CON UN BACKUP PIÙ INTELLIGENTE - ACCELERARE LA TRASFORMAZIONE COLLOQUIO CON STEPHEN MANLEY, CTO, EMC BACKUP RECOVERY SYSTEMS

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CON UN BACKUP PIÙ INTELLIGENTE - ACCELERARE LA TRASFORMAZIONE COLLOQUIO CON STEPHEN MANLEY, CTO, EMC BACKUP RECOVERY SYSTEMS
ACCELERARE LA TRASFORMAZIONE
CON UN BACKUP PIÙ INTELLIGENTE
COLLOQUIO CON STEPHEN MANLEY, CTO, EMC BACKUP RECOVERY SYSTEMS
CON UN BACKUP PIÙ INTELLIGENTE - ACCELERARE LA TRASFORMAZIONE COLLOQUIO CON STEPHEN MANLEY, CTO, EMC BACKUP RECOVERY SYSTEMS
“Nel mondo “datacentrico” di oggi, il backup non rappresenta
  più solo un’ancora di salvezza ma anche un mezzo per
  generare valore per il business”.
                                                                                                STEPHEN MANLEY
                                                                         CTO, EMC BACKUP RECOVERY SYSTEMS DIVISION

                       INTRODUZIONE
                       I dati sono sovrani. Sono l’essenza dell’IT e delle nostre
                       aziende. Senza dati, le macchine virtuali, le applicazioni e i
                       sistemi di storage non sono in grado di fare molto. Con i dati,
                       invece, possono letteralmente trasformare un’impresa. Poiché i
                       backup hanno lo scopo di garantire la disponibilità dei dati
                       necessari quando servono, oggi i processi, i sistemi e i team di
                       backup sono sotto pressione più che mai perchè chiamati a
                       fare molto di più del minimo indispensabile.
     Di seguito, il CTO della divisione Backup Recovery Systems di EMC®, Stephen
     Manley, parla di tendenze, sfide e idee associate al backup, e offre suggerimenti
     pratici per migliorare i processi di backup e ripristino, accelerare la trasformazione
     IT e generare valore immediato e a lungo termine per il business.

D:   IN CHE MODO LE DINAMICHE DI MERCATO STANNO
     MODIFICANDO IL BACKUP?
     Il mondo in cui viviamo sta diventando sempre di più “datacentrico”. I numeri sono
     sconvolgenti. IDC stima che, entro il 2020, il volume di informazioni raggiungerà i
     35 zetabyte e tutti questi dati mettono sempre più sotto pressione i team di backup,
     ponendo l’esigenza di trasformare i loro ambienti operativi.

     Effettivamente, i limiti degli ambienti di backup tradizionali riducono le possibilità
     di progresso. Gli owner delle applicazioni stanno ridimensionando i database; gli
     amministratori VMware stanno creando macchine virtuali più piccole anziché più
     grandi; i CIO stanno rinviando, anziché ampliando, i piani di virtualizzazione.
     Questo perché non credono che gli ambienti di backup in cui operano siano in
     grado di proteggere i propri dati. I team di backup si trovano davanti a un muro.
     Non riescono a ottenere backup efficienti, non riescono a rispettare le finestre di
     backup e non sono in grado di garantire ripristini tempestivi. Non possono fare di
     più senza mettere a rischio i dati, e ciò incide direttamente sul business.

     Nel caso della virtualizzazione, questo significa che le aziende ottengono un ritorno
     sugli investimenti (ROI) di virtualizzazione su un numero ridotto di applicazioni
     rispetto a quanto atteso oppure che ottengono un ROI molto più basso su un
     numero più esteso di applicazioni. In ogni caso, è un gioco a perdere, che vincola la
     crescita del business. E la colpa è del backup. È ora, quindi, che il backup metta
     una marcia in più.
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D:
 IN CHE MODO SI STANNO EVOLVENDO LE
 ASPETTATIVE DEGLI UTENTI?
 Un cambiamento sociologico o culturale - più che tecnologico - sta dando
 impulso al concetto di IT come service provider. Le aspettative degli utenti sono
 cambiate drasticamente nell’ultimo decennio. Un tempo l’IT era una “scatola
 nera” che intimidiva, e gli utenti accettavano ogni tipo di limitazione venisse
 imposta dai dipartimenti IT; non avevano la sicurezza necessaria per chiedere di
 più. Tutto questo però è cambiato.

