CORTONA "CITTA' AMICA DELLE BAMBINE, DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI" - (2006-2016)
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CORTONA “CITTA' AMICA DELLE BAMBINE, DEI BAMBINI E DEGLI ADOLESCENTI” (2006-2016) CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
A dieci anni dalla nomina di Cortona “Città amica delle bambine e dei bambini”, al fine di presentare una documentazione di tutte le attività che si sono svolte all'interno del progetto in tutti questi anni e dei risultati ai quali hanno portato, è stato formulato un questionario composto da alcune domande, alle quali hanno risposto tutti coloro che hanno partecipato al progetto stesso. Lo scopo del questionario, come è stato detto, è di capire a quali risultati ha portato l'insieme di queste attività, e quindi come ha influito in generale nel territorio l'insieme di tutti i progetti svolti nei dieci anni di lavoro. Ci si interroga inoltre su quali e quanti obiettivi siano stati raggiunti in questa area territoriale, nel suo sviluppo a livello sociale, culturale, aggregativo e all'interno del panorama scolastico, arricchendo le conoscenze dei ragazzi su temi sui quali hanno lavorato, e rendendoli così consapevoli di altre realtà che di solito non vengono affrontate a scuola. Il questionario è stato presentato agli insegnanti e agli alunni delle scuole che hanno preso parte al progetto, agli amministratori, ai Dirigenti, ai Pediatri, ai rappresentati Unicef e delle altre Associazioni e Cooperative che hanno partecipato nel corso degli anni. Al termine dei dieci anni di progetto dunque sono interessanti, quanto indicativi, i risultati che sono stati raggiunti nel territorio a livello di crescita, di coesione sociale, di luoghi di incontro, di iniziative. Prima di riportare i suddetti risultati, è importante far presente quali CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
sono le basi sulle quali ha poggiato il progetto Unicef “Cortona città amica delle bambine e dei bambini” e perché è stato scelto proprio il Comune di Cortona (assieme ad altri Comuni d'Italia) per l'attuazione di questo progetto. Il Comune di Cortona è stato scenario di un percorso che va avanti da oltre venti anni, caratterizzato da una serie di progetti e attività in collaborazione con tutti gli altri attori del territorio sia istituzionali (istituzioni scolastiche e ASL) che non istituzionali (associazioni di volontariato, cooperative, sportive, culturali). Incontri di formazione con i diversi soggetti del territorio. Reti in Rete, integrazione delle risorse per il benessere della comunità Il percorso dunque inizia fino dagli anni '90 e passo dopo passo va a costituire un “terreno fertile” per le successive attività fino ad arrivare, nel 2006, alla nomina di Cortona “Città amica delle bambine e dei bambini”. Quando infatti chiediamo 1999, “Progetto Auryn” (dal talismano descritto nel al Dott. Poggini, l'allora Segretario provinciale romanzo La Storia Infinita” di Ende) Unicef, perché sia stato scelto proprio il Comune di Cortona come territorio volto all'attuazione del progetto, egli ci risponde che CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
la scelta è avvenuta a causa dell'impegno già dimostrato e sulla base dei presupposti di sensibilità alle tematiche dei diritti dei bambini già presente a Cortona. Lo stesso ci dice la Dott.ssa Laura Fedeli, Pediatra del territorio, volontaria Unicef ed iscritta ad ACP (Associazione Culturale Pediatri). La Dott.ssa racconta di essere stata proprio lei, insieme al Dott. Poggini, a proporre Cortona come paese dove attuare il progetto, proprio a causa delle iniziative già attuate in precedenza e per l'impegno dimostrato. Al fine di comprendere come gli anni precedenti al 2006 siano stati anni di grande importanza per lo sviluppo a livello sociale, aggregativo, partecipativo del territorio cortonese così da costituire un ambiente volto alla recezione di sempre nuovi progetti di crescita a livello sociale, è necessario citarne alcuni. Dai primi anni '90 infatti si creano una serie di incontri per giovani e adolescenti, dapprima volti a fare formazione ed informazione sulle dipendenze e sulle droghe poi volti a creare luoghi di incontro e di discussione su temi come quello della salute, della prevenzione e del benessere. In seguito ad alcune iniziative continue dal 1993, nel 1998 nasce il “Centro di Documentazione e Formazione Itaca”. Questo Centro, coordinato dal SERT della ASL Valdichiana, si propone come luogo e risorsa dell'intera comunità della Valdichiana aretina, con gli obiettivi principali di prevenzione e promozione del benessere. Il modo di operare è CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
quello di organizzare vari incontri che incorporano tutti gli attori fondamentali nella vita di un adolescente e quindi gli insegnanti, i genitori e i giovani stessi. Con il passare degli anni il “Centro ITACA” diviene scenario di continue attività, nuovi progetti e lavori che comprendono una vastità sempre più grande di temi. Si inizia infatti con progetti che comprendono temi come quello dell'anzianità e dell'Alzheimer, con progetti come quello “Mia nonna è diversa dalle altre”, promosso da A.I.M.A., al quale prendono parte il Centro Itaca stesso e il 1°Circolo Didattico di Cortona. Successivamente, si passa all'elaborazione del primo piano educativo per poi arrivare nel 2000, in seguito ad incontri con insegnanti e genitori, a sentire l'esigenza di creare un luogo che ospiti con continuità esperienze di gioco, socializzazione ed aggregazione. In questi anni l’Assessorato alle Politiche Sociali del Comune promuove e sviluppa sempre più attività e luoghi che rispondono a questi tipi di necessità: ludoteche, “Spazio Compiti”, progetti sulla salvaguardia dell'ambiente, sulla legalità, laboratori di archeologia, progettazione CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
partecipata, attività estive per bambini dai 3 ai 14 anni (Chicchi di grano, Stragiocando, campeggi marini...). Nello stesso anno nasce e si sviluppa un'altra iniziativa che prende il nome di “Diversamente Uguali, il paese di tutti... per tutti “, caratterizzata dal principio dell'inclusione e cioè sentirsi parte del territorio in cui viviamo, ognuno con le proprie difficoltà e diversità. L'apice di questa iniziativa è la festa conclusiva che avviene per le strade di Camucia, chiudendo al traffico una parte della città, al fine di poter CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
