Club scherma Sabato, 06 aprile 2019

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Club scherma Sabato, 06 aprile 2019
Club scherma
 Sabato, 06 aprile 2019
Club scherma Sabato, 06 aprile 2019
Club scherma
                                                         Sabato, 06 aprile 2019

Club scherma
 06/04/2019 La Repubblica (ed. Torino) Pagina 23
 Club di Scherma battaglia in Tribunale contro il Comune                                             1
 06/04/2019 Corriere della Sera (ed. Torino) Pagina 11                               Giorgia Mecca
 Villa Glicini sfida il Comune e l' assessore                                                        2
 06/04/2019 La Stampa (ed. Torino) Pagina 48
 Specchio dei tempi                                                                                  3
 06/04/2019 La Stampa (ed. Torino) Pagina 54                                      FEDERICO GENTA
 La notte bianca nel parco "Discutiamo insieme sul futuro degli eventi"                              4
Club scherma Sabato, 06 aprile 2019
6 aprile 2019     Pagina 23

                               La Repubblica (ed. Torino)

   Club di Scherma battaglia in Tribunale contro il
   Comune
   La diatriba fra il Club Scherma Torino e l'
   amministrazione comunale arriva in tribunale.
   Il presidente dello storico circolo schermistico
   sabaudo Mauro Vecchione ha infatti
   annunciato di aver intrapreso una doppia via
   legale: «Abbiamo notificato il ricorso al Tar per
   la sospensione e l' annullamento della
   deliberazione del Comune di Torino per la
   decadenza della concessione.
   Se non basterà ci appelleremo al Consiglio di
   Stato e se le cose non dovessero andar bene
   togliamo le pedane e regaliamo le coppe ai
   nostri ragazzi. Ma qualora il Comune dovesse
   indire un nuovo bando di gara per Villa Glicini
   noi parteciperemmo sicuramente » . Le mosse
   legali del presidente Vecchione non si fermano
   qui: « L' assessore allo sport Roberto Finardi
   nelle scorse settimane ha affermato che dalla
   v i c e n d a d e l Club       Scherma T o r i n o
   emergerebbero rilievi di natura penale. Queste
   sono parole che hanno gettato discredito sulla
   società e mi hanno offeso personalmente, e
   quindi ho depositato una querela nei suoi
   confronti».
   Al centro della vicenda c' è il futuro di Villa
   Glicini, lo storico edificio del Valentino che è la
   casa della scherma italiana visto che sulle sue
   pedane si sono formati un' infinità di campioni. Adesso, dopo 140 anni, il Club Scherma Torino è stato
   sfrattato e l' esecutività del provvedimento è fissata per il 31 agosto. Il rischio è che le oltre 700 persone
   che ogni giorno frequentano Villa Glicini ( fra cui 250 tesserati di scherma e 150 appassionati di tennis)
   dall' autunno debbano cercarsi un' altra sede. E che la città smarrisca uno dei simboli della propria
   storia sportiva. « Mi sento in dovere di difendere i 51 dipendenti di questo club che adesso si trovano in
   crisi a causa di una ' follia' amministrativa" tuona Vecchione. Ma dal Club Scherma si contesta anche il
   contenuto di una " velina" che circolerebbe in questi giorni fra i politici torinesi. «Quelle elencate sono
   tutte falsità ­ aggiunge Vecchione stiamo cercando di identificare la fonte di tali menzogne per
   procedere legalmente". In attesa che il Tar fissi l' udienza di sospensiva, presumibilmente il 7 o 8
   maggio, a gettare acqua sul fuoco potrebbe essere il presidente della Federazione Italiana Scherma.
   Mercoledì 17 aprile, infatti, Giorgio Scarso incontrerà la sindaca Chiara Appendino, e quello potrebbe
   essere il momento giusto per fumare tutti insieme il calumet della pace. ­ f.t.
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Club scherma Sabato, 06 aprile 2019
6 aprile 2019    Pagina 11

                          Corriere della Sera (ed. Torino)

