CASO CLINICO di APRILE 2019 Lorenzo Moretti , Giovanni Giancaspro
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
CASO CLINICO di APRILE 2019 Lorenzo Moretti , Giovanni Giancaspro 1.INTRODUZIONE Le lesioni del tendine quadricipitale sono considerate poco comuni ed interessano principalmente la fascia di età tra 50 e 60 anni con una netta prevalenza nel sesso maschile. Condizioni cliniche quali insufficienza renale cronica, diabete, artrite reumatoide ed iperparatiroidismo, si associano ad un aumentato rischio così come terapia prolungate con fluorochinolonici e corticosteroidi. 2.CASE REPORT Paziente maschio di 22 anni, afferiva presso ambulatorio generale riferendo trauma sportivo alla coscia sinistra circa 4 mesi prima, in anamnesi patologica remota TBC bronchiale latente in trattamento con Isoniazide. Deambulazione autonoma con zoppia a sinistra, presente vallo palpabile al terzo medio anteriore di coscia e tumefazione al terzo prossimale da verosimile risalita del ventre muscolare del retto femorale; il ROM articolare appariva completo ma dolente ai gradi massimi di estensione.
Eseguiva RMN che evidenziava slaminamento del tendine del quadricipite femorale a sinistra ed ematoma consensuale, veniva posta diagnosi di lesione muscolare indiretta di terzo grado (I Consensus Conference Italiana sulle lesioni muscolari SIA- Milano 2017).
Il paziente si sottoponeva ad intervento chirurgico di release degli esiti cicatriziali, mobilizzazione del moncone prossimale e sutura della lesione tendinea con tecnica Krackow, e n°2 punti di sutura per lato tra ventre del muscolo retto femorale e muscoli vasto mediale e laterale. Le suture apparivano intraoperatoriamente stabili alla flesso-estensione del ginocchio e flessione dell’anca. quindi si immobilizzava in apparecchio gessato pelvi-malleolare.
Il managment post-operatorio prevedeva divieto di carico sull’arto inferiore sinistro e gesso per 4 settimane e terapia antiinfiammatoria con Inibitore selettivo COX-2.
Al controllo a 5 settimane da intervento il paziente si presentava sprovvisto di apparecchio gessato ed disattendendo il divieto di carico prescritto. Il divieto di carico veniva quindi esteso per altri 20 giorni, ginocchiera lunga bloccata in estensione da deterrente alla libera mobilizzazione, con indicazione a cauta mobilizzazione passiva fino a 40° di flessione del ginocchio per i primi 10 giorni, quindi incrementando progressivamente il ROM.
Al seguente controllo a 9 settimane dall’intervento chirurgico, la cicatrice chirurgica appariva normocromica e normotrofica, in assenza di vallo e tumefazione in regione anteriore della coscia sinistra. Si poneva indicazione al recupero progressivo del carico e inizio di fisiochinesiterapia con esercizi isometrici e flessione attiva di ginocchio ed anca.
Il paziente non si presenta più al controllo e viene chiamato al telefono per ripresentarsi in clinica. Quindi esegue ultimo controllo dopo 5 mesi da intervento che evidenzia nuova comparsa di tumefazione non dolente del diametro di 4 cm circa al terzo prossimale di coscia (conservata la competenza dell’apparato estensore). 3.DISCUSSIONE L’outcome delle lesioni del tendine quadricipitale trattato cruentemente con suture miotendinee risulta essere influenzato dal timing dell’intervento e dal managment post operatorio, in letteratura i risultati migliori in termini di rischio di complicanze e ROM articolare sono ottenuti in pazienti trattati entro un mese dal trauma con arto immobilizzato in estensione per 6 settimane nel post-operatorio. I limiti evidenziati nel caso presentato sono pertanto probabilmente da attribuirsi al tardivo trattamento e soprattutto al mancato rispetto del periodo di immobilizzazione prescritto e della giusta tempistica di esecuzione della fkt (non seguendo le indicazioni date).
1. Yepes H, Tang M, Morris SF, Stanish WD. Relationship between hypovascular zones and patterns of rupture of the quadriceps tendon. J Bone Joint Surg Am. 90:2135–41. 2. Clayton RAE, Court-Brown CM. The epidemiology of musculoskeletal tendinous and ligamentous injuries. Injury. 2008;39:1338–44. 3. Karistinos A, Paulos LE. “Ciprofloxacin-induced” bilateral rectus femoris tendon rupture. Clin J Sport Med. 2007;17:406–7. 4. Ramseier LE, Werner CM, Heinzelmann M. Quadriceps and patellar tendon rupture. Injury. 2006;37:516–9. 5. O'Shea K, Kenny P, Donovan J, Condon F, Kenny P, Donovan J, Condon F, McElwain JP. Outcomes following quadriceps tendon ruptures lnjury. 2002;33:257–260. 6. Konrath GA, Chen D, Lock T, et al. Outcomes following repair of quadriceps tendon ruptures. J Orthop Trauma. 1998;12:273–9. 7. Hak DJ, Sanchez A, Trobisch P. Quadriceps tendon injuries. Orthopedics. 2010;33:40–6. 8.Wenzl ME, Kirchner R, Seide K, et al. Quadriceps tendon ruptures–—is there a complete functional restitution? Injury 2004;35(9):922—6
Puoi anche leggere