Costa di Fiumicino com'è oggi e come rischia di diventare
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DOSSIER PORTI E NUOVI PROGETTI PORTUALI A FIUMICINO Legambiente Lazio 13 luglio 2021 Costa di Fiumicino com’è oggi …e come rischia di diventare
A Fiumicino, nel luogo della portualità per eccellenza del Lazio e non solo, continua ad essere al centro della discussione la possibile realizzazione di nuove opere per diportistica, crocieristica, navi commerciali, pescherecci, così come da sempre. 2.000 anni fa il terreno sul quale sorge la cittadina di oltre 70.000 abitanti che conosciamo oggi e che si estende poi lungo il litorale per per oltre 30 km sul Mar Tirreno, non esisteva. La linea di costa infatti, in questi 2 millenni, è avanzata di oltre 3 km grazie all’apporto detritico del Tevere che ha fatto nascere nuovo suolo e avanzato la foce verso occidente. A testimoniarlo c’è proprio la storia della portualità: la foto area che mostra quello che oggi si chiama Lago di Traiano o Oasi di Porto, pienamente nell’entroterra e a 3 km dall’attuale linea costiera, è in realtà l’immagine di un enorme lago esagonale che rimane da quello che era il Porto di Traiano, il più importante dell’epoca imperiale romana. Il Porto di Traiano com’era e il Lago di Traiano oggi
Da allora, il Tevere è stato diramato arti cialmente nella località da allora chiamata Capo Due Rami, per consentire il collegamento d’acqua verso il centro dell’urbe e il brevissimo canale di connessione da Porto Imperiale e ume è oggi diventato quello che conosciamo con il nome di Canale di Fiumicino, parte nale minore della foce dopo la Fiumara Grande che oggi separa amministrativamente i comuni di Fiumicino e Roma. Sia i 3 km di Canale di Fiumicino che i 3 km di Fiumara Grande sono è un enorme luogo di attracco per imbarcazioni di ogni genere. Così come lo è diventata la costa immediatamente al di sotto della Fiumara, nella porzione più a nord del litorale di Ostia nel Comune di Roma, dove, esattamente 20 anni fa, nel giugno del 2001 veniva inaugurato il Porto di Roma con i suoi 833 posti barca. Ma i progetti per costruire nuovi porti non si sono fermati, nonostante, un progetto in par ticolare, Porto Turistico di Roma, dopo la Fiumara del Tevere, quello del Porto cosiddetto sullo sfondo si vede il vecchio faro di Fiumicino “della Concordia” sia andato a nire con il fallimento dell’opera a causa dei guai giudiziari dell’azienda che lo stava realizzando. Il porto della Concordia ha anche esso una storia particolare che vale la pena ricordare; deve il suo nome ad un episodio preciso: era il 4 febbraio del 2010 e sotto al vecchio faro di fi fi fi fi
Fiumicino, dentro un un capannone allestito pochi giorni prima, l’allora presidente della Regione Lazio Esterino Montino rendeva noto il progetto del nuovo Porto Turistico che dal vecchio faro, con nuovi bracci e cemento in mare saliva lungo la costa di fronte a tutto l’abitato di Isola Sacra, il tutto a poche decine di metri dal Porto Turistico di Roma inaugurato 10 anni prima. Di lì a poco, nel mese di marzo successivo, si sarebbero tenute le elezioni regionali e la presenza bipartisan di Emma Bonino e Renata Polverini allora candidate Governatrici del Lazio per centro sinistra e centro destra, presenti all’evento esprimendo entrambe soddisfazione per il progetto e a stringersi la mano per la prima volta di quella campagna elettorale, diede lo spunto per chiamare il progetto Porto della Concordia. Ma concordi non erano proprio tutti, anzi, a protestare sotto il faro quel giorno con una manifestazione organizzata dal coordinamento “Fiumicino Resiste” c’era anche Legambiente Lazio. Il resto è cronaca giudiziaria che porto appena due anni dopo nel novembre 2012, ad arresti, indagine e il sequestro del cantiere che da allora ha aperto una ferita incredibilmente profonda nell’ambiente di Fiumicino, con i resti del cantiere aperto per dar vita a quella incredibile cementi cazione a portare davanti ad Isola Sacra degrado e totale abbandono. Il rendering del Porto della Concordia nel progetto del 2010 fi
