CIO Insights - Prepararsi per il maltempo Aggiornamento dei temi di investimento e delle previsioni dei mercati finanziari - DB Financial Advisors

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4° trimestre

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Prepararsi per il maltempo
Aggiornamento dei temi di investimento
e delle previsioni dei mercati finanziari
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Lettera agli investitori
1

Lettera agli               Prepararsi per il maltempo
investitori
                           In una situazione di incertezza economica prolungata, vi è il pericolo
                           di non vedere i rischi che ci aspettano. Le tensioni commerciali
                           tra USA e Cina infuriano ormai da oltre un anno, e altre tensioni di
                           natura geopolitica da molto più a lungo (la Brexit da oltre tre anni).
                           Ciononostante, sebbene abbiano sofferto brevi periodi di volatilità, i
 Christian Nolting
                           mercati non hanno vissuto periodi di depressione prolungati. In gran
   Global CIO              parte, ciò è dovuto ai continui sforzi delle banche centrali, con la Fed, la
                           BCE e la Bank of Japan che si sono mostrate pronte a intervenire a ogni
                           necessità. Di conseguenza, la crescita economica e i mercati finanziari
                           sono stati sostenuti, sebbene questi non siano gli obiettivi primari delle
                           banche centrali.

                           Nonostante il fatto che i tempi siano cambiati dall’inizio dell’anno, ribadiamo i nostri sei temi che
                           abbiamo presentato lo scorso gennaio.

                           01      Il nostro primo tema "Economia - Rallentamento della crescita" è già stato confermato dai
                                   fatti, con una crescita più lenta nella maggior parte delle principali aree del mondo e alcuni
                                   Paesi potenzialmente in fase di recessione. La questione chiave ora è vedere se il motore di
                                   crescita economica degli USA inizierà a perdere colpi, alla luce delle pressioni commerciali
                                   e di altra natura. Ma, come sosteniamo a pagina 4, una recessione, che sia negli USA o a
                                   livello globale, non rappresenta una minaccia imminente. A livello micro, un problema più
                                   immediato è rappresentato dalla possibilità che le sofferenze del settore manifatturiero si
                                   diffondano anche ai servizi, nel caso di un calo dei consumi.

                           02      “Mercati dei capitali - Attenzione alla volatilità”, il nostro secondo tema, continua a essere
                                   rilevante. Nel 2019 non abbiamo ancora avuto un periodo di volatilità dei mercati azionari
                                   grave come quello di fine 2018. Ma ciò rimane una possibilità. Ai sopra menzionati fattori di
                                   natura geopolitica e alle tensioni commerciali che hanno contribuito a questa situazione, si
                                   devono aggiungere i problemi tipici di fine ciclo, nonché la crescente consapevolezza che i
                                   mercati sono tutt'altro che pronti dopo il sostegno delle banche centrali. Va anche ricordato
                                   che l'indice VIX non è l'unica misura della volatilità. Gli altri mercati sono anch'essi soggetti a
                                   picchi di volatilità.

                           03      Il reddito fisso deve rimanere un punto centrale di attenzione. Il nostro terzo tema è quello
                                   del “Reddito fisso – il ritorno dei rendimenti statunitensi” e, mentre i rendimenti dei titoli di
                                   stato sono calati molto più del previsto, il sostegno da noi accordato all'inizio dell'anno alla
                                   possibilità di un approccio selettivo rimane valido. Nella continua caccia ai rendimenti, in un
                                   mondo sempre più dominato dal debito con rendimenti negativi, alcuni segmenti del reddito
                                   fisso (per esempio High Yield e le obbligazioni dei mercati emergenti nei mercati emergenti)
                                   restano interessanti.

                           04      La situazione attuale ha delle implicazioni anche relativamente al nostro quarto tema "Azioni
                                   - Flessioni degli utili". Gli utili effettivi delle aziende, e le aspettative di una loro crescita
                                   futura, sono in calo, sebbene a nostro parere quelle dei mercati finanziari riguardanti il quarto
                                   trimestre 2019 potrebbero comunque essere ancora troppo ottimistiche. Quindi, nonostante
                                   il continuo sostegno offerto dalle politiche delle banche centrali, crediamo che i titoli azionari
                                   potranno offrire solo guadagni alquanto modesti in un orizzonte temporale a 12 mesi: il
                                   ragionamento a sostegno dell'investimento in azioni secondo il quale "non c'è alternativa" è
                                   divenuto ormai piuttosto debole.

                           I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                           il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Lettera agli investitori
2

                           05      I problemi relativi ai cambi in un portafoglio globale sono spesso sottovalutati. La previsione,
                                   nel nostro quinto tema "Cambi e materie prime – dollaro USA e petrolio sotto i riflettori",
                                   secondo cui il dollaro USA non avrebbe fatto marcia indietro in misura consistente contro
                                   l'euro si è dimostrata generalmente corretta: ora, la cosa più importante è vedere fino
                                   a che punto le questioni legate al commercio creeranno problemi per il biglietto verde.
                                   Lo yen giapponese e il franco svizzero potrebbero risultare controvoglia i beneficiari di
                                   questa situazione. Per quanto riguarda il petrolio, gli eventi recenti ci ricordano che l’offerta
                                   ininterrotta di greggio non si può dare per scontata, anche se a lungo termine restiamo del
                                   parere che gli investitori si preoccuperanno soprattutto della debolezza della domanda.

                           06      Il nostro sesto tema "Investimenti a lungo termine - Transizione tecnologica" continua
                                   ad avere una forte rilevanza. La debolezza di certi titoli del settore tecnologico non deve
                                   farci perdere di vista il ruolo che questo settore ricopre in molti cambiamenti strutturali
                                   all'interno dell'economia globale. L'interesse degli investitori negli investimenti basati sui
                                   principi basati sui principi ESG, ovvero sui filtri di natura ambientale, sociale e di governance
                                   continua a crescere, come anche i cambiamenti strutturali nell’economia che favoriscono
                                   gli investimenti sostenibili. La spesa pubblica sta tornando al centro delle questioni di
                                   politica monetaria, e ciò influirà sull'altro tema strutturale che abbiamo aggiunto nel 2019, il
                                   miglioramento delle infrastrutture.

                           Cosa dovrebbero fare gli investitori? La risposta non può che essere questa: continuare a
                           riequilibrare il portafoglio e mettersi in guardia da eventi futuri. Non prevediamo una recessione
                           globale, ma è probabile che avremo una maggiore volatilità dei mercati, fattore di cui si deve tenere
                           conto per la costruzione del portafoglio. Con gli utili azionari in calo in un orizzonte temporale di 12
                           mesi, bisogna evitare qualunque posizione eccessiva in azioni e avere chiare in mente le preferenze
                           a livello geografico e di settore. Nell'ambito del reddito fisso, bisogna ricordare che i titoli di stato
                           non sono necessariamente "sicuri": tuttavia, possono presentarsi opportunità altrove, per esempio
                           nelle obbligazioni corporate di tipo investment grade o nei mercati emergenti. Occorre anche fare
                           attenzione ai cambi. Le revisioni riguardanti la gestione e la costruzione del portafoglio avranno
                           un'importanza chiave: quello attuale non è uno scenario in cui si può stare fermi.

                           Christian Nolting
                           Global CIO

                                Instant Insights

                                Temi per il 2019

                                oo Rallentamento della crescita economica, come previsto, ma
                                   nessuna recessione.
                                oo Fare attenzione alla volatilità, in quanto i rendimenti potrebbero
                                   rimanere bassi ancora a lungo e i guadagni sulle azioni potrebbero
                                   rallentare.
                                oo Continuare a riequilibrare i portafogli: concentrarsi sui temi a
                                   lungo termine.

