LUNEDì 4 MARZO 2019 Stagione Sinfonica 2018/2019 - Orchestra Del Teatro Olimpico Vicenza

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LUNEDì 4 MARZO 2019 Stagione Sinfonica 2018/2019 - Orchestra Del Teatro Olimpico Vicenza
LUNEDì 4 MARZO 2019

Stagione Sinfonica 2018/2019
LUNEDì 4 MARZO 2019 Stagione Sinfonica 2018/2019 - Orchestra Del Teatro Olimpico Vicenza
due parole
                                                                  sul programma

             Sir Edward ELGAR (1857-1934)                         Nato nei pressi di Worcester (la città da cui prende il nome la famosa salsa), Edward
                                                                  Elgar respirò musica fin da quando era in fasce. Il padre, infatti, era organista, ac-
           Introduzione e Allegro op. 47                          cordatore di pianoforti e proprietario di una piccola bottega di spartiti e strumenti
      Moderato - Allegretto - Allegro - Allegretto comodo         musicali. Cresciuto in un ambiente del genere e decisamente portato per la musica,
                                                                  Edward apprese “sul campo” tutto ciò che c’era da imparare. Abbandonata la scuola a
             Dario Samarani, Ana Milosavljevic violini            15 anni, iniziò a dare lezioni di pianoforte e di violino; poco tempo dopo fu nominato
                     Emanuele Ruggero viola                       direttore della banda musicale, per la quale scrisse i suoi primi lavori.
                    Daniele Lorefice violoncello                  Arrivato alla soglia dei 30 anni e privo di grandi ambizioni, Elgar era tutto sommato
                                                                  soddisfatto della tranquilla vita di campagna che conduceva, fra tanta musica e lun-
                                                                  ghe gite in bicicletta su e giù per le dolci colline del Worcestershire. Ma un bel giorno
                                                                  – correva l’anno 1886 – il destino lo fece incontrare con un’allieva che rivoluzionò, in
                                                                  positivo, la sua esistenza. Alice Roberts era l’esatto opposto di lui: ambiziosa, di fami-
           Franz Joseph HAYDN (1732-1809)                         glia benestante, parlava perfettamente quattro lingue, era di confessione anglicana
   Sinfonia concertante in Si bemolle maggiore                    (Elgar era cattolico) e ben inserita negli ambienti della borghesia londinese.
                                                                  Nonostante il divario di età (Alice aveva 8 anni in più di Edward) e l’o stilità della fami-
per violino, violoncello, oboe, fagotto e orchestra
                                                                  glia la donna s’innamorò del suo insegnante e tre anni più tardi lo sposò. Al di là del
                         Allegro                                  sentimento amoroso che durò per tutta la vita, Alice aveva intuito che quel modesto
                        Andante                                   insegnante di musica avrebbe avuto un radioso futuro come compositore. E così fu.
                   Allegro con spirito                            Dopo il matrimonio Elgar si dedicò esclusivamente alla composizione, ma ci volle an-
                                                                  cora del tempo perché arrivasse la meritata fama, grazie anche all’instancabile sup-
                                                                  porto della moglie. Il primo successo a livello internazionale furono le “Enigma Varia-
                   Alexander Janiczek violino
                                                                  tions” del 1899, seguite da due Sinfonie e altri pezzi per orchestra come il Concerto
                    Leonardo Duca violoncello
                                                                  per violino, quello per violoncello, l’Introduzione e Allegro che ascoltiamo stasera e
                    Giacomo Marchesini oboe
                                                                  soprattutto la serie delle “Pomp and Circumstance Marches” la prima delle quali è
                   Edoardo Capparucci fagotto
                                                                  diventata una sorta di secondo inno nazionale. L’o nda del successo durò un ventennio
                                                                  appena. Venuta meno la moglie, che fu anche sua musa ispiratrice e abile manager, la
                                                                  musica di Elgar non fu più la stessa. O forse cambiarono i gusti del pubblico.

