Corso di Fisiologia Basi morfologiche e funzionali della vita - Lezione 6 1 Sistema nervoso - Moodle@Units
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Corso di Fisiologia (Basi morfologiche e funzionali della vita) Lezione 6 19 novembre 2021 1) Sistema nervoso 2) Sistema cardiovascolare
Calendario Venerdì 29/10 Fisiologia cellulare Venerdì 5/11 Fisiologia cellulare Lunedì 8/11 Fisiologia cellulare Venerdì 12/11 Fisiologia cellulare / S. nervoso Lunedi 15/11 Test 1 Venerdì 19/11 S. nervoso / circolatorio Lunedì 22/11 S. circolatorio Venerdì 26/11 S. respiratorio Lunedì 29/11 Test 2 Venerdì 3/12 S. renale Lunedì 6/12 S. digerente Venerdì 10/12 Test 3 Martedì 14/12 XXX
LTP induction NMDARs are blocked by Mg2+ But the Mg2+ block is releived at resting membrane by strong postsynaptic potential depolarization Mechanisms for inducing LTP AMPARs - Na+ enter normal synaptic transmission NMDARs – Ca2+ enters only if there is enough depolarization to displace Mg2+ that clogs the channel
LTP expression Large depolarization Opening of NMDARs Ca2+ enters the postsynaptic neuron AMPARs more sensitive to glutamate and more AMPARs inserted at the synapse
Encefalo / cervello: SNC - Encefalo / cervello Telencefalo • Corteccia cerebrale (percezione cosciente di Telencefalo stimoli esterni, comandi motori, aree associative: interpretazione realtà, emozione, logica, lingua…) • Ippocampo (memoria…) • Amigdala (paura…) • Gangli della base (regolazione movimento…) Diencefalo • Talamo (‘smistamento’ informazioni dalla e alla corteccia…) • Ipotalamo / ipofisi (omeostasi corporea…) Tronco encefalico (regolazione attività cardiaca, respiratoria…) • Mesencefalo • Ponte • Bulbo (midollo allungato) Cervelletto (coordinamento motorio…)
Classificazione delle FORME DI MEMORIA e loro localizzazione nel cervello dell’uomo MEMORIA MEMORIA DICHIARATIVA NON-DICHIARATIVA ESPLICITA IMPLICITA SEMANTICA EPISODICA SUGGERIMENTO APPRENDIMENTO (CONCETTI (AUTOBIOGRAFICA NON-ASSOCIATIVO: APPRENDIMENTO Abitudine, VOCABOLARIO) EVENTI) PROCEDURALE ASSOCIATIVO: sensibilizzazione (abilità manuali e condizionamento disabitudine procedure abituali classico ed operante Neocortex Striato Striato Vie riflesse Lobo temporale Cervelletto Amigdala mediale (ippocampo) Cervelletto + Cx associativa
Pavlovian fear conditioning Il topo apprende un'associazione tra US (shock) e il CS (suono) che predice l’US. Un CS (suono) emotivamente neutro è presentato per diversi secondi e lo shock è dato nell'ultimo secondo del CS. Dopo diversi accoppiamenti, la presentazione del solo suono provoca un congelamento difensivo e cambiamenti nell'attività del SNA ed endocrino. I topi con amigdala danneggiata non riescono a imparare l'associazione tra CS e US e quindi non esprimono paura quando il CS è presentato da solo. Gli input sensoriali raggiungono l'amigdala dal talamo sia direttamente che indirettamente. I segnali sensoriali dal talamo sono trasmessi alla corteccia. Di conseguenza l'amigdala e la corteccia sono attivate simultaneamente, ma l'amigdala risponde al pericolo prima che la corteccia elabori le informazioni. Dato che l'elaborazione corticale è necessaria per sperimentare consapevolmente la paura, è probabile che la risposta alla paura sia avviata prima di provare consapevolmente paura.
