Buon lavoro a Paola Galgani, Segretaria
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Buon lavoro a Paola Galgani, confermata Segretaria generale CGIL Firenze Buon lavoro a Paola Galgani, confermata Segretaria generale CGIL Firenze Dmitrij Palagi, Segretario provinciale PRC Firenze, 19 ottobre 2018 L’autonomia delle forze sindacali e di quelle partitiche è un valore fondamentale, lo prevede la Costituzione e lo pratichiamo con grande rispetto, ritenendola una condizione necessaria anche rispetto alla storia del Novecento. In questi anni con la Camera del Lavoro non sono mancate però occasioni importanti di confronto, e con la CGIL condividiamo la stessa preoccupazione per una crisi sociale e politica diffusa. Abbiamo la stessa attenzione per tutte le organizzazioni delle lavoratrici e dei lavoratori, e volentieri ci congratuliamo con Paola Galgani per la conferma del mandato, con un consenso praticamente unanime, alla guida della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze. Sappiamo che la CGIL spesso si esprime, attraverso i suoi rappresentanti eletti, con valutazioni anche molto diverse dalle nostre, ma abbiamo imparato, in questi anni, ad apprezzare la correttezza e la disponibilità dimostrate nei momenti di confronto. Confidiamo quindi di poter proseguire e approfondire, in maniera pubblica e trasparente, la discussione sulle tematiche del lavoro, sul sistema di sviluppo economico del territorio, dell’ambiente e sui diritti. Facciamo quindi volentieri i nostri più sentiti auguri a Paola
Galgani per il rinnovato incarico! Per Riace, in piazza giovedì! Per Riace, in piazza giovedì! Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 16 ottobre 2018 Rifondazione Comunista, con una delegazione di cui ha fatto parte anche il Segretario nazionale Maurizio Acerbo, si è nuovamente mobilitata a Riace, a poche ore dalla circolare del Ministero dell’Interno tesa a cancellare i tentativi importanti portati avanti dal sindaco Mimmo Lucano. A tutti i livelli il nostro Partito non ha mancato di ricordare da che parte occorre schierarsi in questo indecente conflitto promosso dall’irresponsabilità del Ministro Salvini. Per questo saremo nuovamente in piazza anche a Firenze,
giovedì 18 ottobre alle 17.30, su Ponte Santa Trinita, assieme all’ampio fronte di forze sociali che ha promosso l’appuntamento. Lo faremo nella consapevolezza di una battaglia non esclusiva da parte delle comuniste e dei comunisti. La solidarietà di classe si può esprimere in forme diverse e viviamo in tempi di scarsa consapevolezza, in tutti gli ambiti. Sappiamo di avere molte differenze rispetto ad alcune delle sigle che hanno aderito alla manifestazione, ma di fronte all’avanzare della barbarie al governo ogni momento di opposizione è fondamentale, senza per questo far venire meno le differenze sulle proposte alternative. Non abbiamo infatti problemi a ribadire la nostra indisponibilità a far parte del percorso di ricandidatura di Dario Nardella e la nostra opposizione all’attuale Giunta regionale di Enrico Rossi. Se però vorranno opporsi alle scelte di Lega e 5 Stelle saremo contenti di avere l’opportunità per ricordare, quantomeno, l’opera del centro- sinistra con il Ministro Marco Minniti, oltre alle numerose infelici uscite (e azioni) dell’attuale Sindaco di Firenze. Rinnoviamo l’invito: giovedì 18 ottobre, ore 17.30, su Ponte Santa Trinita.