                           I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                           il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Contenuti
3

Contenuti
Aggiornamento tema 1
Economia – Rallentamento della
crescita

p. 4

Aggiornamento tema 2
Mercati dei capitali – Attenzione
alla volatilità

p. 6

Aggiornamento tema 3
Reddito fisso – il ritorno dei rendi-
menti statunitensi

p. 8

Aggiornamento tema 4
Azioni – Flessioni degli utili

p. 11

Aggiornamento tema 5
Cambi e materie prime – Dollaro e
petrolio sotto i riflettori

p. 14

Aggiornamento tema 6
Investimenti a lungo termine –
Transizione tecnologica

p. 17

                                        Previsioni                          Glossario                           Disclaimer

                                        p. 20                               p. 22                               p. 23

                                        I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                        il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Temi 2019
4

Aggiornamento tema 1
Economia – Rallentamento della
crescita
                                 Il sostegno dei consumi
                                 Le banche centrali stanno sostenendo la crescita economica ove
                                 necessario. Non prevediamo una recessione. Ma bisogna tenere d'occhio i
                                 consumatori: la loro fiducia potrebbe essere messa alla prova dall'impatto
                                 di notizie economiche negative.

                                   La recessione non è ancora dietro l'angolo

                                 Il centro della questione rimane il rallentamento della crescita, non la recessione. L'agitazione dei
                                 mercati in merito all'inversione della curva dei rendimenti USA durante l'estate ha frainteso un
                                 possibile segnale per la prova di una crisi. La storia ci insegna che non tutte le inversioni della curva
                                 dei rendimenti portano a una recessione e anche che l'intervallo tra l'inversione e la contrazione
                                 va da uno a tre anni. È altresì chiaro che buona parte della flessione dei rendimenti a 10 anni non
                                 è il risultato delle mutate aspettative della Fed o delle aspettative circa le previsioni della Fed, ma
                                 piuttosto la conseguenza del rapido crollo delle aspettative in merito all'inflazione futura.

                                 L'Economia USA rimane solida e ha finora dimostrato un’incredibile resilienza di fronte all'escalation
                                 della guerra commerciale e al rallentamento della crescita ad essa associato. Ciò potrebbe essere
                                 dovuto alla sua diversificazione e alla quota relativamente bassa di esportazioni e importazioni
                                 nel suo PIL. Ma il continuo entusiasmo del consumatore americano è essenziale per il successo
                                 dell'economia, e questo mostra pochi segnali di rallentamento. Prevediamo una crescita USA del
                                 2,3% nel 2019, dopo il 2,9% registrato nel 2018, e vediamo solo un ulteriore leggero rallentamento al
                                 2,0% nel 2020 (previsioni per anno solare).

                                   I problemi nel settore manifatturiero potrebbero avere un impatto sulla
                                   fiducia dei consumatori

                                 Ciò manterrà gli USA in vantaggio sul gruppo dei mercati sviluppati. La crescita della Zona Euro è
                                 prevista all'1,2% nel 2019 e all'1,1% nel 2020. L'economia tedesca, la "locomotiva" della regione, è
                                 in difficoltà e i suoi problemi potrebbero non essere così facili da risolvere. Il settore manifatturiero
                                 rappresenta una quota consistente del PIL tedesco (circa il 20%, rispetto al 10% della Francia) ed
                                 è quindi vulnerabile a una riduzione della domanda commerciale da parte della Cina o altri Paesi.
                                 Fino a questo momento, i problemi del settore manifatturiero tedesco non hanno ancora abbattuto
                                 la fiducia dei consumatori, ma un aumento della disoccupazione potrebbe farlo, con conseguente
                                 diffusione della pressione dal settore manifatturiero a quello dei servizi. Sebbene il problema rivesta
                                 un'importanza particolare in Germania, non è da considerarsi relativo esclusivamente a quest'ultima.
                                 La debolezza dell’economia tedesca grava sul resto della Zona Euro, nel momento in cui quest'ultima
                                 verosimilmente è già in difficoltà per via del probabile impatto della Brexit, sia che questa avvenga a
                                 seguito di un accordo sia nello scenario potenzialmente più dannoso di un'uscita senza accordo.

                                 I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                 il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Temi 2019
5

                 È ancora previsto un "atterraggio morbido" per la Cina, ma altri
                 problemi legati ai mercati emergenti persistono

               Nei mercati emergenti il fattore chiave rimane la Cina. Le misure di stimolo continuano su
               numerosi fronti, fiscali e monetari. Finora, i dati suggeriscono che un brusco rallentamento è stato
               evitato, sebbene l’indice PMI manifatturiero sia sceso al di sotto della soglia di 50. I responsabili
               delle politiche economiche cinesi hanno altre frecce al loro arco e non prevediamo alcun brusco
               rallentamento, ma ci attendiamo una crescita del PIL del 6,2% nel 2019 dopo il 6,6% del 2018:
               stando alle nostre aspettative, la crescita rimarrà modesta (per gli standard cinesi) anche nel 2020,
               e prevediamo quindi un 6,0%. Ma anche in questo caso, dato che l’export rappresenta quasi un
               quinto del PIL cinese e che la disputa sui dazi difficilmente verrà risolta in tempi brevi, il problema
               finale rimangono i consumatori cinesi e la loro disponibilità a continuare a spendere. In India la
               crescita economica resta solida e sostenuta dalla riduzione dei tassi d’interesse da parte della banca
               centrale.

               In altre aree dei mercati emergenti, le pressioni sulla crescita potrebbero essere correlate alle
               politiche monetarie. Non vediamo una ripetizione del cosiddetto "taper tantrum" del 2013, quando
               la politica monetaria statunitense minacciò di prosciugare la liquidità. Ma vari problemi potrebbero
               ripresentarsi nelle economie che hanno osato sfidare l'attuale ortodossia delle politiche monetarie,
               come per esempio l'Argentina. In Brasile invece la crescita economica sta riprendendo forza e i tassi
               d’interesse sono al ribasso. Nonostante ciò, l’inflazione sembra, per il momento, scomparsa in quasi
               tutte le economie globali, ed è difficile individuare "bolle" particolarmente pericolose per specifiche
               classi di attivi, che potrebbero portare turbamenti immediati. Al momento, quindi, un’improvvisa
               stretta involontaria della politica monetaria da parte delle banche centrali sembra improbabile: la
               crescita globale rallenterà, senza crollare.

                        Figura 1: Il settore industriale trascina al ribasso la crescita del PIL cinese

                        Fonte: Deutsche Bank AG. Dati aggiornati ad agosto 2019.

                    %, anno su anno
                    8

                    7

                    6

                    5
                        2015                            2016                             2017                            2018                            2019

                    Crescita del PIL                           Crescita del settore industriale

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                    Economia

                    oo La crescita sta rallentando in tutte le principali economie, ma non
                       si prevede una recessione né per il 2019 né per il 2020.
                    oo L'entusiasmo dei consumatori potrebbe essere messo alla prova in
                       caso di peggioramento dei dati sull'occupazione.
                    oo Il rallentamento della crescita cinese può essere controllato, ma
                       restano rischi idiosincratici dei mercati emergenti.

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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6

Aggiornamento tema 2
Mercati dei capitali – Attenzione   Non è il momento di abbassare
                                    la guardia
alla volatilità

                                    Fattori geopolitici potrebbero risultare meno importanti per la volatilità di
                                    cambiamenti della politica monetaria da parte delle banche centrali e dei
                                    rischi di fraintendimenti nella comunicazione con i mercati finanziari.

                                      Il VIX non spiega tutto

                                    La volatilità, così come misurata dal VIX (il cosiddetto "indice dei timori"), ha toccato nuovi massimi
                                    alla fine dell'anno scorso, per poi tornare su livelli storicamente più normali nel 2019. Nelle ultime
                                    settimane però è tornata a salire.

                                    Gli investitori concentrano la loro attenzione sul VIX in quanto mostra un determinato gruppo di
                                    opinioni di mercato sul futuro (tramite i prezzi per le opzioni sull'indice azionario S&P 500). Questo
                                    approccio previsionale è attualmente più popolare dei modelli del valore a rischio (VaR), concentrati
                                    su dati del passato, preferiti da molti prima della crisi del 2008. Attualmente l'indice VIX è appena
                                    sopra i 15 punti, marginalmente inferiore alla media mobile a 200 giorni di 16,69: un segno che per il
                                    momento la volatilità resta sotto controllo.