Encefalo / cervello: SNC - Encefalo / cervello Telencefalo • Corteccia cerebrale (percezione cosciente di Telencefalo stimoli esterni, comandi motori, aree associative: interpretazione realtà, emozione, logica, lingua…) • Ippocampo (memoria…) • Amigdala (paura…) • Gangli della base (regolazione movimento…) Diencefalo • Talamo (‘smistamento’ informazioni dalla e alla corteccia…) • Ipotalamo / ipofisi (omeostasi corporea…) Tronco encefalico (regolazione attività cardiaca, respiratoria, del cervello……) • Mesencefalo • Ponte • Bulbo (midollo allungato) Cervelletto (coordinamento motorio…)
Ormoni Neuroipofisari: ADH e OXI ADH e OXI sono prodotti da 2 diversi tipi di neuroni. Il singolo tipo di neurone è in grado di produrre o l’uno o l’altro. Segnali che inducono il rilascio di ADH: - incremento osmolarità ematica. - diminuzione del volume ematico. Segnali che inducono il rilascio di OXI: - impulsi nervosi generati da collo dell’utero durante travaglio. - suzione della gh. mammaria da parte del bambino. OSSITOCINA VASOPRESSINA
Ormoni Adenoipofisari Gli ormoni dell’ipofisi anteriore controllano così tante funzioni che l’ipofisi è spesso chiamata ‘ghiandola dominante’. Gli ormoni dell’adenoipofisi controllano metabolismo, crescita, riproduzione…. ORM. AGENTI SU G. ENDOCRINE Adrenocorticotropina (ACTH) Tireotropina (TSH) Orm. Gonadotropici: • follicolostimolante (FSH) • luteinizzante (LH) ORM. AGENTI SU TESS. SOMATICI orm. della crescita (GH) Prolattina (PRL)
Encefalo / cervello: SNC - Encefalo / cervello Telencefalo • Corteccia cerebrale (percezione cosciente di Telencefalo stimoli esterni, comandi motori, aree associative: interpretazione realtà, emozione, logica, lingua…) • Ippocampo (memoria…) • Amigdala (paura…) • Gangli della base (regolazione movimento…) Diencefalo • Talamo (‘smistamento’ informazioni dalla e alla corteccia…) • Ipotalamo / ipofisi (omeostasi corporea…) Tronco encefalico (regolazione attività cardiaca, respiratoria, del cervello……) • Mesencefalo • Ponte • Bulbo (midollo allungato) Cervelletto (coordinamento motorio…)
Sistemi modulatori diffusi del tronco encefalico Serotonina Noradrenalina Dopamina Acetilcolina Substantia nigra Raphe nuclei Locus ceruleus Ventral tegmental area (VTA) Vari Nuclei pontine Sonno-veglia Attenzione Controllo motorio Apprendimento Ansia-Umore Ansia-umore ‘’Ricompensa” Memoria Each of the monoaminergic nuclei projects widely throughout the brain
Comportamenti che consideriamo tipicamente umani, come la memoria, il linguaggio e la compassione, dipendono anche dalla modulazione del cervello da parte dei sistemi ascendenti colinergico e monoamminergici. Questa dipendenza si evince dai legami tra morbo di Alzheimer e sistema colinergico, tra schizofrenia e sistema dopaminergico e dall’attenuazione della depressione con formaci che agiscono sulle sinapsi serotoninergiche e noradrenergiche. Quindi, sebbene il tronco encefalico sia filogeneticamente antico, i sistemi modulatori di questa regione del cervello rendono possibili e modulano molti dei comportamenti che consideriamo più tipicamente umani.
Encefalo / cervello: SNC - Encefalo / cervello Telencefalo • Corteccia cerebrale (percezione cosciente di Telencefalo stimoli esterni, comandi motori, aree associative: interpretazione realtà, emozione, logica, lingua…) • Ippocampo (memoria…) • Amigdala (paura…) • Gangli della base (regolazione movimento…) Diencefalo • Talamo (‘smistamento’ informazioni dalla e alla corteccia…) • Ipotalamo / ipofisi (omeostasi corporea…) Tronco encefalico (regolazione attività cardiaca, respiratoria, del cervello…) • Mesencefalo • Ponte • Bulbo (midollo allungato) Cervelletto (coordinamento motorio…)
Anatomia del Sistema Nervoso
SNC - Midollo spinale Principale via di comunicazione tra encefalo e altri tessuti. Se sezionato perdita sensibilità e paralisi Suddiviso in 4 regioni - cervicale (C1-C8) - toracica (T1-T12) - lombare (L1-L5) - sacrale (S1-S5) Ciascuna regione suddivisa in segmenti. Ciascun segmento da origine a 2 nervi spinali (destro e sinistro; SNP)
SNC - Midollo spinale Al contrario di quanto visto nell’encefalo, nel midollo spinale la materia grigia è all’interno e la materia bianca all’esterno.
