Programma Sud-Est Europa (SEE) 2007 2013

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Programma Sud-Est Europa (SEE) 2007 2013
Programma Sud-Est Europa (SEE) 2007 - 2013
                     Programme South East Europe SEE 2007 - 2013
   Programma di Cooperazione transnazionale per un'area europea in transizione sulla via
                                      dell'integrazione
                       Con Decisione C (2007) 6590 del 20 dicembre 2007 la Commissione
                       Europea ha approvato il “Programma Operativo di Cooperazione
                       Transnazionale Sud-Est Europa” per il periodo 2007 - 2013.
                       Tale programma discende dalla divisione del precedente Interreg III B
   Base giuridica      Cadses in due spazi di cooperazione: Europa Centrale ed Europa Sud
                       Orientale.
                       Lo spazio Sud-Est è principalmente orientato sui Paesi dell'area
                       balcanico - danubiana ed apre ampi spazi di cooperazione tra le regioni
                       adriatiche italiane in un'area estremamente sensibile dell’Europa,
                       cuore delle nuove politiche europee di preadesione.
                       L’obiettivo del Programma è quello di promuovere il processo di
                       integrazione territoriale, economico e sociale e contribuire alla
                       coesione, stabilità e competitività attraverso lo sviluppo di partenariati
      Oggetto
                       transnazionali e di azioni congiunte su materie di importanza
(obiettivo generale)
                       strategica. La cooperazione transnazionale si concentra su un numero
                       limitato di settori prioritari in linea con gli obiettivi e i processi di
                       Lisbona e Göteborg: innovazione, ambiente, accessibilità e sviluppo
                       urbano sostenibile.
                       Gli obiettivi specifici del programma sono i seguenti:
                           a) Facilitare l’innovazione, l’imprenditorialità, l’economia della
                               conoscenza e la società dell’informazione attraverso azioni di
                               cooperazione concrete e risultati visibili;
                           b) migliorare l’attrattività delle regioni e delle città prendendo in
                               considerazione lo sviluppo sostenibile, l’accessibilità fisica e
                               della conoscenza e la qualità ambientale attraverso approcci
                               integrati;
                           c) promuovere l’integrazione facilitando lo sviluppo di
                               competenze bilanciate per la cooperazione territoriale
 Obiettivi specifici           transnazionale a tutti i livelli.

                         Il Programma è diviso in 5 priorità/assi:

                         1) Favorire l’innovazione e l’imprenditorialità
                         Contribuire al futuro sviluppo del Sud-Est Europa come luogo di
                         innovazione. L'obiettivo è di facilitare l'innovazione, l'imprenditorialità,
                         l’economia della conoscenza e migliorare l'integrazione e le relazioni
                         economiche.
                         Misure specifiche
                         1.1 Sviluppo di reti tecnologiche e per l’innovazione in settori specifici
                                              1
1.2 Sviluppo di un ambiente favorevole all’imprenditorialità innovativa
1.3 Rafforzamento delle condizioni quadro favorevoli all’innovazione

2) Protezione e miglioramento dell’ambiente
Contribuire al miglioramento delle condizioni ambientali e ad una
migliore gestione delle aree naturali protette. L'obiettivo è quello di
prevedere le possibili future minacce ambientali e cogliere le
opportunità sviluppando comuni azioni transnazionali per la tutela
della natura e degli esseri umani.
Misure specifiche
2.1 Miglioramento della gestione integrata delle acque e della
prevenzione dei rischi di inondazione
2.2 Rafforzamento della prevenzione dei rischi ambientali
2.3 Promozione della cooperazione nella gestione del patrimonio
naturale e delle aree protette
2.4 Promozione dell’efficienza energetica e del razionale utilizzo delle
risorse

3) Miglioramento dell’accessibilità
Contribuire al miglioramento dell'accessibilità degli attori locali e
regionali alle reti europee (incluso l'accesso alla società
dell'informazione e il supporto della multimodalità).
Misure specifiche
3.1 Miglioramento del coordinamento nella promozione,
pianificazione e gestione delle reti di trasporto primarie e secondarie
3.2 Sviluppo di strategie per affrontare il digital divide
3.4 Miglioramento delle condizioni quadro per lo sviluppo di
piattaforme multi-modali

