ELIMINARE L'ACQUA DALLE ACQUE REFLUE: UN INELUTTABILE OSSIMORO PER LA SOSTENIBILITÀ DEL CICLO IDRICO URBANO

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ELIMINARE L'ACQUA DALLE ACQUE REFLUE: UN INELUTTABILE OSSIMORO PER LA SOSTENIBILITÀ DEL CICLO IDRICO URBANO
ELIMINARE L’ACQUA DALLE ACQUE REFLUE: UN

                                                                                                                           Editoriale
INELUTTABILE OSSIMORO PER LA SOSTENIBILITÀ DEL
CICLO IDRICO URBANO
                                                                                        Andrea G. Capodaglio
                                                           Dip. Ingegneria Civile e Architettura, Università di Pavia

INTRODUZIONE
Il Nexus tra acqua, energia e cibo, risorse chiave
per lo sviluppo globale della società, è stato ini-
zialmente identificato come sfida emergente dal                                          KϮ
                                                                                         ','
World Economic Forum di Davos nel 2008. Seb-
bene questo articolo si concentri principalmente sui
nuovi possibili paradigmi del ciclo delle acque ur-             Yh
                                                                                                        KEdD/EEd/
                                                                                                        Z/&/hdKKZ'E/K

bane, suggerisce anche esplicite prospettive inter-
settoriali alla base della logica di attuazione del Ne-
                                                                                        Z/&/hdK
xus nel suo insieme.                                                                    ^K>/K
                                                                                      /EKZ'E/K

Nexus acqua-energia
L’approvvigionamento, la distribuzione e la depu-          Figura 1
                                                           Economia circolare nel ciclo idrico urbano
razione dell’acqua richiedono notevoli quantità di
energia: il consumo mondiale (principalmente sot-
to forma di energia elettrica) del settore idrico ha      si in via di sviluppo, spesso privi di approvvigiona-
raggiunto nel 2014 120 Mtep, pari a circa il 4% del       mento energetico locale, anche attraverso sistemi de-
consumo energetico globale. All’interno di questa         centralizzati di trattamento. La generazione della
cifra, si stima che il consumo relativo al pompag-        quantità di energia teoricamente recuperabile a sca-
gio rappresenti la quota maggiore della domanda           la globale dai liquami (stimabile in circa 560
energetica del settore idrico, fino al 90% del tota-      TWh/anno) richiederebbe l’uso di circa 50 Mtep di
le. Per quanto riguarda il trattamento delle acque        combustibili fossili, che produrrebbero emissioni di
reflue, le stime mostrano che il consumo di ener-         gas serra per circa 100 × 106 t CO2,eq, poco più del
gia è compreso tra 0,3 e 2,1 kWh/m3 di acqua trat-        3% delle attuali emissioni globali (33x109 t CO2,eq).
tata nella UE (tra 0,41-0,87 kWh/m3 negli Stati           Ne consegue che le acque reflue e i relativi residui
Uniti) (Capodaglio e Olsson, 2020).                       di processo possano sempre più essere, a ragione,
D’altra parte, le acque reflue contengono notevoli        considerati come potenziali risorse energetiche e
quantità di energia e sostanze potenzialmente recu-       sostanze a valore aggiunto, ivi inclusi fertilizzanti
perabili. Calcoli teorici hanno stimato l’energia chi-    e acque di riuso, secondo i nuovi paradigmi del-
mica dei liquami in 3,86 kWh/kg COD mineraliz-            l’Economia Circolare, esemplificata nella Figura 1
zato, mentre ricerche sperimentali hanno indicato         per quanto riguarda il ciclo delle acque urbano.
valori compresi tra 0,89-8,3 kWh/kg di COD.
Anche i fanghi di supero sono, letteralmente, un          Nexus acqua-cibo
concentrato di energia, circa 5 volte maggiore ri-        L’acqua è direttamente necessaria non solo per la
spetto al refluo originale, con contenuto energetico      vita, ma anche per la produzione di cibo; inoltre, le
compreso tra 3,2-4,6 kWh/kg (peso secco). Uno stu-        acque reflue contengono notevoli quantità di nu-
dio dei consumi energetici dell’impianto di tratta-       trienti essenziali per le colture. L’adozione di nuovi
mento della città di Toronto (6,8 MWh/giorno) ha          paradigmi nel ciclo dell’acqua urbano sembra quin-
evidenziato che la stima del contenuto di energia to-     di inevitabile non solo per le citate ragioni di con-
tale del refluo (62,8 MWh/giorno) supera con rap-         servazione dell’energia e dell’acqua ma anche con-
porto maggiore di 9 l’energia richiesta dai processi      siderando il trend della disponibilità, produzione e
(Shizas e Bagley, 2004). Anche considerando ine-          consumo di roccia fosfatica, il minerale da cui vie-
vitabili perdite di processo e conversione, i liquami     ne estratto il fosforo (per il 95% destinato al settore
                                                                                                                           IdA