SNC - Midollo spinale La materia grigia è a forma di farfalla e si divide in corna dorsali, che ricevono le terminazioni dei neuroni afferenti sensoriali, che hanno i corpi cellulari nei gangli delle radici dorsali, e corna ventrali, che contengono i corpi cellulari dei motoneuroni che inviano i loro assoni efferenti ai tessuti periferici.
• Anatomia e funzione del Sistema nervoso • Sistemi sensoriali • Sistema motorio
Anatomia del Sistema Nervoso
Sensazione - percezione Neuroni efferenti SNC periferia Neuroni afferenti Periferia SNC Sensazione: rilevamento “meccanico” di uno stimolo (SNP) Percezione: assegnare allo stimolo un determinato significato (SNC)
Percezione Informazioni CONSCE Informazioni INCONSCE Sensi somatici Stimoli somatici Tatto - pressione Lunghezza e tensione muscolare Temperatura Dolore Stimoli somatico-viscerali Pressione arteriosa Sensi speciali pH ematico Vista pH liquido cerebrospinale Udito Inflazione polmonare Equilibrio Osmolarità liquidi corporei Sensi chimici: Temperatura Gusto Glucosio ematico Olfatto Distensione tratto gastrointestinale
Percezione RECETTORI SENSORIALI: strutture neuronali specializzate per la percezione di specifici stimoli sensoriali e trasduzione in linguaggio del neurone (cioè in una variazione del potenziale di membrana) Ogni recettore risponde preferenzialmente a un particolare tipo di stimolo. I recettori possono rispondere anche ad altre modalità, che saranno però percepite come stimolo proprio di quel recettore perché proiettano nelle aree del SNC preposte a codificare quella particolare modalità (es. pressione sui bulbi oculari luce)
Apertura - chiusura di canali ionici che rispondono a particolari stimoli sono responsabili per la trasduzione dello stimolo CHIUSO APERTO
Recettori (cellulari) Classe I: il recettore è lo stesso neurone gangliare, con terminazioni recettoriali. Lo stimolo è convertito direttamente in un potenziale di recettore (=potenziale graduato) PA. Classe II: il recettore è una cellula separata. Stimolo provoca rilascio di NT dal recettore, che genera poi un potenziale sinaptico (=potenziale graduato) nel neurone afferente PA. Classe III: neurone afferente attivato da interneurone.
Recettori (cellulari) Classe I semplice Classe I complesso Classe II Terminazione nervosa Terminazioni nervosa libera racchiusa in capsule di tessuto connettivo (es. corpuscolo di Pacini)
Campo recettivo I neuroni della sensibilità somatica e i recettori visivi sono attivati da stimoli che cadono in un area ben definita (=campo recettivo). Acuità tattile o visiva = capacità di discriminazione tra due punti. La distanza più piccola a cui due punti vengono ancora percepiti separati è detta soglia di discriminazione. Più piccoli sono i campi recettivi, maggiore è l’acuità (ma minore la sensibilità). Acuità è determinata anche dal livello di convergenza dei neuroni primari sui neuroni secondari.
Campo recettivo I neuroni della sensibilità somatica e i recettori visivi sono attivati da stimoli che cadono in un area ben definita (=campo recettivo). Acuità tattile o visiva = capacità di discriminazione tra due punti. La distanza più piccola a cui due punti vengono ancora percepiti separati è detta soglia di discriminazione. Più piccoli sono i campi recettivi, maggiore è l’acuità (ma minore la sensibilità). Acuità è determinata anche dal livello di convergenza dei neuroni primari sui neuroni secondari.
Inibizione laterale Uno stimolo che eccita un recettore (tattile o visivo), inibisce anche l’attività dei neuroni secondari limitrofi tramite attivazione di interneuroni inibitori. L’inibizione laterale aumenta l’acuità perché aumenta il contrasto tra campi recettivi adiacenti.
