CLASSE 2 Anno scolastico 2016-2017 - PROGETTO SVOLTO IN COLLABORAZIONE CON LA TIROCINANTE DENISE MANFREDI - IC del Vergante
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CLASSE 2^ Anno scolastico 2016-2017 PROGETTO SVOLTO IN COLLABORAZIONE CON LA TIROCINANTE DENISE MANFREDI
QUALI APPRENDIMENTI FORMALI VENGONO RAGGIUNTI IN NATURA, APPLICANDO UNA MODALITÀ DI EDUCAZIONE ALL’APERTO? INTRODUZIONE ( a cura di Denise Manfredi) Il progetto didattico che ho realizzato ha contribuito allo svolgimento dello studio di ricerca di tesi che sto svolgendo come insegnante in formazione, percorso che indaga quali siano gli apprendimenti formali che vengono raggiunti alla scuola primaria, applicando una modalità di educazione all’aperto. Sulla base delle numerose osservazioni che ho svolto in classe, ho scelto quali potessero essere i traguardi di competenza e gli obiettivi di apprendimento raggiungibili tramite un’educazione all’aperto, scegliendo tra quelli presentati nelle Indicazioni Nazionali e percorrendo tutte le discipline. Rispetto alle otto competenze chiave illustrate nelle Indicazioni Nazionali ho constatato come tutte queste possano essere attraversate seguendo un progetto fondato sulla territorialità, sulla conoscenza del reale e su quelle che sono le preconoscenze degli allievi. Sulla base di ciò ho pensato ad un percorso che potesse affinare lo sguardo e i sensi tutti, proponendo ai bambini di essere degli “esploratori della natura”, attenti, curiosi e consapevoli di ciò che si sta facendo. Con la classe abbiamo effettuato diverse esplorazioni, prima in aula e poi nel bosco vicino alla scuola. Perché il bosco? Si tratta di apprendere dalla natura, tramite l’esperienza e il contatto diretto. Il bosco che è selvatico, ricco e mutevole risponde a molti dei bisogni dei bambini e li incoraggia a imparare l’uno dall’altro, a collaborare, a cercare nuove soluzioni, a sperimentare i propri limiti, per costruire fiducia in se stessi e autonomia. Ho scelto il bosco come luogo naturale di apprendimento perché questo è un ambiente particolarmente speciale per l’autoapprendimento dei bambini. Questo loro lo sanno molto bene, infatti sono sempre indaffarati: corrono, si arrampicano, saltano fossi e pozzanghere, stanno in equilibrio sui tronchi, ascoltano la risata del picchio verde e il frullare delle foglie del pioppo, […]. Ma soprattutto i bambini giocano con i materiali naturali, inventano dal nulla, sperimentano, provano e riprovano, una due, cento mille volte. Non si tratta di apprendere nella natura ma dalla natura, tramite l’esperienza e il contatto diretto. 1 Inoltre, il contatto con gli elementi naturali, le relazioni con gli esseri viventi, le sensazioni di felicità sono importanti per sviluppare quelle abilità indispensabili alla responsabilità della vita adulta e una maggiore sensibilità nell’affrontare i problemi ambientali. 2 Ciò che ho potuto vivere durante le uscite con la classe è proprio questo: aiuto reciproco, gioia e libertà, grande attenzione a ciò che ci circonda, voglia di imparare e anche di dimostrare cosa si sa fare nel bosco (quali piante si conoscono, spiegare agli amici di chi siano quelle impronte sul terreno, …). FASI 1 Schenetti M., Rossini B., Salvaterra I. (2015). La scuola nel bosco: Pedagogia, didattica e natura. Edizioni Centro Studi Erickson, p. 15. 2 Michela Schenetti, Irene Salvaretta, Benedetta Rossini, La scuola nel bosco. Pedagogia, didattica e natura, Erickson, Trento 2015, p. 137.
Il percorso didattico realizzato ha previsto diverse tappe che si sono definite in corso d’opera, basandosi sull’osservazione, sulle competenze e necessità dei bambini. Tutte le fasi presentano alcune connotazioni in comune. Prime tra tutte il legame con la natura, ma anche l’orientamento al fare più che al sapere e la propensione all’esperienza diretta del mondo, promuovendo quindi un apprendimento attivo. MISURAZIONE Un esempio di ciò sono le attività che abbiamo svolto lavorando sulla misurazione. Partendo da una discussione nel grande gruppo, in cui sono emerse le loro pre-conoscenze rispetto a tale tematica, abbiamo poi proposto ai bambini, divisi in piccoli gruppi, di misurare oggetti e percorsi indicati. Trovandoci nel bosco gli alunni non disponevano di strumenti convenzionali di misurazione e così si sono attrezzati per trovare oggetti naturali con cui effettuare le misurazioni. Dopo svariate prove, errori, conflitti cognitivi e grazie al confronto con i compagni, i singoli gruppi hanno esposto ai compagni le modalità di misurazione e i risultati ottenuti. È’ stato affascinante osservare come i bambini fossero giunti alla comprensione che per ottenere una misurazione è necessario prendere un’unità di misura fissa (come un bastoncino) e trovare quante volte questa si ripete in un determinato spazio. Promuovendo processi di risoluzione dei problemi attraverso la libera ricerca si accoglie ciò che evidenzia un antico proverbio cinese: Se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco.