potrebbero quindi costituire una significativa fonte      agricolo). Secondo il CEO della Morocco Phospha-
di energia sia nei paesi industrializzati che nei pae-    te Company, il più grande fornitore mondiale di que-

dx.doi.org/10.32024/ida.v7i2.284                                          Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 2/2020          61
sto minerale “è probabile che il mondo esaurisca                            to dell’erogazione e della distribuzione, fornendo
Editoriale
             nel prossimo futuro le riserve di rocce fosfatiche                          fonti di approvvigionamento alternative più vicine ai
             economicamente accessibili”, il che avrebbe conse-                          punti di utilizzo. Molti usi attuali potrebbero infatti
             guenze potenzialmente catastrofiche sulla possibili-                        essere soddisfatti da acqua di qualità inferiore a quel-
             tà di sfamare la crescente popolazione mondiale.                            la potabile, dal momento che l’accesso a fonti idri-
             A valle delle perdite legate alle molteplici ineffi-                        che di alta qualità è sempre più problematico a li-
             cienze del ciclo antropico del fosforo, le deiezioni                        vello globale, e che per l’uso potabile sono richiesti
             umane contengono circa il 16% del fosforo minera-                           trattamenti sempre più spinti, ad alta intensità ener-
             le consumato nel mondo. Il recupero e il riciclo di ta-                     getica. Impianti decentralizzati basati su obiettivi di
             le frazione potrebbero contribuire, anche se non in                         trattamento “personalizzati” (cosiddetti “Fit-for-Pur-
             modo decisivo, a ridurre parzialmente la dipenden-                          pose”) (Figura 2) (Water Environment Federation,
             za dell’umanità dal fosforo estratto, e ad estendere                        2017) possono fornire acqua di approvvigionamen-
             la durata residua, stimata tra i 150 e i 300 anni, del-                     to con requisiti di qualità adatti a diversi usi finali.
             le limitate riserve di questo minerale. Processi bio-                       Ad esempio, reflui domestici con trattamento in lo-
             logici combinati con la precipitazione di minerali di                       co potrebbero alimentare gli sciacquoni, impianti di
             fosforo (struvite, idrossiapatite, fosfato di calcio,                       raffreddamento residenziale o industriale, o irrigare
             ecc.), sono attualmente considerati tra i metodi più                        aree verdi. Anche l’acqua potabile potrebbe essere
             efficienti per il suo recupero (Daneshgar et al., 2018).                    fornita attraverso impianti di trattamento decentra-
                                                                                         lizzati, evitando il trasferimento bidirezionale a lun-
             DEPURAZIONE PER OBIETTIVI E SEPA-                                           ga distanza di reflui e dell’approvvigionamento. I
             RAZIONE DELLE CORRENTI                                                      sistemi fognari a lunga distanza richiedono infatti
             Questi approcci sono stati proposti, in combinazio-                         ingenti investimenti iniziali per la costruzione, che
             ne a processi di trattamento più efficienti dal punto                       possono costituire oltre l’80% del costo totale di un
             di vista energetico, per consentire lo sviluppo di ci-                      sistema idrico urbano, ed elevate quantità di energia
             cli idrici alternativi, energeticamente neutri, o persi-                    per il funzionamento. È stato anche dimostrato che,
             no positivi. Il trattamento differenziato e la riduzio-                     contrariamente alle ipotesi tradizionalmente adotta-
             ne dei flussi potrebbero ridurre significativamente il                      te, le economie di scala nella progettazione dei si-
             fabbisogno energetico non solo dal lato del tratta-                         stemi idrici sono poco influenzate dal consumo spe-
             mento e dello smaltimento del ciclo, ma anche dal la-                       cifico e dalla densità di popolazione assoluta, ma so-

