Combattere la CELLULITE La cellulite è un inestetismo o una patologia?

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Combattere la CELLULITE La cellulite è un inestetismo o una patologia?
Combattere	
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Il volume si propone di rispondere all'interrogativo (peraltro non banale: la reazione a
un inestetismo è assai diversa da quella a un'affezione patologica), descrivendo il
problema, le cause scatenanti e le strategie più adatte ad affrontarlo.

Che in ogni caso si tratti di un problema non conviene dubitarne, fosse anche solo
perché interessa circa l'80% della popolazione femminile. Tale infatti è la percentuale
delle donne che "soffrono" (il verbo si presta sia che si consideri la questione dal punto
di vista estetico che medico) di cellulite, in forma lieve o aggravata.

Se è un'esigenza puramente estetica quella che avvicina all'argomento, non va
dimenticato che "piacersi" significa stare bene con se stessi e il proprio corpo e
guadagnarne di conseguenza in termini di salute. Una buona dose di autostima
aiuterà a minimizzare la questione-cellulite, 1peraltro esacerbata dagli odierni modelli
estetici, che elevano il tipo fisico efebico e longilineo dell'indossatrice, priva di forme e
di rotondità, a dogma di bellezza e desiderabilità.

Senz'altro per le "maggiorate" e le dive degli anni '50- al tempo in cui curve opulente e
fianchi larghi esorcizzavano i brutti ricordi delle ristrettezze alimentari patite durante la
guerra -la "buccia d'arancia" e i cuscinetti cellulitici non dovevano costituire un così
serio motivo di cruccio. Per secoli, inoltre, la pittura e la scultura (si pensi alle
preistoriche dee della fertilità, o ai dipinti muliebri di Tiziano e di Rubens) ci hanno
tramandato un modello di bellezza che valorizzava il tipo della donna-madre:
accogliente, calda, piena, fertile; donna per la quale le generose rotondità del ventre e
dei fianchi erano optional irrinunciabili. Va detto poi che in società diverse da quella
industrializzata e ovunque la sopravvivenza sia in forse, l'accumulo di grasso nella
zona dei fianchi e del ventre femminili è garanzia di capacità riproduttive e ancora oggi
sinonimo di bellezza.

                                   Dunque, se nel sistema-società tutto è relativo al
tempo e al luogo, ciò varrà tanto più per la cellulite! Rimane il fatto che un radicale
anticonformismo in merito a simili questioni mostra spesso scarsa veridicità e utilità;
chi tra noi donne dei Paesi occidentali può infatti dichiarare, in tutta onestà e a
dispetto dell'autostima, di non essersi mai fatta un problema della "buccia d'arancia", o
di non aver mai comprato un cosmetico anti-cellulite? Ne', peraltro, è consigliabile
conformarsi passivamente, costi quel che costi, ai modelli estetici dominanti. Gioverà
piuttosto mettere a fuoco la questione per poterne valutare, insieme alla serietà (
spesso sottostimata), le possibili soluzioni, alcune delle quali risulteranno più
accessibili di quello che generalmente si crede
.
Contro	
  la	
  cellulite	
  non	
  esistono	
  solo	
  invasivi	
  interventi	
  chirurgici,	
  ma	
  anche	
  
strategie" soft"" che hanno a che fare con semplici abitudini di vita: attività fisica
mirata, dieta appropriata, massaggi tonificanti e tisane disintossicanti. Se è nella fase
iniziale ( la cellulite avanzata, come vedremo, è sclerotica e irreversibile) si può dare al
nostro corpo, che ne mostra sempre la capacità, il tempo di "guarirsi" da solo,
incoraggiando in più di un modo il processo.

Desta in ogni caso meraviglia constatare come in campo medico ed estetico poche
affezioni si prestino, al pari della cellulite, a valutazioni e definizioni così diverse.
Di fatto, per i casi più gravi e degenerativi, la cellulite è dichiaratamente una patologia,
ma non sono molti i trattati di medicina generale che ne parlano.

I motivi dipendono, come vedremo, dai tanti fattori in gioco. Le molteplici cause del
processo cellulitico-circolatorie, linfatiche, endocrine, metaboliche, posturali,
psicologiche-hanno portato a interessarsi del problema medici specialisti di vari settori
:dermatologi, endocrinologi, dietologi, neurologi e, naturalmente, specialisti in campo
estetico. Il risultato è un proliferare di letteratura sull'argomento e di proposte
terapeutiche all'interno delle quali è difficile orientarsi.

