Corso "Fognature e deflussi urbani Soluzioni progettuali e tecnologie innovative" 16 e 17 settembre, 23 e 24 settembre, 30 settembre

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Corso "Fognature e deflussi urbani Soluzioni progettuali e tecnologie innovative" 16 e 17 settembre, 23 e 24 settembre, 30 settembre
Corso «Fognature e deflussi urbani
Soluzioni progettuali e tecnologie innovative»
16 e 17 settembre, 23 e 24 settembre, 30 settembre

                        Progettazione di condotti fognari in aree urbane
In collaborazione con                                                                 Con il patrocinio di
                                     fortemente antropizzate
                                         Giuseppe Del Giudice
                                         giuseppe.delgiudice@unina.it
                             Dipartimento di Ingegneria Civile, Edile ed Ambientale
                                   Università degli Studi di Napoli Federico II

                                         Con il contributo incondizionato di
Corso "Fognature e deflussi urbani Soluzioni progettuali e tecnologie innovative" 16 e 17 settembre, 23 e 24 settembre, 30 settembre
SOMMARIO
• Cambiamenti idrologici
• Urbanizzazione ed Impermeabilizzazione
• Effetti dell’urbanizzazione
• Strategie di adattamento ai cambiamenti
  climatici/idrologici
• Sistemi di drenaggio urbano: nuovi criteri di progetto e
  gestione
• Invarianza idraulica
• Normativa
• Low Impact Development (LID)

    Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
Corso "Fognature e deflussi urbani Soluzioni progettuali e tecnologie innovative" 16 e 17 settembre, 23 e 24 settembre, 30 settembre
CAMBIAMENTI IDROLOGICI

   Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
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IL BACINO IDROGRAFICO E L’IDROLOGIA

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     Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
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IL BACINO IDROGRAFICO E L’IDROLOGIA
• Il ruolo dei cambiamenti idrologici, rispetto ai cambiamenti climatici, è spesso
  inspiegabilmente trascurato negli studi di impatto. E’ invece del tutto evidente
  che la causa di numerosi recenti eventi alluvionali è da attribuirsi ad una
  gestione poco oculata dei bacini idrografici e delle reti fluviali, piuttosto che da
  un cambio del regime delle precipitazioni.
• Il bacino idrografico è la reale connessione fra il sistema ambiente e quello
  sociale.
• Il bacino idrografico esercita un azione di filtro non lineare che,
  a seconda dei casi, può amplificare o annullare l’effetto del
  cambiamento climatico. Numerosi aspetti legati a questa
  intima relazione fra fenomeni che si verificano a scale
  spaziali e temporali diverse sono ancora poco noti.

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IL CAMBIAMENTO IDROLOGICO
• Il cambiamento idrologico, che è indotto da urbanizzazione, cambio di
  destinazione d’uso del suolo in genere, occupazione di aree fluviali,
  sfruttamento della risorsa idrica, regolazione fluviale, gioca spesso un ruolo
  più importante.
• Occorre stabilire un ordine di priorità degli interventi per risolvere le
  situazioni di dissesto.
• A tale fine occorre valutare il ruolo giocato da ogni anello dell’interazione fra
  l’ambiente e l’uomo.
• Il cambiamento idrologico è un fenomeno che si verifica a scala spaziale
  locale e che produce effetti a lungo termine. E’ perciò caratterizzato da forte
  eterogeneità e sicuramente induce cambiamenti radicali (non stazionarietà),
  mentre il cambiamento climatico potrebbe essere l’espressione di cicli
  stazionari.
• Il cambiamento idrologico, avvenendo a scala locale, è difficile da monitorare
  e gli effetti sono difficili da decifrare.

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ALCUNE CONSIDERAZIONI

• Il cambiamento climatico è certamente una realtà; è
  innegabile che il pianeta stia vivendo una “fase calda”.
  Tuttavia, l’effetto sulle piogge e sulla disponibilità di
  risorse idriche è meno evidente.
• I fenomeni di dissesto sono invece una realtà. Occorre
  prendere atto dell’urgenza di identificare le cause reali
  del problema e quindi le misure di adattamento più
  opportune.
• Occorre individuare le zone a rischio (sistemi a bassa
  resilienza) e le priorità di intervento.

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URBANIZZAZIONE ED IMPERMEABILIZZAZIONE

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AREA METROPOLITANA DI PECHINO

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AREA METROPOLITANA DI MILANO

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ESTENSIONE DELL’URBANIZZAZIONE NEL
QUARTIERE ARCELLA DI PADOVA DAL 1945 AL 2000

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CRESCITA DELLA POPOLAZIONE URBANA
   http://www.gapminder.org

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CRESCITA DELLA POPOLAZIONE VS CRECITA
SUPERFICIE URBANIZZATA 1982-1997
    http://www.gapminder.org

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CRESCITA DELLA POPOLAZIONE URBANA IN ITALIA
    http://www.gapminder.org

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POPOLAZIONE URBANA VS TERRE COLTIVATE
   http://www.gapminder.org

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PERCENTUALE DI SUPERFICIE IMPERMEABILE SUL
TOTALE DELL’AREA COMUNALE (2005-2008)

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IMPERMEABILIZZAZIONE DEI SUOLI IN ITALIA
(1956-2006)

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EFFETTI DELL’URBANIZZAZIONE

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EFFETTI DELL’URBANIZZAZIONE:
IMPATTO SULL’IDROLOGIA DEI BACINI
  A causa dell’urbanizzazione grandi porzioni di territori vegetati con superfici
           permeabili sono stati sostituiti da superfici impermeabili.

