La tv entra nella logica della competizione; la radio riscopre la sua - Lo scenario comunicativo si moltiplica e si diversifica: dimensione come ...
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
Lo scenario comunicativo si moltiplica e si diversifica: la tv entra nella logica della competizione; la radio riscopre la sua dimensione come strumento per l’ascolto individuale, intimo, personalizzato.
Il contesto politico-sociale (a) * Ancora anni travagliati per società italiana: ascesa PCI e “compromesso storico”; nuovi movimenti studenti; terrorismo nero e Brigate Rosse; scandali in campo economico/finanziario (P2) e editoriali (Rizzoli); Tangentopoli, crisi dei partiti e fine della Prima Repubblica; affermazione sistema radiotelevisivo misto; sviluppo radio e Tv digitale; nuova grave crisi economica tuttora in corso. 1973/79 - Strategia del compromesso storico (avvicinamento DC-PCI) 1975/79 - Forte affermazione PCI elezioni amministrative e politiche; appoggio PCI ai governi di “solidarietà nazionale”: Andreotti III (‘76-78, astensione PCI) e IV (‘78-79, appoggio esterno PCI) 1977 - Nuovi movimenti studenteschi (contro sistema partiti e sindacati e contro riformismo PCI) 1978 - BR rapiscono e poi uccidono Aldo Moro, Presidente DC - Sandro Pertini (PSI) settimo Presidente della Repubblica (1978-1985) 1979/83 - Si succedono governi a guida DC (con eccezione governi Spadolini tra ‘81-82) 1980 - 23 novembre: Terremoto in Irpinia (trasmissioni speciali Rai) 1981 - 18 Maggio: attentato in P.zza S. Pietro contro Papa Giovanni Paolo II 1983 - giugno: crollo DC elezioni politiche e successiva nascita Governo Craxi (1983-87); per la prima volta, Tv commerciali affittano spazi per propaganda politica 1985 - Francesco Cossiga (DC) ottavo Presidente della Repubblica (1985-1992)
Il contesto politico-sociale (b) 1987/92 - Altri governi a guida DC 1992 - 17 Febbraio: esplode l’inchiesta “Mani Pulite” (Tangentopoli) - Oscar Luigi Scalfaro (DC) nono Presidente della Repubblica (1992-99) 1992/94 - Governi Amato (PSI) e Ciampi (tecnico) 1994 - Elezioni politiche e vittoria Forza Italia (Berlusconi): inizio effettivo II Repubblica - 10 maggio: primo di una serie di Governi a guida Berlusconi (fino al 2011, con eccezioni governi Ulivo 1996-2001, 2006-08) 1999 - Carlo Azeglio Ciampi decimo Presidente della Repubblica (1999- 2006) 2006 - Giorgio Napolitano (DS) undicesimo Presidente della Repubblica (2006-2015) 2011/17 - Dal governo tecnico di Monti ai governi di centro-sinistra (Letta, Renzi, Gentiloni) 2015 - Sergio Mattarella dodicesimo Presidente della Repubblica (2015-) 2018… - Governo di Conte (Lega–5 stelle)
Il contesto comunicativo (a) 1976 - Sentenza Corte Costituzionale n. 202 autorizza trasmissioni via etere ambito locale - Esplode fenomeno radio “libere” (da 150 nel ‘75 a 2600 nel ‘79): dimensione locale, carattere prevalente musicale e commerciale.Tra le prime: Radio 105 (prima emittente privata nazionale), Radio Dimensione Suono (più importante network romano), Radio Radicale (emittente di servizio) 1977 - La Rai avvia ufficialmente trasmissioni tv a colori (sistema PAL tedesco) - Nascita radio di movimento, espressione realtà giovanili e universitarie: impegno politico militante e pratica di controinformazione (Radio Alice a Bologna, Radio Città Futura a Roma, Radio Popolare a Milano) 1978 - Telemilano cavo diventa Tv via etere (Fininvest di Berlusconi) 1979 - Nasce società Rete Italia (acquisto e distribuzione programmi Fininvest) - Nasce Publitalia (concessionaria pubblicità Fininvest) - 15 Dicembre: avvio terza rete Tv a diffusione regionale (Rete 3) 1980 - Telemilano diventa Canale 5 - Nasce network tv PIN (Primarete Indipendente, editore Rizzoli) 1982 - 1 gennaio: nasce Italia 1 (editore Rusconi) - 4 Gennaio: nasce Rete 4 (editore Mondadori) - Canali stereofonici in MF: RaistereoUno e RaistereoDue (15.00-24.00), RaistereoNotte (24.00-6.00, a reti unificate) 1983 - 5 gennaio: Fininvest acquista Italia 1 1984 - 28 agosto: Fininvest acquista Rete 4