                                                                  Alla morte del principe Nikolaus Esterházy che era stato il suo “datore di lavoro” per
                                                                  30 anni, Haydn cede alle lusinghe dell’impresario inglese Johann Peter Salomon, che
                                                                  da tempo lo voleva portare a Londra per presentarlo “in carne e ossa” al pubblico della
                                                                  capitale, presso il quale le sue composizioni erano già popolarissime. Lì nasce la serie
   Felix MENDELSSOHN BARTHOLDY (1809-1847)                        di 12 Sinfonie dette appunto “londinesi”, ma anche questa Sinfonia concertante.
     Sinfonia n. 3 in La minore Op. 56 “Scozzese”                 Il genere deriva dal “Concerto grosso” portato al successo da Corelli e Händel (altro
   Andante con moto. Allegro un poco agitato. Assai animato       compositore dell’area tedesca che conobbe successo a Londra) a cavallo fra il XVII e
                                                                  il XVIII secolo. Tuttavia se nel “Concerto grosso” gli strumenti solisti (in genere archi)
                       Vivace non troppo                          instaurano un rapporto fortemente dialettico con l’o rchestra, nella sua Sinfonia con-
                        Adagio cantabile                          certante Haydn affida ad una coppia di fiati (oboe e fagotto) e di archi (violino e violon-
 Finale guerriero. Allegro vivacissimo - Allegro maestoso assai   cello) piuttosto il compito di dialogare con l’ensemble orchestrale contribuendo con
tutti gli altri strumenti a tessere una “trama” sinfonica comune. Fino ad allora Haydn       i protagonisti
aveva scritto decine di sinfonie e quattro dozzine di quartetti d’archi, ma non si era
mai avvicinato alla sinfonia concertante, un genere nel quale eccelleva – con grande
successo proprio a Londra – il suo ex-allievo Ignace Pleyel. Il 27 febbraio del 1792 ven-    Orchestra del Teatro Olimpico
ne eseguita ai “Professional Concerts” di Londra un’ennesima sinfonia concertante di
                                                                                             Fondata nel 1990, l’Orchestra del Teatro Olimpico (OTO) ha realizzato centinaia di concerti,
Pleyel e nello stesso giorno Haydn, accettando il guanto di sfida del pupillo, iniziò a
                                                                                             sia in Italia che all’estero, collaborando con artisti di fama internazionale come Carmigno-
comporre la Sinfonia concertante in Si bemolle maggiore che terminò in una manciata
                                                                                             la, Tipo, Carreras, Gasdia, Achúcarro, Galliano, Maag, Benedetti Michelangeli e Janiczek.
di giorni e venne rappresentata il 9 marzo con enorme successo di critica e pubblico.
                                                                                             Dal 2014 l’orchestra ha iniziato un percorso di radicale rinnovamento, ideato da Piergiorgio
                                                                                             Meneghini, che ha trasformato la OTO in una sorta di bottega d’arte all’interno della quale i
Il 10 aprile del 1829 Felix Mendelssohn lascia Berlino per raggiungere a Londra l’ami-       40 musicisti – selezionati fra centinaia di “under 30” diplomati nei Conservatori di tutta Ita-
co Karl Klingemann. Dopo aver tenuto alcuni concerti nella capitale, salutati da un          lia – hanno la possibilità di perfezionarsi sotto la guida di docenti-formatori di chiara fama.
trionfo, i due amici decidono di prendersi una breve vacanza a Edimburgo. Il 30 luglio       Lo scopo del progetto, unico nel Veneto e fra i pochi in Italia, è duplice: offrire ai giovani
visitano Holyrood Palace, ove nel XVI secolo aveva soggiornato la regina Maria Stuar-        musicisti della OTO un percorso altamente formativo e nel contempo realizzare concerti di
da. Fu in una delle stanze della torre che la notte del 9 marzo 1565 venne assassinato       qualità, arricchiti dalla presenza di rinomati solisti e direttori ospiti.
il liutista piemontese Davide Rizzio, segretario privato (e verosimilmente amante) di        Con la supervisione del direttore principale Alexander Lonquich, ogni concerto viene pre-
Maria Stuarda. La visita colpisce la fantasia del giovane compositore, che scrive ai         parato durante intense giornate di lavoro a Villa San Fermo di Lonigo dove, in una sorta di
genitori: “Attraverso una scala a chiocciola si arriva in una piccola stanza. Sono saliti    “ritiro artistico”, direttore, orchestrali, solisti e tutor lavorano fianco a fianco condividen-
fin lassù, hanno trovato Rizzio, l’hanno trascinato fuori e l’hanno ammazzato in un an-      do anche occasioni di conoscenza personale. Alcuni tutor che seguono la OTO nel lavoro
golo buio, tre camere più in là. La cappella adiacente non ha più il tetto. L’altare dove    di preparazione, si esibiscono anche in concerto – come Prime parti – a fianco dei loro più
Maria fu incoronata regina di Scozia ora è pieno di erbacce ed è invaso dall’edera. È        giovani colleghi.
tutto ammuffito, in rovina e se alzo gli occhi vedo brillare il cielo luminoso: oggi credo
proprio di aver trovato l’inizio della mia Sinfonia scozzese”.
Dopo tanto entusiasmo, in realtà il primo movimento della “scozzese” venne abboz-            ALEXANDER JANICZEK - direttore
zato solo durante un successivo viaggio a Roma nel 1831; poi l’opera venne messa nel         Molto apprezzato nei ruoli di konzertmeister, solista, camerista e docente, Alexander Janiczek na-
cassetto per una decina d’anni e ripresa nel 1841 in un frangente di frenetica attività.     sce a Salisburgo da una famiglia di musicisti di discendenza polacca e ceca. Fondamentali, nel suo
In ordine di tempo fu questo dunque l’ultimo lavoro sinfonico di Mendelssohn. Con-           percorso formativo, sono stati gli insegnamenti di eccellenti violinisti come Max Rostal, Nathan
clusa nel gennaio del 1842, la “scozzese” venne eseguita per la prima volta nell’estate      Milstein, Ruggiero Ricci e Dorothy DeLay, ma soprattutto del grande Sándor Végh, con il quale in-
di quell’anno – con Mendelssohn sul podio – alla Società Filarmonica di Londra e con         staurò un profondo rapporto artistico. Fu proprio l’anziano maestro a volerlo come Primo violino
dedica alla regina Vittoria.                                                                 della Camerata Salzburg quando aveva appena 20 anni. Grazie alla vicinanza con Végh, sin dagli
                                                                                             inizi della sua carriera Alexander Janiczek ha avuto modo di esplorare le più importanti pagine del
                                                                                             repertorio per violino e orchestra, ma anche di cimentarsi nella direzione d’orchestra. In questa
                                                                                             veste ha guidato alcune tra le migliori formazioni europee – fra queste, in particolare, la Chamber
                                                                                             Orchestra of Europe – in applaudite tournée che hanno toccato molti paesi europei e dell’Estremo
                                                                                             Oriente. Nel 2011 la Scottish Chamber Orchestra lo ha nominato “Associate Artist”, un riconoscimen-
                                                                                             to al contributo dato alla vita musicale della Scozia.
                                                                                             Janiczek si esibisce spesso anche in varie formazioni di musica da camera: con Mitsuko Uchida e
                                                                                             Richard Goode al Marlboro Music Festival, con Yuri Bashmet, Heinz Holliger, Sir András Schiff e con
Il prossimo concerto
                                                                                             il pianista Llyr Williams, con il quale forma un affiatato duo.
                                                                                             La sua ricca discografia comprende le Sinfonie di Beethoven (dal vivo, con La Chambre Philharmo-
Giovedì 4 aprile 2019, ore 20:45
                                                                                             nique), l’Ottava di Mahler (con la Sinfonica di Birmingham e Sir Simon Rattle) e un progetto con la
ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO
                                                                                             London Symphony Orchestra e Sir Colin Davis per il centenario di Berlioz. Con la Scottish Chamber
Gábor Takács-Nagy direttore
                                                                                             Orchestra ha prodotto una serie di registrazioni per Linn Records.
Mozart Sinfonia n. 32 in Sol maggiore K 318
Haydn Sinfonia n. 90 in Do maggiore Hob:I:90                                                 Janiczek insegna violino alla Guildhall School of Music & Drama di Londra e suona il Guarneri del
Brahms Sinfonia n. 1 in Do minore op. 68                                                     Gesù “ex-Sorkin” del 1731 concessogli in uso dalla Banca Nazionale Austriaca.

