Carlo Cabigiosu UNITRE 2019 2020 - UNITRE Torino
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POSSIAMO PARLARE DI UN’EUROPA IN COSTRUZIONE, MA MANCA UNA POLITICA DELLA DIFESA COERENTE E DI UNA POLITICA ESTERA ALL’ALTEZZA DELLA SUA RILEVANZA ECONOMICA ABBIAMO EVITATO DI CADERE DI NUOVO IN EVENTI TRAGICAMENTE INDIMENTICABILI MA ABBIAMO TRASFERITO I CONFLITTI DA UN PIANO MONDIALE AD UNO LOCALE E DAL CENTRO ALLA PERIFERIA BALCANI, UCRAINA, NORD AFRICA NON ABBIAMO UNA POLITICA COMUNE SULL’IMMIGRAZIONE E SU ALTRI TEMI FONDAMENNTALI ABBIAMO ALLARGATO L’UNIONE MA ABBIAMO PERSO LA GRAN BRETAGNA, NAZIONE SICURAMENTE IMPORTANTE L’AUMENTO DEGLI STATI MEMBRI SENZA CHE SI SIA RINUNCIATO A PARTE DELLA SOVRANITA’ NAZIONALE RENDE DIFFICILE IL PROCESSO DECISIONALE IL PROBLEMA DELLA TURCHIA 2
PAESI EUROPEI NON ADERENTI ALL’UNIONE Andorra Armenia Azerbaigian Bielorussia Città del Vaticano Georgia Islanda Liechtenstein Moldova Monaco PAESI ASPIRANTI MA NON ANCORA Norvegia AMMESSI Russia San Marino SERBIA – MACEDONIA – MONTENEGRO – Svizzera BOSNIA – KOSOVO - ALBANIA 6 Ucraina
CHI E’ RIMASTO FUORI E PERCHE’ RUSSIA SFERA D’INFLUENZA RUSSA UCRAINA - BIELO RUSSIA – MOLDAVIA E PAESI CAUCASICI GEORGIA - AZERBAIGIAN - ARMENIA TRADIZIONALMENTE NON LEGATI A NESSUNO (banche) ANDORRA – LIECHTENSTEIN – SAN MARINO – SVIZZERA - MONACO MOTIVI RELIGIOSI CITTA’ DEL VATICANO MOTIVI ECONOMICI NORVEGIA - ISLANDA 7
BREXIT La Gran Bretagna….. Paese forte Paese ricco Paese che si rigenera Paese in simbiosi con gli USA Ma….. Diviso sull’uscita dall’UE Nuovo paradiso fiscale L’abbraccio con gli USA avrà successo? 8
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SERBIA CROAZIA BOSNIA ERZEGOVINA MONTENEGRO MACEDONIA DA CONSIDERARE ANCHE SLOVENIA E ROMANIA KOSOVO BULGARIA GRECIA ALBANIA TURCHIA EUROPEA 13
DOVE SI ANNIDA LA CRISI…. 14
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Ingredienti esplosivi Gruppi etnici, lingue differenti, diverse religioni, e…alfabeti…. RIVALITA’ STORICHE 21
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OPERA PER CREARE UN’UNICA IDENTITÀ YUGOSLAVA OZNA (SERVIZI SEGRETI) UDBA (POLIZIA SEGRETA) REPRESSIONE NAZIONALISMO SPINTO MOVIMENTO DEI NON-ALLINEATI 23
PRESIDENTE DELLA REP.DI SERBIA NEL 1987 FAUTORE DELLA GRANDE SERBIA DEMOLISCE IL MODELLO DI TITO INNESCA LA GUERRA CON LA CROAZIA E POI CON LA BOSNIA SIEDE A DAYTON NEL 1995 24
I PERSONAGGI Milan KUCAN Pres.Slovenia Slobo MILOSEVIC Alja IZETBEGOVIC Ratko MLADIC Franjo TUDJIMAN 25 Radovan KARADZIC
10 ANNI DI CRESCENTE TENSIONE (1981 – 91) INDEBOLIMENTO DEL PARTITO COMUNISTA CONTRASTI ECONOMICI E SOCIALI FRA NORD E SUD TENTATIVO DI AUMENTARE LA PREDOMINANZA SERBA LA CADUTA DEL MURO DI BERLINO (1989) 26
L’ECCIDIO DI SEBRENICA LUGLIO 1995 GEN. MLADIC 27
