Cinema in lutto, morto a 44 l'attore Libero De Rienzo

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Cinema in lutto, morto a 44 l'attore Libero De Rienzo
Cinema in lutto, morto a 44
l’attore Libero De Rienzo

E’ morto all’età di 44 anni, stroncato da un infarto, nella
sua casa romana, l’attore napoletano Libero De Rienzo. Nato a
Napoli nel 1977, aveva intrapreso la carriera dello spettacolo
sulle orme del padre, Fiore De Rienzo, che è stato aiuto
regista di Citto Maselli.

Libero aveva vinto il David di Donatello nel 2002 e nel
2006, nel film Fortapàsc di Marco Risi, ha interpretato il
giornalista napoletano Giancarlo Siani.

Tra i suoi lavori successivi, ‘Smetto quando voglio’ (2014) e
nel 2019 il film ‘A Tor Bella Monaca non piove mai’.

Benché abitasse dall’età di due anni a Roma, Libero De Rienzo
era legato alla città di Napoli. Sposato con la costumista
Marcella Mosca, lascia due figli di 6 e 2 anni. Dopo i
funerali (la cui data non è stata ancora fissata) la salma
sarà inumata in Irpinia, accanto alla mamma.

“Conoscevo bene Libero, del quale sono un grande estimatore
Cinema in lutto, morto a 44 l'attore Libero De Rienzo
non solo per le sue indiscusse qualità professionali ed
artistiche, ma per la sua umanità, radicata cultura e forte
impegno sociale e civile. Libero viveva a Roma, ma amava
Napoli profondamente”. Lo afferma il sindaco di Napoli, Luigi
de Magistris, appresa la notizia della morte dell’attore.

“La notizia della morte improvvisa di Libero De Rienzo è
terribile e ci lascia tutti senza parole. Perdiamo un giovane
talento, un protagonista del cinema italiano che già aveva
visto riconosciuta la sua arte con la doppia vittoria del
David di Donatello nel 2002 e nel 2006. Il mondo della cultura
italiana si stringe con affetto e cordoglio alla sua famiglia,
ai suoi piccoli figli, alla moglie e a tutte le persone che lo
hanno amato, stimato e apprezzato”. Lo dichiara il ministro
della Cultura Dario Franceschini.

“È una di quelle notizie che lasciano senza parole e con una
tristezza profonda e cupa”. Con queste parole il sindaco di
Procida, Dino Ambrosino, ha commentato la scomparsa, a 44
anni, dell’attore Libero De Rienzo, particolarmente legato
all’isola. “Ho davanti agli occhi le mille scene in cui lo
ricordo in giro per l’isola con quello stesso atteggiamento
spensierato di tutti i concittadini, con la grande confidenza
e serenità di chi fa parte della comunità – prosegue il primo
cittadino -. Memorabili i momenti in cui lui ci aiutò a ridare
vita al Carcere, contribuendo a riempire di nuovo quel Palazzo
di umanità. Oppure quando insieme a noi si batteva come un
leone per difendere il nostro piccolo pronto soccorso”. Il
festival del cinema “Arthetica”, ideato e diretto dallo stesso
De Rienzo, si svolse appunto nell’ex carcere dell’isola.
L’attore aveva sostenuto con convinzione la candidatura di
Procida a Capitale della cultura 2022.
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Il     Festival    mondiale
ObiettivoCorto            –
MobileFilmFestival   premia
l’eccellenza italiana Mirko
Alivernini

Il regista sta attualmente realizzando il
suo ultimo progetto “Rocky Giraldi –
Delitto a Porta Portese” che uscirà nel
mese di ottobre e sarà dedicato a tutti i
fan di Tomas Milian e Bombolo
Il regista romano Mirko Alivernini continua a mietere successi
con le sue opere: il 22 agosto sul palcoscenico della rassegna
“ObiettivoCorto – MobileFilmFestival” ritirerà il prestigioso
premio come “Eccellenza italiana” per il suo cinema
tecnologico e all’avanguardia.
Cinema in lutto, morto a 44 l'attore Libero De Rienzo
Cinema in lutto, morto a 44 l'attore Libero De Rienzo
Nei giorni della rassegna che si svolgerà dal 17 al 22 agosto
2021 a Isernia verrà data al pubblico la possibilità di vedere
una delle ultime opere del regista, “The WoodCutter”, thriller
horror – psicologico con protagonista l’attrice Paola Lavini,
presente su Amazon Prime e prodotto dalla Mainboard
Production, casa di produzione di Mirko Alivernini.

ObiettivoCorto è un concorso internazionale di cortometraggi e
documentari riservato ai registi che operano esclusivamente
con smartphone, tablet, action camera e droni per la
realizzazione delle opere cinematografiche.
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Il progetto vuole avvicinare le persone al cinema e fornire
spunti di riflessione, analizzando le nuove tecnologie ed
evidenziando come possano divenire validi strumenti di
interpretazione e osservazione del mondo.

L’iniziativa è inserita nell’ambito dell’iCINEMA Film Festival
(iNTERNATIONAL – iNNOVATIVE – iNTERACTIVE), festival
internazionale dedicato alle arti visive e cinematografiche.

Lo spettatore potrà vedere opere internazionale, provenienti
da oltre 400 Paesi del mondo e realizzate attraverso le nuove
tecnologie.

L’uso della metodologia a doppia intelligenza artificiale di
Alivernini, che lo ha reso il primo regista in Italia a
introdurre questo nuovo metodo di lavoro, oggi sempre più
diffuso tra i giovani, ha spinto gli organizzatori di
ObiettivoCorto ha volere fortemente che il regista ritirasse
questo premio.

“L’importanza di ciò che si fa appartiene alla visione
personale che si ha del mondo” con queste parole Alivernini ha
commentato entusiasta la notizia del riconoscimento, ribadendo
che “chi ha paura del progresso vive costantemente in
un’inevitabile regresso”.

