CONCERTO DI NATALE GIANANDREA NOSEDA ORCHESTRA E CORO TEATRO REGIO TORINO - MERCOLEDÌ 23 DICEMBRE 2020, ORE 18 TEATRO REGIO TORINO
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Concerto di Natale Gianandrea Noseda Orchestra e Coro Teatro Regio Torino Mercoledì 23 Dicembre 2020, ore 18 Teatro Regio Torino Partner
Gianandrea Noseda direttore 9-1913) 3) Il concerto è dedicato Andrea Secchi maestro del coro Danse me - Danse agénérale généraleFiorenzo Alfieri Orchestra e Coro Teatro Regio Torino Niccolò Castiglioni (1932-1996) Concertino per la notte di Natale per orchestra (1952) I. Allegretto vivace 975) II. Molto adagio III. Allegretto . (1953) (1953) Martin Lutero (1483-1546) «Vom Himmel hoch, da komm’ ich her» (1538-39) osso iù mosso Johann Sebastian Bach (1685-1750) «Vom Himmel hoch, da komm’ ich her» dal Magnificat in mi bemolle maggiore BWV 243a (1723) Si ringrazia per il sostegno Johann Sebastian Bach - Igor Stravinskij (1882-1972) Joseph Oughourlian Variazioni corali sul canto di Natale «Vom Himmel hoch, da komm’ ich her» (1956) Corale I. In canone all’Ottava II. Alio modo in canone alla Quinta III. In canone alla Settima IV. In canone all’Ottava per aumentazione V. L’altra sorte del canone rovescio: 1. alla Sesta, 2. alla Terza, Restate in contatto 3. alla Seconda, 4. alla Nona con il Teatro Regio: Johann Sebastian Bach tro fT fYTp egio:Regio:Yp «Vom Himmel hoch, da komm’ ich her» dal Magnificat BWV 243a
Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) Ave Verum Corpus per coro misto, orchestra e organo K 618 (1791) Adagio Sinfonia n. 40 in sol minore K 550 (1788) I. Molto allegro II. Andante III. Minuetto. Allegretto - Trio IV. Allegro assai
Al centro ideale del programma di questo concerto di Natale si staglia uno fra i più celebri corali composti da Martin Lutero: Vom Himmel hoch, da komm’ ich her (Dall’alto dei Cieli io vengo quaggiù), scritto probabilmente per celebrare il Natale dell’anno 1534. A distanza di circa un lustro fu lo stesso Lutero a dotare quei versi di una propria melodia, destinata a divenire nei secoli successivi uno dei canti liturgici più frequentemente utilizzati nel repertorio di musica sacra; tanto che è oggi difficile quantificare la moltitudine di elaborazioni e trascrizioni approntate da schiere di compositori in differenti epoche storiche. Fra gli autori che ne fecero un uso particolarmente intenso spicca il nome di Johann Sebastian Bach, che utilizzò la melodia in numerose sue opere, fra cui l’Oratorio di Natale, vari preludi corali per organo, ma soprattutto le celebri Variazioni canoniche Lucas Cranach il Vecchio (1472–1553), Ritratto di Martin Lutero, 1528. Fortezza di Coburgo. BWV 769 per organo (1746-47), una delle vette massime raggiunte da Bach nell’arte contrappuntistica. Stravinskij sarà fortemente affascinato dalla complessa costruzione polifonica di quest’ope- ra, tanto da decidere di trascrivere per orchestra e coro le cinque variazioni organistiche, come brano da abbinare al Canticum sa- crum, per la sua prima esecuzione a Venezia nel 1956.