                                                                                                                  Z/h^K
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                                                                                                                ĂǀĂŶnjĂƚŽΎ

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               Figura 2
               Trattamento per obiettivi (Fit-for-purpose) nel ciclo idrico. * Livelli di trattamento in funzione del riuso e contaminanti presenti.

62           Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 2/2020
no molto sensibili alla distribuzione spaziale della       La separazione alla fonte, tuttavia, avrebbe una ap-

                                                                                                                     Editoriale
popolazione servita (Maurer et al., 2005).                 plicazione ideale in sistemi decentralizzati, in quan-
Il trattamento per obiettivi può consentire il riuti-      to consente il recupero locale delle risorse secondo
lizzo idrico per diversi usi, potabili e non, il ripa-     i principi e le esigenze del trattamento per obietti-
scimento di corpi idrici, e usi industriali, in con-       vi, con minimi interventi infrastrutturali. Le tecno-
formità con le norme applicabili esistenti. Come           logie attualmente disponibili possono infatti forni-
applicazione estrema di questi concetti, il cosid-         re soluzioni adeguate in tutti questi casi, con tratta-
detto “sewer mining”, che consiste nell’estrazione         mento della componente “nera” in impianti di pic-
di liquame direttamente da un collettore fognario e        cole dimensioni e riutilizzo delle acque “grigie” ap-
nel suo trattamento sul posto per riutilizzo specifi-      propriato alle esigenze locali. La raccolta centraliz-
co, evitando quindi il pompaggio fino a un im-             zata a scala urbana delle diverse correnti e la di-
pianto di trattamento centralizzato e il successivo        stribuzione di acque di approvvigionamento per usi
ripompaggio di ritorno, è attualmente applicato in         differenziati, viceversa, richiederebbero una estesa
alcuni paesi, ad es. in Australia, notoriamente in         duplicazione delle reti, sia di approvvigionamento
deficit di risorse idriche.                                (potabile/non potabile), che di smaltimento (ne-
La separazione alla fonte delle correnti è tra le so-      ro/grigio). L’adozione della distribuzione differen-
luzioni recentemente proposte, riconosciuta da             ziata può tuttavia rivelarsi indispensabile in aree a
molti come uno dei concetti più promettenti di             forte scarsità di risorse idriche, e infatti queste so-
“nuova igiene urbana” (new sanitation) in grado di         no già utilizzate in alcuni paesi: in Giappone (To-
ristabilire l’equilibrio dei cicli del carbonio, dei nu-   kyo e Fukuoka), a Singapore, e in diverse città de-
trienti e dell’acqua. Le acque nere (deiezioni) so-        gli Stati Uniti (USEPA, 2012). Scelte di rottura ri-
no ricche di sostanze organiche (5.000-93.000              spetto ai paradigmi tradizionali, relative all’intro-
mg/L) e nutrienti (1.500-16.000 mg N/L e 500-              duzione di schemi di riuso idropotabile delle acque
3000 mg P/L), caratterizzate da alto contenuto di          reflue (toilet to tap) sono già state messe in atto, ad
solidi (16.000-125.000 mg/L). Le acque grigie              esempio attraverso il programma “NEWater” a Sin-
(scarichi dei lavandini, doccia, lavatrici, ecc.), d’al-   gapore, che fornirà a regime 600.000 m3/giorno di
tra parte, hanno basso COD (200-450 mg/L), bas-            acqua potabile. Schemi simili sono in corso di im-
si N e P (6-22 e 0,4-8 mg/L, rispettivamente) e bas-       plementazione anche negli Stati Uniti: nella città di
se concentrazioni di solidi e agenti patogeni, ma          El Paso (Texas) è attualmente in costruzione un im-
un contenuto di metalli e microinquinanti più ele-         pianto di riutilizzo potabile diretto con capacità di
vato. L’urina, con elevato COD (4.000-11.000               38000 m3/giorno (USEPA, 2017).
mg/L), azoto (4.000-11.000 mg/L) e fosforo (200-           Sebbene i sistemi di trattamento idropotabile di-
4.000 mg/L) e basse concentrazioni di metalli e mi-        retto potrebbero avere maggior intensità energeti-
croinquinanti, salvo l’eventuale presenza di residui       ca rispetto agli schemi tradizionali (questo dipen-
farmaceutici e loro metaboliti può essere ulterior-        de da molti fattori, soprattutto dalla qualità e dalla
mente separata con apposita impiantistica interna          localizzazione delle fonti), la scelta di adottare que-
(Tervahauta et al., 2013).                                 ste soluzioni è spesso dettata da circostanze non al-
La separazione delle varie componenti può essere           trimenti risolvibili, come la mancanza di fonti al-
gradualmente implementata anche in aree con in-            ternative sostenibili (caso di El Paso) e considera-
frastrutture esistenti, portando a periodi di transi-      zioni geopolitiche (la scelta NEWater a Singapore
zione durante i quali i sistemi presenti continue-         include considerazioni di autosufficienza idrica
ranno a funzionare in modalità mista. Lo studio dei        strategiche per la nazione). Dal punto di vista ener-
bilanci di massa per valutarne l’impatto, basato sul-      getico, secondo le autorità locali, la produzione di
l’ipotesi di co-digestione diretta di acque nere e         NEWater richiede all’incirca un quarto dell’ener-
fanghi di depurazione, e trattamento di acque gri-         gia necessaria per la produzione di acqua potabile
gie mediante processi convenzionali, ha indicato           tramite desalinizzazione.
che anche la implementazione graduale della se-
parazione delle fonti domestiche potrebbe essere           PARADIGMI PRESENTI E FUTURI PER LE
vantaggiosa per migliorare il bilancio energetico e        RETI DI DRENAGGIO URBANE
il recupero dei nutrienti negli impianti, e che que-       Per sfruttare appieno il potenziale delle tecnologie
sti obiettivi potrebbero essere raggiunti con picco-       idonee al recupero di risorse dalle acque reflue è ne-
                                                                                                                     IdA