Mirko Alivernini attualmente sta realizzando il suo ultimo
progetto “Rocky Giraldi – Delitto a Porta Portese” che uscirà
nel mese di ottobre e sarà dedicato a tutti i fan di Tomas
Milian e Bombolo.
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Sole Luna Doc Film Festival:
premiati “Il mio Corpo” di
Michele   Pennetta  e   “The
Golden   Buttons”  di   Alex
Evstigneev

Due film che raccontano le esistenze in
bilico di adolescenti in angoli diversi
del mondo: dalla Sicilia più emarginata
alla Russia militare
La giuria internazionale del 16esimo Sole Luna Doc Film
festival ha decretato i film vincitori di quest’anno. Il
premio come miglior documentario è andato a Il mio corpo di
Michele Pennetta che racconta le vite sospese di un
adolescente siciliano, Oscar, e di Stanley, giovane nigeriano,
e che ottiene anche una menzione speciale come miglior
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montaggio. Il premio per il miglior cortometraggio è andato a
The Golden Buttons di Alex Evstigneev, premiato anche dalla
Giuria Nuovi Italiani, che riesce a mostrare l’addestramento a
cui tanti adolescenti russi si sottopongono iscrivendosi
volontariamente alla scuola presidenziale dei cadetti per
poter servire un giorno nella Guardia Nazionale voluta da
Putin.
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Conquista il premio Soundrivemotion per il sound e la migliore
colonna sonora originale firmata da Roy Paci, il film A Black
Jesus di Luca Lucchesi, proiettato per la prima volta in
Italia su grande schermo proprio al Sole Luna e giudicato il
“Miglior film” di questa edizione dalla giuria degli Studenti.
Il pubblico ha invece premiato il film The village resists di
David Bert e Joris Dhert.

Il miglior documentario ha ricevuto un premio di 3 mila euro
finanziato da Fondazione Sicilia. Al miglior cortometraggio è
andato il premio di 300 euro sostenuto dal Museo
Internazionale delle Marionette Antonio Pasqualino. Il
vincitore del premio Soundrivemotion, ideato da Joe Schievano,
ha ricevuto una strumentazione tecnica per la registrazione
dei suoni ambientali.
«È stato un onore per noi poter ospitare quest’anno tante
anteprime internazionali e nazionali: film che erano rimasti
nei cassetti a causa del Covid e che adesso iniziano il loro
percorso nei festival», dicono i direttori artistici Chiara
Andrich e Andrea Mura. È il caso del corto- rivelazione The
Golden Buttons presentato in anteprima italiana: potente tanto
nei contenuti quanto nel registro narrativo. È un’anteprima
siciliana, invece, Il mio corpo di Michele Pennetta girato in
Sicilia e prodotto da Kino Film in co-produzione con Close Up
Films, RSI radiotelevisione svizzera e Rai Cinema. Presentato
in anteprima assoluta nel 2020 a Visions du Réel, il film ha
già conquistato la critica internazionale per la sua poetica e
la forza del racconto. A ritirare il premio per il miglior
documentario, Stanley Abhulimen.

«Questo premio è una grande gioia per me. …Avrei tanto voluto
essere presente», ha detto nel video messaggio il regista
Michele Pennetta, in partenza per il Festival di Cannes dove
tra qualche giorno Il mio corpo sarà proiettato nell’ambito
dell’Acid Cannes. «Conosco la Sicilia da tanto tempo ed è per
me un onore che il film riceva un premio in quest’Isola per un
film girato qui», ha aggiunto Paolo Ferrari, direttore della
fotografia. Ha ringraziato in video messaggio anche Alex
Evstigneev, autore di The Golden Buttons. Il premio per la
colonna sonora e il premio della giuria degli studenti al film
A Black Jesus sono stati consegnati dagli stessi studenti e da
Joe Schievano sabato sera al regista Luca Lucchesi e a Roy
Paci.

«Per il Festival – dice Lucia Gotti Venturato, presidente
dell’Associazione Sole Luna. Un ponte tra le culture – questo
è un anno di svolta. Insieme alla direzione artistica e alla
direzione scientifica del Festival abbiamo scelto di
consolidare le collaborazioni con altri Festival e mettere al
centro di questa e delle prossime edizioni il tema
dell’Ambiente. Inoltre, insieme ad Enel Green Power, nostro
main sponsor, abbiamo deciso di rafforzare il nostro impegno
sul fronte della produzione documentaria dedicata alla
transizione ecologia e alle energie rinnovabili». «È stata
un’edizione ricca di nuovi legami e di giovani – dice il
direttore scientifico Gabriella D’Agostino – Giovani delle
scuole che da quest’anno arrivano anche da fuori Palermo,
giovani volontari giunti al festival anche dall’estero e
giovani universitari, italiani e non, interessati ai temi che
caratterizzano la nostra rassegna: diritti umani, ambiente,
migrazioni, inclusione. Restiamo convinti che questa sia la
strada giusta per sensibilizzare e far maturare una coscienza
più consapevole della realtà che ci circonda e del tempo che
viviamo».