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EFFETTI DELL’URBANIZZAZIONE:
IMPATTO SULL’IDROLOGIA DEI BACINI

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EFFETTI DELL’URBANIZZAZIONE:
IMPATTO SULL’IDROLOGIA DEI BACINI

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Possibili cause di allagamento nei centri urbani
Durante gli eventi di pioggia più
intensi, il territorio urbano può
allagarsi in seguito a due diverse
tipologie di cause: straripamenti di
canali e/o collettori fognari. Il primo
si verifica quando i fiumi/canali non
sono in grado di convogliare le
portate provenienti dal bacino (caso
B). Il secondo si verifica quando i
sistemi di drenaggio urbano non
sono in grado di convogliare le
acque provenienti dalle varie
superfici del bacino urbano quali
strade, piazze, ecc. (caso C). Quando
entrambi i sistemi falliscono, si ha
un         allagamento          urbano
generalizzato (caso D).

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Orografia dell’area napoletana in assenza dell’urbanizzato

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Evoluzione della rete tra le due guerre mondiali

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Cartografia della rete fognaria

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Attuale rete fognaria principale della città di Napoli

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NAPOLI - Allagamenti 9 settembre 2003:
via Marconi P.le Tecchio

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NAPOLI - Allagamenti 17-18 settembre 2005:
via Ben Hur tra via Epomeo ed attraversamento Ferrovia SEPSA

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ALLAGAMENTI A MILANO

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ALLAGAMENTI A MILANO

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GENOVA – 4 novembre 2011

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GENOVA – 4 novembre 2011

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STRATEGIE DI ADATTAMENTO AI CAMBIAMENTI
CLIMATICI/IDROLOGICI

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STRATEGIA UE PER L’ADATTAMENTO AI
CAMBIAMENTI CLIMATICI
La normativa sui cambiamenti climatici approvata dall’UE ha messo in atto
una strategia di mitigazione affinché l’Europa raggiunga l’obiettivo di
riduzione delle emissioni di gas serra del 20% rispetto ai valori del 1990.

Poiché gli effetti di tale strategia si manifesteranno nel lungo periodo, è
necessario intervenire contestualmente per affrontare gli impatti attuali e
attesi nei prossimi decenni con l’adozione di misure di adattamento.

Con il LIBRO BIANCO “l'adattamento ai cambiamenti climatici: verso un
quadro d'azione europeo” (Aprile 2009) l’UE stabilisce la necessità di
intervenire “con un approccio più strategico per garantire che le misure di
adattamento necessarie siano adottate per tempo e siano efficaci e
coerenti tra i vari settori e livelli di governo interessati”.

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IL MINISTERO DELL'AMBIENTE HA RECEPITO
LE INDICAZIONI DEL LIBRO BIANCO

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STRATEGIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
 Mitigazione: misure che agiscono sulle cause del cambiamento
 climatico; includono le strategie e le misure sulle fonti emissive e sono
 finalizzate alla riduzione delle emissioni di gas serra o all’aumento
 dello stoccaggio della CO2(carbon sinks);

 Adattamento: interventi nei sistemi naturali o umani in risposta agli
 impatti climatici attuali e attesi o ai loro effetti, finalizzati a limitarne i
 danni (ambientali, sociali ed economici) o a cogliere l’opportunità di
 eventuali vantaggi associati;

 Resilienza: capacità di un sistema sociale o ecologico di assorbire i
 disturbi conservando la stessa struttura di base e la stessa modalità di
 funzionamento, la capacità di auto-organizzarsi e di adattarsi agli
 stress e ai cambiamenti (adattamento ‘autonomo’)

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STRATEGIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
                                             Resilienza dei sistemi urbani

Nella sua versione ecologica, il concetto di resilienza, pioneristicamente introdotto da Crawford Holling (Resilience
and stability of ecological systems, 1973. Annu. Rev. Ecol Syst 1973 4:1 23) nei primi anni Settanta ha tentato di
evidenziare e definire la capacità dei sistemi (naturali o umani) di assorbire elementi di disturbo, dando luogo ad un
processo di riorganizzazione interna che sia in sintonia con il mutamento della realtà esterna, in modo tale da
preservare nel tempo, sia pure modificandole, la propria struttura e funzioni.

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STRATEGIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
                                       Resilienza dei sistemi urbani

 Gli impatti del climate change sulle città sono rilevanti.
 • Ancora scarsi gli studi e le applicazioni organiche di misure di
   adattamento nei sistemi urbani. Serve l’approccio integrato.
 • Alcuni progetti comunitari sostengono studi, sperimentazioni e prassi
   promosse da città e territori.
 • Alcune città hanno introdotto misure di mitigazione nei loro piani e
   regolamenti, anche in assenza di un approccio sistemico.
 • Due grandi assi d’intervento: ridurre la vulnerabilità del territorio
   (alluvioni, esondazioni, frane, erosione, siccità..); gestire il confort
   climatico negli ecosistemi urbani (urban heat islands, effetti sanitari,
   biodiversità).

