Benvenuti nella val Monastero - A TAVOLA Il formaggio d'alpe in un grafico - Cooperazione
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N. 37 dell’11 settembre 2018 Cooperazione Cooperazione A TAVOLA Il formaggio d’alpe in un grafico Pagina 28 TURISMO Goetheanum, edificio senza angoli Pagina 60 NATURA E TRADIZIONE Benvenuti nella val Monastero Pagina 14
Le vostre ma diventa Per il 25° anniversario del nostro label bio potrete gustare mol- te delle marche svizzere più amate anche in qualità Naturaplan.
Marche in azione da Coop. o a eVaXriPenWo deOOe VcorWe VaE aWo VeWWePEre ´n 'a ParWedu VeWWePEre a 33% a partire da 2 per la combinazione 4 x 1,5 litro a scelta: Coca-Cola, Fanta, 2 Sprite A CO M B I NF I T TA ! Coca-Cola zero, Coca-Cola light, Coca-Cola Original Taste, Sprite, O & APPR Fanta Orange, 4 x 1.5 litro A CO M B I NF I T TA ! O 2 20% & APPR 20% a partire da 2 su tutte le Coca-Cola 4 x 1 litro per la combinazione Coca-Cola zero, 4 x 50 cl a scelta: Coca-Cola Original Taste, su tutte le Coca-Cola Coca-Cola zero senza caffeina, 4 x 1 litro Coca-Cola zero, Coca-Cola zero senza caffeina, Coca-Cola Original Taste, Coca-Cola light, 20% 4 x 50 cl su tutte le Coca-Cola e Fanta 6 x 33 cl Coca-Cola zero, Coca-Cola Original Taste, Fanta Orange, Fanta Lemon, 6 x 33 cl 20% 20% su tutti i Powerade 4 x 50 cl su tutte le Fanta Orange, Fanta Orange zero, Fanta, Sprite e Fanta Lemon, Fanta Mango, Fanta Shokata, Sprite, Powerade Mountain Blast, Mezzo Mix, Sprite zero, Mezzo Mix, Powerade Citrus, 6 x 50 cl 6 x 50 cl Powerade Orange, 4 x 50 cl © 2018 The Coca-Cola Company. All rights reserved. Coca-Cola, Coca-Cola zero, Coca-Cola light and the Contour Bottle are trademarks of The Coca-Cola Company. Sprite is a registered trademark of The Coca-Cola Company. Mezzo Mix® is a registered trademark of The Coca-Cola Company. Fanta is a registered trademark of The Coca-Cola Company. Powerade is a registered trademark of The Coca-Cola Company.
IN APERTURA SOMMARIO 37 Freschezza EDITORIALE FOTO MÉL ANIE TÜRKIYLMA Z, EINER H. SCHMIT T SONDAGGIO Le proprietà dello skyr. 13 Dove vorrebbe vivere? 40 Ricetta FOOBY Pizzoccheri al quark con funghi. ORIZZONTI 43 Minimondo 14 La val Monastero Il risotto allegro di Viola. Alla scoperta dell’amena località dei Grigioni. NATALIA FERRONI ATTUALITÀ VICE CAPOREDATTRICE 49 Fatti non parole NATALIA.FERRONI@COOP.CH INCONTRI Dall’erba alla carta. COPERTINA HEINER H. SCHMIT T Pane, formaggio 22 Orazio Martinetti 50 Notiziario Lo strorico e giornalista Eventi e novità dal culturale ci racconta mondo Coop. come visse la Svizzera il dopoguerra del 1918. e le stelle TEMPO LIBERO A Lü, nella val Monastero, e in zona Gorda, in val 57 Tendenze di Blenio, il firmamento è più vicino: lassù, verso i 59 Giardini 2.000 metri, nelle notti senza luna, il cielo è disse- 62 Bestseller minato di stelle e nebulose. E la Via Lattea brilla, 67 Televisione tanto che sembra attraversare la valle. Da Lü, si 68 Passatempi dice, si possono osservare circa 5mila stelle, oltre 71 Sapevi che... dieci volte di più che in una grande città, perché 72 Ritratti non c’è nessun centro vicino che illumini artifi- Maruska FAMIGLIA cialmente l’oscurità della notte. Questo ha fatto sì Federici-Schenardi. che le due località – fino al 2008 Lü era un co- 27 Consulenza 76 Il racconto mune a sé prima di aderire alla “grande” val Mu- 78 Punto a capo stair –, attirino gli appassionati della sfera celeste. IN CUCINA PLUS Ecco, un dettaglio che accomuna le due località 30 Un formaggio ONLINE periferiche, regioni che in questa edizione vi invi- d’eccezione PLUS ONLINE tiamo a scoprire sotto differenti aspetti. A pagina L’alpe sul versante destro Su www.cooperazione.ch 14 vi portiamo a conoscere la valle che si apre della valle di Blenio. trovate il video sugli scendendo dal passo del Forno in direzione 33 Vino e dintorni antichi segreti del passo dell’Alto Adige, in Italia. Ritratti di chi vive la mon- La vinificazione. dell’Umbrail (pag. 21). tagna e di chi ha scelto di lavorare in periferia. A pagina 30 invece, parliamo di formaggio d’alpe, il fiore all’occhiello del settore caseario ticinese e IMPRESSUM importante realtà agricola in montagna. Cooperazione Editore Caporedattore Servizio clienti Supercard e Hello Family Coop Società Cooperativa Daniele Pini Casella postale 160, 4132 Muttenz In entrambe le regioni, le produzioni sono legate 4002 Basilea Tel. 0848 880 440* ai piccoli numeri, alle imprese familiari, alle Servizio abbonamenti Jörg Ledermann Telefon: 0800 400 400 www.supercard.ch attività artigianali, dal pane tradizionale di segale Direttore della stampa Fax: 0848 400 045* *tariffa nazionale coltivato in valle al formaggio d’alpe. Si tratta Patrick Wehrli abo.cooperazione@coop.ch di produzioni che con il territorio mantengono un www.cooperazione.ch/ Tiratura: 125.696 esempl. (dati REMP 2017) Redazione rapporto forte. Il formaggio d’alpe ticinese non è abbonamenti Lettori: 144.000 (dati REMP, MACH Basic 2017-2) Casella postale 2550 Impressum completo su: un prodotto omologato né standardizzato: è un’ec- 4002 Basilea Servizio clienti www.cooperazione.ch/impressum cellenza tipica. Idem per il Paun sejel Val Müstair. Tel: 0800 400 400 Casella postale 2550 Sui concorsi non si tiene corrispondenza. I dati sono Quanta autenticità, genuinità e biodiversità si Fax: 0848 400 045* 4002 Basilea ceduti a terzi per lo svolgimento del concorso. nascondono nelle zone che di notte dall’alto di un cooperazione@coop.ch Tel. 0848 888 444* www.cooperazione.ch www.coop.ch/contatto Stampato in Svizzera satellite appaiono buie. ○ Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 5