21 dicembre 1995 LA CAMPAGNA AEREA IL CORPO D’ARMATA DI REAZIONE RAPIDA (ARRC) 55.000 SOLDATI DI 36 NAZIONI TRE DIVISIONI (USA, UK, FRANCIA) VIENE NOMINATO ALTO RAPPRESENTANTE Carl Bildt (Norvegia) IL CAMMINO VERSO LA NORMALIZZAZIONE 28
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Amm. Leighton SMITH 30
Lt.Gen. Michel WALKER 31
Gen. Carlo CABIGIOSU 32
L’ASSETTO TERRITORIALE LA VIA DEL FUTURO IL «SOGNO SERBO» LA GRANDE ALBANIA IL CRIMINE ORGANIZZATO I DIRITTI DELLE MINORANZE FYROM IL PESO DI DAYTON 20 33
LA GUERRA DEL KOSOVO 1996 - 1999 • ALL’INIZIO DEGLI ANNI 90, COME IN ALTRI PAESI DELL’EX JUGOSLAVIA, ANCHE IL KOSOVO INCOMINCIA A CHIEDERE MAGGIORE AUTONOMIA • IL PRESIDENTE IBRAHIM RUGOVA E LA RESISTENZA PASSIVA • L’UCK E LE AZIONI ARMATE • LA REPRESSIONE SERBA • L’ESODO DI CENTINAIA DI MIGLIAIA DI KOSOVARI VERSO I PAESI VICINI • L’INTERVENTO DELLA NATO (BOMBARDAMENTI DI BELGRADO) • IL RIENTRO DEI PROFUGHI ALBANESI E LA FUGA DEI SERBI 34
KOSOVO Superficie: 10.887 Kmq Popolazione: circa 2.000.000 fino all'inizio degli anni '90. In seguito alla guerra del 1999 e alla pulizia etnica, nonché ai ripetuti episodi di violenza contro le minoranze presenti, ha subito significative modifiche. Mancano attualmente dati precisi sul numero complessivo degli abitanti. Stime recenti parlano di 2.130.000 abitanti Capitale: Prishtina/Priština (571.532 ab.) Gruppi etnici presenti: Albanesi 88%, Serbi 7%, Altri 5% (Rom, Bosgnacchi, Gorani, Turchi, Ashkali, Egiziani) Religioni diffuse: Musulmana; Ortodossa; Cattolica Lingue ufficiali: Albanese, Serbo Altre lingue diffuse Bosniaco, Croato, Turco, Rom 35
LE ZONE DEI MAGGIORI ECCIDI COMPIUTI DAI SERBI 36
JACKSON REINHARDT ORTUNO PRIMI COMANDANTI DI KFOR 37 CABIGIOSU
ASSETTO POLITICO VIRULENZA DELLE MINORANZE SERBE E SCONTRI ETNICI COMMISSARIAMENTO DA PARTE DELLE NAZIONI UNITE DICHIARAZIONE D’INDIPENDENZA (2008) MISSIONE EULEX E PRESENZA NATO 38 25
REINSERIMENTO DEI PAESI DELL’AREA NELLE ORGANIZZAZIONI INTERNAZIONALI In primo luogo nell’Unione europea e nella NATO 39
SLOVENIA E CROAZIA PROSPERANO INVESTIMENTI DALL’ESTERO FONDAMENTALI RUSSIA – SERBIA UNIONE EUROPEA ? MLD.€ SETTORE BANCARIO DA RICOSTRUIRE ADESIONE ALL’UE COMPLICATA 40
• Slovenia e Croazia • Bosnia Herzegovina • Serbja e Montenegro • Kosovo 41
Il gruppo dei «veloci»: Slovenia, Croatia, Albania, Bulgaria, Romania Il gruppo dei «lenti»: Bosnia Herzegovina, Serbia, Montenegro, Kosovo, Macedonia 42
. Il Montenegro vuole essere totalmente autonomo . Il Kosovo ha dichiarato l’indipendenza . Il legame con la Russia è divenuto meno rilevante . L’EU impone regole rigide per avviare l’ingresso . Ci sono stati quasi vent’anni di declino 43
Il ruolo dell’Albania Le minoranze albanesi in Kosovo, Serbia, Macedonia e Montenegro …siamo tutti fratelli….. …ma ovviamente rimarranno dove sono… 44
