Costruire un Partito Democratico Europeo

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Costruire un Partito Democratico Europeo
                                 Un Manifesto

Ci sono momenti nella storia in cui i popoli sono chiamati a compiere scelte
decisive. Per noi europei, l’inizio del XXI secolo rappresenta uno di questi
momenti. Dobbiamo fare fronte a grandi sconvolgimenti che trasformano il
mondo e l’Europa e che ci pongono di fronte a nuove sfide.
L’Europa è la sola risposta democratica ed effettiva possibile per raccogliere
queste sfide.

Solo unendo le nostre forze saremo capaci, in futuro, di difendere e sostenere i
nostri valori all’interno dell’Europa e al di là delle nostre frontiere, per
confrontarci insieme con sfide a livello mondiale non limitandoci a una reazione
passiva ma in modo attivo, e favorire collettivamente i nostri interessi, sia
comuni sia specifici. Singolarmente i paesi europei sono troppo piccoli per
garantire da soli sicurezza e benessere ai cittadini. La scelta che hanno davanti
è tra tentare di resistere difendendo un sistema che non corrisponde più alla
realtà del nostro tempo o mettere in comune le risorse in un’unità più grande,
più forte e più competitiva, che è l’Unione Europea. Per gli Stati membri
dell’Unione Europea, non c’è avvenire senza Europa. Non c’è futuro al di fuori
dell’Europa.

Un movimento politico nuovo per un avvenire comune in Europa.

Abbiamo bisogno di una nuova forza politica Europea fortemente impegnata
nella promozione dell’integrazione politica Europea, determinata a battersi per
un’Europa senza “se” e senza “ma” nelle principali battaglie politiche che
abbiamo davanti, che promuova un vero dibattito europeo all’interno delle
nostre società e che lavori costantemente per perseguire questi scopi a livello
Europeo, nazionale, regionale e locale.

All’Unione Europea manca oggi un movimento politico transnazionale
chiaramente e profondamente coinvolto in una ulteriore integrazione del nostro
continente, un movimento che riunisca tutti coloro che credono nell’Europa e
che sono realmente determinati a lavorare affinchè la loro visione dell’Europa
divenga realtà. Milioni di europei non si sentono adeguatamente rappresentati
a livello dell’UE. Guardano alle principali formazioni politiche nel Parlamento
europeo come ad organizzazioni acchiappa-tutto e senz’anima e non come a
veri partiti fondati su valori condivisi ed interessi comuni. Questi Europei
esigono una risposta. E questa risposta deve cominciare con una ferma,
coraggiosa riaffermazione pubblica del nostro obiettivo – costruire un’Europa
democratica, libera e attenta, una “Unione politica sempre più vicina”,
determinata a portare avanti l’integrazione europea. Noi abbiamo bisogno di
una nuova forza politica europea che possa attirare tutti quelli che credono
fermamente in questo futuro per l’Europa e che risponda alle loro aspettative.
Abbiamo bisogno di un chiaro impegno per che si basi su un senso forte del
passato e sulla volontà di forgiare una visione politica chiara per un futuro
comune – che non sia solo il prodotto di un compromesso al ribasso ma la
visione di una Europa politica e di una “Europa della solidarietà”. Ciò è ancora
più vero oggi, in un momento in cui le forze antieuropee stanno riguadagnando
forza. Contro

Noi vogliamo lavorare per un’”Europa positiva”, contro l’euroscetticismo che
rinasce.
Questi sono i nostri obiettibi. Queste sono le ragioni che ci fanno credere che
esista un forte bisogno di creare un movimento politico nuovo in Europa: il
Partito democratico europeo.

Una Unione Europea più democratica, più efficace e più semplice.

Il successo dell’integrazione europea si è fondato su un metodo democratico,
efficace e semplice, basato su un ragionevole equilibrio tra le tre principali
istituzioni europee: il Parlamento europeo, espressione diretta della scelta
democratica dei cittadini europei e unico esempio di democrazia sopranazionale
al mondo; il Consiglio dei ministri, costituito dai governi degli Stati membri che
assume le proprie decisioni a maggioranza e la Commissione europea, un
organo indipendente e imparziale che rappresenta e promuove l’interesse
comune europeo (sono queste tre istituzioni a costituire il “metodo
comunitario”). Oggi questo metodo resta la chiave per costruire l’Europa di
domani.