Un robot per amico Il robot ci spaventa e ci affa- se non ci fossero gli esseri tutto le ragazze della scuola la ricca offerta di corsi di ro- scina. Da un lato pensiamo umani ad implementarli, i media a scegliere una for- botica a scopo didattico e lu- che con la sua intelligenza robot non esisterebbero. mazione tecnologica», dice dico. I corsi di robotica sono artificiale potrebbe sosti- Marco Beltrametti, pedago- attivi nel Locarnese, Bellin- tuire l’uomo nel mondo del Fascino e gioco gista e presidente dell’asso- zonese, Luganese, Mendri- lavoro, dove trascorriamo Parte da questa idea la sfida ciazione. siotto e nel Grigioni italiano. gran parte della nostra gior- dell’associazione Robo-si, Per avvicinare e affasci- «Integrati alle attività ex- nata. Dall’altro siamo natu- nata otto anni fa. «Siamo nare i giovani e le nuove ge- trascolastiche, si svolgono il ralmente attratti dalla sua nati con lo scopo di orien- nerazioni a questo mondo, mercoledì pomeriggio e il sa- tecnologia. Di principio, tare i ragazzi, ma soprat- non vi è niente di meglio che bato mattino e si rivolgono ai LA VIGNETTA 6 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
SPAZIO FAMIGLIA FOTO GET T Y IMAGES, SHUT TERSTOCK EVENTI Amazzoni di oggi CLAUDIA CRIVELLI, PSICOTERAPEUTA ASP/SPV Pentesilea, regina delle amazzoni, fu uccisa da Achille, che si innamorò di lei scorgendone il volto su- bito dopo averla pugnalata. Si narra fosse stato proprio il sentimento d’amore a ren- dere vulnerabile la valorosa bambini tra gli 8-10 anni e ai La robotica regina. Così facciamo spesso giovani tra gli 11-15 anni. Le ci proietterà in noi donne: potremmo vin- iscrizioni sono aperte», con- una nuova era. cere, ma il sentimento d’a- clude Beltrametti. CAM Conoscerli more, di compassione o di meglio commozione ci rende vulne- Per saperne di più sull’offerta dei è sicuramente rabili, e dà buon gioco al corsi di robotica, fare riferimento vantaggioso. nostro avversario. Il nostro al link in calce: modello dovrebbero essere le storie di guerriere e di www.cooperazione.ch/robot cacciatrici che ci hanno pre- cedute, educando le nostre figlie alla forza e al coraggio, mettendo in secondo piano gli ideali di morbidezza e Vinci un album di buoni sentimenti incul- cato a noi durante intere completo generazioni di patriarcato. Siamo forti, intelligenti e valorose, e non c’è ragione per restare sotto il dominio La raccolta di figurine per l’album “Av- maschile. Come le amazzoni, ventura bio in fattoria” (fr. 2.95.–) pro- dovremmo tornare a com- segue fino alla fine del mese. Fino al 29 battere e a cacciare accanto settembre, per 20 franchi di spesa si ri- agli uomini, e non lasciarli ceve un set di 4 figurine da incollare. In andare avanti solitari nella tutto, sono 140 le figurine fluorescenti, lotta verso il potere. Siamo tattili e sensoriali. Anche i coloratissimi fratelli e sorelle, con pari di- sticker sono in parte con effetto gnità e pari forze, e soltanto luminescente, profumato e sensibili al insieme possiamo trovare tatto. soluzioni in questo compli- cato mondo. Vinci 3 album completi Settanta pagine per imparare www.cooperazione.ch/fattoriabio a conoscere una fattoria bio. www.cooperazione.ch/clablog Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 7
FOTO ANDRE AS GERTH Le punte salienti di Sion Prima che il sole scompaia completamente, qualche raggio mette in luce i punti forti della capitale vallesana: il castello di Tourbillon e la basilica di Valère. 8 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
DESTINAZIONI DA SOGNO SION Come ci si arriva Particolarità Dalla Place Maurice-Zermatten, dei La basilica di Valère ospita uno dei sentieri portano ad entrambe le colline. più antichi organi al mondo ancora Per raggiungere il castello di Tourbillon funzionante, infatti data al XV secolo. ci vuole circa un quarto d’ora. Le rovine Dello stesso periodo è anche la del castello si possono visitare da metà statua della Madonna con bambino. Foto su marzo a metà novembre. www.instagram.com/cooperazione Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 9
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Confronto intelligente, risparmio assicurato Per 2400 prodotti, Coop è più conveniente di Migros dello 0,1 %.* Categoria «prezzi bassi»: Categoria «articoli di marca»: Categoria «articoli di Categoria «prodotti di marca indagine su 325 prodotti. indagine su 1334 prodotti. marca propria»: indagine a prezzi discount»: indagine su 620 prodotti. su 121 prodotti. Coop è più conveniente dello Coop è più cara dello 0,3% Coop è più conveniente dello Coop è conveniente quanto 0,1 % rispetto alla Migros. rispetto alla Migros. 1,1 % rispetto alla Migros. Migros. Mese per mese un istituto autonomo di ricerche di mercato effettua il sondaggio più completo per il mercato al dettaglio in Svizzera. In questo modo si garantisce la possibilità di confronto tra qualità e quantità. Risultato: fare la spesa da Coop conviene. *In totale sono stati presi in considerazione 2400 prodotti (che rappresentano ca. il 60% del fatturato di Coop). Fonte: monitoraggio dei prezzi Coop, rilievo tramite un istituto autonomo di ricerche di mercato dal 21 al 24 agosto 2018.
