Corso di Radioastronomia 1 - Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica - cosmo

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Corso di Radioastronomia 1 - Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica - cosmo
Corso di Radioastronomia 1

         Aniello (Daniele) Mennella

              Dipartimento di Fisica

Seconda parte: antenne e telescopi radio e a microonde
Corso di Radioastronomia 1 - Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica - cosmo
Parte 2, Lezione 2

         Antenne per astronomia nel radio e nel
                      millimetrico

 (parte I – i potenziali elettromagnetici, antenne
             a dipolo e antenne a tromba)

 Aniello Mennella     Corso di Radioastronomia I   A.A. 2018-2019
Corso di Radioastronomia 1 - Aniello (Daniele) Mennella Dipartimento di Fisica - cosmo
Per tutti i gusti

        ●
            Antenne a filo                       ●
                                                     Antenne ad apertura
              –   Dipoli                              –     Illuminatori (feed-horns)
              –   Spirali                             –     Antenne a riflettore
              –   Elicoidali

                                                 ●
                                                     Interferometri

            Microstrisce

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            Antenne a filo                       ●
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              –   Dipoli                              –     Illuminatori (feed-horns)
              –   Spirali                             –     Antenne a riflettore
              –   Elicoidali

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                                                     Interferometri

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              –   Dipoli                          – Illuminatori (feed-horns)
              –   Spirali                         – Antenne a riflettore
              –   Elicoidali
                   Prima di procedere con lo studio delle proprietà
                     elettromagnetiche di alcuni dei più comuni tipi di
                     antenne è utile richiamare i potenziali
                     elettromagnetici, le loro equazioni e le soluzioni
                     generali                     ●
                                                           Interferometri

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I potenziali elettromagnetici

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I potenziali elettromagnetici – il potenziale vettore

  Le soluzioni delle equazioni di Maxwell per le onde piane sono
  relativamente semplici, ma possono diventare molto complesse
  quando vogliamo risolverle per sistemi realistici

  Per questo motivo sono stati introdotti da Green, nel 1828, i
  concetti di “potenziali elettromagnetici”

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Il potenziale scalare

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Le equazioni per i potenziali elettromagnetici

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Le equazioni per i potenziali elettromagnetici

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Le equazioni per i potenziali elettromagnetici

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Le equazioni per i potenziali elettromagnetici

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Soluzione generale per i potenziali elettromagnetici

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Il dipolo “herziano”

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Le antenne a dipolo

 Le antenne a dipolo sono una classe di antenne a filo in cui un
 conduttore cilindrico è collegato a un generatore di corrente
 alternata

 Le correnti che oscillano all’interno del conduttore generano il
 segnale elettromagnetico che si propaga all’esterno del
 conduttore

                                                       Schema di un’antenna
                                                       a dipolo

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Le antenne a dipolo

                 Schema di funzionamento di un’antenna a dipolo

  Schema del funzionamento di un’antenna a dipolo a mezza lunghezza
  d’onda. Il campo elettrico dell’onda fa muovere gli elettroni nel
  conduttore avanti e indietro generando onde stazionarie di tensione e
  di corrente nell’antenna. Queste correnti oscillanti si propagano nel
  ricevitore (rappresentato dal resistore R nella figura)

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Il dipolo hertziano

  Un dipolo hertziano è un’antenna a dipolo in cui la lunghezza
  dell’antenna è molto più piccola della lunghezza d’onda della
  radiazione
  Questo tipo di antenna fu utilizzata da Hertz nel famoso
  esperimento in cui dimostrò l’esistenza delle onde
  elettromagnetiche. Hertz fu anche il primo che ne calcolò le
  proprietà elettromagnetiche. Da qui il nome di dipolo hertziano

  Consideriamo un’antenna a dipolo e scegliamo un opportuno
  sistema di riferimento in cui l’asse z sia orientato come l’asse del
  dipolo. Poniamo il centro del sistema di riferimento nel centro del
  dipolo

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Il dipolo hertziano – le equazioni