                                    Ma il VIX è in grado di offrire solo una piccola istantanea della volatilità. Osserva solo le attese del
                                    mercato all'interno di un'area specifica di mercato (opzioni S&P 500). Forse, la cosa più importante
                                    da tenere presente è che la volatilità non è solo variazione statistica. Detto in maniera chiara, non ci
                                    interessa solo la misura in cui si muovono i prezzi di mercato, ma anche la velocità e l'intensità di tali
                                    movimenti, e, alla fine, il loro potenziale dirompente per i portafogli e la loro reversibilità. Le misure
                                    del tipo del VIX non forniscono alcun approfondimento in questo ambito.

                                      Molteplici cause di volatilità

                                    La volatilità può essere la conseguenza di fattori specifici o generici. Può essere collegata a
                                    fattori di natura geopolitica (ambito in cui possiamo avventurarci in previsioni speculative) o può
                                    essere collegata a cambiamenti di politica, come, per esempio, un possibile graduale rientro
                                    dell’allentamento monetario. Tali cambiamenti di politica possono essere "macro" o molto "micro",
                                    come, per esempio, un cambiamento normativo dettagliato. Quindi, alcune potenziali fonti di
                                    disturbo possono essere individuate in anticipo, mentre altre saranno una novità assoluta.

                                    Tra le varie potenziali cause di volatilità che vediamo nell'attuale scenario di incertezza figura la
                                    disputa sui dazi e la fiacca degli utili delle imprese. Ma esistono anche potenziali cause specifiche
                                    associate alla nuova tendenza delle banche centrali verso approcci più moderati e ai potenziali
                                    errori di comunicazione eventualmente associati. Tutto ciò, visto alla luce dello scenario di un ciclo
                                    economico insolitamente prolungato, con crescenti timori in merito a quando si avrà la prossima
                                    recessione, sembra una ricetta per un rimbalzo della volatilità.

                                    I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                    il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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                 Preparare preventivamente i portafogli

               Esistono molti modi per preparare i portafogli in previsione di una maggiore volatilità, nella fase della
               loro costruzione o a livello delle strategie adottate. A livello di allocazione strategica tra le classi di
               attivi sottostanti, rimane importante distinguere tra i rapporti che siamo in grado (con ragionevole
               certezza) di prevedere e quelli per cui possiamo avere solo un'idea generica. Le previsioni in merito
               alle singole classi di attivi e indici sono accompagnate da differenti livelli di volatilità delle previsioni
               (Figura 2). È possibile scegliere delle strategie per proteggersi dalla volatilità oppure scegliere
               strumenti specifici con protezioni incorporate. Detenere livelli eccessivi di liquidità non è la risposta
               in questo caso: piuttosto, il messaggio generale rimane "restare investiti, ma coperti", usando il
               termine "coperti" in senso lato, nonché “ricalibrare il portafoglio” per renderlo più robusto.

                    Figura 2: Previsioni a 12 mesi per asset class e indice: rendimenti e volatilità

                    Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 15 agosto 2019, con rendimenti/volatilità fino a fine settembre 2020.

                    Rendimento totale
                    10%

                      8%                                                                Gold

                                                           GBP/USD
                      6%
                                        EM Credit                                    S&P 500
                                                                                                MSCI AC
                                                                                               Asia xJapan
                               Asia Credit
                      4%
                              US MBS                   EM Sovereign
                                                                                                              MSCI EM                                       WTI (spot)
                                                       US HY          10Y US             SMI
                                                          EUR/USD                                  EuroStoxx 50
                      2%                        US IG Corp
                                                    EUR HY     EUR/JPY
                                                                                          Stoxx 600               MSCI Japan
                             2 anni                   10 anni                    FTSE 100
                             USD       USD/CNY        USD                   USD/JPY                    DAX30
                      0%
                                EUR IG Corp
                                                                                                                                                           Volatilità
                                             10 anni JP Spain 10 anni

                     -2%      2 anni EUR                             Italy 10 anni
                                       10 anni EUR
                            2 anni JP

                                                                                     30 anni EUR
                     -4%
                                             10 anni UK

                                                          EUR/GBP
                     -6%

                    Obbligazioni                  Azioni                Valute                  Materie prime                  Spread

                    Instant Insights

                    Mercati dei capitali

                    oo Gli attuali livelli di volatilità relativamente ridotta difficilmente
                       potranno durare.
                    oo Valutare le misure/cause di volatilità in generale; non concentrarsi
                       troppo sul VIX.
                    oo Esistono molti modi per preparare i portafogli. Non esagerare con
                       le posizioni in liquidità.

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Aggiornamento tema 3
Reddito fisso – il ritorno dei rendi-   Con il calo dei rendimenti cresce
                                        l’importanza della selezione
menti statunitensi

                                        Con l'intensificarsi della caccia ai rendimenti, nei mercati sviluppati
                                        preferiamo il credito Investment Grade ai titoli di stato e agli High
                                        Yield, e abbiamo pareri positivi sulle obbligazioni dei mercati emergenti
                                        denominate in valuta forte.

                                        Il mercato del reddito fisso ha continuato a sfidare tutte le tendenze storiche. Negli USA il
                                        rendimento del Treasury a 10 anni è sceso di oltre 118 punti base tra l'inizio dell'anno e la fine di
                                        agosto, e attualmente ed è ancora quasi 100 punti base inferiore al livello di inizio anno, ovvero al
                                        punto piu' basso da luglio 2016. Gran parte dei titoli di stato del mondo sviluppato viene scambiata
                                        con rendimenti negativi. Il rendimento sul BTP italiano a 10 anni è sceso al di sotto dell'1% per
                                        la prima volta nella storia. I rendimenti estremamente bassi hanno favorito la domanda per
                                        obbligazioni di nicchia come ad esempio l’obbligazione governativa centennale emessa dall’Austria
                                        due anni fa con una cedola del 2,1%, che nel 2017 non sembrava particolarmente interessante ma
                                        adesso è considerato un rendimento elevatissimo. Alla luce delle diffuse aspettative per ulteriori
                                        tagli dei tassi di interesse negli USA e, potenzialmente, persino nella Zona Euro, è probabile che
                                        questo trend sarà confermato. Gli spread si sono ristretti al punto in cui anche la massima incertezza
                                        che circonda la Brexit non è riuscita a creare rialzi nei rendimenti dei gilt.

                                          I target dei rendimenti dei titoli di stato sono rivisti al ribasso

                                        In generale, le tensioni di natura geopolitica e le aspettative di un rallentamento economico
                                        dovrebbero sostenere l'interesse degli investitori nei titoli di stato, e quindi la pressione al ribasso sui
                                        rendimenti.

                                        Il nostro target a 12 mesi per i rendimenti sui Treasury a 2 anni è stato abbassato a 1,50%, a 1,75%
                                        per i rendimenti del decennale e a 2,10% per il trentennale. In Germania, vediamo il rendimento
                                        dello Schatz a 2 anni a -0,80% alla fine di settembre 2020 e quello del Bund decennale al -0,50%,
                                        mentre il nostro rendimento target per il Bund trentennale è 0%. La caccia globale ai rendimenti
                                        sta complicando le cose per la Bank of Japan, spingendola ad accettare scostamenti temporanei
                                        dall'intervallo di +/- 10 punti base del suo rendimento obbligazionario target di 0%. Dato che c'è
                                        poco spazio per ulteriori tagli dei tassi da parte della BoJ, non vediamo un significativo potenziale
                                        di aumento per le obbligazioni giapponesi. I rendimenti dei titoli di stato giapponesi a 2 anni sono
                                        previsti a -0,20% in un orizzonte temporale di 12 mesi, con i rendimenti del decennale a -0,10%.