SONDAGGIO DOVE VIVERE Città o campagna? Ai nostri lettori abbiamo chiesto dove vorrebbero vivere, se potessero scegliere la loro ubicazione ideale. La maggioranza ha risposto in campagna con il 24%, mentre la montagna si è fermata al 23%. La città chiude all’ultimo posto con il 13% delle preferenze. Non so / Altro 22 % In città 13 % I DATI SONO STATI OT TENUTI CON UN SONDAGGIO TELEFONICO SU 500 RESIDENTI IN TICINO INTERPELL ATI CASUALMENTE FOTO SANDRO MAHLER COSA DICONO LE NOSTRE LETTRICI In campagna 24 % Al mare 18 % In montagna 23 % Melissa Lobos Dias, 25 anni, impiegata amministrativa, Vezia «Siccome la vita quotidiana è fenetica e anche un po’ Resiste il mito della casetta in campagna stressante, vivendo in campagna si può “staccare” e Il sogno della casetta immersa nel verde non tra- riguadagnare un po’ di tranquillità». monta. La conferma giunge dal nostro sondaggio, dal quale emerge, oltre alla voglia di campagna (24% degli interpellati), un’attrazione non indifferente per la montagna (23%). I dati fanno ben sperare sul potenziale teorico di persone interessate a tornare o scegliere le valli e le zone periferiche quale luogo di residenza. Cantoni di campagna invecchiano di più In realtà, in Svizzera si sta assistendo a un ritorno alle città. Ritorno perché molti della generazione che, negli anni ’80 del secolo scorso, abbandonò la città per la campagna, sta tornando in città, dove Sartini Lorenza, 44 anni, Monica Invernizzi, 49 anni, può trovare servizi e comodità sotto casa. impiegata, Breganzona organizzatrice di eventi, Secondo le stime dell’Ufficio federale di Statistica, Cassarate saranno in tutti i casi i cantoni periferici ad avere «La città, perchè mi un invecchiamento più marcato, dato che le città piacciono le comodità «Preferisco la città continuano e continueranno ad attirare molti gio- di avere tutto vicino, principalmente per i servizi. vani. Nel 2045 i Cantoni con le percentuali più pur non frequentandola In campagna vado elevate di persone in età pensionabile saranno Uri, per svagarmi». comunque di frequente Ticino, Obvaldo, Nidvaldo e Grigioni. nel tempo libero». Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 13
Con i suoi 1.920 m s.l.m. Lü è il paese più alto di tutta la val Monastero. 14 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
ORIZZONTI VAL MONASTERO FOTO ANDRE A BADRUT T PLUS ONLINE La stanza del tesoro nelle Alpi Vacanze nei Grigioni? Sì, certo: Arosa, St. Moritz, Davos… Ormai li conosciamo. Ma chi va alla ricerca dell’anima del cantone, farà meglio ad allontanarsi da boutique e grand hotel, per ritrovarsi in Val Müstair. TESTO NOËMI KERN FOTO HEINER H. SCHMITT CARTA JANIA NOSER Per qualcuno la val Monastero si trova ai confini del mondo. O per- lomeno ai confini della Svizzera. Più in là, solo la frontiera italiana e la val Venosta altoatesina. Ma chi in questa valle ci abita la vede in modo diverso: «È qui che inizia la Sviz- zera!», affermano con orgoglio. Di fatto, il Piz Chavalatsch è il punto più orientale del nostro paese. La valle, chiamata in romancio val Müstair, prende il nome dal suo monastero. Valentin Pitsch, 66 anni, è cresciuto a Müstair, la loca- lità più bassa della val Monastero. La sua madrelingua è il romancio, per l’esattezza la variante jauer. Dopo una serie di disquisizioni sul Completamente a Est, la val Monastero sta genere della val Monastero in tede- fra il passo del Forno e il confine di Stato. sco, Valentin Pitsch giunge alla conclusione che, sebbene la ver- sione più corretta sia il femminile stero femminile, incluso nel Patri- (in romancio si dice «la val»), i ger- monio dell’umanità dell’UNESCO, manofoni – e lui incluso – si sono nel quale è conservato uno straor- ormai abituati alla forma neutra, in dinario ciclo d’affreschi. La leg- analogia al genere neutro di valle genda vuole che sia stato fondato («das Tal») del tedesco. da Carlo Magno, in segno di grati- Valentin Pitsch, Ma torniamo al convento, l’abba- tudine per aver superato indenne i di Müstair, zia benedettina di San Giovanni. pericoli della montagna. Pare che, ama mostrare Sorta nell’VIII secolo d.C., dal XII di ritorno dalla sua incoronazione la propria terra secolo la struttura ospita un mona- a re dei Longobardi, Pagina 17 ai visitatori. Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 15
Suor Clara, monastero di San Giovanni, Müstair «La mia prima vocazione, l’ho avuta al vane, non era quella la strada: «Mia zia le altre si sono convinte. Oltre ai lavori secondo anno di scuola», racconta Suor poteva essere trasferita in qualsiasi mo- di giardinaggio, Suor Clara cuce grem- Clara, originaria di Rueun, nella regione mento. Non era quello che volevo. Io vo- biuli, scialli e copricapi per costumi della Surselva (GR). Durante l’ora di re- levo la mia tranquillità». E mentre ce lo tradizionali. Alla fine anche il lavoro ligione, il parroco stava parlando di un racconta si percepisce una certa ironia. manuale ha trovato un posto nella sua ordine di suore che si occupava dei ma- Quando un giorno vede un quadro del vita. lati all’ospedale di Ilanz (GR), spiegan- monastero benedettino di Müstair, ha la La routine del convento è scandita da doci che facevano una vera e propria rivelazione: «Eccolo il posto dove voglio regole ben precise: preghiera, pulizia, opera di carità. «Anch’io volevo essere andare!». Da 67 anni quel luogo è diven- lettura, lavoro e riposo. «Sono contenta come loro», ricorda la suora, oggi tato la sua dimora e lei la suora più an- che ci siano orari di riposo ferrei. È 85enne. Faceva però fatica a immagi- ziana del convento. una cosa buona e salutare». Peccato narsi al fianco dei malati. La sua più grande passione è l’orto. Lo che non sempre Suor Clara li ri- Qualche tempo dopo valutò l’idea di ha convertito al bio: «Non sopportavo spetti, come lei stessa confessa. diventare maestra di lavoro manuale. Ma l’uso di tutta quella roba chimica». Non Rieccola, quella sua vena iro- temeva a lungo andare di annoiarsi. è sempre stato facile: «Le consorelle non nica… ○ Il pensiero di diventare monaca non capivano la mia scelta». Ha dovuto com- l’abbandonava. Sua zia aveva preso i voti battere per la zona di compostaggio che Il Monastero di San a Ingenbohl, una frazione di Brunnen voleva allestire. Quando però finalmente Giovanni, Patrimonio (SZ). Ma per Clara, all’epoca ancora gio- gli ortaggi hanno attecchito bene, anche dell’umanità dell’UNESCO. 16 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