Non c’è futuro per l’Unione allargata, se l’”Europa” è vista unicamente come un
argomento di politica estera per diplomatici, se i singoli Stati membri possono
imporre i loro veti nazionali, se il Parlamento europeo non esercita pieni poteri
politici, legislativi e budgetari, se il ruolo della Commissione di guardiana dei
Trattati – e domani della Costituzione – non è rafforzato, e se la sua capacità
di difendere e promuovere l’interesse collettivo non è sostenuta. L’Unione non
deve ricominciare a condurre trattative lontano dallo sguardo del pubblico né
concludere “accordi tra gentiluomini” tra i governi al di fuori del riscontro
popolare.

E’ tempo di andare avanti. E’ tempo per le nostre istituzioni di lavorare in
modo più trasparente al servizio dei cittadini e di dare un impulso nuovo
all’Unione nel loro interesse.

I valori ai quali crediamo – pace, libertà, democrazia, solidarietà e
istruzione.

Fin dall’inizio del processo di integrazione europea, la spinta essenziale è
sempre derivata da una visione condivisa dell’Europa, nella quale si è
profondamente creduto. La nostra visione dell’Europa nel presente, e anche nel
futuro, si fonda su comuni valori fondamentali.
Il primo dei valori che costituiscono le fondamenta dell’Europa è la pace.
L’integrazione del nostro continente è stata, innanzitutto e soprattutto, una
risposta alla guerra e alla violenza, una risposta comune contro la volontà di
egemonia e il dominio di pochi.

Dopo la pace viene la libertà – libertà per ogni uomo e ogni donna di dare il
meglio di se stessi e di avere reali opportunità di costruire una vita pienamente
degna per sé e per le proprie famiglie, libertà di giocare un ruolo attivo nella
comunità all’interno di una società democratica; libertà di vivere e di lavorare
in un ambiente sicuro, e di essere protetti contro i rischi della vita

La nostra Europa è una Europa democratica nella quale i cittadini si trovano al
centro dell’azione politica, dove ognuno può partecipare attivamente al
processo di integrazione politica e trarre beneficio dalle libertà offerte dal
mercato, dove ognuno può sentirsi parte di una comunità basata sulla
solidarietà e sulla redistribuzione della ricchezza e tutti possono partecipare
alla vita democratica. Ma la democrazia non è un premio che viene dall’alto e
che viene concesso e posseduto per sempre. E’ una pianta fragile che ha
bisogno di cure ogni giorno, un valore per il quale combattere e al quale dare
contenuti, in particolare quando bisogna confrontarsi e sfidare gli
atteggiamenti populistici che sono in crescita oggi in Europa. La democrazia
non può tollerare l’esclusione di una larga percentuale di persone o la
discriminazione etnica, sessuale, religiosa, nazionale, fondata sulla lingua o
sull’origine sociale. La partecipazione democratica deve aver luogo ad ogni
livello di governo, sia esso locale, regionale, nazionale o Europeo, in particolare
nel momento in cui la nostra comunità politica europea sta diventato sempre
più estesa. Allo stesso tempo, l’Unione europea richiede una ulteriore
democratizzazione. I cittadini europei devono sentirsi più coinvolti e avere la
consapevolezza di potersi esprimere nel processo decisionale a livello europeo.
In poche parole, dobbiamo sviluppare una comunità politica che comprenda
l’intera Europa e una sfera pubblica europea.