La giuria internazionale composta da Pierfrancesco Li Donni,
regista vincitore della scorsa edizione del Sole Luna; Ian
Brennan, musicista e produttore musicale, premiato ai Grammy
Awards; Lamia Belkaied Guiga, critica cinematografica
edirettricedell’École supérieure de l’audiovisuel et du cinéma
(Università di Cartagine, Tunisia); Marilena Delli Umuhoza,
fotografa, regista e autrice di libri sul razzismo (l’ultimo:
Negretta. Baci razzisti, Red Star Press, 2020); e Nadeesha
Dilshani Uyangoda, scrittrice e giornalista freelance per
testate internazionali come Al Jazeera English, The Telegraph
e Open Democracy, specializzata in questioni relative alle
migrazioni e, in particolare, alle cosiddette seconde
generazioni, ha assegnato anche una serie di menzioni
speciali:

per la regia al film Fiancées di Julia Bünter

per la fotografia al film   Rhythms of Lost Timedi Anisa Sabiri

per il montaggio al filmIl mio corpo di Michele Pennetta

per il sound al filmA black Jesus di Luca Lucchesi

«Abbiamo lavorato bene – dice a nome di tutti i giurati
Nadeesha Dilshani Uyangoda, componente della giuria
internazionale – Ci siamo ritrovati sulla gran parte delle
valutazioni e anche quando non è stato così, siamo arrivati
facilmente ad una sintesi, facilitati dall’alta qualità dei
film in concorso».

Altre menzioni speciali sono state assegnate dalla giuria
degli Studenti al film I, Mary di Aliki Saragas e dalla giuria
Nuovi Italiani al corto Memory of the land di Samira Badran

A seguire le motivazioni complete delle giurie:

GIURIA INTERNAZIONALE

BEST DOC – Il mio corpo
Per aver saputo dar voce a dei mondi sommersi che vivono
sospesi ai margini del nostro tempo, restituendo uno spaccato
umano capace di fotografare il tempo sospeso della vita. Per
aver rimesso al centro corpi marginalizzati e dimenticati. In
onore delle migliaia di persone che sono morte tentando di
raggiungere queste coste.

____________________________

BEST SHORT – The golden buttons

Come in thriller il film fa luce su uno dei lati oscuri della
Russia contemporanea indagando con ritmo, immagine e
suggestione il mondo-bambino schiacciato da militarismo e
propaganda. Il regista utilizza con sapienza limiti logistici
per un vantaggio artistico e, dunque, crea un’opera che senza
quegli ostacoli e la sua risposta a essi non sarebbe stata
possibile.

_____________________________

Menzione
BEST DIRECTING – FIANCÉES

Per la rara intimità catturata dalla camera, Fiancées, la
regista Julia Bünter ha eccelso nel conquistare la fiducia dei
suoi soggetti e nel presentare momenti indimenticabili che
sono oro cinematografico. Il suo lavoro empatico la mette
nella stimata tradizione del cinema diretto e di artisti di
documentari leggendari come i fratelli Maysles, Agnès Varda,
D.A. Pennebaker e Barbara Kopple.
______________________________

Menzione
BEST PHOTOGRAPHY – Rhytms of lost time

Per la qualità della forma, la giusta distanza tra il
narratore e la narrazione: in Rhythms of Lost Timeil dop
Alexey Venzos ha ritratto con sensibilità non solo le persone
ma anche la loro cultura, traducendo emozioni sulla vita e
sulla morte.

_______________________________

Menzione
BEST EDITING – Il mio corpo

Per la forza della narrazione e delle emozioni interiori,
Orsola Valenti e Damian Plandolit hanno creato in Il mio
corpo, un equilibrio tra due mondi paralleli abitati da
persone che hanno resistito situazioni difficili in tempi
difficili.

__________________________________

BEST SOUND – A black Jesus

Dall’inizio del film la musica si presenta in modo importante
come trait d’union della storia, e crea una narrazione usando
linguaggi a volte drammatici, nostalgici, ma anche ironici e
gaudenti, creando un percorso di emozioni che si integrano
molto bene con il suono ambientale e la grande presenza della
musica diegetica.

Un sapiente mix di musica originale, di musica ripresa
dall’ambiente e di sound design.
__________________________________

GIURIA STUDENTI

I membri della Giuria speciale, composta da studenti e
studentesse del Liceo Scientifico Statale Albert Einstein di
Palermo, dell’Istituto Magistrale Statale Camillo Finocchiaro
Aprile di Palermo e dell’Istituto di istruzione superiore
Abramo Lincoln di Enna, in seguito ad una attenta e
appassionata visione, decretano quale miglior documentario
della XVI edizione del Sole Luna Doc Film Festival, A Black
Jesus di Luca Lucchesi, con le seguenti motivazioni:

●    Per l’originale sceneggiatura e montaggio che hanno
permesso di affrontare tematiche quali il razzismo e la
xenofobia in un’ottica totalmente rivoluzionaria e innovativa,
rendendo il documentario coinvolgente;

●   Per la grandiosa colonna sonora che accompagna tutto il
film composta dalle musiche di Roy Paci, dalla corale presenza
del paese di Siculiana che si consegna allo spettatore
attraverso le numerose e evocanti voci senza volto, dalle
meravigliose e tipiche melodie siciliane che hanno contribuito
ad amplificare    l’identificazione      geografica   dell’intero
documentario;

●   Per la splendida fotografia che, tramite l’intervallarsi
di campi medi, lunghi e vari piani, oltre che per la vividezza
dei colori, è riuscita a narrare essenziali aspetti della
terra siciliana e della sua storia.

●   Per la scelta di descrivere attraverso le contraddizioni
dei personaggi il difficile rapporto tra le nuove esigenze di
integrazione e una Sicilia chiusa in se stessa e nella sua
povertà, nonostante una tradizione di apertura culturale
rappresentata dal Gesù Nero.

●   Per la scelta valoriale del regista di manifestare con
grande rispetto per le altrui posizioni la sua opposizione ad
una politica populista ed inconcludente, che utilizza altri
esseri umani come strumento di propaganda soffiando sul fuoco
del razzismo.

I membri della Giuria speciale delle scuole attribuiscono,
inoltre, una menzione speciale al documentario I, Mary di
Aliki Saragas-Georgiou per le seguenti motivazioni:

●    Per la sceneggiatura che, attraverso la vita di Mary,
donna resiliente e generosa, è riuscita a far conoscere a noi
giovani la difficile vita delle persone albine nel Sudafrica.