ORIZZONTI VAL MONASTERO l’imperatore sia miracolosamente scampato a una violenta tempesta di neve sul passo dell’Umbrail. Ancora oggi il suo profilo compare sullo stemma del comune di Val Müstair. Nel 2009 tutti i sei paesi della valle si sono aggregati per formare un co- mune unico. Il monastero è la ragione per la quale Müstair è l’unico villaggio della valle a essere rimasto sempre catto- lico, mentre gli altri sono stati rifor- mati. «Una distinzione ormai priva di valore», spiega Valentin Pitsch. In passato però essere un abitante di Müstair significava non poter con- trarre matrimonio con un abitante di un altro comune della valle. Le differenti confessioni risultano evidenti anche passeggiando per i pa- esi. «A Müstair sui muri delle case si notano dipinti raffiguranti santi», Sergio Tschenett, biker e spiega Valentin Pitsch durante la vi- sita guidata. Negli altri paesi invece le metalmeccanico, Müstair facciate espongono solo iscrizioni. Fino al 2013, quando ha ottenuto il Sergio Tschenett percorre tranquillo metalmeccanico, armeggiando anche prepensionamento, Pitsch è stato la strada principale di Müstair in sella sulle biciclette. Finito il suo turno, maestro di scuola elementare. «Sen- alla sua mountain bike. prendeva in prestito la fresa per rea- tivo che mi sarebbe piaciuto fare an- È la sua grande passione. Sin da pic- lizzare i suoi componenti speciali. cora qualcos’altro». Ha quindi deciso coli lui e il fratello hanno imparato dal «Ma era troppo imprecisa per i miei che avrebbe fatto conoscere la sua padre ad andare in bici e a fare scopi». Durante una visita a casa lo ha terra a chi lo desiderasse, organiz- downhill. «Ai tempi l’unica cosa che fatto presente al padre che gli ha fatto zando visite guidate negli abitati ed contava era essere il più veloce ve- una proposta: «Se torni a casa, te la escursioni naturalistiche. «La natura nendo giù», ricorda il 33enne grigio- compro io una macchina più precisa. in questa zona è incredibilmente va- nese. Oggi invece quel che apprezza di Ci può tornare utile anche qui in offi- ria. Fotografarla è il mio passa- più di questa disciplina è l’essere all’a- cina». E così Sergio è tornato in valle, tempo». Pagina 19 perto e a contatto con la natura. per lavorare nella ditta del padre. «La bici è una macchina affasci- Oggi gestisce anche un’officina per nante: fa quello che le dici di fare. An- biciclette tutta sua e, assieme alla che la meccanica è incredibile». E Ser- compagna, una scuola di mountain gio Tschenett, fabbro competente, bike che d’estate propone tour a tutti ama sperimentare, ideando e realiz- gli appassionati. «Attraverso l’offerta zando nuovi componenti e pezzi su di mountain bike possiamo far svilup- misura per professionisti e per sé. pare la valle e attrarre qui i turisti», è Quando gli chiediamo quante bici pos- convinto. Sergio non è l’unico a pen- siede, risponde: «Intere ne ho quattro, sarla così: il Comune e l’ufficio del ma poi ho anche tanti pezzi singoli». turismo stanno investendo molto in Il fatto che Sergio viva in val Mona- questo sport. stero non è scontato. «Ho fatto l’ap- Sergio fa il meccanico assemblatore prendistato a Samedan (GR) ed ero de- soprattutto d’inverno ed è felice di ciso a non fare più ritorno in valle», aver fatto ritorno nella sua nuova vec- confessa. Dopo la formazione si è spo- chia casa: «Ho fatto proprio bene a tor- stato in Vallese, dove ha lavorato come nare qui!». ○ Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 17
FOTO YANNICK ANDRE A, BE ATRICE THOMMEN-STÖCKLI Pane di segale slow food della panetteria Meier-beck di Santa Maria. Lucia Meier e Giancarlo Marco de Santis, «Meier-beck», Santa Maria Il primo boccone di torta di noci è stato un’esperienza favolosa. Lucia l’aveva portata a Marco: è stato amore a prima vista. Per la torta e per Lucia. Sono pas- sati 14 anni da quel giorno. I due si sono conosciuti quando Lucia frequentava an- deciso di provare a prenderla in gestione sito web o l’ampliamento dell’assorti- cora la formazione come guardiana di per tre anni. «Volevamo imparare il me- mento con prodotti senza glutine. Anche animali a Wädenswil (ZH). «Se sei cre- stiere e capire se era veramente adatto a il bio e lo slow food fanno parte dell’of- sciuto in val Monastero, per trovare un noi». Le premesse c’erano tutte: Marco ferta. I due sono convinti che «ognuno altro ritmo di vita, devi andar via». sognava di diventare cuoco e Lucia si è deve fare le cose a modo proprio». Per la La torta di noci proveniva dalla panet- sempre ritenuta una gran buongustaia. Meier-beck questo significa scegliere la teria del padre di Lucia, che 50 anni fa ha Nel 2012 la coppia ha rilevato la panet- manifattura anziché l’industria. «Ci è ca- deciso di trasferirsi da Lucerna in val teria. Le materie prime che utilizzano pitato di rifiutare anche grandi ordini». Monastero. Qui ha preso in gestione la provengono possibilmente dalla valle. Marco e Lucia sono convinti che tra- panetteria di Santa Maria e si è sposato Hanno persino un loro contadino di fi- sferirsi in val Monastero sia stata la de- con una valligiana. ducia, che li rifornisce di cereali bio cisione giusta. In città ci sono troppe di- Dieci anni fa i Meier hanno però do- come la segale. strazioni e troppa pressione. Vanno vuto decidere a chi, fra i tre figli, sarebbe Marco e Lucia avevano tante idee spesso a passeggio con i loro cani e si go- passata l’azienda. Marco e Lucia ne nuove, molte delle quali sono diventate dono la natura. «Qui è davvero meravi- hanno discusso tra loro e alla fine hanno realtà, come la creazione di un nuovo gliosa!». ○ 18 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
ORIZZONTI VAL MONASTERO Le fotografie dei luoghi non ri- flettono solo la religione, bensì anche l’ubicazione della valle. Molte fac- ciate sono riccamente decorate da sgraffiti, una tecnica d’artigianato ar- tistico che consiste nello sgraffiare ornamenti tramite matite e coltelli da uno strato d’intonaco umido. Mentre gli sgraffiti ricordano molto l’Engadina, la vicinanza all’Alto Adige è testimoniata dalla presenza dei frontoni tirolesi in legno, che riman- dano alla posizione della val Mona- Renata Bott, apicoltrice e amante stero, geograficamente più vicina alla val Venosta, perché separata dall’En- di lingue e costumi tradizionali, Tschierv gadina – e quindi anche dal resto della Svizzera – dal passo del Forno. «La natura, la cultura e il romancio sono anche ragazze giovani, che portano «Nonostante questo, gli abitanti della le nostre radici. Fanno parte della nostra una ventata di fiducia e di allegria. val Monastero si sentono a tutti gli ef- identità. È nostro dovere averne cura e Per Renata Bott anche il romancio fetti svizzeri», spiega Valentin Pitsch. farne la nostra bandiera», dice Renata è cultura, una lingua che insegna «Senza