Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio

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Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio
Anno XXI         Numero 25  30 Giugno 2019
                                       III DOPO PENTECOSTE
          Parola di Dio: ● ● Gen 3,1-20 ● Rm 5,18-21 ● Mt 1,20b-24b
                           Liturgia delle Ore: 1° settimana del salterio

  E S TA      L E
F       ONA
      R
PAT Come facciamo a
                                          non fare festa?
       di Corrado Bagnoli
        Nelle società arcaiche la festa era il luogo e il tempo in
cui raccogliere insieme tutti i rimedi per combattere il terrore e il
dolore. Uomini e donne quasi inermi di fronte a una natura cru-
dele e padrona, si radunavano innanzitutto per urlare la loro an-
goscia contro il mondo enorme che li sovrastava. Da questo urlo
nascevano poi, però, armonie diverse, le voci si accordavano le
une alle altre, nasceva così il canto. E dopo il canto, la poesia, il
mito, il teatro, la filosofia. La festa era il luogo in cui, di fronte
alla realtà avvertita quotidianamente come un pericolo, veniva
costruita un’immagine in grado di raccogliere insieme grida e
paure degli uomini, veniva costruita una musica in grado di
combattere tutte le disarmonie. Era anche, insieme, la costruzio-
ne di un paese temporaneamente liberato.
         C’è ancora qualcuno oggi che ha paura del mondo? Che
ha paura della realtà? Che vive con la consapevolezza di essere
ogni attimo come in bilico sul nulla? Lontani dalle foreste e dal-
le belve feroci, riparati dalla crudeltà dei venti e delle tempeste,
mollemente adagiati sotto tetti resistenti e tra pareti sicure, ci
teniamo in mano il mondo e crediamo di conoscerlo toccando un
tasto; riteniamo di essere continuamente in comunicazione con
gli altri; possiamo ascoltare tutta la musica del mondo, vedere e
leggere ogni cosa di ogni angolo della terra in ogni istante. Co-
me possiamo avere timore di un mondo che stringiamo in pugno
come un giocattolo? Come possiamo desiderare di stare dentro
un luogo in cui dovremmo essere noi a fare la nostra musica, se
possiamo essere inondati da tutta la musica e sopraffatti da tutte
le immagini del mondo? Che cosa ce ne facciamo di una festa?
E infatti sempre più spesso il momento della festa è ridotto a
uno stordimento: come non pensare al sabato sera, alla vacanza
trasformati per lo più in una smemoratezza, in una ubriacatura,
in uno spaesamento inutile e feroce? Il delirio di onnipotenza
con cui affrontiamo la vita ci spinge dunque dentro una bolla di
insignificanza e di abbandono. Insignificanza e abbandono di
noi, innanzitutto, della nostra stessa sostanza, identità e immagi-
ne: qualcun altro agisce al nostro posto nel sabato triste della
vita che scambiamo per festa.
       La festa arcaica era il luogo in cui gli uomini si mettevano
insieme per costruire un rifugio, una casa, trovare una protezione,
                                                       continua a pag. 3 →
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PERSONAGGI E FATTI NELLA STORIA DELLA CHIESA
10. Le abbazie: alcuni volti diver-       cenobio una piena autonomia, sot-                Da segnalare, sempre nella
si del monachesimo medievale              traendolo alla giurisdizione dell’or-   nostra penisola, l’abbazia di Pom-
                                          dinario diocesano e quindi alla pos-    posa presso il delta del Po, che nel
         “Un venerabile asilo di pre-
ghiera”: questo era il fine della nuo-    sibile intromissione dei vescovi sul-   1001 divenne un’abbazia imperiale,
                                          le nomine degli abati. Anche questa     sotto la protezione del vescovo di
va fondazione monastica che nell’-
                                          fu una delle ragioni per cui Cluny e    Ravenna.
anno 909 prese il nome di Cluny,
                                          le abbazie derivate risultarono come    Una forma eremitica ancora diversa
secondo il testamento del suo co-
                                          modello esemplare per il mondo          la troviamo a Vallombrosa, nel Pra-
fondatore Guglielmo d’Aquitania.
Costui, detentore di cospicui patri-      monastico occidentale.                  tomagno, fondata da Giovanni
moni, fece donazione della sua villa              Non mancarono però in           Gualberto attorno al 1035, connota-
e delle terre circostanti affinché sor-   quell’epoca abbazie che fecero per-     ta da uno stile di vita basato sull’e-
gesse un’abbazia retta dall’abate         corsi differenti.                       strema povertà, in cui primi monaci
Bernone. Cluny nasceva nel grande                 In Italia si distinse l’abba-   vivono in semplici capanne, ponen-
alveo della tradizione benedettina,       zia della Santissima Trinità a Ca-      dosi a capo di una serie di altre co-
in un’epoca tormentata dalle lotte        va dei Tirreni, nella quale una seria   munità. I centri vallombrosani nel
delle grandi famiglie aristocratiche      osservanza alla Regola benedettina      XIII secolo arriveranno a superare il