Alle ore 20 nel foyer del Teatro un’introduzione all’ascolto con Cesare Galla
Questo concerto è stato realizzato grazie                                                                         svolge un’intensa attività concertistica e discografica (Decca Classica, Amadeus, Sky Classica).
alla preziosa collaborazione dei maestri:                                                                         È direttore artistico e fondatore del Gravedona Chamber Music Festival. È tutor dei Violoncelli per
                                                                                                                  la “OGI”, assistente della “Pavia Cello Academy” di Enrico Dindo e docente al Conservatorio “G. F.
Filippo Lama - violini primi                                                                                      Ghedini” di Cuneo.
Diplomato con il massimo dei voti e la lode, ha perfezionato i suoi studi con rinomati maestri quali Corrado      Ubaldo Fioravanti - contrabbassi
Romano, Paolo Borciani, Franco Rossi, Franco Gulli ed Enrica Cavallo. Vincitore di concorsi nazionali ed
internazionali, suona in varie formazioni da camera – dal duo al quintetto – con le quali realizza anche regi-    Si è formato nei Conservatori di Rovigo e Firenze, frequentando poi i corsi di musica da camera con
strazioni discografiche e radiofoniche.                                                                           Riccardo Brengola e Franco Rossi e di contrabbasso con Franco Petracchi.
Collabora con importanti orchestre italiane sia come Violino di spalla che come solista: l’Orchestra del Fe-      Nel 1976 è entrato a far parte dei Solisti Veneti e dal 1983 al 2014 è stato Primo contrabbasso dell’Orche-
stival Pianistico Internazionale di Brescia e Bergamo, l’Orchestra da Camera di Mantova, la “Toscanini” di        stra di Padova e del Veneto con la quale ha effettuato migliaia di concerti in quattro continenti. Attivo
Parma, l’Orchestra I Pomeriggi Musicali di Milano, l’Orchestra Stabile “G. Donizetti” di Bergamo. Dal 2007 è      anche come solista e camerista, ha collaborato con complessi ed interpreti di fama internazionale
direttore artistico e Konzertmeister dell’Orchestra da Camera di Brescia e dal 2009 è violinista dell’Hèsperos    incidendo per Claves, Dynamic e Amadeus.
Piano Trio. È titolare della cattedra di violino al Conservatorio “L. Marenzio” di Brescia.                       In campo didattico, ha insegnato per oltre 20 anni ai corsi di perfezionamento di Portogruaro, all’Acca-
                                                                                                                  demia Mahler di Ferrara e ai corsi di formazione “Progetto Orchestra” a Vicenza. Attualmente insegna
Pierantonio Cazzulani - violini secondi                                                                           al Conservatorio di Rovigo.
Si è diplomato presso il Conservatorio di Verona facendo poi parte dell’Orchestra Giovanile Italiana.
                                                                                                                  Davide Sanson - fiati
Dedicatosi da subito alla musica da camera studia con Paolo Borciani e il Trio di Trieste fondando poi
il Quintetto Jupiter con il quale ha vinto il primo premio in diversi concorsi internazionali. Fa parte del       Diplomatosi in tromba, si perfeziona in seguito con Max Sommerhalder e Rex Martin. Ha al suo attivo nu-
quartetto dell’Orchestra da Camera di Mantova ed è primo violino solista dell’Italian Opera Chamber               merose collaborazioni con orchestre italiane ed estere (Filarmonica di San Pietroburgo diretta da Yuri Te-
Ensemble che, con il baritono Leo Nucci, si esibisce nei più importanti teatri del mondo. Come spalla             mirkanov ed i Solisti di Mosca diretti da Yuri Bashmet). Ha suonato con numerosi direttori tra cui Giuseppe
dei primi violini collabora con diverse realtà italiane quali l’Orchestra del Bergamo Musica Festival,            Sinopoli, Gianandrea Noseda, Semyon Bychkov, Vladimir Yurowski e Riccardo Chailly. Ha inoltre collabo-
l’Orchestra Milano Classica, l’Orchestra Filarmonica Italiana. Fa inoltre parte, come spalla dei secondi          rato con i Solisti di Pavia diretti da Enrico Dindo e si è esibito come solista a fianco dei pianisti Benedetto
violini, dell’Orchestra da Camera di Mantova e I Solisti di Pavia. Nel 1990, con Astor Piazzolla e il Quar-       Lupo ed Anna Kravtchenko con l’Orchestra Filarmonica di Torino. Attratto da una più ampia varietà di forme
tetto di Mantova, ha effettuato una lunga tournée in Italia e in Europa. È docente di Musica d’Insieme            espressive, ha poi studiato composizione con Bruno Cerchio e Giorgio Colombo Taccani.
per archi presso il Conservatorio di Bergamo e ha insegnato presso vari Corsi di Formazione Profes-               Suoi lavori sono già stati eseguiti in Italia, nelle Americhe ed in Europa (recentemente presso la Sala Tchaiko-
sionale per Orchestra.                                                                                            vsky di Mosca e la Pierre Boulez Saal di Berlino). È apprezzato come direttore di ensemble strumentali e vocali
                                                                                                                  e svolge attività di formatore orchestrale. È docente di Tromba presso il Conservatoire de la Vallée d’Aoste.
KLAUS MANFRINI - viole
Dopo il diploma a pieni voti in viola al Conservatorio di Trento, si è perfezionato con Juri Gandelsmann e Bru-   Saverio Tasca - percussioni
no Giuranna. Come membro del quartetto Constanze di Bolzano ha seguito i corsi di Milan Skampa (Scuola            Si è diplomato al Conservatorio di Vicenza ed ha successivamente studiato allo Sweelinck Conserva-
di Musica di Fiesole) e ha partecipato alle master class di Hugh Maguire (Britten-Pears School of Music) e        torium di Amsterdam con David Searcy, David Friedman, Robert van Sice e Thierry Miroglio. Musicista
Stefan Metz (Orlando Festival).                                                                                   eclettico e dai variegati interessi, ha collaborato con artisti del calibro di Dave Samuels, Mario Brunel-
Dopo numerose esperienze e collaborazioni in varie formazioni cameristiche (fra le quali l’Orchestra Haydn di     lo, Bogdan Bacanu, Kuniko Kato, Filippo Lattanzi, Marco Paolini ed ha suonato con svariate formazioni
Trento e Bolzano e la Streicher Akademie Bozen), dal 2000 fa parte dell’Orchestra da Camera di Mantova.           orchestrali.
Collabora inoltre con l’Ensemble Zandonai di Trento e la European Union Chamber Orchestra, gruppi con i quali     Molto attivo anche come compositore, i suoi brani sono stati più volte premiati e segnalati dalla critica
ha suonato in Europa, America e Asia. È insegnante di musica d’insieme presso la Scuola Musicale Jan Novak        internazionale. Tasca insegna al Conservatorio di Vicenza ed ha tenuto corsi e masterclasses alla
di Villa Lagarina (TN). Da giugno del 2017 è direttore artistico dell’Associazione Filarmonica di Rovereto.       Hochschule di Mannheim, nei festival di Opole (PL) e Bjelovar (HR) nonché in vari Conservatori italiani.

