Auguri di un Sereno Natale a tutti - Redacon
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N° 4 - Dicembre 2021 periodico - Responsabile e Proprietario: Romagnani don Pietro - Redazione: via G. Di Vittorio, 21 - 42035 Felina (RE) Stampa: Nuovappennino società cooperativa sociale - Felina (RE) - Autorizzazione della Curia Diocesana di Reggio Emilia n° 315/92 A del 27.11.1992 Auguri di un Sereno Natale a tutti
Lettera del Parroco arissimi, Vi scrivo nell’imminenza disposto a donare la vita. C di un nuovo Natale, in un periodo di ancora dense nubi sul nostro futuro, sia Nel celebrare il Natale quest’anno siamo ancora più aiutati a vivere questa frater- personale che comunitario. La pandemia nità e questa interdipendenza reciproca di COVID non ci abbandona e continua a popoli e nazioni. Ciò che riguarda il più richiedere comportamenti di massima sperduto abitante del pianeta non riguarda attenzione per la tutela sia della nostra solo lui, ma l’umanità intera in un circolo salute che per quella degli altri. Conti- che può essere positivo o negativo in base nuano a scoppiare qua e là tumulti dovuti alle scelte di ogni singolo stato. Nessuno ad una presunta pretesa di libertà, quasi può dire non mi riguarda o non mi inte- ognuno fosse un’isola con una esistenza ressa, perché riguarda e interessa tutti. autonoma completamente staccata da Tutta l’umanità. quella degli altri. Questa pandemia ci ob- Ma soprattutto secondo ciò che vediamo bliga a riconoscere che questi rigurgiti di realizzato nel Natale, siamo chiamati a individualismo devono essere totalmente metterci al servizio reciproco per la vita e superati. E ciò è possibile farlo partendo il bene di tutti. Buon Natale. dall’uomo stesso che non si realizza, che non trova compimento in se stesso, ma Don Pietro solo in unione con altri in coppia, fami- glia, società. Uno solo è il vostro Maestro e voi siete Ecco la strada da percorrere. Ma ancora tutti fratelli. di più la pandemia ci obbliga ad andare Non chiamate nessuno sulla terra vostro oltre i confini; quei confini che il virus padre, perché uno solo è il Padre vostro, non conosce e che supera nonostante tutte quello che è nei cieli. le chiusure che l’uomo può imporre, ar- Non vi fate chiamare guide, perché una rivando a contagiare da un capo all’altro sola è la vostra Guida, il Cristo; ma il della terra. In questo contesto risuona an- maggiore tra di voi sia vostro servitore. cora più pressante l’invito del Santo Pa- Chiunque si innalzerà sarà abbassato e dre nella Fratelli Tutti a riconoscersi tutti fratelli e ad operare per esserlo realmente chiunque si abbasserà sarà innalzato. (Mt 23, 8b ss) con le scelte e decisioni concrete sia delle società che di ogni singolo individuo. L’essere tutti fratelli risuona anche nel Natale a cui ci prepariamo, nelle parole dell’angelo ai pastori, in cui dichiara tutti In copertina: Nora Zanelli, figlia di Giovan- gli uomini amati dal Signore, uomini per ni e Hilary Spadaccini, nata il 16 novembre cui il Figlio è venuto e per cui poi sarà 2021. 2- Comunità
Nella Notte di Natale Parola di Papa Francesco I n questa notte si compie la grande profezia di Isa- ia: «Un bambino è nato per di Dio, figlia di Dio. Questo è il punto di partenza di qualsiasi rinascita. È questo noi, ci è stato dato un figlio» il cuore indistruttibile della (Is 9,5). nostra speranza, il nucleo incandescente che sorregge • Ci è stato dato un figlio. l’esistenza: al di sotto delle Si sente spesso dire che la nostre qualità e dei nostri gioia più grande della vita difetti, più forte delle ferite è la nascita di un bambino. e dei fallimenti del passato, È qualcosa di straordinario, delle paure e dell’inquietu- che cambia tutto, mette in 2,11). Per me, per voi. dine