CANIS LUPUS IN BASILICATA: ANALISI DEI DANNI SUBITI DALLE POPOLAZIONI ZOOTECNICHE E MONITORAGGIO DELLA POPOLAZIONE NELLA PROVINCIA DI MATERA ...
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Osservatorio regionale degli habitat naturali DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO INFRASTRUTTURE ED OPERE PUBBLICHE e delle popolazioni faunistiche e UFFICIO PARCHI, BIODIVERSITA’ E TUTELA DELLA NATURA biodiversità CANIS LUPUS IN BASILICATA: ANALISI DEI DANNI SUBITI DALLE POPOLAZIONI ZOOTECNICHE E MONITORAGGIO DELLA POPOLAZIONE NELLA PROVINCIA DI MATERA Sampogna Biagio*, Gilio Carlo*, Quinto Fabio**, Rizzardini Gabriella**, Vito Santarcangelo*** *Regione Basilicata – Dipartimento Ambiente e Territorio, Infrastrutture , OO.PP. e Trasporti – Ufficio Parchi, Biodiversità e Tutela della Natura **Movimento Azzurro – Ecosezione della murgia materana e delle aree di interesse naturalistico ***Parco Regionale Murgia Materana
OBIETTIVI In attuazione di quanto previsto all’art. 7 della L.R. n. 23/2000 e s.m.i., l’ORBPF ha, dal 2012, creato una banca dati nella quale raccogliere i dati relativi ai danni da fauna selvatica o inselvatichita alle popolazioni zootecniche della Regione Basilicata. Uno dei focus che ha spinto alla creazione di tale data base è anche quello di poter monitorare, seppur con un margine di errore dovuto alla non certezza della natura dell’attacco (cane randagio – ibrido – lupo), l’area di distribuzione del lupo (Canis lupus). Questa esigenza viene fuori dalla necessità di poter censire la possibile popolazione dei lupi al fine di poter in un secondo momento, porre in essere misure di tutela della popolazione zootecnica ed anche del lupo stesso, vittima spesso di bracconieri. Per poter avere un quadro chiaro della distribuzione di questa specie nel territorio lucano, e più specificatamente nel territorio della Provincia di Matera, nel 2013 l’ORBPF ha dato il via ad un progetto di monitoraggio. Nella prima fase del progetto si è mirato ad individuare le zone di presenza/assenza della specie, ed attualmente si sta procedendo al monitoraggio dei branchi negli anni.
MATERIALI E METODI DATA BASE Per ciò che concerne il lavoro sui danni alle popolazioni faunistiche, la fonte dei dati riportati, è il data base delle domande d’indennizzo presentate dagli allevatori lucani ai sensi della legge n. 23 del 27 marzo 2000, nel periodo di riferimento 2000 – 2013; infatti con la legge citata la Regione Basilicata si è dotata di uno strumento per poter indennizzare gli allevatori in caso di perdita di capi di bestiame a seguito di attacchi da fauna selvatica o inselvatichita. L’attività si è basata sullo studio dei verbali allegati alle citate richieste d’indennizzo e sono state raggruppate su base annuale.
DATA BASE DANNI 2000 - 2013 Il lavoro di analisi dei dati è stato eseguito in due steps: 1. il primo ha riguardato analisi delle richieste di indennizzo dall’anno 2000 sino al 2008, 2. il secondo l’analisi delle richieste di indennizzo dal 2009 al 2013.
DATI 2000 - 2008 Anno N. attacchi complessivi 2000 2001 54 100 Attacchi complessivi 2000 - 2008 2002 109 200 2003 90 177 2004 138 150 149 N. ATTACCHI 2005 128 138 128 2006 177 109 118 2007 118 100 100 90 2008 149 50 54 0 La presente tabella e il conseguente grafico racchiudo i dati complessivi degli 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 attacchi nel periodo di osservazione che ANNI va dall’anno 2000 sino all’anno 2008. Come si può notare gli attacchi sono stati sempre crescenti, a parte due casi relativi agli anni 2003 e 2007 in cui vi è stato un piccolo calo.
DATI 2009 - 2013 Anno N. attacchi complessivi 2009 96 2010 172 2011 134 2012 146 Attacchi complessivi nel periodo 2013 172 2009 - 2013 200 150 100 50 0 La presente tabella e il conseguente 2009 2010 2011 2012 2013 grafico racchiudo i dati complessivi degli n. attacchi 96 172 134 146 172 attacchi nel periodo di osservazione che va dall’anno 2009 all’anno 2013. Come si può notare gli attacchi sono stati sempre crescenti, a parte il caso relativo all’anno 2011 in cui vi è stato un piccolo calo.
