CONOSCERE E AIUTARE LA RONDINE - La biologia. Il comportamento. Le minacce. Il progetto di tutela.
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CONOSCERE E AIUTARE LA RONDINE La biologia. Il comportamento. Le minacce. Il progetto di tutela. redazione e revisione testi dott. Roberto Ambrosini Dipartimento di Biotecnologie e Bioscienze Università degli Studi di Milano–Bicocca Giorgio Trespioli Guardia Ecologica Volontaria La rondine: come riconoscerla — pag. 4 Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate Alimentazione: prede, tecniche Lorenzo Laddaga Naturalista e luoghi di caccia — pag. 8 COORDINAMENTO progetto Geografia: distribuzione, habitat dott. Guido Pinoli e migrazione — pag. 10 Direttore Parco della Pineta di Appiano Gentile e Tradate Comportamento: formazione degli stormi Progetto grafico e antagonismi — pag. 14 dott. Guido Bertola Professionista appartenente alla rete smarketing° Riproduzione: nidificazione, accoppiamento, fotografie cura dei piccoli — pag. 18 dott. William Vivarelli Fotografo naturalista Importanza della rondine tra tutela ambientale e qualità agricola — pag. 24 Stampa Stampato su carta riciclata Il progetto regionale da Grafica Quadro “È ora di aiutare le rondini”— pag. 26 via S. Allende, 7 – Tradate (va) Titoli: Bebas Neue, Dharma Type testi: Calluna, Jos Buivenga Rondini d’Italia — pag. 28
LA RONDINE: COME RICONOSCERLA Coda a V. Dorso scuro, di un intenso blu metallico, e ventre chiaro. Grande capacità di manovra in volo, ideale tanto per la caccia quanto per le lunghe migrazioni. Scende solo raramente al suolo e preferisce, posarsi su fili, cornicioni e canne palustri. Questa è la rondine, con il suo canto ricco di elementi armonici (e di qualche nota gracchiante). CARATTERISTICHE GENERALI re esterne filiformi che le conferiscono Le parti superiori del corpo sono di un il tipico aspetto a V. Sulle timoniere, ad colore blu metallico scuro, la fronte e la eccezione di quelle più interne, vi sono gola rossicce. Le parti inferiori del corpo macchie bianche ovali che divengono variano dal bianco crema al fulvo con ben visibili quando la coda viene allarga- una colorazione più scura nei maschi che ta a ventaglio. Si ritiene che tali macchie nelle femmine. Il becco è nero e sottile, le bianche abbiano la funzione di facilitare ali lunghe, il corpo affusolato. La coda è la comunicazione visiva nei luoghi semi- profondamente forcuta, con le timonie- bui dove nidifica. Nome comune Ala Rondine 12-13 cm Famiglia Apertura alare Hirundinidae 30-35 cm Genere Coda Hirundo 8-14,5 cm Specie Becco Hirundo rustica 11-13 mm Lunghezza Peso 17-19 cm 16-24 g 4 5
rotte da rapidi cambiamenti di rotta per inseguire gli insetti. Durante la migra- zione o negli spostamenti da una zona di foraggiamento all’altra, il volo delle rondini consiste in battiti delle ali più regolari. È anche in grado di rimanere sospesa in aria (il cosiddetto “hovering”), una manovra che esegue con frequenza nei pressi del nido. La rondine infatti non si posa spesso al suolo e, quando lo fa, è quasi unicamente per raccogliere materiale per la costruzione del nido. Femmina a sinistra e maschio, a destra, a confronto Preferisce invece posarsi su fili, cornicio- ni, canne ed è in grado di aggrapparsi con LE DIFFERENZE FISICHE PER SESSO ED ETà facilità anche a cornici sulle pareti degli La rondine, in linea generale, non pre- edifici. senta grandi differenze fisiche tra ma- schio e femmina, anche se un certo IL CANTO numero di caratteri sono variabili in fun- La rondine è il più sonoro degli Irundi- zione dell’età e del sesso. Per esempio, nidi del Paleartico occidentale. Il canto, i maschi hanno in media le timoniere che prende il nome di garrito, consiste in esterne più lunghe rispetto alle femmine allegri trilli, ricchi di elementi armonici, e quelle centrali, al contrario, più corte. della durata di 3-15 secondi circa. Nel ma- In ogni caso, durante il loro primo anno schio questa sequenza può essere com- La rondine si posa al suolo quasi unicamente per raccogliere materiale per la costruzione del nido di vita, e cioè sino alla prima muta in Afri- pletata da una serie di note gracchianti, ca, non presentano dimorfismo sessuale. dette rattle, che la femmina non emette ne dello stato riproduttivo della femmina: alcune primarie interne, alcune terziarie Parlando di età, i giovani hanno un piu- mai, se non in condizioni patologiche. aumenta continuamente sino alla deposi- o, più raramente, alcune penne del corpo maggio simile a quello degli adulti, ma dai La frequenza con cui questo suono ca- zione del primo uovo, quindi diminuisce. vengono rimpiazzate quando sono ancora toni meno vividi, con le parti inferiori del ratteristico viene eseguito varia in funzio- vicini alle zone di riproduzione. Comun- corpo più chiare. Anche fronte e gola pre- LA MUTA que, nella maggior parte degli uccelli, la sentano colorazioni meno accese di quelle La rondine presenta una singola muta muta inizia quando giungono nelle regio- degli adulti. La coda è inoltre corta, con le completa annuale il cui inizio è stretta- ni tropicali e continua gradualmente du- timoniere esterne di lunghezza nettamen- mente correlato con la latitudine. Nella rante tutta la permanenza, per 5-6 mesi. In te inferiore rispetto a quelle degli adulti. maggioranza delle popolazioni che nidi- alcuni individui la muta viene completata ficano nella parte meridionale dell’areale solo al ritorno ai luoghi di nidificazione. IL VOLO, TRA CACCIA E MIGRAZIONI distributivo della specie, infatti, la muta Il volo di questi uccelli è agile ed ele- inizia prima della migrazione autunnale, gante, con grande capacità di manovra. mentre, nelle popolazioni che nidificano Queste caratteristiche consentono loro più a nord inizia dopo la fine della migra- non solo di catturare insetti, ma anche zione. di sostenere lunghe migrazioni. Nelle Gli uccelli delle regioni temperate, che aree di foraggiamento il volo delle ron- compiono migrazioni su lunghe distanze, dini consiste, solitamente, in rapide serie iniziano solitamente la muta durante il pe- di battiti d’ala che lanciano l’animale in Il rattle, tipicamente maschile, permette una sicura riodo invernale, nei luoghi nei quali av- lunghe virate e picchiate, spesso inter- distinzione dei sessi viene lo svernamento, ma frequentemente 6 7