                                        I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                        il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Temi 2019
9

                 Continuano le opportunità nel debito corporate

               Le prospettive per il debito corporate sono diversificate, e sono presenti varie aree di opportunità.
               Riteniamo che gli attesi stimoli monetari da parte della BCE sosterranno il mercato degli investment
               grade (IG) europei, che potrà sfruttare anche la semplice mancanza di alternative di investimento. Il
               mercato USA è ancora interessante grazie a rendimenti relativamente alti, ma non crediamo ci sia
               molto spezio per una ulteriore compressione degli spread.

               Continuiamo a essere ottimisti sulle obbligazioni dei mercati emergenti denominate in valuta forte.
               I titoli corporate dei mercati emergenti sono sostenuti da solidi fondamentali quali un basso livello
               di leva finanziaria e consistenti riserve di liquidità e quindi offrono un interessante rapporto rischio/
               rendimento. Molti emittenti vantano una gestione prudente del rischio e contenute spese in linea
               capitale. Infatti, i livelli di indebitamento dei titoli corporate asiatici di tipo HY e IG sono i più bassi
               da quasi sei anni. L'inflazione rimane attenuata sia in Asia sia nella maggior parte dell'America
               Latina, spingendo così diverse banche centrali a iniziare una politica di taglio dei tassi di interesse.
               Per questi motivi, prevediamo che il credito dei mercati emergenti offrirà rendimenti maggiori di
               quelli reperibili sui mercati sviluppati, attestandosi, nello specifico, attorno al 5%. Nelle varie aree
               geografiche preferiamo il credito di tipo investment grade a quello high yield nonostante il basso
               livello di inadempimenti in quanto riteniamo che il premio per il rischio insito negli HY non giustifichi
               l'assunzione di rischi ulteriori. Nel lungo termine siamo ottimisti anche sui titoli di stato dei mercati
               emergenti, sebbene la recente escalation delle tensioni commerciali rappresenti un rischio di ribassi.

               I governi asiatici stanno attivamente sfruttando le misure di stimolo fiscale e monetario, specialmente
               in Cina, Indonesia e India. In particolare, in Cina, la PBoC ha recentemente abbassato il Coefficiente di
               Riserva Obbligatoria e i tassi di finanziamento per le piccole imprese, il che dovrebbe aiutare i titoli di
               credito.

                    Figura 3: I dati di credito supportano il debito asiatico di tipo IG e HY

                    Fonte: JP Morgan Research, Deutsche Bank AG. Dati al 28 agosto 2019.

                    Rapporto debito netto/EBITDA
                    5

                    4

                    3

                    2

                    1

                    0
                             2010          2011          2012           2013          2014          2015          2016          2017           2018          1H19

                    Asia IG                            Asia HY

                    Instant Insights

                    Reddito fisso

                    oo Nonostante i rendimenti a livelli minimi, sono possibili ulteriori
                       aumenti dei prezzi in tutta la gamma del reddito fisso.
                    oo I bassi tassi di insolvenza nei mercati sviluppati e in quelli
                       emergenti dovrebbero sostenere il credito.
                    oo Rimaniamo ottimisti sulle obbligazioni dei mercati emergenti
                       espresse in valuta forte grazie al notevole Delta del rendimento
                       rispetto alle obbligazioni dei mercati sviluppati.

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
CIO Insights
Temi 2019
10

Il mondo al rovescio dei rendimenti negativi
Migliaia di miliardi di euro di obbligazioni governative ormai hanno un rendimento negativo, tra cui quasi tutte le
scadenze da uno a 30 anni emesse dai principali Paesi europei. Panoramica dei titoli di Stato con cedola negativa:
                            Germania                                                                  Olanda                                                                 Finlandia

              €1.580miliardi100%                                                           €308miliardi 100%                                                       €105miliardi                          100%

                       1          2           3                                                 1         2          3                                                  1          2           3

                  4          5          6          7                                       4         5          6          7                                       4         5            6         7

                  8          9         10         15                                       8         9         10         15                                       8         9            10        15

                       20         25         30                                                20        25          30                                                 20        25           30

                                                                  Austria                                                                 Francia

                                                       €249miliardi                                                       €1.998miliardi
                                                                                           92%

                                                             1        2          3                                                 1          2          3
                                                                                                                                                                         81%

                                                       4         5          6          7                                       4         5          6          7

                                                       8         9         10         15                                       8         9         10         15

                                                            20       25          30                                                20        25         30

                            Giappone                                                                 Spagna                                                                      Italia

              €6.602miliardi                                                          €1.033miliardi                                                          €2.042miliardi
                       1          2           3                                                 1         2          3                                                  1          2           3
                                                                 70%
                  4          5          6          7                                       4         5          6          7             62%                       4         5            6         7

                  8          9         10         15                                       8         9         10         15                                       8         9            10        15

                       20         25         30                                                20        25          30                                                 20        25           30
                                                                                                                                                                                                          16%

                                                           Stati Uniti d'America                                                        Regno Unito

                                                            €0miliardi                                                             €0miliardi                                    Rendimento positivo
                                                                                                                                                                                 Rendimento negativo

                                                             1         2          3                                                1          2          3                   La zona grigia indica la
                                                                                                                                                                             percentuale di titoli di
                                                       4         5          6          7                                       4         5          6          7             Stato a rendimento
                                                                                                                                                                             negativo
L'immagine mostra il valore di                         8         9         10         15                                       8         9         10         15
mercato delle obbligazioni emesse
da ciascun Paese con una cedola
negativa al 29 agosto 2019.                                 20        25         30                                                20        25          30
Fonte: Bloomberg, ECB,
WSJ/Tullet Prebon e Investing.com
                                                                                               0%                                                                      0%

I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita il lettore a consultare le segnalazioni e gli
avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
CIO Insights
Temi 2019
11

Aggiornamento tema 4
Azioni – Flessioni degli utili   I motivi a favore dell'investimento
                                 ragionato
                                 In un contesto di rallentamento della crescita economica, i mercati azionari
                                 rimangono vulnerabili ai rischi di natura geopolitica e ai cambiamenti nel
                                 sentimento generale. Pertanto, è essenziale essere selettivi e prediligere la
                                 solidità nella costruzione del portafoglio.

                                 Lo scenario macroeconomico in deterioramento si evidenzia nella crescita meno marcata degli
                                 utili societari, specialmente nel settore manifatturiero. Il nostro quarto tema "Flessione degli utili",
                                 quindi, rimane valido. Il rallentamento globale dell'economia è dovuto a una combinazione di
                                 salari in aumento e maggiori barriere commerciali, con i dazi sulle importazioni, in particolare, che
                                 erodono i profitti aziendali. Non è possibile girare facilmente questi costi ai consumatori a causa
                                 dell’agguerrita concorrenza sui prezzi. Mentre gli utili per il secondo trimestre negli Stati Uniti e in
                                 Europa sono risultati migliori di quanto temuto, prevediamo che la crescita degli utili per azione sarà
                                 limitata al 3-5% per la rimanente parte dell'anno, con un possibile miglioramento nel 2020. Tuttavia,
                                 a nostro parere le aspettative di consenso relative agli utili per azione nel 2020 appaiono ancora
                                 troppo ottimistiche.

                                   Tassi di interesse bassi non sono una panacea

                                 Se da un lato il calo dei tassi d’interesse a livello globale sostiene i prezzi, a nostro parere ciò non è
                                 sufficiente a giustificare target azionari più elevati nel contesto dell'attuale rallentamento economico.
                                 Si deve inoltre tenere presente che le conseguenze indesiderate di tassi di interessi nominali o reali
                                 negativi potrebbero danneggiare le quotazioni azionari, specialmente nel settore finanziario. Un
                                 segnale premonitore è che la maggioranza degli utili azionari quest'anno è dovuta all'aumento dei
                                 multipli di valutazione, vale a dire dall'aumento dei prezzi anziché dalla crescita degli utili.