per il futuro, c’è questa moto energie impensate e Ma che cosa vuole dirci que- verità: siamo figli amati. E fa superare fatiche, disagi e sto per noi? Che il Figlio di l’amore di Dio per noi non veglie insonni, perché porta Dio, il benedetto per natura, dipende e non dipenderà una grande felicità, di fronte viene a farci figli benedetti mai da noi: è amore gratu- alla quale niente sembra per grazia. Sì, Dio viene al ito. Questa notte non trova che pesi. Così è il Natale: la mondo come figlio per ren- spiegazione in altra parte: nascita di Gesù è la novità derci figli di Dio. Che dono soltanto, la grazia. Tutto è che ci permette ogni anno di stupendo! Oggi Dio ci me- grazia. Il dono è gratuito, rinascere dentro, di trovare raviglia e dice a ciascuno di senza merito di ognuno di in Lui la forza per affrontare noi: “Tu sei una meraviglia”. noi, pura grazia. Stanotte, ogni prova. Sì, perché la sua Sorella, fratello, non perderti ci ha detto san Paolo, «è nascita è per noi: per me, per d’animo. Hai la tentazione di apparsa infatti la grazia di te, per tutti noi, per ciascuno. sentirti sbagliato? Dio ti dice: Dio» (Tt 2,11). Niente è più Per è la parola che ritorna “No, sei mio figlio!” Hai la prezioso. in questa notte santa: «Un sensazione di non farcela, il bambino è nato per noi», ha timore di essere inadeguato, • Ci è stato dato un figlio. Il profetato Isaia; «Oggi è nato la paura di non uscire dal Padre non ci ha dato qual- per noi il Salvatore», abbia- tunnel della prova? Dio ti cosa, ma il suo stesso Figlio mo ripetuto al Salmo; Gesù dice: “Coraggio, sono con unigenito, che è tutta la sua «ha dato se stesso per noi» te”. Non te lo dice a parole, gioia. Eppure, se guardiamo (Tt 2,14), ha proclamato San ma facendosi figlio come all’ingratitudine dell’uomo Paolo; e l’angelo nel Vangelo te e per te, per ricordarti il verso Dio e all’ingiustizia ha annunciato: «Oggi è nato punto di partenza di ogni tua verso tanti nostri fratelli, per voi un Salvatore» (Lc rinascita: riconoscerti figlio viene un dubbio: il Signore 3- Comunità
ha fatto bene a donarci così a dove ama la nostra condi- quanto sono inutili tanti no- tanto, fa bene a nutrire an- zione umana: fino a toccare stri capricci; e ne abbiamo cora fiducia in noi? Non ci con il suo amore concreto la tanti! Il suo amore disarmato sopravvaluta? Sì, ci soprav- nostra peggiore miseria. Il e disarmante ci ricorda che valuta, e lo fa perché ci ama Figlio di Dio è nato scartato il tempo che abbiamo non da morire. Non riesce a non per dirci che ogni scartato serve a piangerci addosso, amarci. È fatto così, è tanto è figlio di Dio. È venuto ma a consolare le lacrime diverso da noi. Ci vuole bene al mondo come viene al di chi soffre. Dio prende sempre, più bene di quanto mondo un bimbo, debole e dimora vicino a noi, povero noi riusciamo ad averne per fragile, perché noi possiamo e bisognoso, per dirci che noi stessi. È il suo segreto accogliere con tenerezza le servendo i poveri amere- per entrare nel nostro cuore. nostre fragilità. E scoprire mo Lui. Da stanotte, come Dio sa che l’unico modo per una cosa importante: come scrisse una poetessa, «la re- salvarci, per risanarci dentro, a Betlemme, così anche con sidenza di Dio è accanto alla è amarci: non c’è un altro noi Dio ama fare grandi cose mia. L’arredo è l’amore» (E. modo. Sa che noi miglioria- attraverso le nostre povertà. Dickinson, Poems, XVII). mo solo accogliendo il suo Ha messo tutta la nostra amore instancabile, che non salvezza nella mangiatoia • Ci è stato dato un figlio. cambia, ma ci cambia. Solo di una stalla e non teme le Sei Tu, Gesù, il Figlio che mi l’amore di Gesù trasforma nostre povertà: lasciamo che rende figlio. Tu mi ami come la vita, guarisce le