26 ottobre, sciopero generale: anche Rifondazione in piazza a Firenze 26 ottobre, sciopero generale: anche Rifondazione in piazza a Firenze Partito della Rifondazione Comunista, Federazione di Firenze – 14 ottobre 2018 Il 26 ottobre è stato convocato uno sciopero generale da un ampio fronte di sigle sindacali di base. Purtroppo appare ancora distante un momento realmente unitario, come dimostra l’assenza di alcune realtà, pure distanti dal mondo di CGIL- CISL-UIL. Crediamo però sbagliato, soprattutto in tempi di ampia frammentazione anche sul piano politico, mancare nel sostegno di ogni importante momento in cui si esprime un consapevole conflitto di classe. A Firenze è stato convocata una manifestazione, con partenza da largo Annigoni alle ore 09.30. Siamo impegnati per la massima unità di classe, nella difesa degli interessi delle classi lavoratrici, sacrificate anche sotto l’attuale governo, da troppe e troppi ancora percepito come occasione di cambiamento. Sappiamo invece quanto rimarranno sacrificate, in nome del mercato e delle grandi imprese, i salari e le pensioni. Anziché proporre un piano di grandi investimenti per rilanciare l’occupazione, magari con riduzioni di orario a parità di salario, la quasi totalità delle forze parlamentari appare decisamente distante dal tentativo di abolire l’alternanza scuola/lavoro e tutte le leggi tese a smantellare i diritti conquistati durante il secolo scorso. La piattaforma su cui è stato convocato l’appuntamento del 26 ottobre è attenta anche al tema della sanità pubblica, oltre a schierarsi contro ogni forma di razzismo e repressione del
dissenso. Appare prioritaria anche la tutela del territorio e l’indicazione delle spese militari come voce su cui operare importanti tagli. Ci auguriamo che tutte le forze politiche di sinistra e anticapitaliste non manchino l’occasione di sostenere questo importante momento di lotta! L’appuntamento per le compagne e i compagni di Rifondazione è per venerdì 26 ottobre alle ore 09.15, in largo Annigoni a Firenze.
Assistenza nelle RSA: basta tagli! Assistenza nelle RSA: basta tagli! Partito della Rifondazione Comunista – Federazione di Firenze, 12 ottobre 2018 Le gare di appalto dell’Azienda di Servizi alla Persona Montedomini riguardano numerose decine di lavoratori e lavoratrici impegnate nelle Residenze Sanitarie Assistite. I tagli a cui si è arrivati riguardano ovviamente chi è direttamente impegnato a garantire un servizio fondamentale per numerose persone in difficoltà e quasi altrettante famiglie del nostro territorio. La Confederazione Unitaria di Base (CUB Sanità), ricevendo anche il sostegno e l’adesione dell’Associazione Difesa Diritti Persone non Autosufficienti (ADINA), ha indetto per lunedì 15 ottobre, alle 14.30, un presidio in piazza della Signoria (angolo via dei Gondi), durante la seduta del Consiglio Comunale, per chiedere agli istituzionali che lo compongono di non ignorare la situazione. Al centro della piattaforma con cui si è chiamata la mobilitazione c’è la tutela di tutte le parti interessate (utenti e lavoratori), troppo spesso sacrificate in nome del profitto e in aperto contrasto con le retoriche della pubblicità con cui viene fatto vanto del sistema della RSA fiorentine. In particolare viene denunciata la riduzione delle ore per l’igiene e la pulizia di spazi in cui questi aspetti non mancano di una centralità vitale. Chiediamo alle compagne e ai compagni disponibili in quella
fascia oraria di essere presenti per sostenere questo momento di lotta, tassello di una difesa della vita di qualità, sul piano della salute e delle relazioni tra persone. In piazza, al fianco delle nuove generazioni in lotta In piazza, al fianco delle nuove generazioni in lotta Giovani Comuniste/i Firenze e PRC Firenze Questa mattina, a Firenze come nel resto di Italia, le Giovani Comuniste e i Giovani Comunisti di Rifondazione erano in piazza per sostenere la lotta delle nuove generazioni per un presente e un futuro migliori. Mentre Salvini non ha mancato di criminalizzare chi osa manifestare il proprio dissenso, Di Maio ha confermato un profilo di maggiore disponibilità all’ascolto, anche rispetto a quanto ci avevano abituato gli ultimi governi tecnici, o con sfumature da presunto centrosinistra. Nella sostanza non
cambia però l’assoluta compatibilità di questo esecutivo alle logiche criminali del mercato. Un po’ di fumo pare bastare per il politicamente corretto, anche di quello legalitario degli improvvisati populisti in salsa sovranista. Crediamo invece fondamentale mettere al centro dell’agenda politica il rilancio degli investimenti nel campo dei saperi e dell’educazione, riconoscendo un protagonismo delle studentesse e degli studenti , troppo spesso ridotti a fredde valutazioni e numeri. Il Paese vive nella speranza di chi riesce a immaginarsi un mondo migliore e di chi lotta per cambiare il sistema di cose presenti. Lontana resta la capacità di mobilitazione dell’Onda, di ormai dieci anni fa, ma questo non cambia l’impegno a sostenere le giuste istanze, scese in piazza questo venerdì 12 ottobre. Ieri, oggi e domani sappiamo e sapremo sempre da che parte stare!
