Colorazioni e test biochimici in microbiologia

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Colorazioni e test biochimici in microbiologia
Colorazioni e test biochimici
      in microbiologia
Colorazioni e test biochimici in microbiologia
Le colorazioni in Microbiologia
              Perché colorare ?

• La cellula batterica è trasparente
  contrasto insufficiente tra cellula batterica ed
  ambiente circostante.
• I coloranti debbono consentire:
  – forte contrasto tra i microrganismi ed il fondo
  – differenziazione di vari tipi morfologici (forma,
    organizzazione, colorazione Gram)
  – evidenziazione di alcune strutture (flagelli, capsule,
    endospore)
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Le colorazioni in Microbiologia
                        I coloranti
• I coloranti constano di ioni (positivi o negativi).
  Al riguardo, essi possono essere suddivisi in:

   – Coloranti basici (blu di metilene, fucsina basica,
     violetto di genziana, cristalvioletto, tionina):
      • Carica positiva       Affinità per le strutture acide
        (superficie cellulare, proteine, acidi nucleici)
        colorazione diretta

   – Coloranti acidi (eosina, negrosina, rosso Congo):
      • Carica negativa      Affinità per le strutture basiche, si
        depositano attorno al microrganismo
         colorazione indiretta o negativa
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Le colorazioni in Microbiologia
                  Preparativa
• Preparazione di soluzioni coloranti
  – Soluzione alcoolica (colorante come sale):
     • 10 g sostanza colorante + 100 ml alcool assoluto
  – Soluzione idroalcoolica 10% (colorante subisce
    dissociazione elettrolitica):
     • 10 ml soluzione alcoolica madre colorante + 90 ml H2O
       distillata
• Reagenti per colorazioni
  – Mordenzanti, sostanze che fissano il colorante od
    amplificano l’ingombro del campione: fenolo,
    soluzione iodo-iodurata (LUGOL)
  – Differenziatori, sostanze decoloranti: alcool-
    acetone, acido solforico al 20%
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Le colorazioni in Microbiologia
       Tipologie di colorazione

• Colorazioni PROGRESSIVE: si eseguono con
  soluzioni molto diluite di colorante,
  interrompendo tempestivamente la
  colorazione
• Colorazioni REGRESSIVE: si eseguono con
  una ipercolorazione e si usa poi un
  differenziatore la cui azione decolorante va
  interrotta tempestivamente
Colorazioni e test biochimici in microbiologia
Le colorazioni in Microbiologia
       Tecniche di colorazione
• Colorazioni SEMPLICI:
  – un colorante basico (blu di metilene, fucsina fenicata)
    viene applicato al campione fissato per un tempo
    variabile. L’eccesso di colorante viene eliminato tramite
    risciacquo con acqua
  – Consente di rilevare la morfologia e l’organizzazione
    cellulare
• Colorazioni DIFFERENZIALI:
  – due o più coloranti ed altri reagenti (mordenzanti,
    differenziatori)
  – consente di distinguere due differenti tipologie di
    microrganismi o 2 differenti strutture di un
    microrganismo
Colorazioni e test biochimici in microbiologia
Tecniche di colorazione
  Colorazioni DIFFERENZIALI
– Colorazione di Gram
– Colorazioni per bacilli acido-resistenti:
   • Metodo di Ziehl-Neelsen
   • Metodo a freddo di Kinyoun (carbolfucsina a
     freddo)
   • Metodo della fluorescenza con auramina
– Colorazione della capsula (inchiostro di china)
– Colorazione di flagelli (Leifson)
– Colorazione di spore
– Colorazione di lieviti e funghi
– Colorazione di spirochete
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Le colorazioni in microbiologia
Allestimento di un preparato (1 di 2)
  Porre un’ansata di colonia
  (o sospensione) batterica
  al centro di un vetrino
  pulito

  Se si preleva il materiale
  da terreno agarizzato,
  aggiungere una goccia di
  acqua distillata al
  campione
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Le colorazioni in microbiologia
Allestimento di un preparato (2 di 2)
  Aiutandosi con un’ansa,
   stemperare il campione
   nell’acqua e stendere il
   preparato a coprire circa la
   metà della superficie del
   vetrino (preparazione dello
   smear)