●    Per la forza del documentario nello spingere gli
spettatori a interrogarsi sul ruolo e le funzioni che le
tradizioni giocano all’interno di una comunità e delle loro
potenziali conseguenze discriminatorie per alcuni suoi membri.

●   Per la forza morale ed esistenziale della protagonista che
la rendono un esempio di essere umano in grado di sopportare
il peso delle discriminazioni, della solitudine, anche
intrafamiliare, senza mai smettere di lottare per costruire
una coscienza in altre persone sottoposte a simili umiliazioni
e provare a creare un mondo più rispettoso della diversità
umana.

●   Per l’accurato e simbolico montaggio che, attraverso una
delicata composizione di scene di vita vissuta e di interviste
alla protagonista, provoca una risposta fortemente empatica
negli spettatori.

●   Per aver mostrato l’innovativa funzione di Internet nella
vita della ragazza, attraverso la quale Mary è riuscita a
esprimere se stessa e denunziare pubblicamente le forme di
discriminazione a cui gli albini sono, ancora oggi,
sottoposti.

__________________________________

GIURIA NUOVI ITALIANI
La giuria composta da: Priyanka Datta, Amadou Diallo,
Saifoudiny Diallo, Bandiougou Diawara, Gian Matteo Marie.

BEST FILM: The golden buttons

il film riesce a offrire uno sguardo intimo su una accademia
militare, in modo originale, sorprendendo con scene di
dolcezza, emozioni e sensibilità diverse da ciò che si
aspetterebbe pensando all’esercito personale di Putin. La
storia è raccontata attraverso gli scatti e le inquadrature
della macchina fotografica, offrendo storie e immagini
nascoste, ma di facile comprensione. Infine, la musica
completa la storia ei sentimenti del film.

__________________________________

MENZIONE SPECIALE
Memory of the land riceve la menzione speciale per la trama
coinvolgente e appassionante. Le gambe diventano protagoniste,
simboleggiando tutto il mondo e la storia, e cosi il film
riesce perfettamente a trasmettere perfettamente le emozioni
connesse alla repressione e alla violenza.
Le animazioni sono fatte molto bene, in particolare nel
contrasto tra le immagini fredde fisse e quelle calde in
movimento, e nell’equilibrio tra immagini o video reali e
disignati. Il documentario assume un punto di vista neutrale,
che può rappresentare tutti, non solo un un’etnia o un paese,
infatti attraverso questi disegni e movimenti possono essere
raccontate molte altre storie e tragedie.

Formello, il 24 luglio grande
serata per la titolazione di
una piazza a Sergio Bardotti
Il 24 luglio a Formello c’è un evento da non perdere.
Finalmente è arrivato il giorno della titolazione della piazza
del mercato al centro di Formello a Sergio Bardotti, grande
compositore e discografico italiano che ha scritto testi per
Mina, Lucio Dalla e Patty Pravo (indimenticabile “Se perdo
te”), Ron, Ricchi e Poveri e Mal and The Primitives. Insieme
ad Antonello Venditti, Bardotti ha composto l’inno della Roma.

A febbraio è stata accolta dalla Prefettura di Roma la
proposta del Comune di Formello di intitolare la piazza. Un
evento denominato “Ed io tra di voi” promosso e organizzato
dal Comune di Formello che vedrà la partecipazione della
famiglia di Bardotti, della moglie Carmen Di Domenico,
compositrice che vive tutt’ora a Formello.

Alle 19 si terrà la cerimonia di inaugurazione della piazza
dedicata a Sergio Bardotti. A seguire in piazza San Lorenzo,
alle 21, si terrà uno spettacolo musicale che intende
ripercorrere la carriera artistica di Sergio Bardotti e delle
sue canzoni con il Maestro Fabio Macera Musical Trio.

Presentano la serata Stefano Raucci e Stefano Molinari di
Radio Radio.

A 23 anni fu chiamato dalla casa discografica Rca e divenne
assistente di Quasimodo, Ungaretti, Moravia e Pasolini. È alla
sua passione per la musica latino americana che si deve la
scoperta, in Italia, di talenti come Vinicius de Moares,
Toquinho e Chico Barque.

Trevignano                 Romano,            stasera
tutti al Palma con gli “All
Direction Duo”

Da non perdere un altro evento a Trevignano che si terrà
proprio stasera 12 luglio con “Trevignano Proms”, sotto la
direzione artistica di Stefano Cucci. Dopo il successo con il
concerto in onore di Ennio Morricone, il nuovo appuntamento è
con “All Direction Duo” -Mario Marzi (Sassofoni) e Simone
Zanchini (Fisarmonica).
La versatilità e il virtuosismo duttile di Mario Marzi,
raffinato solista nella perfetta identità con le voci dei suoi
sassofoni. La carica emozionale di Simone Zanchini,
fisarmonicista tra i più interessanti e innovativi del
panorama internazionale.

L’ apertura Arena sarà alle 19.00 con aperitivo vista lago,
l’inizio del concerto alle ore 21:00
Si        consiglia         la       prenotazione        su
www.prenotaunposto.it/cinemapalma/
Info evento: https://bit.ly/3i0bzFD
Roma, alla scoperta della
città con il bus teatrale:
per   reagire   alla crisi
durante la pandemia

ROMA – Fino al 7 agosto ritorna nella Capitale BUS T – Corto
Circuito Teatrale, l’itinerario teatrale realizzato a bordo di
uno dei caratteristici bus Hop On Hop Off, che guida il
pubblico alla scoperta della città

Un nuovo modo di fare teatro, con performance itineranti, che
nasce nell’estate 2020 da un’idea dell’attore e regista
Daniele Coscarella per reagire alla crisi durante la pandemia.
L’iniziativa, promossa dalla compagnia teatrale Monolocale
Produzioni in collaborazione con Roma Open Bus, l’azienda di
pullman turistici scoperti a due piani, ogni venerdì e sabato
propone un percorso culturale e tanto divertimento a misura di
famiglia.
“Colpito al cuore da chiusure e distanziamenti, quello dei
palcoscenici e della vita culturale della citta, è stato forse
il settore più travolto dall’emergenza Coronavirus, insieme a
quello turistico – spiega Coscarella -. Cercavamo un modo per
ripartire senza dovere rinunciare alla presenza del pubblico e
portare il teatro direttamente dalle persone c’è sembrata una
buona idea. Il format dello spettacolo in movimento è stato
accolto con grande interesse e, grazie al sostegno di Roma
Open Bus, con cui è nata una partnership anche su altri
fronti, quest’anno è stato possibile riproporlo”.