ferite più la sua misericordia trasformi sono, non come mi sogno profonde, libera dai circoli le nostre miserie! di essere; io lo so! Abbrac- viziosi dell’insoddisfazione, ciando Te, Bambino della della rabbia e della lamen- • Ci è stato dato un figlio. mangiatoia, riabbraccio la tela. Chi ha un bimbo piccolo, mia vita. Accogliendo Te, sa quanto amore e quanta Pane di vita, anch’io voglio • Ci è stato dato un figlio. pazienza ci vogliono. Oc- donare la mia vita. Tu che mi Nella povera mangiatoia di corre nutrirlo, accudirlo, salvi, insegnami a servire. Tu una buia stalla c’è proprio il pulirlo, prendersi cura del- che non mi lasci solo, aiutami Figlio di Dio. Sorge un’altra la sua fragilità e dei suoi a consolare i tuoi fratelli, domanda: perché è venuto bisogni, spesso difficili da perché Tu sai da stanotte alla luce nella notte, senza un comprendere. Un figlio fa sono tutti miei fratelli. alloggio degno, nella povertà sentire amati, ma insegna e nel rifiuto, quando meritava anche ad amare. Dio è nato di nascere come il più grande bambino per spingerci ad © Copyright - Libreria Editrice re nel più bello dei palazzi? avere cura degli altri. Il suo Vaticana Perché? Per farci capire fino tenero pianto ci fa capire 4- Comunità
DON CREARDO ovunque e sempre “missionario” L’ 11 novembre scorso, dopo un mese di sofferta malattia, è morto don Creardo Cabrioni, nativo di Boastra, 88 anni di età, 62 anni di sacerdozio. Di lui hanno parlato a lungo tutti i media reggiani riportando i dati salienti della sua biografia diffusi dal comunicato stampa della Diocesi: 14 anni di formazione seminaristica di cui 11 a Marola; poi la trafila dei sacerdoti novelli di quel tempo come collaboratori delle maggiori parrocchie. E, subito, il fatto che in don Creardo si evidenziano doti particolari di educatore che lo portano ad essere direttore spirituale degli Artigianelli (1962-1965) e doti di intraprendenza e di coraggio che inducono il vescovo monsignor Baroni ad affidargli la fondazione della nuova parroc- chia del Preziosissimo Sangue nella periferia di Reggio (1965-1968). Nel 1965 la Diocesi si apre alle missioni in La morte lo ha raggiunto all’alba di un Brasile. Per i sacerdoti e i laici reggiani è una giorno simbolico: la festività di San Martino esperienza pionieristica, tutta da sperimen- di Tours, il santo che, centurione dell’esercito tare. Un compito che mette in crisi la for- romano, incontrando il povero rattrappito mazione tradizionale dei sacerdoti reggiani dal freddo, gli dona metà del suo mantello. e italiani. Don Creardo non si tira indietro Un gesto che dice tutto il significato della e parte anche lui. Resterà in Brasile undici carità cristiana; che non è dare ai poveri quel anni, dal 1968 al 1979. Ritornato, accetta di di più che ci avanza, ma è condividere con diventare parroco della Val d’Asta (Asta e i poveri ciò che si ha e ciò che si è. Donare Febbio) dal 1980 al 1986; del Ligonchiese metà del suo mantello ha significato, per (Piolo, Caprile, Cinquecerri, Montecagno, Martino, donare al povero metà del suo Casalino) dal 1986 al 1994; di Coviolo, pres- calore e prendere su di sé metà del freddo so Reggio (1994-2000). Dal 2000 al 2013 è del povero. Una vera e propria condivisione di nuovo in montagna, come collaboratore che non finisce lì, ma va oltre, va all’anima, pastorale delle sei parrocchie ramisetane. perché Martino si immedesima nel povero, A ottant’anni compiuti ritorna verso casa si mette – come si suol dire – nei suoi panni a spendere i suoi ultimi anni (i suoi ultimi e inizierà quel percorso di conversione che giorni!) come collaboratore dell’Unità Pa- lo porterà ad essere monaco contemplativo, storale di Carpineti. poi vescovo e missionario della Gallia. 5- Comunità