e dalle scorrerie di saraceni, nor-       veniva affiancata da una vivace atti-   centinaio di unità.
manni e ungari. Sarebbe diventata         vità culturale. Da segnalare la con-                                Beppe Monga
uno dei massimi centri del mona-          gregazione monastica di San Beni-
chesimo occidentale. Della Regola                                                 Fonte: U. Dell’Orto – S. Xeres, Manuale di
                                          gno di Fruttuaria, fondata poco         Storia della Chiesa, vol. II, Morcelliana ed.
di Benedetto tratteneva soprattutto       dopo l’anno 1000 nel Canavese da
l’importanza e il tempo dedicato          Guglielmo di Volpiano, già monaco
alla preghiera, con una vita comuni-
taria ritmata dall’ufficiatura. Ne
                                          a Cluny. Con forti tendenze alla vita         Le destinazioni di
                                          eremitica si sviluppò alla fine del X
derivarono accurate liturgie, la cui      secolo in Val di Susa l’abbazia di
                                                                                          don Giuseppe
solennità era supportata dal canto: il    san Michele della Chiusa, edifica-               e Simonetta:
suo secondo abate Odone compose           ta a picco sul monte Pirchirano.
splendide antifone. Su questa tradi-                                                don Giuseppe, come già comu-
zione la bella chiesa costruita alla              La vita eremitica, di origine
                                          orientale, trovava ormai anche in         nicato, sarà destinato alla comu-
fine dell’XI secolo era permeata dal                                                nità pastorale “San Paolo” di
suono di strumenti innovativi per la      occidente figure di forte autorità
                                          morale. Si pensi a Romualdo che           Giussano (MB), in particolare
liturgia: liuto, cembalo, salterio e                                                sarà residente presso la parroc-
tintinnabolo. La giornata di preghie-     fondò forse nel 1023 la comunità di
                                          Camaldoli sul Casentino, supporta-        chia “Ss. Quirico e Giulitta”
ra iniziava nel cuore della notte e
                                          ta da subito con una donazione del        nella frazione di Robbiano.
vedeva più riprese fino al calar del
sole.                                     vescovo di Arezzo Tedaldo da Ca-
                                          nossa e forse per tale ragione in         Simonetta sarà residente pres-
        Il successo di Cluny si deve      continua simbiosi con l’autorità epi-     so la comunità delle Ausiliarie
alla caratura dei suoi primi abati,       scopale locale, tanto che uno dei         Diocesane in Solaro (MI)
che crearono nuovi cenobi, dappri-        suoi priori, Guido Boccatorta, agli       mentre svolgerà servizio pres-
ma in Alsazia, a Pavia e in Proven-       inizi del XII secolo divenne vesco-       so la Scuola materna parroc-
za, per continuare la propria diffu-      vo di Arezzo. Camaldoli nel secolo        chiale di Limbiate (MB).
sione nella difficile area tedesca        successivo ebbe una grande diffu-
(ove era forte la resistenza del so-      sione nella nostra penisola, dando        Al momento in cui questo fo-
vrano), espandendosi anche in             vita a 127 fondazioni monacali.
Lombardia. Tra le grandi figure di                                                  glio va in stampa non si è anco-
                                                  Rimanendo in Italia, il mo-       ra a conoscenza del nome del
abati è da ricordare quella di Pietro     vimento eremitico ebbe un punto di
di Montboissier (1122-1157) chia-                                                   sacerdote che sostituirà don
                                          riferimento in Pier Damiani, uomo         Giuseppe mentre - come già
mato Pietro il Venerabile, che riu-
                                          di grande preparazione culturale e        comunicato - l’Ausiliaria Gra-
scì a portare pace e ordine dopo un
                                          di profonda spiritualità. Fu priore a     ziana Calafà sostituirà Simo-
periodo di crisi dell’abbazia clunia-     Fonte Avellana. Nominato cardi-
cense, confermandosi nella dedizio-                                                 netta.
                                          nale, contro ogni suo desiderio, e
ne alla preghiera e alla contempla-
                                          coinvolto nelle riforme della metà
zione.                                                                              Per il saluto e l’accoglienza
                                          del sec. XI, ottenne in seguito di
        Un rapporto particolarmente       ritornare alla vita eremitica.            vedi box pag. 4
felice coi Papi dell’epoca permise al                       2
Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio
Come facciamo a non fare festa?                  Un gagliardetto, simbolo di fiducia e amicizia
segue dalla prima pagina

