre era Abbondanza Claudia de' Reguardati di Norcia; quando ella morì, secondo la tradizione, i due fratelli furono affidati alla nutrice Cirilla.A 12 anni fu mandato con la sorella a Roma a compiere i suoi studi. Disprezzò quindi gli studi letterari, abbandonò la casa e i beni paterni e cercò l'abito della vita monastica perché desiderava di piacere soltanto a Dio". All'età di 17 anni, insieme con la sua nutrice Cirilla, si ritirò nella valle dell'Aniene presso Eufide (l'attuale Affile), dove secondo la leggenda devozionale avrebbe compiuto il primo miracolo, ripa- rando un vaglio rotto dalla stessa nutrice. Lasciò poi la nutrice e si avviò verso la valle di Subiaco, dove Benedetto visse da eremita per circa tre anni, fino alla Pasqua dell'anno 500. Negli anni tra il 525 ed il 529 Benedetto e si diresse verso Cassi- no dove, sopra un'altura, fondò il monastero di Montecassino, edificato sopra i resti di templi pagani e con oratori in onore di san Giovanni Battista (da sempre ritenuto un modello di pratica ascetica) e di san Martino di Tours, che era stato iniziatore in Gallia della vita monastica. Nel monte di Montecassino Benedetto compose la sua Regola verso il 540. Nel solco di San Benedetto sorsero nel continente europeo e nelle isole centri di preghiera, di cultura, di promo- zione umana, di ospitalità per i poveri e i pellegrini. Due secoli dopo la sua morte, saranno più di mille i monasteri guidati dalla sua Regola. Paolo VI lo proclamò patrono d'Europa nel 1964. Si ritiene sia morto il 21 marzo 547 a Montecassino. CURIOSITÀ: Già nell'VIII secolo, la festa di San Benedetto si co- minciò a celebrare l'11 luglio, giorno della traslazione delle reli- quie del santo all'Abbazia di Fleury, a Saint-Benoît sur Loire in Francia, nel 660, dove si trovano ancora oggi la maggior parte delle sue ossa ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia VENBERDÌ ORE 21 Via Crucis in Chiesa per tutta la Quaresima DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Ore 16 Adorazione Eucaristica
Aprile 2020 San Vincenzo Ferreri Nato a Valencia intorno al 1350, Vin- cenzo si trovò a vivere al tempo del grande scisma d'Occiden- te, quando i papi erano 2 e poi addirittura 3. E, suo malgrado, egli si trova al centro della divisione che minaccia il vertice della Chiesa. Ancora giovane domenicano, era stato notato da Pietro de Luna, legato del papa avignonese. Seguendo da vicino il cardinale, si rese però conto che la Chiesa aveva più che mai bisogno del ripristino dell'unità e della riforma mora- le. Incominciò allora la sua attività di predicazione. Nel 1394 il suo protettore, il cardinale de Luna, divenuto papa con il nome di Benedetto XIII, lo nomina suo confes- sore, cappellano domestico, penitenziere apostolico. Egli intensifica la sua attività ma nel 1398 si ammala e ha una visione nella quale gli appare il Salvatore accompagnato da san Domenico e san Francesco. Il Signore tocca la guancia del malato e gli ordina di mettersi in viaggio e conquistare molte anime. Vincenzo lascia allora Avignone ed intraprende vere e proprie campagne di predicazione in Spagna, Svizzera e Francia, in cui parla dell'Anticristo e del giudizio finale. Contribuisce così in modo decisivo alla fine dello scisma e al miglioramento dei costumi. Morì a Vannes nel 1419. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia VENERDÌ ORE 21 Via Crucis in Chiesa GIOVEDÌ SANTO 9 ORE 21 Messa della Cena del Signore VENERDÌ Santo 10 Ore 17 Celebrazione della Passione Sabato Santo 11 Ore 22 Veglia Pasquale DOMENICA 12 aprile Santa Pasqua Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Domenica 19 festa della Divina Misericordia