Guardiamo bene i fatti: anche la vita di don monastica con don Giuseppe Dossetti sr in Creardo si è svolta tutta sullo schema della Israele, nel 1975 don Creardo, ritemprato vita di San Martino. Studente ginnasiale di «nelle energie spirituali e nella determi- Marola, deve ripetere due anni. È vivace. Gli nazione», si dedica a «una esperienza di piace giocare al pallone. Fatica a star fisso sui povertà totale», povero coi poveri, immerso libri. Affronta a testa alta le punizioni in uso totalmente nella loro vita per meglio aiutarli nel seminario, soprattutto quella del “silen- ad aiutarsi. L’esperienza accresce in lui il zio”. Ma quella testa “alta” significa testa che desiderio di solitudine e di preghiera. pensa e riflette e comincia a vivere in modo Si unisce a un eremita itinerante (camminano sempre più intenso la preghiera quotidiana con una grossa croce sulle spalle), abita in una del seminarista: meditazione, messa, rosario, capanna presso un affluente del Rio Grande, visita al Santissimo Sacramento. Preghiera passa di villaggio in villaggio, annuncia il che non è un superficiale devozionismo, ma Vangelo, insegna in scuole di villaggio così ricerca della propria vocazione (sacerdotale povere che, per scrivere, deve usare pezzetti o laicale che possa essere), formazione a una di legno come gessetti e la terra del pavimento forte spiritualità ed esperienza della carità. come lavagna. Prete novello, è tra i più convinti “oblati” In Italia qualcuno pensava che stesse diven- istituiti dal Vescovo Beniamino Socche: preti tando matto e se ne preoccupava seriamente. decisi a donare se stessi nei compiti, anche Tanto più che aiutare i poveri anche nel corpo, più gravosi, a cui il Vescovo voglia chiamarli. preoccupandosi della loro salute, della loro Come gruppo falliranno, ma la predisposi- istruzione, della loro elevazione sociale, zione alla donazione di sé e all’obbedienza voleva dire, per i “ricchi” fazenderos della resteranno cardini della vita di don Creardo. Bahia brasiliana, essere “comunisti” e subire attentati (cioè fucilate) alla propria stessa vita. Spirito di intraprendenza, attenzione (E purtroppo era così anche per tanti reggia- prioritaria ai poveri e interiorità quasi ni, ignari della vera situazione del Nordest monastica, mai sazia di preghiera e di medi- brasiliano, ignari della vera “teologia della tazione, caratterizzano l’esperienza missio- liberazione” e perciò facili al credito di naria brasiliana. Già da prete novello aveva quanto propalato dalla stampa “padronale” trovato gratificante per il suo sacerdozio la brasiliana di quegli anni). predicazione “missionaria” tra gli operai delle principali fabbriche reggiane. Ma la Tutto ciò è narrato dallo stesso don Cre- grande differenza sociologica e culturale ardo nelle sue lettere dal Brasile dalle quali del Nordest brasiliano lo porta a rivedere le il cronista lo riprende, parola per parola. sue sicurezze. L’annuncio del Vangelo è un Chiunque può leggerlo in un grosso libro di fatto che riguarda tutta la persona umana, e Sandro Spreafico del 1998 (Storia e Vangelo non soltanto la sua “anima”. Come si può nelle esperienze postconciliari dei missionari predicare un Vangelo di salvezza a uomini reggiani, Edizioni Cappelli, Bologna). Trova e donne schiavizzati, sofferenti per la fame ampia conferma nelle lettere e nei ricordi di pane e di formazione umana, senza donar degli altri sacerdoti reggiani missionari con loro il proprio mantello, non solo metà, ma lui in Brasile: don PierLuigi Ghirelli, don anche tutto? Eugenio Morlini, don Amedeo Vacondio Rientrato in Brasile da una breve esperienza e altri. 6- Comunità