Per gli anni 2009 – 2013 è stato DATI 2009 - 2013 creato anche un grafico, riveniente dalla tabella sottostante riassuntiva dei capi di bestiame persi negli anni di osservazione, che da un’idea Capi predati - periodo 2009_2013 molto chiara delle preferenze del lupo o della fauna inselvatichita. 700 Tra gli animali più colpiti vi è 600 sicuramente la pecora che ha 500 avuto nel corso degli anni un trend altalenante con due picchi 400 di discesa dei capi persi nel 2009 300 e nel 2011. 200 Sicuramente si può notare una 100 certa discrepanza tra animali 0 predati e numero di attacchi. pecore agnelli arieti capre vitelli puledri Di contro poco colpiti sono gli animali di grossa taglia come 2009 2010 2011 2012 2013 vacche, tori, cavalli, ecc, anche se si è notata una certa predilezione per i puledri e vitelli. Istanza del Ovini Caprini Bovini Equini tor asin pecore agnelli arieti capre becchi capretti vacche i vitelli vitelloni giovenche manzette vacchette puledri equini giovani stalloni cavalle i 2009 406 43 9 96 2 0 0 1 16 8 2 2 17 14 5 1 7 2 2010 581 22 5 89 0 2 0 0 41 7 4 9 14 11 4 1 2 1 2011 362 25 6 42 2 0 0 0 46 0 0 0 17 19 2 1 3 0 2012 570 25 10 89 2 15 11 0 33 11 0 0 1 28 4 0 7 0 2013 598 27 6 67 1 0 21 1 36 2 1 1 0 18 2 1 11 1 Totali 2517 142 36 383 7 17 32 2 172 28 7 12 49 90 17 4 30 4
METODI DI MONITORAGGIO Ai fini di una corretta gestione e conservazione del lupo è necessario poter disporre di dati aggiornati su almeno quattro aspetti inerenti la presenza della specie: la distribuzione sul territorio, la dimensione della popolazione e le relative dinamiche, la stima delle unità riproduttive (branchi) e la loro localizzazione, lo status genetico della popolazione. Per il raggiungimento di questi obiettivi si utilizzano metodi di monitoraggio non invasivi, chiamati così perché non richiedono una diretta interazione con gli individui studiati e, pertanto, causano il minor disturbo possibile alla specie indagata. Il monitoraggio del lupo sull’intera area di studio è svolto tramite la combinazione di tre metodi non-invasivi, applicati in forma integrata: Analisi genetiche su escrementi, peli e tessuti di lupi morti; Foto-trappolaggio; Wolf-howling.
ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO Lo studio è stato condotto da volontari da Marzo 2013 a Dicembre 2015. Sono stati scelti 15 transetti di lunghezza variabile (Δ 3 – 20 km) che sono stati percorsi per il ritrovamento dei segni di presenza e la raccolta di escrementi freschi per le analisi genetiche. Il foto-trappolaggio è stato utilizzato in maniera opportunistica per rilevare la presenza della specie: le foto-trappole sono state posizionate nei luoghi in cui sono stati rinvenuti segni di marcatura. Il wolf-howling (ululato indotto) è stato impiegato per rilevare l’avvenuta riproduzione dei branchi in tarda estate 2014 e 2015.
RISULTATI In circa 1500 km percorsi, sono stati ritrovati 323 escrementi riconducibili a lupo, di cui 85 utili per le analisi genetiche. Sono stati raccolti 9 campioni di tessuti da ritrovamenti di carcasse. I primi risultati delle analisi genetiche hanno distinto almeno 10 genotipi di lupo, ed evidenziano la grande presenza di cani vaganti nella zona. È stato inoltre riscontrato un ibrido lupo – cane. Il fototrappolaggio ha permesso di individuare le dimensioni minime dei branchi presenti (dai 2 ai 5 lupi). PRESENZA DELLA SPECIE Canis lupus: Verde = Presenza stabile; Il wolf-howling ha rilevato il successo Giallo = Presenza sporadica; riproduttivo di due branchi nel 2014 e di Rosso = Rendezvous site; uno nel 2015. Punti Arancioni = Escrementi di lupo; Punti Rossi = Campioni biologici per analisi genetiche
GRAZIE PER L’ATTENZIONE!
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