un senso della vita che appariva conti-                    Tre anni fa un violento        ● sabato mattina escursione sul
nuamente minacciata; il sabato in cui noi         terremoto ha scosso l’Italia Cen-         lago di Como per far loro co-
abbiamo trasformato la festa è il luogo in        trale. In tale frangente la nostra        noscere le bellezze della nostra
cui avviene invece lo spaesamento. Nel            parrocchia aveva voluto esprime-          regione
migliore dei casi, cerchiamo occasioni per        re la propria solidarietà e vici-
                                                                                          ● sabato pomeriggio torneo di
divertirci: televisione, musica, cinema,          nanza alle popolazioni colpite
                                                                                            calcio e la sera partecipazione
teatri, tutto però rigorosamente relegato         ospitando per alcuni giorni un            alle manifestazioni per la festa
nella dimensione dello spettacolo, in quel-       gruppo di ragazzi e adulti pro-
                                                                                            patronale
la dimensione, cioè, in cui noi non siamo         venienti da San Severino Mar-
in discussione; o peggio cerchiamo pro-           che, un paese duramente colpito         ● domenica mattina S.Messa ed
prio la fuga, la lontananza da noi. Ma pro-       dal sisma. Tre giorni di acco-            a seguire pranzo comunitario
prio dentro questo buio misterioso di noi,        glienza, condivisione, solidarietà      ● domenica pomeriggio torneo di
emerge forse una scintilla luminosa di            che hanno fatto nascere un lega-          calcio saponato.
quella verità che ci siamo scordati. Il deli-     me di vera amicizia tra le due
                                                  comunità.                                       Il gagliardetto per ora ce
rio di onnipotenza è soltanto una masche-
                                                                                          lo teniamo, ma confidiamo di or-
ra: sappiamo bene che, come i nostri ante-                 Spesso, passata l'emotivi-     ganizzare presto una escursione
nati, noi non siamo padroni del nostro            tà del momento, questi legami           con i nostri ragazzi nelle Marche
destino; sappiamo bene che la felicità,           estemporanei tendono a scio-            per poterlo collocare nella sede
l'appagamento profondo del nostro desi-           gliersi. Non è stato così per noi       che gli è propria.
derio non stanno dentro uno schermo, nel-         che abbiamo cercato di mantene-
la risposta di una tecnologia invadente,          re sempre vivo questo rapporto.                 Vi aspettiamo allora nu-
quanto irrisoriamente inutile circa la que-                                               merosi per far sentire forte l’ab-
stione fondamentale che si agita nel no-                   Gli stessi amici di San        braccio di tutta la comunità ai no-
stro cuore. Lo aveva capito bene Giacomo          Severino, in occasione della loro       stri amici.
Leopardi che giusto duecento anni fa              visita, avevano voluto esprimere                              Paolo Maroni
scrisse l'infinito: il nostro desiderio è più     la loro fiducia in questo legame
                                                  lasciandoci in custodia un ga-
grande di ogni cosa perché non è il deside-
                                                  gliardetto, dicendoci “questo
                                                                                           INTENZIONI Ss.MESSE
rio delle cose, ma di una vastità e profon-
                                                  gagliardetto era custodito nella         PREGHIAMO PER...
dità che non possiamo possedere da noi.
                                                  sede del gruppo sportivo del no-        LUNEDÌ 1 Luglio
          Ma se un giorno quella vastità          stro oratorio che il terremoto ha      8.30
profonda, se un giorno Dio ti viene incon-        distrutto. Ora lo lasciamo a voi.
tro, allora le tue braccia possono aprirsi, la    Ce lo riporterete quando la nostra     MARTEDÌ 2 Luglio
tua voce può cantare, le tue gambe posso-                                                8.30
                                                  parrocchia e la nostra sede saran-
no camminare in giro e in tondo, allora sì        no ricostruiti e noi potremo ri-       MERCOLEDÌ 3 Luglio
che ci puoi ballare sul mondo. La nostra          cambiare la vostra ospitalità”.        8.30
festa non sarà più, come per i nostri ante-       Come spesso accade, tuttavia, le
nati, il tentativo di rifugiarci insieme in un                                           GIOVEDÌ 4 Luglio(Pellegrina)
                                                  promesse di una rapida ricostru-       18.30 Villa Alfredo
recinto per trovare un senso, per difender-       zione e di ripresa di una vita nor-           Conti Giulia
ci dal mondo; la nostra festa non sarà più        male sono rimaste solo promesse               Bontempi Luigi e fam. De Ponti
il folle spaesamento di un sabato tragico e       e la ricostruzione, ad oggi, è ben
insignificante perché non sappiamo più            lungi dall’essere portata a termi-     VENERDÌ 5 Luglio
nemmeno cercare un senso. La nostra fe-           ne. Abbiamo allora deciso di rav-      8.30 Rosa, Luigi e Giacomo
sta è il paese in cui siamo stati convocati       vivare questa amicizia ospitando       SABATO 6 Luglio
da un Dio che ha braccia, voce, gambe.            nuovamente i ragazzi di San Se-        18.30 Gerbino Antonino e Belverde
Da un Cristo che non solo ci dice dove            verino nel nostro oratorio in oc-             Maria
dobbiamo andare, ma che ci cammina                casione della imminente festa                 Aniquetto Vincenzo e Maurizio
vicino e ci dà un senso. E intanto balla          patronale. Sono arrivati la sera di    DOMENICA 7 Luglio
con noi in questa festa. Con suo Padre            venerdì 28 giugno e ripartiranno        9.00
che, qui con Lui, attraverso Lui, guarda,         domenica sera. Per loro abbiamo        11.00 Missa pro populo
come ha fatto nel settimo giorno – la pri-        organizzato:                           17.30
ma festa - quello che ha creato. Che gli
somiglia, che ha dentro il cuore lo stesso
desiderio infinito di felicità. Come faccia- Ricordiamo che sono aperte le candidature per il nuovo Consiglio Pastorale
mo a non fare festa?                           della Comunità e per il Consiglio degli Affari economici. Coloro che fossero
                            Corrado Bagnoli    interessati possono dare il proprio nominativo direttamente a don Giuseppe.
                                                               3
Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio
PROGRAMMA FESTA PATRONALE DOMENICA 30 GIUGNO
                                                   S.MESSA
                                                  SOLENNE