Il volume vuol essere uno strumento utile proprio a questo fine , offrendo la
descrizione, oltre che dei meccanismi fisio-patologici, anche delle più importanti
strategie anticellulite : corretta alimentazione, terapie naturali, fitness, interventi
medico-chirurgici e trattamenti estetici.

Due modelli estetici femminili a confronto. Ieri, curve opulente e fianchi larghi erano
sinonimi di abbondanza e prosperità, perciò i cuscinetti non avevano la connotazione
negativa che invece hanno assunto oggi, nella società occidentale del benessere.

I	
  MECCANISMI	
  FISIO-­‐PATOLOGICI	
  	
  	
  	
  	
  	
  CHE	
  COS'E'	
  LA	
  CELLULITE?	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  	
  
Spesso si affronta il problema della cellulite con le stesse modalità con cui si accinge
a risolvere quello dell'adipe, ovvero affidandosi a diete più o meno improvvisate, non
valutando che un regime dietetico serio passa attraverso esami specifici e consulenti
specializzati, ma soprattutto ignorando che la cellulite non è grasso, o meglio, non
solo! Lo prova il fatto che non si manifesta solo nelle persone in sovrappeso, ma
anche nei soggetti magri, sui quali i " cuscinetti" risultano a volte perfino più evidenti,
perché' in contrasto con la figura snella.