ALIMENTAZIONE: PREDE, TECNICHE E LUOGHI DI CACCIA La rondine predilige la caccia in volo, ma è anche un predatore adattabile che, al bisogno, è in grado di utilizzare tecniche differenti e perfino di cercare le prede sul suolo. In presenza dei piccoli, l’attività si fa più intensa: la rondine non soltanto cerca prede più grandi, ma approfitta dei lavori agricoli e tende a stare in un raggio di 500 metri dal nido. Esemplare che si sta dissetando LA PREDAZIONE La preda viene catturata generalmente Gli adulti solitamente lasciano il posa- radicalizzano questo comportamento e La rondine, come tutti gli Irundinidi, è con un inseguimento aereo, ma la ron- toio per avviare la caccia circa mezz’ora ai piccoli riservano insetti più grandi di un uccello insettivoro che cattura le sue dine è anche in grado di nutrirsi a terra o prima del sorgere del sole, ma, nelle matti- quelli che normalmente predano per nu- prede in volo. Le rondini si nutrono di di mettere in atto altri metodi di caccia. nate più fredde, non cominciano a nutrirsi trirsi. un’ampia gamma di insetti non protetti Alcune rondini, per esempio, sono sta- fino a 2–3 ore dopo l’alba. L’attività ter- L’attività di caccia in questo periodo si da un esoscheletro troppo spesso, quali te viste posarsi sulle foglie per catturare mina normalmente mezz’ora o tre quarti fa, insomma, più intensa e, se il nido è coleotteri, ditteri, imenotteri, lepidotteri bruchi o staccare insetti dalle ragnatele. d’ora dopo il tramonto. illuminato da luci artificiali, gli adulti por- ed emitteri. La caccia è condotta sia indi- In contesto agricolo, è possibile osser- tano cibo ai piccoli anche in condizioni di vidualmente sia in folti gruppi, costituiti varle mentre seguono i trattori che, nel ri- LA NUTRIZIONE DEI PICCOLI scarsa luminosità naturale. anche da diverse centinaia di individui. voltare il fieno, fanno alzare in volo grandi La rondine porta al nido più insetti assie- I luoghi preferiti sono aree aperte qua- quantità di insetti. me e, con la lingua, ne rimuove le ali im- li prati, campi, canneti, radure, specchi mediatamente prima di somministrarle d’acqua o aree in prossimità di bestiame. come cibo ai piccoli. La caccia, in questa Gli individui si allontanano poco dal loro Le rondini situazione, è molto selettiva: la rondine nido per cacciare, al massimo 500 metri, possono anche predilige normalmente prede di grandi prelevare insetti ma in media si tengono a una distanza di dalla superficie dimensioni, disdegnando quelle più pic- soli 100 metri. dell’acqua cole, e, in presenza della prole, i genitori 8 9
GEOGRAFIA: Distribuzione delle varie sottospecie di rondine durante la stagione riproduttiva e di svernamento DISTRIBUZIONE, HABITAT, MIGRAZIONE Uccello migratore, diffuso dalla Spagna alla Cina e in quasi tutto il Nord America, la rondine sceglie l’ambiente nel quale vivere in stretta dipendenza dalla presenza di insetti. Per questo motivo, infatti, predilige ambienti umidi e abitati da animali da pascolo, mentre evita luoghi aridi e condizioni climatiche sufficientemente rigide da interferire con la vita delle sue prede. LA DISTRIBUZIONE GEOGRAFICA limite meridionale è costituito, in questo Questa specie possiede un vasto areale continente, dal Messico. che comprende la maggior parte della In Italia la rondine nidifica su quasi tutto zona continentale dell’emisfero nord. In il territorio, comprese le Alpi fino ad un’al- particolare, nel continente euroasiatico, titudine di 1800 m. Le rondini europee il suo areale va dalla Spagna alla Cina. Il svernano in Africa a sud del Sahara, quelle limite meridionale è costituito dal Nord asiatiche in India, Indocina, Indonesia e Africa, l’Anatolia, il fiume Indo, il Kara- Nuova Guinea, quelle nord-americane in korum e le montagne della Cina meri- Sud America. dionale, mentre quello settentrionale è quasi corrispondente con la latitudine L’HABITAT 70° nord (sono state segnalate alcune La rondine si riproduce in vari ambien- coppie nidificanti in Islanda). In Nord ti dell’Eurasia, dalle regioni subartiche a America, per esempio, è completamente quelle mediterranee, sia nei climi conti- Rustica Transitiva Savignii Tytleri Gutturalis Erytrogcster assente nelle zone settentrionali del Ca- nentali che in quelli oceanici. È assente nada e dell’Alaska, quelle regioni, cioè, solo nelle tundre artiche e nelle fasce che superano i 70° di latitudine nord. Il desertiche ed evita le zone ampiamente 10 11