organizzare giochi, attività sportive, laboratori, stand. Prendono parte a questa iniziativa le associazioni di volontariato, la ASL8, le cooperative, le strutture sociosanitarie, le scuole. Nel 2001 viene istituito, con la delibera della Giunta Comunale, “Il Laboratorio della Città Possibile”, del quale fanno parte il Centro di Documentazione e Formazione ITACA, il SerT- ASL Valdichiana-, le Istituzioni Scolastiche, le Associazioni e Cooperative del territorio con lo scopo di favorire le relazioni e l'integrazione, sviluppare una coscienza civica tra le nuove generazioni, proporre e sollecitare interventi di miglioramento dello spazio urbano, promuovendo nuove progettualità sul territorio e favorendo la partecipazione sociale a tutti i livelli. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Nel 2003 il Comune aderisce al progetto nazionale “Nati per Leggere” promosso dall'Associazione Culturale Pediatri, dal Centro salute per il Bambino e dall'Associazione Nazionale Biblioteche, con il quale vengono organizzate letture animate ed incontri con i genitori presso la Biblioteca Comunale di Camucia e presso gli studi medici dei Pediatri. Negli anni successivi al Comune di Cortona viene assegnato a Torino il premio nazionale “Nati per leggere”. Nello stesso anno inoltre il Comune di Cortona aderisce ad un progetto internazionale, chiamato la “Città dei bambini” del Comune di Roma e CNR. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Questo progetto si basa soprattutto sulla sostenibilità ambientale, culturale e istituzionale per i bambini e si prefigge di farli partecipare al “governo” della vita cittadina. Si opera quindi attraverso piccoli ma concreti interventi all'interno della città, pensati dai bambini stessi e messi in pratica grazie alla partecipazione di scuole, insegnanti e genitori. Così facendo, all'interno di questo progetto, si creano molteplici iniziative: “Camucia, una città possibile”, “Piccole città a misura di..”, “A ciascuno il suo spazio”, “Adotta un giardino”, “Dalla Val di Pierle alla Val di Chio”. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Per i ragazzi un po' più grandi infine nel 2004 viene aperto a Camucia il Centro di Aggregazione ZAK (Zona ad Alta Kreatività) luogo di ritrovo per gli adolescenti, dove influiscono idee, progetti, corsi di teatro, musica. E' evidente che lo scenario che è stato appena descritto, citando gran parte dei progetti sviluppati nel Comune di Cortona, si può definire uno scenario a “misura di bambino” in quanto appunto dagli anni '90 ad oggi tanto è stato fatto per i bambini e per gli adolescenti, al fine di farli sentire parte del territorio, rendendoli partecipi e partecipativi, costituendo delle strutture adatte all'inclusione, alla coesione sociale, alla vita relazionale. Così nel 2006 il Presidente nazionale UNICEF ha nominato CORTONA “Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti” e conseguentemente il Sindaco è stato designato “Difensore delle bambine e dei bambini”. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
In relazione a tale nomina il Comune di Cortona si impegna con la collaborazione delle scuole, le Cooperative e le Associazioni del territorio, i Pediatri e l'Università degli studi di Firenze ad attuare, nei diversi contesti, i “NOVE PASSI” previsti dall'Unicef, attraverso la progettazione partecipata dei bambini e dei ragazzi all'interno del LaBRUC (Laboratorio bambini ragazzi Unicef Cortona) del FORUM, e dell'Osservatorio dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti. Queste iniziative si mantengono e si sviluppano nel corso degli anni, divenendo dunque organismi di riferimento per un confronto continuo tra il mondo dei più piccoli e quello degli adulti. I NOVE PASSI UNICEF: 1. La partecipazione delle bambine e dei bambini: promuovere un coinvolgimento attivo dei bambini nelle questioni che li riguardano; ascoltare le loro opinioni e tenerne conto nei processi decisionali. 2. Un quadro legislativo amico delle bambine e dei bambini: assicurare un insieme di leggi, norme e procedure che promuovano e proteggano i diritti di tutti i bambini. 3. Una Strategia per i diritti dell’infanzia in città: sviluppare una strategia dettagliata e comprensiva, un’agenda per la costruzione di una Città amica delle bambine e dei bambini fondata sulla Convenzione sui diritti dell’infanzia. 4. Un’unità di intervento o un meccanismo di coordinamento per i diritti dell’infanzia: sviluppare strutture permanenti di governo locale per assicurare un’attenzione prioritaria alla prospettiva dei bambini. 5. Una valutazione e un’analisi dell’impatto sull’infanzia: attuare un processo sistematico per analizzare l’impatto sull’infanzia di leggi, politiche e prassi – prima, durante e dopo l’attuazione 6. Un bilancio dedicato all’infanzia: assicurare un impegno adeguato di risorse e un’analisi finanziaria a favore dell’infanzia. 7. Un regolare Rapporto sulla condizione dell’infanzia in città: assicurare un monitoraggio e una raccolta di dati in merito alla condizione delle bambine e dei bambini e dei loro diritti. 8. La diffusione di una conoscenza sui diritti dell’infanzia: assicurare la conoscenza dei diritti dell’infanzia da parte di adulti e bambini. 9. Un’istituzione indipendente per l’infanzia: sostenere le Organizzazioni non governative e le istituzioni indipendenti che difendono e garantiscono i diritti umani – un garante o un commissario per l’infanzia – per promuovere i diritti dei bambini. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Il LaBRUC (Laboratorio dei Bambini, Ragazzi Unicef Cortona) . Negli anni scolastici che vanno dal 2006 al 2010, tre volte all'anno e in orario scolastico, i bambini delle classi IV e V elementare e i ragazzi delle scuole medie, si sono ritrovati al Centro di Aggregazione ZAK di Camucia, partecipando appunto ai lavori del laboratorio. Il laboratorio ha voluto proporre uno spazio non strutturato, nel quale far confrontare i ragazzi su tematiche a loro vicine e soprattutto su quelle che riguardano lo spazio urbano in cui vivono. Il primo incontro avviene il 20 Novembre 2006 e vi prendono parte un bambino e una bambina, scelti dai compagni di classe, per ogni classe IV e V della scuola primaria e un rappresentante per ogni classe I, II e III della scuola secondaria inferiore. Secondo questo criterio, come si è detto, i ragazzi poi si sono riuniti tre volte all'anno per cinque anni: ogni 20 Novembre (data scelta perché giorno dell'anniversario della Convenzione ONU sui diritti dell'infanzia), a Febbraio di CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