Dopo le votazioni di PAP: attivo iscritte/i PRC Firenze Care compagne e cari compagni, avrete letto delle numerose novità che hanno interessato il percorso di Potere al Popolo. Il dibattito attraversa questioni a noi note, cioè come si rapportano le persone non iscritte al nostro Partito rispetto ad un’organizzazione talvolta considerata come una risorsa organizzativa, più spesso come un peso del passato da superare. Le comunicazioni rispetto al ritiro del secondo statuto, da parte di membri del coordinamento nazionale di PAP, tra cui coloro rappresentano Rifondazione, ci ha sicuramente lasciati un po’ spiazzati, dopo spiacevoli giornate in cui avevamo letto polemiche evitabili. Sicuramente abbiamo molte domande e speriamo che la Direzione nazionale di sabato 13 ottobre possa dare delle indicazioni utili. Il nostro Comitato Politico Federale è convocato per lunedì 29 ottobre, al Parterre (in piazza della Libertà a Firenze, sala Marmi). Nel frattempo sarà sicuramente utile ascoltarci, con un attivo aperto alle iscritte e agli iscritti della nostra Federazione, questo martedì 16 ottobre, alle ore 21.00, alla Casa del Popolo Il Progresso, in via Vittorio Emanuele II 135 (Firenze). Nel frattempo l’invito è quello di mantenere senso della misura e del partito: ci caratterizza una comune appartenenza e il confronto interno a PAP riguarda comunque un tessuto militante con cui comunque condividiamo battaglie importanti. Mi pare che comunque questo già ci caratterizzi, almeno nel nostro territorio. A presto,
Dmitrij Palagi Segretario provinciale PRC Firenze Aggressione a due dipendenti comunali: solidarietà, preoccupazione e una riflessione sull’assistenza sociale Aggressione a due dipendenti comunali: solidarietà, preoccupazione e una riflessione sull’assistenza sociale Partito della Rifondazione Comunista, Federazione di Firenze – 07 ottobre 2018
«Ti uccido. Mi hai rubato la pensione». Con queste parole un anziano ha cercato di entrare venerdì mattina nella sala riunioni del centro sociale di Gavinana, con un coltello in mano, fermato dall’operatore comunale al front office e poi dall’assistente sociale stesso. Solidali con i due dipendenti comunali, preoccupati per l’incolumità degli operatori, non possiamo non interrogarci sui motivi che hanno indotto un uomo di 74 anni all’aggressione, tanto più all’interno di un centro sociale che dovrebbe essere il luogo in cui ogni cittadino in stato di necessità trova ascolto e sostegno. L’episodio ha lasciato disordine, qualche urlo, le sirene della polizia e tanta tanta disperazione. La condizione è quella di un anziano in carico ai servizi sociali, al quale è stato assegnato un amministratore di sostegno da parte del tribunale. È verosimile, in base alla nostra esperienza, che ognuno dei soggetti in campo, assistente sociale, giudice e amministratore di sostegno, si siano comportati nel rispetto delle norme e delle procedure, sulla base della legge del 2004 (che ha istituito l’amministratore di sostegno) e dei Regolamenti comunali. Ma, in base al nostro vissuto, vediamo come il rispetto della legge e delle procedure sia inadeguato a gestire i casi sociali che sempre più si presentano ai servizi. Il giudice è infatti sollecitato a nominare un amministratore di sostegno dalla relazione dell’assistente sociale, relazione che di per sé è il segno di un fallimento professionale, per lo più causato dall’impossibilità di dare risposte vere, di avere tempo da dedicare all’ascolto e alla ricerca di soluzioni da parte dell’assistente sociale: si dice, nei corridoi, che il continuo trasferimento di assistenti sociali sia uno degli strumenti dell’amministrazione per ovviare al burn out di questi operatori, così come le assunzioni a tempo determinato: perchè è umanamente pesante e professionalmente frustrante venire a conoscenza di tante situazioni di