                                 I nostri target di indice per settembre 2020 prevalentemente predicono rendimenti del 3-5% circa.
                                 Sebbene continuiamo a preferire le azioni USA a quelle europee, a causa dei migliori fondamentali
                                 macro americani, nel breve periodo i mercati globali potrebbero subire delle battute d’arresto a causa
                                 di diversi rischi geopolitici. In Europa, l'effetto di una possibile Brexit senza accordo non è ancora
                                 chiaro, e le conseguenze della continua guerra commerciale cominceranno inevitabilmente a farsi
                                 sentire, anche se in un certo lasso di tempo. D'altro canto, un possibile stimolo fiscale o un'improvvisa
                                 soluzione dei conflitti commerciali potrebbero spingere al rialzo. Infatti, riforme strutturali e spesa
                                 pubblica rappresenterebbero uno stimolo molto più forte per le classi di attivi a rischio rispetto a
                                 qualunque taglio dei tassi che vada oltre quanto già incorporato nei prezzi dal mercato.

                                 I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                 il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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                 I titoli difensivi e di crescita potrebbero essere interessanti in caso di
                 peggioramento dello scenario economico

               In passato, casi di inversione della curva dei rendimenti USA sono stati accompagnati dalla crescita
               dei mercati azionari, a causa dello spostamento dei fondi attivi verso settori difensivi e di crescita, i
               cosiddetti "bond proxy", a discapito di società cicliche e “value”. Questa volta, gli investitori hanno
               anticipato questa rotazione dei settori: negli ultimi due anni, abbiamo assistito a un rapido aumento
               del premio per i titoli di crescita che rappresenta la maggior parte della performance azionaria
               registrata di recente, rispetto ai titoli value. Stimiamo che i titoli di crescita godano di un premio
               prezzo/utile pari a circa il 70% rispetto ai titoli value. I bond proxy diverrebbero più interessanti se
               le prospettive economiche dovessero peggiorare ulteriormente. Negli Stati Uniti, settori di bond
               proxy tipici quali quelli dei servizi vengono scambiati con un premio del 5% circa rispetto ai loro
               multipli storici di prezzo/utile degli ultimi 12 mesi, ovvero con un multiplo di 21x rispetto alla media
               decennale di 16x.

               In termini di settore, rimaniamo ottimisti sui titoli di crescita. Siamo più prudenti sui titoli
               industriali in quanto appaiono relativamente costosi alla luce del peggioramento dei fondamentali,
               particolarmente visibile nella "recessione manifatturiera" globale. Siamo ugualmente prudenti
               sull'immobiliare, date le elevate valutazioni in questo settore.

               Rimaniamo neutri sui titoli dei mercati emergenti che finora quest'anno hanno registrato performance
               inferiori rispetto ai loro concorrenti dei mercati sviluppati. Le tensioni commerciali tra USA e Cina,
               così come i timori di un rallentamento economico in Cina, impediscono la crescita dei titoli azionari
               regionali, compresi quelli giapponesi. Tuttavia, in termini relativi all'interno dei mercati emergenti
               preferiamo tuttora l'Asia all'America Latina grazie alle riforme economiche, gli stimoli fiscali e
               monetari in Cina, valutazioni interessanti e un contesto economico generalmente piu' favorevole.

                    Figura 4: Cosa sta mettendo sotto pressione la crescita globale degli utili?

                    Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 19 agosto 2019.

                            Scarsa crescita economica                                                                            Dazi

                                               Mancanza di potere nella determinazione dei prezzi/
                                                  utili in rallentamento/pressione sui margini

                                     Salari in aumento                                                  Livello di concorrenza elevato

                                                                           Globalizzazione
                                                                           - Comparabilità crescente dei
                                 Trasparenza dei prezzi                    - prodotti e dei loro prezzi a             Eccesso di capacità
                                                                           - livello internazionale
                                 - E-commerce                                                                         - Autovetture
                                 - Viaggi online                                                                      - Acciaio
                                 - Compagnie aeree low cost                                                           - Petrolio (introduzione dello
                                                                                                                      - scisto)

                                                         Automazione                                Saturazione del
                                                         - Banche                                   mercato
                                                                                                    - Cellulari, PC

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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                    Instant Insights

                    Azioni

                    oo Tassi d’interesse ridotti possono aiutare i mercati azionari solo fino
                       a un certo punto.
                    oo Prevediamo che la crescita degli utili e dei prezzi azionari
                       continuerà a essere scarsa.
                    oo In termini relativi, preferiamo i titoli USA a quelli di crescita.
                    oo All'interno dei mercati emergenti preferiamo tuttora l'Asia
                       all'America Latina.

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Aggiornamento tema 5
Cambi e materie prime – Dollaro e   Niente semaforo verde per il
                                    biglietto verde
petrolio sotto i riflettori

                                    I timori per le guerre commerciali e valutarie comportano che il dollaro
                                    USA non è automaticamente il vincitore di una situazione di avversione
                                    al rischio. La pressione alternata sui prezzi petroliferi esercitata da timori
                                    per la domanda e l'offerta potrebbe continuare.

                                    Il dollaro USA rimane senz'altro sotto i riflettori, e non solo grazie alla sua continua forza relativa. Le
                                    tensioni commerciali tra gli USA e le altre maggiori economie a livello globale hanno fatto sorgere
                                    dei dubbi in merito alle tendenze a lungo termine del dollaro USA, e sulle probabilità di una guerra
                                    dei tassi di cambio.

                                      La forza del dollaro USA potrebbe essere frenata da interventi verbali

                                    La forza dell'economia USA ha portato continui flussi in entrata, sostenendo il valore della valuta, e
                                    tali flussi possono essere sostenuti a breve termine da un aumento globale per l'avversione al rischio
                                    e dalle tensioni commerciali. Dal punto di vista delle valutazioni, il dollaro USA rimane costoso,
                                    tuttavia, e questo minaccia di diventare un problema nell'immediato, date le preoccupazioni del
                                    presidente Trump, più volte ribadite, in merito al valore del biglietto verde. Ci aspettiamo continui
                                    interventi verbali da parte sua, mirati a rallentare l'apprezzamento della valuta. Anche ulteriori tagli
                                    dei tassi da parte della Fed aiuterebbero questo processo, e non possiamo nemmeno escludere
                                    qualche forma d'intervento diretto. Prevediamo quindi un arretramento del dollaro USA sui livelli
                                    EUR/USD di 1,15 entro fine settembre 2020.

                                    Altre valute, in particolare lo yen giapponese e il franco svizzero, saranno probabilmente i maggiori
                                    beneficiari di un aumento dell'avversione al rischio. Lo yen giapponese ha già dimostrato il proprio valore
                                    nei portafogli come elemento di diversificazione, ma riteniamo improbabile un suo apprezzamento
                                    oltre quota 102 contro il dollaro USA (su un orizzonte di 12 mesi), in parte a causa di fattori tecnici
                                    che risiedono nella tendenza degli investitori USA alla copertura. In un certo senso, l'Euro si trova
                                    tra l'incudine e il martello: una Brexit senza accordo lo danneggerebbe così come danneggerebbe la
                                    sterlina, aggravando la sua tendenza al deprezzamento a lungo termine contro l'USD.

                                      Lo yuan cinese (CNY) potrebbe scendere ancora ma i rendimenti più
                                      elevati dovrebbero sostenere le valute dei mercati emergenti

                                    Per quanto riguarda le valute dei mercati emergenti, i riflettori sono puntati sul yuan cinese,
                                    specialmente dopo le recenti indicazioni in merito al fatto che la Cina potrebbe sfruttare il suo tasso

                                    I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                    il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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               di cambio target nell'ambito della controversia commerciale con gli USA. In un orizzonte a 12 mesi
               prevediamo una debolezza persistente della yuan rispetto al dollaro. Ma con i rendimenti negativi sia
               in Europa sia in Giappone, la ricerca di rendimenti (tramite rendimenti più alti nei mercati emergenti)
               dovrebbe sostenere le valute dei mercati emergenti in generale fino a un certo punto.

