Progetto scolastico-sanitario-agricolo per il villaggio di Antananarivo Madagascar - SARODROA AMPAHIMANGA - ARIVONIMAMO
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Progetto scolastico-sanitario-agricolo per il villaggio di SARODROA AMPAHIMANGA – ARIVONIMAMO Antananarivo Madagascar. Ampahimanga Ambohimandroso Analavoka
Cenni storici Il significato del nome SARO (strada difficile da percorrere) - DROA (da due persone sole e priva di accesso), esprime da solo la difficoltà per raggiungere questa località. Il villaggio infatti si trova sulla catena del monte Ankaratra, la seconda, per altitudine e lunghezza, del sistema montuoso del Madagascar. Il suolo, di origine vulcanica è molto fertile, ma ancora mal sfruttato dalle 60 famiglie, in tutto 953 abitanti, residenti sul luogo. La società è primitiva (abitano in buche scavate nella terra) e quasi analfabeta; il centro più evoluto, con strutture sanitarie, scolastiche ed una caserma dei Carabinieri (Gendarmeria), si trova a sette ore di strada a piedi. Politicamente fa parte della Repubblica del Madagascar, con struttura basata sulla tradizionale autorità elargita ad un comitato locale, eletto dagli abitanti del villaggio e con la supervisione di persone nominate dal Governo (es.Delegato speciale) L’economia, come dice il nome del progetto, è a reddito zero; la gente si nutre di patate e di manioca a seconda della stagione; qualche volta riescono ad avere riso attraverso scambi di mercato. Qualche famiglia alleva pecore (una o due) di cui non sfruttano latte e lana, ma solo la carne o come scambio commerciale in caso di malattie o di feste. Chi alleva qualche gallina, non la mangia, ma la vende per acquistare generi di prima necessità: sale, petrolio o candele. La religione è cristiana, ma ancora mescolata a credenze molto forti nelle religioni degli antenati in genere monoteiste: Dio creatore che si manifesta all’uomo attraverso gli antenati, da qui il grande rispetto dei morti per i quali si è pronti a spendere tutto, per realizzare la festa del cambiamento del lenzuolo. Il nostro lavoro apostolico e sociale Da tre anni, noi Suore francescane, ci siamo impegnate, con visite sistematiche al villaggio, a migliorare il tenore di vita, attraverso la formazione delle donne, anche nel campo agricolo, insegnando a coltivare legumi per avere un minimo di supporto alle carenze alimentari. Abbiamo constatato che la mancanza di continuità nella scuola portava i bimbi a chiudersi nel loro villaggio e nelle tradizioni ancestrali, quindi mancanza di dinamismo, di creatività necessari per raggiungere un miglioramento della loro situazione sociale. Nessun membro del villaggio occupava posti importanti, come insegnanti- segretariati ecc., perchè analfabeti, quindi dipendevano sempre da persone estranee (di altre regioni). Questa è la più grande emarginazione a cui solo con l’istruzione e la scuola si può rimediare. Perchè la frequenza scolastica fosse possibile e conti nua, abbiamo messo in atto un programma nutrizionale, così attuato nel primo e secondo anno della nostra saltuaria presenza in loco:
i bimbi del progetto sono seguiti dal punto di vista della crescita; vengono pesati regolarmente sul posto da persone, che fanno un lavoro di volontariato, gratuito, che consideriamo come contributo locale al progetto. i genitori degli assistiti, vengono al Centro di Ampahimanga, una volta al mese, per ritirare riso latte e olio, ricevere corsi di puericultura per allevare ed educare i loro figli, e come nutrirli. Contemporaneamente cerchiamo di stimolare anche gli adulti a fare un piccolo passo nell’istruzione; cerchiamo di far nascere in loro il gusto del sapere per spronarli a fare studiare i loro figli; per esempio fino ad ora, molti mandano i figli, all’età di sette otto anni, come garzoni per una rimunerazione di 150.000 Fmg pari a 10 € annui. Alla missione, sono le Suore stesse ad insegnare il modo di preparare i generi alimentari, distribuirli e dare lezioni di puericultura. In un secondo tempo abbiamo ristrutturato i due piccoli ambienti scolastici rendendoli più accoglienti. La scuola è confessionale cattolica, dipende dal distretto (un territorio formato da 23 chiese), retto da un sacerdote, coadiuvato da laici; un ispettore che ha autorità su tutti i dipendenti; gli insegnanti sono pagati in natura dalla gente e sono costretti a fare altri lavori per vivere e far vivere le loro famiglie e come dicevo sopra sono stranieri, quindi più attenti al guadagno che all’interesse dei bimbi e dei loro genitori. Fin dall’inizio abbiamo cercato di dare una formazione più seria alle due insegna nti facendole partecipare a sessioni di pedagogia così da renderle più competenti e dando a noi il diritto di poter pretendere un impegno più serio nella preparazione e nell’insegnamento. I risultati? ? In due anni, anche grazie alla refezione scolastica, abbiamo avuto il primo risultato scolastico positivo all’esame statale di quinta elementare: 2 promossi su cinque che hanno sostenuto l’esame; i ragazzi sono aumentati di numero e all’entrata scolastica 2004-05 da 120 sono 344; gli insegnanti da 2 sono 4. ? Meno malattie e, a detta degli insegnanti e dei genitori, i bimbi, avendo meno fame, sono diventati più svegli, vivaci e vivi.