ogni anno, e ogni ultima domenica di Maggio (giorno in cui viene festeggiata la giornata mondiale del diritto al gioco). I temi affrontati in questo laboratorio sullo specifico sono: la vita in famiglia e le sue problematiche (genitori, unioni, separazioni), la vita in comunità (la partecipazione, la democrazia, la politica), la vita tra amici (la fiducia, l'esclusione, l'affetto), i luoghi di incontro per parlare, giocare e confrontarsi chiedendosi se esistano davvero, se servano davvero o se sia necessario modificarli. Il FORUM del LaBRUC. Per consentire ai ragazzi di muoversi e di confrontarsi il più possibile con i suoi coetanei in altri momenti oltre quelli dell'incontro tre volte all'anno, è stato attivato il Forum dei ragazzi. Il Forum dei ragazzi era uno spazio virtuale protetto, inserito nel sito del Comune di Cortona, ma allo stesso tempo aperto a tutti, al fine di dare la possibilità di confronto a tutti i ragazzi che abitano in posti diversi nel vasto territorio cortonese. Prevalentemente i ragazzi discutevano su amicizia, amore, scuola, tempo libero, luoghi d’incontro, CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
bullismo… All'interno del sito, oltre che lo spazio per il confronto, erano presenti documenti che riassumevano gli incontri sopracitati del LaBRUC, così da essere accessibili e conoscibili a tutti nella più aperta libertà (regolamento del LaBRUC, verbale degli incontri, lavori dei bambini e dei ragazzi). L'Osservatorio dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti. Il Protocollo d’Intesa per l’istituzione dell'Osservatorio viene approvato il 16 novembre 2012 tra Comune di Cortona, Comitato Italiano per l'Unicef Onlus, Università degli studi di Firenze (Dipartimento di Psicologia e Scienze della Formazione), 1° Circolo didattico di Cortona, 2° Circolo didattico di Terontola, Scuola Secondaria di 1° “Berrettini-Pancrazi”, le Scuole Secondarie di 2° “A.Vegni” di Capezzine e “L.Signorelli” di Cortona, il Sert-Asl 8 Valdichiana e la Cooperativa Athena. Le funzioni dell'Osservatorio sono quelle di fornire agli Amministratori elementi che orientino una riqualificazione del territorio partendo dalle CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
proposte dei bambini, delle bambine e degli adolescenti, creare spazi organizzati per i bambini stessi, promuovere la partecipazione della cittadinanza e soprattutto dei bambini, attuare in ogni spazio, i diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Per cercare di realizzare gli obiettivi dell'Osservatorio è importante descrivere il metodo di lavoro attuato, riportato anche nel Protocollo. L'Osservatorio infatti, ha un metodo di lavoro diverso dalla lezione frontale svolta di consueto nelle scuole. Si tratta fondamentalmente di un lavoro svolto in gruppi. Questa metodologia è stata proposta ed attuata al fine di dar voce ai ragazzi stessi, attraverso momenti di confronto e di discussione. In questi momenti si parla dei lavori svolti sui temi dei diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza. Al fine di garantire la CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
documentazione del lavoro nel suo progredire, è stato fatto dai ragazzi di ogni classe inserita nell'Osservatorio, un “diario di bordo”. Infine ogni anno è stata elaborata una relazione finale con lo scopo di raccogliere le valutazioni sul lavoro di ciascun soggetto. L'Osservatorio dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti si è rivelato un lavoro unico dal punto di vista formativo sia per i ragazzi che per gli insegnanti anche grazie alla presenza di persone esterne, quali rappresentati delle Istituzioni sopracitate. Oltre agli incontri extra-scolastici del LaBRUC al Centro di aggregazione Zak e agli “incontri virtuali” dei ragazzi attraverso il Forum, è importante sottolineare la molteplicità delle attività svolte, in orario scolastico, su sollecitazione dell'Osservatorio. Nel 2007 infatti viene organizzato un Convegno e viene firmato un protocollo d'intesa fra Comune di Cortona, Direzioni Didattiche I e II circolo, Unicef Comunale, Associazione Centro Studi di Psicologia Sistemica- Centro Comete, Università degli studi di Firenze, Cooperativa Athena, con il quale si inizia il percorso di formazione per gli insegnanti “ver so Una scuola amica dei bambini “, sulla promozione di comportamenti prosociali per prevenire il bullismo. Inoltre viene attuato il Patto Antiprepotenza con i bambini. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Alla fine del percorso sul “Patto Antiprepotenza”, ogni classe inclusa nel progetto è chiamata a rappresentare attraverso un disegno il riassunto di tutte le attività svolte all'interno del progetto stesso. I corsi di formazione per gli insegnati sono ancora in atto. Il 25 Settembre 2010 inoltre, le Direzioni Didattiche I e II Circolo di Cortona, sono state nominate dal Ministero dell'Istruzione/MIUR e dall'Unicef Italia “Scuola Amica dei bambini e dei ragazzi “, progetto per la costruzione di una scuola a misura di bambino che valorizzi le differenze e promuova la partecipazione. Successivamente allo stesso modo è stato nominato anche l'Istituto “A.Vegni”. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Sempre all'interno del panorama scolastico è importante ricordare che le diverse scuole del territorio hanno adottato i vari progetti Unicef. La scuole ogni anno, hanno accettato l'adozione di progetti su tematiche Unicef molto importanti che riguardano le problematiche dei paesi sottosviluppati e le problematiche dei bambini in questi stessi paesi. Tra le varie adozioni ricordiamo i progetti come: “l'acqua per le scuole dell'Angola”, “sud-est-asiatico, no al traffico delle bambine e dei bambini”, “BENIN, contro il traffico dei bambini”, “Guinea Bissau: nascere e crescere sani”, “scuola per l'Africa: emergenza terremotati Haiti”, “scuole per l'Africa”… LO SPORT A CORTONA In questi anni, partendo sicuramente dalla riflessione dei bambini su alcuni diritti, come il diritto al gioco, è stato fatto molto anche per quanto riguarda lo sport. In particolar modo, il Comune di Cortona ha aderito nel 2015 alla Carta Etica dello Sport della Regione Toscana, e partendo da alcune riflessioni specifiche derivanti dagli alunni della scuola secondaria di primo grado di Terontola, ha organizzato un corso biennale per la promozione dei comportamenti prosociali per prevenire il bullismo nello sport. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Il corso è per gli allenatori sportivi (in totale 15 allenatori delle diverse società sportive presenti nel territorio cortonese) e include inoltre degli incontri con i genitori. Ciò si situa all'interno di un panorama progettuale più vasto: “lo Sport in rete nella comunità 2015- 2019”, che comprende il “Protocollo per la Partecipazione” (condiviso dalle scuole, dai Pediatri, dalla ASL, dalle Associazioni Sportive e di Volontariato, dalle Cooperative…), incentrato sull'etica, sul fair play, sull'inclusione. Lo scopo di questo progetto è quello di garantire ai bambini, alle bambine, agli adolescenti e agli atleti pari opportunità affinché la nazionalità, l'età, il sesso, la disabilità, l'appartenenza sociale, economica, politica e religiosa, non risultino elementi di pregiudizio dai quali possono nascere atteggiamenti di esclusione o di bullismo. E' stato quindi fatto un Patto di Collaborazione con l'Associazione Panathlon di Arezzo per promuovere “la Carta dei diritti dei ragazzi” e “la Carta dei doveri dei genitori” affisse su tutte le palestre e su tutti gli impianti sportivi del territorio comunale. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Nel 2015 anche per un istruttore cortonese è arrivato il premio CONI e alla società VIS CORTONA TRIATHLON è andato il premio “Sport e Solidarietà” in quanto nel 2014 è stato attivato da questa società il “Triathlon Camp Kids” nei mesi di giugno e luglio, attività frequentata da molti bambini e incentrata sulla multidisciplina in un contesto ludico e motorio di crescita, di educazione alla salute, al benessere e all'integrazione sociale. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Nel mese di giugno del 2016 inoltre si è celebrata a la giornata di volontariato, “Un calcio... all'impossibile”. Allo stadio S. Tiezzi di Cortona si disputa un quadrangolare della Solidarietà, al quale prendono parte una rappresentanza dell'Arma dei Carabinieri, le Vecchie Glorie del Cortona-Camucia, l'Ordine degli Ingegneri di Arezzo ed una squadra della Sanità in Valdichiana. Il quadrangolare ha come scopo principale la raccolta di fondi per Unicef. Infine, di fondamentale importanza per il Comune di Cortona è la “Notte Bianca dello Sport”, organizzata dal Comune di Cortona stesso all'interno del progetto approvato dalla Giunta comunale a dicembre 2015 “Lo Sport in rete nella Comunità 2015-2019”. Il progetto ha il patrocinio della Regione Toscana, della Provincia di Arezzo, del CONI, dell'UNICEF e il partenariato dei Dirigenti Scolatici delle Scuole di ogni ordine e grado del territorio comunale. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Il progetto “UNA PIGOTTA PER L'UNICEF” Nel 2006 nasce e si sviluppa un altro progetto chiamato: “UNA PIGOTTA PER L'UNICEF”. Il progetto consiste nella realizzazione delle pigotte per l'Unicef da parte degli anziani del territorio ospiti del Centro Diurno e Residenziale “C. Sernini”. Questo progetto sfocia in due laboratori veri e propri, uno dei quali, attuato nelle scuole, consiste nel fatto che i nonni insegnino ai bambini come si realizzano le bambole di stoffa e l'altro, un laboratorio interculturale al quale partecipano gli anziani e le donne marocchine di Camucia, al fine di realizzare sempre bambole di stoffa. Ogni anno le anziane e gli anziani, con la collaborazione degli operatori del Centro Diurno e Residenziale “C. Sernini”, preparano le Pigotte per la raccolta fondi UNICEF durante la festa di Natale, che avviene sempre con la presenza della Dott.ssa Fedeli, Pediatra del territorio e referente UNICEF Comunale. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
RISULTATI... La nomina di Cortona “Città amica delle bambine dei bambini” nel 2006 da parte dell'Unicef ha sicuramente cambiato l'aspetto del territorio del Comune a livello di aggregazione e di rapporti sociali. Soprattutto è aumentata l'attenzione nei confronti dei bambini e degli adolescenti, avendo dei riferimenti concreti sui quali basarsi, come i NOVE PASSI Unicef e i diritti dei bambini. Gli obiettivi che tutti i vari soggetti partecipanti si erano proposti sono stati raggiunti con successo, tanto da sentire la necessità di raccontare l'esperienza del Comune di Cortona con la speranza che sia ripresa in altri comuni d'Italia. Al decimo anniversario dalla nomina di Cortona “Città amica”, è necessario parlare appunto soprattutto dei risultati riscontrati nel territorio anche al fine di riflettere su quanto è stato fatto ma su quanto ancora ci sia da fare, cercando di migliorare ogni anno di più. Come abbiamo detto, per tracciare le fila di questo grande ed importante progetto, è stato scelto un metodo diretto che riporti le idee riguardo all'argomento di tutti coloro che vi hanno partecipato. E' necessario dunque riportare di seguito una somma delle risposte date al questionario che è stato presentato agli insegnanti, agli alunni, agli Amministratori, ai Dirigenti, ai Pediatri, ai Referenti Unicef. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Il pensiero degli alunni e degli insegnanti... Le scuole primarie di Cortona, Terontola, Sodo e Fratta Dal questionario proposto alle insegnanti della scuola primaria di primo grado risulta che le classi hanno iniziato il loro lavoro sui diritti attraverso la lettura di alcuni brani alla portata dei bambini dai sei ai dieci anni per poi arrivare alla vera e propria lettura di alcuni dei diritti, scelti dalle insegnanti e legati al testo di riferimento. Dalle risposte delle insegnanti si evince che i diritti sui quali hanno lavorato i bambini sono maggiormente “il diritto all'istruzione”, “il diritto al gioco”, “il diritto alla salute”, “il diritto alla famiglia”. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Allo stesso modo le insegnanti nelle loro risposte concordano nel fatto che le uniche difficoltà incontrate siano quella del linguaggio giuridico e quella del poco tempo a disposizione per lo sviluppo del progetto (a livello di tempi scolastici purtroppo sempre ristretti per questi tipi di progetti). Inoltre quando si chiede quale sia stata la ricaduta sugli alunni e come il progetto li abbia cambiati, tutte le insegnanti sono d'accordo sul fatto che gli alunni siano più aperti, più volti all'inclusione e all'accoglienza, più consapevoli riguardo ad argomenti fino ad allora quasi del tutto sconosciuti e molto interessati a riguardo, tanto da fare riflessioni e commenti. Infine, chiedendo alle insegnanti se il progetto possa essere di facile esportazione in altre città, tutte rispondono che credono sia indispensabile affinché altri Comuni come quello di Cortona maturino l'idea dell'importanza dei diritti dei bambini e degli adolescenti, argomenti normalmente non affrontati in classe ma di fondamentale importanza. Nonostante ciò alcune di loro non nascondono la possibilità di incontro di alcune difficoltà soprattutto in territori più estesi. Analizzando tutte le risposte delle insegnanti delle scuole primarie di primo grado del Comune di Cortona, è opinione comune che la nomina di Cortona “Città amica delle bambine e dei bambini”, sia stata un qualcosa di positivo a tutti gli effetti. Secondo loro il progetto ha arricchito i ragazzi, le famiglie e gli insegnanti stessi, ha influenzato i pensieri e il lavoro concreto di socialità e aggregazione nel territorio del Comune di Cortona. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Le scuole secondarie di primo grado di Camucia e di Terontola, la scuola secondaria di secondo grado “G. Severini” di Cortona e la scuola secondaria di secondo grado “A. Vegni” di Capezzine Per quanto riguarda la scuola secondaria di primo grado, il questionario è stato formulato a due insegnanti della scuola di Terontola e ad una insegnante di quella di Camucia, le quali rispettivamente con le proprie classi hanno preso parte al progetto in questi dieci anni. E' stato chiesto anche a loro di quali diritti si sono occupati maggiormente i ragazzi in classe, quali hanno suscitato in loro maggior interesse, quali lavori sono stati svolti, quali sono state le conseguenze nei ragazzi stessi e nelle famiglie ed infine la loro opinione sulla possibilità di esportare questo progetto in altri Comuni. Dalle risposte delle tre insegnanti notiamo come gli articoli della Convenzione che hanno suscitato maggior interesse e quindi maggiormente trattati sono gli articoli 27, 28, 29. Sicuramente i diritti più vicini ai ragazzi della scuola primaria di secondo grado sono quelli riguardanti gli adolescenti, il diritto al gioco, il diritto alla salute, alla famiglia (vicini anche ai ragazzi della scuola primaria) ma anche quelli sullo sfruttamento minorile e sulle pari opportunità. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Si trattano quindi temi un po' più sostenuti e complessi rispetto a quelli trattati dai bambini della scuola primaria, a causa certamente dell'età. Inoltre i ragazzi possono esprimere anche maggiormente la loro partecipazione, non soltanto attraverso elaborati ma anche attraverso dibattiti in classe. È opinione comune tra le tre Professoresse infatti, come gli alunni siano entusiasti del progetto non soltanto per i temi trattati ma anche per il metodo di lavoro. In particolare una Professoressa ci spiega come lavorando in gruppo e non essendo valutati, gli alunni si aprano maggiormente e si siano aperti sempre di più nel corso di questo progetto. La ricaduta sugli alunni è pienamente positiva. Infine, quando viene chiesto quindi se questa esperienza secondo loro sia esportabile in altre aree territoriali, si risponde che, a parte forse alcune difficoltà derivanti dalle diversità di ogni territorio e Comune, sarebbe estremamente positivo estendere questa iniziativa in altri Comuni d'Italia. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Le Professoresse delle scuole secondarie di primo grado hanno preso parte per molti anni anche al LaBruc e all'Osservatorio, di conseguenza abbiamo chiesto loro un parere anche su queste due importanti attività parallele ai lavori svolti in classe ed è stupefacente quanto esse abbiano un parere completamente positivo, anzi sembrano orgogliose di aver partecipato a delle attività che si svolgono in orario non scolastico, completando il lavoro svolto a scuola. L'unica difficoltà per loro è il fatto che abbiano partecipato solo alcuni ragazzi per classe. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Per quanto riguarda la scuola secondaria, vediamo come gli alunni cambino di nuovo gli interessi riguardo ai diritti da trattare. Interrogando infatti la Professoressa dell'Istituto Superiore “G. Severini”, vediamo come gli alunni di questa scuola si siano dedicati in particolar modo all'art.23, riguardante la tutela dei fanciulli disabili. Notiamo anche come in base alla loro età cambia il modo di lavorare: non svolgono cartelloni ma lavori su Powerpoint. Gli Studenti nel 2012, hanno avuto, grazie alla collaborazione dell’Osservatorio, l’opportunità di progettare e realizzare la Ludoteca nell’Istituto. La Professoressa ci spiega, inoltre, come sia stato importante in un Istituto che tratta queste tematiche ogni giorno solo attraverso lezioni frontali dei docenti, far lavorare concretamente i ragazzi da soli. Importante, secondo lei, è anche la rete di legami che si sono venuti a creare tra questa scuola e gli altri enti del territorio che si trovano a lavorare ed a collaborare su certi temi, come ASL e cooperative. Anche dalle sue parole si evince come le uniche difficoltà incontrate in questo percorso siano state di carattere organizzativo e soprattutto di tempistica e ristrettezza dei tempi scolastici. In generale CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
anche per la Professoressa e per gli alunni dell'Istituto Superiore Professionale “G. Severini”, il progetto è stato estremamente positivo e per questo assolutamente esportabile in altre realtà. Così come per l'Istituto G. Severini anche per l'Istituto A. Vegni questo percorso è stato estremamente positivo. Le risposte ci arrivano dalle insegnanti che in questi anni hanno lavorato in classe e non solo per questo progetto, ma anche dagli alunni. Gli alunni del Vegni, come quelli del Severini, si sono interessati soprattutto ai diritti più vicini a loro e alle tematiche più affini al loro percorso di studi. La Prof.ssa intervistata ci ha fatto presente che nel primo anno di lavoro hanno preso in considerazione il “diritto al lavoro”. I ragazzi si sono interrogati sul proprio futuro, sui diritti ed in particolare appunto sul loro diritto al lavoro, organizzando un Convegno, al quale hanno preso parte gli Amministratori del Comune di Cortona e gli esperti nel mondo del lavoro del loro settore. Il secondo anno invece si sono occupati dei diritti del fanciullo e dell'adolescente, analizzando più specificamente la Carta costituzionale dell'UNICEF. L'articolo della Carta che gli alunni hanno scelto di studiare più da vicino è l'art.29 che riguarda i diritti dei bambini, soprattutto quelli in relazione all'educazione e alla cultura. Dopo essersi informati anche attraverso ricerche personali, gli alunni in questa occasione hanno realizzato CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
