PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO MESE DI MAGGIO NELLE FAMIGLIE
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PARROCCHIA SAN MICHELE ARCANGELO MESE DI MAGGIO NELLE FAMIGLIE Introduzione: Qual è la grande sfida che siamo chiamati a vivere in questo tempo così pesantemente caratterizzato dall’epidemia e dalle restrizioni che vogliono contenere la diffusione del contagio? La grande sfida è quella di sempre: comprendere la volontà del Signore e accoglierla nella nostra vita, lasciandoci trasformare per diventare – come Maria – servi obbedienti e strumenti di salvezza. La lettera del Papa: Cari fratelli e sorelle, è ormai vicino il mese di maggio, nel quale il popolo di Dio esprime con particolare intensità il suo amore e la sua devozione alla Vergine Maria. È tradizione, in questo mese, pregare il Rosario a casa, in famiglia. Una dimensione, quella domestica, che le restrizioni della pandemia ci hanno “costretto” a valorizzare, anche dal punto di vista spirituale. Perciò ho pensato di proporre a tutti di riscoprire la bellezza di pregare il Rosario a casa nel mese di maggio. Lo si può fare insieme, oppure personalmente; scegliete voi a seconda delle situazioni, valorizzando entrambe le possibilità. Ma in ogni caso c’è un segreto per farlo: la semplicità; ed è facile trovare, anche in internet, dei buoni schemi di preghiera da seguire. Inoltre, vi offro i testi di due preghiere alla Madonna, che potrete recitare al termine del Rosario, e che io stesso reciterò nel mese di maggio, spiritualmente unito a voi. Le allego a questa lettera così che vengano messe a disposizione di tutti. Cari fratelli e sorelle, contemplare insieme il volto di Cristo con il cuore di Maria, nostra Madre, ci renderà ancora più uniti come famiglia spirituale e ci aiuterà a superare questa prova. Io pregherò per voi, specialmente per i più sofferenti, e voi, per favore, pregate per me. Vi ringrazio e di cuore vi benedico. Roma, San Giovanni in Laterano, 25 aprile 2020 Preghiera a Maria O Maria, Tu risplendi sempre nel nostro cammino come segno di salvezza e di speranza. Noi ci affidiamo a Te, Salute dei malati, che presso la croce sei stata associata al dolore di Gesù, mantenendo ferma la tua fede. Tu, Salvezza del popolo romano, sai di che cosa abbiamo bisogno e siamo certi che provvederai perché, come a Cana di Galilea, possa tornare la gioia e la festa dopo questo momento di prova. Aiutaci, Madre del Divino Amore, a conformarci al volere del Padre e a fare ciò che ci dirà Gesù, che ha preso su di sé le nostre sofferenze e si è caricato dei nostri dolori per condurci, attraverso la croce, alla gioia della risurrezione. Amen. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio. Non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta. Preghiera a Maria «Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio».