La cellulite, conosciuta in campo medico come liposclerosi o panniculopatia edemato
fibro scleratica (pefs), è un complesso di alterazioni anatomiche e funzionali che coi
volge più tessuti: epidermico, dermoepidermico e pannicolo adiposo sottocutaneo. Si
manifesta, internamente, con una sostanziale modificazione del tessuto adiposo e un'
alterazione del sistema circolatorio periferico venoso- linfatico; esternamente, con la
formazione della cosiddetta “buccia d'arancia”. Il primo movens di queste
trasformazioni, come vedremo, è' la stasi venosa. Per capire che cosa ciò significhi è
utile conoscere, se pure a grandi linee, l'anatomia dell'apparato tegumentario, cioè la
struttura interessata alle suddette alterazioni, detta più comunemente cute o pelle.
UN FENOMENO DI GENERE
La cellulite riguarda quasi esclusivamente le donne dall'inizio dell’età fertile in poi. Rari
sono infatti i casi di cellulite nell'uomo, legati più spesso a problemi di ritenzione idrica
o a un grave sovrappeso (obesità), e limitati a zone particolari del corpo quali
l'addome, il collo e la schiena. La cellulite inizia a manifestarsi in genere in
concomitanza con la "tempesta ormonale" della pubertà, intorno ai 15-16 anni, quando
spesso non si è in grado di capire la complessità del fenomeno e di intuire la
dannosità nel lungo periodo. Solo in seguito , il più delle volte per motivi estetici, si
prende coscienza del problema e ci si rivolge a centri specializzati, ma raramente si
arriva alla consapevolezza del rischio legato all'affezione. Statisticamente il disturbo
colpisce la maggior parte delle donne bianche (80%), mentre l'incidenza è inferiore per
le nere e le asiatiche. Le più predisposte hanno la conformazione fisica cosiddetta
"mediterranea" o "a pera", con fianchi larghi e cosce robuste.
LA STRUTTURA DELLA CUTE
La cute è costituita da un complesso di tre elementi: epidermide, derma, ipoderma ( o
tessuto sottocutaneo).L'epidermide è un tessuto superficiale le cui funzioni sono di
protezione e rivestimento, mentre il derma e l'ipoderma sono tessuti connettivali dalle
complesse e molteplici funzioni, soprattutto nutrizionali. I diversi componenti
dell'apparato cutaneo hanno un loro equilibrio fisiologico e adeguano le loro funzioni a
seconda dei cambiamenti. Ovviamente l'alterazione di un elemento del sistema
coinvolge immediatamente tutto il complesso: è ciò che avviene nel caso della
cellulite.
CHE COSE' LA LINFA?
Il sistema linfatico è di fondamentale importanza per il nostro organismo: combatte le
aggressioni esterne e ripulisce i tessuti dalle tossine, drenandoli. Il suo compito è
infatti raccogliere, attraverso una rete sottilissima di vasi piu' sottili degli stessi capillari,
la cosiddetta " linfa" e rinvogliarla all'interno del circolo venoso grazie alle " stazioni di
scambio" del sistema, i linfonodi. La linfa è quel liquido in eccesso che fuoriesce, in
piccolissime quantità, dai vasi sanguigni e che si sparge all' interno dei tessuti in
seguito agli scambi metabolici e nutrizionali tra questi e i capillari. La linfa, ricca di
scorie e tossine, confluisce nei vasi venosi e arriva ai reni e al fegato, gli organi
deputati alla purificazione dell'organismo.          foto vista frontale dei principali linfonodi
e vie linfatiche profonde del torace e dell'addome.
EPIDERMIDE
L' epidermide con i suoi cinque diversi strati (basale/ germinativo, spinoso, granuloso,
lucido e corneo) di cellule epiteliali cheratinizzate, impermeabili all'acqua e
chimicamente inerti, è una vera e propria barriera che ci difende dalla penetrazione di
germi, dalle lesioni e dalla disidratazione. L'epidermide non ha una circolazione
propria, ne' sanguigna né linfatica, e riceve il nutrimento dal derma, che rimpiazza le
sue cellule via via che si desquamano e che vengono eliminate per sfaldamento.
DERMA
AL suo interno si distinguono gli strati reticolare e papillare. Il primo è il più profondo (il
punto in cui si originano le strie cutanee conosciute come smagliature) ed è costituito
da fasci di fibre collagene e fibre elastiche immense in una sostanza connettivale
amorfa. Lo strato papillare, più superficiale, è formato invece da rilievi o papille che si
dispongono perpendicolarmente all'epidermide e che formano le creste visibili(ad
esempio le impronte digitali). Alcuni rami della complessa rete vascolare che percorre
