COMUNE DI TRAPANI TRAPANI SERVIZI S.P.A. VIA DEL SERRO - C/DA BELVEDERE 91100 TRAPANI PROGETTO DI CHIUSURA, AI SENSI DELL'ART. 12 D.LGS 36/ 03 - | ...

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COMUNE DI TRAPANI TRAPANI SERVIZI S.P.A. VIA DEL SERRO - C/DA BELVEDERE 91100 TRAPANI PROGETTO DI CHIUSURA, AI SENSI DELL'ART. 12 D.LGS 36/ 03 - | ...
Firmato digitalmente da

Carlo Maria Guarnotta

CN = Guarnotta Carlo Maria
O = Ordine degli Ingegneri della
Provincia di Trapani
C = IT

                                                                             COMUNE DI TRAPANI

                                                                             TRAPANI SERVIZI S.P.A.
                                                                        VIA DEL SERRO - C/DA BELVEDERE
                                                                                 91100 TRAPANI

                    PROGETTO DI CHIUSURA, AI SENSI DELL'ART. 12 D.LGS 36/ 03
                         DEI LOTTI DENOMINATI F ED AMPLIAMENTO F

                                                                            Relazione tecnica illustrativa

                                                                                                        ELABORATO
                       Consulenza alla Progettazione
                       I.I.A.
                                                           Ingegneria
                                                           Integrata
                                                                                                               A.1
                                                                                                             DICEMBRE 2020
                                                           Ambientale

                       via Sardegna, 33
                                                                                                     Rev.1
                       90144 Palermo (PA)
                                                                                                     Rev.2
                       Tel. 091 - 6788257
                                                                                                     Rev.3

                                                                                                        Il Progettista
                            TRAPANI SERVIZI S.P.A.
                                   Geocomposito drenante
                                                                                                   Ing. Carlo Maria Guarnotta
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      PROGETTO DI CHIUSURA DELLE VASCHE DI DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI DENOMINATE “LOTTO F” E
                            “AMPLIAMENTO LOTTO F” DI C/DA BORRANEA – TRAPANI

1     PREMESSA ........................................................................................................... 2

2     INQUADRAMENTO DELL’AREA E VINCOLI............................................. 4
    2.1    INQUADRAMENTO GEOGRAFICO ............................................................................. 4

    2.2    VINCOLI ........................................................................................................................... 11

    2.3    PROCEDURE IN CORSO SUL SITO............................................................................ 22

3     L’INTERVENTO PROGETTUALE ................................................................ 25
    3.1    IL CAPPING...................................................................................................................... 26

      3.1.1      Il pacchetto di impermeabilizzazione .......................................................................... 29

      3.1.2      Il sistema di gestione del percolato .............................................................................. 33

      3.1.3      Il sistema di gestione del biogas .................................................................................. 37

      3.1.4      Calcoli e verifiche di stabilita’ ..................................................................................... 40

    3.2    L’ALLONTANAMENTO DELLE ACQUE METEORICHE ..................................... 42

      3.2.1      Intervento di adeguamento del canale esistente ........................................................... 43

      3.2.2      Sistemi di drenaggio a servizio delle vasche “Lotto F” e “Ampliamento lotto F” ...... 44

      3.2.3      Impianto semaforico di allerta/allarme allagamento .................................................... 45

4     LA DESTINAZIONE D’USO DELLA DISCARICA ..................................... 48

5     EFFETTI SULL’AMBIENTE ........................................................................... 49

6     CONCLUSIONI .................................................................................................. 50

Relazione tecnica illustrativa                                                                                                                 1
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      PROGETTO DI CHIUSURA DELLE VASCHE DI DISCARICA PER RIFIUTI NON PERICOLOSI DENOMINATE “LOTTO F” E
                            “AMPLIAMENTO LOTTO F” DI C/DA BORRANEA – TRAPANI

1 PREMESSA
La Società Trapani Servizi S.p.A., società controllata ex artt. 2497 sexies e 2359 del C.C. dal
Comune di Trapani, è stata autorizzata, nella qualità di gestore IPPC, alla realizzazione e gestione
delle seguenti vasche:
VASCA identificata come “Lotto F”
➢ con D.D.G. n. 6 del 17/01/11 rilasciato dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di
     Pubblica Utilità – Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, a realizzare il lotto
     denominato “Ampliamento lotto F” per
     •     una capacità utile di abbancamento di rifiuti non pericolosi di 390.000 m3 (ridotto a
           325.000 m3 in ossequio alla prescrizione di cui all’art. 7 punto f dello stesso decreto)
     •     quota max di abbancamento 186 m s.l.m.
➢ con Nulla Osta prot. n. 1239 del 14/01/15 rilasciato dall’Assessorato Regionale dell’Energia e
     dei Servizi di Pubblica Utilità – Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, alla modifica
     non sostanziale per:
     •     un aumento della volumetria abbancabile di 20.342 m3

VASCA identificata come “Ampliamento Lotto F”
➢ con D.D.G. n. 1391 del 15/09/14 rilasciato dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dei
     Servizi di Pubblica Utilità – Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, a realizzare il
     lotto denominato “Ampliamento lotto F” per
     •     una capacità utile di abbancamento di rifiuti non pericolosi di 265.000 m3 al lordo del
           ricoprimento pari a circa 212.000 t (valore non vincolante)
     •     quota max di abbancamento 186 m s.l.m.
➢ con D.D.G. n. 1163 del 01/09/17 rilasciato dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dei
     Servizi di Pubblica Utilità – Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, alla modifica non
     sostanziale per:
     •     un aumento della volumetria abbancabile, che passa dal quantitativo precedentemente
           autorizzato, pari a 265.000 m3, al quantitativo pari a 282.592 m3

Con D.D.G. n. 57 del 13/02/18 dell’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di Pubblica
Utilità – Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti è stata rilasciata Autorizzazione Integrata
Ambientale, ai sensi dell’art. 29 sexies del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii., al progetto di modifica
sostanziale del piano di abbancamento rifiuti dei lotti denominati “Lotto F” e “Ampliamento Lotto

Relazione tecnica illustrativa                                                                           2
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TRAPANI SERVIZI S.P.A.