Maggio 2020 Santa Rita da Cascia, vedova e religiosa. Nacque a Rocca- porena (Cascia) nel 1381 d.C. La prima ricostruzione agio- grafica completa a noi giunta risale soltanto al 1610, ad opera di padre Agostino Cavallucci, agostiniano. Su tale testo si mo- delleranno tutte le successive biografie della santa. Cavallucci si basò sulla tradizione orale (in particolare quella interna al monastero di Cascia e quella degli abitanti di Roccaporena), e sulle poche fonti iconografiche precedenti, probabilmente ser- vendosi, per il resto, di topoi agiografici consolidati. Secondo la tradizione era figlia unica e fin dall’adolescenza desiderò consacrarsi a Dio ma, per le insistenze dei genitori, fu data in sposa ad un giovane di buona volontà ma di carattere violento. Dopo l’assassinio del marito e la morte dei due figli, ebbe molto a soffrire per l’odio dei parenti che, con fortezza cristiana, riuscì a riappacificare. Vedova e sola, in pace con tutti, fu accolta nel monastero agostiniano di santa Maria Mad- dalena in Cascia. Visse per quarant’anni anni nell’umiltà e nella carità, nella preghiera e nella penitenza. Negli ultimi quindici anni della sua vita, portò sulla fronte il segno della sua profonda unione con Gesù crocifisso. Secondo la tradizione devozionale, la sera del Venerdì Santo dell'anno 1432, ritiratasi in preghiera della Passione di Gesù, dopo la predica di fra' Gia- como della Marca, avrebbe ricevuto una spina dalla corona del Crocifisso conficcata in fronte. L'evento è uno dei pochi della vita della monaca esplicitamente ricordato nell'iconografia quattrocentesca pervenutaci e nel breve testo dipinto sulla "cassa solenne" (1457), nel quale si legge "quindici anni la spina patisti". Morì il 22 maggio 1457. Invocata come taumaturga di gra- zie, il suo corpo si venera nel santuario di Cascia, meta di con- tinui pellegrinaggi. Beatificata da Urbano VIII nel 1627, venne canonizzata il 24 maggio 1900 da Leone XIII. E’ invocata co- me santa del perdono e paciera di Cristo. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia SABATO 9 Festa Parrocchia e Unzione Malati DOMENICA 10 Festa Parrocchia Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Nel Pomeriggio anniversari Matrimoni Per tutto il mese di Maggio alle ore 21 Santo Rosario in Chiesa. Il 31 maggio celebrazione conclusiva e Benedizione delle Rose
Giugno 2020 Sant' Antonio da Padova, sacerdote e dottore della Chie- sa. Fernando di Buglione nasce a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra i Canonici Regolari di Sant'Agostino. Nel 1219, a 24 anni, viene ordinato prete. Nel 1220 giungono a Coimbra i corpi di cinque frati francescani de- capitati in Marocco, dove si erano recati a predicare per ordine di Francesco d'Assisi. Ottenuto il permesso dal provinciale france- scano di Spagna e dal priore agostiniano, Fernando entra nel romitorio dei Minori mutando il nome in Antonio. Invitato al Capitolo generale di Assisi, arriva con altri francescani a Santa Maria degli Angeli dove ha modo di ascoltare Francesco, ma non di conoscerlo personalmente. Per circa un anno e mezzo vive nell'eremo di Montepaolo. Su mandato dello stesso Francesco, inizierà poi a predicare in Romagna e poi nell'Italia settentrionale e in Francia. Nel 1227 diventa provinciale dell'Italia settentriona- le proseguendo nell'opera di predicazione. Il 13 giugno 1231 si trova a Camposampiero e, sentondosi male, chiede di rientrare a Padova, dove vuole morire: spirerà nel convento dell'Arcella. Antonio fu canonizzato l'anno seguente la sua morte dal papa Gregorio IX. La grande Basilica a lui dedicata sorge vicino al convento di Santa Maria Mater Domini. Trentadue anni dopo la sua morte, durante la traslazione delle sue spoglie, San Bonaven- tura da Bagnoregio trovò la lingua di Antonio incorrotta, ed è conservata nella cappella del Tesoro presso la basilica della città patavina di cui è patrono. Nel 1946 Pio XII lo ha proclamato Dottore della Chiesa. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia SABATO Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Ore 16 Adorazione Eucaristica Sabato 13 alle ore 21 Santo Rosario Uniti al Mes- saggio di Fatima DOMENICA 7 Prima Comunione dei Ragazzi DOMENICA 14 Processione con il SS. Sacramento Raggiungendo Via della Carbonara
