CAMERATA DUCALE GUIDO RIMONDA - violino solista e direttore - SALA VERDI
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MER PROGRAMMA SERIE RUBINO 25 GEN “SMILE : uno Stradivari al cinema” SMILE da Tempi moderni – Charlie Chaplin 4’40’’ I WILL WAIT FOR YOU da Les Parapluies de Cherbourg – Michel Legrand 3’40’’ TEMA da Schindler’s list – Jhon Williams 4’15’’ TEMA da Il postino – Luis Bacalov 3’40’’ SERENATA PER GIUDITTA da Nell’anno del signore - Armando Trovajoli 5’40’’ POR UNA CABEZA da Profumo di donna - Carlos Gardel 3’50’’ Intervallo 3
MER PROGRAMMA SERIE RUBINO 25 GEN TEMA da Il colore viola - Quincy Jones 4’30’’ TEMA DI DEBORAH da C’era una volta in America - Ennio Morricone 4’ TEMA D’AMORE da Nuovo cinema paradiso - Ennio Morricone 3’50’’ ROMANCE da Giochi proibiti - Anonimo 2’20’’ MANHA DE CARNAVAL da Orfeo Negro - Luiz Bonfa 4’30’’ ADAGIO da Il processo - Tomaso Albinoni/Remo Giazzotto 7’30’’ CAVATINA da Il cacciatore - Stanley Myers 3’30’’ SHE da Notting Hill – Charles Aznavour 3’10’’ CAFE’ 1930 Astor Piazzolla 8’ 4
CAMERATA DUCALE Fondata nel 1992 come prima formazione musicale dedicata a valorizzare l’opera di Giovan Battista Viotti, dal 1998 la Camerata Ducale è l’orchestra stabile del Viotti Festival, la stagione concertistica di Vercelli che fin dalle prime edizioni si è affermata come una delle realtà musicali più interessanti del panorama nazionale e internazionale. La sede della Camerata Ducale è il Teatro Civico di Vercelli , autentico gioiello di architettura e acustica. Nel corso della ultraventennale attività artistica - all’interno della cornice del Festival - la compagine ha eseguito un repertorio estremamente vasto, dal 1700 ai giorni nostri, con solisti quali Viktoria Mullova, Shlomo Mintz, Isabelle Faust, Salvatore Accardo, Angela Hewitt, Louis Lortie, Uto Ughi, Vladimir Spivakov, Mischa Maisky, Andrea Lucchesini, Igudesman&Joo, Richard Galliano, Renato Bruson, Giuliano Carmignola, Avi Avital, Bahrami e gli indimenticabili Ruggiero Ricci e Daniela Dessì. La Camerata Ducale è ospite nelle più prestigiose stagioni concertistiche nazionali. Gli impegni nelle sale italiane si vanno a sommare alle tournées all’estero. Da ricordare i concerti in Francia, Giappone, Svezia, Guatemala, Stati Uniti, Bahrain, Georgia e Sudafrica. Molto intensa l’attività discografica: con EMI è stato pubblicato il cd Libertango in Tokyo con Richard Galliano. Dal 2012 la Camerata Ducale è coinvolta nel Progetto Viotti – Decca Universal, al fianco del suo direttore e violino solista Guido Rimonda: un impegno discografico di ben 16 cd che sarà ultimato nel 2024 in occasione del bicentenario della morte di G.B.Viotti. Sempre per Decca sono usciti: Le Violon Noir (2013-2017), Voice of peace (2015), Haydn concertos (2017-2020) e Smile Uno Stradivari al cinema (2020). Tutti i cd finora pubblicati hanno ricevuto il consenso unanime da parte di pubblico e critica. 6
© Stefano Bottesi
GUIDO RIMONDA violino solista e direttore Guido Rimonda ha esordito a tredici anni eseguendo le sonate di Arcangelo Corelli nello sceneggiato televisivo Rai Per Antonio Vivaldi di Alberto Basso dove interpretava la parte di Vivaldi fanciullo. Durante gli studi al Conservatorio di Torino, rimane affascinato dalla figura di Giovan Battista Viotti. Dopo la specializzazione con Corrado Romano, a Ginevra, si dedica alla valorizzazione delle opere del compositore piemontese. Nel 1992 costituisce la Camerata Ducale, nel 1998, in stretta collaborazione con la città di Vercelli, è il fondatore del Viotti Festival, di