1) L’intensità dello stimolo è codificata in base al numero di recettori attivati (codifica di popolazione) Uno stimolo più intenso attiva più recettori alcuni a soglia più bassa altri a soglia più alta. Il SNC interpreta il numero di recettori attivati come una misura di intensità dello stimolo.
2) Intensità (e durata) dello stimolo è codificata anche in base al numero dei potenziali d’azione (codifica di frequenza)
Adattamento dei recettori Recettori tonici: adattano poco per parametri che devono essere monitorati continuamente(es. barocettori, nocicettori, alcuni recettori per il tatto) Recettori fasici: si attivano solo all’inizio (o all’inizio e alla fine) dello stimolo per rispondere a variazioni di un parametro (es. recettori olfattivi)
Codificazione sensoriale Ad eccezione dell’olfatto che raggiunge la corteccia olfattiva attraverso il bulbo olfattivo, tutte le altre informazioni sensoriali che raggiungono livello cosciente arrivano alla corteccia attraverso il talamo (‘stazione di smistamento’: es. i nuclei visivi ricevono informazioni visive e le inviano alla corteccia visiva). Informazioni sensoriali che non raggiungono lo stato di percezione cosciente e avviano riflessi viscerali sono generalmente integrate a livello del midollo spinale e/o tronco encefalico (es. regolazione pressione arteriosa).
Un esempio: percezione somatica Soma dei neuroni sensoriali primari nei gangli delle radici dorsali (SNP) sinapsi su neuroni sensoriali secondari o nel midollo spinale (nocicezione, temperatura, stimoli tattili grossolani) o nel bulbo (sensazioni tattili fini). I neuroni secondari decussano e raggiungono neuroni sensoriali terziari in un nucleo specifico del talamo del lato opposto. Il talamo proietta alla corteccia somatosensoriale primaria (parte anteriore del lobo parietale)
Codificazione sensoriale Aree diverse della corteccia integrano informazioni sensoriali diverse
Organizzazione topografica Il neurochirurgo Wilder Penfiel fu il primo a dimostrare negli anni ’40 l’esistenza dell’homunculus. In più di 1000 pazienti svegli introdusse elettrodi e stimolò diverse zone della corteccia mappando così l’organizzazione topografica della corteccia sensoriale primaria (e motoria primaria). Rappresentazione altamente deformata.
• Anatomia e funzione del Sistema nervoso • Sistemi sensoriali • Sistema motorio
Anatomia del Sistema Nervoso
SN integra il movimento Il movimento è controllato dal SN a 3 livelli: 1) Midollo spinale integra i riflessi spinali (riflessso patellare) 2) Tronco encefalico e cervelletto controllano riflessi posturali e movimenti mano e occhi 3) Cx cerebrale e gangli della base per movimenti volontari (con talamo che modula e trasmette a cx cerebrale informazioni da midollo spinale, gangli della base e cervelletto)
SNC - Midollo spinale La materia grigia è a forma di farfalla e si divide in corna dorsali, che ricevono le terminazioni dei neuroni afferenti sensoriali, che hanno i corpi cellulari nei gangli delle radici dorsali, e corna ventrali, che contengono i corpi cellulari dei motoneuroni che inviano i loro assoni efferenti ai tessuti periferici.
Riflesso patellare
Via corticospinale per il movimento volontario Fibre che si originano nella corteccia motoria primaria decussano (per il 90%) nel bulbo e terminano nelle corna ventrali del midollo spinale dove sinapsano direttamente motoneuroni somatici (e con interneuroni).
Moviemento volontario richiede coordinamento di tutto il sistema motorio Al fine di rendere il movimento accurato, la via corticospinale è modulata da informazioni sensoriali e da altre regioni motorie Ricevono informazione di feedback da: - Gangli della base, i quali ricevono informazioni da cx motorie, sensoriali e associative e li inviano al talamo che li invia all cx (Parkinson e Huntington sono disordini dei gangli della base) - Cervelletto (riceve informazioni somatosensoriali ascendenti dal midollo spinale e discendenti da cx; è un sistema correggi-errore; di controllo predittivo)
Anatomia del Sistema Nervoso
Sistema nervoso autonomo (SNA) E’ suddiviso in simpatico (o ortosimpatico) e parasimpatico a cui competono funzioni opposte: “ fight or flight ” e “rest and digest”. Es. vista di un serpente: risposta motoria = scappare, emozionale = tremare, svenire, vuoto allo stomaco, mediata da sistema simpatico
Sistema nervosa autonomo (SNA) La maggior parte degli organi interni è sottoposto a un doppio controllo in cui una delle 2 branche del SNA è eccitatoria (generalmente il simp.) e l’altra è inibitoria (generalmente il parasimp.). Ci sono alcune eccezioni (le vedremo man mano). Le vie autonome sia simap. che parasimp. sono costituite da due neuroni efferenti collegati in serie Il n. pregangliare origina nel SNC e proietta a un ganglio autonomo situato all’esterno del SNC. Qui il soma del n. postgangliare riceve la sinapsi dal pre- gangliare e proietta verso il tessuto bersaglio.