il derma sono all' interno della papille, collegati da anse capillari alle venule
sottocutanee. Tramite questi vasi avviene il rifornimento di ossigeno e nutrimento alle
cellule dell'epidermide. Nel derma sono presenti anche ghiandole sebacee e
sudoripare, terminazioni nervose, micro capillari linfatici e follicoli piliferi.
IPODERMA
E' lo strato più profondo dell'apparato tegumentario, percorso da una fitta rete di
micro-vasi sanguigni e linfatici, svolge importanti funzioni protettive(meccaniche e
fisico- chimiche), metabolico-nutrizionali, di riserva(di grassi, vitamine, ormoni, enzimi,
acqua), secretive e sensitive (con recettori specifici per il caldo, il freddo e il
dolore).Nell'ipoderma il connettivo circoscrive e contiene gli adipociti, cellule di
deposito dei trigliceridi, dette anche cellule adipose. Queste sono raggruppate in
lobuli, accumuli separati tra di loro dal tessuto connettivo e circondati da una rete di
microfibre elastiche e capillari sanguigni e linfatici. Le delicate funzioni del tessuto
dermo-ipodermico sono regolate dal sistema neuroendocrino. Lo strato ipodermico è il
più direttamente interessato alla cellulite.
LA CELLULA E L' ADIPOCITA'
La cellula è il " mattone" fondamentale della vita. Entro la membrana citoplasmatica
che regola, grazie a complessi e sofisticati meccanismi, gli scambi con l'esterno, sono
racchiusi i diversi componenti cellulari, che presiedono alle funzioni vitali, quali
respirazione, digestione, riproduzione ed eliminazione degli scarti. Questi componenti
sono: nucleo e nucleolo , mitocondri, ribosomi, centrioli, apparato del Golgi, reticolo
endoplasmatico. I cosiddetti adipociti, cellule costitutive dell'ipoderma, potrebbero
essere descritti, grossolanamente, come cellule differenziate in modo tale che lo
spazio al loro interno può all' occorrenza riorganizzarsi, ospitando una grande quantità
di trigliceridi in una sorta di "goccia" di grasso, che schiaccia il nucleo e gli altri
componenti da un lato.
LA PERMEABILITA' CELLULARE
Senza entrare nello specifico della fisiologia cellulare, ciò che interessa in questa sede
sono gli scambi metabolici- nutrizionali che avvengono continuamente tra cellula e
liquidi extracellulari attraverso la membrana citoplasmatica, semipermeabile e pervia
nei due sensi. Ogni cellula deve fornire al tessuto, di cui è parte, le sostanze
specifiche per la sua funzionalità con un ritmo costante, entrando in una perfetta
sinergia con tutte le altre cellule e i componenti dei liquidi extracellulari. La
permeabilità cellulare è un fattore molto importante: essa aumenta nelle cellule giovani
e diminuisce in quelle adulte, è più alta in ambiente basico che in quello acido. Una
buona permeabilità cellulare è indispensabile perché' la pressione osmotica, ovvero la
forza d'attrazione tra molecole di diversa massa e peso , trovi il giusto equilibrio.
Questa pressione obbedisce nel mondo cellulare alle stesse leggi gravitazionali che
regolano l'attrazione tra i corpi dell'universo: quando due liquidi a concentrazione
molecolare diversa sono separati da una membrana permeabile, quelli più concentrati
attirano quelli meno concentrati. La cellula, in condizioni normali, ha sempre una
pressione osmotica elevata, che assicura la presenza continua di scambi con
l'ambiente esterno, essenziali alla vita e senza i quali essa stessa morirebbe. L'
attrazione-re-pulsione costante e la perenne ricerca di equilibrio in questo flusso,
dall'interno all'esterno e dall'esterno all'interno, è alla base della vita. Ogni fenomeno
patologico è accompagnato o causato da una stasi, da un rallentamento dei flusso dei
nostri "fiumi" interni e del sistema circolatorio in toto.
COME SI SVILUPPA E SI MANIFESTA LA CELLULITE
IL TESSUTO ADIPOSO                  Considerando a lungo un semplice "deposito" di riserve
energetiche, il tessuto adiposo ha trovato negli ultimi anni nuova dignità nel mondo
della ricerca medica, che gli ha assegnato un posto di tutto rispetto, sia nell'economia
generale dell'organismo che nei meccanismi più specificatamente metabolici del corpo
umano. Dotato di abbondante irrorazione sanguigna e percorso da numerosissimi
micro vasi linfatici, le sue funzioni sono sofisticate e complesse quasi quanto quelle di
organi specifici, come il rene o il fegato. Al microscopio si osserva la struttura
complessa del tessuto adiposo: nello spazio tra adiposità esiste una trama sottile di