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STRATEGIE SUI CAMBIAMENTI CLIMATICI
     Diverse strategie di risposta per la resilienza urbana

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ALCUNE ESPERIENZE: COPENHAGEN
La strategia di adattamento della città di Copenhagen nasce
integrata nel Copenhagen Climate Plan (2009), i cui obiettivi sono
una riduzione del 20% delle emissioni di CO2 dal 2005 al 2015 e il
perseguimento di una città “carbon neutral” al 2025.

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ALCUNE ESPERIENZE: COPENHAGEN
Le principali iniziative previste:
1. sviluppo di sistemi di drenaggio delle acque da applicare in ogni
   parte della città;
2. creazione di aree verdi su aree impermeabilizzate: micro-parchi,
   tetti e pareti verdi per la laminazione delle acque di pioggia, in
   modo da ridurre il rischio di inondazioni;
3. utilizzo di sistemi alternativi per il condizionamento dell’aria,
   quali ombreggiamenti, migliore ventilazione e isolamento;
4. protezione contro le inondazioni e l’innalzamento del livello del
   mare;
5. sviluppo di una strategia sull’adattamento climatico di ampio
   spettro.

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SISTEMI DI DRENAGGIO URBANO:
NUOVI CRITERI DI PROGETTO E GESTIONE

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SISTEMA DI DRENAGGIO URBANO

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DRENAGGIO URBANO E PROTEZIONE DALLE PIENE
Nuovi Criteri Di Progetto E Gestione

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DRENAGGIO URBANO E PROTEZIONE DALLE PIENE
Nuovi Criteri Di Progetto E Gestione
 • Tradizionali sistemi di convogliamento
    (vecchia filosofia di progetto e gestione)

 • Gestione delle piene urbane centralizzata per controllare portate e
   volumi di piena e per migliorare la qualità delle acque meteoriche
   (prime piogge e impatti cumulativi e /o transitori)
    (attuale filosofia di progetto e gestione, spesso riconosciuta
   insufficiente)

 • Gestione delle piene urbane diffusa (alla sorgente) con invasi e
   trattamenti delle acque meteoriche atti a ridurre la formazione e il
   degrado qualitativo delle piene (drenaggio urbano sostenibile: LID,
   SUD, BMPs)
   (nuova filosofia di progetto e gestione)

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APPROCCIO CLASSICO AL DRENAGGIO URBANO

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GESTIONE DEI DEFLUSSI METEORICI

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PIENE URBANE E PIENE FLUVIALI

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PIENE URBANE E PIENE FLUVIALI

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PIENE URBANE E PIENE FLUVIALI

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INVARIANZA IDRAULICA

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INVARIANZA IDROLOGICA ED IDRAULICA
 • Definizione d’invarianza idraulica e d’invarianza idrologica, rispetto alla
   situazione antecedente l’urbanizzazione:
    ➢ invarianza idraulica si definisce l’invarianza della portata di picco;
    ➢ invarianza idrologica si definisce l’invarianza del volume di piena.

 • Obiettivo delle strategie d’intervento:
    ➢ ottenere l’invarianza idraulica e possibilmente anche quella idrologica;
    ➢ controllare la qualità delle acque riducendone il contenuto inquinante.

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IL CONTROLLO DELLE PIENE:
L’INGEGNERIA IDRAULICA E L’INVARIANZA IDRAULICA

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IL CONTROLLO DELLE PIENE:
EFFETTO DELL’URBANIZAZIONE

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IL CONTROLLO DELLE PIENE:
Dove intervenire per ridurre l’impatto dei deflussi meteorici

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NORMATIVA

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NORMATIVA
 • Legge 267/98 “Legge Sarno” Prevede che ogni nuovo strumento
   urbanistico di pianificazione contenga la valutazione di
   compatibilità idraulica. Inoltre istituisce i Piani di Assetto
   Idrogeologico (PAI), da adottarsi da parte delle Autorità di
   Bacino e delle Regioni.
   Il PAI deve contenere le norme per la regolamentazione
   idraulica e idrologica degli strumenti urbanistici generali e delle
   loro varianti.
 • Direttiva 2007/60/CE Relativa alla valutazione e alla gestione dei
   rischi di alluvioni (anche causate da reti di drenaggio artificiale)
 • D. Lgs. 152/2006 e s.m.i.: Principi base dell’azione ambientale
   (art. 3 ter) e dello sviluppo sostenibile (art. 3 quater);

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ENTI PUBBLICI CHE HANNO PRODOTTO NORMATIVE
SPECIFICHE
• Regione Lombardia: PRRA 1995 - PTUA 2006 - 2012 Nuova
  regolamentazione dell’invarianza idraulica;
• Regione Veneto: Delibere della Giunta Regionale del Veneto n.
  1322 del 10 maggio 2006 e n. 1841 del 19 giugno 2007
  (Invarianza idraulica);
• Provincia Autonoma Bolzano: Legge 18/06/2002 n. 81 (art. 46)
• Comune di Bolzano: Regolamento di impatto edilizio (2004) ;
• Autorità Bacini Regionali Romagnoli: PAI - Delibera n. 3/2 del
  20/10/2003;
• Regione Puglia: Legge n. 13/2008; Documento regionale DGR
  2753/2010
• Provincia Torino: PTCP 2010 (Invarianza idraulica).