Ispirate al genere dell’home comedy, le rappresentazioni, dal
titolo evocativo ‘Vacanze romane’, coinvolgeranno turisti e
romani in un viaggio lungo le strade, i rioni, i vicoli e i
borghi più suggestivi della Città Eterna. Teatranti e platea
ristretta nel rispetto delle norme anti-contagio e spettacoli
tradotti per i turisti stranieri.

“Calano le luci, si erge il tramonto, risplende l’arancio e la
città si trasforma in poesia. Il viaggio sta per iniziare:
Roma sa essere avvincente, romantica, controversa, basta
immergersi e non trovare più la strada di casa. Questa è
l’avventura di un gruppo di turisti, saliti per caso, volevamo
solo una vacanza ma non sono mai più scesi da questa città e
in chiave comica e irriverente, raccontano una storia dove
ognuno noi ritroverà un angolo della propria città” – rivela
Coscarella nelle note di regia.

L’abbinamento tra il giro in Open e le rappresentazioni
teatrali è uno dei prodotti “innovativi” messi in campo per il
rilancio del settore nel post covid dall’azienda turistica
romana.

Unica scenografia del tour by night, il cielo stellato di Roma
a fare da sfondo alle performance degli attori di Monolocale,
ovvero: Dario Tacconelli, Emanuela Panatta, Filippo Macchiusi,
Alessandro Cecchini, Cristina Chinaglia, Giulia Maulucci,
Alessandra Merico, Shara Guandalini, Giorgia Ciotola, Micol
Pavoncello, Emanuela Bisanti, Fabrizio Mazzeo, Massimo
Ceccovecchi.

Dal 10 luglio al 7 agosto ogni venerdì e sabato: appuntamento
in piazza dei Cinquecento (angolo Via Cavour) alle ore 19.30.
Partenza alle ore 20.00. Biglietti a 25 euro, 20 euro gruppi e
fidelizzati, compresi di aperitivo. Info e Prenotazioni a
info@roma-openbus.it – monolocaleaccento@gmail.com.

Durata del percorso 1 ora e 30 min. L’itinerario: Piazza Santa
Maria Maggiore, Colosseo, Circo Massimo, Bocca della Verità,
teatro Marcello, Piazza Venezia, Corso Vittorio Emanuele,
Castel Sant’Angelo, Via Ludovisi, Piazza Barberini e ritorno
in Piazza dei Cinquecento.

Un  tocco  di   salento  al
“Haapavesi    Folk    Music
Festival”

La musica popolare e folklorica è molto seguita ed apprezzata
in Finlandia e l’estate è il periodo adatto per eventi
musicali dediti a questa categoria musicale. Come lo scorso
anno, anche quest’anno l’organizzazione di questi eventi è
stata fortemente ostacolata dalla pandemia ma, con le dovute
precauzioni, od in formato ridotto, continuano ad essere
programmati e realizzati.

L’ Haapavesi Folk Music Festival si è concluso da poco ed ha
visto la partecipazione della cantante pugliese Maria
Mazzotta, esibitasi tramite un concerto in streaming il 3
luglio.

Maria Mazzotta è una delle personalità musicali tra le più
emblematiche del Sud Italia: già nel ‘Canzoniere Grecanico
Salentino’, la Mazzotta è arrivata ad essere una delle voci
più apprezzate del panorama della musica popolare europea. La
sua, è un’intensa e appassionata riflessione, da un punto di
vista femminile, sui vari volti dell’amore: da quello grande,
disperato e tenerissimo a quello malato, possessivo e abusato.
Dieci brani in tutto, di cui due inediti, che attraversano
senza timore tutte le emozioni che questo sentimento può
suscitare, trovando nel canto, come da tradizione popolare, la
catarsi, la consolazione, la forza e la “cura”. Si va dagli
stornelli ai brani di tradizione riarrangiati ed arricchiti
con nuove sonorità e parole, sino alle pietre miliari che
hanno lastricato la strada della grande canzone Italiana come
“Lu pisci Spada” di Domenico Modugno, “Tu non mi piaci più”
portata al successo da Gabriella Ferri e “Rosa canta e cunta”
della grande cantautrice siciliana Rosa Balistreri.
Ma il cuore del disco è scolpito nei due inediti in lingua
salentina: “Nu me lassare”, una dolorosa ballata d’amore,
un’invocazione a chi non c’è più, e l”Amoreamaro”, una
pizzica, tradizionalmente ritmo risanatore per le
“tarantolate”, che idealmente si prefigge di guarire un mondo
malato.