fibrille immense nella sostanza fondamentale del connettivo. Anche i capillari e i
singoli adipociti sono avvolti da esilissimi reticoli di fibrille che hanno funzione
protettiva e di contenimento.
LA MICROCIRCOLAZIONE Nel tessuto adiposo esiste un microcircolo fatto di
capillari, arteriole precapillari e piccoli vasi linfatici di raccolta. Un'alterazione
dell'emodinamica microcircolatoria (cioè del flusso sanguigno nella microcircolazione)
ha ripercussioni funzionali e morfologiche sull'endotelio dei capillari, che in caso di
flusso rallentato presentano maggiore permeabilità e maggiore fragilità'.Nel primo
stadio della cellulite, in seguito a stasi venosa, dai capillari fuoriesce plasma trasudato
e si assiste alla formazione di un edema periadipocitario, che si raccoglie cioè negli
interstizi tra gli adipociti, dissociandoli e modificandone la struttura. Alcune delle
cellule adipose subiscono in seguito a questa "inondazione interstiziale" la rottura del
mantello citoplasmatico e lasciano fuoriuscire trigliceridi, che vanno a mescolarsi con il
plasma trasudato. Le fibrille, che avvolgono gli adipociti e gli stessi vasi, si
inspessiscono formando una specie di matassa dalle trame fitte e intricate di fibre
collagene. La diminuzione degli scambi fra i circoli(sanguigno e linfatico) e i tessuti
porta a un rallentamento generale del metabolismo ipodermico, che causa un
accumulo di trigliceridi sia nell'edema(liquido interstiziale) che nelle cellule adipose.
Queste continuano ad accumulare trigliceridi senza cederli in circolo, aumentando di
volume. Inizia cosi' il processo che sfocia nella costituzione dei cosiddetti micronoduli,
strutture fibrose simili a capsule intorno a un certo numero di adipociti. La fusione di
piu' micronoduli porteranno alla formazione del macronodulo. La conclusione del
processo è un metabolismo complessivo del tessuto ipodermico e degli adipociti
sostanzialmente mutato, rallentato e intorpidito. In tessuto si inspessisce e si indurisce
in prossimità di noduli e aderenze sclerotiche. Il processo degenerativo coinvolge
infine anche le strutture nervose, con conseguente dolore locale.
L'EREDITA' DEL PREDATORE
Il nostro organismo, frutto di una complessa evoluzione biologica ha, per costituzione
e funzionalità, le caratteristiche del predatore dal quale geneticamente e storicamente
discendiamo: l'homo sapiens sapiens. Avere disposizione una struttura come il tessuto
adiposo, in grado di incamerare il massimo delle riserve energetiche, conservarle e
riutilizzarle al momento opportuno, era di fondamentale importanza per il nostro
progenitore, che non poteva prevedere quando avrebbe mangiato di nuovo e in quale
quantità'.Il nostro sistema metabolico non sembra essere ancora adattato al nuovo
regime, che prevede dai 4 a 5 pasti al giorno e un' attività fisica praticamente nulla
(soprattutto se confrontata a quella di un predatore).Il tessuto adiposo continua a
considerarci predatori, accumulando riserve di grasso per i "tempi duri”. Ecco uno dei
motivi per cui nelle società' opulente e industrializzate la maggioranza della
popolazione è in sovrappeso.
GLI STADI DELLA CELLULITE
1 stadio: esternamente si manifesta con segni difficilmente apprezzabili, la superficie
cutanea appare normale, non si registra dolore né spontaneo né provocato, al tatto vi
è un aumento della pastosità in alcune zone. Internamente al tessuto sottocutaneo si
assiste alla stasi capillaro-venulare, con aumento di permeabilità e conseguente
edema interstiziale, dissociazione degli adipociti e distrofia del tessuto adiposo. E'
detto anche stadio congestizio.
2 stadio: estremamente vi è un aumento della pastosità, anche se è ancora assente il
dolore al tatto. Alla pressione del dito l'importanza testimonia la presenza di edema nel
derma, mentre l'epidermide poco irrorata si assottiglia, disidratandosi. Internamente le
fibre reticolari, pervase dal liquido interstiziale difficilmente drenabile, subiscono
dissociazione e distrofia. E ‘detto anche stadio infiltrativo.
3 stadio: la superficie della pelle assume il caratteristico aspetto a "buccia d'arancia”,
perde di elasticita' e si avverte alla palpazione un dolore sordo e ben localizzato. E' lo
stadio in cui si formano i micronoduli e le fibre connettivali dissociate inglobando
cellule e vasi, impedendone le corrette funzioni. E' detto anche stadio fibroso.
4 stadio:
Il dolore diventa sempre più apprezzabile e a volte spontaneo, l'aspetto della
superficie della pelle a" materasso" o "buccia d'arancia" è più evidente, le zone colpite
presentano una temperatura minore rispetto al resto del corpo. A volte appaiono
striature di colorito bianco- giallastro e la superfice cutanea è molto sottile.
Internamente si formano macronoduli, apprezzabili anche alla palpazione, detti anche"
placche" ipodermiche; il tessuto connettivo dermo-ipodermico si addensa e si
sclerotizza, inglobando disordinatamente cellule e vasi. E' detto anche stadio
cicatriziale. Va detto subito che al iv stadio , similmente a tutto ciò che arriva a sclerosi
e quindi a irreversibilità, la cellulite non è aggredibile con nessuna delle misure
terapeutiche attualmente a disposizione. Ma essendo la liposclerosi (o PEFS) un
processo complesso e differenziato, non è detto che si sia evoluto allo stesso modo in
ciascuna delle parti sofferenti. Si può allora cercare di curare le zone non ancora
cicatriziali per prevenire e impedire che questo esito degenerativo sia diffuso.
I SINTOMI E LE FASI DEL PROCESSO CELLULITICO
ASPETTO DELLA PELLE: Si distingue l'aspetto a "buccia d'arancia" tipico delle forme
iniziali da quello a “materasso", con zone gonfie e tumide, alternate ad altre depresse
e retratte , tipico delle forme avanzate.
DOLORE: Il dolore palpazione è un indicatore importante: quando è spontaneo la
cellulite si avvia verso forme avanzate, fibrose e sclerotiche.
TEMPERATURA DELLA PELLE: Ai primi stadi diminuisce lievemente in
corrispondenza delle zone colpite, nettamente negli stadi avanzati.
ELASTICITA' CUTANEA: Negli stadi iniziali aumenta la pastosità della pelle. Il dito
lascia l' importanza alla pressione in corrispondenza delle zone di infiltrazione
edematosa. Negli stadi avanzati e sclerotici la pelle si indurisce.
NODULI: Assenti nella fase iniziale, più spesso edematosa, sono presenti invece in
quella avanzata e apprezzabili alla palpazione e alla plicatura della pelle, Hanno varie
dimensioni, che possono arrivare fino a quelle di un pisello.
PRESENZA DI PLACCHE: Si formano all'inizio dello stadio avanzatosi rivelano al tatto
come discontinuità massicce, dure e compatte sfiorando l'area interessata; intorno alle
placche si rilevano zone edematose nelle quali rimane più a lungo l'impronta del dito.
PRESENZA DI LIQUIDI: Le fasi iniziali presentano una discreta presenza di liquidi,
che diventano abbondanti appena prima dell'esito sclerotico e della comparsa dei
macronoduli, quando invece si riducono.
TIPOLOGIE DI CELLULITE E LE LORO EVOLUZIONE
Saper distinguere le diverse forme di cellulite è indispensabile per scegliere, a
seconda del caso, la strategia terapeutica più efficace. Le caratteristiche esteriori e
sintomatologiche portano alla classificazione della cellulite in: molle, edematosa e
dura.
CELLULITE MOLLE O FLACCIDA
Al tatto le zone colpite risultano più fredde, asciutte e pastose del resto del corpo,
l'aspetto della pelle è ”a buccia d'arancia", mentre alla palpazione profonda si
distinguono i micronoduli. Il sottocutaneo, poco dolente, presenta zone infiltrate che si
muovono come un tutt'uno al variare della posizione. Questo tipo di cellulite
accompagna spesso l’obesità e l'ipotonicita'( cioè una diminuzione del tono
muscolare), ma è presente anche in soggetti snelli.
CELLULITE EDEMATOSA
Rispetto alla cellulite molle presenta zone di infiltrazione e di edema più vaste e
maggiormente apprezzabile al tatto. La pressione provoca segni di infossamento e
depressione che permangono per qualche secondo sulla superficie della pelle. Il
tessuto e gonfio e spugnoso.
CELLULITE DURA O COMPATTA
E' caratterizzata da masse sottocutanee compatte e dolenti, che non si spostano al
variare della posizione come nel caso della cellulite molle. L’epidermide opaca,
violacea e sottile nelle zone colpite (più spesso cosce, glutei e ginocchia),non si
solleva facilmente in pliche (pieghe) e la manovra provoca un dolore più o meno sordo
a seconda dello stadio.                                             FASE INIZIALE E FASE
AVANZATA
All'esame clinico può essere diagnosticata una cellulite in fase iniziale o in fase
avanzata .La prima ha una maggior componente liquida, mentre la seconda una più
spiccatamente fibrosa. Ovviamente le strategie e i trattamenti terapeutici hanno
maggior possibilità di esito positivo nella fase iniziale.