                 Prezzi petroliferi: salgono i timori per la domanda globale

               Abbiamo rivisto al ribasso la nostra previsione a 12 mesi sul petrolio (WTI) da 60 a 54 USD al
               barile. Come sempre, il tiro alla fune è tra le preoccupazioni riguardo gli effetti di una crescita
               più lenta per la domanda di petrolio a livello globale (che spingono i prezzi al ribasso) e i timori
               riguardo interruzioni o deficit nell'offerta globale (che spingono i prezzi al rialzo), come evidenziato
               dall’attacco dei pozzi petroliferi in Arabia Saudita.

               Le aspettative per un rallentamento nella crescita della domanda di petrolio sono in aumento e si
               riflettono nelle previsione sulla domanda delle maggiori agenzie dell'energia (vedi Figura 5). Questo
               è stato uno dei fattori che hanno spinto al ribasso i prezzi petroliferi, dai recenti picchi di oltre 70
               USD al barile di fine 2018.

               Sono però presenti alcuni fattori della domanda che potrebbero portare a delle pressioni, almeno
               per certe gradazioni di petrolio. Per esempio, la legislazione IMO2020 che richiede che le navi usino
               carburanti con un tenore inferiore di zolfo.

               Dal lato dell'offerta, le prime pagine continueranno a essere dominate dalla minaccia di interruzioni
               di natura politica nelle forniture da parte di singoli mercati. Ma le tendenze sottostanti meno evidenti
               potrebbero avere un ruolo altrettanto importante. Il numero dei pozzi petroliferi è diminuito di
               oltre il 10% su base annua e, nonostante la maggiore efficienza, le previsioni di un rallentamento
               della crescita nella produzione di scisto USA potrebbero in qualche modo sostenere i prezzi del
               petrolio. D'altro canto, il prossimo anno vedranno la luce nuovi progetti petroliferi, oltre che nuove
               infrastrutture per gli oleodotti, che consentiranno all'olio di scisto un migliore accesso ai mercati
               globali. Stando alle previsioni, l'OPEC+ dovrà decidere ulteriori tagli alla produzione per garantire
               l'equilibrio dei mercati petroliferi nel 2020: in questo caso, il ruolo dell'Arabia Saudita sarà, come
               sempre, essenziale.

                    Figura 5: La crescita globale della domanda petrolifera è vista al ribasso

                    Fonte: IEA, Deutsche Bank AG. Dati al 19 agosto 2019.

                    Crescita stimata nel 2019 per la domanda globale di petrolio
                    Milioni di barili al giorno
                    1,6

                    1,5

                    1,4

                    1,3

                    1,2

                    1,1

                    1,0

                    0,9
                          Dec 18                         Feb 19                          Apr 19                         Jun 19                          Aug 19

                    International Energy Agency                            OPEC                     U.S. Energy Information Administration

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                    Instant Insights

                    Cambi e materie prime

                    oo Le controversie commerciali e valutarie potrebbero appesantire il
                       dollaro USA.
                    oo Lo yen giapponese e il franco svizzero continueranno a essere
                       "beni rifugio" alternativi.
                    oo I timori in merito alla domanda globale terranno a freno i prezzi del
                       petrolio.

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Temi 2019
17

Aggiornamento tema 6
Investimenti a lungo termine –   L’opportunità di una visione più a
                                 lungo termine per la fase avanzata
Transizione tecnologica

                                 del ciclo economico
                                 I temi di investimento a lungo termine rimangono una fonte importante
                                 di diversificazione e crescita del portafoglio in questa fase del ciclo
                                 economico. Qui ci concentriamo su infrastrutture e criteri ESG. Così come
                                 per gli altri nostri temi a lungo termine, la transizione tecnologica rimane un
                                 importante fattore sottostante.

                                   Infrastrutture: sono presenti punti di forza in generale, ma bisogna
                                   essere selettivi

                                 In momenti d'incertezza economica e politica, il settore delle infrastrutture si caratterizza come
                                 settore difensivo in grado di aggiungere valore in due modi: stabilità e diversificazione di portafoglio.
                                 Storicamente, l’infrastruttura è stata un elemento di diversificazione efficace, in quanto offre un
                                 beta inferiore di mercato rispetto al mercato azionario complessivo, con una redditività più continua.
                                 Detto ciò, le previsioni di crescita non sono uniformi. Preferiamo investimenti in infrastrutture che
                                 abbiano flussi di cassa stabili.

                                      Figura 6: crescita dell'EBITDA nelle infrastrutture vs. azionario globale

                                      Fonte: Deutsche Bank AG. Dati aggiornati al 22 agosto 2019.

                                                                               16,1%                                                  17,1%
                                                                                 15,9%
                                              15,0%                    14,5%             14,6% 15,2%
                                                               12,3% 12,5%                 12,7%        12,3%
                                                                                                                  11,2%                                     10,6%
                                       8,2%            8,6%                                      8,1%                                          8,2%                                              7,2%
                                                7,6%          7,9%                                                             7,7%                                 7,7%     7,8%
                                                                                                                                                  7,0%                          6,6%      6,6%      7,1%
                                                                                                                            6,2%                           6,3%                                            6,0%
                                                                                                                                        5,5%                          5,3%             5,5%
                                                                                                                     7.0%

                                                                                                          4,6%
                                                                                                                                                    6.6%

                                         2001 2002
                                                -1,4%2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 2017 2018

                                                                                                                 -6,3%

                                      Azioni globali del settore delle infrastrutture                               Azionario globale

                                 I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
                                 il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
CIO Insights
Temi 2019
18

Cosa sta muovendo i mercati
Cambiamenti a livello globale non rappresentano soltanto rischi, ma rappresentano anche delle opportunità per creare
un mondo migliore
                               Acqua e                  Energia               Target per il clima e l'energia dell'UE per il 203011
                              immondizia
                                       +90                     +100

                                                                                                                                                                                                  40%
                                                   +80

Spesa aggiuntiva
                                                                                                         27%                                                                                      Gas effetto serra
                                                                                                         Percentuale di                                                                           ridotti rispetto al
Spesa attuale
                                                                                                         energia rinnovabile                                                                      1990
                                       48                                                                nel consumo finale
                                                   80                                                    di energia in Europa
                                          Logistica
                                                               130
Investimenti annui 10
Per soddisfare ai criteri di sostenibilità dell'UE occorreranno investimenti annui maggiori di
quelli effettuati attualmente (cifre in miliardi di euro)                                                                                           30%                    Potenziale stimato di risparmio
                                                                                                                                                                           d'energia in Europa

I primi 10 criteri di esclusione                                           Il riciclaggio sostiene la creazione di valore13
negli investimenti sociali 16
                                                                                                                         Materie
Violazioni del                                                                                                           prime
                                                            82.9
diritto del lavoro                                                                                                                  zione del prodo
                                                                                                                                once               tto
Corruzione                                                77.7             PRODUZIONE
                                                                                                                               C                                                                             QUALITÀ
                                                                           Uso di materiali                                                                                                      Produzione di beni in
Violazioni dei
                                                          77.3             rinnovabili o riciclati                                                                                               modo che godono di
dirtti umani
                                                                                                                                                                                                 una vita utile lunga e

                                                                                                                                                                                     De
Degrado
                                                         75.3                                                                                                                                       che sono facili da

                                                                                                                                                                                       sign
ambientale
                                                                                                                                                                                                                 ricilare
                                                                                                           Riciclaggio

Carbone fossile                                          72.8

                                                                                                                               Riciclaggio
                                                                           RECYCLING
                                                                           Riciclaggio da parte                                                                                                             AMBIENTE
Armamenti                                               68.4
                                                                           del produttore                                                                                                         Si presta attenzione

                                                                                                                                                                                    Pro
                                                                           invece di gettare i                                                                                                    alla protezione delle
Tabacco                                         52.2

