CORTE COSTITUZIONALE SEGNALAZIONI SULL'ATTUALITÀ COSTITUZIONALE STRANIERA - SERVIZIO STUDI

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CORTE COSTITUZIONALE
        SERVIZIO STUDI

     Area di diritto comparato

SEGNALAZIONI SULL’ATTUALITÀ
 COSTITUZIONALE STRANIERA

                            a cura di
                      Carmen Guerrero Picó
                      Sarah Pasetto
                      Maria Theresia Rörig
                      Céline Torrisi
                            con il coordinamento di
                      Paolo Passaglia

         n. 2 (aprile 2017)
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SOMMARIO

Spagna
  GIURISDIZIONE COSTITUZIONALE – COMPOSIZIONE
  Camera dei deputati, proposizione non legislativa del 28 marzo 2017
  sulla riforma della legge organica del Tribunale costituzionale ........................ 5

Francia
  PROCESSO – GARANZIA DEL NE BIS IN IDEM
  Conseil constitutionnel, decisione n. 2016-621 QPC del 30 marzo 2017,
  Société Clos Teddi et autre ................................................................................ 7

Regno Unito
  UNIONE EUROPEA (RECESSO DALLA)
  Avvio della procedura di recesso dall’Unione europea ..................................... 9

Venezuela
  PARLAMENTO – FUNZIONAMENTO
  Tribunale supremo di giustizia, sentenze nn. 155-158, esautorazione
  dell’Assemblea nazionale da parte della Sala costituzionale ........................... 11

Stati Uniti
  GIURISDIZIONE SUPREMA – COMPOSIZIONE
  La nomina di Neil Gorsuch alla Corte suprema federale ................................ 15

Francia
  PROCESSO – DIFENSORE (SEGRETO PROFESSIONALE)
  Conseil constitutionnel, decisione n. 2017-623 QPC del 7 aprile 2017,
  Conseil national des barreaux ........................................................................ 21

Francia
  REATI E PENE – TERRORISMO
  Conseil constitutionnel, decisione n. 2017-625 QPC del 7 aprile 2017,
  M. Amadou S. .................................................................................................. 23
Regno Unito
 PARLAMENTO – ELEZIONI (INDIZIONE)
  Decisione di indire elezioni legislative anticipate ........................................... 27

Spagna
 GIURISDIZIONE COSTITUZIONALE – TRASPARENZA
  Il Tribunale costituzionale primo nel ranking ufficiale della trasparenza
  per gli organi costituzionali e le authorities .................................................... 31
SPAGNA
                 GIURISDIZIONE COSTITUZIONALE – COMPOSIZIONE

  Camera dei deputati, proposizione non legislativa del 28 marzo
      2017 sulla riforma della legge organica del Tribunale
                          costituzionale

                                                                                         04/04/2017

   Il 28 marzo 2017, la Camera dei deputati ha approvato una proposizione non
legislativa del gruppo parlamentare Ciudadanos, riguardante la riforma del
Tribunale costituzionale spagnolo 1.

   Ciudadanos ha criticato la circostanza che il collegio del Tribunale
costituzionale sia oggetto di ripartizione per “quote” tra i grandi partiti. A suo
avviso, sarebbero due i problemi che si ripercuotono negativamente sul massimo
interprete costituzionale. In prima battuta, il criterio di selezione meritocratica
previsto dalla Costituzione ha gradualmente ceduto di fronte agli interessi politici
dei partiti popolare e socialista, che si spartiscono le nomine senza che questo
desti più stupore, essendo ormai accettata la “normalità” della situazione. In
secondo luogo, osserva con preoccupazione il discredito dell’organo, discredito
che ritiene “ingiusto” per la qualità del suo operato, che deve essere valorizzato,
dando una immagine di imparzialità, obiettività ed indipendenza dai partiti.

   I deputati dei gruppi parlamentari popolare e socialista hanno espresso il loro
dissenso sulla ipotetica crisi di legittimazione del Tribunale costituzionale e sulla
sua presunta mancanza di autorevolezza, manifestando inoltre i loro dubbi
sull’opportunità di porre in questione la legittimazione dell’organo in un momento
particolarmente delicato, in cui le autorità catalane si rifiutano di dare esecuzione
alle sue pronunce sull’assunto di una sua presunta polarizzazione 2. Tuttavia,

   1
     Il testo inizialmente presentato e la trascrizione del dibattito svoltosi nella seduta plenaria del
28 marzo alla Camera sono reperibili on line alla pagina http://www.congreso.es/
portal/page/portal/Congreso/Congreso/Iniciativas?_piref73_2148295_73_1335437_1335437.next
_page=/wc/servidorCGI&CMD=VERLST&BASE=IW12&FMT=INITXDSS.fmt&DOCS=1-
1&DOCORDER=FIFO&OPDEF=ADJ&QUERY=%28162%2F000365*.NDOC.%29.
   2
      Ad ulteriore dimostrazione delle tensioni manifestatesi dopo le recenti condanne dell’ex
presidente catalano Mas e di altri membri del suo governo per aver disobbedito il Tribunale
costituzionale, il 3 aprile l’associazione di avvocati catalani Drets presentato una querela contro i
giudici costituzionali che hanno confermato la legittimità della novella della LOTC operata dalla
legge organica n. 15/2015, accusandoli di prevaricazione. Fonte: Una organización abogados
                                                                                                   5
hanno concordato sui benefici di una riforma della legge organica sul Tribunale
costituzionale.

   L’introduzione di alcuni emendamenti al testo iniziale, presentato il 17 marzo,
ha fatto sì che l’iniziativa fosse sostenuta dai gruppi socialista e popolare 3. Hanno
votato contro Unidos Podemos-En Comú Podem-En Marea, Esquerra
Republicana, il gruppo parlamentare basco (EAJ-PNV) ed alcuni deputati del
gruppo misto.

                                                 ***

   La proposta non legislativa approvata manifesta la volontà della Camera di
intraprendere una riforma della legge organica del Tribunale costituzionale allo
scopo di rafforzare l’indipendenza dell’organo e di rendere più efficace la sua
azione. Sarà istituito un gruppo di lavoro all’uopo, con la partecipazione di tutti i
gruppi parlamentari, che, entro un termine massimo di otto mesi, proponga le
riforme che ritenga necessarie al fine di:

   i) promuovere un vero ed efficace controllo delle competenze tecniche e di
idoneità dei candidati a diventare giudice costituzionale, rivedendo i requisiti per
la nomina;

   ii) garantire la massima imparzialità dei candidati, rafforzando le cause di
incompatibilità e rivedendo i requisiti di anzianità nell’esercizio di professioni
giuridiche, la durata del mandato e l’età di pensionamento;

   iii) garantire il rispetto dei termini massimi stabiliti affinché il Tribunale
costituzionale si pronunci sulle cause pendenti, specialmente nei casi in cui siano
interessati diritti fondamentali.