  Lasciare asciugare il
  preparato all’aria o tramite
  calore (Bunsen). Fissare il
  preparato passando il
  vetrino 4-5 volte
  direttamente sulla fiamma
Colorazione
Hans Christian Joachim
        Gram
           • Batteriologo danese ed
             inventore della
             colorazione di Gram (nel
             tentativo di
             differenziare Klebsiella
             pneumoniae dagli
             pneumococchi)

           • Nato a Copenhagen il 13
             Settembre1853.
Colorazione di Gram
       Tecnica
Colorazione di Gram
      Principio
          •   Nei batteri Gram+ il cristalvioletto
              e lo iodio si combinano a formare un
              complesso       (CV-I)   di    grosse
              dimensioni che precipita all’interno
              della    cellula.   Il   decolorante
              condensa per disidratazione la
              struttura petidoglicanica. In questo
              modo, il complesso CV-I viene
              “catturato” dalla parete cellulare
          •   Nei batteri Gram- il decolorante,
              agendo come solvente lipidico,
              dissolve la membrana esterna alla
              parete cellulare così permettendo
              il rilascio del complesso CV-I e,
              quindi, la decolorazione della cellula
              batterica.
Colorazione di Gram
       Osservazione microscopica

• I batteri Gram+ appaiono blu

      (Staphylococcus epidermidis)

• I batteri Gram- appaiono
  rossi

                (Escherichia coli)
Colorazione di Gram
              Utilità clinica       (1 di 2)

• Idoneità del campione da sottoporre a coltura
• Diagnosi eziologica presuntiva
   – meningiti e polmoniti batteriche, batteriuria, gonorrea
     ed infezioni piogene
• Suggerire la necessità di attuare tecniche non
  routinarie
   – anaerobi, funghi
• Ausilio nella interpretazione dell’esame colturale
   – angina di Vincent (spirochete, fusobatteri)
   – paziente antibiotizzato
• Informazioni sulla natura dell’infezione
   – infezioni poli-microbiche
Colorazione di Gram
               Utilità clinica            (2 di 2)

Quindi:
• La conoscenza del risultato di una
  colorazione di Gram può salvare una vita !

Tuttavia:
• La colorazione di Gram non deve essere effettuata su
  campioni clinici (feci, escreato) in cui la flora patogena
  non può essere differenziata da quella commensale
• La colorazione di Gram non è utile per la rilevazione di:
   – Legionella spp. (immunofluorescenza)
   – bacilli acido-resistenti (micobatteri, Nocardia spp.) (Ziehl-
     Neelsen)
Colorazione di Gram:
            l’eccezione
• La colorazione di Gram non è applicabile
  a tutti i batteri.
• Esempi consistono nel Mycobacterium
  tuberculosis e Mycobacterium leprae
• Incapacità di colorare per la natura
  “cerosa” dell’involucro esterno,
  altamente impermeabile ai coloranti
• Colorazione di Ziehl-Nielsen
Mycobacterium spp.
               Parete cellulare

• Composizione:
  – Grosse quantità di
    glicolipidi:
     • acido micolico (60%)
     • complessi lipidi-
       arabinogalattani
     • lipoarabinomannani
  – Scarso petidoglicano
Mycobacterium spp.
                    Parete cellulare

• Funzioni:
   – Forma e prevenzione lisi
     osmotica (peptidoglicano)
   – Inibizione ingresso composti
     chimici
      • Crescita lenta
      • Maggiore resistenza agli
        agenti chimici
      • Maggiore resistenza alla
        fagocitosi
   – Induzione sintesi citochine
     (TNF-) da parte dell’acido
     micolico
Le colorazioni in microbiologia
     Colorazione di Ziehl-Neelsen

• Presenza caratteristica di ceramidi e fosfolipidi
  sulla superficie cellulare di Mycobacterium spp. e
  Nocardia spp.
• I coloranti ordinari non possono superare lo strato
  cerato.
• Colorazioni con la tecnica per l’acido-resistenza:
   – Kinyoun
   – Ziehl-Neelsen
Colorazione di Ziehl-Neelsen
              (carbolfucsina a caldo)
                 Tecnica (1 di 2)