forestate, scoscese, aride e densamente buona precisione le regioni d’origine delle rotta migratoria si tenga prevalentemente LA VITA DELLA RONDINE edificate. Preferisce, invece, i prati, i pa- rondini che utilizzano varie aree di sverna- sopra la terraferma, aggirando il Mediter- NEI QUARTIERI INVERNALI scoli e i terreni coltivati. mento: le popolazioni che si riproducono raneo. Pare, inoltre, che questa rotta sia Nelle aree di svernamento, la rondine Si ritiene che originariamente la rondi- in aree diverse del Paleartico Occidentale, preferita soprattutto durante la migra- vive solitamente nelle savane aperte, nei ne frequentasse le praterie dove brucava- infatti, tendono a svernare in zone diverse zione primaverile di rientro dalle zone di pascoli umidi, nelle paludi e nelle aree no i grandi ungulati, presumibilmente in dell’Africa. Le rondini delle Isole Britan- svernamento. agricole. La sopravvivenza nei quartieri zone vicine a pareti rocciose. Le sporgenze niche, ad esempio, svernano prevalente- La migrazione autunnale si conclude in invernali è influenzata dalle precipita- e le cavità di tali pareti rocciose dovevano mente in Sud Africa, quelle della Germania novembre, quando gli uccelli giungono zioni, che determinano la quantità di costituire l’habitat naturale di nidificazio- in Zaire. Alcune rondini della Danimarca numerosi nelle regioni di svernamento a insetti volanti disponibili. Inverni parti- ne, assieme agli alberi cavi. Questo habitat sono invece state osservate in Costa d’Avo- sud dell’equatore. Il movimento inverso colarmente secchi causano un aumento è ora completamente abbandonato in fa- rio e Zambia, mentre le rondini del Belgio inizia in febbraio. della mortalità, mentre la maggior parte vore delle campagne coltivate, con paesi svernano in Ghana, Costa d’Avorio, Con- Sul bacino del Mediterraneo e in Medio delle rondini riesce a sopravvivere a in- e cascinali, in cui, per nidificare, vengono go, Zaire e quelle svizzere in Nigeria, Zaire Oriente il picco della migrazione prima- verni particolarmente umidi. La più alta ora sfruttate le strutture costruite dall’uo- e Sudafrica. Il bacino del Congo, inoltre, è verile avviene dalla metà di marzo a fine mortalità si verifica, comunque, durante mo, quali ponti, cornicioni, tetti, stalle e usato da uccelli provenienti dalla Scandi- aprile. I primi uccelli raggiungono l’Eu- la migrazione e in inverno. granai. Gli habitat naturali della rondine navia. Le rondini italiane, infine, svernano ropa nella seconda metà di marzo, ma la dovevano, quindi, essere originariamente in Nigeria e nell’Africa Centrale. gran parte degli arrivi si colloca tra la metà assai più ristretti di quelli attuali, mentre La migrazione di un individuo può es- di aprile e la metà di maggio. In Italia le ora le rondini si trovano in quasi tutti i sere piuttosto rapida, con tappe fino a 300 rondini arrivano dalla metà di marzo alla climi che permettono un’adeguata e rego- km al giorno. Avvistamenti di rondini in metà di maggio e vi restano sino all’inizio lare produzione di piccoli insetti volanti. Africa occidentale provenienti dalle Iso- dell’autunno a conclusione della stagione Durante la migrazione la rondine La rondine riesce a sopportare sia con- le Britanniche portano a ritenere che la riproduttiva. può percorrere fino a 300 km al giorno dizioni torride che gelide, venti forti e im- provvisi cali di temperatura, ma è partico- larmente sensibile a brinate persistenti, precipitazioni nevose o altre condizioni avverse che interferiscano con l’attività degli insetti. LA MIGRAZIONE Le migrazioni sono fasi nevralgiche nel- la vita di questi uccelli: è durante questo periodo e in inverno, che si registra il più alto tasso di mortalità. Solo pochi individui aberranti sverna- no ogni anno nell’Europa meridionale e occidentale. Le rondini europee e quelle dell’Asia nord-occidentale si spingono, per la mag- gior parte, in Africa, benché alcune si fer- mino in Pakistan e sulle coste dell’Arabia. La maggior parte delle aree di svernamen- to si trova in Africa sia a nord sia a Sud dell’Equatore. Grazie a campagne di ina- nellamento su larga scala si conoscono con 12 13
COMPORTAMENTO: FORMAZIONE DEGLI STORMI E ANTAGONISMI La rondine è un vero e proprio ‘animale sociale’: forma spesso coppie stabili, all’interno delle quali maschio e femmina condividono la cura del nido e dei piccoli. Si riunisce in gruppi talvolta molto estesi, condividendo gli spazi anche con uccelli non appartenenti alla famiglia degli Irundinidi e adottando strategie collettive, tanto di difesa (dal freddo, per esempio, o dalla fame e dai predatori) quanto di attacco contro potenziali concorrenti per il cibo (pipistrelli inclusi). LA FORMAZIONE DEGLI STORMI perano normalmente i 50 individui. Noti- La rondine è una specie normalmen- zie di stormi eccezionalmente grandi sono te gregaria, con la sola eccezione della infatti da valutare con cautela. stagione riproduttiva, durante la quale sviluppa invece un comportamento se- IL ROOSTING mi-coloniale. Nella rondine non ci sono Nella stagione riproduttiva gli uccelli legami famigliari tra le coppie che for- passano la notte all’interno del proprio mano colonie. I gruppi più numerosi si territorio, mentre, nel resto dell’anno, formano, tipicamente, nel periodo pre- tendono a raggrupparsi in gran numero migratorio, o, talvolta, durante la mi- (fino a centomila esemplari) in altre aree grazione e nelle aree di sosta notturna (i definite posatoi comuni (di qui il termi- cosiddetti “roost-sites”, dal verbo inglese ne “roost”, appunto), talvolta condivisi “to roost”, cioè appollaiarsi). con altri volatili, come storni (Sturnus I giovani tendono ad aggregarsi ai grup- vulgaris), topini (Riparia riparia) e balle- pi di adulti dove questi si alimentano con rine (Motacilla ssp.). Le loro preferenze maggior successo e sono relativamente vanno dai canneti (Phragmites, Scirpus e più numerosi negli stormi di dimensioni Typha) alle piante di salice (Salix ssp.), alla maggiori che comunque in Italia non su- vegetazione più alta e densa che cresce in Anche i rami degli alberi alti sono utilizzati come posatoi 14 15