                                                    CALCIO
                                                 SAPONATO

                                                                   FESTE DI SALUTI E
                                                     CAVALLI        DI ACCOGLIENZE
                                                PER PICCOLI           Lunedì 8 luglio ore 21

                                                  E GRANDI         Viene organizzato un incon-
                                                                   tro pubblico, quindi aperto a
                                                                   tutti, per pianificare, nel
                                                                   prossimo mese di settembre,
                                                                   il saluto a don Giuseppe e
                                                   PESCADI         Simonetta e l’accoglienza al
                                                                   nuovo sacerdote e a Grazia-
                                               BENEFICENZA         na. È opportuno partecipare
                                                                   con idee e proposte.

                                                                              AGENDA
                                                  TRENINO          domenica, 30 giugno
                                                                   FESTA PATRONALE
                                                                   11:00 S.MESSA solenne
                                                                            celebrata dal prevosto
                                                                            don Gianni
                                                                   12:30 Pranzo comunitario
                                                                            per tutti (alla carta)
                                                RISTORANTE         Pomeriggio di festa con molte
                                                                   attrazioni per grandi e piccini:
      a MEZZOGIORNO                                                CALCIO SAPONATO - CAVALLI -
               e SERA                                              TRENINO - PESCA DI BENEFICENZA
                                                                   [CUCINA APERTA]
                                                                   20:30 Ballo liscio, con estra-
                                                                           zione biglietti lotteria

                                                                   lunedì, 1 luglio
                                               BALLO LISCIO        21:00 S.Messa in suffragio
                                                                         dei defunti della
                                                                         parrocchia

                                                                   domenica, 7 luglio
                                                  LOTTERIA         16:00 BATTESIMI
                                                  VIAGGIO A        lunedì, 8 luglio
                                                BARCELLONA         21:00 Incontro per i saluti e le
                                                                         accoglienze [vedi box]
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Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio Come facciamo a non fare festa? - Parrocchia Ss. Pietro e Paolo Desio
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