Buone Prassi BES Bisogni Educativi Speciali - Itis "E. Mattei" - Urbino - ITIS Urbino
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Ufficio VI Ambito Pesaro e Urbino Dirigente Marcella Tinazzi BES Bisogni Educativi Speciali Buone Prassi Farinelli Maria Lorena Itis “E. Mattei” - Urbino
1. Sintesi normativa e prassi condivise (circa 50 minuti) Norme vigenti La necessaria riflessione imposta Le buone prassi del territorio: Accordo di Programma e Protocollo 2. Quadro di insieme dei Bes (circa 25 minuti) Le tre parti: chi sono i Bes Prassi operative: obblighi e scelte (chi fa cosa) Valutazione Pausa (circa 15/20 minuti) 3. Modulistica (circa 40 minuti) PDP (accenni Pei) Relazioni di presentazione Sospetto Des Spazio discussione (circa 20 minuti) COSA AFFRONTIAMO OGGI …
•Legge 517/1977 Disabilità •Legge 104/1992 •Legge 170/2010 •Linee Guida 2011 DES: Disturbi •Dir.Min. 27/12/2012 Evolutivi Specifici •C.M. n. 8 del 6/3/13 •Nota 22/11/2013 •Dir.Min. 27/12/2012 •C.M. n. 8 del 6/3/13 Svantaggio e disagio •Nota 22/11/2013 SINTESI NORMATIVA- BES
Collegialità: tutti sono coinvolti nella gestione del BES •Formazione,osservazione, eventuale rilevazione, condivisione, compartecipazione Individualizzazione e personalizzazione: i Bes hanno diritto ad un percorso individualizzato e personalizzato (non privilegiato), quindi Pei e Pdp Finalità: favorire il successo scolastico e garantire una formazione adeguata, una vera inclusione, ovvero LA NECESSARIA RIFLESSIONE
IL CONSIGLIO DI CLASSE è coinvolto interamente nel processo di apprendimento dello studente con bisogni educativi speciali. L’alunno con Bes non è Tutti devono l’alunno del docente di sostegno o del formarsi per referente Bes di Istituto osservare ed educare o del GLI LA COLLEGIALITA’
IL CONSIGLIO DI CLASSE • E’ l’organo che decide la strada giusta da percorrere in ordine agli aspetti didattico- educativi. • Lo fa seguendo la legge e le prassi condivise . LA COLLEGIALITA’
I DOCENTI HANNO UN’OCCASIONE: • Possono riconoscere una situazione di bisogno educativo speciale e segnalare alla famiglia affinchè si attivi per la certificazione (riflessione art.3 comma 3 L 170/10) •Adottare, anche in assenza di certificazione, adeguate misure e strategie inclusive (area dello svantaggio) (L 53/2003 e circ 8 del 6 marzo 2013) •Devono/possono elaborare un Piano inclusivo (Pei/Pdp) in condivisione e compartecipazione (famiglia) (L 170/10) •Adottarlo anche senza compartecipazione (avvisando) (L 53/2003 e circ. 8 del 6 marzo 2013 LA COLLEGIALITA’
LA FAMIGLIA HA UN’OCCASIONE OSSERVA E SI RENDE DISPONIBILE AD UN APPROFONDIMENTO informando la scuola su eventuali difficoltà riscontrate SI RIVOLGE ALLE STRUTTURE SANITARIE liberamente o portando le osservazione redatte dalla scuola Partecipa alle azioni della scuola e condivide il PDP LA COMPARTECIPAZIONE
PERSONALIZZAZIONE E INDIVIDUALIZZAZIONE
IN QUESTA PROVINCIA E solo in questa provincia marchigiana, è stato elaborato: Un Accordo di Programma che disciplina in modo univoco il percorso dello studente disabile all’interno delle istituzioni scolastiche, valido fino al 2020; Un Protocollo di Buone prassi per gli alunni con BES che regola e standardizza procedure e modulistiche , valido fino al 2020 Ieri, in questo stesso istituto, sono stati sperimentati, delle nuove modulistiche Pei. LE BUONE PRASSI
Le normative citate, ad esclusione della categoria delle disabilita’, ci dicono che le indicazioni che riguardano i dsa si estendono a tutti gli altri bes.. (circ. 8/3/2013) Allora parliamo di loro ESTENSIONE DELLA NORMA
DISABILITÀ DISTURBI EVOLUTIVI CERTIFICATE SPECIFICI Minorati vista • DSA • DL Minorati udito • ADHD Psicofisici • DOP Altro • Borderline cognitivo o FIL • Altro SVANTAGGIO •Socio-economico •Linguistico-culturale •Disagio comportamentale/relazionale •Gifted •Altro
