Carabiniere Totaro Liberantonio - News Della Valle
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Carabiniere Totaro Liberantonio Caduto per la Patria nella terra Giulia nel 1945 presso la foiba di Zavni, foresta di Tarnova (Slovenia) STORIA Totaro Liberantonio nasce a Agnone in una casa di campagna situata nella zona del “Vallone Zelluso”in contrada “Santa Lucia” ,il giorno 2 aprile 1916 da Totaro Salvatore e Gelsomina Labbate, entrambi contadini.
Quarto figlio della coppia, ha due sorelle, Giovannina la più grande, morirà qualche anno dopo la sua nascita per le strazianti sofferenze causate dalla caduta nel fuoco che aveva acceso per riscaldarsi durante il pascolo delle pecore. Angiolina classe 1911 e il fratello Cherubino1914 emigreranno in Argentina. La vita era molto dura e la miseria regnava tra le famiglie dei contadini,difatti nei quattro locali della modesta casa di campagna, vivevano in sette persone più gli animali. Nel 1922 Liberantonio frequenta la prima classe della scuola elementare di campagna, nella frazione di Fontesambuco, qui riesce, nonostante gli impegni dei lavori agricoli, a conseguire la terza elementare e ad imparare a leggere e scrivere. Nel frattempo la famiglia Totaro accresce: il giorno 08/07/1925 nasce Gino. Il 1927 per la famiglia di Liberantonio è un anno drammatico, il padre Salvatore, il 17 settembre muore a causa dei postumi delle ferite riportate durante il conflitto della 1 Guerra Mondiale. La mamma Gelsomina rimane vedova e quindi in difficoltà economiche nel mandare avanti la famiglia, cosi nel 1930 i figli, Angiolina e Cherubino, per disperazione, sono costretti a partire, come tanti Agnonesi, per l'Argentina.
Le feste e le ricorrenze erano vissute dalla famiglia nella casa di città ad Agnone, che era situata in Corso Vittorio Emanuele 73, di fronte alla chiesa di S.Emidio. Oggi non esiste più : negli anni‘60 venne demolita per far spazio al complesso scolastico del nuovo liceo scientifico di Agnone. Liberantonio si ritrova così sulle sue spalle la famiglia, inoltre a causa della vita di quel tempo, matura velocemente , infatti viene chiamato alla visita di leva, ciò rappresenta la prima opportunità d’uscita dalla realtà rurale, si reca a Caserta. Il 3 agosto del 1936 come descrive il foglio militare matricolare di leva numero 94, risulta abile e per questo, viene arruolato. Inoltre vengono indicate le sue caratteristiche fisiche ed attitudinali: altezza 1,69m, torace 0,90 cm, naso greco, occhi cerulei, sa leggere, scrivere ecc.
Il 28 ottobre 1936 all'età di 20 anni prende in sposa la sua Annina Mastronardi di Agnone,nella chiesa di Sant'Emidio, alla presenza dei familiari,compari e comari.
Riceve la chiamata per il servizio di leva e parte l’11 maggio1937, destinazione Fiume,in Istria, presso il 73° reggimento Lombardia. Congedato il giorno 22 agosto1938,dopo 15 mesi di servizio, con il numero di matricola 38519, ritira il suddetto foglio di congedo il 25 agosto 1938 e torna ad Agnone. Nel 1939 con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, viene richiamato alle armi il 17 Settembre ’39 per far parte del 25° reggimento fanteria di Cervignano del Friuli, di stanza sul confine orientale.
Durante il suo servizio militare, presenta domanda per arruolarsi nell'arma dei Carabinieri Reali ed inoltre Annina la sua sposa, il 1 dicembre 1939 dà alla luce il loro primo e unico figlio di nome Alfonso. La domanda di Totaro Liberantonio viene accolta e di conseguenza, inquadrato nel battaglione dei Carabinieri Reali ausiliari 3° compagnia , di stanza a Bari. Qui segue il corso per diventare Carabiniere Reale effettivo e nel mese di febbraio del 1942 riesce a completarlo, dopo aver superato tutte le prove e gli esami. Cosi scrive alla moglie, che vive insieme alla suocera e al cognato Gino, il quale a breve partirà anche lui come soldato. “..a fine mese ci danno la prima paga che sono quasi rinato proprio a soldi...dobbiamo studiare imparare tutto il codice penale..perchè dobbiamo superare gli esami..”.
Viene incorporato nel corpo dei Carabinieri Reali presso la Legione di Trieste e forse, per sua scelta, viene assegnato alla scorta dei treni sulla linea adriatica, tratta Reggio Calabria- Fiume.Cosi scrive alla moglie il 21 febbraio 1943: “Sono stato destinato nella città di Gorizia ieri sono arrivato mi trovo molto bene l'indirizzo è questo Totaro Libero stazione CC.RR Monte Santo Gorizia,quindi miei cari non avete nessuno pensiero....mille baci al mio bambino”. Nell'Italia in guerra è ormai vicina la catastrofe cosi scrive: “..ho incontrato questa mattina un paesano il figlio di Pasquale il macellaio ed è stato contento di vedermi (in realtà nella testimonianza rilasciata dallo stesso, dopo la fine del conflitto, lo esortava a causa dell'andamento tragico della guerra a togliersi la divisa ed a scappare; Liberantonio decise di non farlo, infatti la sua risposta fu “Tu puoi, ma la mia uniforme e il mio giuramento alla Patria non me lo permettono, io resto qui”) quando ricevi i soldi me lo fai sapere...prendo 500 lire al mese...