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NORMATIVE SPECIFICHE
IL PIANO DELLA REGIONE LOMBARDIA

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NORMATIVE SPECIFICHE
REGIONE LOMBARDIA: NUOVO PROGETTO DI LEGGE

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NORMATIVE SPECIFICHE
PAI DELLE AUTORITÀ DEI BACINI ROMAGNOLI

  • Inquadramento dell’invarianza idraulica alla stregua di un
    Indice Urbanistico.

  • Il metodo consente di applicare il principio di “chi consuma
    paga”, trasferendo ad ogni intervento sul territorio il costo
    dell’effetto idrologico che esso potrà comportare.

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NORMATIVE SPECIFICHE
PAI DELLE AUTORITÀ DEI BACINI ROMAGNOLI
 Sono state individuate le tipologie di soluzione seguenti:
 • vasca in c.a. o altro materiale “rigido” posta a monte del punto di scarico,
   sia aperta sia coperta;
 • invaso in terra posto a monte del punto di scarico;
 • depressione in area verde o in piazzale posta a monte del punto di
   scarico
 • dimensionamento con “strozzatura” delle caditoie in modo da consentire
   un invaso su strade e piazzali
 • dimensionamento con “strozzatura” delle grondaie e tetti piatti con
   opportuno bordo di invaso in modo da consentire un invaso sulle
   coperture
 • sovradimensionamento delle fognature interne al lotto (1 m3 di tubo o
   canale = 0,8 m3 di invaso)
 • mantenimento di aree allagabili (es. verde, piazzali) con “strozzatura”
   adeguata degli scarichi

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NORMATIVA SPECIFICHE
DELIBERE DELLA GIUNTA REGIONALE DEL VENETO
 • Per tutti gli strumenti urbanistici generali e le varianti, generali o
   parziali o che, comunque possano recare trasformazioni del territorio
   tali da modificare il regime idraulico esistente deve essere presentata
   una valutazione valutazione di compatibilità idraulica.
 • Ogni progetto di trasformazione dell’uso del suolo che provochi una
   variazione di permeabilità superficiale deve prevedere misure
   compensative volte e mantenere costante il coefficiente udometrico
   secondo il principio dell’“invarianza idraulica”.
 • Vengono definite opere di urbanizzazione primaria le opere relative
   alla messa in sicurezza idraulica (pavimentazioni drenanti su
   sottofondo permeabile per i parcheggi, aree verdi tali da massimizzare
   le capacità di invaso e laminazione, manufatti di limitazione delle
   portate delle acque meteoriche, invasi compensativi, ecc.).

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LOW IMPACT DEVELOPMENT (LID)

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Key concepts
                                          Low-Impact Development
  Più comunemente usato in Nord America, il termine "low impact development "
  (LID) sembra sia stato introdotto per la prima volta da Barlow et al. in un rapporto
  1977 sulla pianificazione dell'uso del suolo del Vermont, USA (Fletcher et al.,
  2014). L’obiettivo è quello di minimizzare il costo della gestione delle acque
  piovane adottando un "design with nature approach" (McHarg, 1971).

  L'intento originale dei LID era quello di ottenere un'idrologia naturale utilizzando il
  layout del sito e il controllo integrato. Il LID ha scoraggiato la precedente pratica
  comune che considerava soluzioni di grandi dimensioni concentrate nella parte
  terminale del bacino a causa della loro incapacità di soddisfare sufficientemente le
  aspettative. Il termine LID è stato utilizzato per distinguere la progettazione a
  livello locale e l'approccio a scala di bacino dall'approccio di gestione comune
  precedentemente utilizzato, che tipicamente prevedeva il trasporto attraverso
  collettori di grosse dimensioni ai sistemi di detenzione terminali.

  L'implementazione dei LID è stata ufficialmente sancita dalla legislazione nel 2007
  negli Stati Uniti e nel 2010 in Canada. Da allora LID è diventata una soluzione
  tradizionale sia negli Stati Uniti che in Canada.

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Key concepts
                                    Water-Sensitive Urban Design

  La frase " water-sensitive urban design " (WSUD) è stata introdotta in Australia
  negli anni '90. WSUD è descritto come un "approccio filosofico alla pianificazione e
  progettazione urbana che mira a ridurre al minimo gli impatti idrologici dello
  sviluppo urbano sull'ambiente circostante". La gestione delle acque piovane è un
  sottoinsieme di WSUD diretto a fornire il controllo delle inondazioni, la gestione
  delle portate, il miglioramento della qualità dell'acqua e l’opportunità di
  raccogliere l'acqua piovana per integrare l'acqua di rete per usi non potabili (Lloyd
  et al., 2002).