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F”, per una capacità di abbancamento pari a 43.956,25 m3. La modifica de qua è stata esclusa dalla
Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi dell’art. 20 comma 5 del D.Lgs. 152/06 e
ss.mm.ii, con D.A. 33/GAB del 01/02/18.
L’aumento della capacità di abbancamento è stato ottenuto sfruttando lo spazio in elevazione ancora
disponibile sulle due vasche, fino ad quota max di abbancamento pari a 192,60 m s.l.m. rispetto ad
una quota di 186 m s.l.m. prevista in AIA.

Con D.D.S. n. 1724 del 21/12/18, rilasciato dall’Assessorato Regionale dell’Energia e dei Servizi di
Pubblica Utilità – Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti, è stata autorizzata una seconda
modifica sostanziale al piano di abbancamento dei lotti F ed Ampliamento F pari a 43.404 m3. La
modifica de qua è stata esclusa dalla Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale, ai sensi
dell’art. 19 del D.Lgs. 104/17 e ss.mm.ii, con D.A. 409/GAB del 24/09/18.
L’aumento della capacità di abbancamento è stato ottenuto mantenendo inalterata la quota max di
abbancamento pari a 192,60 m s.l.m., già approvata in sede di prima modifica sostanziale, e
risagomando le scarpate, spostandone il piede, mantenendo sempre comunque la pendenza
pressoché invariata.

I lotti denominati “F” ed “Ampliamento F” sono in procinto di raggiugere la capienza massima
autorizzata e, pertanto, è necessario avviare la procedura di chiusura delle vasche, così come
previsto dall’art. 12 comma 1 lett. a del D.Lgs. 36/03 e ss.mm.ii..
Per fare ciò, sulla base dell’ultimo rilievo condotto sull’area, è stato redatto il progetto di chiusura
secondo quanto prescritto dal D.Lgs. 36/03, così come modificato da ultimo dal D.Lgs. n° 121 del
03/09/20, ed in particolare dal paragrafo 2.4.3 dell’Allegato I.

Relazione tecnica illustrativa                                                                           3
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2 INQUADRAMENTO DELL’AREA E VINCOLI
2.1 INQUADRAMENTO GEOGRAFICO
L’area di Contrada Borranea è situata in posizione baricentrica rispetto all'intero territorio della
Provincia di Trapani; difatti, i maggiori centri abitati (Trapani, Marsala, Salemi e Castelvetrano)
sono ubicati entro un raggio di circa 30 km dislocati lungo la SS 115, la SS 113 e la SS 188.

                                 Figura 2.1 - Inquadramento territoriale su area vasta

Relazione tecnica illustrativa                                                                           4
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                                 Figura 2.2 - Inquadramento territoriale su area vasta

                                             Figura 2.3 – Sito di discarica

Relazione tecnica illustrativa                                                                           5
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                Figura 2.4 – Stralcio Google Earth con individuazione dei lotti F ed Ampliamento F

Dal punto di vista topografico l'area di progetto è individuabile nella Sezione n. 605120 "Ponte
della Cuddia" della Carta Tecnica Regionale in scala l: l0.000, edita dalla Regione Siciliana. L'area
ricade all'interno del territorio di Trapani e appartiene al Foglio 257 IV SE dell'IGM scala 1:25.000.
E' delimitata a Nord e ad Ovest dalla strada Provinciale 43 Marcanza-Cuddia, ad Est a Sud con
terreni liberi di proprietà comunale. La superficie complessivamente interessata dalla vasca F è pari
a circa 19.000 m2; la superficie complessivamente interessata dalla vasca Ampliamento F è pari a
circa 18.000 m2.
Morfologicamente l'area si presenta degradante in direzione SO-NE verso la Strada Provinciale 43.
Dal punto di vista paesaggistico l'area si staglia in una zona collinare. La rete idrografica assume un
aspetto meandriforme con brevi e rade aste, confluenti nei fiumi Cuddia e Fittasi.
Gli studi geologici condotti sul sito e la relativa caratterizzazione geologica dei terreni di base
consente di escludere la presenza di corpi idrici sotterranei significativi.

Relazione tecnica illustrativa                                                                           6
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                                                         Figura 2.5 – Stralcio Carta Tecnica Regionale

Relazione tecnica illustrativa                                                                            7
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                                        Figura 2.6 - Stralcio Google Earth con individuazione dei lotti F ed Ampliamento F

Relazione tecnica illustrativa                                                                              8
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I predetti lotti di discarica sono all’interno del sito di C.da Borranea che raggruppa diverse vasche
di discarica già esaurite, e precisamente.
I lotti in questione sono ubicati all’interno del sito di discarica sita in C.da Borranea; nel sito sono
presenti 8 vasche denominate A, B, C, D, E, F, G e H, di cui:
  ➢ A, B, C, D, E, G ed H esaurite (gestore IPPC Comune di Trapani);
  ➢ F e relativo “Ampliamento lotto F” (gestore IPPC Trapani Servizi s.p.a.)
In particolare i lotti F ed Ampliamento F risultano confinati ad est dalle vasche denominate “A” e
“D”, a Nord dalla vasca denominata “C”, ad ovest dalle vasche denominate “B” ed “E” separata
dalla viabilità interna della discarica ed infine a Sud con proprietà terzi, dalla quale è separata dalla
viabilità interna della discarica.
Inoltre con D.D.S. n° 69 del 18/06/19 (A.I.A.) e successivo D.A. n° 342 del 16/09/19 (PAUR) la
Trapani Servizi s.p.a. (gestore IPPC) è stata autorizzata alla realizzazione e gestione di un nuovo
lotto di discarica denominato TPS1, con una capacità di abbancamento pari a circa 325.000 m 3. Il
progetto è in corso di validazione del progetto in linea tecnica.
Qui di seguito si inserisce una rappresentazione grafica dell’ubicazione delle suddette vasche:

Relazione tecnica illustrativa                                                                           9
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                                     Figura 2.7 - Rappresentazione grafica di ubicazione delle vasche del sito di C.da Borranea