Il contesto comunicativo (b) 1984/85 - Pretori Lazio, Piemonte e Abruzzo oscurano reti Fininvest; “decreto salva private” e “decreto Berlusconi” Legge n.10/1985 (legittima emittenti private nazionali in attesa legge di riordino del sistema radio-tv) 1986 - Auditel (Rai, Fininvest, Upa, Assap, Fieg), società di rilevazione ascolto Tv 1987 - Rai Tre diventa rete a diffusione nazionale 1988 - Audiradio (Rai e private, Sipra, Upa, Assap), società di rilevazione ascolto radio 1989 - Nasce Isoradio, nuovo canale Rai di servizio 1990 - Legge Mammì (n. 223), “Disciplina del sistema radiotelevisivo pubblico e privato” (Sistema misto, Garante Editoria, norme antitrust, diretta e obbligo Tg per privati, radio comunitarie, requisiti minimi per imprese operanti sul mercato) - Piano per la radio: ruolo coordinamento di Vicedirettore Generale Radiofonia; nuove linee editoriali (Radio 1 e GR 1 vocazione informativa) e riordino canali stereo (StereoRai, 13.20-2400 e notturne; RadioverdeRai, 12.50-24) - Sul fronte privato, si va affermando la radio di formato 1991 - Nasce Tele +, prima TV italiana a pagamento (via etere) Sky dal 2003 1996 - Attività radio-Tv Fininvest confluiscono in Mediaset 1997 - Legge Maccanico (n. 249): nuovi limiti antitrust, Autority per garanzie comunicazioni; in previsione, Rai Tre senza pubblicità e Rete 4 sul satellite
Il contesto comunicativo (c) 2000 - Operative le Teche Rai (primo sistema di archiviazione multimediale dell’audiovisivo) - Legge n. 28 sulla “Par condicio” (in parte già inserita in legge elettorale 1993): parità di condizioni in programmi di comunicazione politica, norme per informazione, divieto partecipazione esponenti politici in programmi intrattenimento in periodo elettorale - Il 99,5% azioni Rai passano da IRI a Ministero Economia 2004 - Legge Gasparri (n. 112): il SIC e limiti antitrust (non oltre 20% dei ricavi complessivi), passaggio al digitale trasmissioni Tv, criteri di nomina CdA - Legge Frattini (n. 215, conflitto di interessi): incompatibilità incarichi governativi e gestione dei media (possibile la “mera proprietà”) 2015 - Legge Riforma Rai (n. 220) su governance e criteri di nomina
Il contesto comunicativo (d) Radio oggi - Intreccio radio on air / radio on line - Sperimentazione radio digitale dal ’95 e avvio concreto nel 2001 (DAB); copertura digitale intorno al 75% nel 2018; non previsto passaggio completo al digitale - 12 radio Rai (FM/AM, DAB+, DDT, satellite, web, app); circa 20 radio private nazionali, radio comunitarie (nazionali e locali), radio locali, web radio
Il contesto comunicativo (e) Tv oggi - Da seconda metà anni ‘90, progressivo passaggio dal broadcasting al narrowcasting (da Tv accessibile a tutti e generalista a Tv a pagamento, tematica e per pubblici segmentati) - Sperimentazione tv digitale dal 1999 e avvio ufficiale Rai nel 2008 (DTT); passaggio completo al digitale nel 2012 - circa 400 canali operanti a livello nazionale (DTT e Sat, Standard e HD), tra free e pay; servizi realizzati per il web a pagamento (Netflix, Amazon e altri) - Principali operatori: Sky Italia, Mediaset, Rai, Fox International Channels Italy, Discovery Italia, Cairo Communication. Rai presente con 14 canali (compreso Rai HD)
1 Orientamenti editoriali ✔ La radio prosegue il percorso di svincolamento dalla sudditanza della tv; nuova crisi della radio pubblica nel confronto con radio privata; successiva affermazione del mezzo come medium individuale, mobile, versatile (anche grazie a capacità di adattamento a innovazioni tecnologiche) ✔ La televisione, pubblica e privata, adotta progressivamente una logica commerciale e di intrattenimento (strategia di massimizzazione dell’ascolto)