LA LOCALIZZAZIONE
Come abbiamo visto ,la cellulite è un'affezione del tessuto dermo-ipodermico e deve
essere distinta dalle forme di adiposità localizzata e dai semplici accumuli di grasso.
Obesità '(o semplice sovrappeso) e cellulite sono due problemi distinti, anche se il
primo favorisce l'insorgere del secolo per una serie di motivi, tra i quali i principali
sono: la riduzione dell’attività fisica; l'alterazione della stasi corporea e la postura
scorretta dovuta all'accesso di peso; la compressione e la stasi circolatoria; le
alterazioni umorali e psicoemozionali. Una differenza fondamentale fra adiposità e
cellulite è, oltre alla consistenza dei cuscinetti di grasso (omogenea nell' adipe e
granulosa nella cellulite),la localizzazione: la cellulite, essendo un fenomeno
distrettuale, si manifesta solo in particolari zone del corpo, mentre il grasso è
uniformemente diffuso. Le zone preferenziali, in cui cuscinetti cellulitici si dispongono (
di solito in modo simmetrico rispetto alla figura) sono: la regola laterale del bacino e
delle cosce,il cui rigonfiamento forma la cosiddetta culotte de cheval; -la parte interna,
anteriore e posteriore delle cosce; - i glutei dove, se la cellulite è associata a una
ipotrofoia muscolare, causa le cosiddette " natiche cadenti", a volte ripiegate sulla
cosce con accentuazione del solco sottogluteo; -L'addome; - il braccio, soprattutto
nella fascia interna;- il ginocchio;- la regione deltoidea, in prossimità delle spalle e
della nuca (la cosiddetta "gobba di bisonte"); - la regione sottomentoniera.
LE SEDI PREFERENZIALI DELLA CELLULITE: - fianchi e glutei - parte interna della
coscia -ginocchio - parte anteriore e posteriore della coscia -spalla - braccio - regione
sottomentoniera -nuca - addome .
FENOMENI ASSOCIATI ALLA CELLULITE
Nella sue diverse tipologie la cellulite è spesso accompagnata da capillari superficiali
(teleangectasie), smagliature e piccole varici che non fanno direttamente parte della
patologia, ma che aggravano il quadro.
LE SMAGLIATURE
Sono lacerazioni interne della pelle che diventano vere e proprie cicatrici di colore
biancastro. Sono spesso conseguenza di ingrassamento o dimagrimento improvvisi,
tipici del periodo puberale o della gravidanza, non rari anche nell'uomo. Sui fianchi le
smagliature sono lineari e parallele, mentre sul ventre si dispongono a raggiera intorno
all'ombelico. Per prevenirle o curarle vanno prese nel momento iniziale, prima che si
formino le cicatrici, per le quali esiste solo una terapia di dermoabrasione tramite
microcristalli. Un segno della loro comparsa, precedente alla lacerazione, è il colorito
arrossato o violaceo che accompagna le aree della pelle soggette a eccessiva
tensione. A questo stadio è possibile curarle e guarirle.
I CAPILLARI
Le teleangectasie sono capillari superficiali sottoposti a sfiancamento, cioè a
eccessiva dilatazione dovuta a un rallentamento della circolazione. Si manifestano in
raggruppamenti o fiocchi di colore rosso o bluastro, che si dispongono sopra
all'ostacolo (spesso la placca o il cuscinetto cellulitico) che ne ha provocato la
comparsa. Si possono curare con iniezioni di ossigeno e ozono, terapie disponibili nei
centri specializzati in problemi circolatori.
I FATTORI COSTITUZIONALI
Per caratteristiche fisiche, ormonali e culturali legate all'alimentazione e agli stili di vita
sedentari, il tipo umano caucasico europeo e mediterraneo è più soggetto alla cellulite
di quello asiatico o africano. Lo sviluppo sessuale precoce è un fattore predisponente,
legato alla produzione di ormoni estrogeni. Anche la statura bassa, il seno accentuato
e il bacino largo, la cosiddetta forma ginoide “a pera", predispone molte donne a
questo problema.
FATTORI POSTURALI
Alcune anomalie fisiche come il piede piatto o cavo, l'alluce valgo, iperlordosi o
scoliosi, possono facilitare l'insorgenza della cellulite causando errori di postura che
riducono l'efficienza dei meccanismi di ritorno venoso. Il corretto assetto corporeo
favorisce infatti la circolazione e l'ossigenazione dei tessuti, mentre le alterazioni
posturali e le contrazioni muscolari, dovute anche a posizioni errate mantenute
durante l’attività lavorativa, si riflettono negativamente sulla complessiva irrorazione
sanguigna dell'organismo. Dannosa è, ad esempio, l'abitudine di accavallare le