Luglio 2020 Santi Anna e Gioacchino, genitori della Vergine Ma- ria. Gioacchino è un pastore che abita a Gerusalemme, anziano sacerdote, ed è sposato con Anna. I due non avevano figli ed era- no una coppia avanti con gli anni. Un giorno mentre Gioacchino è al lavoro nei campi, gli appare un angelo, per annunciargli la nasci- ta di un figlio ed anche Anna ha la stessa visione. Chiamano la loro bambina Maria, che vuol dire "amata da Dio". Gioacchino porta di nuovo al tempio i suoi doni: insieme con la bimba dieci agnelli, dodici vitelli e cento capretti senza macchia. Più tardi Maria è con- dotta al tempio per essere educata secondo la legge di Mosè. Sant'Anna è invocata come protettrice delle donne incinte, per ottenere da Dio tre grandi favori: un parto felice, un figlio sano e latte sufficiente per poterlo allevare. È patrona di molti mestieri legati alle sue funzioni di madre, tra cui i lavandai e le ricama- trici. Il culto di Gioacchino e di Anna si diffuse prima in Oriente e poi in Occidente (anche a seguito delle numerose reliquie portate dalle Crociate); la prima manifestazione del culto in Oriente, risale al tempo di Giustiniano, che fece costruire nel 550 ca. a Costantino- poli una chiesa in onore di s. Anna. L’affermazione del culto in Occidente fu graduale e più tarda nel tempo, la sua immagine si trova già tra i mosaici dell’arco trionfale di S. Maria Maggiore (sec. V) e tra gli affreschi di S. Maria Antiqua (sec. VII); ma il suo culto cominciò verso il X secolo a Napoli e poi man mano estendendosi in altre località, fino a raggiungere la massima diffusione nel XV secolo, al punto che papa Gregorio XIII (1502-1585), decise nel 1584 di inserire la celebrazione di s. Anna nel Messale Romano, estendendola a tutta la Chiesa; ma il suo culto fu più intenso nei Paesi dell’Europa Settentrionale anche grazie al libro di Giovanni Trithemius “Tractatus de laudibus sanctissimae Annae” (Magonza, 1494). Gioacchino fu lasciato discretamente in disparte per lunghi secoli e poi inserito nelle celebrazioni in data diversa; Anna il 25 luglio dai Greci in Oriente e il 26 luglio dai Latini in Occidente, Gioacchino dal 1584 venne ricordato prima il 20 marzo, poi nel 1788 alla domenica dell’ottava dell’Assunta, nel 1913 si stabilì il 16 agosto, fino a ricongiungersi nel nuovo calendario liturgico, alla sua consorte il 26 luglio. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia Dal Lunedì a Venerdì Ore 17.45 S.Rosario Ore 18 S.Messa SABATO Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa 13 luglio Ore 21,15 S. Rosario in Chiesa uniti al Messaggio di Fatima
Agosto 2020 San Lorenzo, diacono e martire. Fin dai primi secoli del cri- stianesimo, Lorenzo viene generalmente raffigurato come un giovane diacono rivestito della dalmatica, con il ricorrente attri- buto della graticola o, in tempi più recenti, della borsa del teso- ro della Chiesa romana da lui distribuito, secondo i testi agio- grafici, ai poveri. Gli agiografi sono concordi nel riconoscere in Lorenzo il titolare della necropoli della via Tiburtina a Roma. È certo che Lorenzo è morto per Cristo probabilmente sotto l'im- peratore Valeriano, ma non è così certo il supplizio della grati- cola su cui sarebbe stato steso e bruciato. Il suo corpo è sepolto nella cripta della confessione di san Lorenzo insieme ai santi Stefano e Giustino. I resti furono rinvenuti nel corso dei restau- ri operati da papa Pelagio II. Numerose sono le chiese in Roma a lui dedicate, tra le tante è da annoverarsi quella di San Loren- zo in Palatio, ovvero l'oratorio privato del Papa nel Patriarchio lateranense, dove, fra le reliquie custodite, vi