difficoltà e non avere a disposizione strumenti adeguati per dare soluzioni. Che si tratti di lavoro, di casa, di solitudine, di assistenza, ecc., è evidente che gli strumenti per dare soluzioni vere non sono in mano agli assistenti sociali. Altra questione è quella degli amministratori di sostegno, che spesso sono professionisti che non hanno mai conosciuto l’assistito al momento in cui assumono l’incarico e che successivamente hanno con questi sporadici incontri: a loro però sono affidate le risorse economiche degli assistiti, al loro buon senso e sensibilità. Altre volte si tratta di familiari nominati amministratori di sostegno, forse in maniera troppo frettolosa e poco controllata per essere certi che siano effettivamente di sostegno dell’assistito. Il giudice ha poco tempo da dedicare a queste pratiche e ancora meno per controllare, nei tempi successivi, che sia l’interesse dell’assistito ad essere effettivamente amministrato. Si tratta quindi di un percorso complessivamente inadeguato a garantire l’interesse della persona assistita che, è bene ricordarlo, è qualificata come caso sociale, cioè persona con diverse e complesse difficoltà. C’è da chiedersi se anche in questo caso l’assistito sia stato adeguatamente infornato degli effetti della nomina del suo amministratore di sostegno, se abbia capito che la pensione di cui è titolare sarebbe stata riscossa dall’amministratore e che questo ne avrebbe disposto secondo delle priorità che forse lui non condivideva. Fa parte della nostra esperienza avere incontrato situazioni in cui l’amministratore di sostegno in buona fede accettava di dare 50 euro alla settimana all’assistito “se si comportava bene”, ignorando del tutto, ad esempio, come un uomo di 70 anni non sia proprio nella condizione di un bambino a cui si
passa la paghetta. È urgente affrontare il tema dell’assistenza sociale in modo che l’assistito non sia trattato come un caso, secondo procedure standard, per essere invece ascoltato e compreso nei suoi specifici bisogni, nel riconoscimento di debolezze e vizi; che gli assistenti sociali siano messi in grado di svolgere bene il loro lavoro, non più come pseudo amministrativi a controllare l’Isee, ma come professionisti capaci di trattare con persone in difficoltà e di avere a disposizione risposte concrete su cui iniziare il percorso e realizzare il progetto; che l’amministratore di sostegno diventi una figura di sostegno all’assistito e non solo di esattore delle entrate e gestore delle uscite, paravento delle difficoltà insormontabili dell’assistente sociale. Che infine e prima di tutto l’Amministrazione Comunale, la ASL e le istituzioni connesse operino per rimuovere le cause dell’emarginazione e del disagio sociale (alloggi comunali, mense pubbliche, inserimento lavorativo, assistenza domiciliare ecc.) destinando risorse adeguate al bisogno delle persone in difficoltà.
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