Jacopo Di Tonno - violoncelli
                                                                                                                  UN CONSIGLIO DI LETTURA
Iniziato lo studio del violoncello a 9 anni, si diploma con il massimo dei voti cum laude. Poi si per-
                                                                                                                  Alessandro Baricco: L’ANIMA DI HEGEL E LE MUCCHE DEL WISCONSIN (Feltrinelli)
feziona con Enrico Dindo e, per la musica da camera, con l’Alban Berg Quartett alla Hochschule di                 In questo libro-riflessione su musica colta e modernità, Baricco esplora l’universo che
Colonia e con Piero Farulli alla Scuola di Musica di Fiesole.                                                     va da Beethoven a Sting alla ricerca di indizi per ritrovare il senso della musica nella
Terminato il percorso con l’Orchestra Giovanile Italiana (60/60 e menzione d’onore), a 19 anni inizia             società contemporanea.
a collaborare come Primo violoncello nei maggiori teatri italiani ed esteri lavorando con direttori               In vendita presso:
del calibro di Marriner, Muti, Sinopoli, Noseda, Honeck e Luisotti. È Primo violoncello e membro della
commissione artistica del Colibrì Ensemble.                                                                                     LIBRERIA MUSICALE
Nel 2004 è stato scelto da Enrico Dindo come prima parte de I Solisti di Pavia, ensemble con il quale                           Vicolo Cieco Retrone, 20 / 0444 327719
                                                                                                                                info@musicamusicavicenza.it / www.musicamusicavicenza.it
OTO-Orchestra del Teatro Olimpico
Alexander Janiczek direttore e violino