era il capo. In un’antica “passione”, raccolta da sant’Ambrogio, si precisa che il santo fu "bruciato sopra una graticola": un supplizio che ispirerà opere d’arte, testi di pietà e detti popolari per secoli. Ma studi recenti dichiarano leggendaria questa tradizione. Va- leriano non ordinò torture. Possiamo ritenere che Lorenzo sia stato decapitato come Sisto II, Cipriano e tanti altri. Il corpo viene deposto poi in una tomba sulla via Tiburtina. Su di essa, Costantino costruirà una basilica, poi ingrandita via via da Pela- gio II e da Onorio III; e restaurata nel XX secolo, dopo i danni del bombardamento americano su Roma del 19 luglio 1943. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia Dal Lunedì a Venerdì Ore 17.45 S.Rosario Ore 18 S.Messa SABATO Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa 13 Agosto Ore 21,15 S. Rosario in Chiesa uniti al Messaggio di Fatima
Settembre 2020 San Pio da Pietrelcina, al secolo Francesco Forgione, nacque il 25 maggio del 1887 a Pietrelcina, vicino a Benevento. A quin- dici anni entrò come novizio nell’Ordine dei Frati Minori Cap- puccini e fu ordinato sacerdote a ventitre anni il 10 agosto del 1910. Nel 1916 viene trasferito a San Giovanni Rotondo nel convento di S. Maria delle Grazie dove ha inizio per Padre Pio una straordinaria avventura di taumaturgo e apostolo del confes- sionale. Per Padre Pio il momento più importante della sua mis- sione era il rapporto che aveva con i fedeli durante la celebrazio- ne della Messa e la somministrazione dei sacramenti, in modo speciale la comunione: i fedeli sentivano quanto la sua spirituali- tà fosse viva. Il 20 settembre 1918 il cappuccino riceve le stimmate della Passione di Cristo che resteranno aperte, dolorose e sanguinanti per ben cinquant’anni. Queste furono esaminate da esperti i qua- li diedero responsi controversi su quanto avevano visto: chi le giudicava segno di santità, chi una malattia della pelle, chi come lesioni che si era procurato da sè. Vi fu un’inchiesta che finì con una condanna, nel 1931, che vietò a padre Pio di celebrare la Messa e di confessare i fedeli. Papa Paolo VI rimosse questi divieti ufficialmente. Padre Pio si impegnò anche nel campo della solidarie- tà fondando la Casa Sollievo della Sofferenza, che inaugurò il 5 maggio del 1956. Pio spirò nel 1968, fu beatificato da Papa Gio- vanni Paolo II nel 1999 e proclamato santo il 16 giugno del 2002 con il nome di san Pio da Pietrelcina. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia Dal Lunedì a Venerdì Ore 17.45 S.Rosario Ore 18 S.Messa SABATO Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa 13 settembre Ore 21,15 S. Rosario in Chiesa uniti al Messaggio di Fatima 8 Settembre: Festa della Consacrazione della Chiesa
Ottobre 2020 San Francesco, al secolo Francesco Giovanni Bernardone, nac- que in una famiglia molto benestante: suo padre aveva una florida attività come mercante di spezie e tessuti e la madre era una nobil- donna. Oltre al latino, al giovane furono insegnati il francese e la lingua provenzale poichè la madre proveniva da quella regione della Francia e il padre vi svolgeva i suoi commerci. Durante l’adolescenza Francesco affiancò il padre nella sua atti- vità e condusse una vita mondana e spensierata. Nel 1202 prese parte alla guerra tra Assisi e Perugia; catturato, fu liberato dopo un anno grazie al pagamento di un riscatto da parte del padre. La grave malattia contratta in carcere e i lunghi mesi di meditazione lo indus- sero a un profondo cambiamento. Tornato ad Assisi nel 1205, men- tre si trovava nella chiesa di san Damiano, ebbe una visione di Cri- sto che gli ordinava di restaurare la chiesa; da quel momento Fran- cesco si dedicò a opere di carità e si prodigò nell’opera di restauro di edifici di culto in rovina. Nel 1208, mentre assisteva alla Messa ebbe una nuova visione che lo invitò a