Nella presente situazione drammatica, carica di sofferenze e di angosce che attanagliano il mondo intero, ricorriamo a Te, Madre di Dio e Madre nostra, e cerchiamo rifugio sotto la tua protezione. O Vergine Maria, volgi a noi i tuoi occhi misericordiosi in questa pandemia del coronavirus, e conforta quanti sono smarriti e piangenti per i loro cari morti, sepolti a volte in un modo che ferisce l’anima. Sostieni quanti sono angosciati per le persone ammalate alle quali, per impedire il contagio, non possono stare vicini. Infondi fiducia in chi è in ansia per il futuro incerto e per le conseguenze sull’economia e sul lavoro. Madre di Dio e Madre nostra, implora per noi da Dio, Padre di misericordia, che questa dura prova finisca e che ritorni un orizzonte di speranza e di pace. Come a Cana, intervieni presso il tuo Figlio Divino, chiedendogli di confortare le famiglie dei malati e delle vittime e di aprire il loro cuore alla fiducia. Proteggi i medici, gli infermieri, il personale sanitario, i volontari che in questo periodo di emergenza sono in prima linea e mettono la loro vita a rischio per salvare altre vite. Accompagna la loro eroica fatica e dona loro forza, bontà e salute. Sii accanto a coloro che notte e giorno assistono i malati e ai sacerdoti che, con sollecitudine pastorale e impegno evangelico, cercano di aiutare e sostenere tutti. Vergine Santa, illumina le menti degli uomini e delle donne di scienza, perché trovino giuste soluzioni per vincere questo virus. Assisti i Responsabili delle Nazioni, perché operino con saggezza, sollecitudine e generosità, soccorrendo quanti mancano del necessario per vivere, programmando soluzioni sociali ed economiche con lungimiranza e con spirito di solidarietà. Maria Santissima, tocca le coscienze perché le ingenti somme usate per accrescere e perfezionare gli armamenti siano invece destinate a promuovere adeguati studi per prevenire simili catastrofi in futuro. Madre amatissima, fa’ crescere nel mondo il senso di appartenenza ad un’unica grande famiglia, nella consapevolezza del legame che tutti unisce, perché con spirito fraterno e solidale veniamo in aiuto alle tante povertà e situazioni di miseria. Incoraggia la fermezza nella fede, la perseveranza nel servire, la costanza nel pregare. O Maria, Consolatrice degli afflitti, abbraccia tutti i tuoi figli tribolati e ottieni che Dio intervenga con la sua mano onnipotente a liberarci da questa terribile epidemia, cosicché la vita possa riprendere in serenità il suo corso normale. Ci affidiamo a Te, che risplendi sul nostro cammino come segno di salvezza e di speranza, o clemente, o pia, o dolce Vergine Maria. Amen.
La vocazioni di Maria Di solito si pensa che la vocazione, nella vita, sia una sola, ma l’esperienza ci insegna che nella vita di ogni credente sono molteplici le situazioni in cui il proprio “sì” deve essere ripetuto anche in circostanze diverse. È così per tutti! Per esempio nella vita degli sposi il “sì” pronunciato il giorno del matrimonio deve essere rinnovato quando si diventa genitori e nelle varie fasi della vita propria e dei figli, di fronte ad una realtà che ci interpella sempre nuovamente a stare in modo consapevole nella vita, vissuta come sequela del Signore. Anche Maria, credente modello, si è trovata ad affrontare diverse situazioni di vita che le hanno chiesto sempre nuovi “sì”. Ripercorriamo questo itinerario nella fede di Maria, per comprendere come, anche noi, siamo chiamati a mettere la nostra vita sotto la luce della fede e invocare l’intercessione materna di Maria perché ci aiuti a compiere questo discernimento e le scelte collegate. Ci faremo aiutare da un ciclo di icone scritte che si trovano nella cappella del seminario di Rimini. Esse sono state realizzate da un’equipe di iconografi presso il Carmelo di santa Maria della Vita a Sogliano. Le icone ci aiutano a penetrare il mistero dell’itinerario di fede di Maria collegato al mistero della vita di Gesù. Possiamo utilizzarlo per un percorso che caratterizza le varie settimane di questo mese di maggio. Concretamente proponiamo ogni settimana del mese di Maggio di contemplare un mistero della vocazione di Maria. Per ogni settimana abbiamo tradotto quel mistero in cinque passaggi che accompagnano la recita del rosario. - Prima settimana i misteri dell’annunciazione - Seconda settimana i misteri della visitazione - Terza settimana i misteri della natività di Gesù - Quarta settimana i misteri della crocifissione - Quinta settimana i misteri della pentecoste. Buon mese di maggio.