   Villa Glicini sfida il Comune e l' assessore
   «La mia battaglia personale è finita». Il
   p r e s i d e n t e d e l Club d i Scherma M a r i o
   Vecchione è combattivo e ottimista.
   Aspetta che siano i giudici del Tar a
   esprimersi sull' istanza di sospensione della
   delibera comunale che prevede la decadenza
   della concessione allo storico club, a partire
   dal 31 agosto. La richiesta presentata dal
   circolo è stata notificata il 3 aprile; il 7 maggio
   dovrebbe arrivare una risposta. Vecchione ha
   anche depositato una querela nei confronti
   dell' assessore Finardi, per diffamazione. La
   speranza è che si possa arrivare a una
   mediazione con il Comune e che il Club ri­
   ottenga la concessione fino al 2021. Più di
   8.500 persone hanno sottoscritto la petizione
   per fermare la delibera che impone lo sfratto
   proprio nell' anno in cui il Club festeggia i 140
   anni. Il 17 aprile la sindaca incontrerà il
   presidente della Federazione italiana, Giorgio
   Scarso. Nel caso in cui l' esito del ricorso
   fosse negativo per Villa Glicini, una delle 5
   società torinesi ad avere ricevuto il collare d'
   oro al merito sportivo del Coni, Vecchione
   assicura che il Club parteciperà al nuovo
   bando. Ma è un' opzione che ora i soci non
   considerano.
   «Vogliamo pensare al futuro». Oltre alle
   coppe, ai gagliardetti e alla lunga serie di atleti
   con medaglie olimpiche al collo bisogna guardare alle nuove generazioni, a 160 agonisti e 15 istruttori.
   Sulle diciotto pedane tutti continuano ad allenarsi: domani Federica Guzzi Susini, la migliore under 17 d'
   Italia, bronzo agli europei, sarà in pedana a Torun, in Polonia, per i campionati del Mondo.

                                                                                                         Giorgia Mecca

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                                 La Stampa (ed. Torino)

   Specchio dei tempi
   Un lettore scrive: «L' asilo di via Alessandria
   era occupato abusivamente dal 1995. È stato
   sgomberato nel febbraio 2019. Ne paghiamo
   le conseguenze con muri imbrattati,
   manifestazioni più o meno violente, ma
   soprattutto non autorizzate, che sviliscono e
   mortificano la nostra città. Nel 1953 Villa
   Glicini viene salvata dal degrado, rinnovata ed
   attrezzata per diventare la nuova sede del
   Club d i Scherma Torino (nato nel 1879).
   Riconosciuto a livello internazionale, negli anni
   ha saputo costruire il suo prestigio lavorando
   sull' eccellenza (parola passata di moda
   purtroppo), valorizzando il parco e la città che
   lo ospitano. Ultimamente sono sorti problemi
   col Comune che ha approvato la revoca dei
   locali in marzo, con termine ultimo ad agosto
   2019.
   Mi viene da domandarmi: due pesi, due
   misure?».
   Anna Villa Un lettore scrive: «Sono uno degli
   innumerevoli abbonati a internet (Telecom
   Itali­Tim) che hanno la linea dichiarata
   inesercibile (cioè non funzionante come da
   contratto stipulato, con ripetute cadute di
   connessioni e speed test della rete scadenti) a
   causa dell' obsolescenza degli impianti dalla
   stessa società con la quale noi abbiamo un
   contratto, che puntualmente la società non ottempera nonostante i ripetuti solleciti e che i nostri
   pagamenti siano sempre stati puntuali! I diritti dei clienti, perché non vengono tutelati?».
   Roberto Dorma Una lettrice scrive: «Nel contesto delle preoccupazioni per il degrado del Valentino,
   vorrei anche sottolineare la posizione negativa del nostro sindaco all' installazione della ruota
   panoramica, che valorizzerebbe la zona anche turisticamente con una sana presenza di turisti e
   famiglie. Tutte le grandi città, vedi Vienna o Londra, che posseggono tali attrattive valorizzano i loro
   parchi e li preservano dal degrado, anche con benefici economici, ma noi dobbiamo sempre
   distinguerci...
   » Luciana Conti Un lettore scrive: «Venerdì 22 marzo sono stato al concerto di Venditti. Ho apprezzato
   le canzoni e il cantante, ma non ho apprezzato che l' Antonello nazionale in un luogo dove il fumo è
   rigorosamente vietato abbia fumato! Lo avrà fatto per ragioni artistiche (stava cantando "sigarette mai
   spente"), ma il suo gesto lancia 2 messaggi fortemente diseducativi soprattutto per i giovani: 1) i VIP
   sono al di sopra di leggi e regolamenti e possono fare quello che vogliono; 2) se il mio idolo fuma, per
   assomigliare a lui allora fumo anch' io!».
   DANIELE ORLA.