Relazione tecnica illustrativa                                                                               10
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2.2 VINCOLI
La zona ove ricadono le vasche oggetto del presente studio è conforme allo strumento urbanistico
del Comune di Trapani ed alla successiva variante per l'individuazione delle aree necessarie alla
realizzazione dell'ampliamento della discarica in C.da Borranea di cui alla Deliberazione n° 85 del
01/08/05 del Consiglio Comunale di Trapani. In particolare il vigente P.R.G. ha individuato l’area
come Z.O.T. Ftec “Attrezzature Tecnologiche”.
La discarica sita in C/da Borranea è conforme alle previsioni del Piano Regionale di Gestione
Rifiuti (P.R.G.R.), approvato dalla Giunta Regionale con deliberazione n° 2 del 18/01/16.
Dal punto di vista geomorfologico l’area in esame è caratterizzata essenzialmente da tre morfotipi
dati rispettivamente da ampie superfici planari, da ondulazioni collinari che delimitano l’orizzonte e
da un rilievo isolato, la “Montagnola della Borranea”, che si eleva oltre i 200 m s.l.m. a spiccare su
un paesaggio abbastanza uniforme.
Dall’esame della “Carta geologica” e della “Carta idrogeologica”, si evidenzia una faglia che
interessa tutto il corpo discarica.
A tal proposito, già in sede di redazione degli elaborati per le due modifiche sostanziali, è stata
redatto apposito studio geologico di dettaglio dal quale emerge che nell’area in esame non sono
presenti faglie attive tali da precludere l’ampliamento dei volumi abbancabili nelle due vasche
denominate “Lotto F” ed “Ampliamento lotto F” e che, pertanto, in riferimento a quanto previsto al
punto 2.1 dell’Allegato I del D.Lgs. 36/03 su tale area era possibile eseguire nuovi abbancamenti.
Per quanto riguarda il livello di pericolosità e di rischio geomorfologico dell’area in esame, và
sottolineato come una parte del settore della discarica oggetto di ampliamento sia parzialmente
interessato da un dissesto attivo dovuto ad erosione accelerata (cfr. “Carta dei dissesti” del 2006
allegata). Per tale motivo, nel vigente “Piano stralcio di bacino per l’assetto idrogeologico - Bacino
idrografico del Fiume Birgi (n. 051)” redatto dall’A.R.T.A. Sicilia, la zona interessata dal dissesto
in parola è stata classificata in parte come area a pericolosità geomorfologica media (P2) ed in parte
come area a rischio geomorfologico molto elevato (R4), così come visibile nell’allegata “Carta della
pericolosità e rischio geomorfologico” del 2006.
A tal proposito, già in sede di redazione degli elaborati per le due modifiche sostanziali, il
proponente, con istanza del 28/12/17 (prot. ARTA n° 88672 del 29/12/17), ha interpellato il
competente Dipartimento Ambiente – Area 2 dell’ARTA il quale, con nota prot. 2128 del 12/01/18
(Allegato 2), ha osservato che il parere di compatibilità geomorfologico viene rilasciato solo per
l’attività edilizia e di trasformazione del territorio che ricade in aree classificate a pericolosità
molto elevata (p4) ed elevata (P3) ed ha comunicato che nel primo aggiornamento utile del P.A.I.

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del Comune di Trapani verrà corretto l’errore grafico contenuto nel D.P.R. n° 314 del 16/07/17
che interessa il dissesto identificato con il codice 051-9TP-001 per il quale non viene riportata la
campitura del livello di pericolosità (P1) ma quella relativa alla tipologia di dissesto.
Dal punto di vista idraulico non vi è invece alcuna problematica poiché nell’intorno di territorio
indagato il P.A.I. sopra citato individua esclusivamente un’area di esondazione per ipotetico
collasso della Diga Rubino in corrispondenza dell’alveo del Fiume di Cuddia, posto circa 1,5 km a
nord dalla discarica de qua (cfr. “Carta delle aree esondabili”).
Il sito dove insiste la discarica ricade all’interno di un’area sottoposta a vincolo idrogeologico
tutelata ai sensi del R.D. n° 3267 del 1923.
Il sito in questione è disciplinato dal Piano Paesaggistico dell'Ambito 3 della provincia di Trapani,
Paesaggio Locale 16 “Marcanzotta”, in regime di adozione e salvaguardia dal 2016. Il sito che
ospita la piattaforma non è soggetto ad alcun vincolo paesaggistico.
Per completezza di argomentazione occorre rilevare che è presente, in area limitrofa alla discarica,
una fascia di rispetto per area archeologica (di cui al D.Lgs. 42/04) esistente in altopiano più a sud,
la quale non è stata mai interessata da nessun intervento relativo alla discarica.

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                                                             Figura 2.9 – Stralcio Carta Geologica

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                                                           Figura 2.10 – Stralcio Carta Idrogeologica

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                                                          Figura 2.11 - Stralcio PAI Carta dei Dissesti

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                                                       Figura 2.12 - Stralcio PAI Carta delle Pericolosità

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                                                        Figura 2.13 – Stralcio PAI Carta Aree Esondabili

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                                                             Figura 2.14 – Stralcio Carta dei vincoli

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                                 Figura 2.15 – Stralcio Carta Piano Paesaggistico Vincoli Territoriali e Patrimonio naturale protetto

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                                                Figura 2.16 - Stralcio Carta Piano Paesaggistico Beni Paesaggistici