 “Le aziende partono in quinta e poi si ritrovano in folle. Il collo
  di bottiglia è il backup e le cose devono cambiare”.
 Oggi gli utenti sono svegli. Capiscono cosa è disponibile nel mondo consumer e           COS’È IL “FATTORE TEMPO”?
 cosa è possibile ottenere con la giusta infrastruttura IT. Capiscono quali vantaggi
                                                                                          Che si tratti del tempo per lanciare una
 la trasformazione dell’IT può avere per le loro imprese. Ciò significa che la posta è    nuova applicazione, del tempo per
 molto più alta per l’IT in generale e per il backup in particolare. Gli utenti, ovvero   raggiungere una percentuale di
 le linee di business, si aspettano che quando vogliono che si faccia qualcosa,           virtualizzazione dell’80% o del tempo
                                                                                          per analizzare un insieme di dati
 quel qualcosa venga fatto e che il tempo per farlo sia quasi uguale a zero.              complessi, l’obiettivo è avvicinarsi il più
 Che si tratti dei settori produttivi di grandi aziende, dei dipartimenti IT di           possibile allo zero. Un “fattore tempo”
                                                                                          basso indica che un’azienda o un
 istituzioni finanziarie o degli addetti al backup di piccole imprese, il motivo n.1      ambiente IT ha flessibilità e buona
 per cui il “fattore tempo” è insoddisfacente è quasi universalmente da ricercare         capacità di adattamento. I processi
 nel backup. Si tratta di quell’elemento dell’ambiente IT che necessita ancora di         chiave, come il backup e ripristino,
 qualcuno che alzi la cornetta e telefoni a qualcun altro perché faccia ciò che c’è
                                                                                          dovrebbero essere automatizzati e
                                                                                          svolgersi senza interruzione delle
 da fare, e questo fa aumentare il “fattore tempo”. E più i tempi sono lunghi,            attività, permettendo alle organizzazioni
 maggiore sarà il potenziale impatto negativo sul business.                               di far crescere il proprio business senza
                                                                                          temere perdite di dati.
 La pura e semplice verità è che il backup rallenta tutti. Con VMware® e lo storage
 virtualizzato, una linea di business può eseguire il provisioning di una nuova
 macchina virtuale senza scomodare l’IT, almeno finché non arriva il momento di
 proteggerla. Per fare ciò, è necessario chiamare il team di backup per installare
 un client, impostare la policy di backup, connettersi alla giusta rete di backup e
 assicurarsi che ci sia capacità di backup sufficiente a supportare il lavoro. Il
 ripristino è anche più complesso.

 "Le imprese partono in quinta e poi si ritrovano in folle. Il collo di bottiglia è il
 backup e le cose devono cambiare.

D:
 QUALI TENDENZE TECNOLOGICHE STANNO GUIDANDO IL
 MERCATO?
 Benché le richieste avanzate verso il mercato del backup non siano mai state
 così alte come in questo momento, le tendenze tecnologiche che continuano a
 guidarlo sono le stesse tre già emerse negli ultimi cinque anni e più.

 1. Il disco deduplicato sta prendendo il posto del nastro.
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2. Tutti vogliono poter controllare di più i propri backup. Vogliono sapere che i
        propri dati sono protetti ed essere in grado di continuare a ridurre il “fattore
        tempo” per generare valore.