le modifiche ai processi e alle strutture esistenti        cessario applicare nuovi paradigmi per i sistemi di
(Morandi et al., 2018).                                    collettamento urbani. Storicamente, la gravità è sta-

dx.doi.org/10.32024/ida.v7i2.284                                         Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 2/2020     63
ta utilizzata come principale forza motrice per il tra-     il trattamento, nonché il miglioramento dell’effi-
Editoriale
             sporto dei reflui; questo richiede frequenti pompag-        cienza dei processi (Opher e Friedler, 2016). L’ap-
             gi per il mantenimento del flusso, con forte consumo        plicazione di approcci decentralizzati può rendere
             energetico. Inoltre, la gestione dei reflui si basa su un   più semplice l’implementazione di schemi locali di
             approccio svantaggioso a priori, che utilizza grandi        riutilizzo dell’acqua, riducendo i consumi di acqua
             volumi di acqua (spesso costituita da acqua potabi-         potabile per gli usi meno pregiati.
             le, costosa e ad alta intensità energetica) come mez-       La segregazione delle correnti può ridurre signifi-
             zo di diluizione e trasporto di flussi diversi miscela-     cativamente le portate reflue e modificarne le carat-
             ti e inviati a impianti centralizzati. In regioni con de-   teristiche, favorendo l’applicazione di tecnologie
             ficit endemici di risorse idriche, questo approccio può     anaerobiche in condizioni ottimali. Ad esempio,
             influire fortemente sulla risorsa disponibile.              considerando la componente “nera”, l’uso di siste-
             I sistemi tradizionali sono passibili di fenomeni di        mi di separazione potrebbe consentire di risparmia-
             infiltrazione che possono incrementare le portate           re fino a 32 L/giorno procapite, rispetto ai sistemi at-
             convogliate e diluire ulteriormente i liquami o, al         tuali, a seconda delle soluzioni applicate. Inoltre,
             contrario, essere soggetto a perdite con potenziale         ipotizzando il riutilizzo di acque grigie trattate lo-
             inquinamento della falda. Poiché i tempi di per-            calmente per usi non potabili (ad es. sciacquone, pu-
             corso in fognatura possono essere significativi, pro-       lizia e irrigazione) si potrebbero risparmiare ulteriori
             cessi fisici e biochimici possono indurre significa-        80 L/giorno di acqua potabile procapite (Tervahau-
             tivi cambiamenti delle caratteristiche dei reflui, ra-      ta et al., 2013). Ciò potrebbe ridurre (supponendo
             gion per cui le reti fognarie sono considerate a pie-       che si scarichi solo la componente nera) la portata in
             no titolo reattori chimici e biologici (Hvitved-Ja-         fognatura a circa 10 L/procapite/giorno, secondo
             cobsen et al., 2002), con impatto diretto sia sulle         ipotesi conservative (Otterpohl et al., 2002), con
             strutture stesse (ad es., produzione di H2S che può         COD stimato in circa 8000 mg COD/L, ovvero un
             causare corrosione strutturale) e sui processi di trat-     ordine di grandezza superiore ai valori medi attuali,
             tamento (ad es., modificando il contenuto organi-           con un possibile intervallo compreso tra 2500-20000