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2.3 PROCEDURE IN CORSO SUL SITO
Facendo seguito alla procedura avviata ai sensi dell’art. 245 del D.Lgs. 152/06 dalla Trapani Servizi
S.p.A., con nota n° 6174 del 22/09/17, per il superamento delle concentrazioni soglia (CSC) relative
agli analiti nitriti e del triclorometano nelle acque del piezometro Pz22, ed al riscontro di
superamenti delle CSC relativi anche ad altri analiti nelle acque di altri piezometri a servizio del
sistema di monitoraggio della discarica, entrambi i gestori IPPC del sito, con nota congiunta del
09/03/18, hanno convertito la procedura ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06 ed esteso la
suddetta procedura ad altri piezometri che hanno manifestato analoghe problematiche di
superamento.
Per risolvere le criticità riscontrate e approfondire le cause del superamento delle CSC sono state
attivate da parte dei gestori le seguenti procedure:
  ➢ realizzazione di un by-pass esterno in sostituzione del tratto terminale della tubazione di
       adduzione del percolato nella vasca di accumulo P1, a servizio delle vasche A, B, C, D ed E
  ➢ esecuzione di indagini geofisiche (tomografia elettrica) in prossimità delle vasche di
       accumulo del percolato identificate come P1 e P3; dalla documentazione tecnica redatta a
       conclusione delle indagini si evidenzia che “[…] presenza di elementi la cui natura sia di tipo
       antropico. Si fa notare che la variazione di caricabilità riscontrata […] coincide con la
       posizione di due vasche di raccolta, ubicate, una a monte ed una a valle rispetto allo
       stendimento acquisito […]”
  ➢ esecuzione di carotaggi in corrispondenza delle vasche di accumulo del percolato identificate
       come P1 e P3 con prelievo di campioni di terreno a diversa profondità e relativa analisi al fine
       di verificare l’eventuale contaminazione della matrice suolo; da tale analisi non risultano
       contaminazioni sul suolo
  ➢ specifiche analisi sul percolato prelevato dalle vasche di raccolta identificate come P1, P2 e
       P3 al fine di verificarne le caratteristiche da mettere in relazione all’effettiva provenienza
       della fonte inquinante delle acque sotterranee; da tale analisi è risultata la potenziale
       compatibilità della fonte inquinante con il percolato di discarica
  ➢ analisi per la determinazione mineralogica in diffrattometria rx qualitativa e quantitativa in
       campioni di materiale solido prelevati nell’area di discarica; da tale analisi condotta dal
       Dipartimento di Scienze della Terra e del mare (DISTeM) dell’Università degli Studi di
       Palermo, è stato appurato che i superamenti riscontrati nelle acque sotterranee sui parametri
       ferro, nichel e manganese possono configurarsi come valori di “fondo naturale” legati alla
       composizione del reticolo cristallino delle argille in posto. A tal proposito è stata indetta

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       un’apposita riunione tecnica nei prossimi giorni al fine stabilire i nuovi limiti di guardia e di
       allarme, da proporre agli Enti competenti, in sostituzione di quelli previsti dai Piani di
       Sorveglianza e Controllo approvati e dalla normativa vigente
  ➢ intensificazione della frequenza di campionamento da trimestrale a mensile su tutti i
       piezometri della discarica, al fine di monitorare l’evoluzione delle criticità
  ➢ realizzazione di un’approfondita indagine tomografica sulle vasche F ed ampliamento F al
       fine di verificare l’integrità dell’impermeabilizzazione di fondo e quindi la tenuta delle
       vasche; dalla documentazione tecnica redatta a conclusione delle indagini si evidenzia che
       “[…] con buon grado di certezza, la vasca oggetto di studio (vasca F ed ampliamento F) è
       integra […]”
  ➢ realizzazione di un’approfondita indagine tomografica subito a valle del sito di discarica, al
       fine di individuare eventuali plumen di contaminanti; sulla base dei risultati forniti dallo
       studio tomografico, occorre procedere alla predisposizione di pozzi di emungimento a valle
       della discarica, così come previsto nelle procedure di emergenza dei Piani di Sorveglianza e
       Controllo, al fine di contenere un’eventuale propagazione della fonte contaminante;
       Come risulta dal Verbale del tavolo tecnico del 13/12/18, convocato per la procedura di
       seconda modifica sostanziale di A.I.A. ex art. 29 novies del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii.

  ➢ è stato redatto e consegnato agli Enti, nel dicembre 2019, il progetto per la realizzazione di
       pozzi di emungimento a valle della discarica;
Con Verbale di Conferenza dei Servizi del 02/09/20 è stato stabilito che essendo le acque
sotterranee, intercettate nei piezometri nei quali sono stati misurati i superamenti di CSC,
attribuibili ad una falda effimera con circolazione idrica limitata, dovuta agli effetti pluviometrici
stagionali, la realizzazione della batteria di pozzi sembrerebbe non rispondente, ai sensi dell’art. 242
comma 8, alla risoluzione delle problematiche osservate alla luce delle caratteristiche
idrogeologiche riferite, in quanto si attuerebbe un intervento volto alla salvaguardia di una falda
effimera e confinata alla sola area della discarica. Pertanto, al fine della risoluzione delle
problematiche evidenziate, risulta indifferibile l’esecuzione del capping provvisorio dell’intera

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discarica, ai fini della Messa in Sicurezza della stessa; si procederà quindi, in seguito all’intervento
di capping, all’esecuzione di un monitoraggio trimestrale dei piezometri al fine di individuare
eventuali ulteriori superamenti e, quindi, l’idoneità della realizzazione di un barrieramento
idraulico.
Ad oggi la procedura ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06 risulta ancora aperta.

Contestualmente all’attivazione della procedura ai sensi dell’art. 242 del D.Lgs. 152/06, è stata
attivata anche la procedura di cui all’art. 245 del D.Lgs. 152/06 a seguito del riscontro del
superamento delle CSC, relative ad alcuni analiti, nelle acque superficiali prelevate, nel dicembre
2017, nel laghetto ubicato in altra proprietà a valle della discarica. Malgrado le acque raccolte in
seno allo stesso laghetto siano gestite autonomamente dal suo proprietario e sono ben al di fuori
della discarica, per tale matrice ambientale è stata disposta l’intensificazione della frequenza di
campionamento da trimestrale a mensile, al fine di monitorare l’evoluzione delle criticità.
Dal dicembre 2019, con nota congiunta del Comune e della Trapani Servizi s.p.a., contestualmente
alla presentazione agli Enti competenti del progetto per la realizzazione di pozzi di emungimento a
valle della discarica, poiché:
  ▪    il laghetto è ubicato in proprietà privata a circa 230 metri dal limite dell’impianto e,
       apparentemente, non risulta direttamente collegato con il reticolo idrico superficiale che
       interessa il sito indicato in oggetto come risulta anche da studi recenti;
  ▪    non si è a conoscenza né dei trattamenti né delle modalità di gestione agricola effettuati sulle
       aree afferenti il laghetto;
  ▪    è stata già proposta l’eliminazione del suddetto punto di monitoraggio nel Piano di
       Sorveglianza e Controllo presentato agli Enti in occasione della procedura di autorizzazione
       del nuovo lotto di discarica denominato TPS1 e tale piano è stato approvato con prescrizioni
       che non riguardano la tematica in questione;
i gestori, non hanno più ritenuto utili, ai fini del monitoraggio dell’inquinamento della discarica, i
campionamenti in tale punto e , pertanto, hanno richiesto la chiusura della procedura di cui all’art.
245 del D.Lgs. 152/06 e ss.mm.ii..
Conseguentemente è stata ripristinata la frequenza trimestrale dei monitoraggi ed è stato ubicato un
nuovo punto di monitoraggio di valle delle acque superficiali sul canale di gronda perimetrale della
discarica in corrispondenza dei piezometri identificati come Pz 22 e Pz25.