     3. Le finestre di backup e ripristino continuano a guidare il comportamento dei
       clienti e l’innovazione. Questo è ciò che pensano le organizzazioni, che
       vogliono sapere quanto sono aggiornati i loro backup e con quanta velocità
       possono ripristinare i dati in caso di necessità. Non dimentichiamolo: i dati
       sono sovrani.
     Queste tendenze riflettono la nuova mentalità odierna orientata al servizio. Le
     organizzazioni sono interessate a rendere quest’ultimo trasparente per il
     business e, per farlo, vogliono essere certe di disporre della giusta infrastruttura
     IT. Da una prospettiva di backup, il disco deduplicato offre una base flessibile e
     scalabile per supportare questo tipo di infrastruttura. Si può dire che il disco
     deduplicato renda “democratico” il backup eliminando le problematiche delle
     interfacce a nastro che hanno reso difficile per i non esperti gestire i backup nel
     corso degli anni.
     Il disco deduplicato permette di avere un maggior numero di livelli nello stack
     software (ad es., hypervisor, applicazioni e storage), cosa che consente ad
     amministratori di diverse tipologie di gestire i propri backup e ripristini. Questo ha
     un impatto positivo diretto sulle finestre di backup e ripristino, come pure sui
     Service Level Agreement (SLA), e dovrebbe davvero aprire le porte a una maggiore e
     migliore innovazione. Sì, le finestre di backup e ripristino continuano a stimolare
     l’innovazione in questo settore, ma la grande differenza oggi è che l’innovazione
     non avviene più solo all’interno dei dipartimenti IT e a opera dei soli vendor di
     backup, ma anche a opera di vendor di hypervisor, applicazioni e storage.

D:   QUALE NESSO ESISTE TRA CLOUD E BACKUP?
     Anche qui, la questione si riduce al “fattore tempo” per l’erogazione dei servizi.
     Le organizzazioni passano al cloud perché vogliono migliorare la loro capacità di
                                                                                              “È necessario che i team di backup
                                                                                               risolvano i problemi legati ai backup
                                                                                               giornalieri. Così facendo,
     risposta alle esigenze del business. Occorre ricordare, infatti, che un ambiente          guadagneranno la fiducia degli
                                                                                               owner delle applicazioni e si
     cloud del tutto virtualizzato permette alle organizzazioni di erogare l’IT come           metteranno nella posizione per
     servizio. Ma se da una parte nel settore si ama parlare di tecnologia - il nuovo          garantire valore. Non dimentichiamo
     processore più veloce del momento, l’ultimissima memoria flash e così via -               che i team di backup hanno il potere
     dall’altra il fattore più importante che rallenta le organizzazioni nel loro percorso
                                                                                               di accelerare o decelerare le
                                                                                               iniziative aziendali”.
     è la comunicazione tra due esseri umani di team diversi, non la velocità della rete,
     del processore o del disco. Come mi ha riferito un cliente: “Ho più larghezza di
     banda tra una piattaforma petrolifera e il mio data center che tra due
     amministratori con postazioni di lavoro adiacenti”.
     Per poter centrare gli obiettivi relativi al “fattore tempo”, quindi, e accelerare il
     percorso verso il cloud o all’interno di esso, fino al punto in cui sia possibile
     realizzare l’IT come servizio, le cose devono avvenire automaticamente. Il backup
     deve avvenire automaticamente. Se un’organizzazione deve alzare la cornetta per
     impostare un backup o eseguire un ripristino, allora ha compromesso il proprio
     percorso. Il backup deve diventare parte integrante e ininterrotta del percorso
     verso il cloud e perché ciò avvenga nel migliore dei modi, è necessario che i team
     di backup trasformino il proprio ambiente operativo rendendolo più flessibile,
     più integrato e più intelligente.
D:   PERCHÉ LA TRASFORMAZIONE DEL BACKUP È NECESSARIA
     E IN COSA CONSISTE?
     Una delle principali attività di un’organizzazione IT è fornire agli utenti
     l’infrastruttura e i servizi di cui questi necessitano per continuare a far evolvere le
     loro imprese, e questo include l’ambiente di backup. Il problema è che le
     infrastrutture tradizionali di backup e ripristino sono di gran lunga insufficienti,
     mancando della flessibilità, agilità e scalabilità necessarie a supportare un
     approccio orientato ai servizi.
     Ciò che serve è una nuova architettura, concepita per uno scenario che cambia
     rapidamente, che colleghi persone, processi e infrastrutture. Un’architettura che
     va pensata come un cloud di backup interno, un “cloud di protezione”.
     Questo tipo di ambiente offre a utenti e owner delle applicazioni visibilità e
     controllo sui dati di cui hanno bisogno, oltre a dare al team di backup la
     piattaforma di cui necessita per automatizzare attività chiave, realizzare una
     gestione federata e fornire agli owner dei dati una ricca gamma di servizi a valore
     aggiunto. Tali servizi comprendono funzionalità centralizzate come la generazione
     di report, la gestione delle policy di backup, la catalogazione/indicizzazione e lo
     storage management (ad es., replica, crittografia e conservazione a lungo termine).
     Come con tutte le offerte di servizi, inoltre, gli utenti possono utilizzare al meglio
     vari servizi, a seconda delle loro specifiche esigenze e degli SLA:

     • Una soluzione di protezione completa con storage e software di backup
       integrati.