Le fibre simpatiche e parasimpatiche escono dal midollo spinale in diverse regioni Simpatico (toracolombare) Le fibre simp. escono dal midollo spinale a livello toraco-lombare. I gangli simp. sono in gran parte situati a livello di una catena paravertebrale che decorre parallela al midollo spinale. Parasimpatico (craniosacrale) Le fibre pregangliari escono dal bulbo- ponte attraverso il III, VII, IX e X (questo è il vago = 75% di tutte le fibre para) nervo cranico e a livello sacrale attraverso il II e III nervo spino- sacrale. I gangli parasimp. si trovano in prossimità se non addirittura a contatto degli organi bersaglio.
Neurotrasmettitori del SNA Alla regola generale enunciata in figura esistono però alcune eccezioni: 1) neuroni simp. che innervano le ghiandole sudoripare rilasciano ACh anziché NA 2) Alcuni neuroni del SNA sia simp. che parasimp. non secernono nè Ach nè NA ma altri NTs (sostanza P, ATP; VIP, somatostatina, NO)
Giunzione neuroeffettrice La struttura di una sinapsi autonoma si differenzia dalle sinapsi del SNC Gli assoni formano numerose varicosità contenenti NT. I recettori postsinaptici non si concentrano sotto alle varicosità, rilascio meno diretto, il NT diffonde con modalità quasi paracrina, influenza area molto vasta (più cellule).
La midollare del surrene La midollare del surrene attivata dal SNA Simpatico secerne catecolamine (principalmente adrenalina, A) Durante lo sviluppo embrionale il tessuto nervoso deputato alla secrezione delle catecolamine (NA & A) si divide in: SNA simpatico e midollare del surrene. Mentre la parte corticale è una vera ghiandola endocrina di origine epidermica, la midollare è un differenziamento funzionale in senso endocrino del SNA e può essere considerata come un ganglio simpatico modificato la cui funzione è rilasciare grandi quantità di A in circolo Ormoni glucocorticoidi (sotto controllo ipofisario (adrenocorticotropina; ACTH)
Sistema nervoso motorio Ricapitalondo: Il SNA è suddiviso in simpatico (ortosimpatico) e parasimpatico a cui competono funzioni decisamente diverse rispettivamente “fight or flight” e “rest and digest”.
Sistemi Sistema tegumentario: Barriera protettiva dall’ambiente esterno Sistema muscolo-scheletrico: Movimento Sistemi respiratorio, digerente, urinario, riproduttivo: Scambio di materiali con l’ambiente Sistema circolatorio: Distribuzione di materiali Sistemi nervoso e endocrino: Coordinamento Sistema immunitario: Protezione
Sistema cardiocircolatorio Obiettivi 1. Organizzazione morfofunzionale del sistema cardiocircolatorio (=cardiovascolare) 2. Funzione e regolazione cardiaca 3. Sistema circolatorio: caratteristiche, regolazione, peculiarità distrettuali 4. Sangue: caratteristiche, funzioni, emopoiesi, emostasi
Sistema Sistema CardioVascolare cardiovascolare. vene capillari arterie Tre elementi: CUORE: organo muscolare cavo, assimilabile ad una capo pompa idraulica doppia che spinge il sangue attraverso arti superiori due circuiti chiusi vene vena cava super. ascendenti polmonari arterie VASI SANGUIGNI: organizzati in 2 circuiti chiusi: arterie polmonari polmoni Grande circolo sistemico: aorta, grandi arterie, rami atrio destro arteriosi, arteriole, capillari (zona di scambio), venule, aorta addominale atrio aorta sinis. rami venosi, grandi vene, vene cave. ventricolo vene cave sinistro Piccolo circolo polmonare: arteria polmonare, arterie e vena cava ventricolo destro arterie capillari bronchiali, vene polmonari. coronarie cuore inf. tronco Parte dei liquidi tissutali entra in un 2º sistema, la vena circolazione linfatica, che confluisce nel sistema venoso epatica arteria epatica vena portale epatica SANGUE: tessuto connettivo specializzato in cui la fegato tratto digerente vene renali vene renali matrice intercellulare (plasma) è liquida e contiene in sospensione vari tipi cellulari. reni Arterie valvola discendenti 5 litri (7-8% massa corporea), diviso nelle vene (60%, pelvi ed arti inferiori bassa pressione) e arterie (40%, alta pressione)