Step 1:
• Versare la fucsina basica

Step 2:
• Fare evaporare scaldando il
  colorante alla fiamma per 5 min
• Lavare con acqua
Colorazione di Ziehl-Neelsen
                  Tecnica    (2 di 2)

Step 3:
• Decolorare con alcool-acido fino
  alla scomparsa del colorante
  (circa 2 min)
• Lavare con acqua

Step 4:
• Contrastare con blu di metilene
  per 1-2 min
• Lavare con acqua
Colorazione di Ziehl-Neelsen
       Osservazione microscopica
• Gli organismi acido-resistenti (AFB=acid fast
  bacilli) appaiono colorati in rosso
• Gli organismi non acido-resistenti risulteranno
  colorati in blu
Colorazione per bacilli alcool-acido resistenti (BAAR)

     Fotografia al microscopio di un campione polmonare colorato
                mediante Ziehl-Neelsen che dimostra
        la presenza di cellule di Mycobacterium tubercolosis.
              Nell’immagine i micobatteri si presentano
           come bacilli rossi alcool-acido resistenti (BAAR)
Le colorazioni in Microbiologia
Colorazioni speciali
La colorazione negativa viene usata
quando un organismo od una sua
struttura non viene colorata
facilmente come, ad esempio, in
presenza di capsula.

La colorazione delle spore richiede
calore per facilitare la penetrazione
del colorante

La colorazione dei flagelli richiede un
mordenzante per ispessire la struttura
flagellare
La colorazione negativa

          Dimostrazione della presenza di
          capsula in Acinetobacter sp.
          mediante contrasto negativo con
          inchiostro     di   china    ed
          osservazione al microscopio a
          contrasto di fase.
Bacterial capsules visualized by various techniques

Left. Streptococcus pneumoniae -India ink (A black pigment) capsule outline ; S.
pneumoniae capsular material is composed of polysaccharide. The capsule is the
pathogen's most important determinant of virulence because it allows the
bacterial cells to escape phagocytes in the lung. Middle. Bacillus anthracis -
fluorescent-tagged antibody (CDC); the B.anthracis capsule is composed
of poly-D-glutamic acid. Its capsule is antiphagocytic, and it protects the
bacteria from complement- mediated lysis in serum or blood. Rigth. Negative
stain (India Ink outline) of the capsule of Bacillus anthracis. CDC.
Flagellar stains of three bacteria
         a. Bacillus cereus b. Vibrio cholerae c. Bacillus brevis

Since the bacterial flagellum is below the resolving power of the light
microscope, although bacteria can be seen swimming in a microscope field,
the organelles of movenent cannot be detected. Staining techniques such
as Leifson's method utilize dyes and other components that precipitate
along the protein filament and hence increase its effective diameter.
Flagellar distribution is occasionally used to differentiate between
morphologically related bacteria. For example, among the Gram-negative
motile rod-shaped bacteria, the enterics have peritrichous flagella while
the pseudomonas have polar flagella.
Le colorazioni in Microbiologia
             Colorazione di flagelli

Colorazione di Leifson. Cellule di Helicobacter pylori                  (da:
      Di Bonaventura et al., J. Clin. Microbiol., 1997)
     In this study, using the Leifson tannic acid-fuchsin method, we
     performed touch cytology on smears obtained from gastric biopsies to
     demonstrate H. pylori flagella
Tecnica di Schaeffer-Fulton
               per la colorazione delle Endospore
  Le spore sono impermeabili ai coloranti e possono essere
  colorate solo con tecniche specifiche.