cui è direttore musicale. Nel 2022 è fondatore e Presidente della Fondazione Viotti. Parallelamente alla stagione concertistica, è presente nelle più importanti sale concertistiche in Italia e all’estero e ha al suo attivo oltre mille concerti come violino solista e direttore. E’ stato assistente di Giuliano Carmignola e Franco Gulli presso la Scuola di Alto Perfezionamento musicale di Saluzzo. E’ docente di violino presso il Conservatorio di Torino. E’ stato nominato Cavaliere della Repubblica Italiana per meriti artistici nel 2012. Intensa anche la sua attività discografica che attualmente conta oltre 30 CD per Chandos, EMI, e Decca. Nel 2012 ha iniziato in esclusiva per Decca il Progetto Viotti: 15 CD contenenti l’integrale delle composizioni per violino e orchestra, con numerosi inediti e prime registrazioni mondiali. Il progetto è attualmente giunto all’undicesimo CD. Parallelamente alle incisioni viottiane sono nati per Decca altri progetti discografici, come Le violon noir (2013-2017), Voice of peace (2015), Haydn Concertos (2017-2020), Smile Uno Stradivari al cinema (2020) e L’integrale delle Sonate per violino e clavicembalo di Bach con Ramin Bahrami (2021-2022). Molte sue incisioni, tra cui la sua versione del tema di Schindler’s list, fanno parte di diversi cofanetti Platinum collection editi dalla Deutsche Grammophon e distribuiti in tutto il mondo. L’impegno nella ricostruzione e nell’esecuzione dell’opera di Viotti lo porta inoltre anche nel campo editoriale: con le Edizioni Curci, e in collaborazione con CIDIM, è infatti iniziata nel 2021 la pubblicazione integrale, la prima in assoluto rivista e commentata secondo criteri moderni, delle partiture e relative riduzioni dei Concerti per violino viottiani. Da marzo 2021, per la rivista bimestrale ARCHI sta curando la rubrica Riscoperte, Giovanni Battista Viotti, la Nuova Scuola violinistica, che si articola su cinque numeri. Guido Rimonda è presente a diverse trasmissioni tv quali Uno Mattina, Il Posto Giusto, Fuori Binario, Linea Verde Gran Tour; nel dicembre 2017, nella trasmissione Voyager, Roberto Giacobbo dedica a Guido Rimonda, ai suoi studi su Viotti e sull’evoluzione del violino, nonché alla vicenda dello Stradivari Leclair, un servizio in prima serata di oltre un’ora. Nel 2019 è stato nominato cittadino onorario di Fontanetto Po (paese natale di G.B. Viotti), come riconoscimento del suo impegno ultraventennale per la valorizzazione dell’opera viottiana. Suona lo Stradivari del 1721 Jean Marie Leclair (detto Le Noir) definito da G. B. Somis “La voce di un angelo”. 8
© Anna Tena
NOTE AL PROGRAMMA Fortunatamente caduti i pregiudizi ideologici sul valore artistico della colonna sonora, ai giorni nostri possiamo percorrere i più bei soundtrack novecenteschi considerandoli come veri e propri classici del XX secolo. Il punto di partenza del viaggio di stasera non può che essere la genialità di Charlie Chaplin: forse non tutti sanno che egli non fu solo attore, regista, autore e produttore, ma anche compositore. In Tempi moderni (1936), in cui Charlot è un operaio che stringe i bulloni in una catena di montaggio, il suadente e malinconico love song Smile è legato soprattutto alla conclusione del film: Charlot, insieme a un’altra reietta dalla società, Monella, si trova sul ciglio di una strada deserta; la ragazza si abbandona a un pianto disperato, ma i due si fanno forza e si avviano, sorridendo, verso un futuro sostenuto dal loro amore. Il tema dell’amore è al centro di un altro grande film, Les parapluies de Cherbourg di