Con gli orfani della guerra - Ucraina - Report settembre 2017
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Aggiornamenti sul contesto Per tutto il 2016 e la prima metà del 2017, la Fondazione “Figli della Speranza e dell’Amore” (a Kiev) e l’ONG Emmaus (a Kharkiv), hanno garantito un sostegno regolare e costante per 100 famiglie di sfollati e di militari (50 a Kiev e 50 a Kharkiv). Se all’inizio del 2014 l’emergenza per le famiglie dei profughi era innanzitutto di tipo umanitaria, con il passare del tempo l’emergenza è diventata educativa e sociale. Le principali difficoltà di queste famiglie erano infatti la solitudine, il mancato inserimento in città più grandi come Kiev e Kharkiv, dove non conoscevano nessuno, la diffidenza e lo scoraggiamento. Il gruppo sociale che soffriva di più erano i bambini, su di loro si riflettevano infatti le paure dei genitori. Ben presto ci si era accorti di un altro gruppo sociale che stava soffrendo oltre ai profughi: le mogli e i figli dei soldati mobilitati nell’esercito regolare ucraino. Molti soldati erano già tornati dal fronte, riportando però gravissimi traumi psicologici. Questi due gruppi sociali erano uno contro l’altro, si accusavano reciprocamente delle loro sofferenze, senza accorgersi che stavano vivendo lo stesso dolore e abbandono. Grazie ai contributi ricevuti per il progetto AVSI “Con gli orfani della guerra” è stato possibile offrire ai bambini centri di aggregazione, luoghi sicuri in cui incontrarsi, giocare e stringere amicizia tra loro e gli educatori. L’entusiasmo dei bambini ha contagiato anche i genitori che hanno iniziato a frequentare i centri, facendo amicizia tra loro e aiutando nell’organizzazione delle attività. La novità di questo progetto consiste proprio nel lavorare con entrambi questi gruppi. Le attività svolte e i risultati raggiunti Obiettivi del progetto • Dare un sostegno materiale e psicologico a 100 bambini a Kiev e Kharkiv, figli di militari e di sfollati a causa del conflitto nell’est dell’Ucraina • Superare la separazione e diffidenza tra le famiglie di sfollati e i figli dei militari • Aiutare nel reinserimento sociale le famiglie degli sfollati • Contribuire alla ricostruzione di un tessuto sociale che la guerra ha indebolito • Far riscoprire ai bambini e ai genitori la positività della loro vita attraverso cicli di lezioni, incontri, laboratori. A Kiev: Grazie ai contributi, è stato aperto un centro diurno per 50 bambini e le loro famiglie. Il centro è stato aperto e funzionante due volte alla settimana, il mercoledì e il sabato. Da gennaio a giugno sono stati offerti: • Sostegno psicologico a 50 bambini e alle loro famiglie: ogni settimana si sono svolti incontri individuali e di gruppo con psicologi (per bambini e genitori) e laboratori di arte terapia; • Cicli di incontri sulla bellezza della natura e del cosmo; • Lezioni di tradizione ucraina, gite ed escursioni per Kiev per conoscere meglio la propria città e la propria cultura; • Lezioni di canto, musica, cucina e arte; • Feste per le famiglie in occasione della festività 2
Frequentando il centro i bambini hanno imparato a conoscersi, a costruire qualcosa insieme, a fidarsi degli altri, hanno scoperto i loro talenti. Il tema di questi mesi è stata la parola “bellezza”. I frutti di quest’anno insieme sono stati evidenti durante il campo estivo. 70 bambini da Kiev e Kharkiv hanno preso parte a un campo estivo nel villaggio di Lishnya fuori Kiev (5-11 giugno 2017). Per 6 giorni, i bambini hanno vissuto insieme con gli educatori e i volontari, partecipando alle diverse attività proposte e scoprendo i propri talenti. Un fatto significativo è stata la partecipazione di alcune mamme al campo estivo come volontarie: hanno chiesto di poter partecipare per restituire un pò di quello che avevano ricevuto. Questo è uno dei principi del progetto, non costruire per loro ma insieme a loro. Da settembre 2017 il centro ha ripreso le attività, verranno proposte le stesse ma anche nuove attività (lezioni di lingua e sport) e verrà introdotto un pomeriggio di aiuto allo svolgimento dei compiti. La parola che farà da leitmotiv dell’anno 2017/2018 sarà la parola “gratitudine”: scoperta insieme la bellezza che ci circonda vogliamo aiutarci a riconoscerla come dono. 3
A Kharkiv: A Kharkiv, all’interno del Centro “La Casa volante”: • sono state organizzate lezioni di lingua italiana e lezioni di arte per 50 bambini, con l’obiettivo di aiutare i bambini a cogliere la bellezza intorno a loro • Sono state organizzate gite per la città • sono stati proposti incontri con alcune personalità significative per aiutare gli adolescenti nella scelta della professione Grazie al sostegno del progetto AVSI è stato possibile pagare l’affitto dove sono stati svolti i corsi e acquistare i materiali necessari affinché i bambini fruissero di queste attività e servizi in campo educativo e culturale. Da settembre si prevede di raddoppiare il numero dei partecipanti (fino a 100 bambini) e di tenere dei corsi per bambini con l’obiettivo di migliorare la loro preparazione a scuola e aiutarli a fare i compiti a casa (corsi di italiano, inglese, teatro e arte). Da ottobre sarà inoltre allestito un laboratorio di marionette, dove i bambini realizzeranno la propria marionetta e prepareranno uno spettacolo. Una testimonianza Una delle mamme racconta: “quest'anno abbiamo vissuto un'esperienza importante al centro "Figli della speranza", un luogo in cui ci siamo sentiti accolti. Eravamo "insieme" anche quando i bambini erano divisi in due gruppi per età. L'atmosfera di accoglienza, di amore ci faceva sentire uniti. Anche noi mamme siamo diventate amiche, siamo grate a questo progetto altrimenti non ci saremmo mai conosciute. Da poco siamo tornati dal campo estivo che per il secondo anno le nostre ragazze organizzano, dico "nostre" perché ormai sono diventate come di famiglia. Tutte le attività organizzate, le lezioni ci hanno fatto scoprire cose nuove. Noi mamme siamo andate ad aiutare durante il campo estivo e vorremmo continuare ad aiutare nel modo migliore”. 4
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