prossimità dei bacini d’acqua, ai campi di Gli uccelli si riuniscono nell’area del rondini si posano a ondate, inizialmente Gli scontri territoriali prendono infatti mais o perfino alle rocce. posatoio poco prima del tramonto, se- in silenzio, per poi cantare sonoramente l’avvio come vere e proprie competizioni Similmente, i siti dei posatoi invernali, guendo un rituale ricorrente: gli stormi di una volta ferme. canore, durante le quali gli uccelli si pon- in Africa, sono in genere canneti, cespu- rondini volano alti sull’area, volteggiando Soprattutto all’inizio della stagione gono a circa 15–20 cm di distanza, con le glieti, praterie di erba (in particolare la co- in massa ed effettuando rapidi passaggi riproduttiva, il freddo può indurre le giunture carpali esposte e le teste punta- siddetta “erba degli elefanti”, Pennisetum a bassa quota. A questo punto, al calare rondini a riunirsi in gruppi all’interno di te in avanti a circa 45° sopra l’orizzontale. ssp.), ma, essendo più estesi di quelli nelle della luce, alcuni uccelli si staccano dallo edifici e a serrarsi le une sulle altre per Il confronto implica spesso anche l’in- zone di riproduzione, possono ospitare stormo e atterrano nel posatoio, seguiti, proteggersi dalle basse temperature. Ad- seguimento del rivale e può evolversi in fino a un milione di uccelli. dopo alcuni minuti, da tutti gli altri. Le dirittura, sempre per resistere al clima violenti combattimenti, durante i quali i rigido, le rondini possono scegliere di contendenti possono finire al suolo uniti raggrupparsi dentro nidi di balestruccio per le zampe. (Delichon urbica). Lo scontro per i siti di nidificazione Sulla funzione dei posatoi comuni esi- non riguarda però soltanto i maschi, né stono differenti teorie. Tra queste, per è limitato ai soli membri della stessa spe- esempio, c’è quella cosiddetta del “bran- cie: anche le femmine rivali combattono, co egoista”, secondo la quale assembra- spesso con esiti fatali, e il comportamento menti significativi avrebbero la funzione aggressivo delle rondini è indirizzato an- di ridurre la possibilità che i singoli indi- che ad altri uccelli, come passeri (Passer vidui vengano catturati da un predatore. domesticus ssp.) e pigliamosche (Muscicapa Quest’ipotesi però è ritenuta non del tutto striata). convincente, vista la rarità degli attacchi In tarda estate e d’autunno, può inve- di predatori registrati durante i periodi ce capitare che più esemplari di rondine di osservazione. Un’altra teoria sostiene, scaccino assieme uccelli di altre specie, invece, che i posatoi comuni possano fun- specialmente se sono potenziali concor- zionare come centri di informazione: in renti per il cibo, o addirittura mostrino questo caso, il roosting sarebbe finalizzato comportamenti aggressivi nei confronti a individuare (in virtù dell’orario di posa e dei pipistrelli. di altri comportamenti) gli individui che hanno trovato maggiori disponibilità ali- mentari e a permettere, quindi, agli altri di seguirli nella caccia il giorno seguente. GLI SCONTRI ALL’INTERNO DELLA SPECIE E CON i conspecifici Entrambi i membri della coppia difen- dono il nido contro i conspecifici che si avvicinano, specialmente dopo la deposi- zione delle uova, ma il maschio è aggres- sivo fin dal momento dell’occupazione del sito di nidificazione. I rivali si sfidano avvicinandosi l’uno all’altro camminan- do o in volo, ma sono rari gli attacchi sferrati beccando, anche quando l’intru- so si posa vicino al nido o alla femmina. Non sono rari gli scontri tra individui per la difesa del sito di nidificazione 16 17
RIPRODUZIONE: NIDIFICAZIONE, poi scendere in picchiata, lanciando forti 750 a 1400, raccolte nei dintorni del nido e grida, verso il sito di nidificazione pre- mischiate a materiale vegetale. Viene col- scelto, dove si ferma. A questo punto, il locato a un’altezza dal suolo compresa tra ACCOPPIAMENTO, CURA maschio lancia una serie di richiami di 2 e 5 m, su piccole sporgenze di superfici corteggiamento (enticement calls) fino a verticali, come le pareti delle costruzio- quando la femmina atterra a sua volta per ni. Meno frequentemente i nidi vengono DEI PICCOLI fare quella che sembra essere una vera e costruiti senza supporti sottostanti e solo propria disamina del nido. La formazione raramente in grotte o su alberi. della coppia avviene effettivamente quan- Le principali strutture del nido vengo- do la femmina comincia ad appollaiarsi al no completate in otto giorni circa, cui ne sito di nidificazione e procede al comple- seguono altri due dedicati invece al lavo- Formata la coppia, socialmente monogama, maschi tamento del nido. ro di rivestimento delle superfici interne. Le femmine possono anche cambiare Dentro al nido vengono infatti collocate e femmine costruiscono insieme un nido fatto di partner prima che inizi la riproduzione: delle piume, rimosse dopo la schiusa, per palline di fango e materia vegetale, che proteggono alcune femmine, infatti, abbandonano creare un letto più idoneo alla deposizione il compagno dopo la formazione della e all’incubazione. assiduamente. I nuovi nati vengono alimentati con coppia e, in seguito, si legano ad un al- insetti di grandi dimensioni e difesi dai predatori, tro maschio. I maschi che non hanno una compagna, o che la perdono, tentano insi- dall’uomo e dalle altre rondini. stentemente di attrarne una, seguendo le femmine delle coppie vicine ed eseguendo di fronte a loro i rituali di corteggiamento LA STRUTTURA DELLA COPPIA che tre settimane più tardi in nord Eu- anche molte volte al giorno per diverse La rondine è una specie socialmente ropa. I maschi adulti sono, solitamente, settimane. monogama, ma possono verificarsi casi i primi ad arrivare alle zone di riprodu- Il maschio controlla la compagna (il di poliginia, con un maschio e due fem- zione, seguiti dalle femmine, quindi dai cosiddetto mate-guarding) per un lungo mine. Le coppie bigame, di solito, sono maschi e dalle femmine di un anno. Al- periodo, durante il quale scaccia regolar- sincrone, con la deposizione