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                                  La Stampa (ed. Torino)

   La notte bianca nel parco "Discutiamo insieme sul
   futuro degli eventi"
   Ha detto sì Villa Glicini, con il club di scherma che apre le porte
   del circolo e organizza un' esibizione dei suoi atleti davanti alla
   sede. Ma al Valentino ci saranno anche le majorettes, o meglio
   le «Seniors figlie del Po», che intratterranno il pubblico tra i viali
   alberati. E all' appuntamento spontaneo del 13 aprile non
   mancheranno nemmeno le volontarie della Rete donne italo
   brasiliane di San Salvario, con loro i giochi di strada pensati per
   i bambini.
   L' onda della notte bianca nel parco non si ferma. Decine e
   decine di proposte per rivivere uno dei luoghi simbolo di Torino
   e strapparlo al buio del degrado e alle notti in cui diventa terra
   di spacciatori.
   L' evento è stato lanciato da La Stampa e dalla Circoscrizione 8
   come reazione d' istinto alla violenza sessuale che si è
   consumata nelle prime ore di domenica 24 marzo, ai danni di
   una diciottenne all' uscita dalla discoteca Life. A due passi da
   quel luogo, un grande pic nic porterà giovani e famiglie nei
   giardini che ormai si svuotano come cala la sera. Tutto intorno
   si succederanno incontri, musica, attività sportive e visite
   guidate. Ci sarà, però, anche uno spazio dedicato alla
   riflessione. In un contesto che più di altri porta evidenti i segni
   della scomparsa di iniziative, proprio la Circoscrizione vuole
   imbastire un momento di confronto sul futuro delle attività
   culturali negli spazi pubblici.
   «Pensiamo a un focus non soltanto sulla questione della
   fruizione del parco, ma anche sugli eventi che in questi anni
   hanno subito una contrazione notevole ­ dice Paola Parmentola,
   coordinatrice alla Cultura che alla notte bianca ha invitato anche
   l' assessora Francesca Leon ­ Vuoi per le nuove direttive
   imposte dalla circolare Gabrielli, dopo il disastro di piazza San
   Carlo, ma anche per la cronica mancanza di finanziamenti
   pubblici da parte degli enti locali». Dove avrà luogo il dibattito?
   Nell' area verde davanti all' Imbarchino: un simbolo questa volta
   in controtendenza visto che dopo due anni i gestori hanno
   ottenuto le chiavi della struttura e la riapertura e attesa per la
   prossima estate.
   «Il nostro sguardo va alle altre città: a Bologna e Firenze gli
   eventi culturali continuano. E senza nulla togliere alla questione
   sicurezza, è necessario un momento di approfondimento per
   fare dei distinguo: non si possono trattare tutte le associazioni, e i loro eventi, allo stesso modo.
   Vogliamo ragionare sull' introduzione di un piano di sicurezza generale in determinate aree di Torino,
   da applicare ogni volta senza che i costi tecnici ricadano ogni volta sui singoli organizzatori. Così da
   agevolare le iniziative, soprattutto quelle dove non si prevedono particolari criticità». C' è poi un tema

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