                                                                                                                                                                                       d
                                                                           prodotti obsoleti                                                                                                          risorse durante il

                                                                                                                                                                                        uzio
                                                                                                                                                                                                            processo di
Energia nucleare                            40.2
                                                                                                                                                                                            ne
                                                                                                                                                                                                            produzione
Pornografia                                 39.8
                                                                                                                                                                               e  CONDIVISIONE INVECE DI
                                                                           LUNGO TERMINE
                                                                                                                              Vit
                                                                                                                                    au                               zi   on       POSSESSO INDIVIDUALE
Alcool                                      38.7
                                                                           Prodotti con una vita utile piu'
                                                                                                                                         til e      D i st    ri b u        I prodotti sono vengono messi in
                                                                           lunga sono preferibili dal                                                                     affitto e riciclati dal produttore alla
                                                                           punto di vista ambientale                                                                                   fine del loro ciclo di vita
Preferente per l'integrazione
ESG nel 201915

81%                          61%                                                                          estimento s
                                                                                                                                                      Chiese e
                                                                                                                                                      organizzazioni
                                                                                                                                                                                    40%
                                                                                                                                                                                                  80%
                                                                                                     d'inv           os
                                                                                                                                                      caritative
Investitori                  Gestori di fondi                                                      e                                                                                              L'80% degli studi
                                                                                                                                                                                                  analizzati
                                                                                                                               te
                                                                                                    i
                                                                                                  eg

                                                                                                                                                      Assicurazioni                 17%
                                                                                                                                 nib

                                                                                                                                                                                                  dall'università di
                                                                                     à attua strat

                                                                                                                                                                                                  Oxford conclude
                                                                                                                                    ili in rmani

                                                                                                                                                      Fondi pensione                12%           che le imprese con
                                                                                                                                                                                                  chiari obiettivi di
                                                                                                                                          Ge

                                                                                                                                                      Fondazioni                    10%           sostenibilità
                                                                                                                                                                                                  generano benfici
                                                                                                                                                                                                  superiori ai
                                                                                 i gi

                                                                                                                                                      Cooperative di                5.7%
                                                                                                                                                      fondi pensione                              concorrenti che
                                                                                h

                                                                                                                                                a

                                                                                                                                                                                                  non hanno priorità
                                                                               C

                                                                                                                                                                                                  in termini di
                                                                                                                                                      Settore pubblico 3.9%                       sostenibilità. 14

                                                                                                                                                      Altri                        11.4%

Fonti: 1 Germanwatch, 2 UNCTAD; UNICEF: United Nations; WHO; 3 Global Carbon Project 4 Water Footprint Network; 5 Federal Environmental
Agency; 6 MSCI; 7 European Commission; 8 Swiss Retail Federation; 9 Roland Berger; 10 European Investment Bank; 11 European Union; 12 Sustainable
Investments Forum; 13 GKfW Research; 14 Oxford University /Arabesque Asset Management; 15Cerulli Associates; 16 Sustainable Investments Forum

I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita il lettore a consultare le segnalazioni e gli
avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
CIO Insights
Temi 2019
19

                 ESG: scenario a lungo termine sostenuto dall'incertezza del mercato

               Gli investimenti con criteri ESG sono ancora una volta sotto i riflettori, specialmente considerando
               i timori circa le prospettive per l'economia e i mercati finanziari. È stato più volte dimostrato che i
               criteri ESG non finanziari hanno un effetto rilevabile sulle questioni finanziarie. Il modo in cui questo
               rapporto tra variabili non-finanziarie e finanziarie tende a manifestarsi si riflette nella riduzione del
               rischio, vale a dire che i criteri non-finanziari, riducendo i rischi di natura ambientale, sociale e di
               governance, riducono anche il rischio finanziario, cosa che di norma comporta portafogli di alta
               qualità. Ciò significa che i criteri ESG possono contribuire a mitigare le perdite e quindi migliorare i
               rendimenti rettificati per il rischio nell'attuale fase avanzata del ciclo.

                 Tecnologia: uno dei driver sottostanti di lungo termine

               Quello della tecnologia è un settore molto diversificato, con leader di mercato spesso predominanti
               in ciascuno dei suoi sub-settori. Questi soggetti traggono beneficio da solidi profili dei margini
               e da considerevoli barriere di ingresso, come ad esempio le spese in linea capitale nel campo
               dei semiconduttori e gli effetti della rete nel campo dei software. Guardando avanti, vediamo
               un significativo potenziale di crescita derivante dall'adattamento della tecnologia in altri settori
               dell'economia. Tra questi, l'utilizzo dell'intelligenza artificiale e dell'apprendimento automatico nel
               settore manifatturiero, il potenziamento agli standard 5G nelle telecomunicazioni e la proliferazione
               di software cloud nel settore dei servizi.

               Per tali motivi rimaniamo ottimisti circa il settore tecnologico nel lungo termine anche con qualche
               premio nella valutazione rispetto all'azionario in genere. Preferiamo aziende caratterizzate da una
               crescita interessante degli utili, un'esposizione ai summenzionati temi, una posizione dominante di
               mercato e una generazione di solidi flussi di cassa disponibili.

               I rischi di perdita per questo settore comprendono i cicli relativamente brevi del prodotto che
               possono turbare i modelli di business, sebbene questo rischio non si limiti al settore tecnologico. Per
               quanto riguarda la tecnologia applicata alle telecomunicazioni, la penetrazione degli smartphone,
               che è stata un fattore cruciale di crescita in passato, è entrata in una fase di saturazione. Inoltre,
               i titoli tecnologici tendono alla volatilità, aggravata dai timori in merito a normative più rigide e
               barriere al commercio.

                    Instant Insights

                    Investimenti a lungo termine

                    oo Il settore delle infrastrutture può offrire flussi di cassa a lungo
                       termine resilienti, stabili e prevedibili.
                    oo Gli investimenti nei criteri ESG possono contribuire a migliorare i
                       rendimenti rettificati per il rischio in questa fase avanzata del ciclo.
                    oo Quello della tecnologia rimane un tema sottostante chiave, oltre
                       che un'opportunità di investimento.

               I risultati passati non costituiscono garanzia per il futuro. Le previsioni non rappresentano un indicatore affidabile circa la performance futura. Si invita
               il lettore a consultare le segnalazioni e gli avvertimenti in merito ai rischi presenti alla fine di questo documento. Realizzato a settembre 2019.
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Previsioni
20

Previsioni
macroeconomiche
                                                                                                              Previsioni 2019                           Previsioni 2020

                Crescita del PIL (%)
                Stati Uniti*                                                                                                 2,3                                       2,0

                Zona euro (di cui)                                                                                           1,2                                       1,1

                     Germania                                                                                                0,7                                       1,0

                     Francia                                                                                                 1,2                                       1,0

                     Italia                                                                                                  0,0                                       0,4

                Regno Unito                                                                                                  1,4                                       1,5

                Giappone                                                                                                     0,6                                       0,2

                Cina                                                                                                         6,2                                       6,0

                India                                                                                                        7,0                                       7,4

                Russia                                                                                                       1,2                                       1,5

                Brasile                                                                                                      0,8                                       2,0

                Mondo                                                                                                        3,3                                       3,4

                Inflazione dei prezzi al consumo (%)
                Stati Uniti*                                                                                                 1,9                                       2,0

                Zona euro                                                                                                    1,4                                       1,4

                Germania                                                                                                     1,6                                       1,8

                Giappone                                                                                                     0,7                                       1,3

                Cina                                                                                                         1,7                                       1,8

                Saldo delle partite correnti (% del PIL)
                Stati Uniti                                                                                                –2,7                                      –2,6

                Zona euro                                                                                                    3,3                                       3,2

                Germania                                                                                                     6,8                                       6,5

                Giappone                                                                                                     3,2                                       3,5

                Cina                                                                                                         0,4                                       0,2

                Saldo fiscale (% del PIL)
                Stati Uniti                                                                                                –4,4                                      –4,6