contare che giurarono fedeltà Bott. volentieri a chi la vuole imparare. «È alle Tre Leghe e che fino a un secolo L’ex contadina si impegna attiva- importante che nella comunità e in fa- fa l’Alto Adige apparteneva ancora mente per la loro conservazione. È miglia la si parli. I bambini devono im- all’Austria, nemico giurato dei confe- iscritta al gruppo folcloristico locale e pararla a scuola». Nella val Monastero derati». Tuttavia, per 30 anni la val indossa il suo costume tradizionale in si parla lo jauer, una variante di ro- Monastero è appartenuta all’Austria: occasione di matrimoni, festività e altre mancio dal timbro particolare. Si nel 1728 il vescovo di Coira gliela ven- ricorrenze, come la festa di ringrazia- scrive però in vallader, l’idioma reto- dette, ma nel 1762 venne restituita mento per il raccolto a Valchava (GR). romancio della Bassa Engadina. alle Tre Leghe. «Lo portavo già da ragazzina per Il terzo aspetto che sta maggior- Oggi i valligiani si spostano libera- eventi speciali». A quei tempi era il tipico mente a cuore a questa orgogliosa abi- mente fra i tre Stati: Svizzera, Italia e costume grigionese. Oggi, a 74 anni, tante della val Monastero è la natura. Austria. Per uscire la sera scelgono porta quello tipico della valle che si è Da 20 anni fa l’apicoltrice e alleva l’ape l’Alto Adige (I), mentre se vogliono fatta cucire 25 anni fa. «Il costume tradi- nera europea. Al momento ha 15 andare al cinema o a fare compere si zionale della val Monastero è semplice, sciami. «Questa razza d’api è qui da se- recano a Landeck o a Imst (A). Molti come lo sono anche i suoi abitanti», coli. Perciò si è perfettamente adattata seguono una formazione in Engadina spiega. «Attraverso l’abito facciamo ve- al nostro clima e alla nostra flora», o nel resto della Svizzera. «Anche dere le nostre radici e le rivendichiamo». spiega Renata. Da quando poi lei e suo se ci sono posti di Pagina 21 Quel che conta però è sentircisi bene marito hanno abbandonato la zootec- dentro. La ventina di donne del gruppo nia, dedica molto tempo alle api. folcloristico si esibiscono spontanea- A Tschierv ci sono le loro radici, che mente a eventi o ricevimenti. Tra loro, lei coltiva con tanta passione. ○ BREVE E CONCISO • L’80% delle persone parla romancio (jauer), il Vicina al confine tedesco si studia a partire dalla 3a elementare. con Italia e • In valle c’è un ospedale per le emergenze. I Austria, ma da bimbi nascono a Scuol, nella Bassa Engadina. secoli parte • Attorno al 1900 esistevano piani per portare dei Grigioni. la ferrovia retica fino in val Monastero. • L’80% dei contadini è passato al biologico. Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 19
r mia re SE 3 7/ 18 e per r ispa Ide 30% 30% ERE » UOT E « DUOS P H TROL LE Y A 8 R 12 9 . – I 18 5 .– IN V ECE D ,9 KG 13 9 . – 55 CM , 2 I 19 9 .– IN V ECE D KG 14 9 . – 6 7 C M , 3 ,5 I 2 13 .– IN V ECE D KG 7 8 C M , 4 ,1 TROLLEY RIGIDO A 8 RUOTE «SPLENDOR» 55 CM, 2,9 KG 229.– INVECE DI 328.– 68 CM, 3,7 KG 239.– INVECE DI 342.– 75 CM, 4,5 KG 249.– INVECE DI 356.– TROLLEY RIGIDO A 8 RUOTE TROLLEY A 8 RUOTE TROLLEY A 8 RUOTE TROLLEY RIGIDO A 8 RUOTE 55 CM, 2,5 KG 89.95 59 CM, 2,3 KG 69.95 54 CM, 2,4 KG 69.95 53,5 CM, 2,7 KG 79.95 68 CM, 3,4 KG 99.90 69 CM, 3,0 KG 89.95 70 CM, 3,0 KG 89.95 67 CM, 3,7 KG 99.90 78 CM, 4,2 KG 109.– 79 CM, 3,4 KG 109.– 80 CM, 3,4 KG 109.– 77,5 CM, 4,8 KG 119.– Offerte valide fino al 22.9.2018 o fino a esaurimento delle scorte. Non cumulabili con altri sconti o riduzioni. Aarau, Baden, Basel am Marktplatz, Basel Pfauen, Bern Marktgasse, Bern Ryfflihof, Biel/Bienne, Chur, Kriens Pilatusmarkt, Luzern, Olten, Schaffhausen, St. Gallen, Thun Kyburg, Wil, Winterthur, Zug, Zürich Bellevue, Zürich Oerlikon, Zürich Sihlcity, Zürich St. Annahof, Fribourg, Genève Plainpalais, Genève Rhône Fusterie, Lausanne Au Centre, Lausanne St-François, Meyrin, Neuchâtel, Sion, Lugano www.coop-city.ch
ORIZZONTI VAL MONASTERO apprendista in valle, la richiesta non è eleva- tissima», spiega Pitsch. Dopo il tirocinio molti restano dove sono. Al contrario, in val Monastero lavorano molti altoatesini, per esempio nell’edilizia o nella ga- stronomia. La valle è di richiamo anche per chi viene dalla pianura. Valentin Pitsch è sposato con una lucernese. La popolazione, costante at- Pronti per il trasloco: il casaro Christoph Öttl (destra) e i suoi torno ai 1.500 abitanti, è facilmente gestibile. collaboratori non vedono l’ora di trasferirsi. «Qui ci si conosce tutti», dice Pitsch. La per- sonalità ad oggi più celebre della val Monastero Formaggio made è Dario Cologna, 32 anni, campione mondiale e olimpionico di sci da fondo. Lo sportivo è stato un allievo di Valentin Pitsch. «Era uno scolaro tranquillo e diligente», ricorda il maestro. È orgoglioso che il suo ex pupillo abbia dato vi- sibilità mondiale alla valle. «Non ci interessa es- in val Monastero sere solo una via di transito per chi vuole rag- Il nuovo caseificio di Müstair è una manna dal cielo giungere l’Alto Adige; vogliamo che la gente si per la valle. Il Padrinato Coop per le regioni fermi qui». Dopotutto la val Monastero ha un sacco da offrire. Nel vicino Parco Nazionale Sviz- di montagna ne ha finanziato la realizzazione. zero si possono osservare gli animali in un con- testo ricco di biodiversità. «Da noi vivono l’aspide Il vecchio caseificio di Müstair ha progetto 260.000 franchi, cifra e il ramarro occidentale. Specie che in Engadina i giorni contati: è diventato troppo che il Padrinato ha poi portato a non si trovano», spiega entusiasta Pitsch. Il pro- piccolo e presto non riuscirà più 1.000.000 di franchi. «In occa- getto Biosfera Val Müstair ha poi fra i suoi obiet- a soddisfare gli elevati standard sione del 75° anniversario del Pa- tivi quello di preservare l’habitat della farfalla igienico-sanitari previsti dalla drinato, nel 2017 si è deciso di fi- briseide, ormai presente in Svizzera solo nel legge. Non essendo possibile am- nanziare un progetto di portata Giura. Biosfera Val Müstair è inoltre la prima ri- pliare la struttura esistente, più grande», spiega Rohr. serva naturale svizzera a rientrare nel Patrimo- dall’autunno scorso ne è stato re- nio dell’umanità dell’UNESCO, grazie alla per- alizzato uno nuovo alle porte del fetta interazione tra natura e cultura in valle. Nel paese. «A novembre dovremmo 2010 l’elettorato ha espressamente approvato poter iniziare con la produzione», una Carta che la tutela. dichiara Christoph Öttl (28), il ca- Assieme al monastero, la valle vanta quindi un saro altoatesino che da marzo di- secondo patrimonio dell’umanità Unesco, in un rige il nuovo laboratorio. raggio di 200 km2. E