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3 L’INTERVENTO PROGETTUALE
L’intervento progettuale riguarda la chiusura delle vasche denominate F ed Ampliamento F,
attraverso la realizzazione di un “pacchetto di impermeabilizzazione” al fine di garantire
l'isolamento del corpo dei rifiuti dalle matrici ambientali
La copertura superficiale finale della discarica, così come previsto al punto 2.4.3 dell’Allegato 1 al
D.Lgs. 36/03 e ss.mm.ii. deve rispondere ai seguenti criteri:
  ➢ isolamento dei rifiuti dall'ambiente esterno;
  ➢ minimizzazione delle infiltrazioni d'acqua;
  ➢ riduzione al minimo della necessità di manutenzione;
  ➢ minimizzazione dei fenomeni di erosione;
  ➢ resistenza agli assestamenti ed a fenomeni di subsidenza localizzata;
  ➢ stabilità lungo le superfici di scorrimento che comprendano anche le interfacce tra i diversi
       materiali utilizzati;
  ➢ essere funzionale con i requisiti prestazionali di progetto e le destinazioni d'uso previste nel
       piano di ripristino ambientale;
  ➢ inserimento paesaggistico.
Come meglio specificato nel capitolo 4, sulla base di rilievi condotti sulle vasche è stato possibile
mediante modellazione tridimensionale definire il profilo ultimo della discarica, definire la
conformazione finale della discarica con il relativo capping e le pendenze dei piani per il
convogliamento delle acque ricadenti sulla discarica.
Contestualmente alla progettazione della copertura superficiale è stato necessario prevedere la
regimentazione ed allontanamento delle acque ricadenti sulle vasche denominate F ed Ampliamento
F, effettuando la verifica idraulica delle sezioni del canale di gronda ubicato ad est del sito di
discarica, che è il ricettore più vicino all’intervento.
Attraverso la modellazione tridimensionale è stato possibile definire il deflusso delle acque
ricadenti sulla discarica e parzializzare il recapito su due punti distinti del canale.
Come meglio specificato nel capitolo 5, sulla base del rilievo condotto sul canale di gronda esistente
è stato possibile definire le sezioni idrauliche e le pendenze attuali lungo tutto il tratto ad est della
discarica; pertanto è stato possibile risagomare il canale e determinare le relative opere di presidio.
La verifica idraulica del canale di gronda posto ad est della discarica è stata condotta ipotizzando
che anche le vasche A, D, B, C ed E (gestore IPPC Comune di Trapani) siano sottoposte ad
intervento di chiusura e che, quindi, anche sulle superfici delle suddette vasche sia realizzato un
“pacchetto di impermeabilizzazione”.

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3.1 IL CAPPING
Al fine di redigere il progetto di copertura delle vasche denominate F ed Ampliamento F, secondo
quanto previsto dall’Allegato I paragrafo 2.4.3 del D.Lgs. 36/03 e ss.mm.ii., si è fatto riferimento
agli ultimi rilievi eseguiti, con drone, con cadenza quindicinale sul sito.
Dall’esame degli ultimi rilievi georeferenziati e degli elaborati approvati con le modifiche
sostanziali autorizzate con D.D.G. n. 57 del 13/02/18 e con D.D.S. n. 1724 del 21/12/18 (si veda
quanto riportato in premessa) è stata rilevata, in corrispondenza del confine ovest del sito, una
differenza di quota della strada di coronamento, in cemento, che consente la viabilità all’interno
dell’installazione. Alla strada di coronamento che ha evidentemente quote variabili lungo il
percorso all’interno del sito, è stata attribuita una quota variabile, lungo il confine ovest, tra i 159-
160 m s.l.m.; la quota della strada rilevata negli ultimi mesi risulta ad una quota variabile, lungo il
confine ovest, di 162-163 m s.l.m.; quindi differenze anche di alcuni metri tra i due rilievi.

   Strada di
   coronamento

       Figura 3.1 – Stralcio Google Earth con individuazione dei lotti F ed Ampliamento F e della strada di
                                                  coronamento

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    Figura 3.2 – Sezione in cui evidenziata differenza di quota della strada di coronamento rilevata (in blu) e
                                   riportata nelle modifiche sostanziali (in viola)