Sistema CardioVascolare FUNZIONI dell’APPARATO CARDIO-CIRCOLATORIO • Trasporto: – Scambio O2/CO2, – Trasporto nutrienti/cataboliti – Veicolazione ormoni • Omeostasi: – Temperatura – Osmolalità – pH • Difesa: – Da patogeni – Da lesioni tissutali
IL CUORE Il Cuore vene capillari arterie capo arti superiori Organo muscolare cavo, assimilabile a vene una pompa idraulica situato al centro vena cava super. ascendenti polmonari arterie arterie della cavità toracica. polmonari polmoni atrio destro Apice piegato verso sinistra aorta addominale atrio aorta sinis. ventricolo Base si trova dietro lo sterno vene cave sinistro vena cava ventricolo arterie destro coronarie Cuore dx alimenta circolo polmonare cuore inf. tronco vena Cuore sin alimenta circolo sistemico epatica arteria epatica vena portale epatica Contrazione = sistole fegato tratto digerente vene renali vene renali reni Arterie Rilassamento = diastole valvola discendenti pelvi ed arti inferiori
IL CUORE 1. Richiami di anatomia del cuore 2. Attività elettrica del cuore a) Caratteristiche delle cellule miocardiche b) Potenziale d’azione cardiaco, conduzione, basi ioniche e regolazione c) Elettrocardiogramma 3. Attività meccanica del cuore a) Accoppiamento eccitazione-contrazione b) Ciclo cardiaco c) Gittata cardiaca e sua regolazione
IL CUORE 1. Richiami di anatomia del cuore 2. Attività elettrica del cuore a) Caratteristiche delle cellule miocardiche b) Potenziale d’azione cardiaco, conduzione, basi ioniche e regolazione c) Elettrocardiogramma 3. Attività meccanica del cuore a) Accoppiamento eccitazione-contrazione b) Ciclo cardiaco c) Gittata cardiaca e sua regolazione
IL CUORE Organo muscolare situato al centro della cavità toracica. Apice piegato verso sinistra Base dietro lo sterno Organo cavo, base-apice = 12 cm; larghezza alla base = 9 cm; profondità alla base = 6 cm 300 g nel maschi adulto Epicardio Base Apice
IL CUORE Contenuto nel sacco pericardico: costituito da foglietto interno (epicardio) e foglietto esterno (pericardio) Tra epicardio e pericardio 15-30 ml di fuido, drenato da sistema linfatico. Funzione: lubrificazione, riduce attrito Endocardio: strato endoteliale che riveste le camere interne Miocardio: strato muscolare tra endocardio e epicardio
IL CUORE Atri e Ventricoli
Sistema IL CUORECardioVascolare Le valvole cardiache assicurano la unidirezionalità del flusso nel cuore
IL CUORE
IL CUORE
IL CUORE 1. Richiami di anatomia del cuore 2. Attività elettrica del cuore a) Caratteristiche delle cellule miocardiche b) Potenziale d’azione cardiaco, conduzione, basi ioniche e regolazione c) Elettrocardiogramma 3. Attività meccanica del cuore a) Accoppiamento eccitazione-contrazione b) Ciclo cardiaco c) Gittata cardiaca e sua regolazione
Trasmissione sinaptica TRASMISSIONE SINAPTICA ELETTRICA Le gap junction sono diverse dai canali che abbiamo studiato finora: poro largo (1.5-2 nm) e non selettivo, di conseguenza diverse sostanze (ioni e piccoli metaboliti, ad esempio ATP) possono diffondere liberamente tra le due cellule. FUNZIONI SINAPSI ELETTRICHE 1. Networks neuronali, networks gliali, muscolo cardiaco e liscio 2. Trasmissione segnali elettrotonici (ad esempio potenziale d’azione) 3. Trasmissione segnali metabolici (flusso di metaboliti tra le spire della guaina mielinica)