L’album pubblicato nel 2020 da Agualoca Records, ha ottenuto
un grande riscontro dal pubblico e dalla critica musicale. Il
2020 ha visto Maria Mazzotta tra i cinque finalisti delle
Targhe Tenco nella sezione “Interprete di canzoni” (targa
assegnata a Tosca); ha al suo attivo numerosi riconoscimenti e
partecipazioni. A guidare musicalmente il concerto era il
virtuoso fisarmonicista Vince Abbracciante. Nel 2009,
Abbracciante progetta insieme a Carlo Borsini un nuovo sistema
per il cambio dei registri della fisarmonica, che permette di
ampliare la gamma sonora del suo strumento. La nuova
fisarmonica, dopo oltre di un anno di costruzione e
progettazione, e
               ̀ stata presentata ufficialmente alla fiera di
Francoforte in aprile 2011. Nello stesso anno gli viene
attribuito dal Festival Internazionale di Castelfidardo il
prestigioso premio “Voce d’Oro”, riconoscimento attribuito
storicamente a quanti con la loro musica promuovono l’immagine
della fisarmonica. Ha al suo attivo album e partecipazioni in
cui la fisarmonica è la protagonista. L’evento è stato
realizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di
Cultura di Helsinki

Il Festival di musica popolare di Haapavesi, fondato nel 1989,
dura tre giorni. Il suo programma comprende musica folk
finlandese e internazionale di alta qualità e musiche del
mondo, insieme ad alcuni momenti con musica classica, jazz,
pop e intergenere. Il programma include anche seminari e la
settimana del festival inizia con acclamati Corsi Folk tenuti
da molti dei migliori musicisti del genere.
La maggior parte degli artisti del festival proviene dalla
scena musicale folk finlandese, ma anche gli artisti
internazionali sono una parte essenziale del programma. Il
festival offre musica di diverse culture di tutto il mondo, in
particolare la musica scandinava, celtica e nordamericana è
stata ampiamente rappresentata. Il festival è organizzato da
un piccolo numero di personale e ciò che rende veramente
possibile l’organizzazione sono le centinaia di volontari che
si uniscono al gruppo ogni estate durante la stagione del
festival. Gli insegnanti del Folk Course provengono da diversi
paesi; il corso offre l’opportunità di conoscere diverse
culture musicali fornendo anche un’istruzione di prima classe
su vari strumenti, è aperto a tutti gli amanti della musica
folk indipendentemente dall’età.
https://www.haapavesifolk.com/

Ed anche Kaustinen…
Tutto pronto per la nuova edizione del Kaustinen Folk Music
Festival, in programma nella località finlandese dal 12 al 18
luglio in una modalità “mista”. L’evento di quest’anno,
organizzato con il contributo dell’IIC di Helsinki, è stato
studiato per accogliere, oltre ad un numero limitato di
partecipanti dal vivo, anche un gran numero di spettatori
online sul sito VirtualKaustinen, attraverso un’offerta
diversificata e di ampio accesso, sia gratuita che a
pagamento. Tra i numerosi artisti in gara anche ci saranno
anche i “Les Trois Lézards”(tre lucertole), gruppo italiano e
salentino che presenta la musica popolare della Tadjiguinie:
uno stato immaginario e di spirito, paese della “tarantella-
gitano-guinguette” che trova i suoi confini tra Francia,
Italia e Balcani. Il gruppo è formata da Roberto Chiga
(tamburello, voce), Giovanni Chirico (sax baritono, voce),
Giorgio Distante (bassotuba,     tromba)   e   Emanuel   Ferrari
(fisarmonica, voce).

La data e l’ora del concerto vengono comunicati tra qualche
giorno su virtuaali.kaustinen.net.
Il Kaustinen Folk Music Festival è da oltre cinquant’anni uno
degli eventi di musica folk più importanti nei paesi nordici e
in tutta Europa. I visitatori tornano anno dopo anno a questo
festival per famiglie ove l’atmosfera è indimenticabile. A
luglio, Kaustinen, villaggio dell’Ostrobotnia centrale con
4.300 abitanti, invita ogni anno decine di migliaia di ospiti
a godersi i giorni più felici dell’estate. Fin dall’inizio, il
festival è stato costruito sulla base di una forte e
ininterrotta tradizione violinistica Kaustinen, e questo
spirito vecchio di quattro secoli vive ancora nella forte e
dinamica regione. Le numerose strutture dell’area del festival
e dell’area di Kaustinen offrono una buona cornice per una
visita più o meno lunga.

Bracciano,   museo   civico:
tutto    pronto    per    la
presentazione          della
collezione Panunzi
Il Sindaco Tondinelli: “Un momento
importante per la comunità braccianese”
BRACCIANO (RM) – Grande attesa per la riapertura ufficiale del
Museo Civico in via Umberto I a Bracciano dove verrà
inaugurata la prima esposizione della collezione di Bruno
Panunzi, composta da reperti di epoca etrusca romana che la
famiglia Panunzi ha donato al Comune.

L’inaugurazione avverrà sabato 10 luglio alle ore 21 al
Chiostro degli Agostiniani. Alle 21:30 ci sarà uno spettacolo
di teatro e danza “La terra promessa” ideato e realizzato dal
TeatrodiTalia per la presentazione della collezione (si
replica il 12 luglio alle 21). Alle 22:30 è fissata la visita
alla collezione con il direttore del Museo Cecilia Sodano.

L’ingresso è gratuito ma in ottemperanza alle direttive Covid
è consigliabile la prenotazione al numero 3334902577

Bruno Panunzi, molto amato dai braccianesi e fortemente legato
all’associazione Forum Clodii, ha voluto e contribuito alla
realizzazione del Museo del Duomo a lui intitolato e dato il
suo contributo all’istituzione del Museo civico. Laureato in
giurisprudenza, ha collaborato al recupero e riordino di
archivi storici come quello Odescalchi e Giustiniani.

“L’evento di sabato – ha dichiarato il Sindaco di Bracciano
Armando Tondinelli – rappresenta un momento importante per la
comunità braccianese per un duplice motivo: sarà possibile
ammirare la collezione Panunzi per cui siamo grati alla
famiglia per la donazione e si torna a vivere il museo civico
partecipando anche a uno spettacolo teatrale nello splendido
scenario del nostro Chiostro in pieno centro della nostra
bella città”.