La quota attribuita alla strada di coronamento, riconducibile probabilmente ad un refuso derivante
da rilievi eseguiti negli anni passati, è stata riportata nelle sezioni di progetto allegate alle modifiche
sostanziali autorizzate; a questa quota, infatti, è stato posto il piede delle scarpate delle sezioni.
Nonostante vi fosse il sopraesposto refuso dovuto ad una differenza di attribuzione di quote alla
strada di coronamento, l’ultima modifica sostanziale di cui al D.D.S. n. 1724 del 21/12/18 è stata
soddisfatta in quanto:
    ➢ Le quantità abbancate sono circa 43.000 m3, così come da ultima autorizzazione di modifica
         sostanziale
    ➢ La quota finale di abbancamento è pari a 192,60 m s.l.m., così come da ultima
         autorizzazione di modifica sostanziale
Il profilo finale delle vasche è stato, quindi, parzialmente revisionato al fine di garantire il rispetto
delle quote rilevate ed il posizionamento del pacchetto di impermeabilizzazione.
Sulla base dei rilievi eseguiti ed in particolare a partire dalla quota rilevata della strada di
coronamento sono state, quindi, determinate le sezioni finali di chiusura delle vasche, sulle quali
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prevedere il pacchetto di impermeabilizzazione, e la distribuzione plano altimetrica dei piazzali e
della viabilità di accesso, che consentono la continua ispezione e manutenzione degli impianti di
servizio (emungimento percolato, captazione biogas, ecc…). Contestualmente, individuato nel
canale esistente, posto al confine ovest dell’installazione, il ricettore finale delle acque meteoriche
ricadenti sul sito di discarica, sono state determinate le pendenze dei piazzali al fine di garantire
l’allontanamento per gravità di tali acque.
Non sono previsti sostanziali movimenti di rifiuti già presenti in discarica. Come è possibile
desumere dagli elaborati di progetto allegati, è prevista solo una regolarizzazione dell’attuale
profilo dei rifiuti già abbancati e la risagomatura del profilo della discarica al fine di:
 ➢ rendere le superfici idonee all’inserimento del pacchetto di impermeabilizzazione
 ➢ consentire la formazione di superfici piane destinate alla viabilità interna alle vasche per le
       verifiche ispettive, la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti (biogas, percolato,
       ecc…)
 ➢ rivedere la corretta attribuzione delle quote all’intero sistema delle vasche F ed Ampliamento
       F, a partire dalla corretta attribuzione della quota strada.
Attraverso la risagomatura e regolarizzazione del profilo della discarica, mantenendo inalterata la
quota finale di abbancamento di 192,60 m s.l.m. (a meno del pacchetto di impermeabilizzazione) è
possibile un ulteriore abbancamento di circa 17.530 m3, come è possibile desumere dal confronto
delle sezioni di progetto con le sezioni del rilievo stato attuale e dal calcolo dei volumi con il
metodo delle sezioni ragguagliate.
I terrazzamenti avranno scarpate con una pendenza variabile con l’orizzontale, con punte di 35°,
altezza massima pari a circa 8,50 m e basi orizzontali, a profilo ultimato, pari a circa 3,50 m, al fine
di garantire:
    ➢ uniforme stabilità del pendio e consentire un’agevole esecuzione della fase di capping finale
         del lotto
    ➢ creare un vero e proprio percorso perimetrale con accesso ad ogni terrazzamento utile per le
         successive operazioni di gestione e manutenzione
Per una visione di dettaglio si può fare riferimento agli elaborati C.4 “Planimetria stato finale-
capping”, C.6 “Sezioni volumi scavo e riporto” e C.7 “Sezioni stato finale - capping”.
L’intervento in questione non richiede spostamenti dei presidi ambientali già in essere, come
appresso descritto, pertanto, non sarà necessario intervenire sui presidi esistenti.

Relazione tecnica illustrativa                                                                           28
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3.1.1     Il pacchetto di impermeabilizzazione
La pendenza delle scarpate, in alcune sezioni superiore ai 30°, condiziona la scelta progettuale
relativa al pacchetto di impermeabilizzazione. L’intervento verrà realizzato tramite la posa in opera
dei seguenti strati elencati dal basso verso l’alto:
    ➢ Strato di regolarizzazione
    ➢ Geocomposito drenante
    ➢ Geocomposito bentonitico
    ➢ Geomembrana in HDPE
    ➢ Geocomposito drenante
    ➢ Geogriglia di rinforzo
    ➢ Terreno vegetale rinforzato

In corrispondenza dei tratti orizzontali di regolarizzazione è prevista la realizzazione di trincee di
ancoraggio del pacchetto dei teli.
L’ancoraggio sarà realizzato in coerenza con lo schema riportato in figura. Al di sopra della trincea
verrà prolungata la stesa dei teli provenienti dalla banca superiore fino al ciglio del tratto
orizzontale, garantendo quindi una sovrapposizione adeguata delle superfici dei teli.

Relazione tecnica illustrativa                                                                             29
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                                                  Figura 3.3 – Pacchetto di impermeabilizzazione e ancoraggio

Relazione tecnica illustrativa                                                                           30
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Strato di regolarizzazione
Ha la funzione di permettere la corretta messa in opera degli strati sovrastanti; tale strato è costituito
attraverso l’approvvigionamento di materiale esterno, nonché dal materiale provenienti da scavi
dell’area di cantiere e del rimodellamento del corpo rifiuti stesso. Il principio è quello di giungere
ad una superficie regolare sulla quale andare a posare i teli del capping secondo una geometria
precisa che si ripete per l’intero corpo della discarica. Lo strato di regolarizzazione deve essere tale
da garantire pendenze delle scarpate parallele alla configurazione di progetto.

Geocomposito drenante
La funzione del geocomposito è quella di consentire il drenaggio del biogas.
Il geocomposito drenante sintetico dovrà essere:
    ➢ resistente ad agenti chimici presenti nel corpo rifiuti;
    ➢ resistente alle sollecitazioni meccaniche;
    ➢ inattaccabile da microrganismi, insetti e roditori;
    ➢ resistente alle perforazioni di radici;
    ➢ imputrescibile;
    ➢ resistente all’invecchiamento;
    ➢ stabile ai raggi UV e agli agenti atmosferici in genere.

Geocomposito bentonitico
Tale strato rappresenta la seconda barriera impermeabile per il contenimento delle acque della
discarica.
Il geocomposito bentonitico è un prodotto costituito da bentonite sodica e geosintetici, formato da
uno strato di argilla (bentonite) estremamente sottile (generalmente inferiore a 1 cm) racchiuso tra
due geotessili mediante coesione meccanica.
Il geocomposito bentonitico dovrà essere:
    ➢ resistente ad agenti chimici presenti nel corpo rifiuti;
    ➢ inattaccabile da microrganismi, insetti e roditori;
    ➢ imputrescibile;
    ➢ resistente all’invecchiamento;
    ➢ stabile ai raggi UV e agli agenti atmosferici in genere.
Il geocomposito bentonitico dovrà avere, comunque, le seguenti proprietà:
    ▪     bassa permeabilità;
    ▪     compatibilità chimica ai contaminanti acidi;

Relazione tecnica illustrativa                                                                             31
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    ▪     capacità di autoconfinamento;
    ▪     capacità autosigillante delle lesioni;
    ▪     flessibilità e resistenza.

Geomembrana in HDPE
Tale strato rappresenta la prima barriera impermeabile per il contenimento delle acque della
discarica. La geomembrana considerata in progetto è in polietilene ad alta densità (HDPE), ad
aderenza migliorata dello spessore di 2,0 mm, bi ruvida.
La geomembrana sarà posata a secco sullo strato di sottostante e con sovrapposizione dei teli di
almeno 10 cm. La geomembrana dovrà garantire le seguenti caratteristiche:
    ➢ resistenza ad agenti chimici presenti nel corpo rifiuti;
    ➢ resistenza alle sollecitazioni meccaniche;
    ➢ inattaccabile da microrganismi, insetti e roditori;
    ➢ resistenza alle perforazioni di radici;
    ➢ imputrescibili;
    ➢ resistenza all’invecchiamento;
    ➢ stabile ai raggi UV ed agli agenti atmosferici in genere.