violini I                        viole                              flauti                  corni
Filippo Lama **                  Klaus Manfrini *                   Paolo Ferraris *        Damiano Servalli *
Samuele Aceto                    Maria Stella Fantini               Niccolò Susanna         Ivan Cerise
Martina De Luca                  Angelica Groppi                                            Umberto Jiron
Filippo Ghidoni                  Martina Iori                       oboi                    Lorenzo Valentini
Marina Miola                     Xabier Lopez de Munain Basevi      Silvia Dalla Libera *
Filippo Passarella               Emanuele Ruggero                   Giacomo Marchesini *    trombe
Francesca Piazza                                                    Benedetta Virdis        Giovanni Lucero *
Dario Samarani                   violoncelli                                                Federico Perugini
Luisa Zin                        Jacopo Di Tonno *                  clarinetti
                                 Benedetta Baravelli                Fulvio Capra *          timpani
violini II                       Claudia Cecchinato                 Anna Bertè              Nicola Schelfi*
Pierantonio Cazzulani *          Leonardo Duca
Alice Bettiol                    Daniele Lorefice                   fagotti
Silvia Brusini                                                      Edoardo Capparucci *    ** primo violino di spalla
Aura Fazio                       contrabbassi                       Luigi Patanè *          * prima parte
Ana Milosavljevic                Piero Leone *                      Giovanni Epasto
Camilla Pedini                   Alessandro Bizzarro
Gaia Valbonesi                   Matteo Prandini
                                 Matteo Zabadneh

                                                                    DONA CON PAYPAL
                                    DIVENTA MECENATE!
                     ORCHESTRA DEL TEATRO OLIMPICO DI VICENZA
                             IBAN IT85H0306911894100000005486
                                                  BIC BCITITMM

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