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Il dipolo hertziano – le soluzioni

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Il dipolo hertziano – le soluzioni

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Il dipolo hertziano – il campo e la potenza irradiata

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Il dipolo hertziano – il campo e la potenza irradiata

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Il dipolo hertziano – il pattern di antenna

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Il dipolo hertziano – il pattern di antenna

      Pattern di antenna tridimensionale                        Taglio a ϕ = cost = cost

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Antenne a tromba (feed-horn)

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Le antenne a tromba

    La funzione di un’antenna è quella di adattare la propagazione
    di un segnale elettromagnetica dalla propagazione guidata (in
    una linea a cavo o in una guida d’onda) alla propagazione
    libera

    Una classe di antenne particolarmente importante
    nell’astronomia dal radio al millimetrico è quella delle antenne a
    tromba, più comunemente dette feed-horn

    Possiamo pensare a un feed horn come a una guida d’onda
    che gradatamente si apre per adattare la propagazione da uno
    spazio confinato alla propagazione libera

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Le antenne a tromba

          Feed-horn piramidale                                  Feed-horn conico (liscio)

          Feed-horn rettangolare                          Feed-horn conico (corrugato)

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Le antenne a tromba

          Feed-horn piramidale                                 Feed-horn conico (liscio)

               Ci concentriamo ora sulle antenne coniche
               con particolare riferimento a quelle corrugate.
               Questo tipo di antenne ha prestazioni molto
               spinte e sono spesso adottate per “illuminare”
               telescopi dal radio al sub-millimetrico.

             Primarettangolare
          Feed-horn di discutere   le proprietà Feed-horn
                                                di questo    tipo(corrugato)
                                                          conico
               di antenne è utile discutere brevemente le
               caratteristiche di propagazione di segnali
               elettromagnetici in guide d’onda circolari.

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Propagazione in guida d’onda circolare

                                                     Se consideriamo il campo E in
                                                     coordinate cilindriche
                                                     imponendo oscillazioni
                                                     armoniche nel tempo e
                                                     propagazione lungo l’asse
                                                     della guida possiamo scrivere,
                                                     per un modo TM,

 Sappiamo inoltre che dalla componente lungo z è possibile ricavare le
 componenti lungo x e y.

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Propagazione in guida d’onda circolare

 Applicando anche in questo caso il metodo della separazione delle variabili
 possiamo scrivere

 Se risolviamo le equazioni di Helmholtz in modo analogo a quanto è stato
 fatto per la propagazione in una guida rettangolare, si trova che la funzione Φ
 assume la seguente forma:

 mentre la funzione F (r) è soluzione della seguente equazione differenziale
 (detta equazione di Bessel di ordine n):

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Propagazione in guida d’onda circolare

 Le soluzioni di questa equazione sono date in termini di funzioni di Bessel Jn:

 La frequenza di cutoff è data dalla relazione:

 dove a è il raggio della guida e pn,m rappresenta la m-sima soluzione
 dell’equazione Jn(x) = 0

 Per i modi TE si procede analogamente, risolvendo le equazioni per H z. La
 frequenza di cutoff è, in questo caso:

 dove p’n,m rappresenta la m-sima soluzione dell’equazione J’ n(x) = 0
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Termini per il calcolo delle frequenze di cutoff in guida
circolare

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Termini per il calcolo delle frequenze di cutoff in guida
circolare

                                               Modo dominante: TE11

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Modi di propagazione in una guida circolare
      Modo dominante

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Guide d’onda corrugate

 La presenza di corrugazioni all’interno di una guida d’onda altera le
 condizioni al contorno del campo così che è possibile ottenere la
 propagazione di modi polarizzati linearmente e ridurre di molto l’attenuazione
 rispetto a una guida liscia

 Non affrontiamo nel dettaglio la propagazione di segnali in una guida
 corrugata (potrebbe essere l’oggetto di un intero corso) ma presentiamo
 qualche spunto per intuire il principio di funzionamento di una guida corrugata