     • Servizi di storage di protezione per estendere la durata dell’infrastruttura di
       backup software legacy.
     • Servizi di storage di protezione per backup di tipo “zero-touch” (ad es., Oracle
       RMAN con scrittura diretta sullo storage di protezione).
Se da una parte questo tipo di architettura rappresenta un nuovo modo di
     pensare ed eseguire il backup, è vero anche che funziona con le infrastrutture di
     backup esistenti; non imbavaglia utenti e owner delle applicazioni imponendo
     una “soluzione unica per tutte le esigenze” e non richiede alle organizzazioni di
     smantellare e sostituire le infrastrutture. Piuttosto, offre alle organizzazioni la
     libertà di utilizzare i meccanismi con cui hanno familiarità e beneficiare, al
     contempo, di un nuovo back-end su disco centralizzato. Indipendentemente dal
     livello dei servizi offerto, questo tipo di approccio attira gli utenti generando
     valore anziché cercando di centralizzare il backup mediante ordini emanati
     dall’alto.

D:   QUALI MISURE POSSO ADOTTARE OGGI PER INIZIARE A
     TRASFORMARE IL MIO AMBIENTE DI BACKUP?
     Come già detto, il backup ha il potere di accelerare o decelerare le iniziative
     aziendali. Troppo spesso, però, le organizzazioni cercano delle tecnologie
     “miracolose”. Se scegliere la giusta tecnologia è importante, è vero anche che il
     successo dipende in larga misura anche dalla capacità del team di backup di:

     1. Smettere di preoccuparsi della risoluzione giornaliera dei problemi.
        Predisponendo strumenti, tecnologie e processi giusti, l’attività di gestione
        giornaliera si riduce. Il team di backup smette di preoccuparsi di caricare i
        nastri, gestire complessi fogli di calcolo per la pianificazione dei backup ed
        eseguire continui interventi di emergenza per migliorare la percentuale di
        successo dei backup. Ora, il team ha il tempo per pensare al quadro più ampio
        del “business”.

     “La trasformazione consiste nel creare un’offerta di servizi scalabile
      che fornisce ciò di cui le organizzazioni hanno bisogno quando ne
      hanno bisogno, senza interruzione delle attività e in modo efficiente”.
     2. Conquistare owner di applicazioni e utenti. È sorprendente la velocità con cui
        gli altri team utilizzeranno al meglio un servizio di backup centralizzato, se
        otterranno le prestazioni, l’affidabilità e la visibilità che tanto desiderano. In
        fondo, al di là del backup, tutti hanno delle problematiche che vorrebbero
        risolvere.

     3. Automatizzare il backup. Il backup cessa di essere motivo di preoccupazione
        per le organizzazioni. Si sviluppa la naturale aspettativa che i dati saranno
        disponibili, qualsiasi versione serva, in qualsiasi momento e in qualsiasi modo.
        Questa è la misura fondamentale da adottare per migliorare il “fattore tempo”.
        Una volta che i team addetti alle applicazioni e alla virtualizzazione sanno di
        avere un’ancora di salvezza scalabile e affidabile, accelereranno il proprio
        percorso verso il cloud. Perché? Perché sanno che, anche se dovessero
        commettere un errore, i backup saranno lì a salvarli.
D:   QUALI “MERAVIGLIE” È IN GRADO DI FARE UN
     AMBIENTE DI BACKUP TRASFORMATO?
     La trasformazione consiste nel creare un’offerta di servizi scalabile che fornisce
     ciò di cui le organizzazioni hanno bisogno quando ne hanno bisogno, senza
     interruzione delle attività e in modo efficiente. Gli utenti, ovvero le linee di
     business, fanno richiesta di ciò di cui hanno bisogno e lo ottengono. L’IT funziona.
     Non occorre smantellare e sostituire le infrastrutture di backup esistenti.