gambe, che ostacola la circolazione, e anche quella di recedere o avanzare sulla
sedia rispetto alla posizione diritta del dorso e del bacino. L’assenza di attività fisica e
la sedentarietà accentuano gli errori posturali e sono tra le principali cause della
cellulite.
FATTORI ORMONALI
I periodi a rischio in una donna sono la pubertà', la gravidanza e la menopausa. Il
progesterone ,gli ormoni estrogeni, la follicolina e la prolattina accrescono il rischio di
ritenzione idrica.La gravidanza presenta aumento di peso oltre quello fisiologico, e
forme di periodica stipsi. Anche la pillola anticoncezionale, che provoca un leggero
iperestrogenismo, favorisce l'insorgenza della cellulite, soprattutto in associazione in
associazione con il fumo e la sedentarietà’. Durante la menopausa, invece, quando la
donna è soggetta a dismenorree, alterazioni ormonali, ingrassamento e cambiamento
complessivo dell'aspetto fisico, si assiste a una modificazione dell'equilibrio emotivo,
dovuto anche alla riduzione di adrenalina ed endorfina nell'organismo, che facilita gli
stati depressivi. Questi fattori aggravano l'affezione cellulitica in un periodo in cui,
peraltro, non si assiste statisticamente al suo insorgere in donne che non ne siano già
affette.                                    FATTORI TOSSICI
Gli effetti fin troppo noti di fumo sulla circolazione sanguigna, e' sicuramente dannoso,
oltre che per l'organismo, anche per l'affezione cellulitica, aggravando
tendenzialmente la stasi venosa.               FATTORI METABOLICI
Il rallentato metabolismo, a volte da ipotiroidismo, insieme a fenomeni di stitichezza e
meteorismo, associati spesso a errori alimentari, favoriscono l'insorgere della cellulite.
La vita sedentaria, cibi poveri di fibre e masticazione frettolosa, favoriscono l'accumulo
di tossine verso il fegato e nel tessuto adiposo.
L'ABBIGLIAMENTO
La pelle e i tessuti subiscono aggressioni anche dagli indumenti sbagliati. Assai
dannosi sono quelli che sottopongono il corpo a pressione o stiramenti: guaine,
elastici, spalline strette nei capi di biancheria intima o costumi da bagno troppo attillati,
che costringono i glutei e le cosce, causando stasi circolatoria. Vanno eliminati i capi
attillati che provocano sfregamento e irritazione. Anche la postura e importante
indossando le giuste calzature. L’importanza della salute del piede per il benessere
dell'intera persona è spesso sottovalutata.
L'ALIMENTAZIONE
La cattiva alimentazione è uno dei fattori scatenanti l'affezione cellulitica. Mangiare
troppi cibi grassi affatica fegato e reni, rallentandone la funzione depurativa
dell'organismo. Alimenti raffinati dall'industria chimica per la conservazione e quindi
poveri di vitamine, minerali e fibre, insieme allo scarso consumo di acqua e all'abuso
di droghe domestiche quali caffè e thè, producono effetti negativi sul metabolismo,
causando fenomeni di ritenzione idrica e accumulo di grassi.
I FATTORI PSICHICI
Ormai affermata in campo medico, paramedico e nel senso comune è la convinzione
che la salute sia da intendere come equilibrio psicofisico, per il quale essenziali sono
la continua interazione e i meccanismi di dialogo tra mente e corpo, che più spesso
sentiamo definire come aspetti psicosomatici, sia in relazione ai processi patologici
che a quelle terapeutici. In questo senso anche la cellulite, come molte altre affezioni,
può avere le sue radici, ma anche i suoi motivi di guarigione nel nostro "profondo" e
nella nostra psiche. Fattori come lo stress, atteggiamenti mentali negativi, ansie o
sentimenti di rancore e rabbia non sfogati, possono essere considerati tra le concause
della ritenzione di liquidi e di tossine nell'organismo e quindi della cellulite, come di
tanti altri piccoli e grandi disagi organici.
Minimizzare e controllare gli inestetismi oggi è possibile con un kit studiato da leader che
certifica la qualità e purezza al naturale. Per combattere questo fastidioso inestetismo è
indispensabile la sinergia di più elementi come creme mirate, un’attività fisica regolare,
un'alimentazione equilibrata.

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CONDITIONING CREME. Crema emolliente, corposa, con estratti di piante officinali, agenti
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frequentemente causano la cellulite .UTILIZZA QUESTO KIT, e il tuo corpo sarà sano , snello
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