Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia: I giovani "ramarri" del Pordenone - Il Vostro Giornale

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Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia: I giovani "ramarri" del Pordenone - Il Vostro Giornale
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      Calcio, lo speciale Settore Giovanile del ct Vaniglia: I
      giovani “ramarri” del Pordenone
      di Redazione
      28 Ottobre 2014 – 15:05

      Savona. Continuiamo, con questo ottavo inserto, il lungo excursus che ci porterà a visitare
      i più grandi centri di formazione calcistica siti sul territorio nazionale e nel continente
      europeo, proseguendo con una società professionistica friulana che fa del proprio settore
      giovanile il vero fiore all’occhiello.

      Agosto 2014. Con il minigruppo di allenatori di giovani calciatori con cui è stato in visita
      all’Atalanta, al Montebelluna, all’Unione Sportiva Arco, all’AlbinoLeffe, alla Virtus Don
      Bosco, alla Cremonese e al Donatello il selezionatore provinciale savonese Felicino
      Vaniglia spostandosi in direzione est (verso il confine sloveno) ha incrociato un’altro vivaio
      “doc” italiano che ultimamente va per la maggiore: il Pordenone Calcio.

      La società è stata fondata nel 1920 con il nome di Football Club Pordenone partendo dalla
      Quarta Divisione Veneto-Giuliana, in cui venne subito promossa in Terza Divisione. Da
      quasi cent’anni occupa una posizione di rilievo nel calcio friulano.Ha riconquistato la
      massima categoria dilettantistica al termine della stagione 2007-2008, con Mauro Lovisa
      nuovo presidente e con Massimo Pavanel sulla panchina neroverde, dopo anni di
      altalenanti promozioni e retrocessioni di categoria. Dalla stagione 2012/2013 sono
      ritornati i risultati visto che la squadra neroverde (i gloriosi “ramarri”) è terminata
      seconda in campionato, raggiungendo i play-off per l’accesso alla Lega Pro Seconda
      Divisione, uscendo in semifinale contro il Real Vicenza venendo poi, comunque scelta dalla
      LND per disputare la Coppa Italia 2013/2014, ma uscendo al secondo turno. Nella stessa

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      stagione i neroverdi sono però tornati dopo 11 anni dall’esclusione, in Lega Pro, vincendo
      il girone C della Serie D scavalcando il Marano all’ultima giornata. A fine stagione la
      squadra è riescita a vincere anche il primo Scudetto Serie D nella storia della società.

      Nella splendida cornice dell’impianto di Villanova troviamo alcuni dirigenti societari con
      cui scambiare qualche impressione.

      Partiamo dal presente: quali sono i programmi ed i quadri per la stagione entrante?

      Il Pordenone Calcio ha comunicato a fine luglio di aver definito l’organigramma del Settore
      giovanile per la stagione 2014/2015. Stagione in cui, con la promozione in Lega Pro, le
      squadre Allievi e Giovanissimi affronteranno i campionati nazionali (oltre alla Berretti, che
      fa capo però alla prima squadra).Il responsabile del vivaio è il confermato Claudio Canzian,
      dirigente di lungo corso della società. Responsabile dell’area tecnica è Stefano Daniel, già
      allenatore degli Allievi neroverdi, lo scorso anno mister dei pari età nazionali dell’Udinese.
      Stefano Daniel è un professionista molto stimato nel mondo del calcio, persona seria e con
      valori da trasmettere. Classe ’68, nativo di Monastier di Treviso, è stato un giocatore di
      Fiorentina (in serie A), Reggiana, Empoli e Siena. Ha chiuso la carriera a 30 anni col
      Giorgione in C2. Nel 2004 ha intrapreso la carriera di tecnico nel settore giovanile: ha
      iniziato nel Treviso, dove ha guidato esordienti (dal 2004 al 2006), giovanissimi (2006 –
      2007), allievi (2007 – 2009); poi è passato all’Udinese (2009 – 2010), Pordenone (2010 –
      2012) e di nuovo Udinese. In questi tre club ha sempre allenato gli allievi. Quest’estate è
      tornato in riva al Noncello, dove ha ricevuto l’incarico di coordinatore dell’area tecnica del
      vivaio. E’ molto stimato dal presidente Mauro Lovisa: è stato lui a volerlo a tutti i costi in
      questa nuova avventura tra i “pro”. L’area scouting sarà coordinata da Claudio Bazeu, la
      passata stagione tecnico dei Giovanissimi regionali neroverdi, affiancato dalla new entry
      Andrea Durat e dal confermato Gianni Camatta.