             co e i rapporti tra le diverse frazioni del substrato).     mg COD/L (Henze, 2019).
             Inoltre, sistemi fognari misti possono indurre i ben
             noti scarichi di troppo pieno durante eventi di piog-       Eliminare l’acqua dalle acque reflue: si può fare?
             gia (CSO – combined sewer overflows) in grado di            Eliminando la maggior parte dell’acqua dalle acque
             compromettere la qualità dei recettori.                     reflue, i benefici della separazione alla fonte delle
             Dal punto di vista del recupero di risorse, elevati li-     varie componenti potrebbero essere sfruttabili tra-
             velli di diluizione lo rendono meno efficiente a            mite sistemi di collettamento basati su nuovi para-
             causa delle limitazioni tecniche dei processi. Reflui       digmi. Un esempio è il sistema di fognatura a vuo-
             diluiti infatti richiedono l’adozione di processi bio-      to (o a depressione), brevettato negli Stati Uniti nel
             logici rapidi (aerobici), al fine di contenere le di-       1888, ma apparso nella pratica comune, su picco-
             mensioni delle unità di trattamento, che tuttavia im-       la scala, solo nei primi anni ‘60 (Figura 3). In una
             pongono un elevato consumo energetico per forni-            fognatura a vuoto, la forza motrice è data dalla dif-
             re l’accettore di elettroni (ossigeno) necessario. Il       ferenza tra pressione atmosferica e depressione in-
             fabbisogno energetico di aerazione può infatti rap-         terna, mantenuta da apposite centraline e valvole di
             presentare oltre il 50% del fabbisogno totale di un         controllo. La tecnologia dei sistemi a vuoto non è
             impianto. Tra le opzioni di processo che potrebbe-          oltremodo costosa, ma è relativamente più sofisti-
             ro consentire un recupero efficiente dell’energia           cata riaspetto a quella tradizionale, e pertanto ri-
             contenuta nei reflui, i processi anaerobici possono         chiede progettazione e costruzione più precise.
             essere considerati le più mature, già oggetto di in-        D’altro canto, i sistemi fognari a vuoto presentano
             numerevoli applicazioni in tutto il mondo. Tutta-           notevoli vantaggi: i costi di costruzione sono in
             via, l’effetto della diluizione ostacola la loro ap-        media più bassi (del 30-35%) grazie a materiali più
             plicazione ottimale, poiché rende necessarie unità          economici e in quantità più ridotta, scavi meno pro-
             di processo significativamente più grandi a causa           fondi, assenza di tombini e passi d’uomo, maggior
             delle cinetiche metaboliche più lente.                      flessibilità nel tracciato di posa, tempi di realizza-
             Paradigmi innovativi basati su sistemi di fognatura         zione più rapidi e minori disagi in superfice du-
             e trattamento decentralizzati, segregazione delle           rante la costruzione. I costi operativi e di manu-
IdA

             correnti e minima diluizione potrebbero comporta-           tenzione sono inferiori, all’incirca per la medesima
             re significativi risparmi energetici per il trasporto e     percentuale, a causa dell’assenza delle necessità di