     Il vantaggio più significativo di un ambiente di backup “trasformato”, però, è la
     velocità, quel “fattore tempo” che è cruciale per generare valore per il business.
     Mentre gli utenti lanciano nuove applicazioni, la protezione è già in atto. Non c’è
     da aspettare, preoccuparsi o alzare la cornetta. Gli utenti si dedicano
     completamente a fare ciò che è giusto per il business. Sapere che i propri dati
     sono al sicuro dà loro la libertà di pensare a utilizzare al meglio la tecnologia per
     potenziare il business. Ad esempio:
     • Una società di servizi finanziari utilizza i backup trasformati per accelerare
       l’espansione della propria attività su scala mondiale perché sa che, dovunque
       si trovino, i propri dati sono al sicuro. Avendo come base i sistemi di storage
       con deduplica EMC Data Domain®, questa società non solo ha piena fiducia che
       il backup locale riuscirà ma è anche protetta dall’eventuale perdita di un sito.
     • Una società tecnologica utilizza i nuovi backup per migliorare i cicli di sviluppo
       dei prodotti. Con i vecchi metodi tradizionali, le dimensioni delle condivisioni
       NAS venivano forzate in modo da limitare l’esposizione a backup e ripristini. La
       società suddivideva forzatamente i progetti in parti più piccole, ma questo
       sistema complicava il processo di sviluppo irritando gli sviluppatori. Con i
       sistemi e il software di deduplica EMC Avamar®, capaci di trasformare le
       prestazioni aumentandole di un ordine di grandezza, la società può ora
       accedere ai dati di tutti i progetti da un’unica condivisione, con grande
       vantaggio per la produttività.
     • Una società di vendita al dettaglio utilizza i backup trasformati per migliorare
       l’elaborazione dei profili dei clienti e accelerare il business. Storicamente, tutti i
       backup di database passavano attraverso il team di backup. I Database
       Administrator non avevano alcuna possibilità di vedere se i database erano
       realmente ripristinabili o no e dovevano dipendere dal team di backup per
       eseguire tutti i ripristini, dalle singole righe alle tabelle fino ai database. I DBA,
       quindi, erano assolutamente contrari a possibili modifiche. Quando il team di
       backup ha proposto loro i sistemi Data Domain come servizio per eseguire i
       backup di loro competenza, tutto l’orientamento è cambiato. Il team ha avuto la
       certezza della propria capacità di proteggere e ripristinare i database ed è
       diventato più intraprendente nell’implementare modifiche ai database, che
       hanno consentito di analizzare meglio i dati dei clienti, con un conseguente
       miglioramento del business.
     Quando un’organizzazione crede davvero nella propria infrastruttura di backup,
     può realmente utilizzare al meglio l’IT per dare impulso al business. E questo è
     formidabile.
D:   COME SI COMINCIA?
     Accade del tutto raramente che qualcuno metta piede in un dipartimento IT
     armato di un foglio bianco e sviluppi la soluzione di backup perfetta da zero. Ci
     sono, piuttosto, degli accorgimenti che i team di backup possono adottare per
     trasformare gli ambienti esistenti.

      Fase 1: Individuare e implementare la giusta piattaforma su disco: purpose-
       built backup appliance. Non dimentichiamo, che tutto sta nel liberare il team di
       backup della risoluzione giornaliera dei problemi, e nel pensare in modo più
       strategico. Per fare questo, il team di backup deve individuare una piattaforma
       basata su disco che ancori i propri ambienti operativi. È questo l’unico modo,
       nonché il più rapido, per creare un ambiente di backup senza problemi e
       tantissime organizzazioni stanno andando in questa direzione.

     La giusta piattaforma su disco annulla i problemi comuni del nastro (ad es., la
     mancanza di slot sufficienti per i supporti a nastro, il multiplexing ecc.), elimina i
     colli di bottiglia più diffusi e permette di eseguire ripristini rapidi mentre sono in
     corso i backup. Potrebbe sembrare un accorgimento ovvio e semplicistico, che le
     imprese adottano da un decennio, ma, per chi ancora non l’ha fatto, è il modo
     più facile per migliorare il grado di salute di qualsiasi ambiente di backup, senza
     fare modifiche al software di backup o alle policy di backup o aver bisogno di
     assumere nuovo personale.