diffondere la parola del Si- gnore nel mondo. Francesco iniziò così la predicazione, radunando intorno a sè dodici seguaci che divennero i primi confratelli del suo Ordine (poi denominato Primo Ordine) ed elessero Francesco loro superiore, individuando la loro sede nella chiesetta della Porziunco- la. Nel 1210, Innocenzo III confermò l’Ordine e nel 1212 Chiara d’Assisi si unì a Francesco, prese l’abito monastico e istituì il Se- condo Ordine Francescano, detto delle clarisse. Dopo aver viaggiato per tutta l’Italia per predicare la parola di Dio, intorno al 1219 Fran- cesco partì per l’Egitto, dove cercò di convertire il sultano, ma non ebbe successo, poi, finalmente, riuscì a raggiungere la Terrasanta, dove si fermò fino al 1220; al suo ritorno, sperimentò il dissenso dei confratelli e decise di dimettersi dall’incarico di superiore, preferen- do prodigarsi per la costituzione del Terzo Ordine dei Francescani, i Terziari. Nel 1224 si ritirò in meditazione sul monte della Verna e, dopo quaranta giorni di digiuno e sofferenza affrontati con gioia, ricevette le stimmate, i segni della crocifissione. Francesco, mala- to, venne riportato ad Assisi, dove morì il 3 ottobre del 1226 nella sua amata Porziuncola. Papa Gregorio IX lo canonizzò due anni più tardi e Pio XII lo proclamò nel 1939 patrono d’Italia. Il misticismo al quale si dedicò gli valse l’appellativo di “imitatore di Cristo“, la regola che Francesco dettò stabiliva che la vita in comunità doveva cercare di conformarsi a tre principi basilari. Il primo era la fraternità, in base alla quale i mo- naci non dovevano vivere come eremiti ma dovevano occuparsi dei propri fratelli e, più in generale, di tutti. Il secondo principio era l‘umiltà: i fratelli dovevano porsi al di sotto di tutto e di tutti, al servizio dell’ultimo per essere sempre al servizio di Dio, distaccati dai desideri terreni che inducono a deviare dal cammino verso il bene e la giustizia. Il terzo era la povertà: tutti i confratelli si dove- vano spogliare di qualsiasi bene condividendo tutto ciò che posse- devano condividendolo con tutti, a partire dai più bisognosi. CURIOSITÀ : Oltre all’opera spirituale, Francesco, grazie al Can- tico delle creature, è ritenuto uno degli iniziatori della tradizione letteraria italiana. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia SABATO Ore 17.15 S. rosario Ore 17.30 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Ore 16 Adorazione Eucaristica Ricomincia il cammino catechistico— Mese Missionario 18 Ottobre: Cresima dei Ragazzi
Novembre 2020 Sant'Andrea Apostolo. Nato a Betsaida, fratello di Simon Pietro e pescatore insieme a lui, fu il primo tra i discepoli di Giovanni Batti- sta ad essere chiamato dal Signore Gesù presso il Giordano, lo seguì e condusse da lui anche suo fratello. Dopo la Pentecoste si dice ab- bia predicato il Vangelo nella regione dell’Acaia in Grecia e subíto la crocifissione a Patrasso. La Chiesa di Costantinopoli lo venera come suo insigne patrono. All’apostolo Andrea spetta il titolo di "Primo chiamato". Ed è commovente il fatto che, nel Vangelo, sia perfino annotata l’ora («le quattro del pomeriggio») del suo primo incontro e primo appunta- mento con Gesù. Fu poi Andrea a comunicare al fratello Pietro la scoperta del Messia e a condurlo in fretta da Lui. La sua presenza è sottolineata in modo particolare nell’episodio della moltiplicazione dei pani. Sappiamo inoltre che, proprio ad Andrea, si rivolsero dei greci che volevano conoscere Gesù, ed egli li condusse al Divino Maestro. Su di lui non abbiamo altre notizie certe, anche se, nei secoli suc- cessivi, vennero divulgati degli Atti che lo riguardano, ma che han- no scarsa attendibilità. Secondo gli antichi scrittori cristiani, l’apo- stolo Andrea avrebbe evangelizzato l’Asia minore e le regioni lungo il mar Nero, giungendo fino al Volga. È perciò onorato come patro- no in Romania, Ucraina e Russia. Commovente è la 'passione' – an- ch’essa tardiva – che racconta la morte dell’apostolo, che sarebbe avvenuta a Patrasso, in Acaia: condannato al supplizio della croce, egli stesso avrebbe chiesto d’essere appeso a una croce particolare fatta ad X (croce che da allora porta il suo nome) e che evoca, nella sua stessa forma, l’iniziale greca del nome di Cristo. ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia Dal Lunedì a Venerdì Ore 17.15 S.Rosario Ore 17.30 S.Messa SABATO Ore 16.45 S. rosario Ore 17 S. Messa DOMENICA Ore 8.30 e 11.15 S. Messa Ore 16 Adorazione Eucaristica 13 novembre Ore 21 S. Rosario in Chiesa Preghiere per i defunti Il giorno 1 e 2 Indulgenza per i defunti
Dicembre 2020 Santa Lucia, vergine e martire. Nacque a Siracusa nell'anno 281d.C. da nobilissima e ricchissima famiglia. Rimasta orfana di padre all'età di cinque anni venne educata nella religione cristiana dalla pia e saggia Eutichia, sua madre. Accesa di puro amore di Dio, decise all'insaputa della madre di mantenere perpetua vergini- tà. Ignorando questo segreto la mamma Eutichia non tardò ad inte- ressarsi per trovare alla figlia uno sposo che convenisse. Era questi un giovane nobile, ricco e di buone qualità, però non cristiano. Lucia, turbata, non volendo manifestare il suo segreto alla madre, cercò pretesti per rimandare le nozze, ed intanto confidava nella preghiera e nella grazia. La mamma Eutichia fu poi presa da una grave malattia e non riuscendo a curarsi, per consiglio di Lucia, decise di portarsi in pellegrinaggio a Catania, alla tomba di S.Agata, per ottenere la guarigione. Giunte a Catania, e prostratesi in preghiera presso quelle sa- cre reliquie, S.Agata fece intendere a Lucia di rimanere fedele al voto fatto e di accogliere, se necessario, anche il martirio per amor di Gesù. La madre ottenne la grazia della guarigione e, tor- nate a Siracusa, Lucia si confidò con la madre che la lasciò libera nella scelta del suo stato. Il pretendente deluso, appena seppe che il rifiuto di Lucia proveniva dal fatto di essere cristiana, si presentò al proconsole romano Pascasio e la accusò come ribelle agli dèi ed a Cesare. Condotta davanti al proconsole, si svolse un dialogo drammati- co, nel quale la fermezza e la costanza di Lucia rifulse- ro. Neppur la forza valse a smuoverla, gli atti del suo martirio rac- contano di torture atroci inflittele dal prefetto Pascasio, che non voleva piegarsi ai segni straordinari che attraverso di lei Dio stava mostrando. Fu martirizzata il 13 dicembre del 304 d.C. sotto la persecuzione di Diocleziano e la salma fu posta nelle Catacombe, dove sei anni dopo sorse un maestoso tempio a lei dedicato. Proprio nelle catacombe di Siracusa, le più estese al mondo dopo quelle di Roma, è stata ritrovata un'epigrafe marmorea del IV secolo che è la testimonianza più antica del culto di Lu- cia. Una devozione diffusasi molto rapidamente, già nel 384 d.C.sant'Orso le dedicava una chiesa a Ravenna, papa Onorio I poco dopo un'altra a Roma. Oggi in tutto il mondo si trovano reli- quie di Lucia e opere d'arte a lei ispirate. Lucia è una delle figure più care alla devozione cristiana, come ricorda il Messale Romano è una delle sette donne menzionate nel Canone Romano. CURIOSITA': Si dice che a S. Lucia fossero stati cavati gli occhi e che le fossero stati immediatamente restituiti dal Signore. Per questa ragione e per lo stesso suo nome che significa "luce", essa è invocata come protettrice degli occhi. La festa cade in prossimità del solstizio d'inverno da cui il detto "santa Lucia il giorno più corto che ci sia". ORARI CELEBRAZIONI A Montelaguardia 24 dicembre ore 24 Messa della Natività 13 dicembre Ore 21 S. Rosario in Chiesa 27 dicembre Festa della S. famiglia e Benedizione delle Famiglie
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