1. L’annunciazione del Signore Lc 1,26-38 26 Al sesto mese, l'angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, 27 a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. 28 Entrando da lei, disse: "Rallégrati, piena di grazia: il Signore è con te". 29 A queste parole ella fu molto turbata e si domandava che senso avesse un saluto come questo. 30 L'angelo le disse: "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. 31 Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù. 32 Sarà grande e verrà chiamato Figlio dell'Altissimo; il Signore Dio gli darà il trono di Davide suo padre 33 e regnerà per sempre sulla casa di Giacobbe e il suo regno non avrà fine". 34 Allora Maria disse all'angelo: "Come avverrà questo, poiché non conosco uomo?". 35 Le rispose l'angelo: "Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio. 36 Ed ecco, Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: 37 nulla è impossibile a Dio". 38 Allora Maria disse: "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola". E l'angelo si allontanò da lei. L’icona dell’annunciazione Questa icona rappresenta una scena abbastanza classica del Vangelo dell’Annunciazione. Maria, in ascolto della Parola di Dio, riceve la visita dell’angelo Gabriele. La posizione dei personaggi dell’icona ci dice il loro atteggiamento. L’angelo è tutto proteso nel dono dell’annuncio e portatore di una benedizione. Maria è tutta pronta all’accoglienza di quella Parola che si farà carne nel suo grembo. Dall’alto il Padre celeste, assiso sul trono della Gloria, invia lo Spirito Santo in forma corporea di colomba, che discende su Maria. Nell’icona è rappresentata la Parola già accolta. Infatti nel grembo di Maria già si può
intravvedere l’immagine del Figlio di Dio bambino. La fontana in basso, in mezzo all’icona, rappresenta Maria che, con la sua obbedienza e la sua disponibilità, diviene sergente zampillante di vita nuova. I misteri dell’annunciazione L’annunciazione ci racconta dell’irruzione di Dio nella vita di questa giovane donna di Nazaret e ci proietta in uno sguardo che parte dall’eternità, da una scelta misteriosa e nascosta compiuta da Dio su questa giovane donna scelta per diventare la Madre del Signore. Nella parole dell’angelo ci viene svelato ciò che Dio aveva preparato e che ora attende di compiersi. Nelle parole di Maria ci viene rivelato il mistero di una libertà che accoglie la proposta di Dio senza sentirsi violata, una libertà che si dona senza paura di essere usata. Con il fiat di Maria l’opera di Dio si compie e la creazione inizia il suo giorno ultimo. 1. “Rallegrati piena di grazia: il Signore è con te” Meditiamo il disegno di Dio che ha scelto Maria preservandola dal peccato originale e rendendola la “Piena di Grazia”. 2. Maria, turbata, si domandava che senso avesse un saluto come questo Meditiamo il turbamento di Maria che si domanda il senso delle cose, perché il cristiano è obbediente, ma desidera comprendere, perché senza la consapevolezza nessun atto d’amore può avere valore. 3. "Non temere, Maria, perché hai trovato grazia presso Dio. Ed ecco, concepirai un figlio, lo darai alla luce e lo chiamerai Gesù”. Ecco l’annuncio che le arriva direttamente dalla voce di Dio portata da Gabriele. Tu hai trovato grazie. Tu sarai madre di un discendente di Davide. Tu lo chiamerai Gesù (Dio salva). 4. “Come avverrà questo?” “Lo Spirito Santo scenderà su di te e la potenza dell'Altissimo ti coprirà con la sua ombra. Perciò colui che nascerà sarà santo e sarà chiamato Figlio di Dio”. Dio rivela a Maria l’invio del suo Spirito perché porti vita al suo grembo verginale. Da lei nascerà il Figlio di Dio. Quale abisso di mistero in questa rivelazione… 5. "Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola" Ecco il primo “sì” di Maria. Detto nel timore, ma pienamente consapevole, pronta ad accogliere come serva del Signore, umile e obbediente, il dono dello Spirito e diventare Madre del Signore. Viviamo con Maria il suo sì.