Trasmissione sinaptica TRASMISSIONE SINAPTICA ELETTRICA Le gap junction sono diverse dai canali che abbiamo studiato finora: poro largo (1.5-2 nm) e non selettivo, di conseguenza diverse sostanze (ioni e piccoli metaboliti, ad esempio ATP) possono diffondere liberamente tra le due cellule. CARATTERISTICHE DELLE SINAPSI ELETTRICHE 1. La propagazione del segnale è molto rapida 2. La propagazione del segnale è bidirezionale
IL CUORE Le gap junctions hanno un diametro di 1.5-2 nm e sono disposti a 10 nm di distanza tra loro secondo una struttura a pianta esagonale, poro non selettivo che permette il passaggio di molecole neutre e cariche sino a un PM 1000 Dalton. Sono modulati dalla [O2] e [H+]. Ischemia = diminuzione di O2 e aumento di H+ chiusura parziale canali altera la conduzione dell’eccitazione cardiaco.
IL CUORE Il Cuore è un sincizio funzionale: da un punto di vista funzionale il miocardio è costituito da cellule che formano una rete unificata di fibre muscolari. Sono separate lateralmente mentre le porzioni terminali sono tra loro unite dai dischi intercalari. Qui le membrane si fondono e formano delle gap junctions, che permettono la libera diffusione di ioni e quindi la propagazione del PA. Per questo motivo il tessuto miocardico viene anche definito un sincizio funzionale Si distingue un sincizio atriale ed uno ventricolare tra loro separati dal tessuto fibroso (elettricamente isolante) che circonda le aperture valvolari.
IL CUORE
IL CUORE
IL CUORE 1. Richiami di anatomia del cuore 2. Attività elettrica del cuore a) Caratteristiche delle cellule miocardiche b) Potenziale d’azione cardiaco, conduzione, basi ioniche e regolazione c) Elettrocardiogramma 3. Attività meccanica del cuore a) Accoppiamento eccitazione-contrazione b) Ciclo cardiaco c) Gittata cardiaca e sua regolazione
IL CUORE Si distinguono tre popolazioni cellulari funzionalmente distinte. Primo gruppo: cellule pacemaker, responsabili dell’autoritmicità. A questo gruppo appartengono le cellule del nodo senoatriale (NSA; pacemaker primario), le cellule del nodo atrio ventricolare (NAV; pacemaker secondario), più cellule costituenti altri pacemaker ectopici minori. Secondo gruppo: cellule in grado di propagare velocemente l’eccitazione. Sono le cellule che costituiscono il fascio di His (che si origina dal NAV) e le fibre di Purkinje (che si irradiano dalle due branche del f. di His e trasferiscono l’eccitazione alle diverse regioni del ventricolo). O quelle che costituiscono il fascio di Bachmann che propaga l’ecc. dal NSA all’atrio sinistro. Dotate anch’esse di autoritmicità. Terzo gruppo: le cellule che rispondono all’eccitazione con un’efficace contrazione, queste sono le cellule atriali e ventricolari che costituiscono il miocardio di lavoro.
IL CUORE Nelle tre popolazioni cellulari si registrano due tipi di PA. Il PA a risposta rapida si riscontra nei cardiomiociti atriali e ventricolari e nelle fibre specializzate alla conduzione (fascio di His e f. di Purkinje). Il PA a risposta lenta si riscontra nelle cellule del NSA (pacemaker primario) e del NAV (pacemaker secondario) ma anche in cellule specializzate che possono divenire pacemaker sostitutivi, che dettano un loro ritmo di contrazione in caso inattività del NSA e NAV.
IL CUORE In condizioni normali l’eccitazione si origina nel NSA (pacemaker primario), si propaga fino al NAV, e raggiunge le branche del fascio di His e le fibre del Purkinje, che trasmettono l’eccitazione al miocardio ventricolare dove si propaga dall’interno verso l’esterno, dall’apice verso la base dei ventricoli.