Geostuoia tridimensionale grimpante accoppiata a un geocomposito drenante
Come strato di rinforzo e drenaggio delle acque meteoriche si utilizzerà un geocomposito sintetico,
costituito da un’anima interna ottenuta per estrusione di monofilamenti sintetici aggrovigliati alla
quale vengono termoaccoppiati due geotessili filtranti e da una geostuoia ad alta resistenza.
Come è possibile desumere dalla “Relazione geotecnica”, alla quale si rimanda per ogni livello di
dettaglio, al fine della verifica di stabilità è stato determinato l’utilizzo di un geocomposito di
rinforzo, che deve garantire una resistenza nominale di 270 kN/m, preaccoppiato con un dreno di 8
mm.
Il geocomposito drenante dovrà essere:
    ➢ resistente ad agenti chimici presenti nel corpo rifiuti;
    ➢ resistente alle sollecitazioni meccaniche;
    ➢ inattaccabile da microrganismi, insetti e roditori;
    ➢ resistente alle perforazioni di radici;
    ➢ imputrescibile;
    ➢ resistente all’invecchiamento;
    ➢ stabile ai raggi UV e agli agenti atmosferici in genere.

Relazione tecnica illustrativa                                                                             32
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Terreno vegetale rinforzato
L’ultimo strato dello spessore di 1,00 m è costituito da una miscela di terreno vegetale con
l’aggiunta di pietrisco (5 - 10% del peso), sabbia (5 - 10% del peso) e limo (3 – 8 % del peso). La
miscela andrà preventivamente calibrata tramite prove di laboratorio effettuate su provini sottoposti
a compattazione secondo i criteri della prova AASHTO modificata. Dovranno essere raggiunti in
laboratorio le seguenti caratteristiche:
  ▪     ’ > 25°
  ▪      > 1800 kg/m3
Il nuovo terreno sarà posto in opera tramite compattazione con mezzo meccanico il cui numero di
passate sarà quello che garantisce il raggiungimento delle predette caratteristiche.
Nel corso della posa in opera saranno effettuati controlli delle predette caratteristiche ogni 2000 m 3
di materiale posto in opera tramite prelievo di campioni indisturbati.
Soltanto in corrispondenza delle zolle in cui è prevista la piantumazione di specifiche essenze, è
consentita la posa del terreno vegetale consolidato per uno spessore di 50 cm, prevedendo invece un
riempimento con terreno di coltivo non trattato nella restante parte.

3.1.2     Il sistema di gestione del percolato
Il sistema di gestione del percolato rimarrà invariato; i pozzi di estrazione saranno rialzati, con
ulteriori anelli prefabbricati, in modo da essere raggiungibili ed ispezionabili con la nuova
conformazione morfologica della discarica a seguito del capping.
La vasca F ed il relativo ampliamento sono serviti da una rete di raccolta percolato dedicata, che
convoglia il liquido raccolto verso quattro serbatoi posti all’interno di un bacino di contenimento,
come previsto dalla normativa di settore. Per individuare univocamente tale settore di stoccaggio e
punto di prelievo si è convenuto di identificarlo con la dicitura P3 ed è stata predisposta idonea
segnaletica (Figure 3.4 e 3.5).
Il percolato è prelevato dalle vasche in due punti ubicati altimetricamente a valle delle vasche,
tramite sistema di pompaggio (Figura 3.6).

Relazione tecnica illustrativa                                                                             33
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                                 Figura 3.4 – Individuazione dei serbatoi di raccolta percolato a servizio delle vasche F ed Ampliamento F

Relazione tecnica illustrativa                                                                                  34
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                                 Figura 3.5 – Ubicazione dei serbatoi di raccolta percolato a servizio delle vasche F ed Ampliamento F

Relazione tecnica illustrativa                                                                                35
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                                                     Figura 3.6 – Ubicazione dei punti di prelievo percolato

Relazione tecnica illustrativa                                                                             36
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3.1.3     Il sistema di gestione del biogas
Per quanto attiene all’intercettazione e captazione del biogas prodotto dal processo anaerobico dei
rifiuti abbancati in discarica, a partire dal fondo vasca sono già posizionate alcune tubazioni
drenanti verticali in PEAD del DN 800.
Nel nuovo assetto del profilo della discarica dovuto alla riconformazione morfologica delle vasche
per la realizzazione del capping le tubazioni esistenti saranno fatte salire fino al piano di campagna
previsto in progetto. Queste condotte fungeranno da camicia per l’inserimento dei pozzi di
captazione per l’aspirazione del biogas da inviare al sistema di trattamento posto a valle della
discarica.
I pozzi già presenti saranno implementati mediante la realizzazione di ulteriori pozzi secondo lo
schema riportato nella “Planimetria sistema di captazione biogas”.
La distribuzione finale prevede un sistema di captazione con pozzi trivellati, mantenuti in
depressione da un aspiratore, con un raggio di influenza medio di 20 m, su cui saranno collocati le
relative teste pozzo, con le valvole di regolazione dell’estrazione del gas di discarica. I pozzi
ultimati saranno via via collegati al sistema di abbattimento previsto in progetto.
Gli ulteriori pozzi di captazione verranno realizzati con sistema di aste telescopiche con scalpello
elicoidale, trivellando a secco, ed avranno sezione circolare con diametro di 600 mm. Terminata la
trivellazione verrà inserita, a fondo foro, della ghiaia per creare il piano di appoggio della sonda di
captazione. La tubazione in PEAD forato del diametro di mm 200, posizionata all’interno del foro
verrà, nella parte alta finale, sigillata con una miscela di argilla e bentonite, mentre la parte
superiore della sonda sarà chiusa dall'apposita testa del pozzo. Tramite tubazioni in PEAD, del
diametro di mm 90, con sistemi di connessione a sistemi flessibili, il gas aspirato dai pozzi verrà
convogliato in depressione verso la stazione di regolazione e poi inviato al sistema di trattamento
finale.
Stante il numero di pozzi (n° 23) e la relativa dislocazione sono state previste due sottostazioni di
regolazione e collettamento. Scopo del collettore è consentire la regolazione di ogni singolo pozzo o
punto di captazione evitando di operare sullo stesso ma in zona più accessibile e consentendo
l’operatività su più punti di captazione simultaneamente.
Tramite tubazioni in PEAD idoneamente dimensionate le sottostazioni di regolazione e
collettamento verranno collegate alla centrale di aspirazione installata in prossimità del sistema di
smaltimento del biogas. Il sistema dovrà essere corredato da tutte le apparecchiature necessarie per
la sicurezza e la corretta gestione dell’impianto (valvole di sicurezza, rompifiamma, misuratore di
portata, termostato, manometro, ecc…).