un video con le loro osservazioni e riflessioni sull'argomento. La Professoressa e gli alunni si dicono soddisfatti del lavoro svolto ogni anno e credono che sarebbe bello esportare questa esperienza in altri comuni d'Italia, soprattutto perché questo progetto ha permesso di creare una rete non solo all'interno della scuola ma anche al di fuori. Negli anni infatti hanno preso parte all'Osservatorio e al progetto “Educare alla Responsabilità”, proposto congiuntamente dal Sert- Asl Valdichiana e dalla Prefettura di Arezzo. E' importante dunque sottolineare come sia per l'Istituto Superiore G. Severini che per l'Istituto Superiore A. Vegni, la rete di legami creata con altri Enti sia fondamentale. Entrambe le Professoresse intervistate ce ne parlano. I riscontri del LaBRUC, laboratorio dei bambini e dei ragazzi Unicef Cortona Dopo aver ascoltato le voci degli alunni e delle insegnanti, è stato necessario quanto interessante e di aiuto ai fini del nostro lavoro, raccogliere i pareri degli altri esperti che hanno preso parte al progetto nel corso di questi dieci anni. Poiché le varie attività non si sono svolte soltanto all'interno delle mura scolastiche ma si sono estese in altre realtà, altre persone vi hanno preso CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
parte offrendo la loro partecipazione e il loro contributo. Importante, come abbiamo già detto, è stato il LaBRUC. Così abbiamo intervistato le facilitatrici del LaBRUC, sicuramente le figure più vicine a questo laboratorio. A loro sono state chieste alcune riflessioni sulle attività svolte, a cosa abbia portato questo percorso, quale sia stata la ricaduta sugli alunni e sulle famiglie, se vi sia stata qualche criticità o difficoltà ed infine se questo stesso percorso sia, secondo loro, esportabile in altre realtà. Loro hanno risposto in modo affermativo e con una certa positività a tutte le domande fatte, condividendo che il LaBRUC è stato un laboratorio di fondamentale importanza per i ragazzi soprattutto per il metodo di lavoro: confronto tra pari, luogo non istituzionale (come la scuola), lavori di gruppo su temi cari ai ragazzi. Sono inoltre d'accordo sul fatto che le attività svolte all'interno del laboratorio abbiano inciso concretamente sul benessere dei bambini e degli adolescenti riguardo ai loro diritti, affermando convintamente che c'è stata ed è rimasta a Cortona una maggiore attenzione riguardo a queste tematiche. Per i ragazzi è importante soprattutto, secondo loro, sapere che esiste una rete di persone che possono contattare perché interessate a rendere ogni luogo più adatto e vicino alla loro sensibilità e alle loro aspettative. Infine entrambe sono d'accordo sul fatto che il percorso LaBRUC possa essere esportabile in altri Comuni in quanto ogni realtà ha bisogno di puntare l'attenzione sui bambini e sugli adolescenti arricchendo la loro consapevolezza su alcuni temi, costruendo degli spazi per loro, attivando degli incontri volti alla conoscenza, al dibattito, al gioco. È evidente dunque come, anche le facilitatrici del LaBRUC, CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
siano pienamente soddisfatte di questo percorso e fermamente convinte dell'efficacia concreta che questo ha avuto nel territorio di Cortona e che potrebbe avere anche in altri contesti. Il laboratorio “una pigotta per Unicef” al Centro Diurno e Residenziale C. Sernini di Camucia: il pensiero degli esperti Di questo importante laboratorio, già descritto sopra, ce ne parlano ampiamente la Pediatra Laura Fedeli e l'educatrice della struttura. Entrambe, in un modo e nell'altro a seconda del loro diverso ruolo, descrivono ampiamente e con un certo “attaccamento emotivo” come si è svolto negli anni questo percorso. Laura Fedeli, Pediatra del territorio e referente Unicef per il Comune di Cortona, inizia la sua intervista dicendo come sia singolare che un Pediatra si rechi ogni anno al Centro Residenziale per anziani del proprio paese per rinnovare l'appello che Unicef fa di adottare pigotte a sostegno di bambini lontani con bisogni primari, allo stesso tempo dicendo inoltre come ogni anno sia sempre più convinta del fatto che il Centro Residenziale C.Sernini sia la giusta collocazione di questo laboratorio. Secondo la Dott.ssa infatti, la preparazione delle bambole di stoffa che avviene nei mesi precedenti al Natale è motivo di aggregazione tra generazioni diverse ed etnie diverse e quindi di fondamentale importanza. Ci ripete molte volte quindi, come il valori e gli scopi di questo laboratorio siano molteplici: si riesce a coniugare la solidarietà verso i bambini più lontani e più sfortunati con l'aggregazione degli anziani con i bambini e con le donne di altre CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
etnie. Questo laboratorio è dunque un qualcosa di esemplare ed estremamente utile per diversi fini. La Dott.ssa ci sottolinea infine come si legga nel volto di questi anziani la gioia e l'orgoglio di poter fare bene ancora qualcosa di utile. Di questo ce ne parla ampiamente anche l'educatrice del Consorzio Comars che da anni prende parte al progetto. A lei si chiede infatti cosa abbia significato per gli anziani prendere parte al laboratorio e ci viene risposto che si sono sempre resi partecipi in modo attivo al processo di realizzazione delle pigotte in tutte le fasi, sintomo questo che è un'esperienza che li “attiva” in maniera positiva e significativa per il miglioramento della qualità loro vita. E' stato inoltre molto utile, secondo l'educatrice, l'incontro degli stessi anziani con i bambini della scuola primaria in questo laboratorio, in quanto crea un coinvolgimento emotivo particolarmente intenso. Dopo aver parlato dell'incontro con i bambini, chiediamo invece come sia avvenuto quello con le donne straniere. La risposta è estremamente positiva in quanto, tolte le prime difficoltà di timidezza iniziale, dalle sue parole si evince che il confronto tra i due gruppi di persone è avvenuto tranquillamente e perciò nel complesso l'interazione è stata positiva. Infine si chiede se questa attività possa, secondo lei, essere esportata in altre realtà. Lei ci risponde fermamente che queste esperienze dovrebbero essere esportate sempre in molte altre realtà e ci esprime il desiderio di condividere e confrontare altri laboratori con altri paesi. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Le altre voci: la Cooperativa… L'importanza di questo grande progetto è stata riscontrata, come detto anche precedentemente, nel fatto che ha permesso di creare e sviluppare una rete sempre più coesa di legami tra enti di diverso genere. Ha preso parte al progetto, per esempio, la cooperativa Athena. Della partecipazione della cooperativa ai vari progetti e dei successivi risultati nel territorio, ce ne parla la Presidente di Athena. Da lei deriva una preziosa riflessione, volta più al futuro che al passato, utile al fine di interrogarsi non solo su ciò che è stato fatto ma su ciò che, sulle basi poste, va ancora costruito. Ci dice che le sue aspettative su “Cortona città amica delle bambine e dei bambini”, erano quelle di un Comune attento sempre di più ai minori attraverso una continua progettazione partecipata, con l'impegno di una reale integrazione volta a non lasciare indietro nessuno, attenzione che si è concretizzata nelle proposte degli spazi per la tutela del gioco e la promozione del benessere (come le ludoteche - tra cui quella del Day Service pediatrico- e lo spazio compiti), CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
e nelle occasioni di apprendimento, incontro e socializzazione (come i centri estivi, la promozione della lettura legata al progetto Nati per Leggere e il Laboratorio “GiocaInsieme”, per bambini con disturbi della modulazione sensoriale). Particolarmente significato, infine, il percorso finalizzato alla costruzione/rinforzo di legami intergenerazionali e al criterio di reciprocità, per fare amicizia e condividere esperienze con persone di età diverse. E da qui la cooperativa intende partire, per contribuire a realizzare “la” città amica. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
L’Amministrazione Provinciale… In un percorso sposato da così tanti soggetti, è inevitabile non ascoltare anche delle voci istituzionali. Abbiamo così intervistato Mirella Ricci ex Assessore della Provincia di Arezzo e Clara Domenichelli, amministrativa dell’Assessorato Politiche Sociali. Sicuramente dalle loro risposte ci aspettiamo un qualcosa di più ampio e generale e cioè di come l'insieme delle attività avviate e portate avanti nel territorio abbiano modificato il pensiero e l'agire politico in questi anni. Entrambe ci rispondono che grazie alla proposta e allo stimolo di Unicef nei confronti di questo progetto, gli Amministratori hanno sviluppato una forte motivazione politica per la quale la convinzione di costruire una “Città amica” non sia soltanto un obbligo dettato dalla Convenzione ma anche e soprattutto una strategia di programmazione di politiche che tendano all'interesse di tutti i cittadini e in questo caso soprattutto dei bambini. Quindi la scelta di diventare “Città amica”, secondo loro, ha influenzato positivamente l'agire politico. Mirella Ricci, non ci nasconde il fatto che, spesso, le proposte dei ragazzi sono state illuminanti per risolvere problematiche locali, dicendoci che le uniche difficoltà incontrate sono i lenti tempi della politica e dell'amministrazione rispetto alle aspettative dei ragazzi di avere risposte veloci. Sulla questione dell'esportabilità del progetto, anche le intervistate provinciali sono d'accordo sul fatto che questo progetto possa e debba essere traslato in altri luoghi. Una delle due si dilunga nel risponderci, dicendoci che il progetto “città amica delle bambine e dei bambini” è sicuramente esportabile in altre realtà in quanto non si tratta di un progetto CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
“spot” o calato dall'alto ma da progettualità continue nel tempo, tant'è che lei stessa dice di sentirsi amministratore sia “con” che “per” i cittadini di quella comunità. Concludono entrambe che grazie ad un progetto come questo si hanno sempre benefici anche per quanto riguarda le scelte politiche. Un paese attento ai diritti umani e soprattutto a quelli dei bambini, secondo loro, pone in essere migliori scelte urbane, educative, edilizie, sociali ecc.. ed i risultati per la comunità saranno visibili anche nel medio e lungo periodo. E' evidente, avendo intervistato frontalmente tutti i soggetti che nei dieci anni si sono susseguiti all'interno di questo grande progetto, come questo abbia influenzato positivamente la comunità cortonese. Certamente coloro che ne hanno beneficiato di più sono i bambini e i ragazzi, sui quali è stata posta sempre maggiore attenzione facendo riferimento sempre di più ai loro diritti e CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
ai “Nove Passi” Unicef. E' importante sottolineare però come i bambini e i ragazzi non siano stati soltanto beneficiari ma anche attenti partecipanti. E' spesso infatti grazie alle loro proposte e alle loro idee che prima gli insegnanti e poi chi di dovere si sono mossi al fine migliorare alcuni aspetti del territorio, della comunità e della convivenza. L'esempio del Comune di Cortona è diventato un esempio da seguire. A sottolineare sempre ciò è la Prof.ssa Silvia Guetta, Docente dell'Università di Firenze ed importante collaboratrice del progetto stesso. Leggere le sue parole deve rendere fieri gli abitanti della comunità cortonese. Ecco il suo contributo: “Decimo anniversario della nomina di Cortona “Città amica delle bambine e dei bambini” Anni importanti, anni fondamentali, anni di grandi avventure e di continui successi. Questo anniversario è uno dei tanti importanti momenti in cui Cortona festeggia il suo impegno e il suo costante e quotidiano lavoro finalizzato al benessere di ogni persona e di tutta la comunità. Negli anni le esperienze si sono fatte sempre più interessanti e le offerte di partecipazione e formazione proposte ai cittadini, sempre più stimolanti e diversificate. A Cortona non importa l’età, la provenienza, la condizione sociale, tutti i cittadini sono accolti, ascoltati e resi partecipi di qualcosa che li riguarda e che, nello stesso tempo, li rende protagonisti di una esperienza sociale che è unica. Cortona non è solo un modello di sistema formativo integrato, è molto di più. È un esempio di come la sinergia, la condivisione progettuale, la scelta di obiettivi comuni alimentino la solidarietà per chi ha CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