IL CUORE Vie internodali NODO ATRIO- VENTRICOALRE Ritardo di 120 - 160 ms nella conduzione dell’impulso dal NAV ai ventricoli, così atri e ventricoli non si contraggono in contemporanea ma sequenzialmente permettendo il passaggio del sangue
IL CUORE 1. Richiami di anatomia del cuore 2. Attività elettrica del cuore a) Caratteristiche delle cellule miocardiche b) Potenziale d’azione cardiaco, conduzione, basi ioniche e regolazione c) Elettrocardiogramma 3. Attività meccanica del cuore a) Accoppiamento eccitazione-contrazione b) Ciclo cardiaco c) Gittata cardiaca e sua regolazione
Il Potenziale d’Azione IL POTENZIALE D’AZIONE: cenni storici The Nobel Prize in Dal 1939 al 1952, con una pausa di 5 anni dovuta alla guerra, Hodgkin Physiology or Medicine and Huxley, sfruttando il lavoro di Young (1936 che trovò il miglior modo 1963 di inserimento degli elettrodi nell’assone di calamaro), hanno dato una Huxley spiegazione chiara e corretta del PA senza mai citare la parola canale. Il concetto di canale prese consenso dai primi del ’70 grazie alla messa a punto delle tecnica del Patch-Clamp (Neher and Sackman Nobel nel 1991). Perché proprio l’assone del calamaro? Hodgkin Molto di quello che sappiamo oggi su come il segnale elettrico viaggia lungo la rete nervosa deriva da esperimenti condotti sull’assone gigante di Elettrodo inserito calamaro. all’interno La prima dell’assone di registrazione del PA calamaro
Basi ioniche del potenziale d’azione 40 20 0 V membrane (mV) -20 THRESHOLD -40 -60 RESTING -80 Time (ms) 1 3 5 6 7
IL CUORE Confronto PA neurone - muscolo scheletrico - muscolo cardiaco
IL CUORE Le cellule atriali e ventricolari del miocardio di Basi ioniche del PA a lavoro sono caratterizzate da Vm piuttosto negativo risposta rapida (-80/-90 mV). In queste cellule il PA in risposta a una stimolazione è caratterizato da 4 fasi: Una attivazione molto rapida dovuta ad attivazione canali Na+ V-dip (soglia: -70 mV; fase 0) Raggiunto +20 mV per 1-2 ms segue una fase di ripolarizzazione iniziale dovuta a inattivazione canali Na+ e attivazione canali K+ (fase 1) Segue fase plateau a 0/-20 mV (fase 2) per 200 - 250 ms dovuta ad attivazione canali Ca2+ V-dip (L- type) controbilanciati da canali K+ dopo la fase di plateau il PA inizia a ripolarizzare, dovuto a inattivazione canali Ca2+ (fase 3) Raggiungemento Vm (fase 4).
IL CUORE Basi ioniche del PA a risposta rapida Fase 0 Attivazione – inattivazione canali Na+ V-dip (simile al PA neuronale)
IL CUORE Basi ioniche del PA a risposta rapida Fase 1 Attivazione – inattivazione canali Na+ V-dip (simile al PA neuronale) Attivazione canali K+ V-dip
IL CUORE Basi ioniche del PA a risposta rapida Fase 2 Attivazione – inattivazione canali Na+ V-dip (simile al PA neuronale) Attivazione – lenta inattivazione canali Ca2+ V-dip L-type Bilanciamento (nel PA neuronale componente Ca2+ minoritaria) Attivazione canali K+ V-dip
IL CUORE Basi ioniche del PA a risposta rapida Fase 3 Attivazione – inattivazione canali Na+ V-dip (simile al PA neuronale) Attivazione – lenta inattivazione canali Ca2+ V-dip L-type (nel PA neuronale componente Ca2+ minoritaria) Vince Attivazione canali K+ V-dip
IL CUORE Basi ioniche del PA a risposta rapida Fase 4 Attivazione – inattivazione canali Na+ V-dip (simile al PA neuronale) Attivazione – lenta inattivazione canali Ca2+ V-dip L-type (nel PA neuronale componente Ca2+ minoritaria) Vince Attivazione canali K+ V-dip
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