1a Orientamenti editoriali Radio pubblica e privata Anni ‘70/80: - nuova crisi radio pubblica: Riforma ‘75 (autonomia reti e testate) pensata soprattutto per Tv; strategie di competizione con private concentrate su Tv; avvio concorrenza interna incide soprattutto su radio: senza coordinamento generale, tre reti restano prevalentemente generaliste e “di programma”, non in grado di reggere concorrenza private - Progressiva crescita radio private su dimensione nazionale e/o forme di associazione tra emittenti locali (syndication) Anni ’90: - poche novità per la radio pubblica, sia sul piano della programmazione (solo terza rete più innovativa) sia a livello strutturale (canali stereo, Piano per la radio, successivi interventi riunificazione direzioni, poi ritorno autonomia reti e testate…) - Da radio private genericamente musicali a radio di formato: carattere di “flusso” e specifica identità (radio musicali, parlate, music&news) Fine anni ’90: avvio rilancio della radio e percorso di digitalizzazione Inizio 2000: diffusa e progressiva commistione tra radio di flusso (più tipica private) e radio di programma (più tipica Rai)
2a Caratteri della programmazione Radio Tra informazione e intrattenimento (musicale e/o parlato) Radio pubblica - Anni ‘80-90: profilo prevalentemente generalista delle reti e qualche innovazione (Radio 1: Radio anch’io 1978, dibattito su attualità; Radio 3: Prima pagina 1976; Noi, voi, loro, donna 1978 e Ora D 1983, attualità sul mondo femminile; Il filo di Arianna 1988, attualità sociale) - Fine anni ’90/2000: più precisa fisionomia singole reti, offerta più mirata a target giovanili, frequente ricorso al contenitore monogenere Radio 1: informazione e musica (Radio Zorro 1992, Zapping 1994) Radio 2: intrattenimento (Fabio e Fiamma e la trave nell’occhio 1995, Il ruggito del coniglio 1995, Viva Radio2 2001) Radio 3: cultura (La barcaccia 1988, Hollywood Party 1994, Fahreneit 1999)
2a Caratteri della programmazione Radio Tra informazione e intrattenimento (musicale e/o parlato) Radio private Intrattenimento prevalentemente musicale e parlato di accompagnamento Conduzione basata su spontaneità e improvvisazione Frequente ricorso al “personaggio noto” dello spettacolo Poche le radio di informazione e i format basati su specifico genere musicale
3a Il pubblico Radio Progressiva trasformazione pubblico e modalità di ascolto (in particolare da metà anni ’80): - Pubblico di giovani (intrattenimento private), casalinghe e lavoratori autonomi (si alternano tra radio pubbliche e private), dirigenti e professionisti (informazione radio pubblica mattino e meridiana) - Crescita pubblico giovanile - Aumento ascolto radio private e calo radio pubbliche - Informazione Rai al mattino e intrattenimento musicale di private al pomeriggio - Radio pubblica è soprattutto “servizio”: informazione, isofrequenza, emergenze - Ascolto individuale e personalizzato (iniziale tendenza a rapporto di fedeltà con “ la propria radio”, poi integrazione tra radio diverse secondo esigenze) - Ascolto da diversi devices (radio, Tv digitale, computer, tablet, smartphone, ecc.) e rapporto con i social networks - Pubblico partecipante, protagonista, “connesso”
Il pluralismo radiotelevisivo 1b Orientamenti editoriali Televisione Post-riforma Rai Regime di concorrenza interna e riorganizzazione palinsesti in senso più evasivo (con molte innovazioni destinate a durare): • ridimensionamento della tv dei ragazzi • scomparsa dei programmi di prosa • programmi culturali in 2°serata • informazione giornalistica in rubriche monotematiche e rotocalchi, tra 1°e 2° serata (TG2 Dossier 1976; Tam tam 1977; Ping Pong 1978, con ospiti in studio) • TF a striscia in preserale • fine di Carosello e inizio era dello spot