delle uova cuni uccelli arrivano già appaiati, fatto mente i maschi vicini e insegue la fem- da parte delle due femmine separata di che indica che la coppia inizia a formarsi mina ogni qual volta essa lascia il nido, alcuni giorni al massimo. Talvolta que- già durante la migrazione, o anche pri- lanciando frequenti richiami e, talvolta, sti nuclei hanno origine da due coppie ma. I canti uditi nei quartieri d’inverno e beccandole la coda. Un comportamento, che nidificano l’una accanto all’altra: in durante la migrazione primaverile sono questo, che si intensifica durante il perio- questo caso, un maschio scaccia l’altro e, stati, per esempio, associati con la for- do fertile della femmina. in seguito, si accoppia con entrambe le mazione precoce di coppie. Giunti nelle femmine e aiuta ad allevare le due covate. aree di riproduzione i maschi stabilisco- IL NIDO La coppia, solitamente, si mantiene no un territorio di nidificazione, che co- La costruzione del nido, o la ristruttu- anche per la seconda covata e spesso in pre un’area di pochi metri quadri e che razione di un nido degli anni preceden- modo permanente, sebbene la breve vita è, solitamente, il medesimo degli anni ti, avviene all’inizio della primavera. Vi di questi uccelli faccia sì che molti legami precedenti. partecipano entrambi i sessi, ma spesso durino per un solo anno. Se si avvicina uno stormo di rondini, il è il maschio a dare avvio al lavoro anche maschio vola in cerchio attorno al pro- prima dell’arrivo della femmina, che poi IL CORTEGGIAMENTO E LA FORMAZIONE prio territorio e canta più sonoramente interviene nel completamento. DELLA COPPIA per attrarre le femmine. Durante il volo Il nido della rondine è una coppa o una Il periodo riproduttivo va dai primi di allarga molte volte la coda così da met- mezza coppa larga circa 20 cm e profonda Sottoportici e travi sono ottimi supporti aprile a fine agosto, ma può iniziare an- tere in mostra le timoniere esterne, per 10 ed è composto da palline di fango, da per la costruzione del nido 18 19
Le rondini manifestano un grande attaccamento ai loro piccoli giorni prima della deposizione delle uova fino al terzo – sesto giorno di incubazione. Il numero delle covate si attesta tra le 2 e le 3 per ogni stagione riproduttiva. Normalmente 4 o 5 per ogni covata, le uova (19,7 x 13,6 mm per un peso medio di 1,9 g) sono allungate, ellittiche od ova- li, lisce e lucide, bianche ma leggermente punteggiate con macchioline rosso scuro, viola e grigie. La cova dura in media 11-19 giorni ed è effettuata esclusivamente dalla femmina. LA DIFESA DEI PICCOLI Il nido è lo spazio protetto all’interno del quale la prole si può nascondere ogni volta che viene disturbata e in particolar modo quando sente grida di allarme lan- ciate da altre rondini. Le femmine che stanno covando vengono avvertite di un pericolo dagli alarm calls lanciati dal ma- schio, che svolge un ruolo di sentinella, ma abbandona il nido soltanto quando il pericolo è imminente: nel frattempo, in- fatti, le rondini nei dintorni, allertate dai richiami, si alzano in volo e disturbano il predatore, inseguendolo o minaccian- dolo con picchiate al limite del contatto. Questo comportamento di disturbo vie- ne definito mobbing. Le osservazioni suggeriscono che l’in- tensità del comportamento di mobbing La difesa del nido viene condotta da ti della femmina, poco distante. Dopo sto caso, infatti, il maschio si allontana rifletta il livello di investimento parenta- entrambi i membri della coppia, che ne il canto il maschio si alza in volo con la brevemente per poi tentare nuovamente le di ciascun membro della coppia: nelle controllano i dintorni in un raggio gene- coda dispiegata a ventaglio e le zampe di- con la stessa partner. femmine esso aumenta gradualmente at- ralmente compreso tra i 4 e i 25 m. stese, mentre la femmina si posa oppure Per la prima covata, l’accoppiamento traverso il ciclo riproduttivo della prima vola lentamente. L’accoppiamento avvie- inizia anche varie settimane prima della e della seconda covata, mentre i maschi, L’ACCOPPIAMENTO E LA COVA ne attraverso il contatto tra le cloache. Le deposizione delle uova e continua fino al invece, attaccano con frequenza inferiore L’accoppiamento (non prima di 2 anni femmine non ricettive respingono il ma- quinto giorno di incubazione, ma si fa più nella prima metà del ciclo riproduttivo, d’età) ha luogo generalmente di mattina schio e arrivano talvolta a beccarlo, un frequente da 15 giorni prima della deposi- quando non vi è alcuna relazione con i e segue un rituale definito, che ha inizio comportamento che tuttavia non induce zione delle uova fino al secondo giorno di piccoli, mentre vi è un netto incremen- con i richiami del maschio nei confron- subito il pretendente a desistere: in que- incubazione; per le seconde covate, da 8-9 to nella frequenza del mobbing quando 20 21
i piccoli sono nati e subito dopo l’involo. all’apparenza, sazia, i genitori possono Le rondini si dimostrano confidenti con emettere richiami per stimolare i pulcini l’uomo anche nella stagione riproduttiva a ricevere l’imbeccata. Perfino i piccoli che e sono avvicinabili fino a 5–10 m: supe- cadono dal nido possono essere nutriti a rata questa distanza, tuttavia, gli uccelli terra dai genitori e può accadere, seppure entrano in allerta e taluni abbandonano molto raramente, che i giovani esemplari, il nido in silenzio, altri invece lanciano figli della prima covata, aiutino i genitori a continui richiami d’allarme e volano di- nutrire i nati della covata successiva. rettamente contro gli intrusi. Entrambi i genitori rimuovono i sac- Le rondini impegnate nella cura della chetti fecali dal nido fino a quando i picco- prole non devono tuttavia temere soltanto