Sono ancora un problema Meno rilevante che in passato solo per le modifiche alla loro dislocazione sul terreno Un problema in Serbia (Voivodina), in Kosovo (Mitrovica), in Macedonia (Tetovo), ovunque per i gruppi Rom, in Croatia per gli Italiani, in Albania per i Greci…….. 45
Deve occuparsi dei problemi dell’allargamento Diplomaticamente divisa Preoccupata delle prevedibili reazioni della Russia Militarmente impreparata Spinta a fare qualcosa dai media Trascinata dagli USA Ha perso un’importante opportunità 46
Storicamente e culturalmente impegnata a difendere gli interessi slavi Contraria per principio ad ogni modifica dei confini Non particolarmente sensibile ai diritti delle minoranze Non vuole concedere agli USA la possibilità di allargare la loro zona di influenza 47
Ha avuto la possibilità di trovare nuove motivazioni alla sua esistenza Esce per la prima volta dalla sua «zona di responsabilità (capacità expeditionary, gestisce una campagna aerea, avvia attività CIMIC, assegna compiti politici a comandanti militari) Include per la prima volta paesi del PfP Opera per la prima volta con unità russe Opera per la prima volta sul campo con la Francia Per la prima volta adotta delle «regole d’ingaggio» 48
Ridurre i nazionalismi e il gap culturale Consolidare i nuovi confini Creare una nuova classe politica Ridurre il divario economico Garantire la legge e l’ordine Giudicare i criminali di guerra Integrazione nell’UE 49
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CRISI EVIDENTI E LATENTI DELL’AREA LA CRISI IN UCRAINA LA CRIMEA LA TRANSNISTRIA 51
LA REGIONE D’INTERESSE 52
LE ZONE DI CRISI 53
GEOGRAFIA FISICA 54
L’UCRAINA Popolazione 42 684 469 ab. (2012) 30º ) Superf. 603 700 km² (47º) Pil pro capite $ 3.082,46 Capitale Kiev (2 611 300 ab. / 2001) Lingue ufficiali Ucraino Altre lingue Russo, Tataro di Crimea, Ungherese, Romeno 55
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UN PO’ DI STORIA La RUS DI KIEV: Basilio II il Bulgaroctono - Cristianesimo- Principato di Galizia - La RUS - I Variaghi - VLADIMIR I- La Volinia IL DOMINIO STRANIERO E L'IMPERO RUSSO: Confederazione Polacco Lituana- Granducato di Lituania - Impero Russo - Prima Guerra Mondiale – Russia bolscevica – Russificazione La Rivoluzione e il periodo sovietico: Guerra Civile russa- Esercito Insurrezionale Ucraino- Repubblica Nazionale dell’Ucraina Occidentale - Repubblica Popolare Ucraina – Repubblica Socialista Sovietica Ucraina L'indipendenza: Crisi politica ucraina del 2008 - La Flotta del Mar Nero – Leonid Kravchuk – La Rivoluzione Arancione- Euromaidan 60
LA RUS (1200-1300) 61
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L’ESODO DEI TEDESCHI VERSO OVEST 63
VARIAZIONI DI CONFINE NEL XX° SECOLO 64