  Gli obiettivi stabiliti per WSUD includevano:
  ➢ Protezione e miglioramento dei sistemi idrici naturali durante lo sviluppo
      urbanistico;
  ➢ Integrazione del trattamento delle acque piovane nel paesaggio utilizzando
      anche corridoi multiuso;
  ➢ Riduzione del ruscellamento e delle portate di picco dai centri urbani
      impiegando misure di detenzione locale e riducendo al minimo le aree
      impermeabili.

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Key concepts
                            Sustainable Urban Drainage Systems

  Il termine " sustainable urban drainage systems " (SUDS) è stato definito nel Regno
  Unito come un modo per individuare delle modifiche necessarie agli approcci di
  drenaggio urbano all’epoca utilizzati. Jim Conlin di Scottish Water ha concepito il
  termine SUDS nel 1997 per definire la tecnologia di gestione delle acque piovane.
  In pratica, SUDS inizialmente consisteva in una varietà di tecniche che replicavano
  fedelmente il drenaggio naturale pre-sviluppo da un sito, coerentemente con i
  principi alla base di LID - l'obiettivo era quello di drenare il deflusso delle acque
  piovane in un modo più sostenibile rispetto ad altre soluzioni convenzionali in uso
  in quel momento.

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Key concepts
                                       Best Management Practices

  Il termine " best management practices " (BMP) è stato coniato per la prima volta
  negli Stati Uniti nel documento Clean Water Act nel 2011. È stato utilizzato in tutto
  il Nord America per descrivere un approccio da utilizzare per prevenire
  l'inquinamento delle acque e ripristinare la copertura vegetale e la struttura del
  suolo al fine di mantenere condizioni naturali per soddisfare il fabbisogno idrico
  utilizzabile sia presente che futuro. I BMP si riferiscono a tecniche, misure o
  controlli strutturali utilizzati per gestire la il deflusso delle acque piovane e
  migliorarne la qualità attraverso la rimozione degli inquinanti. Il suo obiettivo è
  ridurre o eliminare i contaminanti raccolti dal deflusso urbano prima che si
  trasferisca nei corsi d'acqua.

  La definizione di BMP da allora è diventata un termine più universale che descrive
  le migliori pratiche relative alla prevenzione generale dell'inquinamento.
  Comprende soluzioni sia non strutturali che strutturali: le soluzioni non strutturali
  sono pratiche operative e procedurali, mentre gli soluzioni strutturali si riferiscono
  alle opere ingegneristiche (Fletcher et al., 2014).

        Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                          69
Key concepts
                                                 Green Infrastructures

  Il termine "green infrastructure " (GI) sembra avere origine sia nell'architettura del
  paesaggio, dove è stato promosso come una rete di spazi verdi (Benedict &
  McMahon, 2006), con un ruolo sia di concetto (influenzare la pianificazione urbana
  e i layout per massimizzare l'inclusione di spazi verdi) che di processi (cercando di
  massimizzare i benefici di tali spazi verdi identificando i loro potenziali servizi
  ecosistemici). Tra questi servizi, il potenziale utilizzo dell'IG per assistere la gestione
  delle acque piovane è stato realizzato dall'EPA statunitense (2012) e da altri e ora il
  termine è spesso usato in modo intercambiabile con BMP e LID (Struck et al.,
  2010).

  GI è definito in vari modi nella letteratura statunitense sulla gestione delle acque
  piovane come "una rete di pratiche decentralizzate di gestione delle acque
  piovane, come tetti verdi, alberi, giardini pluviali e pavimentazioni permeabili, che
  possono catturare e infiltrare la pioggia dove cade, riducendo così il deflusso
  delle acque piovane e migliorando la salute dei corsi d'acqua circostanti« ed è ora
  "più spesso correlato a obiettivi ambientali o di sostenibilità che le città stanno
  cercando di raggiungere attraverso un mix di approcci naturali (Fletcher et al.,
  2014).

         Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                           70
Key concepts

                                                                    Sustainable                          Best
    Low-Impact                 Water-Sensitive                                                                          Green
                                                                  Urban Drainage                      Management
   Development                  Urban Design                                                                       Infrastructures
                                                                     Systems                           Practices

                          Integrated Urban Water Management

  I principi su cui si basa IUWM generalmente seguono quelli delineati da Mitchell
  (2006):
  1. Considerare tutte le parti del ciclo dell'acqua, naturale ed artificiale,
      superficiale e sotterranee, come un sistema integrato;
  2. Considerare tutti i requisiti dell'acqua, sia antropici che ecologici;
  3. Considerare il contesto locale, tenendo conto delle prospettive ambientali,
      sociali, culturali ed economiche;
  4. Impegnarsi per la sostenibilità, mirando a bilanciare le esigenze ambientali,
      sociali ed economiche a breve, medio e lungo termine.

        Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                                     71
Sfide e opportunità

                                Progettazione urbana sensibile al clima

     Comprendere e formalizzare il modo in cui il clima (e il cambiamento
   climatico) influisce sull'efficienza delle pratiche LID per la gestione delle
                                   acque piovane

                                                              Effetto scala

     Comprensione e formalizzazione di come un insieme di pratiche LID
       influenzerà la gestione delle acque piovane a livello di bacino

                                                              Retrofitting

      Comprendere e formalizzare come un contesto urbano sviluppato
           influenzerà la scelta e l'ubicazione delle pratiche LID

       Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                         72
Climate Sensitive Design

   Esiste un consenso generale sull'effetto positivo del controllo alla sorgente (source control) - sia con
   riferimento alla riduzione delle portate di picco, mediante la trattenuta dei volumi d’acqua (laminazione),
   sia considerando altre tecniche che riducono i deflussi superficiali - sulle inondazioni per ciò che riguarda le
   tracimazioni dalle fognature o, più in generale, le inondazioni su piccola scala. Quando si considera una
   scala più ampia, tuttavia, questo effetto positivo è meno chiaro: in particolare, diversi idrologi hanno
   sostenuto che la laminazione delle piene, pur riducendo la portata immediatamente a valle delle opere di
   invaso, può effettivamente aumentarla più a valle, aumentando la durata della portata di piena e quindi la
   probabilità di sovrapposizione dei picchi provenienti da altri sotto-bacini (McCuen, 1979; Urbonas &
   Glidden, 1983; Goff & Gentry, 2006; Fang et al., 2010).

  La progettazione del LID dovrebbe tenere conto del regime delle precipitazioni locali (sia i
  pattern stagionali che le precipitazioni estreme). Possono verificarsi due condizioni principali:
  ❖ Gran parte del volume di deflusso annuale si genera durante eventi di elevata insnsità, con
    lunghi periodi di siccità intermedi. In questo caso, le pratiche LID richiederanno grandi
    dimensioni/estensione per gestire elevati volumi di acqua piovana, ma saranno
    inutilizzate per periodi prolungati.
  ❖ Il volume annuale del deflusso è dovuto principalmente a piccoli e frequenti eventi
    meteorici. In questo caso, se gli eventi estremi sono gli unici criteri di progettazione per le
    opere LID, tali opere risulteranno sovradimensionate per la stragrande maggioranza degli
    eventi meteorici annuali, probabilmente ponendo problemi di efficienza.

           Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                      73
Climate Sensitive Design
  L'entità degli eventi di pioggia influenza profondamente la progettazione
  (tipo, dimensione, posizione) delle pratiche LID da attuare; i progetti LID
  sono generalmente più efficaci nella riduzione del deflusso durante eventi
  di pioggia più brevi e più intensi (Bai et al., 2018). Sebbene si tratti di una
  questione aperta, alcuni Paesi hanno adottato standard e regolamenti
  conformi a questo argomento.

                                     Norwegian standards for stormwater management

                                     US standards for stormwater management

        Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                          74
Climate Sensitive Design

  Nel 2008, la Norwegian Water Association ha adottato una linea guida
  nazionale per la gestione delle acque piovane che utilizza un approccio in
  tre fasi, in cui un controllo alla sorgente dovrebbe essere in grado di
  raccogliere e infiltrare i deflussi di piccoli eventi (Lindholm et al., 2008):

         T < 2-5 anni                                 T < 5-10 anni                                  T > 10 anni

             Step 1                                                                                 Step 3
                                                      Step 2
      Eventi di modesta                                                                         Eventi estremi
                                                     Eventi di
         entità trattati                                                                          affrontati
                                                 maggiore entità
           mediante                                                                              mediante la
                                                trattati mediante
          infiltrazione                                                                         garanzia di vie
                                                  le tradizionali
        (nature-based                                                                         d’acuqa (gestione
                                                 misure si invaso
           solutions)                                                                            del rischio)

        Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                   75
Climate Sensitive Design
  In conformità con le direttive EPA, molti Paesi degli Stati Uniti hanno adottato gli
  Unified Sizing Criteria, assumendo che le diverse intensità degli eventi meteorici
  producono diversi tipi di pericolo che dovrebbero essere affrontati con pratiche
  diverse:

            T = 1 year,                                  T = 5 years                                 T = 100 years
             d = 24h
      Protezione del                              Protezione dei piani
                                                        golenali                                            Protezione dagli eventi
          canale                                                                                                    estremi
                                              Misure per il controllo del picco
   Misure di detenzione di 24
                                               di piena relativo a T=5 anni in                        Valutare gli effetti sul sistema di
  ore per ridurre le portate di
                                              modo tale che il picco di piena                       gestione delle acque piovane e sulle
        piena ordinaria e
                                              dello dopo lo sviluppo dell’area                      strutture e proprietà a valle. Gestire
   proteggere i canali di valle
                                                  non superi la capacità di                            gli impatti dell'evento estremo
   da fenomeni di erosione e
                                               trasporto a valle e/o provochi                          attraverso i controlli di bacini di
   conseguenti condizioni di
                                                inondazioni dalle sponde nei                                      detenzione
           instabilità
                                                  bacini idrografici urbani

  Per gli eventi meteorici con T
Cambiamenti futuri nel clima e nell'uso del suolo
 Fonte: www.rainews.it                                                                   Fonte: Georges River. Image courtesy of Waterwatch Queensland