Relazione tecnica illustrativa                                                                             37
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A tal proposito si riportano di seguito i valori di concentrazione del metano riscontrati, nell’ultimo
semestre, nei monitoraggi mensili effettuati su alcune tubazioni drenanti verticali in PEAD del DN
800 (emissioni convogliate) già presenti all’interno delle vasche e sul corpo discarica (emissioni
diffuse) tramite cappa.

             Emissioni convogliate          u.d.m.                Metodo                Rilevazione
                   Gennaio 2020            % (V/V)       MPI-AM-01-2010 Rev.9                 0,3
                    Marzo 2020             % (V/V)       MPI-AM-01-2010 Rev.9                 2,2
                    Aprile 2020            % (V/V)       MPI-AM-01-2010 Rev.9                 4,4
                   Giugno 2020             % (V/V)       MPI-AM-01-2010 Rev.9                  2
   Tabella 1 – Valori di concentrazione di metano riscontrati nelle emissioni convogliate nell’ultimo semestre

                   Emissioni diffuse        u.d.m.              Metodo             Rilevazione
                      Gennaio 2020        ppm(V/V)       MPI-42-2011 Rev.1            0,0089
                     Febbraio 2020        ppm(V/V)       MPI-42-2011 Rev.1            0,0581
                       Marzo 2020         ppm(V/V)       MPI-42-2011 Rev.1            0,0136
                       Aprile 2020        ppm(V/V)       MPI-42-2011 Rev.1            0,0156
                      Maggio 2020         ppm(V/V)       MPI-42-2011 Rev.1            0,2514
                      Giugno 2020         ppm(V/V)       MPI-42-2011 Rev.1            0,0194
      Tabella 2 – Valori di concentrazione di metano riscontrati nelle emissioni diffuse nell’ultimo semestre

La percentuale di metano rilevata nei campionamenti risulta, a parere dello scrivente, troppo bassa
per mettere in atto sistemi di recupero energetico (> 30% per caldaie, > 35% per microturbine e >
40% per motori endotermici); questa soluzione, infatti, richiede chiaramente dispositivi di
prevenzione e protezione molto costosi, sia in fase di realizzazione che in fase di gestione, che non
consentono un ritorno economico che giustifichi l’iniziativa.
E’ stata prevista, pertanto, la realizzazione di una torcia per la distruzione del biogas dimensionata e
costruita per funzionare continuativamente per valori di portata in m3 di biogas e titolo in CH4 entro
e non oltre i limiti di targa. Al telaio sono collegate le tubazioni di alimentazione del gas e del
sistema di accensione, che sostengono nella parte superiore il bruciatore di miscelazione con l'aria
comburente.

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Il perimetro della base deve essere protetto per tutta la circonferenza ed altezza da pannelli di rete
metallica per evitare il contatto diretto con la superficie del telaio o interferenze con la griglia di
immissione aria.
Il bruciatore è stato previsto con un sistema a bracci radiali con ugelli laminari a effetto venturi per
un ottimale miscelazione del biogas con l'aria comburente. Il sistema di accensione a elettrodi è
stato previsto posizionato in modo da non essere investito dalla fiamma diretta.
Il camino di combustione e convogliamento dei fumi è stato previsto costituito da un mantello in
flangiato direttamente alla struttura di base; sul mantello devono essere posizionate le aperture per
la strumentazione di controllo, di accensione e di analisi.
Il camino deve essere dimensionato per un tempo di ritenzione fumi > 3 sec.
Oltre ad un quadro di comando è stato previsto un quadro per l’analisi delle caratteristiche del
biogas in termini di composizione percentuale per l’eventuale blocco del sistema in caso di
rilevazione di dati anomali (ad es. alto ossigeno e basso tenore di metano, ecc…).
Tutto il sistema di captazione e trasporto verrà dotato di scaricatori di condensa, posti in prossimità
della centrale di collettamento e regolazione, onde evitare occlusioni all'impianto dovuto alla
formazione di sacche di condensa nelle tubazioni. Così come previsto al paragrafo 2.5 dell’Allegato
1 al D.Lgs. 36/03, la condensa andrà smaltita come rifiuto liquido in idoneo impianto.
Relativamente alla possibilità di accumulo di percolato all'interno dei pozzi per l'estrazione del
biogas, si osserva che tali pozzi saranno in gran parte realizzati solo una volta ultimata la copertura
finale della discarica; in questa fase l'apporto delle acque meteoriche è da considerarsi praticamente
nullo. Da quanto osservato si desume che è da ritenersi alquanto improbabile la formazione di
accumuli di percolato all'interno dei pozzi per l'estrazione del biogas, per tale motivo non viene
previsto alcun sistema per l'allontanamento di quest'ultimo. Qualora rilevata la presenza di percolato
fosse necessario provvedere all’emungimento per il successivo smaltimento i sistemi devono essere
compatibili con la natura di gas esplosivo.
Qualora l’assestamento della massa dei rifiuti depositati danneggi il sistema di estrazione del
biogas, è indispensabile un piano di mantenimento dello stesso, che preveda anche l'eventuale
sostituzione dei sistemi di captazione deformati in modo irreparabile.
La regolazione e la manutenzione dell'impianto (rete, pozzi, centrale di aspirazione, combustione)
potranno essere effettuate da personale interno o da ditta specializzata sulla base di un programma
di uso e manutenzione fornito dal costruttore dei macchinari.
Il sistema di estrazione e trattamento del biogas deve essere mantenuto in esercizio per tutto il
tempo in cui nella discarica è presente la formazione del gas e comunque per il periodo necessario.

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