anche se non c’è chissà quale La Confederazione e il Canton movimento, state certi che qualche cosa da fare Grigioni hanno sostenuto gran in zona la si trova sempre. Bisogna solo andar- parte dei costi. Anche il Padrinato sela a cercare, possibilmente senza fare troppo Coop per le regioni di montagna chiasso. Non è vero che la val Monastero è ai con- ha sovvenzionato il progetto, ado- fini del mondo. Anche se qui, il mondo, sembra perandosi per migliorare le con- davvero viaggiare a un’altra velocità. ○ dizioni di lavoro e di vita delle po- polazioni montane. «Per la vallata è importante che la trasforma- PLUS zione del latte avvenga in loco e la PLUS ONLINE ONLINE creazione di valore aggiunto resti In cima al “Machu picchu” entro i confini della valle», spiega La guida alpina Henri Duvoisin ci Béatrice Rohr (63), direttrice del svela gli antichi segreti del passo Padrinato. Da Coop trovate il formaggio di montagna grigionese Pro Montagna. Per breve dell’Umbrail. Quest’anno, grazie alla vendita tempo, in alcuni negozi selezionati di panini, cervelat e formaggi del troverete anche il formaggio bio della val www.cooperazione.ch/valmonastero 1° agosto, sono stati raccolti per il Monastero (fino a esaurimento scorte). Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 21
Orazio Martinetti davanti al Monumento ai caduti della prima guerra mondiale di Bellinzona. 22 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
INTERVISTA ORAZIO MARTINETTI La Grande Guerra e la Svizzera L’11 novembre 1918, l’armistizio di Compiègne (Francia) metteva la parola fine alla 1ª guerra mondiale. Come visse la neutrale Svizzera questo conflitto, che provocò circa 10 milioni di morti? Ne parliamo con lo storico e giornalista culturale Orazio Martinetti. TESTO ROCCO NOTARANGELO FOTO MELANIE TÜRKYILMAZ Come reagì la Svizzera all’esito stampo prussiano. Il generale Wille non finale della Grande Guerra? La Romandia, vicina alla Francia repub- «Il Ticino aveva ne fece mai mistero, al punto di non escludere un coinvolgimento militare blicana, esultò; tiepido fu invece il con- tegno della Svizzera tedesca, per le sue trepidato per le sorti svizzero al fianco della Germania e dell’impero austro-ungarico. Il Ticino, simpatie verso l’Impero germanico. Per il Ticino, che aveva trepidato per le sorti dell’Italia» dal canto suo, rimase fedele al principio di neutralità, ma molti, anche tra i socia- dell’Italia dopo la rotta di Caporetto, listi, si schierarono apertamente per un grande fu il sollievo per la sconfitta della intervento dell’Italia nel conflitto. feroce Aquila bicipite. «Ebbene, viva l’I- Furono nove, di cui spiccavano il rinnovo talia! per ciò che ha virilmente sofferto: immediato del Consiglio nazionale su Quale fu, alla vigilia della guerra, il vale a dire per ciò che l’ha dimostrata de- base proporzionale, l’estensione del di- contributo dato dal Ticino al dibat- gna di vincere (…)», scrisse Francesco ritto di voto alle donne, l’introduzione tito sull’“essere svizzeri”? Chiesa sul Corriere del Ticino (4.11.18). della settimana lavorativa di 48 ore e l’as- Un contributo non certo paragonabile a sicurazione vecchiaia e superstiti. quello degli intellettuali d’oltralpe, e Il giorno dopo l’armistizio, il 12 penso a saggisti come Ernest Bovet, a let- novembre 1918, il Paese fu scosso Ma torniamo alla “Grande Guerra”. terati come Carl Spitteler, a teologi come dallo sciopero generale, con l’eser- E partiamo dalla vigilia del con- Leonhard Ragaz, a storici come Wilhelm cito nelle città e tre morti. Come si flitto, il 1914, che lei ha analizzato Oechsli. Il Ticino non perse occasione arrivò al “muro contro muro”? nel recente saggio “Sul ciglio del per ribadire la sua fedeltà alla Confede- Ad acuire le tensioni fu l’impoverimento fossato” (ed. Dadò). Il fossato allude razione, cosciente che uno sbilancia- della classe operaia e dei ceti popolari soprattutto allo scontro intellet- mento avrebbe incrinato la relazione urbani alle prese con il carovita, causato tuale e politico tra svizzeri tedeschi Bellinzona-Berna. Tuttavia, non manca- dall’incremento delle pigioni, dalle diffi- e romandi sull’identità nazionale… rono voci critiche: il gruppo dell’Adula, coltà nel procurarsi le derrate alimen- Sì, la divergenza si era fatta palpabile da ad esempio, o Francesco Chiesa e Carlo tari e il carbone per riscaldare le case. La anni. La Romandia guardava alla Fran- Salvioni, preoccupati per la strisciante storiografia ufficiale successiva enfa- cia, al modello repubblicano. Già nel germanizzazione a danno dell’italianità. tizzò l’aspetto politico-ideologico dello 1882, uno scrittore come Renan aveva sciopero: l’influenza dei bolscevichi, le elogiato la concezione della “nazione Nel 1914, l’occupazione tedesca (lo mene rivoluzionarie dei socialisti. Ma svizzera”, fondata non sul sangue o “stupro”) del Belgio, paese neutrale, dagli anni ’60, dalle ricerche di Willi sull’omogeneità linguistica e religiosa, allargò ancor di più il “fossato” Gautschi, emerse che il movente deter- ma su un atto volitivo, sul «vogliamo es- tra svizzeri tedeschi e romandi. minante non fu la rivoluzione russa. sere svizzeri». La parte germanofona, in- Quali furono le reazioni in Ticino? vece, era ammaliata dall’impero tedesco, La violazione della neutralità belga indi- Quali furono le rivendicazioni avan- dalla sua potenza economica e culturale, gnò soprattutto l’opinione pubblica la- zate con lo sciopero generale? dalla sua organizzazione militare di tina. Era chiaro che al Pagina 25 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 23
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INTERVISTA ORAZIO MARTINETTI posto del Belgio avrebbe potuto es- serci la Svizzera. In Ticino c’era anche chi, specie nelle file dei conservatori, simpatizzava per la cattolicissima Au- stria. Un altro “fossato” si creò tra il mondo politico-intellettuale e la società civile. Mentre il primo si scontrava sull’identità svizzera e neutralità, i cittadini comuni invo- cavano patriottismo, unità… Allora tutto passava attraverso i gior- nali: numerosi, in Ticino, e vivacissimi, sanguigni, redatti da forti personalità come Emilio Bossi, Romeo Manzoni, Brenno Bertoni. Erano questi politici- intellettuali a “dare la linea”. Anche i fuoriusciti italiani contribuirono alla discussione: si pensi a Giuseppe Rensi, Angelo Oliviero Olivetti, Enrico Bi- gnami. Articoli e polemiche diventa- vano poi argomenti di dibattito in Gran Consiglio. Qualche voce, anche autore- vole, si levò per chiedere se di fronte alla Orazio Martinetti con il suo saggio “Sul ciglio del fossato. sordità dell’“orso bernese” valesse an- La