Colorante principale: verde malachite
Secondo colorante (di contrasto): safranina

             La penetrazione del colorante principale nelle
             spore è facilitata bollendo il campione per 4-5
             minuti

Dopo aver lavato con acqua:
le spore trattengono il colorante principale e rimangono colorate di
verde

le cellule vegetative invece non trattengono il colorante e rimangono
incolori; vengono evidenziate aggiungendo il secondo colorante che le
colora di rosso
Spore di Bacillus species colorate
          con la tecnica di Schaeffer-Fulton

Mature spores stain green whether free or still inside the
vegetative sporangium. Vegetative cells and sporangia stain
red. The Schaeffer-Fulton stain technique was applied. The
primary stain, malachite green, is forced into the spores by
heating the prepared slide to boiling for 4-5 minutes. After
washing, the vegetative cells are counterstained with
safranine.
Bacillus subtilis - Endospore stain

Principle: Spores have a durable outer coating that is composed of the
protein keratin. This keratin coat resists staining so in order to stain a spore
the primary stain, malchite green, must be heated to drive the stain into the
spores. Vegatative cells are then decolorized with water and 0.5% safranin is
used to counterstain. Thus endospores are stained green, while vegetative
cells are stained red.
Colorazione spirochete

                                                                      Due spirochete al microscopio
                                                                      a fluorescenza.
                                                                      L'evidenziazione               dei
                                                                      microrganismi nel campione di
Borrelia osservata al mo   Treponema pallidum, the spirochete         sangue      è    resa     possibile
in campo oscuro            that causes syphilis. Silver stain. CDC.   dall'arancio di acridina contenuto
                                                                      nel capillare che li colora in
                                                                      modo        caratteristico      ed
                                                                      inequivocabile             durante
                                                                      l'osservazione del capillare al
                                                                      microscopio a fluorescenza.
 Le spirochete possono essere visualizzate mediante esame in campo oscuro o tramite
 colorazione di Giemsa o di Wright su goccia spessa e su striscio di sangue (metodi
 batterioscopici x sangue). (L'esame del sangue e dei tessuti con arancio di acridina è più
 sensibile degli strisci di sangue periferico colorati con Wright o con Giemsa.)
Tests biochimici

In microbiologia saggiando i prodotti chimici finali di processi
enzimatici e rivelando la scomparsa di alcune sostanze dal terreno
di coltura è possibile stabilire il profilo enzimatico di una
specie microbica, ed è possibile identificare e differenziare il
microrganismo               da            specie            affini.

I microrganismi si possono diversificare sia in base al tipo di
zucchero che fermentano, ma soprattutto in base ai diversi
prodotti finali che formano tra i quali: acidi organici (acido
lattico, acetico, e butirrico), composti neutri (alcol etilico,
acetone, alcol butilico) e diversi gas (metano, H2, CO2).

Le specie batteriche possono essere differenziate anche in
base alle loro capacità proteolitiche, cioè in base alla capacità
di degradare proteine, come ad esempio la gelatina, e di utilizzare
amminoacidi e peptidi che ne derivano per produrre energia.
TEST della CATALASI

 sospetta colonia                            Catalasi
 di Stafilococco             + H 2O 2                           effervescenza

Alcuni batteri posseggono l'enzima catalasi, che scinde il perossido di idrogeno (H2O2) in
O2 e H2O. Il perossido di idrogeno è comunemente formato per via biochimica durante i
processi respiratori per mezzo della riduzione dell'ossigeno con due elettroni mediata
dalle flavoproteine. Quasi tutti i microrganismi che crescono aerobicamente producono
piccole quantità di perossido. Essi sono però capaci di neutralizzarlo mediante l'intervento
della catalasi.
Risposta di alcuni batteri: Bacillus, Micrococcus/Staphylococcus = +; Clostridium,
Streptococcus = -.
TEST della CATALASI
Test di attività della COAGULASI

Per l’identificazione di S. aureus

I batteri che producono questo enzima
lo utilizzano come meccanismo di
difesa;

In presenza di un fattore plasmatico le
coagulasi convertono il fibrinogeno in
fibrina, coagulano l’area di plasma
intorno ad essi, proteggendo cosi il
batterio dalla fagocitosi

Il test è effettuato inoculando i
batteri, in presenza di plasma, a 37°C
per qualche ora, la formazione di un
coagulo indica la positività al test      A sin. S. aureus
                                          A dx: Altri Staphylococcus spp.
PROVA della COAGULASI