bisogno di aiuto e la progettualità per quel futuro a cui guardano con fiducia e speranza le giovani generazioni. Allora il territorio diventa uno spazio di aggregazione capace di accogliere culture e di rielaborare nuove conoscenze. Ed è dentro questo mondo che insegna quanto sia importante entrare con responsabilità e disponibilità nel pianeta dei diritti e dei doveri, che i tanti operatori, coordinati con grande maestria da Giuseppina, mettono al servizio dei cittadini le loro conoscenze e competenze. Coloro che sono stati i primi beneficiari di questa grande esperienza sociale, quei giovani nati più di venti anni fa che hanno avuto il privilegio di partecipare a questa crescita di comunità, provano oggi ammirazione e grande soddisfazione nel guardare il continuo sviluppo umano che rende il proprio territorio un rinnovato luogo di accoglienza di tutti. Nello sguardo di Benedetta è possibile cogliere tutto ciò, insieme a quel sentimento di fierezza che le fa dire: io c’ero e continuo ad esserci perché anch’io voglio partecipare e mettere a disposizione della comunità ciò che mi avete insegnato.” Silvia Guetta Docente Università degli Studi di Firenze Corso di formazione "verso il futuro del bene comune" CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Le parole di Franco Farina e Valentina Zerini: La costruzione di una realtà Amica di bambine, bambine e adolescenti “Il Programma internazionale di UNICEF mirato a rendere le città luoghi a misura di bambini e adolescenti è la cornice di rifermento al cui interno si colloca l'esperienza realizzata a Cortona, in modo progressivamente più coerente e capillare. La città è infatti il contesto nel quale concretamente si possono realizzare o, invece, negare i principi sanciti dalla Convenzione sui diritti dell'infanzia e dell'adolescenza. Particolarmente interessante ed efficace, nel complesso percorso realizzato a Cortona, è la rete che si è venuta costituendo negli anni dei soggetti che, in modi diversi e ciascuno con specifici obiettivi, operano con e per bambini e adolescenti. Le scuole hanno rivestito un ruolo fondamentale, non solo nell'impegno al rispetto degli articoli 28 e 29 della Convenzione, che sanciscono rispettivamente il diritto all’istruzione e le finalità dell’educazione, ma anche come luoghi di transito, percorso attraverso cui bambini, bambine e adolescenti sono stati accompagnati nel passaggio dalla OIKOS, la casa, la famiglia, territorio privato, in cui ci incontriamo con altri che ci sono familiari, all’AGORÀ, luogo in cui pubblico e privato confluiscono, spazio della democrazia, in cui i problemi privati si riformulano in questioni pubbliche, luogo in cui ci si incontra con il diverso, con lo straniero e ci si inoltra nel mondo della vita sconosciuto, sempre nuovo, in continua evoluzione. CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
Il contesto formativo, infatti, non è più caratterizzato dalla prevalenza dell’istituzione scolastica sulle altre situazioni di apprendimento – casa, strada, parrocchia, associazioni, radio, televisione – ma dall’inclusione dell’istituzione scolastica in un universo di informazioni e relazioni virtuali: rete web, social media, e dallo svilupparsi di esperienze extrascolastiche, ad esempio la diffusa frequentazione di ambienti sportivi, che a volte sembrano prevalere, per l’incidenza che hanno nella formazione di bambini e adolescenti, sulle esperienze scolastiche. Una “Città amica” favorisce l’applicazione delle misure legislative, amministrative, sociali ed educative che le istituzioni pubbliche sono tenute ad adottare per garantire i diritti di bambini e adolescenti, con una nuova attenzione al mondo virtuale, nelle sue molteplici espressioni, fonte innovativa di informazione e formazione, e universo di relazioni, il nuovo modo di configurarsi delle comunità.” L'Osservatorio dei diritti di bambini, bambine, adolescenti. “Nell’esperienza di Cortona lo strumento utilizzato per realizzare il programma “Città amica” è stato un “Osservatorio dei diritti dei bambini, delle bambine e degli adolescenti” L’Osservatorio nasce con l’obiettivo di: - promuovere e realizzare i diritti degli under 18, così come sanciti dalla Convenzione sui Diritti dell'Infanzia e dell'Adolescenza (CRC), in particolare i diritti alla non discriminazione, all’ascolto, alla partecipazione; CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
- promuovere la realizzazione di contesti formativi che favoriscano l’esercizio dei diritti di cittadinanza di bambini, bambine e adolescenti in attuazione della CRC e l’esercizio delle responsabilità connesse all’attuazione dei loro diritti; - fornire agli amministratori elementi che orientino la riqualificazione del territorio partendo dalle ricerche e dalle proposte di bambini, bambine e adolescenti; - favorire le iniziative dell’Ente locale e di altre Istituzioni volte realizzare opere e servizi destinati ad attuare i diritti dell’infanzia e dell'adolescenza, in particolare i diritti all’istruzione e all’educazione; - favorire iniziative per realizzare una città sostenibile, una città vivibile di cui i bambini siano “gli indicatori di qualità”, non con una “politica riservata ai bambini”, ma con una politica che sia inclusiva di tutti; - seguire l’attuazione di progetti, di attività volte all’attuazione dei diritti sanciti, per verificare quale sia il ruolo avuto da bambine, bambini e adolescenti nel prendere decisioni e nell’attuarle e per assicurare che i processi seguiti per realizzare le trasformazioni attuate siano essi stessi, per bambini bambine e adolescenti, una pratica di diritti e un esercizio di responsabilità; - rilevare come la gestione di servizi, l’organizzazione di attività degli Enti Locali, di Istituzioni pubbliche e private, realizzate per attuare il protocollo raggiungano obiettivi attesi per quanto riguarda l’attuazione dei diritti di infanzia e adolescenza. La gestione dell’Osservatorio ha la sua caratteristica più importante nella partecipazione richiesta a ragazzi e ragazze e nella qualità del loro CORTONA |Città amica delle bambine, dei bambini e degli adolescenti
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