li, a 12-14 giorni di età, iniziano a defecare uccelli di altre specie, predatori ed esseri fuori dal nido. La femmina, talvolta, bec- umani: può infatti succedere durante la chetta il ventre dei piccoli per stimolarli stagione riproduttiva che i maschi non a defecare. accoppiati tentino di procurarsi una com- L’involo dei piccoli , che avviene a circa pagna uccidendone la prole, motivo per il 3 settimane dalla nascita, richiede nor- quale i membri della coppia sorvegliano malmente un periodo preparatorio di un accuratamente il proprio nido. Questo av- paio di giorni e i piccoli, appena involati, viene perché generalmente i maschi sono vengono nutriti dai genitori ancora per, più numerosi delle femmine e non sempre mediamente, 3-5 giorni. Nella maggior riescono a trovare una compagna. parte dei casi, le giovani rondini sono in grado di procurarsi cibo autonomamente LE CURE PARENTALI dopo 6-8 giorni dall’involo. I piccoli, an- La femmina, talvolta, aiuta i piccoli ad che raggiunta l’indipendenza alimentare, uscire dall’uovo e li nutre da sola per il tendono comunque a far ritorno al nido, primo giorno dopo la schiusa. I pulcini ma solitamente vengono scacciati dal ma- appena nati vengono covati assiduamen- schio quando inizia la seconda covata. te, di solito dalla femmina, per i primi 3 giorni, quindi sempre meno fino al quat- tordicesimo giorno di vita, quando sono in grado di riscaldarsi da soli. Da quel momento la femmina non dorme più nel nido, ma in un luogo vicino. I piccoli iniziano ad emettere suoni a 3-4 giorni di età e aprono gli occhi a 4-9 giorni nelle prime covate, ma non prima dei 13 nelle seconde. Mentre la femmina sta ancora covan- do, il maschio porta al nido la maggior parte del cibo per i piccoli, e solo dopo i primi 7-12 giorni di vita dei pulcini en- trambi i componenti della coppia portano al nido quantità equivalenti di cibo. Ogni bolo portato al nido viene dato a un pic- Il nido è tenuto pulito con la rimozione colo soltanto e, anche quando la prole è, dei sacchetti fecali 22 23
L’IMPORTANZA DELLA RONDINE 120 le specie di uccelli minacciate dalla modificazione delle tecniche di coltivazio- ne e allevamento. A questo numero già TRA TUTELA AMBIENTALE ragguardevole, devono venire aggiunti mammiferi, rettili, anfibi e insetti, messi in pericolo dalle trasformazioni menzio- E QUALITà AGRICOLA nate sopra. Strutture tradizionali e allevamenti all’aperto LE MINACCE ALLA SOPRAVVIVENZA favoriscono la sopravvivenza della rondine DELLE RONDINI I dati sulle popolazioni di rondini in Eu- potrebbe, infine, aver ridotto l’estensio- Carismatica, simbolica, tradizionalmente associata ropa, distribuiti sempre da Bird Life In- ne di micro-habitat favorevoli alla caccia ternational, indicano negli anni un calo della rondine quali, ad esempio, le siepi, i al ritorno della primavera e al risveglio della natura, nelle popolazioni, pari, in media, al 40%. filari e i canali di irrigazione. la rondine è un animale capace di sensibilizzare Per l’Italia i dati forniti dalla LIPU indi- Questi problemi non sono tuttavia cano una diminuzione tra il 20 ed il 50%. circoscritti al nostro continente, dove la l’opinione pubblica sull’importanza della tutela Altri studi, poi, indicano nel 4,3% l’entità rondine si riproduce, ma sono presen- dell’ecosistema, così fondamentale per la sua della diminuzione annuale di questi ani- ti anche nelle aree di svernamento in mali nella sola Lombardia. Africa: qui l’incremento demografico e sopravvivenza. Ma la rondine non è solo questo: Le cause che possono aver determinato la globalizzazione economica portano a è anche un eccezionale indicatore biologico della qualità questa diminuzione delle popolazioni di trasformare vaste aree a elevata natura- rondine pare vadano ricercate nei profon- lità in campi coltivati, a costruire grandi ambientale e della sostenibilità delle pratiche agricole. di cambiamenti che hanno interessato, in bacini artificiali e nuove arterie di comu- questi ultimi anni, l’agricoltura e la zoo- nicazione. Non va, infine, dimenticato che tecnia. La scomparsa delle vecchie stalle molti pesticidi, assai nocivi per l’ambiente e la concentrazione degli allevamenti in e per questo vietati nei paesi dell’Europa L’IMPORTANZA DELLA RONDINE L’importanza della rondine non è però grandi stalle moderne che ormai suppli- e del Nord America, vengono ancora lar- La rondine è sempre stata considerata un legata soltanto al carisma naturale che scono ai pascoli o alle tecniche tradizio- gamente utilizzati nei paesi africani. La simbolo della primavera, della rinascita questa specie ha: essa è, infatti, anche un nali, ha causato una riduzione nell’esten- migrazione è, inoltre, un momento critico della natura e, per la sua stretta associa- eccellente indicatore biologico di qualità sione dei pascoli stessi che per la rondine nella vita della rondine ed è il periodo in zione con l’uomo, dell’armoniosa convi- ambientale. Una presenza significativa di rappresentano aree fondamentali di fo- cui si ha la più alta mortalità di individui. venza tra esseri umani e natura. Questa rondini testimonia pratiche agricole più raggiamento. La diversa struttura degli La distruzione di canneti, luoghi umidi, specie, quindi, viene guardata con bene- vicine alla tradizione, meno legate alla edifici, inoltre, può aver influenzato ne- o altri ambienti utilizzati come punti di volenza e, contrariamente a quanto acca- produzione intensiva e meno vincolate gativamente anche la possibilità di trovare riposo da questi uccelli lungo le rotte mi- duto a molte altre specie di uccelli, non è all’uso della chimica, nonché un ecosi- luoghi adatti per nidificare. gratorie può, quindi, avere effetti negativi mai stata vessata con una caccia