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Guide d’onda corrugate

 Il punto chiave è l’impedenza dell’onda all’interno dello spazio vuoto della
 corrugazione. Se il raggio della guida è molto maggiore della lunghezza
 d’onda, l’impedenza all’interno della corrugazione è:

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Guide d’onda corrugate

 Le due componenti trasversali del campo possono essere scritte come:

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Guide d’onda corrugate

 A questo punto è immediato verificare che se Y = 0 allora Ey = 0 e il campo
 elettrico è polarizzato solo lungo la direzione x

 La condizione Y = 0 equivale a tan(kd) = ∞, ovvero d = , ovvero d = λ/4. In altre parole,
 se le corrugazioni sono dimensionate in modo che il campo veda la gola
 come un corto circuito allora il modo che si propaga è polarizzato
 linearmente: si tratta del modo ibrido HE11, in modo in cui si hanno sia il
 campo elettrico che quello magnetico hanno componenti longitudinali non
 nulle

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Guide d’onda corrugate

 A questo punto è immediato verificare che se Y = 0 allora Ey = 0 e il campo
 elettrico è polarizzato solo lungo la direzione x

 La condizione Y = 0 equivale a tan(kd) = ∞, ovvero d = , ovvero d = λ/4. In altre parole,
 se le corrugazioni sono dimensionate in modo che il campo veda la gola
 come un corto circuito allora il modo che si propaga è polarizzato
 linearmente:Modo     TE11
              si tratta del modo ibrido HE11, in modo         Modo    HE11
                                                                  in cui si hanno sia il
 campo elettrico che quello magnetico hanno componenti longitudinali non
 nulle

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Feed-horn corrugati: design

 Possiamo ora immaginare di prendere una guida d’onda corrugata e aprirne
 gradatamente un’estremità in modo da adattare la propagazione dallo spazio
 guidato a quello libero (e viceversa).

 Poiché le antenne si interfacciano solitamente a tratti di guida liscia, le
 corrugazioni vengono disegnate in modo da convertire il modo principale che
 si propaga all’interno della guida liscia, il TE11, nel modo ibrido HE11
 all’apertura.

 Questo può essere ottenuto utilizzando corrugazioni profonde λ/2 alla gola
 dell’antenna che gradatamente diventano profonde λ/2 all’apertura
 dell’antenna.

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Feed-horn corrugati: design

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Feed-horn corrugati: design

            Linee guida per il design di feed horn corrugati:
          ➢
              Scelta dell’angolo di flare
          ➢
              Scelta del diametro di apertura
          ➢
              Scelta del profilo delle corrugazioni

            Angolo di flare e apertura determinano la larghezza a metà altezza
            del pattern
          ➢
             Per angoli < 10° il pattern è determinato dall’apertura
          ➢
             Per angoli > 10° il pattern è determinato dall’angolo di flare

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Feed-horn corrugati: design

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Feed-horn corrugati: design

   Utilizzando profili non lineari è possibile realizzare, a parità di apertura,
   antenne più compatte

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Feed-horn lisci: pattern

                     Pn [dB]

                                                    Angolo [°]

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Feed-horn corrugati: pattern

                     Pn [dB]

                                                    Angolo [°]

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Feed-horn corrugati: pattern

                     La cross-polarizzazione
                     rappresenta la potenza
                     che viene
                     ricevuta/trasmessa dal
                     feed nella direzione
                     ortogonale alla
                     polarizzazione principale
                     Pn [dB]

                                                        Angolo [°]

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Feed-horn corrugati: materiali e tecniche costruttive

   La realizzazione meccanica di feed horn corrugati può rappresentare una
   sfida, soprattutto ad alte frequenze, dove le dimensioni delle lavorazioni
   scendono molto al di sotto del millimetro

   I materiali utilizzati sono, solitamente, alluminio, rame, silicio

   Possiamo distinguere tre principali tipologie di fabbricazione
  ➢ Fabbricazione meccanica
     Lavorazione diretta al tornio
     Tecnologia a lamine mediante lavorazione a fresa
     Tecnologia ad anelli
     Stampa 3D