La collezione donata al Comune è composta, complessivamente,
da 392 reperti di epoca etrusca e romana che ben documentano
le civiltà che hanno abitato anticamente l’area sabatina e
ceretana. Uno dei pezzi più importanti dal punto di vista
storico documentario è un piattello di origine etrusca,
oggetto di studio fin dalla fine dell’Ottocento, che riporta
sul bordo una scritta.

Il professor Paci dell’Università di Macerata ha messo in luce
le particolarità del piattello braccianese. La scritta sul
bordo è molto particolare e testimonia l’incontro tra le tre
più importanti culture dell’Italia antica: la lingua
utilizzata è il latino, le lettere sono quelle dell’alfabeto
greco, la zona d’origine dell’oggetto etrusca. Il piattello
era un oggetto molto diffuso in epoca etrusca; la scritta sul
bordo ha quindi anche un valore educativo e rappresenta la
volontà, in un’epoca nella quale l’istruzione era riservata
alle élites, di alfabetizzare i più giovani attraverso l’uso
quotidiano di un oggetto.

Roma, la banda della Polizia
locale di Roma Capitale rende
omaggio a Ennio Morricone
Domenica 4 luglio ore 20.30                    scalinata
ingresso Ponte Garibaldi
ROMA – Un ricordo speciale in memoria di Ennio Morricone. Ad
un anno dalla scomparsa del Maestro, che avveniva il 6 luglio
2020, la Banda della Polizia locale di Roma Capitale con i
suoi 60 elementi diretti dal Maestro Andrea Monaldi, ha deciso
di rendere omaggio al compositore che ha scritto memorabili
pagine di musica e impresso per sempre il nome nella storia
del cinema per le sue emozionanti colonne sonore.

L’evento musicale, anticipato a domenica 4 luglio ore 20.30,
prevede anche l’esecuzione di brani di altri illustri
personaggi, come Nino Rota e Armando Trovajoli, e si svolgerà
presso la storica kermesse “Lungo il Tevere… Roma”,
organizzata dall’associazione culturale La Vela D’Oro, che per
tutta l’estate si propone di ospitare un cartellone ricco di
eventi, nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza
previsti dalle normative vigenti in tema di sicurezza.

Nella suggestiva cornice tra Ponte Sublicio e Ponte Sisto, da
sempre nel cuore di turisti e cittadini, numerose le
iniziative a tema cultura, ambiente, teatro, curate dalla
cantautrice Giò Di Sarno, che offriranno al pubblico un motivo
in più per passeggiare lungo il Tevere. Tra gli appuntamenti:
il Festival di improvvisazione teatrale “R’Estate qui” di
Silvia Merola, “Ius Arte Libri”, percorsi giuridico-artistici
per uomini di valore ideati dall’Associazione IUSgustando ed
ancora “Appuntamento culturale e sociale” con l’associazione
Settimo Continente,      “Artisti sotto il ponte” ideato
dall’organizzazione Salotto Tevere e i momenti jazz con la
Emmet Ray Manouche Orkestra.

Roma, il Giacomo                           Leopardi
apre alla musica
Una realtà formativa presente da oltre
quarant’anni nella Capitale
Liceo Musicale e Coreutico all’Istituto Giacomo Leopardi, una
novità assoluta che si aggiunge all’Istituto Tecnico –
Ragioneria e allo storico indirizzo Alberghiero.

Non solo   studio e attività curriculari. Da sempre l’Istituto
Leopardi   attribuisce molta attenzione alla preparazione degli
studenti   per l’inserimento nel mondo lavorativo, sia durante
il corso   degli studi sia dopo il conseguimento del diploma.
Sono previsti dall’offerta didattica e formativa corsi di
potenziamento e di recupero, incontri con esperti esterni
delle varie discipline e viaggi di istruzione, interscambio
con altre scuole in Italia e all’estero.

Dodici aule, laboratori e cucina all’avanguardia, un’ampia
palestra attrezzata: sono questi alcuni degli spazi pensati
per gli studenti del Leopardi, realtà formativa presente da
oltre quarant’anni nella Capitale.

Con la nuova struttura di via del Pettirosso 14, a due passi
dalla stazione della Metro C di Torre Maura e con un ampio
parcheggio in grado di ospitare fino a quattrocento
automobili, la scuola paritaria decide di puntare
sull’innovazione e sulla formazione sul campo.

“Si chiude un anno difficile per tutta la scuola italiana e
per i nostri studenti. La didattica a distanza, soprattutto
per indirizzi di studio come l’Alberghiero, ha mostrato tutte
le sue difficoltà nel trasmettere a pieno il ‘mestiere’, così
come siamo abituati a fare all’Istituto Leopardi che si è
caratterizzato come storico polo di riferimento in città che
ha permesso a più di 20.000 studenti di fornirsi di un diploma
riconosciuto a livello europeo”, le parole del Preside
Giuseppe Calzone.

“Gli studenti – conclude il Preside Calzone – hanno bisogno di
spazi e di strumenti. Ed è proprio su questi che abbiamo
puntato nella realizzazione del nuovo plesso scolastico.
Imparare con docenti qualificati e con attrezzature di primo
livello vuol dire arrivare pronti alla sfida della vita e del
lavoro. Tutti i nostri sforzi e i nostri investimenti
viaggiano in questa direzione: permettere ai ragazzi di vivere
una importante esperienza all’insegna della più attiva
partecipazione. Un percorso formativo incentrato sulla ‘cura
personalis’ che rende lo studente protagonista del proprio
iter formativo”.
Echeoni festeggia con una
mostra “Una vita a colori e…
musica” e la presentazione
del libro “Mio padre, Little
Tony”

Il libro confessione di Cristiana Ciacci
e Teresa Giulietti sarà presentato in
occasione dell’inaugurazione della mostra
di Elvino Echeoni
Pittore, scultore, incisore, restauratore, scenografo ma anche
designer, musicista, compositore e autore di testi, Elvino
Echeoni torna a stupire il suo pubblico con una mostra dal
titolo “Una vita a colori e … musica”, in programma dal 1 al
10 luglio (tutti i giorni dalle 10.00 alle 19.00) a via
Margutta 55 presso lo spazio Margutta Home.