64           Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 2/2020
pulizia, minori requisiti energetici per il manteni-                        Idealmente, in una urbanizzazione servita da rete a

                                                                                                                                        Editoriale
mento del vuoto e facilità nel controllo delle por-                         vuoto, le acque grigie non sarebbero inviate in rete,
tate (Shafiqul Islam, 2017). È stato stimato che le                         ma trattate localmente per un riutilizzo locale. Al fi-
rotture relative a condotte (che rappresentano più                          ne di massimizzare la raccolta di sostanza organica
del 98% dei guasti nei sistemi convenzionali) rap-                          in vista del successivo recupero energetico, gli sca-
presentino meno del 5% dei problemi operativi nel-                          richi dei trituratori da cucina potrebbero essere col-
le fognature a vuoto esistenti. D’altra parte, i pro-                       legati alla componente nera, aumentandone il carico
blemi sulle valvole a vuoto rappresentano circa                             organico senza i problemi che elevate quantità di so-
l’80% dei guasti in questi sistemi, tuttavia, i tempi                       lidi aggiuntivi possono causare nelle fognature tra-
di intervento necessari risultano più brevi rispetto                        dizionali. Un’analisi dettagliata di questa tecnologia
a quelli relativi ai sistemi di gravità, infatti l’86%                      è stata recentemente presentata dal centro di ricerca
dei guasti nelle reti a vuoto viene generalmente ri-                        Fraunhofer di Stoccarda (Fraunhofer IGB, 2016): le
solto entro 2 ore dal rilevamento (Miszta-Kruk,                             conclusioni indicano che questa tecnologia dovreb-
2016). Inoltre, queste reti dimostrano anche im-                            be essere considerata come opzione realistica per le
portanti vantaggi ambientali, come: assenza di per-                         future infrastrutture idriche urbane, per quanto ri-
dite e bassissima probabilità di infiltrazione, e tra-                      guarda le questioni di sostenibilità ambientale, so-
sporto rapido dei liquami cosicché la sostanza or-                          ciale ed economica. Dal punto di vista della sosteni-
ganica arriva “più fresca” al trattamento.                                  bilità, inoltre, con questa soluzione è possibile otte-
Al momento, il più grande sistema di questo tipo                            nere significative riduzioni di emissioni energetiche
in funzione è quello costruito all’inizio del millen-                       e gas serra, sia in fase di costruzione che operativa
nio a Palm Island (Dubai), con una rete totale di                           (Panfil et al., 2013). Queste considerazioni si esten-
40 km e circa 2000 abitazioni servite. L’affina-                            dono anche ai trattamenti dei reflui: si può infatti sup-
mento tecnologico ha dimostrato l’affidabilità, ef-                         porre che tecnologie energeticamente più efficienti
ficienza ed economia, di questi sistemi e pertanto                          (anaerobiche) che consentano sia risparmio (per
la loro applicazione è aumentata in modo signifi-                           mancanza dei requisiti di aerazione) che recupero
cativo negli ultimi 25 anni, con diverse migliaia di                        energetico (come produzione di CH4, o anche H2)
reti operative. Una indagine del 2008 ha indicato                           potrebbero essere utilizzate in queste condizioni.
che le due principali aziende specializzate nella co-                       Questo cambio di paradigma tecnologico potrebbe
struzione di questi sistemi avevano completato da                           quindi migliorare significativamente l’economia ge-
sole oltre 1000 installazioni in diversi paesi: Stati                       nerale e la sostenibilità dei sistemi idrici urbani.
Uniti (> 250), Germania (> 300), Giappone, Fran-                            Elevate concentrazioni dei reflui, tuttavia, potreb-
cia, Regno Unito (> 100 ciascuno), Australia, Re-                           bero influire sulle operazioni di trattamento: se il
pubblica Ceca e Polonia (~50 ciascuno) e in molti                           collettamento a vuoto con separazione riduce for-
altri (Terryn e Lazar, 2016).                                               temente la diluizione della sostanza organica, po-