indiscri- stema caratterizzato, ancora, da una si- L’uso dei fitofarmaci nelle pratiche considerevoli sulla sopravvivenza di inte- minata o con la distruzione dei siti di ni- gnificativa biodiversità. agronomiche, poi, è stato indicato tra i re popolazioni di rondine che seguono la dificazione. La rondine, dunque, riveste La generalizzata erosione degli ecosi- fattori che possono incidere negativamen- medesima rotta migratoria. il ruolo di specie carismatica, in grado di stemi naturali e la trasformazioni nelle te sulle popolazioni di rondine, in quanto sensibilizzare l’opinione pubblica alle te- pratiche agricole paiono, infatti, aver in- essi potrebbero colpire gli uccelli sia di- matiche ambientali connesse con la sua fluito negativamente sulla rondine e su minuendo la disponibilità di insetti, sia salvaguardia. Può, quindi, divenire una altri uccelli che dipendono, più o meno venendo direttamente assunti attraverso “specie ombrello”, proteggendo la quale direttamente, dall’ambiente della pro- una dieta a base di insetti contaminati. La si proteggono anche altre specie meno duzione agroalimentare. Dati forniti da semplificazione degli habitat conseguente conosciute o meno popolari. Bird Life International indicano in circa alla pratica della monocoltura estensiva 24 25
IL PROGETTO REGIONALE territoriale), gli obiettivi del quale erano: (coltivazioni, altre costruzioni, vegeta- incrementare le conoscenze sulla biolo- zione spontanea, ...) gia e le abitudini delle rondini; I dati rilevati sono, quindi, raccolti e ana- ‘è ORA DI AIUTARE LE RONDINI’ progettare nuove metodologie per in- lizzati dal Dipartimento di Biotecnologie crementare la nidificazione. e Bioscienze dell’Università degli Studi di Ed è nel 2011, completato l’impegno Milano-Bicocca. iniziale, che viene avviata una seconda, ancora più significativa fase di lavoro: il GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO Nel 2008 il Parco Regionale della Pineta di Appiano progetto “è ORA DI AIUTARE LE RONDINI”, La difesa della rondine e l’incremento nel quale si sono impegnati il Diparti- della sua presenza nei nostri territori Gentile e Tradate lancia il progetto “Amici mento di Biotecnologie e Bioscienze – passano attraverso una serie di obiettivi delle Rondini” con obiettivi di tutela e sensibilizzazione. Università degli Studi di Milano Bicocca, intermedi indispensabili, quali: il Parco Pineta di Appiano Gentile e altri coinvolgere direttamente gli agricoltori Nel 2010 questo impegno cresce ulteriormente, con otto enti gestori del servizio GEV. lombardi nel progetto di salvaguardia; nuovi soggetti in affiancamento, tra parchi e istituzioni. realizzare una costante attività di sen- Ed è nel 2011, con il coinvolgimento della Regione L’ATTIVITÀ DI CENSIMENTO IN PRATICA sibilizzazione sul valore delle rondini Il lavoro scientifico si è concentrato nell’ecosistema agricolo mediante l’azio- Lombardia e dell’Università Bicocca, che si realizza inizialmente nell’individuare, definita ne delle Guardie Ecologiche Volontarie; un’area di studio, come ad esempio il ter- realizzare e diffondere in tutta la regio- la svolta. Tanti partner, nuovi obiettivi scientifici ritorio di un parco, un campione casuale ne materiali per l’educazione ambienta- e pratici, un’unica finalità: incrementare la presenza di edifici agricoli, possibilmente isolati le sul rapporto rondini-attività agricola; da altri, su cui effettuare il censimento approfondire le conoscenze scientifi- di rondini nei nostri territori. delle rondini. La scelta di edifici isola- che sull’ecologia ed etologia delle ron- ti, cioè non inseriti all’interno di paesi o dini nell’ecosistema agricolo; agglomerati urbani, serve a garantire che promuovere il ruolo di eccellenza dei IL PROGETTO GEV, il Parco Regionale Adda Sud, la Co- l’intera colonia di rondini eventualmen- gruppi di ricerca universitari lombardi La preoccupante e costante diminuzione munità Montana del Sebino Bresciano te presenti nelle cascine venga censita. rispetto agli studi sulla biologia e la mi- delle presenze di rondini ha motivato e il Parco di Montevecchia e della Valle Il criterio casuale, quindi indipendente grazione delle rondini. il Parco Regionale Pineta di Appiano del Curone. Sensibili al problema rondi- dalla effettiva presenza o abbondanza di Gentile e Tradate a dedicarsi alla ni, sempre tramite il lavoro dei volontari, rondini nelle cascine, garantisce la cor- il progetto nel futuro problematica: nel 2008 ha quindi hanno collaborato alle attività del pro- rettezza scientifica del censimento, in Poste le basi tra il 2008 e il 2011 si intende preso vita il progetto “Amici delle getto durante la stagione riproduttiva. quanto esclude ogni elemento di arbi- proseguire con le seguenti azioni: rondini”, attuato dalle Guardie Successivamente, il Parco Pineta ha pro- trarietà nella scelta dei siti. Ogni cascina ampliare la sensibilità sulla rondine Ecologiche Volontarie, la cui finalità era seguito con il lavoro di contatto e relazione, viene poi visitata a cadenza quindicinale informando e formando tutte le GEV l’incremento della presenza di rondini avviando una collaborazione con la Regione per un’ispezione di tutti i nidi condotta lombarde; all’interno del territorio del Parco. Lombardia e con il dott. Roberto Ambrosini con l’ausilio di uno specchio montato su ampliare la divulgazione presso un nu- Questo risultato passava inevitabilmente del Dipartimento di Biotecnologie e Bio- un’asta telescopica. Si possono così rile- mero maggiore di agricoltori; attraverso un lavoro accurato di: scienze dell’Università degli Studi di Milano vare il numero delle coppie nidificanti e risolvere eventuali conflitti tra attività conservazione e tutela dei nidi