Jacques Demy, miglior pellicola nel 1964 al Festival del Cinema di Cannes. La canzone I will wait for you segna il momento in cui Geneviève (Catherine Deneuve) promette di aspettare l’amato Guy, un giovane meccanico richiamato improvvisamente alle armi per la guerra d’Algeria. Questo duetto d’addio, realmente cantato dagli attori in un film che è al contempo un musical, riveste con charme tutto francese il tema della tragedia dei giovani che la guerra strappa alla loro vita. Un erotismo meno drammatico è al centro della canzone Por una Cabeza, dell’argentino Carlos Gardel, che in origine fa riferimento a un compulsivo giocatore d’azzardo che compara la sua dipendenza alle corse dei cavalli all’attrazione per le donne. Il mistero della seduzione è uno dei temi del film Scent of a Woman, in cui un anziano e cieco colonnello, Frank Slade (interpretato da Al Pacino), inizialmente scorbutico, diventa maestro di vita e amico del giovane studente Charlie. Il film invita a riflettere sul tema dell’apparenza e della realtà; il tango di Gardel diventa l’emblema del magnetismo che un uomo apparentemente finito può possedere, anche in fatto di conquiste erotiche, e si struttura in una forma A-B-A’-B’-coda, con una parte (A) più ironicamente seduttiva e una parte (B) estremamente passionale, di abbandono alle ragioni del cuore. Il tema tragico della Shoah è stato affrontato spesso dalla cinematografia: Schindler’s List (1993) di Steven Spielberg è uno di quei casi in cui il valore etico e il valore estetico della pellicola procedono su uno stesso, altissimo, piano. Girata perlopiù in bianco e nero, la storia di Oskar Schindler, che da imprenditore emotivamente distaccato diventa artefice di una lista di lavoratori ebrei salvati dai campi di concentramento, è un grande apologo sul senso di responsabilità individuale, culminante nel proverbio tratto dal Talmud babilonese “chiunque salva una vita, salva il mondo intero”. Lo struggente messaggio del film si fa ancor più forte con la colonna sonora di John Williams, in cui spicca il main theme (sorta di Leitmotif che compare anche, con il solo pianoforte, sui titoli di coda, quando i sopravvissuti, nel 1993, depongono delle pietre, secondo l’usanza ebraica, sulla tomba di Schindler): un tema che inizia con grande semplicità, sulle corde vuote del violino la e re, e che con 10
SALA VERDI 2022-2023 poche note sa incarnare sia la dimensione del tragico sia quella della speranza in un mondo migliore. Premio Oscar per la colonna sonora nel 1996, Luis Bacalov ha saputo raccontare in suoni l’amicizia fra un postino e un grande poeta in esilio, sullo sfondo splendente di un’isola del Sud Italia. Il postino rimane impresso nella nostra memoria non soltanto per le prove attoriali di Massimo Troisi e Philippe Noiret, ma anche per i suoni della fisarmonica, capaci di evocare il respiro del mare e la luce del Mediterraneo, ma anche la sottile malinconia che impregna il film. In tal senso, Bacalov fa propria la lezione di Nino Rota attraverso l’uso di armonie dolciamare e di un’apparente leggerezza, venata di nostalgia. Fra i grandi maestri del soundtrack italiano, accanto a Rota e Morricone, va annoverato Armando Trovajoli, che nel film di Luigi Magni Nell’anno del signore (1969) imbastisce una colonna sonora di inusuale complessità, corrispondente alla serietà dei temi trattati nella vicenda ambientata a Roma nel 1825. La vicenda di due ribelli, esponenti della carboneria, si intreccia con quella di un ciabattino e della sua amante Giuditta, una bella ragazza