In questo concerto la trascrizione di Stravinskij sarà incorni- ciata dalla doppia esecuzione di un’ulteriore versione bachiana del corale, ovvero quella presente nella versione originaria del suo Magnificat, in cui compare un’elaborazione per coro a quat- tro voci della melodia luterana, poi espunta nella più nota ver- sione definitiva dell’opera. Della melodia del corale si ascolterà dapprima la versione primigenia di Martin Lutero, in semplice veste monodica, poi l’elaborazione polifonica di Bach, infine si entrerà nel “sancta sanctorum”, ovvero nel labirinto vertiginoso dei canoni intessuti “a quattro mani” da Bach e Stravinskij. La stella cometa che guida l’ascoltatore in questo labirinto ri- mane costantemente la melodia del corale: la trascrizione di Igor Stravinskij esordisce infatti con le note del corale scolpite dai di Johann Sebastian Bach, 1748. Lipsia, Bach-Archiv. soli ottoni e, a partire dalla seconda variazione, il coro interviene a intervalli regolari a intonare il cantus firmus, nella sua versione Elias Gottlob Haussmann (1695-1774), Ritratto originale o lievemente modificata, mentre in orchestra si dipa- na la complessa trama di canoni imitativi derivati dalla melodia luterana. L’apice della complessità polifonica è raggiunto nella quinta variazione, interamente costituita da una serie di cano- ni per moto contrario, ognuno impostato su diversi gradi della scala musicale. Il lavoro che Stravinskij compie sulle variazioni
canoniche di Bach è finalizzato principalmente a dotare quella musica delle sfere di una veste timbrica nuova, pienamente novecentesca, in grado di metterne in luce la ricercata archi- tettura. Nel far questo però egli non riesce a limitarsi a una sem- plice operazione di strumentazione: evidentemente non pago della complessità dell’ordito contrappuntistico dell’opera, vuole provare ad aggiungervi ulteriore complessità, inserendo nuove linee melodiche in contrappunto con quelle bachiane. Il risultato è uno dei massimi esempi dell’abilità di Stravinskij di far rivivere i capolavori del passato imprimendovi però la firma personalissi- ma del suo inconfondibile stile. Come cornici esterne di questo denso trittico natalizio sono state scelte opere di due autori stilisticamente lontanissimi: Castiglioni e Mozart. Il Concertino per la notte di Natale di Niccolò Castiglioni è idealmente legato allo stile di Stravinskij, appartenendo al pri- missimo periodo compositivo dell’autore, precedente all’adozione della tecnica dodecafonica, che caratterizzerà in seguito il suo stile musicale maturo. Il brano fu infatti scritto nel 1952, duran- te gli ultimi anni di studio al Conservatorio di Milano con Giorgio Federico Ghedini e Sandro Fuga, un periodo in cui è lo stesso compositore a dichiarare di professare ancora «un’imperterrita
fede stravinskiana». L’indirizzo neoclassico dell’opera è suggerito infatti già dal titolo, che implicitamente rimanda al celebre Con- certo grosso fatto per la notte di Natale di Arcangelo Corelli. In questa pagina giovanile si scorgono però già elementi tipici dello stile di Castiglioni: la rarefatta limpidezza dell’orchestrazione e una certa propensione al lirismo cantabile, che affiora soprat- tutto nel secondo movimento, dove un ostinato degli archi sor- regge una melodia cantata in alternanza dal flauto e dal violino solo. La chiusura del concerto è affidata a due pagine celeberrime del catalogo di Wolfgang Amadeus Mozart: l’Ave Verum Corpus, mottetto composto nel 1791, l’ultimo anno di vita del compositore, preziosa gemma di intenso lirismo e di raccoglimento introspet- tivo, e la Sinfonia n. 40 in sol minore, la penultima delle sinfonie di Mozart, composta nel 1788, anno in cui l’autore si congeda de- finitivamente dal genere sinfonico, componendo una terna di sin- fonie che di quel genere costituisce il suo testamento spirituale. La K 550 appartiene al ricco filone di opere mozartiane in tona- lità minore, nelle quali emerge quello stile tempestoso tipico del vocabolario musicale del genio di Salisburgo. In questa sinfonia la passionalità stürmisch si intreccia però a momenti di intima