      Che importanza riponete nel vivaio “neroverde”?

      In questi anni di crescita della Prima squadra, giunta alla Lega Pro, il vivaio è sempre stato
      un settore fondamentale e strategico. Tra i professionisti lo sarà ancor di più. Il Pordenone
      del futuro crescerà in casa e attraverso le collaborazioni con le società del territorio. Per
      questo abbiamo provveduto a potenziare il gruppo di lavoro che si occuperà delle attività
      di scouting». Il Settore giovanile farà riferimento e opererà in sinergia con la direzione
      sportiva della Prima squadra, seguita da Sergio Pinzin.

      A che staff avete affidato i vari incarichi tecnici?

      Tante conferme a continuità di un progetto che ha dato grandi soddisfazioni ed alcuni
      mirati innesti, altamente qualificati, nell’organigramma del nostro apprezzatissimo Settore
      giovanile. Nelle categorie Giovanissimi e Allievi i nuovi allenatori sono Maurizio
      Marchesini (Allievi regionali), Filippo Cristante e Damiano Bari (Giovanissimi
      sperimentali). Cristante, ex difensore, potrà condividere con i propri ragazzi una carriera
      da 460 presenze tra i professionisti (di cui 106 in A), con maglie importanti quali Mantova,
      Messina e Piacenza, e 3 nella Nazionale U21. Marchesini ha grande esperienza con i
      giovani maturata fra Montebelluna e Giorgione. Bari collabora con la Figc regionale per
      l’Attività di base. Confermati Massimo Mian, Federico Bortolussi e Fabio Bezerra, i tecnici
      dei tre titoli regionali conquistati lo scorso anno dal Pordenone.

      A seguire il dettaglio degli staff delle 10 formazioni neroverdi, che sono attese da
      un’annata intensa, impreziosita dalla partecipazione ai campionati nazionali (Allievi e

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      Giovanissimi, con la guida dei mister Mian e Bortolussi). Supervisore dell’attività di campo
      come detto sarà Stefano Daniel, responsabile dell’intera area tecnicaAllievi nazionali:
      Massimo Mian (allenatore), Piero Iozzino (collab. tecnico), Adalberto Zamuner (prep.
      atletico), Leonzio Colesso (prep. portieri). Allievi regionali: Maurizio Marchesini
      (allenatore), Piero Iozzino (collab. tecnico), Adalberto Zamuner (prep. atletico), Leonzio
      Colesso (prep. portieri). Giovanissimi nazionali: Federico Bortolussi (allenatore), Stefano
      Quaia (prep. atletico), Davide Camatta (prep. portieri). Giovanissimi regionali: Fabio
      Bezerra (allenatore), Stefano Quaia (prep. atletico), Davide Camatta (prep. portieri).
      Giovanissimi sperimentali: Filippo Cristante, Damiano Bari (allenatori), Luigi Tonetto
      (prep. atletico), Davide Camatta (prep. portieri). Esordienti A: Filippo Piasentin, Roberto
      Pitton (allenatori), Luigi Tonetto (prep. atletico), Davide Camatta (prep. portieri).
      Esordienti B: Arold Hoti, Reno Tonuzi (allenatori), Luigi Tonetto (prep. atletico), Davide
      Camatta (prep. portieri). Pulcini A: Alessandro Zuttion, Nicola Battel (istruttori),
      Massimiliano Rossi (prep. portieri). Pulcini B: Raffaele Dean, Filippo Piasentin (istruttori),
      Massimiliano Rossi (prep. portieri). Piccoli Amici: Mauro Brandolino, Giuditta Schiavo,
      Arold Hoti, Luigi Tonetto (istruttori).

      Come sono i rapporti con l’amministrazione comunale?