Oltre all’evidente pessima situazione lasciata dal progetto, da allora è accelerata, in maniera impressionante la dinamica erosiva sulla costa a nord del Tevere: il grande ume non è più quello di una volta con tutti gli sbarramenti idroelettrici, quelli per la messa in sicurezza della Capitale, quelli, le cementi cazioni delle sponde, il suo apporto detritico è ridotto al Le immagini dell’erosione sul litorale nord di La scomparsa della spiaggia di Fregene con il confronto tra Fiumicino (RM) le immagini 2003 e 2020 di Google Earth lumicino, la forte contrazione della presenza sui fondali di Posidonia Oceanica, la pressoché scomparsa delle fasce dunali del retrocosta e la costruzione di opere rigide in mare a partire proprio dai porti, hanno fatto il resto. Oggi il bilancio per la sabbia sulla parte nord del Comune di Fiumicino è di anno in anno più impattante, con squilibri che stanno fi fi
stravolgendo il volto di intere cittadine a partire da Fregene, e contro i quali a poco o nulla servono rinascimenti, pennelli o geotubi. Dal nuovo cemento del Porto della Concordia 10 anni fa, il fenomeno erosivo è aumentato a dismisura e lo si sa bene a Fiumicino eppure la lezione sembra non essere bastata assolutamente. Oggi a Fiumicino i progetti di Porti sono 2: il Porto della Concordia, su iniziativa privata della società Iniziative Portuali, eredità del vecchio porto della Concordia ma che cambia obiettivo da Porto Turistico a Porto Crocieristico e un nuovo Porto Commerciale su iniziativa dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale che si sta immaginando con bracci e cemento in mare, dalla punta del Canale di Fiumicino verso Focene, e che andrebbe a completare un mastodontico muro di navi e cemento davanti alla città.
Come nel 2010, Legambiente torna in campo a difendere questa porzione di territorio da scelte assurde e lo fa insieme a tante altre associazioni e cittadini, rmando l’appello del Comitato I TAVOLI DEL PORTO alla Regione per bloccare questo rischio. E’ di nuovo in vendita infatti la concessione demaniale del Porto della Concordia, scadrà domani 14 luglio il tentativo di cedere il ramo d’azienda della Iniziative Portuali Porto Romano, con 90 anni di concessione per i manufatti e le opere relative all’ex porto turistico della Concordia e il rischio di ulteriore proroga al ribasso comincia a concretizzarsi. Il tutto poi avviene di fronte a una drammatica crisi economica e strutturale, non solo derivante dalla pandemia, del porto crociere di Civitavecchia e come in una stranota litania, si rischia di costruire ex novo alla foce del Tevere un luogo per enormi navi, quando quello che c’è 50 km a nord è entrato in un crisi profonda che con un porto “concorrente” non può che divenire irreversibile e il tutto con la perdita di 3 km di litorale e un impatto devastante in termini di nuova erosione su almeno i 50 km di spiagge balneari a nord di Fiumicino. Il Porto Crociere di Civitavecchia fi
Nella Regione Lazio, in un litorale di 363 chilometri, ci sono 8.567 posti barca per imbarcazioni da diporto, 23,6 ogni km (uno ogni 42 metri) dato Posti barca da diporto nel Lazio, dati rapporto “Il Diporto in Italia” del 2019 del Ministero Infrastrutture e Trasporti
Posti barca ogni km di costa nel Lazio superiore a quello nazionale di 21,1 posti barca ogni chilometro di costa italiana. Numeri tratti dal rapporto “Il Diporto Nautico in Italia Anno 2019” del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Tra i posti barca regionali, ce ne sono 2.047 per la vela e 6.638 per imbarcazioni a motore. A Fiumicino c’è da mettere in sicurezza la otta dei pescherecci più grande del centro Italia, c’è da riquali care l’area devastata dal fallimento del vecchio fi fl
porto, da rigenerare il litorale anche grazie alla rinaturalizzazione dei tanti corsi d’acqua che qui arrivano, come Tevere, Arrone o Rio Palidoro, con percorsi di Contratti di Fiume e cura del territorio, c’è da portare a una svolta la Riserva Statale Litorale Romano grazie alla quale costruire green economy anche in chiave balneare, c’è da riportare un treno che si ferma dal 1990 all’aeroporto e che soli 2 km di binari non serve una città di 70.000 persone. A Fiumicino c’è tanto da fare ma non questi nuovi porti, è per questo che Legambiente Lazio ha protestato undici anni fa contro quello che si è poi dimostrato un fallimento totale, che ha oggi aderito all’appello de “I Tavoli del Porto” e che torna sotto il vecchio faro, dove tutto iniziava nel febbraio 2010, con in mano lo striscione Giù LE MANI DALLA COSTA. Dossier di Legambiente Lazio Via Firenze 43 00184 Roma Tel 0685358051 Fax 0685355495 posta@legambientelazio.it legambientelazio@pec.it
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