Svizzera alla vigilia della grande guerra” (ed. Dadò). cora la pena dirsi svizzeri. Ma furono voci isolate, subito zittite. Nel novembre del 1918 le truppe ticinesi inviate oltre Nell’estate del 1917 venne alla luce feriti, piattaforma di scambio dei prigio- Gottardo per eventualmente contra- uno scandalo che provocò le dimis- nieri di guerra. Scampata agli orrori della stare gli scioperanti furono accolte da sioni del consigliere federale Arthur guerra, il nostro Paese poté di nuovo pro- grida di benvenuto: «Evviva la Svizzera! Hoffmann, radicale e germanofilo… porsi come il buon samaritano dell’Eu- Evviva il Ticino!». Sì, il capo del Dipartimento politico Ar- ropa devastata. Ma la guerra aveva favo- thur Hoffmann fu protagonista, assieme rito il passaggio dalla neutralità integrale Il 3 agosto 1914 l’Assemblea fede- al leader socialista Robert Grimm, di alla neutralità differenziata. Il risultato rale dichiarò lo stato d’emergenza e un’iniziativa che avrebbe permesso alla fu, nel 1920, l’adesione alla Società delle concesse i pieni poteri al Consiglio Germania di chiudere il fronte russo. Nazioni, scelta trainata dai Cantoni lati- federale. Come reagì l’opinione Quando fu scoperta mandò su tutte le fu- ni, con in testa il Ticino. ○ pubblica alla “sospensione” della rie i filo-francesi, confermando la con- democrazia? cezione della neutralità a geometria va- La questione riguardò soprattutto i so- riabile, coltivata non solo da buona parte cialisti, posti di fronte al dilemma se ac- delle autorità civili e militari federali, ma IL RITRATTO cettare o no il regime dei pieni poteri. La anche dai vertici dei socialisti svizzeri. Orazio Martinetti corrente antimilitarista era ben radicata nel partito, soprattutto nelle regioni La neutralità si manifestò positiva- Storico e giornalista (da direttore di dell’arco giurassiano. L’economia di mente quando la Svizzera divenne “Cooperazione” a Rete Due), Orazio guerra permise al governo di allargare e “ospedale d’Europa” e dando asilo a Martinetti (1955) ha pubblicato vari saggi potenziare i suoi poteri, sia nell’approv- oltre 4.000 profughi. di storia socio-economica e sui rapporti vigionamento delle derrate alimentari Certo, la Svizzera ritornò alla missione tra il Ticino e la Confederazione: sia nel campo dell’informazione. Il fatto che Henry Dunant le aveva assegnato “La matrigna e il monello” (2001), è che il regime di pieni poteri fu mante- dopo Solferino, di associare al concetto “Fare il Ticino” (2013) e quest’anno “Sul nuto anche a guerra finita, la sospen- di neutralità quello di umanità: soccorso ciglio del fossato. La Svizzera alla vigilia sione della democrazia faceva comodo... ai profughi e agli orfani, aiuto medico ai della grande guerra”, tutti editi da Dadò. Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 25
ILLUSTRAZIONE RETO CRAMERI CONSULENZA Le pile nella ENERGIA spazzatura Le batterie scariche, i piatti sciacquati prima di metterli in lavastoviglia, la macchina da lavare con tumbler. GIUSEPPINA fidabilità di questo secondo sistema, che zioni ad almeno 1.400 giri al minuto. TOGNI, però ha molti seguaci su youtube. La mia va a soli 1.200, ma comun- FISICA E que stendo la biancheria nel locale PRESIDENTE Di solito sono io a riordinare la tecnico e non uso l’asciugatrice, S.A.F.E. cucina. A volte mio marito mi aiuta, quindi penso che la sua raccoman- ma litighiamo. Lui dispone piatti e dazione non mi riguardi. Sbaglio? bicchieri nella lavastoviglie in ma- Effettivamente la raccomandazione vale niera diversa dalla mia, ma soprat- soprattutto per le persone che utilizzano tutto prima li sciacqua. Io invece il tumbler. L’elettricità per la centrifuga Ho letto su un giornale di diversi sono convinta che non sia necessa- è di molto minore a quella necessaria per anni fa che molte batterie finiscono rio. Come poso spiegarglielo senza asciugare la biancheria. Comunque, una nella spazzatura malgrado siano litigare di nuovo? macchina da lavare con una centrifuga a ancora cariche. Io ho una scatola Prima di tutto, anche se si fa fatica a cre- 1.600–1.800 giri per minuto ha in ogni con molte pile messe alla rinfusa. derci, una lavastoviglie usa meno acqua caso dei vantaggi: la biancheria stesa Come faccio a capire quali funzio- ed energia del lavaggio a mano. Una con- asciuga più in fretta. ○ nano ancora e quali sono scariche? dizione però è che le stoviglie non ven- Purtroppo sulle pile manca un indica- gano sciacquate prima con acqua calda. tore che segni il livello di carica. Ci sono Le lavastoviglie moderne lavano molto però diverse possibilità di verifica. Il più bene, un prelavaggio a mano è inutile. PER I VOSTRI QUESITI, semplice e affidabile a mio avviso sono i Ogni tanto però si dovrebbe ripulire il fil- SCRIVETECI tester, che toccano i due poli della pila. tro, nel quale rimangono impigliati pezzi Se è ancora buona, l’ago si sposta sulla di cibo che con il tempo possono essere cooperazione@coop.ch oppure zona verde, mentre se rimane su quella maleodoranti. Per convincere suo ma- Redazione Cooperazione, Consulenza, rossa, la batteria è scarica. I tester sono rito, potreste riempire la lavastoviglie c. p. 2550, 4002 Basilea. semplici da usare e costano meno di metà ciascuno. Alla fine si potrà costa- I nostri esperti rispondono solo sul gior- dieci franchi. Un’altra possibilità consi- tare chi ha ragione. nale e su quesiti d’interesse generale. ste nel lasciare cadere le pile cilindriche Ci scusiamo con coloro che non su un piano. Se rimbalzano sono vuote, Nel N. 19 di Cooperazione lei ha troveranno la risposta pubblicata. mentre se rimangono in piedi sono an- consigliato di usare macchine da cora funzionanti. Non garantisco sull’af- lavare con una centrifuga che fun- www.cooperazione.ch/consulenza Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 27
28 Formaggio 1 d’alpe Nasce tra i 1.500 e i 2.400 metri d’altezza, da latt e di mucche, capre o pecore che in estate pascolano libere, nutrendosi con più di 150 specie di erbe. 4 INFOGRAFICO ADAMO CITRARO Le erbe fresche A una certa temperatura e aromatiche di alta quota frutta secca la massa è asportata danno un latte profumato. e versata nelle fascere. burro fuso Gli aromi •• nocciola 2 in una forma 5 stagionata cuoio per 10 mesi: •• miele • Il latte viene scaldato I formaggi sono messi sul fuoco a legna, il fumo sotto pressione e in seguito contribuirà al sapore unico. immersi nella salamoia. 3 6 Dopo l’aggiunta del caglio Durante la stagionatura e dei batteri acidolattici le forme vengono girate Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 la massa viene spezzettata. e strofinate strofinate regolarmente.