                Zona euro                                                                                                  –0,9                                      –0,9

                Germania                                                                                                     1,0                                       0,8

                Giappone                                                                                                   –3,3                                      –2,7

                Cina                                                                                                       –4,8                                      –3,8

               Per maggiori informazioni si rimanda alle avvertenze sui rischi. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o analisi
               che potrebbero dimostrarsi inesatti. Non può sussistere alcuna garanzia che le previsioni o gli obiettivi saranno raggiunti. I risultati passati non
               costituiscono garanzia per il futuro.
               * Per gli USA, l'unità di misura del PIL è l'anno civile mentre l'unità di misura dell'inflazione è l'indice Core PCE Dic - Dic %. Previsione per gli USA PCE
               Primaria (Dic/Dic) è all'1,8% nel 2019 e all'1,9% nel 2020. USA La crescita del PIL per l'anno solare è del 2,2% nel 2019 e del 1,9% nel 2020.
               Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 22 agosto 2018.
CIO Insights
Previsioni
21

Previsioni per le diverse
classi di attivi
                Tassi d'interesse di riferimento                                   Tasso ufficiale                                  Previsione fine set 2020
                Stati Uniti                                                        Tassi dei fondi federali                                   1,50%-1,75%
                Zona euro                                                          Tasso refi                                                         0,00%
                Regno Unito                                                        Tasso repo                                                         0,75%
                Giappone                                                           Tasso overnight su prestiti                                        0,00%
                                                                                   a breve termine
                Cambi                                                              Tasso ufficiale                                  Previsione fine set 2020
                EUR vs USD                                                         EUR/USD                                                               1,15
                USD vs JPY                                                         USD/JPY                                                               105
                EUR vs JPY                                                         EUR/JPY                                                               121
                EUR vs GBP                                                         EUR/GBP                                                               0,89
                GBP vs USD                                                         GBP/USD                                                               1,29
                USD vs CNY                                                         USD/CNY                                                               7,10
                Azioni                                                             Indice di mercato                                Previsione fine set 2020
                Stati Uniti                                                        S&P 500                                                             3.000
                Germania                                                           DAX                                                                12.000
                Zona euro                                                          Eurostoxx 50                                                        3.300
                Europa                                                             Stoxx 600                                                             370
                Giappone                                                           MSCI Japan                                                            910
                Svizzera                                                           SMI                                                                 9.800
                Regno Unito                                                        FTSE 100                                                            7.100
                Mercati emergenti                                                  MSCI EM                                                             1.000
                Asia Giappone escluso                                              MSCI Asia ex Japan                                                    620
                Materie prime                                                      Indice di mercato                                Previsione fine set 2020
                Oro                                                                Oro spot                                                            1.575
                Petrolio                                                           WTI spot                                                               54
                Obbligazioni                                                       Indice di mercato                                Previsione fine set 2020
                Stati Uniti
                   UST 2 anni                                                      US 2 anni rendimento                                                         1,50%
                   UST 10 anni                                                     US 10 anni rendimento                                                        1,75%
                   UST 30 anni                                                     US 30 anni rendimento                                                        2,10%
                   US IG CORP                                                      BarCap US Credit                                                             105bp
                   US HY                                                           Barclays US HY                                                               440bp
                Europa
                   Schatz 2 anni                                                   GER 2 anni rendimento                                                       –0,80%
                   Bund 10 anni                                                     GER 10 anni rendimento                                                     –0,50%
                   Bund 30 anni                                                    GER 30 anni rendimento                                                       0,00%
                   Gilt 10 anni                                                    UK 10 anni rendimento                                                        0,95%
                   EUR IG Corp                                                     iBoxx Eur Corp all                                                            90bp
                   EUR HY                                                          ML Eur Non-Fin HY                                                            380bp
                                                                                   Constr. Index
                Asia Pacifico
                   JGB 2 anni                                                      JPN 2 anni rendimento                                                       –0,20%
                   JGB 10 anni                                                     JPN 10 anni rendimento                                                      –0,10%
                   Credito Asia                                                    JACI Index                                                                   295bp
                Globale
                   Debito pubblico mercati emergenti                               EMBIG Div                                                                    350bp
                   Credito mercati emergenti                                       CEMBI                                                                        350bp
               P = Previsioni. Per maggiori informazioni si rimanda alle avvertenze sui rischi. Le previsioni si basano su ipotesi, stime, opinioni e modelli ipotetici o
               analisi che potrebbero dimostrarsi inesatti. Non può sussistere alcuna garanzia che le previsioni o gli obiettivi saranno raggiunti. I risultati passati non
               costituiscono garanzia per il futuro.
               Fonte: Deutsche Bank AG. Dati al 22 agosto 2018.
CIO Insights
Glossario
22

Glossario      La Bank of Japan (BoJ) è la banca centrale del Giappone.

               Brexit è una combinazione delle parole "Britain" e "Exit" e descrive la possibile uscita degli United
               Regno dell'Unione Europea.

               BTP sta per Buoni del Tesoro Poliannuali, le obbligazioni governative italiane.

               I Bund sono obbligazioni a più lungo termine emesse dal governo tedesco.

               Il CNY è il codice valutario dello yuan cinese.

               La curva dei tassi mostra i diversi tassi per le obbligazioni con scadenze diverse ma la stessa qualità
               creditizia.

               L'inflazione core o sottostante si riferisce a una misura dell'inflazione che esclude alcuni elementi
               volatili componenti (ad esempio energia). Questi componenti esclusi possono variare da Paese a
               Paese.

               L'utile per azione (EPS) è calcolato come reddito netto delle società meno i dividendi preferiti
               magazzino diviso per il numero totale di azioni in circolazione.

               Gli investimenti ESG perseguono obiettivi di governance ambientale, sociale e aziendale.

               La Banca centrale europea (BCE) è la banca centrale per l'Eurozona

               L'indice EuroStoxx 50 replica la performance dei titoli blue chip nell'Eurozona; lo Stoxx L'Europa 600
               ha una portata più ampia, comprendente 600 società in 18 paesi dell'Unione europea.

               La Federal Reserve è la banca centrale degli Stati Uniti. Il suo comitato federale del mercato aperto
               (FOMC) si riunisce per determinare la politica del tasso di interesse.

               I gilts sono obbligazioni emesse dal governo britannico.

               HY sta per High Yield e denota le obbligazioni ad alto rischio e rendimento.

               IG sta per Investment Grade e denota le obbligazioni di emittenti aziendali di alta qualità e basso
               rischio di inadempienza.

               Il prodotto interno lordo (PIL) è il valore monetario di tutti i prodotti finiti e dei servizi prodotti
               all'interno dei confini di un paese in un determinato periodo di tempo.

               Il debito in valuta forte, in un contesto di mercati emergenti, è il debito emesso da un paese che lo è
               denominati in una grande valuta globale (di solito l'USD). Il debito in valuta locale è denominato in la
               valuta del paese emittente.

               L'Organizzazione dei Paesi esportatori di petrolio (OPEC) è un'organizzazione internazionale con il
               mandato di "coordinare e unificare le politiche petrolifere" dei suoi 12 membri.

               PBoC sta per People’s Bank of China, la banca centrale cinese.

               I rapporti prezzo / guadagno (P / E) misurano il prezzo attuale delle azioni di una società rispetto alla
               sua quota guadagni.

               Per recessione generalmente si intende una successione di due trimestri di crescita economica
               negativa.

               L'indice S & P 500 comprende 500 principali società statunitensi che catturano circa l'80% di
               copertura della capitalizzazione di mercato negli Stati Uniti.

               Uno spread è la differenza nel rendimento quotato su due investimenti, più comunemente utilizzati
               per confrontare i rendimenti dei titoli.

               I Treasuries sono i Buoni del Tesoro degli Stati Uniti.

               Il VIX è un indice che misura la volatilità dell’indice azionario statunitense S&P 500.

               WTI sta per West Texas Intermediate ed indica una qualità di riferimento del petrolio greggio.
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