Parallelamente, la partecipazione democratica deve essere fondata sul dialogo
– dialogo all’interno dell’Europa e dialogo nei confronti del resto del mondo. Il
dialogo è la base della democrazia in Europa e della pace sulla scena
internazionale. All’interno delle frontiere della nostra Unione, nella nostra
Europa multiculturale, e all’esterno, a livello internazionale, dobbiamo
impegnarci seriamente e in maniera convincente per promuovere il dialogo tra
i cittadini e i popoli e per sviluppare una nuova filosofia delle relazioni
internazionali centrate sul multilateralismo. L’Europa ha una responsabilità
importante verso il resto del mondo: deve servirsi della propria esperienza per
esportare il suo modello di regionalismo, fondato sull’integrazione pacifica e la
condivisione delle risorse per il benessere di ciascuno. In questo senso,
l’Europa deve parlare con una voce sola nei forum e nelle organizzazioni
internazionali, in particolare alle Nazioni Unite. Questo è essenziale se vuole
compiere le sue missioni. Allo stesso tempo, la nostra politica di difesa comune
deve essere ulteriormente sviluppata, in particolare ridisegnando l’Alleanza
Atlantica in due pilastri forti e uguali, un pilastro americano e un pilastro
europeo. Abbiamo bisogno di una Europa forte perché solo una Europa forte
può stabilire una partnership valida ed una amicizia reciprocamente giovevole
con gli Stati Uniti; a questo scopo desideriamo promuovere relazioni
ravvicinate con il Partito Democratico statunitense. Allo stesso tempo,
vogliamo stabilire e sviluppare relazioni con altri partiti di eguale orientamento
nel resto del mondo, allo scopo di promuovere la nostra visione dell’Europa e
della comunità internazionale e di rafforzare i nostri valori: pace, cooperazione
e solidarietà in tutto il mondo. Questi sviluppi devono avere sempre per scopo
di contribuire a un mondo migliore, un mondo più sicuro, più pacifico e più
giusto; un mondo in cui la stabilità e lo sviluppo siano fonte di rafforzamento
reciproco.

Allo stesso tempo, una Europa più giusta e più democratica deve fondarsi su
solidarietà e giustizia sociale. Tra i governi solidarietà vuol dire
cooperazione, risorse messe in comune e sovranità condivisa. Per i cittadini, la
solidarietà significa che ogni individuo deve contribuire al benessere della
comunità. In questa prospettiva, solidarietà e libertà sono i due lati della
stessa medaglia: devono essere strumenti per eliminare l’esclusione e
sradicare la povertà in tutta Europa.

Questa combinazione di solidarietà e liberà è un tratto caratteristico del
modello europeo, fondato sull’economia sociale di mercato, che occorre
difendere. A questo scopo, dobbiamo fare in modo che la solidarietà si estenda
anche attraverso le generazioni e nel tempo. Dobbiamo rendere l’Europa
attenta ad ogni singolo piccolo centro, ad ogni città, ad ogni regione, che sia
prospera o povera, centrale o periferica. Dobbiamo fare della fornitura dei beni
e dei servizi pubblici una parte essenziale dell’azione e delle politiche
dell’Unione.

La libertà, la democrazia e la solidarietà possono essere salvaguardate solo con
un nostro investimento sul presente e sul futuro. La base di questo
investimento      è    l’istruzione,    perché    l’istruzione    è    la   chiave
dell’autodeterminazione e dell’emancipazione. L’istruzione, insieme alla ricerca
e allo sviluppo, è la chiave di un’Europa prospera e deve costituire l’ossatura di
una riforma dei nostri modelli sociali di mercato. L’Europa non deve
dimenticare che è stata l’istruzione a renderla possibile e che è solamente
andando avanti su questa strada che si realizza la speranza di un’Europa
pacifica e prospera per domani, i cui segni distintivi sono la sua cultura e la sua
società civile.

Questi valori sono quelli sui quali l’Europa si è costruita, i valori che hanno
ispirato i padri fondatori dell’Europa – Konrad Adenauer, Alcide De Gasperi,
Robert Schuman, Jean Monnet, Paul-Henri Spaak e Altiero Spinelli – quando
inizialmente decisero di dar avvio all’integrazione degli Stati e dei popoli
d’Europa. Questi valori hanno anche guidato la visione politica di altri leader
europei – come François Mitterand, Helmut Kohl, Jacques Delors, Valéry
Giscard d’Estaing e Romano Prodi – che hanno giocato un ruolo nella
costruzione di un’entità politica europea. E hanno ispirato tutti coloro che,
come Vaclav Havel e Bronislaw Geremek, si sono battuti nell’Europa centrale e
orientale per ripristinare la democrazia nei propri paesi tenendo il proprio
sguardo fisso sullo scopo ultimo dell’unificazione dell’Europa.

Il nostro progetto, per un’Europa prospera e pacifica, si basa anche su questi
valori. Il nostro progetto ci guida sulla strada segnata da questi uomini di Stato
e da questi dirigenti politici, che non hanno mai smesso di credere
all’integrazione dell’Europa e ad un futuro comune per il nostro continente.
Questi valori devono continuare a guidare la nostra azione e dar forma alle
nostre scelte di oggi e di domani.
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