malinconia e a «nubi di divina tristezza» (Mila), a loro volta alter- nati a repentini cambi di carattere, tipicamente mozartiani, che diradano improvvisamente quelle nubi, aprendo scorci di vivace solarità. Marchio inconfondibile della sinfonia è poi il suo celebre tema iniziale, che con la sua cantabilità dolente si troverebbe più a suo agio in un’opera teatrale piuttosto che in una sinfo- nia. Per Mozart non fu però un problema trattare questa lunga melodia secondo quanto la prassi sinfonica imponeva, ovvero elaborandola e smembrandola, mettendone in luce le diverse componenti e le possibili derivazioni. La bellezza della sinfonia non risiede infatti solamente nelle felicità delle sue idee melo- diche, bensì nell’abilità con la quale Mozart riesce a svilupparle, spingendole attraverso progressioni armoniche del tutto inau- dite per l’epoca, con un’eleganza e un’originalità che rendono quest’opera uno dei gioielli più in vista nell’immaginaria galleria dei capolavori musicali. Marco Targa 1789. Casa natale di Mozart, Vienna. incompiuto di Mozart alla tastiera, Joseph Lange (1751–1831), Ritratto
Vom Himmel hoch, da komm ich her Dall’alto dei cieli io vengo quaggiù Vom Himmel hoch, da komm ich her, Dall’alto dei cieli io vengo quaggiù, ich bring euch gute neue Mär; a portarvi una nuova notizia; der guten Märbring ich so viel, una gran buona notizia io porto, davon ich singn und sagen will. per questo voglio cantare e parlare. Ave Verum Corpus Ave, o vero Corpo Ave verum Corpus natum Ave, o vero Corpo, nato de Maria Virgine, dalla Vergine Maria, vere passum, immolatum che veramente patì e fu immolato in cruce pro homine. sulla croce per l’uomo. Cujus latus perforatum Dal suo fianco squarciato unda fluxit et sanguine, sgorgarono acqua e sangue: esto nobis praegustatum fa’ che possiamo gustarti in mortis examine. nella prova suprema della morte.
Georgia. È inoltre Direttore Ospite Prin- È inoltre ospite regolare del Teatro alla cipale della London Symphony Orche- Scala di Milano e della Royal Opera stra, con la quale realizza ogni anno House Covent Garden di Londra; nel importanti progetti al Barbican Center 2015 ha fatto il suo debutto al Festival di di Londra, incisioni discografiche per Salisburgo. l’etichetta LSO Live e tournée in tutto il Alla guida della BBC Philharmonic dal mondo. 2002 al 2011, Gianandrea Noseda è Tra il 2007 e il 2018 Gianandrea Noseda stato poi “Victor De Sabata Guest Chair” è stato Direttore Musicale del Teatro Re- della Pittsburgh Symphony Orchestra gio Torino, che ha portato a una nuova tra il 2011 e il 2014 e Direttore Ospite dimensione internazionale, caratteriz- Principale della Israel Philharmonic tra zata da importanti tournée e da una il 2014 e il 2020; ha diretto oltre cento imponente attività discografica che va orchestre sinfoniche, tra cui i Berliner da registrazioni di album di arie d’opera e i Wiener Philharmoniker. Collabora con i più importanti cantanti del nostro regolarmente con le maggiori orchestre tempo alla riscoperta del repertorio del mondo, tra cui la NHK Symphony Gianandrea Noseda è riconosciuto sinfonico italiano del XX secolo (Casella di Tokyo, la New York Philharmonic, la come uno dei più importanti direttori e Petrassi), fino al repertorio sinfonico Concertgebouw Orchestra di Amster- d’orchestra della sua generazione. Di- internazionale (Mahler e Rimsky-Korsa- dam, i Wiener Symphoniker e l’Orche- rettore Musicale della National Sympho- kov) oltre alle registrazioni audiovisive stre de Paris, oltre che – in Italia – la ny Orchestra di Washington dal 2017, a di Thaïs, Boris Godunov, Aida, Faust, La Filarmonica della Scala e l’Orchestra partire dalla prossima stagione sarà il donna serpente, La bohème, Manon dell’Accademia di Santa Cecilia. nuovo General Musik Direktor dell’Oper- Lescaut e Turandot. Per oltre vent’anni, La sua intensa attività è iniziata nel nhaus di Zurigo, dove realizzerà il suo tra il 2000 e il 2020, è stato direttore 2002 con l’etichetta Chandos, per la primo Anello del Nibelungo di Wagner a artistico dello storico Festival di Stresa. quale ha realizzato una quarantina di partire dall’aprile 2022. Tra 2002 e il 2018 ha diretto ogni sta- registrazioni discografiche, molte delle Nel settembre 2019 ha iniziato un’ap- gione alla Metropolitan Opera di New quali hanno ricevuto premi e riconosci- passionante avventura come Direttore York nuove produzioni e riprese, oltre menti dalla critica internazionale. Regi- Musicale del Festival di Tsinandali in a concerti sinfonici alla Carnegie Hall. stra inoltre per Deutsche Grammophon,