      Più di 200 ragazzi del vivaio in occasione della prima di campionato hanno sfilato sotto la
      tribuna del “Bottecchia”, con il caloroso applauso del pubblico; la premiazioni ai primi 30
      abbonati, e poi i “big” che hanno bagnato l’esordio casalingo,sono stati momenti
      indimenticabili. Il Pordenone ha ricevuto così l’abbraccio della città, una stretta calda,
      piena d’affetto: magari quella che siglerà un’unione intensa e duratura. L’intero settore
      giovanile che ha sfilato e che si è presentato alla cittadinanza è stato accolto da calorosi
      applausi. Prima i Piccoli Amici, poi su, Esordienti, Giovanissimi, Allievi fino alla Juniores, il
      tratto che unisce la squadra “big” al vivaio. Era presente anche il sindaco di Pordenone,
      Claudio Pedrotti, che ha apprezzato, perché tutto era preparato alla perfezione: come la
      chiusura del vernissage, con i ragazzi seduti sul prato a formare “Pn”, la sigla della città,
      con i cartoncini neroverdi in mano. Che bellezza quando lo sport fa aggregazione.

      Pensate di dover migliorare i già ottimi impianti che avete a disposizione per svolgere le
      vostre attività calcistiche?

      Il centro sportivo “Bruno De Marchi” (ex Cerit di Villanova) avrà una foresteria con una
      decina di alloggi da destinare ai giovani calciatori del Pordenone Calcio. Il progetto,
      redatto dall’architetto Alberto Endrigo, era stato presentato dalla società
      all’amministrazione ed è stato recentemente approvato nel corso dei lavori della giunta
      comunale presieduta dal sindaco Claudio Pedrotti. La realizzazione della foresteria
      all’interno del complesso sportivo, da noi utilizzato, consentirà di ospitare i giovani
      calciatori della squadra che non risiedono in zona e che sono quindi costretti a vivere negli
      alberghi.

      Il progetto complessivo prevede la realizzazione della foresteria attraverso la
      ristrutturazione dell’edificio che attualmente ospita i magazzini: l’obiettivo è di ricavare
      una decina di posti letto. Saranno inoltre realizzati due nuovi spogliatoi necessari alle
      esigenze dei diversi campi da gioco, oltre a nuovi magazzini per l’attrezzatura sportiva.
      L’importo complessivo dei lavori è di 434 mila euro, la cifra maggiore (173 mila) riguarda
      proprio gli alloggi per gli atleti. Il progetto sarà, in parte, finanziato da un contributo della
      Provincia di Pordenone, che ha ritenuto l’idea e il progetto, come ha spiegato l’assessore
      provinciale Antonio Consorti, buona poiché ha anche una valenza sociale e consente alla
      società calcistica di guardare avanti con nuovi obiettivi. Questo Pordenone vuole andare

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      nelle famiglie e ci sta riuscendo.

      Prevedete delle iniziative per aumentare il livello qualitativo e formativo dei vostri tecnici?

      Calcio giocato e momenti di approfondimento, sono un punto essenziale. L’attività del
      settore giovanile del Pordenone si sdoppia spesso per andare incontro a questa
      esigenza.Incontri di formazione per tecnici e dirigenti del vivaio sono la norma. L’iniziativa
      didattica denominata “Migliorarsi insieme”, patrocinata dal Comune è stata organizzata
      per il quarto anno di fila insieme con le altre società del Sistema calcio giovani Pordenone
      (Afp Villanova, Don Bosco, San Francesco, Torre e Union Rorai). Le lezione curate dal
      professor Stefano Bonaccorso (responsabile tecnico della Scuola calcio dell’Atalanta e
      componente delle commissione nazionale Attività di base della Figc), che a livello di
      attività giovanile è quasi un’istituzione in ambito nazionale, sono considerate imperdibili
      da che vuole continuare a crescere.

      Quale importanza viene data all’interno di questo tradizionale seminario di studio alla
      tecnica individuale?