                                                                 ƉƌŽĨŽŶĚŝƚăƐĐĂǀŽ
          &K'EdhZshKdK                                      ΕϲϬͲϵϬĐŵ

                                                                                                 ǀĂůǀŽůĞǀĞƌŝĨŝĐĂǀƵŽƚŽ

          &K'EdhZ'Zs/d
          ;ĐŽŶǀĞŶnjŝŽŶĂůĞͿ
                                                                     ƐĐĂǀŽƉƌŽĨŽŶĚŽƉĞƌ
                                                                     ŵĂŶƚĞŶĞƌĞŝůŐƌĂĚŝĞŶƚĞ

                                           ƉŽnjnjĞƚƚŝĚŝŝƐƉĞnjŝŽŶĞĞĐŽŶŶĞƐƐŝŽŶĞ
                                                         ^ƚĂnjŝŽŶŝĚŝ
                                                                                                                                        IdA

                                                         ƐŽůůĞǀĂŵĞŶƚŽ
  Figura 3
  Schema di fognature a vuoto (sopra) e gravità (sotto)

dx.doi.org/10.32024/ida.v7i2.284                                                           Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 2/2020      65
tenzialmente massimizzando l’efficienza di recu-          le stesse stime indicano che i livelli assoluti di trat-
Editoriale
             pero energetico, allo stesso tempo esso concentra         tamento hanno un’influenza marginale sui costi di
             anche altri inquinanti (metalli, solfuri e ammonia-       investimento totali. Sistemi tipo “cluster” potreb-
             ca) che potrebbero inibire gli stessi processi anae-      bero quindi essere una soluzione ai problemi di ge-
             robici (Gao et al., 2019). Elevate concentrazioni di      stione del ciclo delle acque urbane per comunità di
             ammonio libero, infatti, possono inibire la fase me-      dimensioni ridotte anche all’interno di contesti più
             tanogena del processo. È stato tuttavia dimostrato        ampi. La transizione da grandi sistemi di tratta-
             che l’aggiunta di carbone attivo granulare (CAG)          mento centralizzati a sistemi decentralizzati po-
             al substrato può migliorare di oltre il 18% la pro-       trebbe essere un approccio alternativo al ciclo del-
             duzione di biogas da reflui concentrati, anche in         le acque urbano, con livelli di trattamento parago-
             presenza di alti livelli di ammonio (Florentino et        nabili a quelli dei sistemi centralizzati, maggiori
             al., 2019). Una alternativa al carbone attivo con-        affidabilità e flessibilità (Engin e Demir, 2006).
             venzionale può essere rappresentata dal biochar de-       Moderni sistemi di raccolta decentralizzata, a bas-
             rivato dai fanghi biologici stessi, con ulteriore mi-     sa diluizione, progettati per il recupero sostenibile
             glioramento della sostenibilità del ciclo di tratta-      di acqua, nutrienti e materia secondo consolidati
             mento (Callegari e Capodaglio, 2018). Migliora-           criteri di protezione ambientale, potrebbero per-
             menti nella produzione di biogas sono stati ottenu-       tanto cambiare radicalmente l’attuale approccio al-
             ti mediante implementazione di digestione anaero-         la gestione delle acque urbane. Considerando i cre-
             bica bioelettrochimicamente assistita, in grado di        scenti eventi di carenza idrica nel mondo, il riuti-
             aumentare la frazione di metanigeni presenti nel          lizzo efficiente delle risorse idriche dovrebbe es-
             digestore (Gajaraj et al., 2016).                         sere una priorità generalizzata, e non a caso le Na-
             Le considerazioni sopra esposte evidenziano la ne-        zioni Unite hanno recentemente identificato le ac-
             cessità di rivalutare alcune ipotesi progettuali ben      que reflue come una fonte di acqua disponibile non
             radicate per la pianificazione e la progettazione dei     ancora sfruttata (UN-Water, 2018).
             nuovi sistemi di gestione delle acque reflue urba-        Nuove sfide, che richiedono soluzioni innovative in-
             ne. Lo sviluppo dei nuovi paradigmi richiederà            sorgono costantemente nel settore idrico: ad esem-
             quindi un adattamento dei processi tecnologici at-        pio, i problemi relativi ai contaminanti emergenti