      Fase 2: Iniziare a lavorare con gli utenti che affrontano le criticità maggiori e
       trovare soluzioni ai loro problemi più difficili. É necessario individuare il
       gruppo più insoddisfatto del backup e conquistarlo. Semplicissimo. Così
       facendo, il gruppo diventerà il più grande sostenitore interno del team di
       backup e, con questo sostegno, il team potrà replicare il successo anche nelle
       altre linee di business.
In generale, gli utenti che affrontano le criticità maggiori sono gli utenti delle
       applicazioni high-end (ovvero, i DBA più difficili), l’amministratore della
       virtualizzazione high-end o, in alcuni casi, l’amministratore NAS. In ciascuno di
       questi casi, è importante comprendere le problematiche degli utenti e trovare
       un meccanismo di backup che li metta in grado di proteggere il proprio
       ambiente in modo più efficiente. Altrettanto importante è prendere in esame
       difficoltà, processi e obiettivi inerenti il backup e presentare tecnologie o
       soluzioni specifiche per risolvere questi problemi.

      Fase 3: Introdurre servizi a valore aggiunto e condividerli nell’ambiente
       operativo. Ed ecco la parte divertente del lavoro. A questo punto, il team di
       backup ha dato prova del proprio valore ai suoi clienti. Ora, può iniziare a
       introdurre valore aggiunto. Personalmente, ho osservato che la gamma di
       interventi per aggiungere valore spazia in questi ambiti:

       • Chargeback: impegno a garantire che ogni team paghi per quello che
         protegge, per favorire la trasparenza del business.

       • Protezione: servizi di crittografia e replica per garantire che i dati non
         finiscano mai nelle mani sbagliate.

       • Conformità: generazione centralizzata di report per dimostrare il rispetto
         degli SLA e la conformità rispetto alla serie sempre crescente di norme
         previste.

       • Disaster recovery: spostamento dei dati fuori sede, in alcuni casi potendo
         supportare il ripristino rapido di ambienti VMware e applicazioni.

       • Conservazione a lungo termine: impegno a garantire che i dati di backup e
         archiviazione restino accessibili per fini di conformità alle normative vigenti
         o per fini di eDiscovery.

       • Raggio di copertura: uffici remoti? Desktop/laptop? Forse queste voci sono
         sempre state sulla lista delle “cose da fare”. Ora è possibile elaborare delle
         soluzioni in modo rapido ed efficiente.

       • Gestione della protezione dati: generazione di report e analisi in tempo
         reale per intercettare i problemi in modo proattivo prima che si verifichino, e
         gestione dei costi complessivi.

D:   LA TRASFORMAZIONE DEGLI AMBIENTI DI BACKUP
     PROCURA VANTAGGI SOLO ALLE GRANDI AZIENDE?
     Assolutamente no. Anzi, la trasformazione del backup è importante per le realtà
     commerciali e le imprese più piccole quanto lo è per le aziende di grandi
     dimensioni. A differenza delle grandi aziende, le realtà commerciali e le imprese
     più piccole non hanno a disposizione un esercito di specialisti cui delegare il
     problema del backup. Non hanno le risorse per assumere consulenti che
     “tamponino” il problema per loro conto. Devono risolvere il problema
     autonomamente. In realtà, sperano di sottrarre quote di mercato alle aziende più
     grandi utilizzando al meglio i loro dati e la tecnologia per introdurre innovazioni.
     Per farlo, hanno bisogno di sapere che i propri dati sono al sicuro.
Indipendentemente dalle dimensioni, le organizzazioni beneficiano in ogni caso
     di un ambiente di backup centralizzato capace di offrire servizi. Nel caso delle
     aziende più piccole, però, gli utenti potrebbero essere interessati a servizi di
     backup, archiviazione, conservazione a lungo termine e disaster recovery. Inoltre,
     non disponendo spesso di un sito secondario, le imprese più piccole potrebbero
     aver bisogno di un sistema per inviare i dati fuori sede ai fini di disaster recovery.
     Ciò che queste aziende hanno davvero bisogno di fare è eseguire i backup
     localmente e poi replicare i dati a un provider di fiducia per il disaster recovery
     fuori sede. Per farlo, necessitano di una soluzione di replica affidabile e sicura
     che utilizzi in modo efficiente la larghezza di banda e si integri con i loro provider
     di servizi di riferimento.