CORNICETTA NEL BOSCO Attività “cornicette nel bosco”: dopo aver costruito una cornice in cartoncino, i bambini hanno scelto, nel bosco, uno spazio in cui posizionare la propria, fermandosi un pò ad osservare cosa accadeva al suo interno.
Successivamente gli alunni hanno espresso iconograficamente ed attraverso la stesura di un racconto quanto visto e percepito all’interno della cornicetta; terminato il testo, chi aveva piacere ha potuto condividere la propria narrazione con i compagni. Attraverso questa tappa è stato possibile attraversare i diversi ambiti disciplinari, come italiano, arte e immagine, geografia, scienze, tecnologia ed educazione fisica. Ciò che accade all’aperto, nel verde, è per sua natura fortemente interdisciplinare: l’ambiente pone domande che non sono separabili disciplinarmente, ma che si offrono a quanti vogliono esplorarle nella complessità che caratterizza ogni apprendimento. 3 ROTOLO DOCUMENTATIVO Tale particolare trasversalità si può vedere rappresentata molto bene nel “rotolo documentativo” realizzato alla fine del percorso educativo, dove gli allievi hanno disposto in ordine cronologico tutte le esplorazioni svolte e i lavori ad esse correlati. 3 Guerra M. (2015). Fuori. Suggestioni nell'incontro tra educazione e natura (Vol. 2). Franco Angeli, p.55.
METODOLOGIE DIDATTICHE Durante l’intero percorso sono state utilizzate diverse metodologie didattiche, lavorando in piccolo gruppo, effettuando momenti di esplorazione e discussione collettiva per riflettere sulle scoperte effettuate, svolgendo attività a coppie e anche riservando opportunità di lavoro individuale. Grazie alla varietà di strategie proposte, sono stati raggiunti tutti i bambini. Grande rilevanza è stata data alla riflessione ed alla revisione metacognitiva, in quanto abbiamo ritenuto necessario fermarsi e riflettere sulle conoscenze, verbalizzare a voce alta su come si è arrivati ad un dato risultato, considerare i propri stili cognitivi, ovvero le diversità individuali e capire che cosa non ha funzionato. 4 4 Andrich, S., Miato, L., & Polito, M. (2001). Il superamento della lezione frontale: apprendimento cooperativo e le risorse del gruppo classe., p. 15.
VALUTAZIONE Durante il percorso sono stati utilizzati diversi strumenti di valutazione, in modo da valutare sia in itinere, che a percorso concluso; abbiamo dato importanza alle parole dei bambini, lasciando loro lo spazio per un’autovalutazione del percorso fatto. Per quanto riguarda le valutazioni in itinere abbiamo scelto la modalità della discussione in grande gruppo, effettuata al termine delle attività svolte. Inoltre sono stati utili anche i testi svolti dai bambini al termine di alcune attività, come quella della cornicetta nel bosco. Dopo aver vissuto l’esperienza nel bosco con la propria cornicetta, ciascun bambino ha raccontato quanto visto, sentito e percepito nella cornicetta durante l’attività; ciascun bambino, ha realizzato un testo coerente con l’attività svolta, seguendo la traccia data, ognuno secondo le proprie capacità e personalità. Lo svolgimento del testo è stato un momento molto importante anche per la riflessione grammaticale, poiché i bambini, spontaneamente, hanno interrogato noi insegnanti per risolvere i loro dubbi nell’ortografia. Come valutazione finale del percorso è stato realizzato il rotolo documentativo, un grande cartellone/linea del tempo sul quale ripercorrere i vari momenti del percorso, attraverso diversi linguaggi (iconico, digitale, scritto). Tutti i bambini hanno collaborato per diversi giorni alla realizzazione del rotolo, sia con momenti di lavoro in piccolo gruppo che tutti insieme. Sul finire del percorso, come strumento di autovalutazione per gli alunni, è stato proposto un questionario con alcune domande rivolte proprio a loro: gli esploratori della natura! Tutti gli alunni hanno preso sul serio il compito, rispondendo in autonomia a ogni quesito. Ecco le domande proposte ai bambini 1) Ripensa alle esplorazioni fatte insieme, secondo te sono state interessanti? Perché? 2) Qual è stata la cosa che più ti è piaciuta fare? Perché? 3) Qual è stata la cosa che ti è sembrata più difficile? Perché? 4) Secondo te hai collaborato con i tuoi compagni e hai rispettato il tuo turno di parola? 5) Secondo te cosa hai imparato durante le esplorazioni? 6) L’anno prossimo andrò in un’altra scuola; quali consigli mi daresti per fare ancora gli esploratori della natura? 7) C’è qualcosa che vuoi dirmi che non ti ho ancora chiesto? Ogni domanda è stata letta insieme ed è stato lasciato il tempo di rispondere, prima di passare a quella successiva.
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