2. La visitazione ad Elisabetta 39 In quei giorni Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 40 Entrata nella casa di Zaccaria, salutò Elisabetta. 41 Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo . Elisabetta fu colmata di Spirito Santo 42 ed esclamò a gran voce: "Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? 44 Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo . 45 E beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto". 46 Allora Maria disse: "L'anima mia magnifica il Signore 47 e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, 48 perché ha guardato l'umiltà della sua serva. D'ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata. 49 Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente e Santo è il suo nome; 50 di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che lo temono. 51 Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore; 52 ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; 53 ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato i ricchi a mani vuote. 54 Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia, 55 come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza, per sempre". 56 Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. L’icona della visitazione L’icona della Visitazione pone al centro la scena dell’abbraccio tra le due donne: Maria ed Elisabetta. Elisabetta accoglie in un ampio abbraccio la giovane cugina portatrice della presenza del Signore e, ripiena dello Spirito Santo, le annuncia che è benedetta tra tutte le donne. Dall’alto l’angelo interviene per ispirare ad Elisabetta le parole profetiche che
saranno utili a Maria per meglio comprendere la volontà del Signore che si è lei rivelata in modo così improvviso. Alle spalle di Elisabetta il marito Zaccaria, muto per la sua incredulità, accoglie Maria e si prepara a pronunciare quella grande benedizione che scaturirà dalle sue labbra alla nascita di Giovanni Battista. I misteri della visitazione Maria si mette in viaggio perché l’angelo le ha dato un segno per credere che nulla sia impossibile a Dio: il segno è Elisabetta. Maria si mette in viaggio per vedere il segno, come i pastori, la notte di Natale, si metteranno in viaggio per vedere il segno del bimbo avvolto in fasce nella mangiatoia. Maria ha bisogno di quel segno. L’incontro tra le due donne è ricchissimo e anche Elisabetta viene riempita di Spirito e svolge nei confronti di Maria il ruolo di profetessa: ad alta voce proclama la beatitudine di Maria che si estende per tutte le generazioni ed aiuta Maria a comprendere il mistero che si compie in lei: lei sarà la Madre del Signore. Anche Maria, ripiena dello Spirito Santo fin dal giorno dell’annunciazione, esplode nel suo canto di lode e di ringraziamento a Dio perché ha fatto in lei cose grande e il suo nome è santo. Il secondo “sì” di Maria è molto più ricco del primo e si deve collegare al primo perché diviene un grazie. 1. Elisabetta, tua parente, nella sua vecchiaia ha concepito anch'essa un figlio e questo è il sesto mese per lei, che era detta sterile: nulla è impossibile a Dio. Contempliamo i segni che Dio ci dona per credere insieme con Maria e tutti i santi che nulla è impossibile a Lui. 2. “Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! 43 A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me?” Meditiamo la benedizione di Elisabetta su Maria e la sua forza profetica nel riconoscere in lei la madre del Signore. 3. “Beata colei che ha creduto nell'adempimento di ciò che il Signore le ha detto" Beata sei Maria per la tua fede. Perché hai creduto nella Parola del Signore per te. Meditiamo la fede di Maria che crede nella parola del Signore e la accoglie. 4. "L'anima mia magnifica il Signore e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore” È il “sì” di Maria detto nella gioia della scoperta del dono che il Signore le ha fatto; un dono che ha scoperto grazie alla mediazione di Elisabetta. 5. Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua. Meditiamo lo stare di Maria in quella casa benedetta dal Signore, con uno uomo e una donna giusti e santi che la aiutano a crescere nella conoscenza del modo di agire di Dio. Lì Maria assiste anche alla nascita di Giovanni e può ascoltare anche la parola di Zaccaria quando la sua lingua si scioglie.