Romano, classe 1950, questo artista, istrionico e completo,
può essere definito un abile trasformista che, a proposito di
sé stesso, dice “faccio cose diverse e apparentemente non
collegate, anche se, a ben vedere, c’è un sottile fil rouge
che unisce tutto: canzoni, pittura, tele astratte e ancora
quadri di tramonti, notturni, composizioni floreali o volti e
corpi femminili”. Dotato al tempo stesso di una spiccata
perizia tecnica e di un’instancabile vena creativa, Echeoni ci
racconta – attraverso alcune tra le opere più significative
del suo percorso artistico – momenti differenti della sua
storia personale e della sua produzione, regalando allo
spettatore la summa di mezzo secolo di appassionato lavoro e
fruttuose riflessioni sull’arte.

Estremamente interessante la struttura del percorso
espositivo, che punta al pieno coinvolgimento del pubblico.
Ogni tela, sebbene caratterizzata da stili e tecniche
pittoriche diversi tra loro, infatti, dialoga sempre con chi
ha davanti, riconoscendogli la possibilità di interagire.
 Avvicinandosi al dipinto, del resto, lo spettatore, grazie
alle cuffie auricolari consegnategli all’ingresso, può
ascoltare uno o più brani cantati dal Maestro stesso, cover
che hanno ispirato l’opera in mostra o brani inediti scritti
da quest’artista, considerato tra i più rappresentativi
pittori italiani in campo internazionale.

Lungo e variegato l’elenco delle meraviglie in mostra a
cominciare dal dipinto dal significativo titolo “Cuore matto”,
ispirato dalla famosa canzone e interpretato come in origine
dal grande

Little Tony. E poi ancora tele che raccontano le “segrete
analogie” tra Freud e Pirandello piuttosto che tra Fellini e
Chaplin, quadri che, attraverso le vibrazioni e l’armonia del
colore, proiettano chi li osserva verso la sintesi pittorica
declamata dall’ “Energia vitale”. E poi ancora le maschere,
le composizioni floreali e le figure femminili, la serie
di   astratti ispirati ai “Momenti musicali” e quelli
intitolati alla “Realtà virtuale”.

In   occasione  dell’inaugurazione    alle   ore  18.00   di
 giovedì 1 luglio, si terrà la prima presentazione ufficiale
del libro “MIO PADRE, LITTLE TONY” di Cristiana Ciacci e
Teresa Giulietti, edito da Bertoni editore con la prefazione
di Mara Venier. Accanto   alle  due  autrici,  per  la
 presentazione del libro, saranno presenti pure Angelo
Petruccetti della Little Tony Family e l’editore Jean Luc
Bertoni

Un libro confessione della figlia dell’Elvis italiano, che
avvalendosi della collaborazione di Teresa Giulietti,
scrittrice e ghostwriter parmigiana, ripercorre emotivamente
la sua vita e il rapporto complesso tra una figlia affamata di
amore e un padre troppo spesso distratto e assente che
l’avrebbe voluta più simile a lui “meno complessa, più
leggera, una cittadina del mondo”.

Cristiana, senza veli e con la sincerità che la
contraddistingue, racconta in questo libro i sogni infranti di
una bambina desiderosa di affetto, anni di speranze troppe
volte tradite da un padre vanesio, innamorato della musica
 e del suo pubblico, e da una madre emancipata e
intraprendente che non si vuole far schiacciare dalla figura
del marito famoso e che attraversa il mondo infilata nella sua
divisa di hostess. Due genitori insoliti, assorbiti dalla
propria carriera e da una spasmodica rincorsa all’appagamento
personale. Due vite parallele che solo ogni tanto
s’incontrano. Cristiana, attraverso aneddoti molto privati,
rivela un padre del tutto impreparato a quel ruolo, un uomo
bellissimo, tenace, sognatore, sempre in partenza; a ogni
ritorno, la valigia piena di regali per la sua Cris. Alla
ricerca di continue attestazioni da parte delle donne e con
una visione della vita in totale contrasto con i reali bisogni
di Cristiana bambina, Cristiana adolescente e poi Cristiana
giovane donna, che avrebbe desiderato soltanto una famiglia da
abitare, radici solide per non volare via, lei che “bulimica
d’amore” cade vittima dell’anoressia. Per anni Cristiana vive
come un pacco postale, dopo il primo vagito viene affidata a
una tata, la prima di una lunga serie, in una staffetta di
cento mani (cinquanta tate) che si succedono di anno in anno,
talvolta di mese in mese. Fortuna che c’è la nonna paterna, il
suo angelo custode, che le trasmette calore e solidità. La
bimba sognante si trasforma in una ragazzina ribelle quanto
fragile che si addormenta nel retropalco durante i concerti di
papà e distribuisce ai fan le sue fotografie autografate. Pur
di stargli accanto, si innamora della musica e della danza.
Aspira ad un suo sguardo compiaciuto, alla sua approvazione.
Non sempre arrivano e così il padre tanto amato finisce col
diventare un nemico da osteggiare, una delle ragioni dei suoi
malesseri.

Il libro è arricchito dal DVD “Una vita a tempo di Rock”, con
cui musicologo Dario Salvatori ci accompagna in un viaggio
musicale che vede Tony protagonista di uno dei più suggestivi
concerti americani, omaggiato dai tanti artisti-amici che gli
hanno voluto bene: Albano, Orietta Berti, Bobby Solo, Massimo
Boldi, Lorella Cuccarini, Fiorello, Carlo Conti e molti altri,
con la regia di Stefano Cesaroni.
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