      Gli interventi sul tema “insegnamento-apprendimento di un gesto tecnico: dal contatto
      fisico alla difesa della palla”, sono tra i piu’ richiesti poichè vanno nel segno della nostra
      cultura calcistica. In cattedra per discutere su questo argomento sono saliti esperti del
      rango di Giorgio Molon, responsabile del Settore giovanile del Padova, e il dottor Ennio
      Martin, esperto in psicologia dello sport del Pordenone. Parlare di “metodologia e didattica
      nell’attività di base” o programmare focus sulla “tecnica individuale nel settore giovanile”
      è all’ordine del giorno e in proposito spesso sono stati invitati Paolo Favaretto, allenatore
      della Primavera del Padova e l’ex azzurro di Parma, Juventus e Inter, Dino Baggio, tecnico
      del vivaio biancoscudato.Infine a diversi mental trainer (ad esempio Simone Teso) abbiamo
      affidato gli approfondimenti necessari in materia di “gestione del talento”.

      Per stare sul pezzo: cosa ci dite sulle “promesse” locali del calcio?

      La nostra chiamiamola senza timore: la provincia dei talenti. Perché Pordenone comunque
      vadano le cose potrà sempre consolarsi con i “suoi” gioielli. Giovani che stanno meritando
      la chiamata in club blasonati del palcoscenico nazionale. E questo avviene a tutto campo.
      Non c’è un ruolo che va per la maggiore. I talenti che stanno spiccando il volo occupano
      tutte le zone del terreno di gioco. A cominciare dalla linea di porta: recente la
      soddisfazione in casa Pordenone per il trasferimento del portiere Alessandro Turrin (’97)
      all’Atalanta. Dopo aver militato nel Cordenons ed essersi “consacrato” nel vivaio neroverde
      al termine di una stagione trionfale, ecco la chiamata in uno dei vivai più rinomati del
      panorama nazionale. In nerazzurro, davanti a lui, giocherà un difensore di Ghirano di
      Prata, Riccardo De Biasi (’97), appena passato dalla Liventinagorghense alla società
      orobica.

      E poi il nuovo Montolivo. Da Bergamo a Firenze, dove è approdato il centrocampista
      Alberto Rosa Gastaldo (’95). Cresciuto nell’Unione Smt, ovvero nella feconda terra tra
      Sequals, Meduno e Travesio, il mediano è arrivato alla Fiorentina passando per
      l’Udinese.Staremo a vedere.Stesso cognome (Rosa Gastaldo), per Simone (’93),
      maniaghese sbarcato nella Primavera dell’Udinese, dopo essersi messo in luce nel
      Fontanafredda. Tra i suoi compagni di squadra, Daniel Bello (’92), difensore nato a Lecce
      ma da tempo residente a Pordenone. Per lui si era parlato di un possibile “ritorno” in
      neroverde, ma ha preferito giocarsi le sue chance tra la Primavera e, chissà, la prima
      squadra bianconera.Il bomber e i “cugini”. Si è da poco accasato a Milano, sponda Inter,

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      Samuel Appiah (’98), attaccante dal notevole fiuto del gol lanciato dal Fiume/Bannia. Nei
      cugini rossoneri del Milan si sono ormai già “valorizzati” altri tre pordenonesi: l’attaccante
      Kingsley Boateng (’94), il centrocampista Bryan Cristante (’95) e il portiere Davide
      Narduzzo (’94), freschi di scudetto con gli Allievi nazionali.

      Matteo Anzolin, classe 2000, punto di forza dei Giovanissimi nazionali, è stato convocato
      per uno stage della Nazionale under 15, e non è che l’ultimo di una lunga serie di
      campioncini. Anzolin, impiegabile sia al centro della difesa che in mediana, avrà
      l’occasione per dimostrare il proprio valore al tecnico federale Antonio Rocca e al suo
      staff. Valore “certificato”, in questo avvio di stagione, dalle prestazioni in campionato e
      dall’interesse di importanti società di Serie A. La convocazione, come accennato, non è un
      fatto unico nella storia recente del Pordenone, che negli ultimi anni aveva lanciato diversi
      propri talenti nelle nazionali dilettanti. Nella scorsa stagione avevano vestito l’azzurro
      l’attaccante Enrico Bearzotti, poi passato all’Hellas Verona, e il difensore Alessandro
      Schiattarella, trasferitosi allo Spezia. In precedenza era toccato a Cristian Cauz,
      ingaggiato poi sempre dallo Spezia, e Jonathan Tocchetto.

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