ebrea, interpretatata da Claudia Cardinale. La Serenata per Giuditta ha un incipit intimistico, quasi jazzistico nella sua vena improvvisatoria, e si sviluppa poi con un’articolata fuga – nello stile di Bach – per confluire in una chiusa più lirica. Ancora Steven Spielberg è il regista di un film che toccò, nel 1985, temi ancora oggi scottanti: le violenze domestiche, gli abusi sessuali, il razzismo e il coraggio delle donne violentate. Si tratta di Color Purple (Il colore viola), per il quale Quincy Jones scrive una colonna sonora dai toni non eccessivamente tragici: il main theme affonda piuttosto le sue radici nell’ariosità e nel senso di speranza tipici del Novecento musicale americano. A Morricone ritorniamo con il tema di Deborah dall’iconico film di Sergio Leone C’era una volta in America (1984): siamo nel frangente in cui, rammemorando il passato, il gangster Noodles (Robert De Niro) ricorda il momento della sua adolescenza in cui spiava la bella Deborah Gelly, mentre lei si esercitava aspirando a diventare ballerina. Su una nota di bordone tenuta dai contrabbassi, il tema si sviluppa con frammenti melodici che restituiscono il senso della suspense e del desiderio adolescenziale. L’eros frammisto alla nostalgia del passato impregna anche il tema d’amore di Nuovo Cinema Paradiso, con un carattere però più espansivo: scritta per il film di Tornatore (1988), questa colonna sonora fonde l’abbandono alla passione amorosa con un acuto e drammatico senso del rimpianto, quello di un regista di successo che non riesce a trovare la felicità come uomo. Al dramma della guerra si torna con Jeux Interdits, capolavoro di René Clement (Leone d’oro a Venezia nel 1952): l’ispirato solo di chitarra è legato inscindibilmente, nell’immaginario collettivo, alla vicenda della cinquenne Paulette, che perde i genitori e il cagnolino durante un attacco aereo nella Seconda guerra mondiale e incontra poi un contadino undicenne, Michel, con cui instaura un rapporto tenerissimo e struggente di fratellanza. Il registro della tragedia caratterizza anche Orfeo negro, trasposizione del mito di Orfeo ed Euridice a Rio de Janeiro: un giovane tranviere, Orfeo, che ama 11
SALA VERDI GEN-GIU 2022 cantare e suonare la chitarra, si innamora di una ragazza, Euridice, che arriva a Rio alla vigilia del Carnevale. L’epilogo, come nel mito, sarà tragico. Il film, Palma d’Oro a Cannes nel 1959, diede notorietà ai ritmi del samba e della bossa nova, impreziositi dalla saudade della voce di Elizete Cardoso in Manhã de Carnaval, di Luiz Bonfá. Orson Welles non poteva sapere che l’Adagio di Albinoni fu composto in realtà, come abilissimo falso storico, da Remo Giazotto: questa vicenda gli sarebbe forse piaciuta, soprattutto considerando che la composizione viene utilizzata per un film labirintico come Il processo (1962), basato sul romanzo di Kafka. È la storia di Josef K., che viene arrestato senza motivo apparente ed entra in un labirinto giudiziario, fra i meandri di un insensato tribunale. Di nuovo il magnetismo di Robert De Niro associamo alla Cavatina in mi maggiore di Stanley Myers, brano pensoso (scritto in realtà nel 1970, otto anni prima del film) che fa da colonna sonora al dramatico film The Deep Hunter (Il cacciatore), incentrato sui traumi psichici ed emotivi di un militare ritornato dalla guerra del Vietnam. Su un registro sentimentale e amoroso ritorniamo con una delle più memorabili canzoni di Charles Aznavour, She, che nel recente Notting Hill (1999) accompagna la storia d’amore apparentemente impossibile fra il proprietario di una libreria, William, e una stella del cinema, Anna, rispettivamente interpretati da Hugh Grant e Julia Roberts. La chiusura spetta a un altro grande maestro del tango, nonché spregiudicato sperimentatore delle ibridazioni fra generi musicali: Astor Piazzolla e il suo Café 1930, uno dei brani più ispirati dall’Histoire du Tango. Luca Ciammarughi Pianista, scrittore, conduttore radiofonico 12