...3-9-1943 ...ADDIO”. 8 settembre 1943 viene annunciato l'armistizio, come conseguenza il re fugge e lascia gli italiani senza ordini nel caos in balia degli ex alleati nazisti. Gli eventi bellici separano Liberantonio dalla moglie Annina e dal figlio Alfonso:rimangono estranei al proseguo della guerra, segnato dal passaggio delle truppe tedesche e poi da quelle alleate, che portarono alla liberazione. Liberantonio inconsapevolmente, diventa invece attore principale e interprete della storia che si sviluppa sul confine orientale,prima con il Regno d'Italia poi con l’occupazione tedesca e infine con il Comitato Nazionale di Liberazione. Dopo l’armistizio, il carabiniere Liberantonio continua a prestare servizio nella stazione ferroviaria di confine Gorizia-Monte Santo, per evitare sabotaggi e incursioni delle bande di cetnici slavi.
Nell’aprile del 1945 partecipa ai combattimenti tra i Carabinieri e i partigiani slavi nella battaglia di Vipulzano, dove cadono 10 Carabinieri. Nella primavera del 1945 però, la situazione bellica precipita e dopo il 28 aprile giorno della partenza delle truppe tedesche, i carabinieri rimangono gli unici a garantire la legalità nella città di Gorizia. I Carabinieri di Gorizia al comando del tenente Tonnarelli, respingono molte volte le incursioni dei cetnici slavi e con la collaborazione del CNL dei partigiani italiani cercano di controllare l'ordine pubblico nella città. L'avanzata delle truppe di Tito,comandante delle truppe jugoslave, è però inarrestabile e quindi il Comitato nazionale di liberazione a causa della disparità delle forze in campo, è costretto a trovare un accordo per il controllo della città. Per le truppe di Tito però i Carabinieri sono un ostacolo e la pagina della storia di Liberantonio è destinata a finire in breve tempo, malgrado la spontaneità dei suoi gesti da EROE. A seguire vengono presentati i fatti a partire dal 30 aprile 1945 descritti minuziosamente in un rapporto dei servizi militari dell'epoca: -I militari dell'arma dei carabinieri al comando del tenente Tonnarelli,su ordine del Comitato di Liberazione di Gorizia, vengono concentrati in località “Groina”situata a ovest oltre l'Isonzo, lasciando nelle caserme un esiguo numero di militari. -Totaro Liberantonio viene destinato, insieme ad altri 7 colleghi, alla caserma centrale di via Sauro.
-Ore 13.45 avvengono i primi scontri a fuoco con i slavi che attaccano la caserma dei carabinieri di via Sauro, l’esito dello scontro è favorevole ai Carabinieri. -Ore 14.30 in seguito a ordine del Comitato di Liberazione viene chiesto ai carabinieri di mantenere e difendere la caserma di via Sauro. -Nei successivi giorni i carabinieri effettuarono operazioni di servizio di ordine pubblico. -Ore 9.45 del 3 Maggio 1945, un drappello di truppe della polizia slovena entrano a Gorizia chiedendo al comandante del Comitato di Liberazione della città, di occupare la caserma centrale di Via Sauro, il quale rifiuta, opponendosi a tale richiesta. -Inizia una trattativa,si concorda che le caserme dei carabinieri vengano consegnate agli slavi, consentendo però il mantenimento delle armi dei Carabinieri e permettendo loro di ripiegare,in sicurezza, a Gradisca a circa 4 km da Gorizia. -Il dramma,il tradimento: gli slavi non rispettano gli accordi, occupano la caserma di via Sauro,disarmano i Carabinieri e li privano dei loro oggetti personali e del denaro, ammainando la bandiera tricolore italiana.
-La cronaca successiva degli eventi è frutto di una ricerca storica, basata su testimonianze, che hanno portato ad un’inchiesta, compiuta nel 2004 da parte di un Quotidiano nazionale,”Il Tricolore di Trieste”articolo di Lorenzo Bianchi. Liberantonio con altri 32 Carabinieri, rastrellati dalla varie caserme limitrofe, sono prelevati e trasferiti nel cortile del vicino carcere di via Barzellini,qui vengono brutalmente legati i polsi di ognuno,con quelli dell’altro,con del filo spinato. La mattina presto vengono fatti salire su dei camion per essere, come dicono gli slavi, deportati in un campo di concentramento. I camion invece percorrono una strada impolverata dirigendosi verso l'altopiano di Tarnova, in territorio Sloveno, giunti nell'interno del bosco vengono fatti scendere e posizionati sul ciglio di una foiba: al primo Carabiniere della fila viene sparato un colpo di fucile, cadendo trascina senza speranza gli altri nella tetra tomba senza nome che è la foiba di Zavni, così per la patria è morto Liberantonio.