4) Sviluppo di sinergie transnazionali a favore di aree di crescita
sostenibile
L'obiettivo prioritario dell'asse è quello di sviluppare e attuare
strategie integrate per le aree metropolitane e i sistemi regionali di
insediamento (sviluppo di strutture policentriche e valorizzazione
valori culturali per lo sviluppo sostenibile).
Misure specifiche
4.1 Affrontare i problemi cruciali che affliggono le aree metropolitane
e i sistemi insediativi regionali
4.2 Promozione di un tessuto equilibrato di aree di crescita attrattive
ed accessibili
4.3 Promozione dei valori culturali come leve per lo sviluppo

5) Assistenza tecnica
5.1 Assicurare una corretta gestione nell’implementazione del
programma
5.2 Implementare attività di accompagnamento per sostenere la
                    2
creazione e la realizzazione di progetti transnazionali e di partenariati
                        di elevata qualità

                        PRIORITÀ NEL SETTORE SOCIO-SANITARIO
                        Alcune opportunità relative al settore socio-sanitario possono
                        rientrare all’interno dell’Asse 3 (Misura 3.2 – Sviluppo di strategie per
                        affrontare il digital divide).
                        L’accessibilità alle ICT (ed il loro utilizzo) è rilevante non solo per le
                        famiglie e le imprese ma anche per gli enti pubblici che forniscono
                        diversi servizi ed oggi inutilmente richiedono la presenza fisica dei
                        cittadini. Il "digital divide" è il gap tra coloro che hanno regolare
                        effettivo accesso alle informazioni e alla conoscenza attraverso le ICT e
                        quelli che non ce l’hanno. La cooperazione transnazionale dovrebbe
                        generare progetti concreti che contribuiranno allo sviluppo di
                        partenariati pubblico-privato per l'accessibilità ICT, l’implementazione
                        di soluzioni ICT per i servizi locali e regionali, autorità pubbliche,
                        collaborazione delle autorità pubbliche e istituzioni scientifiche per lo
                        sviluppo dei servizi pubblici, l'interoperabilità dei sistemi informativi e
                        l'armonizzazione della formazione ICT.
                        Esempi di possibili azioni sono:
                             migliorare l'accessibilità ai servizi sociali e sanitari tramite lo
  Azioni finanziate
                                sviluppo di soluzioni ICT;
                             progetti e-health.

                        In generale risultano eleggibili: autorità pubbliche nazionali, regionali e
                        locali, enti pubblici equivalenti e soggetti privati.
    Proponenti
                        Il Partenariato di ciascun progetto deve prevedere la partecipazione di
                        partner provenienti da almeno tre paesi, di cui almeno uno deve
                        essere uno Stato membro UE.
                        Dipende dalla tipologia di bando che viene pubblicato dal Programma
Entità del contributo
                        South East Europe SEE.

                        Le risorse del programma vengono attribuite attraverso bandi.
                        Bandi aperti indirizzati a tutti i potenziali promotori, per la
                        presentazione di progetti rilevanti per le priorità del programma.
                        Bandi ristretti focalizzati su specifiche priorità del programma,
                        indirizzati a beneficiari specifici, secondo criteri di eleggibilità
                        particolari rispetto al numero e al tipo di partner (o paesi) e alle
Modalità e procedure
                        attività da sviluppare. Nell ambito delle procedure ristrette assumono
                        particolare rilevanza i bandi per progetti strategici.
                        La procedura di selezione potrà avvenire secondo due modalità:
                        - one step: i promotori presentano la candidatura completa;
                        - two step: i promotori presentano una manifestazione d’interesse o
                        concept note. Successivamente per le sole idee valutate
                        positivamente, i promotori saranno invitati a presentare la

                                             3
candidatura completa.

      Durata          Il programma è operativo per il periodo 2007 - 2013

Ambito territoriale

                      Territori ammissibili:

                      Intero territorio di:
                           Albania, Austria, Bosnia-Herzegovina, Bulgaria, Romania, Croazia,
                              FYROM, Grecia, Ungheria, Serbia, Montenegro, Slovacchia, Slovenia e
                              Moldova.