                                                                       Carmen Guerrero Picó

catalanes se querella en Supremo contra miembros TC, in La Vanguardia, 03/04/2014,
http://www.lavanguardia.com/vida/20170403/421421293927/una-organizacion-abogados-
catalanes-se-querella-en-supremo-contra-miembros-tc.html.
   Si attende per il 4 aprile che il Tribunale costituzionale sospenda la parte della legge catalana
sul bilancio che autorizza lo stanziamento di fondi pubblici a sostegno di una prossima
consultazione indipendentista. Fonte: El Constitucional suspenderá este martes la partida del
presupuesto catalán para el referéndum, in El País, 04/04/2017, http://ccaa.elpais.com/ccaa/
2017/04/03/catalunya/1491239532_792687.html.
    3
        Il testo di compromesso approvato è consultabile                  on   line   alla   pagina
http://www.congreso.es/docu/tramit/LegXII/162.365.pdf.
6
FRANCIA
                     PROCESSO – GARANZIA DEL NE BIS IN IDEM

  Conseil constitutionnel, decisione n. 2016-621 QPC del 30 marzo
                    2017, Société Clos Teddi et autre

                                                                                    04/04/2017

  Il Conseil constitutionnel è stato adito dal Conseil d’État, che ha sollevato una
questione prioritaria di costituzionalità avente ad oggetto l’art. L. 8253-1 del
Codice del lavoro, come modificato dalla legge finanziaria per il 2013, n. 2012-
1509 del 29 dicembre 2012 1.

   Le disposizioni dell’art. L. 8253-1 del Codice del lavoro disciplinano le
sanzioni irrogabili in caso di impiego di uno straniero non autorizzato ad
esercitare un’attività lavorativa in Francia. Nello specifico, stabiliscono che, in
questi casi, il datore di lavoro deve pagare un contributo speciale il cui importo è,
nel massimo, uguale a 5.000 volte l’importo orario dello stipendio minimo
garantito.

   I ricorrenti nel giudizio a quo sostenevano che tali disposizioni, nella parte in
cui non escludevano la possibilità di applicare, per gli stessi fatti, le pene sancite
dall’art. L. 8256-2 del Codice del lavoro (secondo cui, per gli stessi fatti, è
irrogabile una pena di cinque anni di reclusione ed una multa di 15.000 euro),
fossero contrari ai principi di necessità e di proporzionalità dei reati e delle pene,
in quanto portavano un datore di lavoro a poter essere perseguito e sanzionato due
volte per gli stessi fatti.

   Applicando la sua giurisprudenza consolidata in materia di cumulo delle
sanzioni e delle pene 2, il Conseil constitutionnel ha stabilito che le sanzioni
irrogabili, per gli stessi fatti, in applicazione degli artt. L. 8253-1 e L. 8256-2,
erano di natura diversa. Dopo aver sottolineato che le pene pecuniarie contemplate
negli artt. L. 8253-1 e L. 8256-2 erano equivalenti, il Conseil ha ricordato la

   1
       Il testo della decisione è reperibile on line alla pagina http://www.conseil-
constitutionnel.fr/conseil-constitutionnel/francais/les-decisions/acces-par-date/decisions-depuis-
1959/2017/2016-621-qpc/decision-n-2016-621-qpc-du-30-mars-2017.148873.html.
   2
     V. Il principio del ne bis in idem [Comp. 208, giugno 2016], 23 ss., reperibile on line
alla pagina http://www.cortecostituzionale.it/documenti/convegni_seminari/CC_SS_nebis
2016.pdf.
                                                                                                7
possibilità, per il giudice penale, di condannare l’autore del reato di impiego di
una persona straniera non autorizzata ad esercitare un’attività lavorativa in Francia
ad una pena reclusiva, qualora si tratti di una persona fisica, o allo scioglimento,
qualora si tratti di una persona giuridica. Il Conseil ha quindi considerato che i
fatti contemplati e sanzionati dagli articoli precitati del Codice del lavoro devono
essere considerati come suscettibili di essere oggetto di sanzioni di natura diversa.
Di conseguenza, ha stabilito che le disposizioni contestate non violano il principio
di necessità e di proporzionalità dei reati e delle pene.

  In definitiva, il Conseil constitutionnel ha considerato le disposizioni contestate
conformi alla Costituzione.

                                                                      Céline Torrisi

8
REGNO UNITO
                           UNIONE EUROPEA (RECESSO DALLA)

          Avvio della procedura di recesso dall’Unione europea

                                                                                        07/04/2017

    Il 29 marzo 2017, alle ore 12,30 britanniche, il Primo ministro britannico
Theresa May ha fatto recapitare al Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk
la notifica necessaria ai sensi dell’art. 50 del Trattato sull’Unione europea per
avviare la procedura di recesso dall’Unione europea 1. Si tratta, per un verso, del
culmine del processo iniziato con il voto favorevole all’uscita espresso dalla
popolazione britannica nel referendum del 23 giugno 2016 e che ha visto
l’emissione, da parte della Corte suprema del Regno Unito, della sentenza R (on
the application of Miller and another) v Secretary of State for Exiting the
European Union 2 e l’approvazione dello European Union (Withdrawal) Act 2017
da parte del Parlamento il 13 marzo 2017 3. Per altro verso, la notifica costituisce
l’inizio di un processo della durata di due anni (prorogabili) entro i quali il Regno
Unito e l’Ue dovranno trovare un accordo sui termini delle loro future relazioni.

   Non è possibile attualmente prevedere quando verrà meno l’incertezza che
tuttora circonda questioni di grande rilievo – tra cui i diritti dei cittadini Ue
residenti nel Regno Unito e quelli dei cittadini britannici residenti negli altri Stati
membri, nonché la disciplina del confine con la Repubblica d’Irlanda – e gli altri

   1
       Article 50: May signs letter that will trigger Brexit, in BBC News, 29 marzo 2017,
http://www.bbc.com/news/uk-politics-39422353. Il quotidiano The Guardian azzarda un
pronostico sugli sviluppi futuri: J. RANKIN, The countdown: how the UK’s departure from the EU
could unfold, 29 marzo 2017, https://www.theguardian.com/politics/2017/mar/29/brexit-
countdown-how-uks-divorce-from-eu-could-unfold. Il testo della lettera è reperibile al seguente
indirizzo     Internet:   http://www.independent.co.uk/news/uk/politics/article-50-letter-read-full-
brexit-theresa-may-takes-uk-out-of-eu-statement-a7655566.html.
   2
      Per ulteriori dettagli, si v. il dossier di attualità costituzionale, a cura dell’Area di diritto
comparato, su La “Brexit” dopo la sentenza R (on the application of Miller and another) v
Secretary of State for Exiting the European Union (Appellant), [2017] UKSC 5, del 24 gennaio
2017, pubblicato nel febbraio 2017; nonché la segnalazione R (on the application of Miller and
another) v Secretary of State for Exiting the European Union, 24 gennaio 2017 – [2017] UKSC 5,
inviata tramite e-mail del 24 gennaio 2017.
   3
     Per ulteriori dettagli, si v. la segnalazione, a cura dell’Area di diritto comparato, dal titolo
Regno Unito – Brexit: European Union (Notification of Withdrawal) Act 2017 e riflessi del
referendum in Scozia e nell’Irlanda del Nord, inviata tramite e-mail del 15 marzo 2017.
                                                                                                     9
innumerevoli dettagli della c.d. special partnership che la premier May intende
proporre all’Ue, anche alla luce del desiderio del Governo britannico di evitare di
alimentare le già aspre polemiche che da subito hanno contrassegnato questa
vicenda. A livello europeo, il Governo dovrà probabilmente fare i conti con un
atteggiamento “punitivo” da parte delle autorità Ue, che vorranno dissuadere
l’uscita di altri Stati membri. A livello interno, la May dovrà affrontare la
spaccatura nel Partito conservatore, di cui una parte significativa contesta la c.d.
hard Brexit annunciata dal Governo, oltre agli sforzi dei sostenitori del Remain
(un importante esponente dei quali è l’ex-Primo ministro Tony Blair) di rovesciare
il processo di uscita.