Su questo episodio, come su altri, cala il silenzio imposto da ragioni politiche e strategiche dell'epoca ed il sacrificio di Liberantonio viene dimenticato per oltre cinquant'anni. Terminata la guerra, ad Agnone,Gelsomina la mamma, Annina la cara moglie e suo figlio Alfonso aspettano invano il ritorno di Liberantonio ma i giorni, i mesi, passano e le solo notizie è una comunicazione della Croce Rossa Italiana.
Poi gli anni scorrono e la verità per i fatti dolorosi della guerra vengono dimenticati anche per il clima post bellico. Nel 2004 l'Italia istituisce la giornata del ricordo per i caduti nelle foibe.
Nel 2006 il Ministro degli esteri della Slovenia consegna al sindaco di Gorizia una lista di 1048 infoibati nel 1945: finalmente la luce,tra quei nomi c'è anche Totaro Liberantonio. Lista dei Carabinieri Abate Umberto, nato a Santo Fabiano (Fabiani) Salvatore; Marzocca Ruggero, nato a Saletti Giuseppe; Lucido (Cosenza); Ferruzzi Alessandro; Barletta; Scrioni Francesco, nato ad Abeni Sante, nato a Loria Gagliato Francesco (Galioto), Miccoli Rocco Ciro, nato a San Abbiategrasso (Milano); (Treviso); nato a Siracusa; Marzano (Taranto); Silvestri Mario, nato a Affrunti Francesco; Gagliotti Gino; Mirenzi Gaetano, nato a Monfalcone; Andaloro Giuseppe, nato a Gattiglia Carlo, nato a Rimini; Vazzano (Catanzaro); Spada Cosimo; San Cataldo (CI); Grispo Angelo (Crispo), nato a Moretti Guido, nato a Roma; Tancredi (Tangrei) Giuseppe Allegretti Giovanni; Palermo; Masinara Bruno; nato a Roma; Bassani Paolo, nato a Volterra Guarini Pasquale, nato a Modenini Fiore; Totaro (Todaro) Natale, nat (Pisa); Montalbano di Fasano Morittu G. Battista; a Fiumedinisi (Messina); Bergognini Giacomo, nato a (Brindisi); Musumeci Orazio, nato a Volante Gerardo; Calpenaso (Brescia); Guarnieri Carmelo Giarre (Catania); Zilli Cosimo, nato a San Betti Guido; (Guagliardi); Nastasi Sante; Cesareo (Lecce); Cimino Pasquale; Grilotti Dino; Giuliani Pino Addelico, nato a Zuch Massimo, nato a Cossetto Albino, nato a Salvatore; Cassarano (Lecce); Oberslinger (Germania); Visinada d’Istria; Intilisano (Iutilisano) Biagio, Pavan Giuseppe (Clemente); Zanotti Luciano; Dalle Nogare Otello, nato a nato a Messina; Prescianotto Mario; Zaninelli Giovan Battista; Vicenza; Laura Silvio (Silvestro, Estero, Picchierri Cosimo; Pellegrino Raffaele, nato a Dalla Valle Antonio, nato a Salvatore), nato a Baiardo Cesare Rosario, nato a Napoli; Santa Maria Capua Vetere (Imola); Messina; Dessi Ignazio; (Napoli); Leone Salvatore, nato a Cinisi Rossi Isaia, nato a Tretto Garbino Antonio; Di Donna Antonio; (Palermo); (Vicenza); Totaro Libero; Dugo Giuseppe, nato a Lorenzini Raffaele; Luisi Luigi, Ricci Ernesto, nato a Sezzo Orlandini Benigno; Patagonia (Catania); nato a Putignano (Bari); Romano; Valente Gerardo; Famichetti Giuseppe; Lombardo Giovanni; Marone Rioldi Giordano; Salari Fiore, Draicchio Rocco; Fiore Agostino; Alfonso; nato a Fabriano (Ancona); Salta Agostino. Frisco Salvatore; Fusano (Fusaro) Mario; Sono passati 61 anni ed oggi sappiamo che la tomba di Liberantonio è la foiba di Tarnova cosi lontana dall'Italia e da Agnone. Per non dimenticare il suo sacrifico per la patria, con la certezza dei fatti è stata richiesta dai familiari, la medaglia alla memoria. Il giorno 10 febbraio 2014,presso il Senato della Repubblica Italiana, alla celebrazione del giorno del ricordo, alla presenza del Presidente della Repubblica, dei Presidenti del Senato e della Camera, è stata concessa e consegnata al pronipote Gianluca Saia,Maresciallo dell’arma dei Carabinieri, la medaglia al sacrificio per la patria di Totaro Liberantonio.
In memoria della sua amatissima moglie Annina deceduta a Adliswil (Svizzera) il 09/10/2013.
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