Test su vetrino    Coagulasi legata

Test in provetta      Coagulasi libera
                          e legata
TEST dell’OSSIDASI

•   un altro enzima respiratorio utilizzato spesso per l’identificazione di specie di
    Neisseria e Pseudomonas è l’OSSIDASI, questo enzima è in grado di ossidare
    ammine-aromatiche con produzione di composti colorati.
•   Il test si effettua facendo cadere su una colonia ben isolata su terreno solido, o
    su di un’ansata di batteri posta su carta da filtro il reattivo contenente le
    ammine-aromatiche, la comparsa di un colore porpora indica la positività della
    reazione.
…….. ALTRI TESTS BIOCHIMICI

                 ß-emolisi
DNasi (Desossiribonucleasi)

Alone chiaro per depolimerizzazione del DNA contenuto nel terreno
Termonucleasi (DNAsi termoresistente)
Test del citrato su agar citrato di Simmons

                                                                      Scissione del citrato in
                                                                      acido organico e CO2

                                                                      Viraggio da verde a blu
                                                                      per formazione di sodio
                                                                      carbonato

      Synthetic test agar proposed by SIMMONS (1926) for the
      identification   of    microorganisms    (particularly  of
      Enterobacteriaceae and certain fungi) on the basis of their
      metabolism of citrate, being the sole carbohydrate source.

Il terreno è particolarmente indicato per differenziare le salmonelle citrato positive (S. enteritidis e
   salmonelle dei sottogeneri II, III, IV) dalle salmonelle citrato negative (S. typhi, S. paratyphi, S.
                                         pullorum, S. gallinarum).
                                            E.coli e Shigella : -
Test ureasi

Il test dell'ureasi avviene su terreni di Christensen.
Si fa un pesante inoculo.
Il terreno vira al rosa in tempi fissi a seconda della specie.
B. abortus vira rapidamente
test di determinazione
               dell’attività b-galattosidasica

La b-galattosidasi è un enzima intracellulare che idrolizza il
legame b-glicosidico che unisce glucosio e galattosio in una
molecola di lattosio, il quale entra nella cellula ad opera della
galattosio-permeasi.

    L’attività b-galattosidasica è legata ad enzimi
    inducibili, cioè prodotti solo in presenza di un
                   substrato specifico.
test di determinazione
                  dell’attività b-galattosidasica

I batteri che fermentano il lattosio posseggono entrambi gli
enzimi ed idrolizzano rapidamente il lattosio.
I batteri non fermentanti il lattosio ne sono sprovvisti.

I batteri tardo-fermentanti il lattosio mancano della permeasi, ma
posseggono la b-galattosidasi che essendo inducibile può essere
svelata addizionando al terreno di coltura un substrato analogo al
lattosio come l’ONPG: o-nitrofenil b-d-galattopiranoside; se il
batterio ha attività b-galattosidica l’ONPG incolore verrà
idrolizzato e libererà un composto di colore giallo. L’ONPG è un
composto simile al lattosio che passa però nella cellula per
diffusione osmotica, in presenza di b-galattosidasi viene scisso
producendo l’ONP di colore giallo.

I batteri non fermentanti il lattosio sono privi di entrambi gli
enzimi e non idrolizzano l’ONPG.
Test ONPG

•   1. Positive Colony (Enterobacter, Escherichia)
•   2. Negative Colony (Proteus)
•   3. Negative Colony (Salmonella)
•   4. Negative Control
Identificazione di batteri e lieviti:
             Sistemi automatici e semiautomatici

Vitek
                             Lettura computerizzata
Enterotube

API

I sistemi miniaturizzati, forniti da diverse case produttrici (es. Roche,
Biomerieux, Minitek, ecc.) hanno il vantaggio di fornire una serie di
terreni, in cui si evidenziano differenti attività biochimiche, in un'unica
soluzione che possono essere inoculati tutti in una volta e letti in un
tempo molto breve (circa 24h).
ENTEROTUBE: METODICA
OBIETTIVO:
L’enterotube è un sistema pronto all’impiego per l’identificazione rapida delle Enterobacteriacae che
consente l’esame simultaneo di 15 differenti caratteristiche biochimiche dei batteri.