    Le stesse modalità con cui operare la scissione tra i due ordinamenti giuridici
rimangono da determinare: il c.d. Great Repeal Bill auspicato difficilmente avrà
gli effetti “drastici” paventati, alla luce del grado di compenetrazione tra i due
sistemi; e, da ultimo, non potranno non avere ripercussioni le intenzioni della
Scozia di secedere dal Regno Unito, che, avallate dal voto favorevole del
Parlamento scozzese del 28 marzo 2017, potranno essere formalmente oggetto di
negoziati tra il Governo scozzese guidato dalla First Minister Nicola Sturgeon ed
il Governo britannico 4.

                                                                       Sarah Pasetto

     4
      S. CARRELL, Scottish parliament votes for second independence referendum, in The
Guardian, 28 marzo 2017, https://www.theguardian.com/politics/2017/mar/28/scottish-
parliament-votes-for-second-independence-referendum-nicola-sturgeon.
10
VENEZUELA
                           PARLAMENTO – FUNZIONAMENTO

         Tribunale supremo di giustizia, sentenze nn. 155-158,
       esautorazione dell’Assemblea nazionale da parte della Sala
                             costituzionale

                                                                                       10/04/2017

   L’Assemblea nazionale venezuelana, controllata dall’opposizione al Presidente
della Repubblica, Nicolás Maduro, e la Sala costituzionale del Tribunale supremo
di giustizia, ritenuta filogovernativa, sono state al centro di un grave conflitto
istituzionale dalle elezioni parlamentari svoltesi nel mese di dicembre del 2015.
La Sala costituzionale aveva ordinato di sospendere l’elezione di tre candidati per
lo stato dell’Amazonas per irregolarità elettorali, ma l’assemblea aveva ignorato le
sue decisioni, accettando il giuramento dei tre candidati. Così facendo, secondo la
Sala costituzionale, il Parlamento si era collocato in una situazione di “ribellione
ed oltraggio”, dalla quale derivava la nullità di tutte le leggi adottate 1. Come è
noto, la situazione si è ulteriormente aggravata nelle ultime settimane.

   Con la sentenza n. 155 2, del 27 marzo 2017, la Sala costituzionale ha annullato
l’acuerdo dell’Assemblea nazionale, del 21 marzo, sulla riattivazione del processo
di applicazione della Carta interamericana dell’OSA (Organizzazione degli Stati
americani), come meccanismo di risoluzione pacifica dei conflitti per ripristinare
l’ordine costituzionale in Venezuela. Attraverso questo atto, il Parlamento
chiedeva al Consiglio permanente dell’OSA una valutazione degli ultimi sviluppi

   1
     Per un resoconto dettagliato dei risvolti di questa crisi durante il 2016, v. A.R. BREWER-
CARÍAS, La corrupción institucional en Venezuela: la perversión del Estado de Derecho por obra
del juez constitucional, relazione presentata al XIII Congreso Iberoamericano de Derecho
Constitucional. Trayectoria y porvenir del constitucionalismo contemporáneo, Instituto de
Investigaciones Jurídicas de la Universidad Nacional Autónoma de México, 02/02/2017, Città del
Messico, http://allanbrewercarias.net/site/wp-content/uploads/2017/02/Brewer.-LA-CORRUPCI%
C3%93N-INSTITUCIONAL-VLA..-XIII-Congreso-Iberoam.-Dcho.-Const.-M%C3%A9xico-feb-
2017.pdf.
    Una versione in lingua italiana della Costituzione del Venezuela è reperibile on line alla pagina
http://www.consulvenenap.com/wp/wp-content/uploads/2016/05/COSTITUZIONE_CONSULADO-
definitiva.pdf.
   2
         Il testo della sentenza n. 155 è reperibile on                        line   alla    pagina
https://es.scribd.com/document/343616814/TSJ-Venezuela-Sentencia-155.
                                                                                                  11
della grave crisi sociale ed istituzionale del paese e chiedeva che intervenisse per
restituire il diritto di voto ai cittadini venezuelani. Si chiedeva altresì la
liberazione dei membri dell’opposizione in carcere, la creazione di un canale
umanitario che garantisse l’accesso immediato dalla popolazione ad alimenti e
medicinali e la garanzia del rispetto della separazione dei poteri e dei diritti
umani.

   La sentenza ha dichiarato nullo l’acuerdo ritenendo che fosse espressione della
volontà dell’Assemblea nazionale di non rispettare la Costituzione né la
giurisprudenza costituzionale, comportamento costitutivo del reato di tradimento
alla patria. Inoltre, la Sala costituzionale ha deciso di adottare una serie di misure
cautelari volte a garantire la stabilità del paese. Così, ha ordinato al Presidente
della Repubblica: di adottare le misure internazionali che ritenga rilevanti per la
salvaguardia dell’ordine costituzionale; di adottare sine die le misure
costituzionali previste per lo stato di emergenza (senza sottoporsi al controllo del
parlamento) e di esercitare la funzione legislativa. Riguardo alle immunità
parlamentari, la Sala ha ritenuto opportuno chiarire che queste sono incompatibili
con la situazione di oltraggio in cui si trova l’Assemblea nazionale e che non
proteggono i deputati in caso di commissione di illeciti costituzionali e penali.

   Con la sentenza n. 156 3, del 29 marzo 2017, ha Sala costituzionale ha giudicato
un ricorso di interpretazione riguardante l’art. 33 della legge organica sugli
idrocarburi, secondo cui la costituzione di imprese miste pubblico-private nel
settore petrolifero richiede la previa approvazione dell’Assemblea nazionale. La
Sala ha constatato che il Parlamento non poteva di fatto esercitare queste funzioni
per il suo comportamento oltraggioso e, di conseguenza, ha stabilito che sarebbe
stato l’esecutivo ad autorizzare la costituzione delle imprese miste. Inoltre, ha
deciso di assumere direttamente i poteri legislativi.

   Il 31 marzo, il Procuratore generale della Repubblica, evidenziando le tensioni
che queste pronunce hanno provocato anche all’interno dell’esecutivo, ha
denunciato pubblicamente la rottura dell’ordine costituzionale democratico e si
sono susseguite le dichiarazioni di condanna da parte della comunità
internazionale, in particolare dell’OSA e del Mercosur, che hanno chiesto di porre
fine immediatamente a quello che è stato definito un coup d’état giudiziario.