Warner, Helicon Classics, Foné e LSO Si è esibito in Italia e all’estero, pren- Live. L’ultima registrazione della serie dendo parte a numerosi cicli concer- «Musica Italiana» dedicata a opere di tistici, in particolare a Torino, Siena, Dallapiccola con il Coro e l’Orchestra Roma, Palermo e Firenze, nella Beetho- della Radio Nazionale Danese – tra cui ven Haus di Bonn, nel Museo Chopin di Il prigioniero – è stata salutata come Varsavia, a Dublino, Londra, Monaco di una pietra miliare della discografia del Baviera, Kiel, Cracovia, Pechino, Pretoria compositore. e Tokyo, riscuotendo ovunque unanimi e calorosi consensi per la sua personalità Attento e disponibile al sostegno delle e passione interpretativa. Ha vinto oltre nuove generazioni di musicisti, da un venti concorsi nazionali e internazionali decennio collabora regolarmente con la ottenendo inoltre premi speciali per la European Union Youth Orchestra, con la migliore interpretazione di musiche di quale ha realizzato importanti tournée Bach, Mozart, Schubert, Schoenberg e internazionali. Beethoven. Nato a Milano, per il suo contributo Nel 2003 si è distinto come miglior alla diffusione della cultura musicale Nato a Colle Val d’Elsa (Siena), Andrea italiano nella prestigiosa Leeds Interna- italiana nel mondo Gianandrea Noseda Secchi ha conseguito la maturità tional Piano Competition e debuttando ha ricevuto da Presidente della Repub- classica e si è diplomato a pieni voti alla Salle Cortot di Parigi. Da sempre si blica l’onorificenza di Commendatore in Pianoforte presso il Conservatorio interessa al repertorio cameristico e dal al Merito della Repubblica Italiana. È “L. Cherubini” di Firenze sotto la guida 2002 al 2006 ha fatto parte del Quartet- stato premiato come “Direttore dell’an- di Giorgio Sacchetti. Ha frequentato to Accademia. no” per il 2015 da «Musical America» e “Best Conductor of the Year” 2016 agli corsi di perfezionamento tenuti da Paul Vasta è la sua esperienza anche nel International Opera Awards. Dal 2018 Badura-Skoda, Joaquín Achúcarro e repertorio lirico come maestro colla- è Accademico Effettivo dell’Accademia Maurizio Pollini presso l’Accademia Mu- boratore. Dal 2006 al 2013 è stato Altro Nazionale di Santa Cecilia. sicale Chigiana di Siena; è stato allievo maestro del coro del Maggio Musicale di Andrea Lucchesini all’Accademia In- Fiorentino, incarico che gli ha permesso ternazionale di Musica di Pinerolo e, per di collaborare con alcuni dei più grandi la Direzione d’orchestra, di Piero Bellugi. direttori d’orchestra, fra i quali Zubin
Mehta, Riccardo Muti, Seiji Ozawa, Lorin L’Orchestra Teatro Regio Torino è Numerosi gli inviti in festival e teatri di Maazel, Kurt Masur, Riccardo Chailly, l’erede del complesso fondato alla fine tutto il mondo; negli ultimi anni è stata Daniel Oren, Semyon Bychkov e Gia- dell’Ottocento da Arturo Toscanini, sotto ospite, sempre con la direzione del nandrea Noseda. Dall’agosto del 2013 la cui direzione vennero eseguiti nume- maestro Noseda, in Germania, Spagna, è Maestro sostituto e Altro maestro del rosi concerti e molte storiche produzioni Austria, Francia e Svizzera. Nell’estate Coro alla Den Norske Opera & Ballett operistiche. L’Orchestra ha in particolare del 2010 ha tenuto una trionfale tournée di Oslo. Come maestro collaboratore è eseguito la prima italiana del Crepusco- in Giappone e in Cina con La traviata e stato invitato alla Staatsoper di Vienna lo degli dèi di Wagner e della Salome La bohème, un successo ampiamente e al Teatro Regio dove, dopo una prima di Strauss, nonché le prime assolute di bissato nel 2013 con il “Regio Japan collaborazione nel 2012-2013, ha assun- Manon Lescaut e La bohème di Puccini. Tour”. Nel 2014, dopo le tournée a San to dal 2018 il ruolo di Direttore del Coro. Pietroburgo ed Edimburgo, si è tenu- Nel corso della sua lunga