I bis del concerto del 21 dicembre: I bis del concerto del 11 gennaio: Concerto pomeridiano: Ingrid Fliter ha Concerto pomeridiano e serale: Concerto eseguito F.Chopin, Valzer in do diesis min. de’ Cavalieri e il direttore Marcello Di Lisa op.64 n.2; Anton Dressler ha eseguito hanno eseguito A.Vivaldi, dal Concerto in Improvvisazione re magg. op.3 n. 9 L’estro armonico: Allegro Concerto serale: Ingrid Fliter ha eseguito F.Chopin, Valzer in do diesis min. op.64 n.2; Anton Dressler ha eseguto A.Dressler, Prayer; In duo con Ingrid Fliter G.Gershwin, Summertime
SWIPE YOUR STAGE! Con il concerto di questa sera prosegue il progetto “Swipe Your Stage”, un nuovo modo di vivere la musica dal vivo. La tecnologia si mette al servizio della musica e gli spettatori in sala seduti nelle file AS – AZ possono utilizzare un tablet messo a disposizione dalla Fondazione La Società dei Concerti per osservare da vicino i musicisti, direttamente dal loro posto e grazie a quattro telecamere posizionate in sala. Lo spettatore si trasforma in regista, può scegliere cosa, quando e come guardare il palcoscenico, in una modalità che amplifica le emozioni della musica dal vivo. “Swipe Your Stage” è un progetto di Fondazione La Società dei Concerti realizzato grazie al contributo di Fondazione TIM che è espressione dell’impegno sociale di TIM e la cui missione è promuovere la cultura del cambiamento e dell’innovazione digitale, favorendo l’inclusione, la comunicazione, la crescita economica e sociale. e con il sostegno di
I PROSSIMI CONCERTI 0RE 20:30 0RE 17:00 - SERIE ZAFFIRO POMERIDIANA AUDITORIUM LATTUADA SALA VERDI DEL CONSERVATORIO CHIARA SANNICANDRO LUN TIZIANO GIUDICE violino MER violino GIUSEPPE RUSSO ROSSI 30 STEFANIA MORMONE pianoforte 01 viola LUDOVICA RANA GEN FEB violoncello MASSIMO SPADA La Meglio Gioventù pianoforte G.Enescu, N.Milstein, H.Wieniawsky “Ludovica & Friends : Aimez-vous Brahms” J.Brahms 0RE 20:45 - SERIE SMERALDO 0RE 20:30 SALA VERDI DEL CONSERVATORIO AUDITORIUM LATTUADA SOFIA MANVATI MER DAVIDE CABASSI pianoforte LUN violino LARA BIANCALANA 01 06 violoncello FEB FEB MONICA ZHANG pianoforte T.Adès, R.Schumann, G.Colombo Taccani, Artisti in residenza M.Mussorgskij S.Rachmaninov, F.Mendelssohn, D.Shostakovich 0RE 20:30 0RE 20:45 - SERIE RUBINO AUDITORIUM LATTUADA SALA VERDI DEL CONSERVATORIO LUN COSTANZA CUTAIA soprano MER SEONG-JIN CHO pianoforte 13 VALENTINA KAUFMAN pianoforte 15 FEB FEB Maestri “Legàmi musicali” W.A.Mozart, F.Chopin, R.Schumann, F.Liszt, G.F.Händel, S.Gubaidulina, J.Brahms. R.Schumann F.Schubert, P.I.Tchaikovsky, R.Strauss, L.Arditi Iscriviti alla nostra newsletter! Sulla home page di www.soconcerti.it Sarete aggiornati su tutte le attività della Fondazione: concerti, eventi straordinari, progetto educativo “Note... di scuola”, artisti in residenza, e altro ancora.
Fondata da Antonio Mormone Presidente e direttore artistico Consigliere delegato Enrica Ciccarelli Gabriele Zosi Project manager Responsabile segreteria Olga Introzzi Angela Maffina sostengono la FSDC per Swipe Your Stage! FSDC fa parte di media partner
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