  Accedendo alle richieste del Presidente Maduro (veicolate attraverso il
Consiglio nazionale della difesa), la Sala costituzionale ha deciso di rivedere

     3
         Il    testo   della    sentenza n.   156  si trova on     line   alla   pagina
https://drive.google.com/file/d/0B4QT-QeiO8NtV0ZVNmZMTXd5amM/view.
12
quanto deciso con le sentenze nn. 155 e 156, che sono state revocate parzialmente,
d’ufficio, con le sentenze nn. 157 e 158 4, del 1º aprile, cc.dd. aclaratorias (di
chiarimento). Il Presidente del Tribunale supremo di giustizia ha dichiarato ai
mezzi di comunicazione che le decisioni della Sala costituzionale non hanno
spogliato l’Assemblea nazionale delle sue prerogative, né hanno annullato le sue
funzioni; esse, inoltre, riconoscono l’immunità parlamentare come garanzia della
funzione legislativa. Tuttavia, lo stesso Presidente ha ritenuto che sia
responsabilità esclusiva dell’organo legislativo ripristinare l’esercizio legittimo
delle proprie competenze costituzionali, fare proprie le decisioni del potere
giudiziario e sottoporsi allo stato di diritto.

   La dottrina 5 ha evidenziato che la revisione delle sentenze nn. 155 e 156 non
ha interessato la dichiarazione secondo cui i deputati hanno commesso reato di
tradimento alla patria, né hanno inciso sulla eliminazione del controllo
parlamentare sulla creazione di imprese miste nel settore degli idrocarburi. Inoltre,
le sentenze nn. 157 e 158 hanno ribadito che l’Assemblea nazionale non può
esercitare le sue funzioni costituzionali in conseguenza dell’oltraggio commesso,
confermando ulteriormente la sua esautorazione.

   4
        Il testo delle sentenze nn. 157-158 è reperibile on line alla pagina
http://www.panorama.com.ve/politicayeconomia/Sala-Constitucional-del-TSJ-publica-aclaratori
a-sobre-sentencias-numero-155-y-156-20170404-0096.html.
   5
      Per i primi commenti dottrinali delle sentenze segnalate si vedano: A. R. BREWER-CARÍAS, La
consolidación de la dictadura judicial: La Sala Constitucional, en un juicio sin proceso, usurpó
todos los poderes del Estado, decretó inconstitucionalmente un estado de excepción y eliminó la
inmunidad parlamentaria. (Sentencia No. 155 de la Sala Constitucional), New York, 29 marzo
2017, http://allanbrewercarias.net/site/wp-content/uploads/2017/04/148.-doc.-Brewer.-Consoli
daci%C3%B3n-dictadura-judicial.-Sentencia-155-SC-27-marzo-2017.pdf; El reparto de despojos:
la usurpación definitiva de las funciones de la Asamblea Nacional por la Sala Constitucional del
Tribunal Supremo de Justicia al asumir el poder absoluto del Estado. (Sentencia no. 156 de la
Sala Constitucional), New York, 29 marzo 2017, http://allanbrewercarias.net/site/wp-
content/uploads/2017/04/149.-doc.-Brewer.-Usurpaci%C3%B3n-definitriva-funciones-AN-por-al-
Sala-Const.-Sent-156-SC-29.3.pdf; La nueva farsa del juez constitucional controlado: la
inconstitucional y falsa “corrección” de la usurpación de funciones legislativas por parte de la
Sala Constitucional del Tribunal Supremo. (Sentencias no. 157 y 158 de 1º de abril de 2017), New
York, 5 aprile 2017, http://allanbrewercarias.net/site/wp-content/uploads/2017/04/151.-doc.-
Brewer-Nueva-farsa-del-Juez-Constitucional.-Falsa-correcci%C3%B3n.-Sentencias-Sala-Const
it.-157-y-158-.-4-4-2017.pdf; e R. J. DUQUE CORREDOR, Fraude procesal de los magistrados
de la Sala Constitucional, 4 aprile 2017, http://justiciayecologiaintegral.blogspot.com/2017/04/
fraude-procesal-de-los-magistrados-de.html?spref=fb&m=1.
                                                                                              13
Il 5 aprile l’Assemblea nazionale ha reagito attivando il procedimento per
rimuovere i magistrati della Sala costituzionale del Tribunale supremo di
giustizia, per la loro responsabilità nella rottura dell’ordine costituzionale.

                                                        Carmen Guerrero Picó

14
STATI UNITI
                       GIURISDIZIONE SUPREMA – COMPOSIZIONE

         La nomina di Neil Gorsuch alla Corte suprema federale

                                                                                    10/04/2017

   Il 7 aprile 2017, il candidato alla Corte suprema federale Neil Gorsuch ha
ricevuto la conferma da parte del Senato statunitense 1. Gorsuch, la cui candidatura
era stata annunciata il 31 gennaio 2017 dal Presidente Trump in una cerimonia
alquanto insolita (essendosi svolta in diretta televisiva), presterà giuramento il 10
aprile 2017 e diventerà così il 113° Justice della massima corte federale, andando
ad occupare il seggio resosi vacante a seguito della scomparsa improvvisa del
Justice Antonin Scalia nel febbraio 2016.

   Gorsuch è nato il 29 agosto 1967 ed ha frequentato la Columbia University, la
Harvard Law School 2 e lo University College della Oxford University,
conseguendo un dottorato sotto la direzione di John Finnis. È stato assistente
presso la corte d’appello federale per il D.C. Circuit e presso la Corte suprema
federale; in quest’ultima posizione, ha lavorato per i Justices Byron White e
Anthony Kennedy. Ha anche svolto la carriera forense ed ha lavorato presso il
Dipartimento di giustizia.

   Una questione di grande interesse per i giuristi statunitensi è la composizione
religiosa della massima corte federale, ora costituita da cinque cattolici e tre ebrei.
Cattolico alla nascita, Gorsuch attualmente frequenta una chiesa episcopale le cui
posizioni su temi politici sembrano essere relativamente progressiste 3. Qualora
venisse considerato un cristiano protestante, Gorsuch sarebbe il primo Justice
protestante dal pensionamento del Justice David Souter.

   Dal 2006, Gorsuch è uno dei dodici giudici della corte d’appello del Tenth
Circuit, la giurisdizione federale che tratta i ricorsi di secondo grado provenienti
dagli stati del Colorado, Kansas, New Mexico, Oklahoma, Utah e Wyoming.

   1
      A. LIPTAK, Senate Confirms Gorsuch as Supreme Court Justice, in The New York Times, 7
aprile 2017, https://www.nytimes.com/2017/04/07/us/politics/neil-gorsuch-supreme-court.html.
   2
       Gorsuch era compagno di corso dell’ex-Presidente degli Stati Uniti Barack Obama.
   3
     D. BURKE, What is Neil Gorsuch’s religion? It’s complicated, in CNN Politics, 20 marzo
2017, http://edition.cnn.com/2017/03/18/politics/neil-gorsuch-religion/.
                                                                                            15
Gorsuch è di ideologia conservatrice. Convinto sostenitore del Partito
repubblicano e membro della Federalist Society, ha scritto un libro contro
l’eutanasia 4. Per quanto riguarda le sue posizioni giuridiche, è un sostenitore del
textualism, ovvero l’adesione alla formulazione lessicale dei testi legislativi, e
dell’originalism, alla stessa stregua dei Justices Scalia e Thomas, secondo cui la
Costituzione deve essere interpretata secondo le percezioni dei Padri fondatori. Il
sito SCOTUSblog analizza in dettaglio le posizioni di Gorsuch su una serie di
questioni giuridiche, essenzialmente in base alla sua attività giurisdizionale 5.