Disturbi = di natura NEUROBIOLOGICA (permangono sempre come caratteristica personale) EVOLUTIVI = nelle diverse fasi dello sviluppo si presentano con una diversa espressività; SPECIFICI = interessano le abilità scolastiche - con FAMILIARITA’; - frequentemente in COMORBILITA’ con altri disturbi ; con il quoziente intellettivo (QI*) generale nella norma -- COSA SONO I DES
Il disturbo specifico dell’apprendimento è un disturbo di origine neurologica, in un contesto di funzionamento intellettivo adeguato all’età, che impedisce di rendere automatici i processi che stanno alla base della lettura, della scrittura e del calcolo richiedendo un impegno permanente. DEFINIAMO MEGLIO IL DSA
Disturbo della Lettura (DISLESSIA); Disturbo del Calcolo (DISCALCULIA); Disturbo dell’Espressione Scritta (DISORTOGRAFIA E DISGRAFIA); LE AREE INTERESSATE DAL DSA
VIA DELLA LETTURA IN ABILI LETTORI: LESSICALE Area di Broca Area occipitale Zona in cui si posteriore attiva il Zona per l’analisi programma visiva elementare, cioè neuromotorio per per il riconoscimento la produzione del del simbolo suono Area temporale superiore-Wernicke Zona in cui la forma visiva della Area temporo-occipitale inferiore parola viene Deposito della rappresentazione convertita in forma ortografica; zona per vedere le sonora lettere e rendere automatico il riconoscimento
VIA DELLA LETTURA IN SOGGETTI CON DISLESSIA: FONOLOGICA ??? Deposito della rappresentazione ortografica; zona per vedere le lettere e rendere automatico il riconoscimento
Automatismi inattivi
Non automatizza gli apprendimenti impliciti Si stanca facilmente Può leggere un brano correttamente e non cogliere il significato Può leggere molto lentamente (aumentando il rischio di non comprensione) Può leggere velocemente commettendo molti errori Può sembrare essersi corretto in un certo errore per poi ripeterlo nuovamente Può avere grosse difficoltà con le cifre (tabelline), la musica o qualsiasi cosa che necessiti di simboli da interpretare Non memorizza definitivamente date, i giorni della settimana, i mesi etc. Non riesce a prendere bene gli appunti perché fatica ad ascoltare e scrivere contemporaneamente Quando si distrae da ciò che sta leggendo o scrivendo ha grosse difficoltà a ritrovare il punto Sembra spesso distratto o disinteressato LE DIFFICOLTA’ DEL…..DSA
Ha il cognitivo nella norma quindi presenta integri i processi di problem solving, astrazione e generalizzazione Capace di autocompensazione del disturbo/i = il soggetto è capace di attuare strategie per bypassare AUTONOMAMENTE il suo problema Ha capacità di sintesi Ha una buona visione di insieme Può essere in grado di cogliere dettagli in un contesto organizzato Queste capacità le sviluppa se viene attuata una didattica personalizzata LE POTENZIALITA’ DEL DSA
ALCUNE SPECIFICHE SULLA MEMORIA
DISABILITA’ (L. 104/92) PEI per le Certificazione Asur/Servizi sociali Consiglio di Classe Disabilità DEVE DSA (L. 170/2010) elaborare PDP per i DSA Segnalazione/certificazione Strutture pubbliche e private accreditate ADHD -DISTURBI EVOLUTIVI BES SPECIFICI FIL e ALTRI DISTURBI Diagnosi clinica Strutture pubbliche o private Consiglio di classe SVANTAGGIO SOCIO-ECONOMICO LINGUISTICO- CULTURALE (anche temporaneo) Senza diagnosi – Con o DOVREBBE PDP senza altra relazione elaborare DISAGIO COMPORTAMENTALE RELAZIONALE (anche temporaneo) Con o senza relazione servizi sociali PRASSI OPERATIVE: OBBLIGHI E SCELTE
Alla scuola che la La famiglia Consegna la acquisisce al certificazione protocollo e ne consegna una copia al coordinatore Analizza La documentazione Il coordinatore in consiglio di classe Riferisce per la condivisione Quando? dell’analisi e per le Entro la prima osservazioni generali metà di ottobre, all’arrivo della La famiglia per certificazione Convoca integrare le informazioni in suo possesso (pdp) CHI - FA – COSA: CASO DSA