             tuali per ottimizzarne l’efficienza ed efficacia in       (prodotti farmaceutici, interferenti endocrini, ecc.) a
             condizioni operative modificate.                          concentrazioni molto ridotte, che non sono rimossi
                                                                       in modo significativo dagli attuali processi, richie-
             PROSPETTIVE FUTURE                                        dono l’adozione di nuove tecnologie di processo per
             Le tecnologie di trattamento decentralizzate com-         essere eliminati. Segregazione alla fonte e minor di-
             prendono una vasta gamma di processi di varia             luizione potrebbero favorire l’adozione di nuove, più
             complessità. Dal punto di vista dei costi, le opzio-      efficienti tecnologie (Capodaglio, 2018).
             ni tecnologiche più avanzate stanno rapidamente
             diventando comparabili – per unità di carico in-          CONCLUSIONI
             quinante rimosso – alle applicazioni centralizzate.       La combinazione di diversi fattori critici, come la
             La gran parte delle infrastrutture idriche nei paesi      variabilità climatica che altera le dinamiche idro-
             sviluppati, vicine alla vita utile di progetto, dovrà     logiche, le crescenti scarsità di nuove risorse di ac-
             subire una sostanziale ricostruzione nel prossimo         qua dolce, e domanda di acqua potabile (e non),
             decennio, anche per essere adeguata a nuovi re-           sta provocando incertezze sulle future disponibili-
             quisiti (maggiore efficienza, rimozione degli in-         tà e sicurezza della risorsa idrica in molte aree del
             quinanti emergenti, adeguamento a cicli di econo-         globo. È quindi necessaria una maggior resilienza
             mia circolare e sostenibilità). Il passaggio a siste-     dei sistemi di approvvigionamento e in questo sen-
             mi decentralizzati con separazione delle correnti         so il riutilizzo locale delle acque diventerà sempre
             potrebbe quindi costituire un approccio appropria-        più fondamentale nella futura gestione delle risor-
             to e, a lungo termine, economicamente valido, con-        se idriche a livello urbano, e questo non solo nelle
             sentendo l’estensione del servizio in base a neces-       aree a conclamata scarsità d’acqua. Inoltre, i pro-
             sità correnti, con investimenti iniziali ridotti e gra-   blemi relativi alle emissioni energetiche e ai gas
             duali espansioni future. È stato infatti stimato che      serra stanno diventando sempre più ovvi grazie al-
             i costi di investimento nei sistemi fognari preval-       la comprensione più approfondita del Nexus ac-
IdA

             gono su quelli degli impianti di trattamento per un       qua-energia. La necessità inderogabile di modifi-
             rapporto in eccesso a 3:1 (Maurer et al., 2005), e        care l’approccio alla gestione delle risorse idriche

66           Ingegneria dell’Ambiente Vol. 7 n. 2/2020
per risolvere i problemi succitati è riconosciuta con            Henze M. (2019) Wastewater characterization. In “Online cour-

                                                                                                                                   Editoriale
                                                                   se on biological wastewater treatment: principles, modelling
evidenza sempre crescente. Eliminare l’acqua dal-
                                                                   and design”. IHE Delft. Retrieved from: https://ocw.un-
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                                                                  perspective: At what cost are they competitive? Water Sci.
Nota                                                              Tech, 5, 145-154.

Questo editoriale è basato su una più ampia pubbli-              Miszta-Kruk K. (2016) Reliability and failure rate analysis of
                                                                  pressure, vacuum and gravity sewer systems based on op-
cazione dell’autore nella rivista Water Environment
                                                                  erating data. Enginerring Failure Analysis, 61: 37-45. doi:
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