3. La nascita di Gesù 1 In quei giorni un decreto di Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. 2 Questo primo censimento fu fatto quando Quirinio era governatore della Siria. 3 Tutti andavano a farsi censire, ciascuno nella propria città. 4 Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5 Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. 6 Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio. 8 C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. Essi furono presi da grande timore, 10 ma l'angelo disse loro: "Non temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarà di tutto il popolo: 11 oggi, nella città di Davide, è nato per voi un Salvatore, che è Cristo Signore. 12 Questo per voi il segno: troverete un bambino avvolto in fasce, adagiato in una mangiatoia". 13 E subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14 "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama". L’icona della natività L’icona della Natività di Gesù è una scena molto complessa, che raccoglie al suo interno diverse narrazioni prese dai vangeli di Matteo e di Luca. Al centro della scena c’è la Vergine Madre che è distesa su un manto rosso, perché Lei è dimora santa di Dio. Diversamente da quanto riporta la tradizione orientale, Maria abbraccia il Figlio neonato che però è avvolto in fasce come un cadavere e giace non in una mangiatoia, ma in un sepolcro. Per la tradizione dell’Oriente cristiano il momento della nascita,
l’assunzione dell’umanità da parte del verbo di Dio è rappresentato con l’assunzione della mortalità Il Dio immortale, facendosi carne, assume su di sé la debolezza dell’uomo che è rappresentata dalla sua mortalità. In basso a destra nell’icona, le donne che lavano il bambino Gesù appena nato, a testimonianza che la sua è stata una vera nascita. A sinistra in basso san Giuseppe con due pastori che appare dubbioso e incapace di comprendere tutto quanto sta accadendo. Sopra san Giuseppe i Magi che si presentano alla tomba ricchi dei doni e guidati dagli angeli. Dalla parte opposta, in alto, la presenza dei pastori, invitati dagli angeli a recarsi a Betlemme per vedere il segno del bimbo avvolto in fasce. In alto dal cielo eterno scende la luce della stella che illumina colui che è la luce vera, quella che illumina ogni uomo. I misteri della nascita di Gesù Forse Maria si sarebbe attesa qualche “tutela” da parte di Dio, visto che le aveva domandato di generare al mondo suo Figlio; invece le cose sembrano andare tutte per il verso sbagliato: il censimento, l’indisponibilità di un luogo adeguato per la nascita di un bimbo… Maria accoglie questa situazione con disponibilità Anche qui, nel momento in cui partorisce il suo bambino, in quelle condizioni di precarietà, Maria pronuncia il suo “sì” ha fiducia di Dio, prende tra le braccia quel bambino che riconosce come un dono anche per lei stessa. 1. Cesare Augusto ordinò che si facesse il censimento di tutta la terra. C’è una storia più grande di noi che influisce sulle nostre piccole storie. Eppure tutto diventa strumento per Dio per svolgere il suo progetto di bene per il mondo. 2. Anche Giuseppe, dalla Galilea, dalla città di Nàzaret, salì in Giudea alla città di Davide chiamata Betlemme: egli apparteneva infatti alla casa e alla famiglia di Davide. 5 Doveva farsi censire insieme a Maria, sua sposa, che era incinta. A causa del censimento, Maria e Giuseppe si devono mettere in viaggio per andare a Betlemme, la città di origine di Giuseppe. Un viaggio è sempre un’incognita, soprattutto nelle condizioni di Maria. 3. Mentre si trovavano in quel luogo, si compirono per lei i giorni del parto. 7 Diede alla luce il suo figlio primogenito, lo avvolse in fasce e lo pose in una mangiatoia, perché per loro non c'era posto nell'alloggio A Betlemme nasce Gesù. Entra in un mondo in cui non c’è posto. Viene deposto nella mangiatoia degli animali. Il Figlio di Dio, fin dai primi istanti di vita sulla terra, assume la povertà come condizione della sua umanità. 4. C'erano in quella regione alcuni pastori che, pernottando all'aperto, vegliavano tutta la notte facendo la guardia al loro gregge. 9 Un angelo del Signore si presentò a loro e la gloria del Signore li avvolse di luce. I pastori, uomini che vivevano ai margini della società, nelle periferie esistenziali del tempo, ma che stavano vegliando, mentre tutti gli altri dormivano, vengono coinvolti nell’annuncio della nascita di Gesù e saranno destinatari di questo annuncio. 5. subito apparve con l'angelo una moltitudine dell'esercito celeste, che lodava Dio e diceva: 14 "Gloria a Dio nel più alto dei cieli e sulla terra pace agli uomini, che egli ama". Il canto degli angeli mette in comunicazione ciò che accade sulla terra con ciò che si vive nel cielo. Il canto degli angeli ci aiuta a comprendere come dovremmo accogliere quella nascita.