  ➢ Fabbricazione mediante metodi elettrochimici o elettrici
    Elettroformatura
    Elettroerosione

  ➢ Metodologie miste
     Tecnologia
  Aniello Mennella a lamine mediante
                               Corso di foto-incisione
                                        Radioastronomia I e attacco chimico
                                                                          A.A. 2018-2019
Lavorazione diretta al tornio

   Questa tecnica prevede lo scavo
   dell’antenna a partire dal pieno
   mediante un tornio a controllo
   numerico

   È una tecnica relativamente
   semplice e le tolleranze sono ben
   controllate

   È possibile realizzare solo un feed
   alla volta

   La realizzazione è limitata per
   frequenze inferiori a 80-90 GHz. A
   frequenze superiori le dimensioni
   delle corrugazioni (soprattutto nella
   gola) rendono difficile penetrare con
   l’utensile

  Aniello Mennella                Corso di Radioastronomia I   A.A. 2018-2019
Fabbricazione a lamine mediante lavorazione a fresa

   Questa tecnica prevede la
   lavorazione di lamine mediante fresa
                                                                      Antenna tooth
   a controllo numerico
                                                                     and groove
                                                Empty spaces
   Ogni lamina viene forata e la
   struttura dell’antenna viene realizzata
   sovrapponendo le lamine che
   vengono poi saldate o serrate
   meccanicamente

   È una tecnica a basso costo e
   scalabile a grandi numeri (è
   possibile realizzare i fori di più
   antenne sulla stessa lamina)

   Le tolleranze sono ben controllabili

   Il procedimento di sovrapposizione
   e serraggio delle lamine è critico
   per l’allineamento dell’antenna
  Aniello Mennella                      Corso di Radioastronomia I        A.A. 2018-2019
Fabbricazione a lamine mediante lavorazione a fresa

   Questa tecnica prevede la
   lavorazione di lamine mediante fresa
                                                       Piano focale di 49 antenne a 43 GHz
   a controllo numerico                                     dello strumento LSPE-STRIP
   Ogni lamina viene forata e la
   struttura dell’antenna viene realizzata
   sovrapponendo le lamine che
   vengono poi saldate o serrate
   meccanicamente

   È una tecnica a basso costo e
   scalabile a grandi numeri (è
   possibile realizzare i fori di più
   antenne sulla stessa lamina)

   Le tolleranze sono ben controllabili

   Il procedimento di sovrapposizione
   e serraggio delle lamine è critico
   per l’allineamento dell’antenna
  Aniello Mennella                      Corso di Radioastronomia I               A.A. 2018-2019
Fabbricazione ad anelli

   In questo caso l’antenna viene
   realizzata sovrapponendo anelli                 Antenne a 40 GHz per il Sardinia Radio
                                                                Telescope
   metallici opportunamente lavorati
   per ricostruire il profilo e garantire
   l’allineamento

   È una tecnica a basso costo e
   scalabile a grandi numeri

   Le tolleranze sono ben controllabili

   Il procedimento di sovrapposizione
   e serraggio delle lamine è critico
   per l’allineamento dell’antenna

   Le antenne sono unità singole:
   questo può rappresentare un
   vantaggio o uno svantaggio a
   seconda dell’esperimento

  Aniello Mennella                   Corso di Radioastronomia I               A.A. 2018-2019
Fabbricazione ad anelli

   In questo caso l’antenna viene
   realizzata sovrapponendo anelli                 Antenne a 40 GHz per il Sardinia Radio
                                                                Telescope
   metallici opportunamente lavorati
   per ricostruire il profilo e garantire
   l’allineamento

   È una tecnica a basso costo e
   scalabile a grandi numeri

   Le tolleranze sono ben controllabili

   Il procedimento di sovrapposizione
   e serraggio delle lamine è critico
   per l’allineamento dell’antenna

   Le antenne sono unità singole:
   questo può rappresentare un
   vantaggio o uno svantaggio a
   seconda dell’esperimento

  Aniello Mennella                   Corso di Radioastronomia I               A.A. 2018-2019
Elettroformatura
   Nella realizzazione per elettroformatura si produce
   un “mandrino” (il negativo dell’antenna) che viene
   poi immerso in un bagno elettrolitico.