LEONID KRUVCHENKO 91-94 PRIMO PRESIDENTE DELL’UCRAINA INDIPENDENTE 65
LA CRISI IN UCRAINA - HA LE SUE ORIGINI NELLA COMPOSIZIONE ETNICA DEL PAESE - VIENE ACUITA DAL COMPLESSO DELLA RUSSIA DELL’ACCERCHIAMENTO DA OVEST - EVOLVE PER GRAVI CARENZE NELLA GESTIONE POLITICA DEI RAPPORTI DELL’UE CON LA RUSSIA - È AGGRAVATA DA UNA SITUAZIONE POLITICA INTERNA DEFICITARIA - IL MOMENTO STORICO SPINGE LA RUSSIA AD APPROFITTARE DELLA SITUAZIONE PER ALLONTANARE LA NATO DAI SUOI CONFINI 66
EUROMAIDAN FEB.2014 - IL PRES. YANUCOVICH RINVIA LA FIRMA DI UN ACCORDO CON L’UE 20/2 - MOTI DI PIAZZA A FAVORE DI UN AVVICINAMENTO ALL’EUROPA REPRESSIONE VIOLENTA E FUGA DEL PRESIDENTE YANUCOVICH VIENE ELETTO IL PRESIDENTE POROSCHENKO 27/2 - MILIZIE FILORUSSE OCCUPANO LA CRIMEA 16/3 - REFERENDUM PRO RUSSIA IN CRIMEA 27/3 - PUTIN ANNETTE FORMALMENTE LA CRIMEA 7/4 - VIOLENTE PROTESTE FILORUSSE NELL’EST UCR. SUPPORTATE DALLA RUSSIA 15/4 - LA TRANSNISTRIA CHIEDE DI ESSERE RICONOSCIUTA INDIPENDENTE 11/5 - REFERENDUM PRO RUSSIA IN EST UCRAINA 31/7 - SANZIONI OCCID. CONTRO LA RUSSIA ESTATE 2014 – AUTOPROCLAMAZIONE DELLE REPUBBLICHE POPOLARI DI DONETSK E LUHANSK 5/9 - MINSK I VIOLAZIONI CONTINUE DEL CFA ALLA DATA ALMENO 6000 MORTI A CAUSA DEGLI SCONTRI 2/3/2015 MINSK II IN ALCUNE ZONE PROSEGUONO I COMBATTIMENTI, MA IN GENERALE SI RIMANE IN UNA SITUAZIONE DI STALLO 2016 A TUTT’OGGI NON VI SONO NOVITA’ SIGNIFICATIVE 67
2010 YANUCOVICH 2014 POROSCHENKO 2019 ZELENSKJ 68
VICTORIA NULAND SOTTOSEGRETARIO USA AGLI ESTERI MOGLIE DEL TEORICO DEI NEOCONS ROBERT KAGAN 69
CRISI IN CRIMEA La crisi di Crimea del 2014 è una delle conseguenze dell’Euromaidan, dopo che nel febbraio 2014 il governo filorusso è stato rimpiazzato da uno filoeuropeo, in linea coi principi dell'Euromaidan. La Russia è intervenuta nei primi giorni di marzo spostando truppe regolari nella penisola di Crimea e bloccando con le sue navi da guerra il porto di Sebastopoli ai movimenti delle navi ucraine con lo scopo "di proteggere la popolazione di etnia russa in Crimea". 70
LA CRIMEA 71
LE TURBOLENZE E GLI SCONTRI NELL’UCRAINA DELL’EST 72
SOSTENITORI DI JANUKOVICH A DONETSK A GENNAIO 2014 73
ALEKSNDER ZAKHARCHENKO IGOR PLOTNITSKY DAL 7 AGOSTO 2014 CAPO DELLA DAL 14 AGOSTO 2014 CAPO DELLA REP. POPOLARE DEL DONETSK REPUBBLICA POPOLARE DI LUHANSK 74
DMYTRO YAROSH Ukrainian Volunteer Corps 75
LE FASI DEGLI SCONTRI NEI DISTRETTI DI LUHANSK E DONETSK 76
LA SITUAZIONE DOPO GLI ACCORDI DI MINSK II 77
GLI ACCORDI DI MINSK 78
GLI ACCORDI DI MINSK II 79
ACCORDO DI CESSATE IL FUOCO A PARTIRE DAL 15 FEBBRAIO 2015 • CESSATE IL FUOCO INCONDIZIONATO CONTROLLATO ) DALL’OSCE • RITIRO DELLE ARMI PESANTI DALLA LINEA DEL FRONTE • RILASCIO DEI PRIGIONIERI DI GUERRA • RIFORME COSTITUZIONALI IN UCRAINA (MAGGIORE AUTONOMIA PER LE REGIONI RUSSOFONE) 80