D:   COSA RENDE PIÙ INTELLIGENTE L’APPROCCIO DI EMC
     AL BACKUP?
     L’idea di un approccio di backup orientato ai servizi non è esclusiva di EMC. Fa capo,
     infatti, a tre tendenze consolidate della tecnologia e del mercato. EMC, tuttavia,
     applica questo approccio in un modo che la differenzia chiaramente sul mercato.
     Come già illustrato, una delle tecnologie core di questo tipo di modello è il layer
     di backup su disco, e non tutti i dischi sono adatti a questo compito. I team di
     backup necessitano di un’infrastruttura di backup su disco che permetta loro di
     ottenere i successi a breve termine menzionati in precedenza, fornendo al
     contempo la base per una crescita agile in futuro.

     “Nessuno può creare un percorso di trasformazione più
     rapido di EMC”.
     Non solo EMC dispone dei purpose-built backup appliance (PBBA) leader del
     mercato, ma offre anche la tecnologia software di backup necessaria a gestire
     questo tipo di ambiente in modo facile ed efficiente, fattore essenziale per un
     approccio di backup orientato ai servizi.
     In ultimo, ma non per importanza, EMC offre un percorso più semplice per potersi
     integrare con i meccanismi dei data mover e di gestione dei dati che gli utenti
     desiderano. EMC dispone del software di backup client leader del settore, e di
     soluzioni di storage primario che continuerà a essere integrato. Sul fronte delle
     applicazioni, poi, offre una stretta integrazione con Oracle (così come con
     Greenplum® e Teradata), senza dimenticare la naturale affinità con VMware che
     continuerà a essere potenziata.
     Per questi motivi, crediamo che il nostro approccio sia il più efficace. Abbiamole
     soluzioni giuste, la giusta organizzazione e i migliori talenti del settore. Nessuno
     può aiutare le imprese a creare un percorso di trasformazione del backup più
     rapido di EMC.
CON EMC LA PROTEZIONE È ASSICURATA
La prima componente cruciale di un approccio orientato ai servizi è un back-end su disco flessibile e scalabile.
Alcune aziende scelgono di iniziare integrando EMC Data Domain con le applicazioni di backup esistenti come
EMC NetWorker®. Altre possono decidere di iniziare con EMC Avamar per risolvere problematiche specifiche
all’interno dei propri ambienti virtualizzati, file server/NAS o uffici remoti. In entrambi i casi, il layer del disco
ottimizzato per la deduplica offrirà valore immediato e creerà una base per l’aggiunta di valore a lungo termine.
Aggiungere EMC Data Protection Advisor, poi, permette l’analisi automatizzata e la generazione di avvisi per
l’intero ambiente operativo.
EMC dispone inoltre della tecnologia necessaria per consentire al team di backup di offrire servizi a valore
aggiunto: generazione centralizzata di report (tramite EMC Data Protection Advisor), catalogazione e gestione
delle policy centralizzate (tramite EMC Avamar ed EMC NetWorker) e storage management centralizzato (tramite
EMC Avamar ed EMC Data Domain).

CONTATTI
Per sapere di più sulle possibilità offerte da prodotti, servizi e soluzioni EMC per superare le sfide aziendali e dell’IT, contattare la sede locale
EMC o un rivenditore autorizzato, oppure visitare il sito italy.emc.com.
EMC2, EMC, il logo EMC, Avamar, Data Domain, Greenplum e NetWorker sono marchi o marchi registrati di EMC Corporation negli Stati Uniti e in altri Paesi. VMware è un marchio registrato di
VMware, Inc. negli Stati Uniti e/o in altre giurisdizioni. Tutti gli altri marchi citati nel presente documento appartengono ai rispettivi proprietari. © Copyright 2012 EMC Corporation. Tutti i
diritti riservati. 4/12 Documento H9739
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