                      Italia:
                            Lombardia, Province Autonome di Bolzano e Trento, Veneto, Friuli-
                              Venezia-Giulia, Emilia Romagna, Umbria, Marche, Abruzzo, Molise,
                              Puglia, Basilicata.
                      Ucraina:
                            Cjermovestka Oblast, Ivano-Frankiviska Oblast, Zakarpatska Oblast e
                              Odessa Oblast.

                      Per il periodo 2007 - 2013, il Programma South East Europe SEE
Risorse finanziarie
                      dispone di una dotazione totale pari a 245,1 milioni di €, di cui: 206,69
    disponibili
                      milioni di € (FESR) e 38,5 milioni di € (Fondi nazionali). FESR: 85% per
                      tutti i paesi dell’area del programma. Per i partner italiani il
                                               4
cofinanziamento del 15% è a carico del Fondo di Rotazione (Delibera
       CIPE n. 36 del 15 giugno 2007).

       Ripartizione % risorse per ogni asse:
       Asse 1. Facilitare l’innovazione e l’imprenditorialità (21,3%)
       Asse 2. Protezione e miglioramento dell’ambiente (27,4%)
       Asse 3. Miglioramento dell’accessibilità (21%)
       Asse 4. Sviluppo di sinergie a favore di aree di crescita sostenibile
       (24,3%)
       Asse 5. Assistenza tecnica (6%)

       www.southeast-europe.net
Link

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2014-2020
                     Proposta di regolamento riguardante la cooperazione territoriale
                                      europea nel periodo 2014-2020

                 Il 29 giugno 2011, la Commissione Europea ha adottato una proposta che
Contesto della   stabilisce il prossimo Quadro finanziario pluriennale per il periodo 2014-
  proposta       2020: un bilancio per realizzare la strategia Europa 2020. Nella sua
                 proposta, la Commissione ha stabilito che la politica di coesione sarebbe
                 rimasta un elemento essenziale del futuro pacchetto finanziario.
                 Le principali caratteristiche della proposta sono la concentrazione dei
                 finanziamenti su un minor numero di priorità, meglio collegate
                 all'attuazione della strategia Europa 2020, il conseguimento dei risultati e
                 il monitoraggio dei progressi in funzione degli obiettivi concordati,
                 aumentando il ricorso alle condizionalità e semplificando l'esecuzione.
                 La proposta di regolamento stabilisce le disposizioni generali che
                 regolano la cooperazione territoriale europea.
                 Il 9 novembre 2010 la Commissione aveva adottato la Quinta relazione
                 sulla coesione, che forniva un'analisi delle tendenze economiche e sociali,
                 definendo gli orientamenti per la futura politica di coesione che è lo
                 strumento d'investimento principale a sostegno delle principali priorità
                 dell'Unione. Esso si concentra sui paesi e sulle regioni le cui necessità sono
                 maggiori. In un momento in cui i fondi pubblici sono scarsi e gli
                 investimenti a favore della crescita sono necessari, la Commissione ha
                 deciso di proporre modifiche importanti alla politica di coesione.
                 La cooperazione territoriale europea è uno degli obiettivi della politica di
                 coesione e fornisce un quadro per realizzare azioni comuni e scambi
                 politici fra attori di diversi Stati membri a livello nazionale, regionale e
                 locale. Ciò è tanto più importante in quanto le sfide affrontate dagli Stati
                 membri e dalle regioni prescindono con sempre maggior frequenza dalle
                 frontiere nazionali/regionali e richiedono l'adozione di azioni comuni di
                 cooperazione a un livello territoriale appropriato.

                 La Commissione europea ha approvato, all’inizio di ottobre 2011, un
                 pacchetto legislativo per la Politica di coesione europea 2014/20.
                 Il pacchetto legislativo prevede una regolamentazione di portata globale
                 che istituisce una serie di norme comuni per gestire il Fondo europeo di
                 sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FES), il Fondo di
                 coesione, il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale (FEASR) e il
                 Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca (FEAMP).
                 L’Unione europea si propone, per il periodo 2014/20, di rilanciare la
                 crescita e l’occupazione, puntando su un minor numero di priorità di
                 investimento, ma con obiettivi chiari e valutabili attraverso i principi
                 dell’efficienza e dell’efficacia.