LE SETTE CONDIZIONI RUSSE PER LA TREGUA - ritiro delle truppe ucraine dal sud-est del Paese - la fine delle azioni militari dei ribelli - l’esclusione dell’uso dell’aviazione contro i civili - il controllo internazionale del cessate il fuoco - lo scambio di prigionieri - l’apertura di corridoi umanitari - consegna di aiuti umanitari alla popolazione del Donbass 81
SITUAZIONE AD OGGI A più di cinque anni dall’inizio della guerra civile, in Ucraina e nei territori insorti contro Kiev la situazione militare e politica continua a essere molto complessa Dagli accordi di Minsk I e II non è cambiato molto, ma il calo dell’attenzione mediatica non ha impedito che si verificassero incursioni, incidenti e centinaia di violazioni del cessate il fuoco Lo stallo in cui il conflitto ucraino è immerso da un anno ha acuito i contrasti politici nelle Repubbliche Popolari di Donec’k e Luhans’k 82
Elezioni presidenziali in Ucraina del 2019 Le el Le ele Le elezioni presidenziali in Ucraina del 2019 si sono tenute il 31 marzo e il 21 aprile; il ballottaggio ha visto fronteggiarsi il presidente uscente Petro Porošenko e Volodymyr Zelens'kyj. 83
LA QUESTIONE DELLA TRANSNISTRIA 84
TIRASPOL 85
REPUBBLICA DI TRANSNISTRIA AUTOPROCLAMATASI DOPO UN REFERENDUM NEL 1990 SOTTO TUTELA RUSSA LEGALMENTE PARTE DELLA REPUBBLICA DI MOLDAVIA RICONOSCIUTA DA ABKAZIA E OSSEZIA DEL SUD CAPITALE TIRASPOL KMQ. 3500 ABITANTI 550.000 LINGUA COMUNE IL RUSSO LA POPOLAZIONE È DIVISA FRA UCRAINI, MOLDAVI E RUSSI 86
PRESIDENTE Yevgeny Vasylyevich Shevchuk 87
LA GUERRA DI TRANSNISTRIA INIZIA A MARZO 1991 TENTATIVO DELLA MOLDAVIA DI RIOCCUPARE UN TERRITORIO CHE RITIENE SUO LEGALMENTE TIRASPOL È SEDE DELLA 14^ ARMATA RUSSA, CHE SUPPORTA LE MILIZIE DI TRANSNISTRIA CESSA CON UN NULLA DI FATTO A LUGLIO – 4000 MORTI Il Cessate il Fuoco viene supervisionato da Osservatori russi, moldavi e ucraini 88
TENTATIVI DI SOLUZIONE 2003 PIANO PROPOSTO DA PUTIN PER LA CREAZIONE DI UNO STATO FEDERALE FRA MOLDAVIA E TRANSNISTRIA. VIENE RIFIUTATO DALLE PARTI 2005 PIANO PROPOSTO DALL’UCRAINA PER INDIVIDUARE UNA SOLUZIONE CERCATA DALLE PARTI CON SUPPORTO DI NEGOZIATORI ESTERNI. NULLA DI FATTO 2010 PIANO PROPOSTO DALL’OSCE BASATO SU SOLUZIONE DI PROBLEMI PRATICI(ENERGIA ELETTRICA, TELEFONIA, LINEE FERROVIARIE). QUALCHE RISULTATO 89
NEL 2015, DOPO LE SANZIONI ALLA RUSSIA PER LA QUESTIONE UCRAINA VIENE NEGATO DALLA MOLDAVIA IL TRANSITO AI RUSSI NEL SUO TERRITORIO E LO STESSO FA L’UCRAINA. DI FATTO LE UNITA’ RUSSE TUTTORA PRESENTI IN TRANSNISTRIA PERDONO LA LORO LIBERTA’ DI MOVIMENTO AD OGGI LA SITUAZIONE DELLA TRANSNISTRIA APPARE CONGELATA, MA POTREBBE DARE ORIGINE IN QUALUNQUE MOMENTO A NUOVE CRISI 90
NE PARLEREMO IN UNO DEI NOSTRI PROSSIMI INCONTRI IN MODO PIU’ DETTAGLIATO 91
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