Cosa ci proponiamo? Continuare il programma nutrizione e controllo medico - istruzione –agricoltura. NUTRIZIONE E SALUTE. Combattere malattie come: Rachitismo- Scabbia - malattie polmonari- tubercolosi- malattie intestinali parassitarie- avitaminosi. Continuare la refezione scolastica per i ragazzi della scuola. Intensificare l’insegnamento di puericultura ed igiene alle donne e nelle classi anche con interventi di personale paramedico. Costruzione dell’acquedotto per avere al villaggio l’acqua potabile. ISTRUZIONE. Retribuire meglio gli insegnanti per evitare loro di cercare lavori extra, trascurando il loro primo dovere: l’educazione e la formazione degli alunni. AGRICULTURA ? Pensiamo di lavorare con i ragazzi attraverso il « Jardin scolaire » cioè iniziarli alla coltivazione di legumi che possono servire anche alla refezione, ma specialmente desideriamo dare loro il gusto di vedere cose nuove e di lavorare la terra. ? Contemporaneamente il programma è rivolto agli adulti, cioè ai genitori, sia con insegnamento agricolo dato sul posto, ma anche invitandoli al nostro centro (Ampahimanga) all’occasione delle sessioni che si tengono regolarmente nell’ambito del programma della Associazione « Reny Fanilo ».
Quello che pensiamo di realizzare con loro, nel tempo, e naturalmente con studio appropriato del terreno, è coltivare il grano e, servendoci del mulino delle «Reny Fanilo», fare farina e venderla, così ci sarebbe una entrata per le famiglie. Data la mia esperienza di contadina, per giunta montanara, sono convinta che dove c’è il grano (in loco hanno già fatto l’esperienza, ma la gente rimane attaccata alle tradizioni) si può coltivare anche granoturco, orzo, avena ,fagioli, soia e patate (loro conoscono solo quest’ultime) … Si possono fare rimboscamenti e frutteti… Se si realizza questo sogno per Sarodroa, si possono avere mucche da latte, pecore ed anche maiali… Ve la immaginate una famiglia così ben organizzata e nutrita ??! Mezzi di realizzazione del progetto agricolo. Abbiamo iscritto due giovani del posto, alla scuola agricola dei Gesuiti; una volta imparato i nuovi metodi di coltivazione potranno insegnare sia agli alunni, che agli adulti. Visto che in questo villaggio non si può che essere agricoltori, almeno per un futuro abbastanza lungo, vogliamo spingere i ragazzi allo studio. Noi suore siamo convinte che un agricoltore istruito, che può elaborare un progetto di lavoro, che sa fare i conti e che può difendersi in virtù della sua conoscenza, senza dipendere dagli altri, sia molto utile non solo alla sua famiglia, ma anche alla nazione , che si sta impegnando alla lotta contro la povertà. Vogliamo cambiare la situazione attuale: questa gente è là, praticamente analfabeta, ingannata da tutti e sfruttata da chi ha studiato. La terra è fertile,l’acqua abbondante, molto vasto il terreno demaniale, perciò il futuro c’è. Se riuscissimo anche solo a formare ai principi di onestà i futuri capi del villaggio, sarebbe già una grande conquista.
Che cosa ci serve? ? Finanziamento per costruire un “hangar (capannone) polivalente” dove i ragazzi possono mangiare comodi e al riparo del freddo, del vento e della pioggia. Ora sono sotto una tettoia coperta con erba secca…. Sono a 2000 mt. di altitudine. Nello stesso ambiente poi poter fare le riunioni dei genitori, spettacoli ecc... ? Attrezzi agricoli: vanghe, zappe, pale, badili, carriole. ? Batteria da cucina: pentoloni per cuocere il riso e i legumi per i 344 bimbi ? Vorremmo comprare anche le stoviglie, piatti, cucchiai, scodelle ecc. ? Dobbiamo cercare i soldi per comprare 11 tonnellate di riso all’anno.... ? Acquisto tubi per l’acquedotto della lunghezza di due Km.
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