storia ha di- to a dicembre il primo tour negli Stati mostrato una spiccata duttilità nell’af- Uniti e in Canada. Tre gli importanti frontare il grande repertorio così come appuntamenti internazionali nel 2016: i molti titoli del Novecento, anche in complessi artistici del Teatro sono stati prima assoluta, come Gargantua di Cor- ospiti d’onore al 44° Hong Kong Arts ghi e Leggenda di Solbiati. L’Orchestra Festival, poi a Parigi e a Essen, infine si è esibita con i solisti più celebri e alla allo storico Savonlinna Opera Festi- guida del complesso si sono alternati val. Il 2017, dopo le tappe a Ginevra e a direttori di fama internazionale come Lugano, ha visto l’Orchestra impegnata Roberto Abbado, Ashkenazy, Bartoletti, in un concerto a Buenos Aires e il Regio Bychkov, Campanella, Dantone, Gel- ospite per la seconda volta al Festi- metti, Gergiev, Hogwood, Luisi, Luisotti, val di Edimburgo con quattro recite di Mariotti, Oren, Pidò, Sado, Steinberg, Bohème, tre di Macbeth (riproposto in Tate e Gianandrea Noseda, che dal 2007 forma di concerto a Parigi) e la Messa al 2018 ha ricoperto il ruolo di Direttore da Requiem di Verdi; si è infine tenuta musicale del Teatro Regio. Ha inoltre la prima tournée in Medioriente, con tre accompagnato grandi compagnie di rappresentazioni di Aida alla Royal Ope- balletto come quelle del Bol’šoj di Mosca ra House di Muscat, in Oman. Nel 2018 i e del Mariinskij di San Pietroburgo. complessi del Teatro hanno inaugurato
il festival Septembre Musical di Mon- come uno dei 25 migliori dischi di mu- Alla guida del Coro si sono avvicendati i treux-Vevey e sono stati ospiti della sica classica del 2015, due cd verdiani maestri Claudio Marino Moretti, Roberto Sagra Musicale Malatestiana di Rimini con Rolando Villazón e Anna Netrebko e Gabbiani e Claudio Fenoglio, grazie ai con un programma di sinfonie e cori uno mozartiano con Ildebrando D’Ar- quali sono state raggiunte ulteriori vette da opere di Verdi e Wagner. Nell’agosto cangelo (Deutsche Grammophon); artistiche. A partire dal 2018 l’incarico è 2019 il Regio ha riscosso entusiastici Chandos ha pubblicato Quattro pezzi stato assegnato ad Andrea Secchi. consensi con due rappresentazioni della sacri di Verdi e, nell’ambito della collana Oltre alla Stagione d’Opera, il Coro Traviata di Henning Brockhaus e Josef «Musica Italiana», due album dedicati a svolge una significativa attività con- Svoboda allo storico Festival di Lubiana, composizioni sinfonico-corali di Petras- certistica e, insieme all’Orchestra del in Slovenia, sotto la direzione di Donato si. Teatro Regio, figura oggi nei video di Renzetti. alcune delle più interessanti produzioni L’Orchestra e il Coro del Teatro han- Fondato alla fine dell’Ottocento e rico- delle ultime Stagioni, nonché in diver- no una intensa attività discografica, stituito nel 1945 dopo il secondo conflit- se registrazioni discografiche, quali, nell’ambito della quale si segnalano to mondiale, il Coro Teatro Regio Torino in particolare, i Quattro pezzi sacri di diverse produzioni video di particolare e uno dei maggiori cori teatrali europei. Verdi e i due cd dedicati a Petrassi sotto interesse: Medea, Edgar, Thaïs, Adriana la direzione di Noseda. Lecouvreur, Boris Godunov, Un ballo in Sotto la guida di Bruno Casoni (1994- maschera, I Vespri siciliani, Leggen- 2002) ha raggiunto un alto livello da, Don Carlo, Faust, Aida, La bohème, internazionale, dimostrato anche L’incoronazione di Dario, Turandot, La dall’esecuzione dell’Otello di Verdi sotto donna serpente, I Lombardi alla prima la guida di Claudio Abbado e dalla stima crociata e Agnese, una preziosa risco- di Semyon Bychkov che, dopo averlo di- perta dalla produzione di Ferdinando retto al Regio nel 2002 per la Messa in si Paer. Tra le incisioni discografiche più minore di Bach, lo ha invitato a Colonia recenti, tutte dirette da Gianandrea per l’incisione della Messa da Requiem Noseda, figurano la Seconda Sinfonia di di Verdi ed è tornato a coinvolgerlo nel Mahler (Fonè), il cd Fiamma del Belcanto 2012 in un concerto brahmsiano con con Diana Damrau (Warner- Classics/ l’Orchestra Sinfonica Nazionale della Erato), recensito dal «New York Times» Rai.