Il pluralismo radiotelevisivo 1b Orientamenti editoriali Televisione Da anni ‘80 - Rai: crisi e ricerca nuova identità, tra servizio pubblico e logiche di mercato; autonomia strategie editoriali reti; prevalenza logica generalista; TF americani e rilancio fiction italiana (produzioni di qualità, co-produzioni internazionali, rapporti con il cinema; copertura fasce diverse del palinsesto) - Fininvest: logica commerciale e ricerca affermazione nel mercato audiovisivo; accentramento gestione e programmazione reti; differenziazione profilo reti in base a target pubblicitari; massicce importazioni fiction dall’estero e avvio prime produzioni interne (anche seriali); “caccia” ai personaggi Rai - Rai e Fininvest (in particolare da fine ’80): verso logica intrattenimento; generi egemoni: contenitori e talk show, reality e talent show, fiction (miniserie e seriali); rilancio informazione d’attualità in prima serata (a partire da Rai 3)
“ Il pluralismo radiotelevisivo” 2b Caratteri della programmazione Televisione Verso la neotelevisione (anni ‘80…) • Estensione offerta nelle diverse fasce orarie (“Tv del mattino” Rai dal 1986) • Omogeneizzazione offerta tra emittenti pubbliche e private intorno a generi di evasione • Diversa fisionomia delle reti in base a target di riferimento (C5/Rai1 familiare, Rete 4 femminile, Italia1/Rai2 giovanile; Rai3 culturale) • Palinsesti orizzontali (stesso schema tutti i giorni), meno rigidi e modificabili in base a orientamenti del pubblico • Nuove abitudini di ascolto (fiction e varietà in diverse fasce del palinsesto) • Nuovi ruoli del pubblico (partecipante e protagonista)
Il pluralismo radiotelevisivo 2b Caratteri della programmazione Televisione Verso la neotelevisione (anni ‘80…) La rottura dei generi Nuovi modelli di informazione (stile meno burocratico, più interviste e opinioni, maggiore autorialità del giornalista, intreccio di stili, formule espressive, generi) (TG, Odeon 1976, Ring 1978, Mixer 1980, Linea diretta 1985…) Nuovi modi di intendere l’informazione: “Tv verità” e “tv di servizio” (Rai 3) (Telefono giallo 1987, Un giorno in pretura 1988, Chi l’ha visto? 1989, Mi manda Lubrano 1990…) Nuovi generi tra informazione e spettacolo: contenitori, talk show (Domenica in… e L’altra Domenica 1976, Buona Domenica 1985; Bontà loro 1976, Maurizio Costanzo Show 1982; Samarcanda 1987, Porta a porta 1996, Ballarò 2002, …) Nuove forme di spettacolo: varietà, game, reality e talent show (Portobello 1977, Drive in 1983, Quelli della notte 1985, Striscia la notizia 1986, La tv delle ragazze 1988, Blob 1989; Pronto, Raffaella? 1984; Grande fratello 2000, C’è posta per te 2000, Amici di Maria De Filippi 2002, Ballando con le stelle 2005…
“Il pluralismo radiotelevisivo” 3b Il pubblico Televisione Forte e progressivo aumento consumo Tv (circa 15 milioni nel 1983), con erosione ascolto Rai da parte Tv Fininvest Pubblico familiare e/o targettizzato, in base a diversa identità delle reti pubbliche e private (anni ‘80-90) Pubblici più competenti e esigenti, frammentati tra i diversi canali (etere o satellite, free o pay, generalisti o tematici, ecc.) (anni 2000) Ascolti principali emittenti generaliste fortemente ridimensionati, ma Rai gradualmente ristabilisce primato su Mediaset
“Il pluralismo radiotelevisivo” 4 Ruoli e funzioni sociali Radio ✔ Medium mobile, versatile e interattivo ✔ Compagna discreta, sottofondo sonoro, servizio quotidiano ✔ Capacità di adeguarsi a trasformazioni tecnologiche e sociali Televisione ✔ Medium domestico e interattivo ✔ Compagna invadente, sottofondo rumoroso, intrattenimento costante ✔ Tv del “disimpegno”, tv “senza qualità”, tv “deficiente” …?
Puoi anche leggere