PRINCIPIO: Gli enterobatteri vengono identificati in base alla valutazione dei risultati di diverse
prove biochimiche:
- fermentazione del destrosio e produzione di gas
- decarbossilazione della lisina
- decarbossilazione dell’ornitina
- fermentazione del triptofano e produzione di H2S
- fermentazione dell’adonitolo
- fermentazione del lattosio
- fermentazione dell’arabinosio
- fermentazione del sorbitolo
- fermentazione del glucosio (Voges-Proskauer)
- fermentazione del dulcitolo e della fenilalanina
- idrolisi dell’urea
- utilizzazione del citrato

MATERIALI E STRUMENTI:
MATERIALI BIOLOGICI
Colture microbiche di Escherichia coli, Proteus, Enterobacter aerogenes, ...
MATERIALI CHIMICI
Reattivo di Kovacs, alfa-naftolo (6% in alcool etilico), idrato di potassio (40g in 60ml di acqua)
TERRENI DI COLTURA
Kit enterotube
VETRERIA, ...
Portaprovette, siringhe sterili
STRUMENTI
Termostato, bunsen
ENTEROTUBE: METODICA

                           STEP 1

Accanto alla fiamma del bunsen svitare i cappucci dell’enterotube e
con la punta dell’ago prelevare una colonia isolata.
ENTEROTUBE: METODICA

STEP 2, 3 e 4

                    Inoculare l’enterotube ruotando ed
                    estraendo l’ago
                    attraverso tutti gli scomparti del tubo.

                    Reinserire l’ago fino alla tacca e poi spezzarlo
                    piegandolo. La parte di ago che rimane all’interno
                    assicura l’anaerobiosi.

                    Con lo spezzone dell’ago perforare la pellicola di
                    plastica in corrispondenza dei fori degli ultimi 8
                    scomparti al fine di creare un ambiente aerobio.
                    Riavvitare i tappi.
ENTEROTUBE: METODICA

                    STEP 5

Incubare a 35-37°C per 20-24 h possibilmente
  in posizione verticale su un portaprovette
ENTEROTUBE: METODICA
                          STEP 6

Registrare le reazioni (+ o -) e riportarle nella tabella
ENTEROTUBE: METODICA
                             STEP 7
                          Eseguire il test dell’indolo iniettando con una
                          siringa 4 gocce di reattivo di Kovacs
                          direttamente sotto la pellicola di plastica
                          dello scomparto H2S/indolo (il reattivo vira
                          al rosso se la prova è positiva).
   Un importante test che consente di differenziare tra specie di
   Enterobatteri come, E. coli (+), Klebsiella ed Enterobacter (-),
              è il test di produzione dell’INDOLO.
   L’indolo è un prodotto del metabolismo del triptofano, alcuni
   microrganismi sono capaci di ossidare il triptofano presente nel
   terreno di coltura per bisogni nutrizionali grazie all’enzima
   triptofanasi producendo un benzopirrolo detto indolo.

Test in provetta
ENTEROTUBE: METODICA
                               STEP 8
                            Eseguire il test di Voges-Proskauer
                            iniettando con una siringa 3 gocce di
                            soluzione di alfa-naftolo e 2 gocce di
                            KOH direttamente sotto la pellicola di
                            plastica dello scomparto VP (il reattivo
                            vira al rosso entro 10 minuti se la prova
                            è positiva).

 Discrimina tra Klebsiella e Enterobacter (+) da Escherichia (-).
 Caratterizza i ceppi di Bacillus.

Terreno di coltura costituito da acqua peptonata, fosfati e glucosio;a
          crescita avvenuta, aggiunta di alfa-naftolo e KOH;
    l’ acetilmetilcarbinolo, in presenza di KOH e aria, si ossida a
  diacetile; questo reagisce con l’alfa-naftolo e con un prodotto di
    rottura dell’ arginina presente nel peptone e dà origine ad un
                        composto di colore rosso.
ENTEROTUBE: RISULTATI
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