4. La crocifissione di Gesù 25 Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 27 Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. 28 Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai tutto era compiuto, affinché si compisse la Scrittura, disse: "Ho sete". 29 Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero perciò una spugna, imbevuta di aceto, in cima a una canna e gliela accostarono alla bocca. 30 Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito. (…) 33 Venuti però da Gesù, vedendo che era già morto, non gli spezzarono le gambe, 34 ma uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. 35 Chi ha visto ne dà testimonianza e la sua testimonianza è vera; egli sa che dice il vero, perché anche voi crediate. 36 Questo infatti avvenne perché si compisse la Scrittura: Non gli sarà spezzato alcun osso. 37 E un altro passo della Scrittura dice ancora: Volgeranno lo sguardo a colui che hanno trafitto. (Gv 19,25-30.33-37) 51 Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, 52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. 53 Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. 54 Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!".(Mt 27,51-54) L’icona della Crocifissione
Anche l’icona della Crocifissione è una scena complessa che raccoglie i dati riportati dai vangeli di Giovanni e di Matteo. Sullo sfondo dell’icona le mura della città di Gerusalemme. In primo piano il Signore crocifisso che è rappresentato già orto e dal cui fianco, dopo il colpo della lancia, scaturiscono sangue ed acqua. Presso la croce a sinistra il discepolo amato e la Madre di Gesù; accanto a lei un’altra delle donne alla sequela di Gesù. Ancora più a sinistra l’icona rappresenta la risurrezione dei morti che, come racconta il vangelo di Matteo, in seguito al terremoto verificatosi con la morte di Gesù escono dalle loro tombe. A destra della core di Gesù i soldati. Il primo è Longino che, secondo la tradizione orientale, è il Centurione che ha riconosciuto in Gesù il Figlio di Dio. All’estrema destra i soldati che si dividono le vesti di Gesù. In secondo piano i due che sono stati crocifissi con Gesù. Quello alla sinistra è morto e si è affidato alla Parola di Gesù, mentre il secondo, a destra, è contorto e rifiuta la croce ribellandosi alla sua sorte. I misteri della Crocifissione È l’evangelista Giovanni che ci racconta di questa presenza di Maria sotto la croce e del nuovo “sì’” che è chiamata a pronunciare proprio qualche minuto prima della morte di suo Figlio. Sotto la Croce, su invito diretto del Signore, Maria è chiamata e diventare nuovamente madre, accogliendo e facendosi accogliere dal discepolo amato. Anche in questa sottolineatura c’è una dimensione nuova della maternità che Maria è chiamata a vivere pronunciando il suo “sì” una maternità che si gioca nella reciprocità con un discepolo del Figlio. Anche questa maternità, come altre, è segnata dalla presenza dello Spirito, del sangue e dell’acqua. 1. Stavano presso la croce di Gesù sua madre, la sorella di sua madre, Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala. 26 Gesù allora, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: "Donna, ecco tuo figlio!". 27 Poi disse al discepolo: "Ecco tua madre!". E da quell'ora il discepolo l'accolse con sé. Meditiamo la nuova maternità che Maria è chiamata a vivere su invito di Gesù. In questa maternità, tutti noi siamo accolti insieme al discepolo amato. 2. Dopo aver preso l'aceto, Gesù disse: "È compiuto!". E, chinato il capo, consegnò lo spirito. Gesù ha compiuto il suo cammino con il dono di sé stesso. La morte di Gesù, per Giovanni, coincide con il momento in cui Egli effonde lo spirito su questa coppia (madre/figlio) che lui stesso ha voluto costituire. 3. uno dei soldati con una lancia gli colpì il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua. Dal fianco squarciato di Cristo si effondono sull’umanità, rappresentata dalla Madre e dal discepolo amato, i liquidi di una nuova nascita. I padre hanno sempre visto nel sangue e nell’acqua i segni dei sacramenti del battesimo e dell’eucaristia. 4. Ed ecco, il velo del tempio si squarciò in due, da cima a fondo, la terra tremò, le rocce si spezzarono, 52 i sepolcri si aprirono e molti corpi di santi, che erano morti, risuscitarono. 53 Uscendo dai sepolcri, dopo la sua risurrezione, entrarono nella città santa e apparvero a molti. Per l’evangelista Matteo la morte di Gesù segna l’inizio del tempo nuovo e della risurrezione di coloro che attendevano la sconfitta della morte. Meditiamo questa morte come una nuova nascita.