     La nomina dei giudici della Corte suprema federale

    La nomina dei giudici alla massima corte federale prevede una serie di
passaggi disciplinati dalla Costituzione e dalla consuetudine. In particolare,
l’Article 2, Section 2, Clause 2 della Costituzione prevede che al Presidente “sarà
attribuito il potere di […] [proporre] e, sentito il parere e con il consenso del
Senato, nominerà […] i giudici della Corte Suprema”.

    A seguito della candidatura da parte del Presidente degli Stati Uniti, viene
indetta una serie di udienze dinanzi al United States Senate Committee on the
Judiciary, o Senate Judiciary Committee 6, durante le quali il candidato stesso ed
altre personalità rilevanti vengono chiamate a rispondere a domande volte a
valutare le competenze e posizioni giuridiche del candidato; si tratta di una prassi
consolidatasi solamente a partire dal 1955. In base all’esito delle udienze, il
Committee può decidere se inoltrare al Senato statunitense la candidatura per la
conferma, accompagnata da una relazione in cui esso esprime il proprio parere
(positivo, negativo o neutro). Il Senato, riunito in seduta plenaria, esamina la
candidatura. La conferma può essere concessa per mezzo di un semplice voto a
maggioranza, anche se la minaccia di un filibuster, che prolungherebbe il dibattito
a tempo indeterminato, potrebbe far sì che si rendano necessari sessanta voti a
favore della cloture. Ciò porrebbe fine al dibattito ed obbligherebbe i senatori a
procedere ad una votazione. Una volta ottenuta tale conferma, il Presidente può
ufficialmente nominare il candidato alla Corte suprema.

     4
     The Future of Assisted Suicide and Euthanasia, del 2009, edito dalla Princeton University
Press.
     5
      Le analisi sono reperibili al seguente indirizzo Internet: http://www.scotusblog.com/
category/special-features/a-close-look-at-judge-neil-gorsuchs-jurisprudence/.
     6
     La commissione speciale del Senato che supervisiona il Dipartimento di giustizia e le annesse
agenzie, tra cui anche la Federal Bureau of Investigation ed il Department of Homeland Security;
il Committee svolge anche un ruolo importante nella valutazione delle nomine giudiziali e ad altre
cariche federali, nonché dei disegni di legge.
16
Una volta ottenuta l’approvazione del Senato, il Segretario dell’organo
legislativo emana una risoluzione di conferma, che viene trasmessa alla Casa
Bianca. Il Presidente redige e firma un documento di commissione, al quale deve
essere apposto il timbro ufficiale del Dipartimento di giustizia statunitense. È la
data del documento a determinare l’anzianità del giudice. Successivamente, si
svolge una cerimonia in cui il Justice deve prestare il giuramento costituzionale
(Constitutional Oath) al pari di tutti gli ufficiali federali e statali sotto il rango del
Presidente, nonché il giuramento giudiziale (Judicial Oath) applicabile ai giudici
federali.

   I tempi della procedura di approvazione dei candidati si sono allungati a partire
dalla Presidenza Reagan, a causa della percepita politicizzazione del ruolo dei
giudici e, dunque, della procedura di nomina. In media, sono necessari circa
settanta giorni. Eccezione particolare è costituita dal caso della nomina di Merrick
Garland, il candidato designato, senza successo, da Barack Obama, la cui
candidatura è rimasta al vaglio del Senato per una durata di tempo senza
precedenti.

   La Costituzione tace sui requisiti delle persone che possono essere nominate
alla Corte suprema; l’unica condizione costituzionale è la conferma da parte del
Senato. In pratica, possono essere nominati giudici, ma anche politici ed altre
figure ritenute, dal Presidente, adatte alla carica 7. Come noto, i Presidenti tendono
a nominare candidati che condividano la loro ideologia, anche se l’attività
concreta del Justice, una volta nominato alla massima corte, può ovviamente
discostarsene.

   La nomina di Gorsuch

    La nomina di Gorsuch è stata circondata sin dall’inizio da una forte
politicizzazione e da polemiche, come del resto era prevedibile alla luce delle
controversie che circondano la figura del Presidente che lo ha nominato, nonché
del rifiuto categorico del senatore McConnell, leader della maggioranza al Senato,
di avviare le udienze per trattare la candidatura del giudice Merrick Garland,
avanzata dal Presidente Obama subito dopo la scomparsa del Justice Scalia
(l’impasse ha portato alla decadenza della candidatura di Garland il 3 gennaio). I
senatori del Partito democratico hanno contestato inoltre le posizioni a loro avviso
eccessivamente conservatrici di Gorsuch.

   7
      Si pensi ad es. alla Justice Elena Kagan, già rettrice della Harvard Law School nonché
Solicitor General, ovvero Avvocato Generale dello Stato federale.
                                                                                         17
I democratici avevano annunciato che avrebbero invocato il c.d. filibuster,
ovvero si sarebbero opposti ad ogni votazione sulla nomina. Secondo la Rule 22
del regolamento che disciplina delle procedure nel Senato, tale filibuster poteva
essere superato con la procedura della cloture, ovvero con l’ottenimento di 60 voti
favorevoli a procedere alla votazione finale sulla nomina. Giovedì 6 aprile 2017, il
Partito repubblicano non è riuscito ad ottenere i 60 voti necessari; pertanto,
dinanzi alla scelta tra due possibilità – cioè, da un lato, il lasciar fallire il processo
di nomina, con un elevatissimo costo politico per il Presidente Trump e per il
senatore McConnell, e, dall’altro, l’invocare la c.d. nuclear option, ovvero
modificare il regolamento del Senato per eliminare la possibilità di opporre il
filibuster nel contesto delle nomine alla Corte suprema federale – ha prevalso la
seconda opzione.

   Era stato proprio il Partito democratico ad aver rimosso nel 2013 la possibilità
di opporre il filibuster contro le nomine effettuate dal Presidente, per superare la
paralisi dovuta alla costante opposizione degli esponenti repubblicani contro le
nomine giudiziali proposte dal Presidente Obama. Il filibuster era stato però
mantenuto per le nomine alla Corte suprema, in ossequio al ruolo fondamentale
dell’organo nell’assetto costituzionale statunitense.

   L’invocazione della nuclear option significa che per la conferma di Gorsuch,
nonché per ogni conferma futura dei candidati alla Corte suprema, sarà sufficiente
l’approvazione di una semplice maggioranza dei senatori.