   Il materiale si deposita sul mandrino per elettrolisi.
   Al termine della deposizione il mandrino viene

                                                                Horn dello strumento Planck-LFI
   sciolto mediante attacco chimico.

   È una tecnica applicabile anche a frequenze molto
   alte

   Le tolleranze meccaniche sono molto elevate

   Il procedimento è lento e difficilmente scalabile a
   grandi numeri (si possono fabbricare poche
   antenne per volta e bisogna fare un mandrino per
   ogni antenna)

   I costi sono molto elevati e richiedono grande
   esperienza

   Alcuni materiali (ad esempio l’alluminio) non
   possono
  Aniello      essere utilizzati
          Mennella                 Corso di Radioastronomia I                                     A.A. 2018-2019
Elettroerosione

   Nella realizzazione per elettroerosione si ha la lavorazione meccanica che viene
   effettuata grazie a una scarica elettrica ad alta tensione che si instaura attraverso
   un materiale dielettrico fra un catodo e il materiale, che costituisce l’anodo.

   Ci sono due tipi di elettroerosione:

      A “tuffo” in cui si porta l’anodo a contatto con il catodo (che ha la forma del
      “negativo” di ciò che si vuole realizzare

      A filo, in cui il catodo è un filo che viene utilizzato per asportare il materiale.

   È una tecnica applicabile anche a frequenze molto alte

   Il procedimento è lento e difficilmente scalabile a grandi numeri (si possono
   fabbricare poche antenne per volta e bisogna fare un mandrino per ogni antenna)

   I costi sono molto elevati e richiedono grande esperienza

   Possono esserci difetti di lavorazione dovuti alla difficoltà di controllare le scariche

   Elevato grado di usura dell’utensile

  Aniello Mennella                   Corso di Radioastronomia I                  A.A. 2018-2019
Tecnologia a lamine mediante foto-incisione

  Questa tecnica è simile a quella descritta
  precedentemente.

  La differenza sta nella foratura delle lamine,
  che non viene realizzata meccanicamente
  ma mediante attacco chimico.

  La maschera che definisce cosa forare e
  cosa no viene realizzata mediante foto-                        Prototipo di antenna a 150
                                                                 GHz per lo strumento QUBIC
  incisione a laser su un materiale resistente
  all’attacco chimico

  È una tecnica a basso costo e scalabile a
  grandi numeri

  L’attacco chimico è meno preciso della
  lavorazione a fresa. Questo pone
  limitazioni alla realizzazione di antenne a
  frequenze > 200 GHz                                                             Imperfezioni
                                                                                  lasciate dall’attacco
                                                                                  chimico
  Aniello Mennella                  Corso di Radioastronomia I                       A.A. 2018-2019
Tecnologia a lamine mediante foto-incisione

  Questa tecnica è simile a quella descritta
  precedentemente.                                     Prototipo di 64 antenne a 150 GHz per lo
                                                                   strumento QUBIC
  La differenza sta nella foratura delle lamine,
  che non viene realizzata meccanicamente
  ma mediante attacco chimico.

  La maschera che definisce cosa forare e
  cosa no viene realizzata mediante foto-                        Prototipo di antenna a 150
                                                                 GHz per lo strumento QUBIC
  incisione a laser su un materiale resistente
  all’attacco chimico

  È una tecnica a basso costo e scalabile a
  grandi numeri

  L’attacco chimico è meno preciso della
  lavorazione a fresa. Questo pone
  limitazioni alla realizzazione di antenne a
  frequenze > 200 GHz                                                             Imperfezioni
                                                                                  lasciate dall’attacco
                                                                                  chimico
  Aniello Mennella                  Corso di Radioastronomia I                       A.A. 2018-2019
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