esistenti; Bicocca, che da più di un decennio conduce monitorare la loro riproduzione. agricole e nidificazione delle rondini; divulgazione e sensibilizzazione, soprat- un lavoro analogo nel Parco Adda Sud. Di ogni cascina è stata realizzata una rendere disponibili tutte le informazioni tutto verso agricoltori e allevatori, che Grazie al contributo della Regione scheda dove sono state riportate: ricavate dal progetto e creare uno spazio sono oggi i veri “custodi delle rondini”. Lombardia – Direzione Generale Sistemi piantina con misure di ogni locale; informativo di scambio delle stesse; Il 2010 ha segnato una prima svolta in verdi e Paesaggio, questo lavoro si è evo- descrizione dei materiali utilizzati per continuare ed ampliare la raccolta di questo impegno: al Parco Pineta si sono luto in un progetto di studio scientifico e la costruzione della struttura; dati scientifici sulla presenza della ron- infatti aggiunti altri tre enti con le loro divulgativo (unico in Italia per estensione descrizione del territorio circostante dine in Lombardia. 26 27
LE RONDINI D’ITALIA In Italia, oltre alla “nostra” Hirundo rustica, esistono altre cinque specie di “rondini”, dotate di caratteristiche e abitudini anche molto differenti. Queste sono il balestruccio, la rondine montana, Rondine montana (Ptyonoprogne rupestris) Topino (Riparia riparia) Famiglia: Hirundinidae. Famiglia: Hirundinidae. il topino, la rondine rossiccia e una specie simile e Lunghezza: 15 cm. Peso: 22 g. Apertura alare: 340 mm. Lunghezza: 13 cm. Peso: 15 g. Apertura alare: 260 mm. Le parti inferiori sono bianco seta, più Dorso bruno chiaro, ventre bianco, ban- straordinaria: il rondone. opaca nel ventre e nel sottocoda. Il piu- da scura tra il collo e il petto, coda poco maggio del dorso è di un color crema o forcuta. Frequenta pareti vicine a corsi color champagne. Costruisce il nido a d’acqua. Volo volteggiante e meno impe- coppa, con palline di fango e paglia nei tuoso di quello della Rondine. Forma co- crepacci, nelle grotte, sotto i ponti sem- lonie popolose scavando piccoli tunnel pre in zone ricche d’acqua. Nidifica su nelle ripe sabbiose e nella ghiaia. Alpi e Appennini ed è una migratrice parziale. Balestruccio (Delichon urbicum) Rondine rossiccia (Hirundo daurica) Rondone (Apus apus) Famiglia: Hirundinidae. Famiglia: Hirundinidae. Famiglia: Apodidae. Lunghezza: 14 cm. Peso: 25 g. Apertura alare: 280 mm. Lunghezza: 14 cm. Peso: 25 g. Apertura alare: 280 mm. Lunghezza: 18 cm. Peso: 50 g. Apertura alare: 400 mm. Groppone completamente bianco, dorso Groppone fulvo, come il ventre, dorso e Pur mostrando una certa somiglianza nero con riflessi blu, ventre bianco, coda vertice del capo blu metallico scuro, ali con la rondine, il rondone non appartie- corta e poco forcuta, zampe ricoperte nerastre, nuca e sopracciglio castani. Fre- ne alla stessa famiglia! da piume bianche, spesso confuso con quenta scogliere marine e zone rocciose, Il piumaggio è nero, le ali sono lunghe la rondine. Forma popolose colonie di ma anche i terreni coltivati vicini ai paesi e sottili, tenute all’indietro a conferire nidificazione sotto le grondaie dei tetti, anche se si spinge raramente nei centri una sagoma a ferro di cavallo. Il nido è costruendo nidi di fango con un picco- abitati. Nidifica solitaria sotto ponti, roc- costruito con piume e materiale vegetale lo buco di accesso nella parte superiore. ce e tetti di case abbandonate. Costruisce impastato con la saliva e viene costruito Può nutrire i giovani in volo dopo che un nido provvisto di una lunga galleria di sui camini, nelle crepe, sotto i tetti. Rondine (Hirundo rustica) hanno abbandonato il nido. accesso. Molto rara in Italia. 28 29
SUGGERIMENTI BIBLIOGRAFICI Enti partecipanti mediante l’impiego delle proprie GEV Alcuni testi fondamentali per chi desidera approfondire le proprie conoscenze sulle rondini. Ambrosini R., Bolzern A.M., Canova L., Møller A.P. (1987) Arieni S., Møller A.P. e Saino N. (2002) Advantages and disadvantages The distribution and colony size of barn of coloniality in the swallow Hirundo swallows in relation to agricultural land rustica. Animal Behaviour, 35: 819-832. use. Journal of Applied Ecology, 39: Møller A.P. (1984) 524-534. Geographical variation in breeding parameters of two hirudines. Bani L., Massimino D., Orioli V., Onis Scandinavica, 15: 43-54. Bottoni L. e Massa R. (2009) Assessment of population trends Møller A.P. (1994) of common breeding birds in Lombardy, Sexual Selection and the Barn Swallow. Northern Italy, 1992-2007. Ethology, Oxford University Press, Oxford. Ecology and Evolution, 21: 27-44. Møller A.P., de Lope F. e Saino N. (1995) Cattaneo Katia, Stefania Bianchi, Sexual selection in the barn swallow Fabio Casale (2000) (Hirundo rustica). Aerodynamic La Rondine Il maratoneta del cielo adaptations. Journal of Evolutionary Pubblinova Edizioni Negri Biology, 8: 671-687. von Vietinghoff-Riesch A. (1955) Die Cramp J. (ed.) (1988) Rauchschwalbe. Duncker & Humblot, Handbook of the Birds of Europe, Berlino. the Middle East and North Africa. The Birds of the Western Paleartic. Ward P. e Zahavi A. (1973). Vol. V. Oxford University Press, Oxford. The importance of certain assemblage of birds as “information centres” de Bont A.F. (1962) for food finding. Ibis, 115: 527-534. Composition des bandes d’hirondelles de cheminée dans sons quartier s’hiver. Gerfaut, 52: 298-343. finanziato da in collaborazione Kasparek M. (1976) Uber Popolationsunterschiede im Mauserverhalten der Rauchschwalbe. Vogetwelt, 97: 121-132. 30
Bisogna essere leggeri come una rondine, non come una piuma. — Paul Valery progetto a cura finanziato da in collaborazione è ora di AIUTARE Le RONDINi
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