   Anche per questo, si paventa la possibilità di un consolidamento eccessivo
dell’orientamento conservatore per la Corte, soprattutto perché il Partito
repubblicano potrebbe essere in grado di nominare ben tre ulteriori Justices, ciò
che andrebbe a ledere la percezione dell’imparzialità della Corte 8. Molti senatori
hanno espresso il timore che la mossa anti-ostruzionistica possa in futuro venire
estesa anche al procedimento di approvazione delle leggi, il che modificherebbe in

     8
      D. WEIGEL, With Gorsuch filibuster, Democrats look ahead to a ‘political’ Supreme Court, in
The Washington Post, 6 aprile 2017, https://www.washingtonpost.com/phttps://www.w
ashingtonpost.com/news/powerpost/wp/2017/04/06/with-gorsuch-filibuster-democrats-embrace-a-
political-supreme-court/werpost/senate-set-to-confirm-neil-gorsuch-to-supreme-court/2017/0
4/07/da3cd738-1b89-11e7-9887-1a5314b56a08_story.html?utm_term=.121a40fae866.             Si    v.
anche J. CARNEY, Dems block cloture on Gorsuch, setting up Senate ‘nuclear’ vote, in The Hill,
http://thehill.com/homenews/senate/327584-dems-block-cloture-on-gorsuch-setting-up-senate-
nuclear-vote; e G. STORH, Divisive Gorsuch Fight Leaves Political Mark on Supreme Court, in
Bloomberg Politics, 7 aprile 2017, https://www.bloomberg.com/politics/articles/2017-04-
07/divisive-gorsuch-fight-leaves-political-mark-on-supreme-court.
18
maniera definitiva il ruolo del Senato nella procedura legislativa, un ruolo finora
contrassegnato da maggiore ponderazione rispetto all’attività della Camera dei
rappresentanti 9.

                                                                          Sarah Pasetto

   9
     E. O’KEEFE – S. SULLIVAN, Senate set to confirm Neil Gorsuch to Supreme Court, in The
Washington Post, 7 aprile 2017, https://www.washingtonpost.com/phttps://www.washingtonpos
t.com/news/powerpost/wp/2017/04/06/with-gorsuch-filibuster-democrats-embrace-a-political-
supreme-court/werpost/senate-set-to-confirm-neil-gorsuch-to-supreme-court/2017/04/07/da
3cd738-1b89-11e7-9887-1a5314b56a08_story.html?utm_term=.121a40fae866.
                                                                                       19
FRANCIA
               PROCESSO – DIFENSORE (SEGRETO PROFESSIONALE)

   Conseil constitutionnel, decisione n. 2017-623 QPC del 7 aprile
                  2017, Conseil national des barreaux

                                                                                    10/04/2017

   Il Conseil constitutionnel è stato adito dal Conseil d’État, che ha sollevato una
questione prioritaria di costituzionalità avente ad oggetto i primi due commi
dell’art. L. 1453-8 del Codice del lavoro, come modificati dalla legge n. 2015-990
del 6 agosto 2015, sulla crescita, l’attività e l’uguaglianza delle chances
economiche 1.

   Le disposizioni contestate disciplinano la figura del difensore sindacale, la cui
funzione è di rappresentare il lavoratore o il datore di lavoro nei procedimenti
innanzi al tribunale o alla corte di appello dei probiviri. Nello specifico, le
disposizioni contestate definiscono le regole deontologiche alle quali è tenuto il
difensore sindacale, consistenti nel mantenimento del segreto professionale per
quanto riguarda tutte le questioni concernenti i procedimenti di produzione e
nell’obbligo di riservatezza su tutte le informazioni di natura confidenziale o
fornire come tali dalla persona assistita. Tali disposizioni stabiliscono anche che,
in caso di mancato rispetto di tali obblighi, il difensore sindacale possa essere
radiato.

   I ricorrenti nel giudizio a quo sostenevano che le disposizioni contestate
violassero il principio di uguaglianza davanti alla giustizia, in quanto il difensore
sindacale non sarebbe sottoposto agli stessi obblighi di riservatezza ai quali sono
sottoposti gli avvocati. A parere dei ricorrenti, gli obblighi di riservatezza ai quali
devono rispondere i difensori sindacali sarebbero insufficienti e non
assicurerebbero una tutela degli assistiti equivalente a quella garantita dal segreto
professionale degli avvocati, che si estende a tutti gli scambi ed a tutta la
corrispondenza con i loro assistiti.

   1
       Il testo della decisione è reperibile on line alla pagina http://www.conseil-
constitutionnel.fr/conseil-constitutionnel/root/bank/download/2017623QPC2017623qpc.pdf.
   Il relativo comunicato stampa è reperibile alla pagina http://www.conseil-
constitutionnel.fr/conseil-constitutionnel/francais/les-decisions/acces-par-date/decisions-depuis-
1959/2017/2017-623-qpc/communique-de-presse.148913.html.
                                                                                               21
Dopo aver ricordato le disposizioni legislative che disciplinano il segreto
professionale degli avvocati, gli obblighi dei difensori sindacali (e la sanzione
prevista in caso di mancato adempimento a tali obblighi), il Conseil
constitutionnel ha stabilito che le disposizioni contestate non violano il principio
di uguaglianza davanti alla legge. Ha considerato che esse garantiscono alle parti
del processo, che siano rappresentate da un avvocato o da un difensore sindacale,
protezioni equivalenti in materia di diritto di difesa e di parità delle armi. Di
conseguenza, il Conseil ha stabilito che, malgrado le differenze di status tra
avvocati e difensori sindacali, il legislatore ha previsto garanzie equivalenti per gli
assistiti, che siano rappresentati da un avvocato o da un difensore sindacale.
Donde la declaratoria di conformità delle disposizioni contestate alla Costituzione.

                                                                        Céline Torrisi

22
FRANCIA
                              REATI E PENE – TERRORISMO

   Conseil constitutionnel, decisione n. 2017-625 QPC del 7 aprile
                          2017, M. Amadou S.

                                                                                    10/04/2017

   Il Conseil constitutionnel è stato adito dalla Cour de cassation, che ha sollevato
una questione prioritaria di costituzionalità avente ad oggetto l’art. 421-2-6 del
Codice penale, come modificato dalla legge n. 2014-1353 del 13 novembre 2014,
sul rafforzamento delle disposizioni relative alla lotta contro il terrorismo, e l’art.
421-5 del medesimo codice 1.

   Le disposizioni contestate introducono la fattispecie di “impresa terroristica
individuale” e la pena ad essa relativa (dieci anni di reclusione e 150.000 euro di
multa). Nello specifico, tali disposizioni stabiliscono che il fatto di preparare, in
maniera individuale, la commissione di un atto terroristico sussiste qualora
ricorrano i seguenti elementi:

   – la persona deve prepararsi a commettere determinati reati (tassativamente
elencati);

   – la preparazione della commissione di detti reati, compiuti individualmente,
deve essere intenzionale ed idonea a commettere fatti volti a turbare gravemente
l’ordine pubblico mediante intimidazione o terrore;

   – la preparazione della commissione del reato deve essere caratterizzata
dall’unione di due fatti materiali, in quanto, da un lato, la persona deve possedere,
ricercare, procurarsi o fabbricare oggetti o sostanze idonee a creare un pericolo
per gli altri e, dall’altro, deve aver commesso uno dei fatti tassativamente elencati
dalle disposizioni contestate.

   I ricorrenti nel giudizio a quo sostenevano che le disposizioni contestate
violassero il principio di legalità dei reati e delle pene, giacché non definivano in

   1
       Il testo della decisione è reperibile on line alla pagina http://www.conseil-
constitutionnel.fr/conseil-constitutionnel/root/bank/download/2017625QPC2017625qpc.pdf.
   Il relativo comunicato stampa è reperibile alla pagina http://www.conseil-
constitutionnel.fr/conseil-constitutionnel/francais/les-decisions/acces-par-date/decisions-depuis-
1959/2017/2017-625-qpc/communique-de-presse.148905.html.
                                                                                               23
maniera precisa il reato di impresa terroristica individuale, incriminavano
numerose condotte, reprimevano fatti non suscettibili di condurre alla
commissione di atti terroristici e definivano un reato che si sostanziava
semplicemente in una intenzione. Inoltre, i ricorrenti affermavano che tali
disposizioni fossero lesive del principio di proporzionalità delle pene.