5. Il centurione, e quelli che con lui facevano la guardia a Gesù, alla vista del terremoto e di quello che succedeva, furono presi da grande timore e dicevano: "Davvero costui era Figlio di Dio!". La fede del Centurione che sa riconoscere nell’uomo crocifisso il Figlio di Dio è il frutto più grande della morte di Gesù e l’inizio di un’umanità che sarà rinnovata dalla morte e risurrezione del Signore.
5. La Pentecoste 1 Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. 2 Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, 4 e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. 5 Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che è sotto il cielo. 6 A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. 7 Erano stupiti e, fuori di sé per la meraviglia, dicevano: "Tutti costoro che parlano non sono forse Galilei? 8 E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? 9 Siamo Parti, Medi, Elamiti, abitanti della Mesopotamia, della Giudea e della Cappadòcia, del Ponto e dell'Asia, 10 della Frìgia e della Panfìlia, dell'Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirene, Romani qui residenti, 11 Giudei e prosèliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". 12 Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: "Che cosa significa questo?". 13 Altri invece li deridevano e dicevano: "Si sono ubriacati di vino dolce". L’icona della Pentecoste Nell’icona delle Pentecoste troviamo la comunità dei discepoli con al centro Maria nel ruolo di colei che presiede. A destra e a sinistra di Maria i santi Pietro e Paolo. La tradizione inserisce Paolo tra gli apostoli come partecipe del servizio della missione. In basso al centro la personificazione del cosmo destinatario dell’annuncio evangelico degli apostoli. La città di Gerusalemme che li circonda sarà immediatamente partecipe di ciò che avviene nella Pentecoste.
I misteri della Pentecoste La Pentecoste è l’ultimo dei grandi “sì” che Maria è chiamata a pronunciare. Nella pentecoste, ancora per l’azione dello Spirito Santo, Maria diviene Madre della Chiesa che diviene sacramento di Cristo e inizia la sua missione nel mondo. Il dono dello Spirito trasforma quel gruppo di discepoli nei testimoni accreditati della risurrezione perché oltre aver visto il Signore risorto, vivono in loro stesi la potenza rinnovatrice dello Spirito di Dio. Maria in questo passaggio diviene l’accompagnatrice e la Madre che introduce la Chiesa intera nell’esperienza della maternità per opera dello Spirito di Dio. 1. Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Meditiamo questa comunità di uomini e donne riuniti insieme nel giorno in cui gli Ebrei vivevano la festa per il dono della Legge sul Sinai. Sono una comunità di fratelli e sorelle che vivono insieme. 2. Venne all'improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempì tutta la casa dove stavano. 3 Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro Vento e fuoco caratterizzando la presenza di Dio come centinaia di anni prima sul monte Sinai. Ma compiendo le parole dei profeti, la presenza di Dio non allontana; ora si posa su ogni uomo credente. 3. tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi. Lo Spirito viene donato in abbondanza: tutti ne sono colmati. Il primo segno che si realizza è quello di ricostituire quell’unità nella parola che si era infranta per il peccato della torre di Babele. 4. A quel rumore, la folla si radunò e rimase turbata, perché ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Dal luogo dove si trovavano ciò che accade è partecipato da chi abita in Gerusalemme. Quello che accade può essere compreso da ogni lingua perché tutti sono destinatari di questa novità di Dio. 5. li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dio". 12 Tutti erano stupefatti e perplessi, e si chiedevano l'un l'altro: "Che cosa significa questo?". Le grandi opere di Dio vengono narrate e a tutti e la domanda interpella su come ognuno è chiamato a rispondere a quanto sta accadendo.