Alpkäse, Gruyère Hobelkäse d’alpage 38 BE FR NE VD BE JU Le produzioni DOP nel 2017 sugli alpeggi ticinesi. I FORMAGGI • Angone Crestumo, Faido D’ALPE DOP* • Bolla Carassina, Blenio Vacherin *Denominazione di origine protetta • Bolla e Froda, Lavizzara d’alpage Alpsbrinz • Bresciana, Blenio FR LU NW OW • Cadonigo, Prato Leventina • Camadra, Blenio • Campo la Torba, Lavizzara • Carì, Faido Etivaz Alpkäse • Cava, Biasca VD GL • Cioss Prato, Bedretto Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 • Cristallina, Bedretto • Croce Lucomagno, Blenio • Fieud, Airolo Raclette • Formazzora, Bedretto d’alpage Formaggio • Fortunei, Airolo VS • Fümegna, Lavertezzo d’alpe • Garina Pusced, Acquarossa ticinese • Geira, Dalpe • Giumello, Sant’Antonio • Gorda, Blenio • Grossalp, Bosco Gurin • Lucomagno, Blenio • Manegorio, Bedretto • Motterascio, Blenio • Pertusio, Blenio XII secolo 40.000 5.000 • Pesciüm, Airolo • Pian Daioss, Acquarossa È il periodo a cui risalgono Le tonnellate di formaggio Le mucche che ogni estate • Pian Laghetto, Acquarossa le prime produzioni casearie prodotte ogni anno in Ticino pascolano sui nostri alpeggi. • Piora, Quinto sugli alpeggi svizzero italiani. in circa 90 aziende alpine. Le capre sono circa 4.000. • Piota Crozlina, Faido • Pontino, Airolo • Prato-Ambrì, Quinto • Pradasca, Blenio • Rovina, Piotta • Sfille, Campo Valle Maggia • Sorescia, Airolo • Stabiello, Bedretto • Vogornesso, Sonogno 29 FORMAGGIO INFOGRAFICO FONTI ATIAF; SCHWEIZER ALPK ÄSE; STE A; SCM; DIVISIONE PRINCIPALE PRODUZIONE E AFFARI
FORMAGGIO ALPE GORDA Un alpe sotto le stelle Sulla sponda destra della valle di Blenio vi è un alpe dove si osservano le stelle e si produce un formaggio d’eccezione, frutto delle conoscenze di un pastore esperto e di un giovane casaro. TESTO ELISA PEDRAZZINI FOTO MELANIE TÜRKYILMAZ Una brasiliana che vende formaggio?”, si figli Joel e José» racconta l’energica Elma si è trasferita in valle di Blenio per amore chiedevano in molti quando, anni fa, mi Devittori mentre ci accompagna a cono- di Luigi, allevatore di bovini e produttore vedevano arrivare nei loro paesi con il scere gli autori del formaggio d’alpe di formaggio. Quattro anni fa, in seguito baule dell’auto pieno di formaggio. Io Gorda DOP. alla morte prematura del marito, ha do- non mi sono mai lasciata intimidire e Elma è cresciuta in una fattoria nel vuto prendere le redini dell’azienda agri- tutt’ora porto avanti l’azienda agricola, Nord del Brasile, dove la sua famiglia al- cola. D’estate, come faceva suo marito, con la speranza di lasciare tutto ai miei leva tutt’ora manzi da carne e 32 anni fa unisce le sue 27 mucche a quelle di Ser- 30 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
Gorda, in valle di Blenio: un luogo privilegiato dove osservarele stelle. A sin. il casaro dell’alpe, Emanuele Colombo. caseificio e un cielo dove le stelle appa- iono più brillanti che mai, per via dello scarso inquinamento luminoso e di par- ticolari condizioni climatiche. Ciò lo rende un luogo privilegiato per l’osser- vazione degli astri, tanto da essere una meta prediletta dall’associazione Astro- calina e di essere stata scelta per l’ubica- zione di un osservatorio. Quando sono presenti gli appassionati di astronomia, Gorda è animato 24 ore su 24. Coloro che scrutano i pianeti si coricano a notte fonda e i pastori danno loro il cambio, svegliandosi all’alba per mungere le mucche. gio D’Andrea ed Emilio Orelli e le porta fare un regalo alla comunità locale all’alpe di Gorda. chiese agli abitanti se preferissero una Gli effetti del grande caldo L’alpe si trova sul versante destro strada o una chiesa, loro optarono per «Romano è il primo ad alzarsi e ci pre- della valle di Blenio, a 1.800 metri d’alti- quest’ultima. Gorda è un terrazzo verde para il caffè. Guai a presentarsi in cucina tudine. Lo si raggiunge in auto, su una affacciato sull’Adula e accoglie una quin- prima di lui la mattina» osserva diverti- strada asfaltata – e pensare che in pas- dicina di cascine, una chiesetta, una ca- to il casaro Emanuele Colombo (31) sato, quando un ricco emigrante volle panna con una trentina di posti letto, un indicando il collega. Pagina 32 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018 31
FORMAGGIO ALPE GORDA Elma Devittori e Sergio D’Andrea all’alpe Gorda dove, con il latte delle loro vacche, si produce formaggio d’alpe DOP. L’ESSENZA DEL TICINO Latte di montagna Formaggi d’alpe DOP Profumano di burro fuso, panna, frutta guscio, fiori, miele di mon- tagna… Quanti formaggi pos- sono vantare tanti aromi quanto i formaggi d’alpe DOP ticinesi? Nei primi mesi d’autunno sono morbidi ed elastici e divente- ranno più intensi e piccanti con l’avanzare della stagionatura. Le forme delle nostre montagne, come il Gorda DOP, sono ora in vendita da Coop. A gestire la novantina di vacche pre- ticchia. «Se non si fa un po’ i matti, si senti in alta stagione ci sono due pastori, un casaro e un aiutante; rispettare gli «Se non si fa un po’ diventa matti sul serio». spazi altrui è fondamentale per fare sì che la convivenza in montagna sia dura- i matti, si diventa Il ritmo del latte Malgrado la strada renda i paesi del fon- tura. Ora, con l’estate agli sgoccioli, il gruppo di lavoro si è ridotto, così come il matti sul serio» dovalle più vicini, nessuno all’alpe sente veramente l’esigenza di andarci. Le gior- numero di vacche. «È un’annata iniziata EMANUELE COLOMBO nate scorrono tra le molte attività rit- in anticipo grazie al caldo. Purtroppo mate dalla mungitura, ma non c’è fretta. con il clima così secco l’erba invecchia in I pasti si consumano in compagnia, la fretta e si fatica a trovar l’acqua per le be- poteva fare il casaro: «L’idea mi piaceva. sera c’è sempre una minestra e non stie, quindi scaricheremo l’alpe prima Mi sono fatto insegnare da un amico con manca, naturalmente, un pezzetto di del solito» spiega il capo pastore Ro- una lunga esperienza. Lo faccio ormai da formaggio. Qualche volta si va a giocare mano Livraghi. Questi pascoli li conosce 6 anni». Nella sua gestualità e sicurezza a carte in capanna, altre volte i proprie- a menadito; è di Gravedona, sul Lago di si nota la passione che guida la tecnica. tari delle cascine passano a salutare e Como, e da 8 anni trascorre le sue estati Taglia la cagliata nella caldaia di rame bere un caffè. E alle 10 di sera, con il sot- a Gorda. Anche Emanuele ha cominciato con il sorriso, aspetta senza impazienza tofondo delle ciocche delle vacche, ci si come pastore, poi gli è stato chiesto se il momento di estrarla e pressarla, can- corica e si lascia il posto alle stelle. ○ 32 Cooperazione N. 37 dell’11 settembre 2018
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