    Il Conseil constitutionnel ha stabilito che le disposizioni contestate definivano
il reato in maniera sufficiente e che, di conseguenza, non violavano il principio di
legalità dei reati e delle pene.

   Per quanto riguarda, invece, la conformità delle disposizioni contestate al
principio di proporzionalità, il Conseil, precisando quanto già in precedenti
pronunce affermato, ha formulato una riserva di interpretazione e censurato solo
parte delle disposizioni.
   Ha precisato, in un considérant de principe, che, qualora il legislatore volesse
reprimere la mera intenzione delittuosa o criminale, violerebbe il principio di
proporzionalità dei reati e delle pene. Sottolineando che le disposizioni contestate
non reprimono né l’esecuzione né l’inizio di esecuzione di un atto delittuoso o
criminale, bensì gli atti preparatori alla commissione degli stessi, il Conseil
constitutionnel ha stabilito che il legislatore non si è limitato alla repressione della
mera intenzione, in quanto, oltre alla necessità di inserirsi in un disegno
terroristico, il reato contestato è stato definito anche sulla base degli atti
preparatori atti a ledere la persona umana.

   Il Conseil ha poi emesso una riserva di interpretazione in merito alla ricerca
della prova dell’intenzione dell’autore. Al riguardo, ha stabilito che tale prova non
può risultare dai soli fatti materiali definiti dalle disposizioni contestate come atti
preparatori. Tali fatti materiali debbono essere unificati dall’intenzione.

   Il Conseil constitutionnel ha poi dichiarato incostituzionali le disposizioni
contestate nella parte in cui stabilivano che poteva costituire un atto preparatorio
alla commissione di un reato il fatto di “ricercare […] oggetti o sostanze idonei a
creare un danno per gli altri”. A parere del Conseil, non avendo circoscritto gli atti
che potevano costituire tale ricerca all’ambito dell’impresa individuale
terroristica, il legislatore aveva consentito che venissero repressi fatti che non
concretizzavano, di per sé, la volontà di preparare un reato. Ha quindi dichiarato
le parole “de rechercher”, di cui 1° del par. I dell’art. 421-2-6 del Codice penale,
contrarie al principio di necessità dei reati e delle pene.

24
Con questa eccezione e con la riserva di interpretazione inerente alle
disposizioni del par. 16 dell’art. 421-2-6, il Conseil constitutionnel ha dichiarato le
disposizioni contestate conformi alla Costituzione.

                                                                        Céline Torrisi

                                                                                    25
REGNO UNITO
                         PARLAMENTO – ELEZIONI (INDIZIONE)

              Decisione di indire elezioni legislative anticipate

                                                                                       19/04/2017

   Il 18 aprile 2017, il Primo ministro del Regno Unito, Theresa May, ha
annunciato l’intenzione di indire nuove elezioni legislative nel mese di giugno
2017. Si tratta di una decisione del tutto inattesa, soprattutto alla luce del fatto che
la stessa May si era ripetutamente espressa in senso fortemente contrario allo
svolgimento di nuove elezioni nonostante i molteplici appelli in tal senso giunti a
seguito dell’esito del referendum favorevole alla Brexit. Il Parlamento attuale
verrà sciolto il 2 maggio 2017, per permettere l’approvazione delle leggi più
urgenti (soprattutto il Finance Act per finanziare le istituzioni di governo per
l’anno corrente 1). Le elezioni per i 650 componenti della House of Commons
dovrebbero svolgersi l’8 giugno 2017.

   I partiti avranno circa due settimane di tempo per nominare i candidati da
presentare. Si ricorda che il Regno Unito utilizza la formula elettorale
maggioritaria uninominale, nota anche come “first past the post”.

   Il Fixed-Term Parliaments Act 2011 ha introdotto l’obbligo di indire elezioni
legislative a scadenze regolari, nello specifico ogni cinque anni 2. La legge prevede
la possibilità di indire elezioni anticipate se i due terzi dei deputati della Camera
dei Comuni sono a favore dello scioglimento del Parlamento e dello svolgimento
delle nuove elezioni.

   Poco dopo l’annuncio della May, il leader del Partito laburista, Jeremy Corbyn,
ha comunicato il proprio sostegno all’iniziativa, accogliendola come
un’opportunità di tornare al governo 3. In realtà, la situazione si presenta assai

   1
    J. ROZENBERG, The General Election: A Lawyer Writes, pagina Facebook personale, 18 aprile
2017, https://www.facebook.com/JoshuaRozenbergQC/posts/296334940788429.
   2
      In precedenza, lo scioglimento del Parlamento era prerogativa regia del sovrano, esercitata
nella storia recente solo su “consiglio” del Primo ministro.
   3
     Quello del 18 aprile 2017, a cura della ICM Unlimited, vede un vantaggio del Partito
conservatore di 18 punti rispetto al Partito laburista. In particolare, le intenzioni di voto indicate
sono le seguenti: Partito conservatore – 46%; Partito laburista – 25%; Partito liberaldemocratico –
11%; UKIP (partito Euroscettico ultranazionalista) – 8%; Verdi – 4% (https://www.icmunli
mited.com/polls/).
                                                                                                   27
difficile per il partito d’opposizione, dato che i sondaggi più recenti dimostrano
che il Partito conservatore gode di ampi consensi tra la popolazione 4.

   Un esito favorevole per il Partito conservatore avrebbe l’effetto di conferire la
legittimazione popolare all’incarico della May (la quale, com’è noto, è stata
insediata alla guida del partito a seguito delle dimissioni dell’allora premier David
Cameron, rese immediatamente dopo il referendum sull’uscita dall’Ue del 23
giugno 2016). Inoltre, la May avrebbe modo di incrementare notevolmente
l’attuale maggioranza conservatrice in Parlamento, il che faciliterebbe molto
l’approvazione delle sue decisioni nel contesto dei negoziati sulla Brexit.

   In ogni caso, l’esito è tutt’altro che certo, di fronte alle molteplici e profonde
spaccature createsi nel paese proprio a seguito del voto sulla Brexit.

   Si pensi, infatti, alle tensioni tra il Governo centrale di Westminster e le
autorità delle cc.dd. devolved regions (soprattutto Scozia ed Irlanda del Nord), le
cui popolazioni si sono espresse nettamente a favore del Remain. Per la First
Minister scozzese Nicola Sturgeon – secondo cui l’intenzione della May è di
spingere il suo paese ancora più verso destra, pretendere una c.d. hard Brexit
ancora più drastica di quanto sinora paventato ed imporre ulteriori tagli sulla spesa
pubblica – le elezioni di giugno potrebbero essere di grande aiuto nella sua
intenzione di insistere per un nuovo referendum sull’indipendenza scozzese 5.

    Per quanto riguarda l’Irlanda del Nord, lo spettro della reintroduzione di un
vero e proprio confine con la Repubblica d’Irlanda e le divisioni politiche emerse
nelle recenti elezioni della Assembly legislativa del territorio regionale portano a
ritenere che, contrariamente a quanto prospettato dalla May, il voto di giugno non
farebbe altro che esacerbare le tensioni nella regione 6.