Litanie bibliche Signore, pietà Signore, pietà Cristo, pietà Cristo, pietà Signore, pietà Signore, pietà Santa Maria prega per noi Santa Madre di Dio prega per noi Santa Vergine delle vergini prega per noi Novella Eva prega per noi Madre dei viventi prega per noi Stirpe di Abramo prega per noi Erede della promessa prega per noi Germoglio di Iesse prega per noi Figlia di Sion prega per noi Terra vergine prega per noi Scala di Giacobbe prega per noi Roveto ardente prega per noi Tabernacolo dell'Altissimo prega per noi Arca dell'Alleanza prega per noi Sede della Sapienza prega per noi Città di Dio prega per noi Porta orientale prega per noi Fonte di acqua viva prega per noi Aurora della salvezza prega per noi Gioia di Israele prega per noi Gloria di Gerusalemme prega per noi Onore del nostro popolo prega per noi Vergine di Nazaret prega per noi Vergine piena di grazia prega per noi Vergine adombrata dallo Spirito prega per noi Vergine partoriente prega per noi Serva del Signore prega per noi Serva della Parola prega per noi Serva umile e povera prega per noi Sposa di Giuseppe prega per noi Benedetta fra le donne prega per noi Madre di Gesù prega per noi Madre dell’Emmanuele prega per noi Madre del Figlio di Davide prega per noi Madre del Signore prega per noi Madre dei discepoli prega per noi Madre sollecita nella Visitazione prega per noi Madre gioiosa a Betlemme prega per noi Madre offerente al Tempio prega per noi Madre esule in Egitto prega per noi Madre trepida a Gerusalemme prega per noi Madre provvida a Cana prega per noi Madre forte al Calvario prega per noi Madre orante nel Cenacolo prega per noi Donna della nuova Alleanza prega per noi Donna vestita di sole prega per noi Donna coronata di stelle prega per noi
Regina alla destra del Re prega per noi Beata perché hai creduto noi ti lodiamo Beata perché hai custodito la Parola noi ti benediciamo Beata perché hai fatto la volontà del Padre noi ti glorifichiamo Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, perdonaci, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, esaudiscici, o Signore Agnello di Dio, che togli i peccati del mondo, abbi pietà di noi. G Prega per noi, santa Madre di Dio. T E saremo degni delle promesse di Cristo. G Preghiamo. O Dio, Padre buono, che in Maria, primogenita della redenzione, ci hai dato una madre d’immensa tenerezza, per la fiduciosa preghiera che ti abbiamo innalzato con la recita del santo Rosario, apri i nostri cuori alla gioia dello Spirito, e fa’ che a imitazione della Vergine impariamo a magnificarti per l’opera stupenda compiuta nel Cristo tuo Figlio. Egli vive e regna nei secoli dei secoli. T Amen. Oppure: G Dio di eterna gloria, che nel sole di giustizia, Cristo tuo figlio, sorto dalla Vergine Madre, hai introdotto nel mondo la vera gioia, per la preghiera del santo Rosario liberaci dal peso del peccato che rattrista ed estingue il tuo Spirito, e accoglici alla mensa del tuo regno per saziarci del pane che ha in sé ogni dolcezza. Per Cristo nostro Signore. T Amen.
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