Generalmente entro fine ottobre, congruo termine di osservazione La parte generale del Il coordinatore Compilano in PDP (osservazione e Insieme ai docenti bozza didattica) curricolari (che per motivi diversi conoscono Consegnano La parte compilata e maggiormente il caso) (mod. telematica) la parte specifica non compilata del PDP Generalmente entro novembre Il consiglio di classe Approva e Il Pdp completo di tutte le sue parti firma CHI - FA – COSA: CASO DSA
Dopo l’approvazione (gener.entro la settimana successiva) Il coordinatore o il La Famiglia per la referente Bes convoca condivisione e firma Il genitore deve avere copia del Pdp firmato, facendone richiesta scritta. Si consegna copia conforme attestandone la consegna Se la famiglia non firma, la scuola ne acquisisce il rifiuto per iscritto e può procedere, comunque, alla personalizzazione,avvisando. Il pdp, firmato, è di fatto operativo e va attuato da tutti i docenti CHI - FA – COSA: CASO DSA
Possiamo definire il processo di valutazione come una ricerca di informazioni su tutte le componenti dell’educazione, guidata dalla necessità di assumere decisioni finalizzate a ben calibrare le ulteriori esperienze educative degli studenti e a promuovere conoscenze, competenze e atteggiamenti indicati nei curricoli. VALUTAZIONE
VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE
VALUTAZIONEDEL DISABILE
La valutazione avverrà in coerenza con tutte le modalità adottate nelle fasi del percorso di apprendimento effettuato (cfr PDP). Negli anni terminali di ciascun ciclo scolastico, in ragione degli adempimenti connessi agli esami di Stato, le certificazioni dovranno essere presentate entro il termine del 31 marzo (C.M. n.8 del 06/03/2013). Per l’esame conclusivo secondo ciclo Si allega al documento del 15 maggio, in modalità riservata una relazione di presentazione del candidato con DSA alla commissione d’esame. VALUTAZIONE DEL DSA
Non sono previste dalla normativa particolari modalità di verifica e valutazione degli alunni per i quali il team/consiglio di classe abbia deciso di stilare un PDP. Risulta evidente l’opportunità di aver definito gli obiettivi irrinunciabili ed essenziali di ogni materia, per poter valutare la congruenza del percorso dell’alunno con quello della classe e quindi la possibilità del passaggio alla classe successiva. Il punto di riferimento è sempre il PDP, se elaborato. Anche qui una relazione di presentazione VALUTAZIONE ALTRI BES
Se abbiamo un studente NAI (C.M. 24/2006 e CM 4233/2014) La valutazione è necessariamente personalizzata (anche senza la formulazione di un PDP) e sostenuta da interventi specifici per l'apprendimento della lingua italiana. La valutazione del 1°QUADRIMESTRE può - non essere espressa, in quanto l'alunno si trova nella fase della prima alfabetizzazione della lingua italiana; - essere espressa in base al personale percorso di apprendimento (metodologia CLIL) VALUTAZIONE BES (STRANIERI)
La valutazione del 2° QUADRIMESTRE deve essere formulata perché costituisce la base per il passaggio o meno alla classe successiva. In sede di esame La normativa d’esame non permette di differenziare le prove se non per gli studenti stranieri disabili. Si veda, altresì, la Nota 3/6/2014 n.3587. VALUTAZIONE BES (STRANIERI)
Per L’esame di maturità Si fa, in ogni caso riferimento, all’O.M. riguardante “Le modalità di svolgimento degli esami di Stato…” per l’anno scolastico di competenza. Quest’anno l’OM 252/2016 Art. 15, 22 e 23 VALUTAZIONE DEL DSA
Pausa (15 minuti circa) BES Bisogni Educativi Speciali Buone Prassi
BES Bisogni Educativi Speciali Buone Prassi • PDP • RELAZIONE DI PRESENTAZIONE ESAMI DI STATO • SOSPETTO DES ANALISI MODULISTICA
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