     4
      La fiducia popolare nell’Esecutivo attuale sarebbe tale che l’annuncio della May, che pure
costituisce un’inversione di marcia repentina rispetto alla linea da lei stessa costantemente
imposta, non avrebbe intaccato di molto il sostegno al Partito conservatore.
     5
      S. CARRELL, Nicola Sturgeon: June election is huge miscalculation, in The Guardian, 18
aprile 2017, https://www.theguardian.com/politics/2017/apr/18/nicola-sturgeon-june-election-is-
huge-miscalculation.
     6
     N. MCADAM, What does Theresa May’s snap General Election mean for Northern Ireland in
the midst of the Stormont crisis?, in The Belfast Telegraph, 18 aprile 2017,
http://www.belfasttelegraph.co.uk/news/uk/what-does-theresa-mays-snap-general-election-mean-
for-northern-ireland-in-the-midst-of-the-stormont-crisis-35632402.html. Si v. anche la
segnalazione a cura dell’Area di diritto comparato intitolata Regno Unito – Brexit: European
Union (Notification of Withdrawal) Act 2017 e riflessi del referendum in Scozia e nell’Irlanda del
Nord ed inviata tramite email in data 29 marzo 2017.
28
Secondo la tempistica ordinaria, le prossime elezioni legislative si sarebbero
dovute svolgere nel 2020 – solamente un anno dopo i due anni previsti dall’art. 50
Tue per raggiungere un accordo sui termini finali del rapporto tra il Regno Unito e
l’Ue. Qualora il Partito conservatore dovesse vedersi confermato al potere, esso
avrebbe un nuovo mandato di cinque ulteriori anni 7, dunque fino al 2022. Ciò
significa che l’attuale Esecutivo disporrebbe di molto più tempo per negoziare a
livello europeo, ma soprattutto a livello interno. La notizia è stata infatti accolta
positivamente dagli operatori del settore finanziario e commerciale, in quanto
permetterebbe di evitare gli effetti drastici dell’uscita dall’Unione sinora
paventati 8.

   Rozenberg sottolinea che la May aveva deferito qualsiasi iniziativa in tema di
diritti umani (nello specifico, la decisione di sostituire la CEDU con una “carta dei
diritti britannica”) alle prossime elezioni. Ora che queste verranno anticipate di
ben tre anni, senza che sia stato delineato alcun programma in merito, il giurista
prevede che il paese rimarrà parte contraente della Convenzione 9.

                                                                                  Sarah Pasetto

   7
      ROZENBERG indica anche un’altra possibile ragione per la mossa della premier: la Electoral
Commission (l’organo indipendente che monitora le elezioni e regolamenta le risorse finanziarie
riservate alla vita politica) avrebbe imposto una multa di £70.000 nei confronti del Partito
conservatore a seguito di un’indagine sulle spese effettuate dai suoi candidati durante la campagna
elettorale; alcuni deputati attualmente in carica potrebbero essere ritenuti personalmente
responsabili. Le nuove elezioni diminuirebbero questo rischio in misura considerevole. Si v.
ROZENBERG, op. cit.
   8
      W. MARTIN, ‘Early elections are a game-changer’: One of the most pessimistic forecasters
on the pound is changing course, in Business Insider UK, 18 aprile 2017,
http://uk.businessinsider.com/deutsche-bank-to-adjust-sterling-forecasts-following-general-
election-announcement-2017-4.
   9
       ROZENBERG, op. cit.
                                                                                                29
SPAGNA
                   GIURISDIZIONE COSTITUZIONALE – TRASPARENZA

       Il Tribunale costituzionale primo nel ranking ufficiale della
           trasparenza per gli organi costituzionali e le authorities

                                                                                       26/04/2017

   Il Consiglio per la trasparenza ed il buon governo è l’organismo pubblico
indipendente incaricato di garantire la corretta applicazione della legge n.
19/2013, del 9 dicembre, in materia di trasparenza, accesso all’informazione
pubblica e buon governo 1. Il 19 aprile 2017 ha presentato il primo ranking
ufficiale della trasparenza per gli organi costituzionali e le authorities di controllo
più rilevanti 2.

    Il rapporto, riguardante l’anno 2016, ha preso in considerazione le pagine web
istituzionali de: la Casa del Re, la Camera dei deputati, il Senato, il Tribunale
costituzionale, il Consiglio generale del Potere giudiziario, la Banca di Spagna, il
Consiglio economico e sociale, la Commissione nazionale dei mercati e della
concorrenza, la Commissione nazionale del mercato dei valori, la Corte dei conti,
il difensore civico, il Consiglio di Stato, l’authority in materia di responsabilità
fiscale, il Consiglio sulla sicurezza nucleare e la Procura generale dello Stato.

   Sono state valutate due tipi di trasparenza: la c.d. trasparenza obbligatoria,
riguardante la pubblicazione delle informazioni richieste dalla legge 3, e la
trasparenza c.d. volontaria, riguardante la pubblicazione di informazioni non
richieste dalla legge ma solitamente richieste dalla cittadinanza (agenda delle alte
cariche, identificazione del personale incaricato o di fiducia, elenco dei beni
patrimoniali e relativo uso, utilizzo di vetture ufficiali, ecc.).

   1
         Il testo consolidato della legge è reperibile                   on     line   alla    pagina
https://www.boe.es/buscar/act.php?id=BOE-A-2013-12887.
   2
      Il testo dell’Informe de evaluación de los órganos constitucionales y reguladores del
Consiglio per la trasparenza ed il buon governo è reperibile on line alla pagina
http://www.consejodetransparencia.es/ct_Home/actualidad/noticias/hemeroteca/2017/04/2017041
9.html#.WQBT5GclGUk. V., in particolare, le pp. 31 ss.
   3
     V. gli artt. 6-8 della legge n. 19/2013, sugli obblighi riguardanti l’informazione istituzionale,
organizzativa e di pianificazione, l’informazione di rilevanza giuridica e l’informazione
economica.
                                                                                                   31
Il Tribunale costituzionale è risultato primo nel ranking, ottenendo un
punteggio di 9,87 punti su 10 per quanto riguarda la trasparenza obbligatoria, e di
5,60, nel caso della trasparenza volontaria 4. È stato positivamente accolto il
completo rinnovamento, nel mese di novembre del 2016, della pagina web
http://www.tribunalconstitucional.es e la creazione di un’app da cui accedere alle
pronunce, alle memorias, ecc. Inoltre, è stata molto apprezzata la completezza
della sezione Transparencia 5, che fornisce informazioni istituzionali ed
organizzative, nonché informazioni economiche, di bilancio e statistiche. Inoltre,
si può accedere al modulo di richiesta di informazione pubblica e prendere visione
delle decisioni sulle richieste pervenute.

                                                                         Carmen Guerrero Picó

     4
       Il comunicato stampa del Tribunale costituzionale è reperibile on line alla pagina
https://www.tribunalconstitucional.es/NotasDePrensaDocumentos/NP_2017_021/NOTA%20INF
ORMATIVA%20N%C2%BA%2021-2017.pdf.
     5
         V. https://www.tribunalconstitucional.es/es/transparencia/Paginas/default.aspx.
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