Orchestra Teatro Regio Torino Violini primi Viole Flauti Trombe Stefano Vagnarelli * Enrico Carraro * Sara Tenaglia * Ivano Buat * Marina Bertolo Alessandro Cipolletta Maria Siracusa Enrico Negro Monica Tasinato Andrea Arcelli Marco Rigoletti Ivana Nicoletta Rita Bracci Oboi Francesco Gilardi Federico Carraro Luigi Finetto * Tromboni Elio Lercara Alma Mandolesi Stefano Simondi Vincent Lepape * Enrico Luxardo Franco Mori Antonino Nuciforo Corno inglese Marco Tempesta Paolo Manzionna Roberto Musso Alessandro Cammilli Alessio Murgia Arpa Daniele Soncin Violoncelli Clarinetti Elena Corni * Marta Tortia Amedeo Cicchese * Luigi Picatto * Giuseppe Tripodi Davide Eusebietti Edmondo Tedesco Alfredo Giarbella Violini secondi Fagotti Armando Matacena Cecilia Bacci * Nicolò Pallanch * Luisa Miroglio Tomoka Osakabe Sofia Colliard Marco Mosca Bartolomeo Angelillo Controfagotto Silvana Balocco Contrabbassi Orazio Lodin Anna Rita Ercolini Paolo Borsarelli * Silvio Gasparella Atos Canestrelli Corni Fation Hoxholli Andrea Cocco Natalino Ricciardo * Anselma Martellono Michele Lipani Evandro Merisio Paola Pradotto Luigi Presta * Prime parti
Coro Teatro Regio Torino Soprani Mezzosoprani / Contralti Tenori Baritoni / Bassi Sabrina Amè Angelica Buzzolan Pierangelo Aimé Lorenzo Battagion Nicoletta Baù Shiow-hwa Chang Marino Capettini Enrico Bava Anna Maria Borri Ivana Cravero Luigi Della Monica Giuseppe Capoferri Caterina Borruso Claudia De Pian Luis Odilon Dos Santos Umberto Ginanni Sabrina Boscarato Corallina Demaria Alejandro Escobar Desaret Lika Eugenia Braynova Maria Di Mauro Giancarlo Fabbri Riccardo Mattiotto Serafina Cannillo Roberta Garelli Sabino Gaita Davide Motta Fré Cristina Cogno Rossana Gariboldi Leopoldo Lo Sciuto Gheorghe Valentin Nistor Cristiana Cordero Elena Induni Vito Martino Franco Rizzo Eugenia Degregori Antonella Martin Matteo Mugavero Enrico Speroni Alessandra Di Paolo Raffaella Riello Matteo Pavlica Marco Sportelli Manuela Giacomini Marina Sandberg Dario Prola Marco Tognozzi Rita La Vecchia Teresa Uda Sandro Tonino Emanuele Vignola Laura Lanfranchi Daniela Valdenassi Franco Traverso Paola Isabella Lopopolo Tiziana Valvo Valerio Varetto Lyudmyla Porvatova Barbara Vivian M. Lourdes Rodrigues Martins Pierina Trivero Giovanna Zerilli
Regio ALive Partner Streaming Partner Nell’ambito di #apertinonostantetutto In collaborazione con A cura della Direzione Comunicazione e Stampa © Teatro Regio Torino
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