                                          6
Tra le novità emergono la semplificazione e l’armonizzazione delle norme
                        dei vari fondi, con un’unica serie di norme per i diversi fondi e un
                        approccio più integrato che assicuri finalità coerenti tra i diversi canali di
                        finanziamento.
                        La proposta di regolamento:
   Cosa cambierà        • farà in modo che i partecipanti trovino un accordo più preciso sul tipo di
    esattamente         progetti che desiderano finanziare e stabiliscano obiettivi chiari. I progetti
                        dovranno inoltre rispondere alle priorità politiche dell'UE ed essere
                        strettamente connessi alle strategie perseguite dalle regioni e dagli Stati
                        membri interessati per ottimizzare le sinergie;
                        • è concepita per favorire la cooperazione fra paesi diversi. È stata inoltre
                        semplificata per ridurre il carico amministrativo per i gestori dei
                        programmi e dei progetti.

                        La cooperazione transfrontaliera dovrebbe avere lo scopo di affrontare le
                        sfide comuni individuate di concerto nelle regioni frontaliere (come la
                        ridotta accessibilità, il contesto economico inadeguato, la mancanza di reti
                        fra le amministrazioni locali e regionali, la ricerca e l'innovazione e
                        l'adozione delle TIC, l'inquinamento ambientale, la prevenzione dei rischi,
                        un'attitudine negativa nei confronti dei cittadini dei paesi confinanti) e di
                        sfruttare i potenziali ancora inesplorati delle zone frontaliere (sviluppo
                        delle infrastrutture e dei cluster di ricerca e innovazione transfrontalieri,
                        integrazione dei mercati del lavoro transfrontalieri, collaborazione
                        accademica o tra centri sanitari), migliorando al contempo il processo di
                        cooperazione nell'intento di conseguire uno sviluppo generale armonioso
                        dell'Unione.
                        La cooperazione interregionale dovrebbe mirare al rafforzamento
                        dell'efficacia della politica di coesione, promuovendo lo scambio di
                        esperienze fra le regioni per migliorare l'elaborazione e l'attuazione di
                        programmi operativi nell'ambito dell'obiettivo "investire per la crescita e
                        l'occupazione". In particolare, essa dovrebbe rafforzare la cooperazione
                        fra i cluster ad alta intensità di ricerca innovativa e gli scambi fra i
                        ricercatori e gli istituti di ricerca, sulla base di "Regioni della conoscenza" e
                        di "Potenziale di ricerca nelle regioni che rientrano nell'obiettivo
                        convergenza e nelle regioni ultraperiferiche", nell'ambito del Settimo
                        programma quadro per la ricerca.
                        Le zone di cooperazione transnazionale dovrebbero essere definite
                        tenendo conto delle azioni necessarie per la promozione dello sviluppo
                        territoriale integrato.
                        La proposta della Commissione sarà discussa con i governi nazionali e il
 Probabile entrata in   Parlamento europeo. Dovrebbe entrare in vigore nel 2013
vigore della proposta

Dotazione di bilancio   La proposta della Commissione per il quadro finanziario indicativo
     proposta           pluriennale prevede un importo pari a 376 miliardi di € a favore della

                                                  7
coesione economica, sociale e territoriale per il periodo 2014-2020.

 Bilancio proposto per il periodo 2014-2020         Miliardi di €
 Regioni meno sviluppate                            162,6
 Regioni in transizione                             39
 Regioni più sviluppate                             53,1
 Cooperazione territoriale                          11,7
 Fondo di coesione                                  68,7
 Stanziamenti       extra      per  le    regioni
 ultraperiferiche e scarsamente popolate            0,926
 Meccanismo per collegare l'Europa per i            40 miliardi di euro (più 10
 trasporti, l'energia e le TIC                      miliardi di € supplementari
                                                    destinati specificamente al
                                                    Fondo di coesione)

Il regolamento proposto definisce la ripartizione dei finanziamenti previsti
per la cooperazione territoriale fra le varie componenti della
cooperazione, come segue:
     a) 73,24% (cioè, un totale di 8,569 miliardi di €) per la cooperazione
        transfrontaliera;
     b) 20,78% (cioè, un totale di 2,431 miliardi di €) per la cooperazione
        transnazionale;
     c) 5,98% (cioè, un totale di 700 milioni di €) per la cooperazione
        interregionale.

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