     Il cambiamento climatico è dovuto                                                      Il cambiamento idrologico è dovuto
    ad un aumento della concentrazione                                                      all'urbanizzazione e al cambiamento
    di GHG; il suo effetto è più visibile e                                                 della copertura del suolo; si verifica
         consistente sulle temperature                                                        su scala molto locale ma gli effetti
         (riscaldamento globale) ma gli                                                       sono significativi a lungo termine:
      effetti sui regimi di precipitazione                                                      Diminuzione dell'infiltrazione
      sono incerti e si verificano a scala
                  molto locale:                                                                          Diminuzione
                                                                                                   dell'evapotraspirazione
     Possibile aumento della frequenza
              di eventi estremi                                                                  Maggiore deflusso superficiale

              Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                                                         77
Cambiamenti futuri nel clima e nell'uso del suolo

                                                                      Sustainable                          Best
     Low-Impact                  Water-Sensitive                                                                          Green
                                                                    Urban Drainage                      Management
    Development                   Urban Design                                                                       Infrastructures
                                                                       Systems                           Practices

                                 Win-win measures (vantaggioso per tutti)
  Convenienti ora e in una serie di scenari climatici futuri. Essi non comportano forti
  compromessi con altri obiettivi politici.
                                Low-regret measures (a basso svantaggio)
  Le azioni a basso svantaggio hanno un costo relativamente basso e forniscono benefici
  relativamente ampi in condizioni climatiche future previste.
                                    No-regret measures (senza svantaggio)
  Contribuire all'adattamento ottenendo allo stesso tempo altri vantaggi di politica sociale,
  economica e ambientale, anche in relazione alla mitigazione.

  Le molteplici fonti di incertezza che influenzano le proiezioni climatiche spesso sollevano
  dubbi sulla loro affidabilità nella stima del futuro regime locale di precipitazioni estreme.
  L'adozione di misure senza svantaggio risponde a tali dubbi, migliorando in modo efficiente la
  gestione delle acque piovane a breve e a lungo termine.

          Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                                       78
Effetto scala

  Le pratiche LID distribuite possono imitare funzionalmente un paesaggio
  idrologico di condizioni pre-urbanizzate. Tuttavia, le attuali conoscenze
  sull'efficacia delle pratiche LID a scala di bacino sono relativamente
  incerte e rappresentano una frontiera della ricerca (Golden & Hoghooghi
  2018).

   Gli effetti cumulati delle pratiche LID sui sistemi idrici di valle sono
   principalmente influenzate da:

                    Progettazione specifica (dimensione, materiali, etc.)

                    Ubicazione all’inerno del bacino (funzionamento in
                    serie/parallelo, distanza dalla rete di drenaggio

       Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                         79
Effetto scala
  Ricerche recenti mostrano che pratiche LID distribuite in "aree spazialmente
  sensibili", come lungo percorsi idrici preferenziali o ai lati di strade, migliora
  l'efficienza in termini di attenuazione del picco delle portate/volume (Golden &
  Hoghooghi, 2018).

   Directly Connected Impervious Areas
  The concept of directly connected impervious
  area (DCIA) or efficient impervious areas (EIA)
  refers to a subset of impervious cover, which is
  directly connected to a drainage system or a
  water body via continuous impervious surfaces
  (Seo et al., 2017).

  Inoltre, la riduzione del deflusso a scala di bacino con le pratiche LID risulta essere
  più vantaggiose se queste ultime sono posizionate vicino alla sezione di chiusura
  del bacino (Di Vittorio et al., 2015). Ciò è particolarmente vero per le misure di
  detenzione (vasche volano), la cui efficacia è influenzata dal funzionamento in
  serie e/o parallelo (Del Giudice et al., 2014.

         Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                           80
Effetto scala
                            Source Control vs. End-of-pipe Control
   End-of-Pipe Control
   Mira a drenare rapidamente il deflusso attraverso le fognature. Nell'approccio "end-of-pipe",
   tutto il volume di acqua è concentrato nella sezione di chiusura del bacino dove è ubicata una
   struttura di invaso tradizionali ("grey")..

   Source Control
   Mira a mitigare gli impatti delle acque piovane sui corpi idrici ricettori i il più vicino possibile
   alla sorgente dove viene generato il deflusso. Nell'approccio " source control ", sono adottati
   sistemi di gestione delle acque piovane in loco al fine di controllare i deflussi,
   l'evapotraspirazione e l'infiltrazione, riducendo al minimo gli impatti sia idrologici che
   qualitativi

         Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                           81
Retrofitting

  Le pratiche LID sono più efficaci dal punto di vista dell'efficienza e dei costi quando la gestione
  delle acque piovane è inserita nelle prime fasi di pianificazione di una comunità.
  L'adeguamento (retrofitting) di strutture esistenti è tecnicamente più difficile e costoso
  perché potrebbe non essere disponibile lo spazio, ovvero si potrebbero intersecare con altre
  infrastrutture sono già installate etc (National Research Council, 2008)

  Nei contesti urbani sviluppati la scelta e il posizionamento delle pratiche LID pone
  diverse sfide (Shafique & Kim, 2017):

  ❖ Trovare luoghi adatti per le pratiche LID nelle infrastrutture esistenti;
  ❖ Mancanza degli standard di progettazione delle pratiche LID accettati in tutto il
    mondo;
  ❖ Mancanza di conoscenza della tecnologia LID da parte dei residenti e delle parti
    interessate.
  ❖ Manutenzione difficile e costosa;
  ❖ Nessuna fiducia generalizzata sugli obiettivi a lungo termine della tecnologia LID.

         Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                           82
Retrofitting                                                      Generally not a restriction
                                                                          Can be overcome with careful site design
                                                                              May preclude use

                                  Gradient

                                             table
                                             High water

                                                           bedrock
                                                           Proximity to
                                                                          foundations
                                                                          building
                                                                          Proximity to

                                                                                         Land take

                                                                                                     depth
                                                                                                     Maximum

                                                                                                               uses
                                                                                                               Multifunctional

                                                                                                                                 input
                                                                                                                                 High sediment

                                                                                                                                                 and liability
                                                                                                                                                 Management
         practice

     Extended
     detention basin
     Water retention
     basin
     Constructed
     wetland
     Infiltration
     basin
     Porous paving

     Grass swale

     Grass strip filter

        Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                                                                 83
Progettazione LID: un problema circolare
La progettazione LID è solitamente formalizzata come un problema di ottimizzazione vincolata con
diversi gradi di complessità in termini di risoluzione spaziale / temporale, parametri, modellazione
idraulica (Mani et al., 2019).

                          Efficiency at the
                                                                                                               Funzioni obiettivo tipiche
                          catchment scale                                                    ❖ Criteri  quantitativi    ed     economici:
                                                                                               minimizzazione del picco/volume di piena
                                                                                               e dei costi di implementazione/
                                                                                               manutenzione (Jiaet al., 2012; Damodaram &
                                                                                                   Zechman, 2012; Tao et al., 2014; Eckart, 2015; Loáiciga
                                                                                                   et al., 2015; Chui et al. ., 2016; Aminjavaheri e Nazif,
                                                                                                   2018)

                  Optimal stormwater                                                         ❖ Criteri   qualitativi      ed       economici:
                      integrated                                                               minimizzazione dell'inquinamento dei
                     management                                                                deflussi e costi di implementazione/
                                                                                               manutenzione (Baeket al., 2015; Tobio et al., 2015)

  LID type
                                                            Available locations              ❖ Criteri  quantitativi,         qualitativi      ed
                                                             (areas/volumes)                   economici (Limbrunner et al., 2013; Montaseri et al.,
                                                                                                   2015; Sadeghi et al., 2017).

             Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                                                         84
ALCUNE ESPERIENZE: NEW YORK CITY
Studio della resilienza climatica
• Approccio in 4 fasi alla pianificazione della resilienza in caso di eventi
  estremi mediante un processo iterativo
• Analisi costi - benefici

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                                                                                                          85
ALCUNE ESPERIENZE: NEW YORK CITY
1. Determinazione del rischio attuale
• Simulazione idraulica nelle condizioni
  climatiche attuali e future
• Impatti diretti basati sui premi delle
  compagnie assicurative, sui costi delle
  infrastrutture etc.
• Impatti indiretti dovuti agli effetti sul
  traffico, la salute pubblica, la riduzione
  degli investimenti, etc.
• Calcolo del Valore attuale netto (VAN)

           Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                             86
ALCUNE ESPERIENZE: NEW YORK CITY
2. Pianificazione e progettazione
• Progettare un masterplan con le Blue-Green Infrastructure (BGI)

          Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                            87
ALCUNE ESPERIENZE: NEW YORK CITY
2. Pianificazione e progettazione - Esempi

       Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                         88
ALCUNE ESPERIENZE: NEW YORK CITY
3. Misura degli effetti

•   Riduzione degli allagamenti
•   Riduzione del costo dei danni
•   Introduzione di ulteriori aree ricreative verdi
•   Miglioramento della connettività

            Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                              89
ALCUNE ESPERIENZE: NEW YORK CITY
4. Valutazioni dei costi
• Capitale investito $ 330 ml
                                                                           Perdita netta
• Costi di rischio evitati $ 310 ml

          Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                            90
APPLICAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI INVARIANZA
IDRAULICA IN UN CASO REALE A SCALA LOCALE

Fonte: Paoletti et al. 2016

                    Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                      91
APPLICAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI INVARIANZA
IDRAULICA IN UN CASO REALE A SCALA LOCALE

Fonte: Paoletti et al. 2016

                    Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                      92
APPLICAZIONE DEI PROVVEDIMENTI DI INVARIANZA
IDRAULICA IN UN CASO REALE A SCALA COMUNALE

Fonte: Paoletti et al. 2016

                    Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                      93
Pervious
LID practices                                                                 pavements
                                  Rain garden                                                                             Bio-swale

     Green roof

                                                                                                            Rain barrel

    Bio-retention
       system

          Giuseppe Del Giudice – Progettazione di condotti fognari in aree urbane fortemente antropizzate
                                                                                                                                      94
GRAZIE PER L’ATTENZIONE

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