È un'esperienza che va ricordata se si vuol cambiamenti. Ben altro che segno di instabi- capire a fondo la vita di don Creardo, il suo lità, essi erano il segno della sua ubbidienza viaggio a piedi da Reggio all’alta montagna “oblativa” (cioè di donazione gratuita) al portando a spalla la Croce, il suo eremitag- vescovo e alle chiamate degli “ultimi”. Ai gio a Boastra, le sue tasche e mani bucate quali ha voluto rispondere anche con la a riguardo dei poveri, la sua predicazione volontà testamentaria di essere sepolto in senza fronzoli ma soda e autentica come uno dei più silenti cimiteri della Diocesi, ogni credibile annnuncio del Vangelo, il a Miscoso, dove nessun prete è mai stato suo essere strumento della misericordia di sepolto, affinché anche lassù la sua tomba Dio nel sacramento della Riconciliazione. sia un annuncio di Vangelo. E, infine, per aver ragione di quei suoi tanti Don Creardo e don Pietro due missionari molto cari ai Felinesi Eccoli ritratti in uno scatto del tutto imprevisto, in oc- casione di una degli ultimi rientri in Italia di don Pietro Ganapini: due preti che hanno improntato il loro sa- cerdozio allo spirito missio- nario. Don Creardo, in tenuta da muratore, sta lavorando alla trasformazione della sua casa natale in cui trascorrerà gli anni della sua vita. Don Pietro Ganapini, nato a Bera di Pantano nel 1928, ordinato sacerdote nel 1950, è stato ininterrottamente in sacerdote anche in Italia, Molto della sua vocazione missione nel Madagascar dal pronto ad andare dove mag- missionaria lo doveva – era 1961 alla morte nel 2020. E giormente ci fosse bisogno solito dire – a don Artemio laggiù è sepolto. Don Cre- del sacerdote, in spirito di Zanni. Per la vicinanza di ardo è stato missionario in totale servizio. Boastra a Felina anche don Brasile solo poco più di un Tutti e due erano ben noti Creardo era ben conosciuto decennio, rimanendo però ai Felinesi. Don Pietro, dai Felinesi. E stimato per la sempre legato ai luoghi della ogni volta che rientrava dal sua predicazione. Due carat- sua missione. L’esperienza Madagascar, non mancava teri personali diversi che, per aveva mutato profonda- mai di venire a celebrare vie diverse sono entrati nel mente il suo modo di essere una messa festiva a Felina. cuore dei Felinesi. 7- Comunità
GOMBIO trent’anni dopo N el mettere un po’ in ordine le mie carte mi è capitato tra le mani una paginetta scritta il 9 agosto 1991, con la cronaca di una giornata di festa a Gombio. Nel rileggerla mi sono emo- zionato e, vedendo come tante cose sono cambiate, ho pensato di ricopiarne alcuni pezzi. La frazione di Gombio, or- mai abitata da meno di cento persone, sta dando segni di sopravvivenza che destano della carriola”. (Il gioco nelle stalle, nelle cantine e meraviglia. (Ora gli abitanti consisteva in una gimca- nei solai del paese e con la sono circa settanta). na a cronometro a coppie collaborazione del museo Nei giorni 3 e 4 agosto, il dove, seduto sulla carriola, dell’agricoltura dell’Istitu- piccolo borgo ha dato vita il “navigatore”, guardando to Motti di Castelnovo ne’ alla festa del paese con la avanti e incitandolo, indica- Monti. rievocazione della fiera di va il percorso al “pilota” che, Gli oggetti esposti nel vec- una volta attirando moltissi- bendato, doveva spingere la chio caseificio, non più in ma gente. (Fu l’ultima fiera). carriola a tutta velocità). uso, sono stati circa 180 e ...resteranno vivi nel ricordo ...ma la novità in assoluto è hanno suscitato la curiosi- dei presenti: la generosità stata la mostra degli attrezzi tà dei visitatori che a gara delle donne gombiesi nell’of- agricoli e di quelli per le cercavano di ricordarne o frire agli ospiti le specialità arti e mestieri del passato indovinarne l’uso. della loro cucina; il lancio di realizzata utilizzando tutti Seguiva una numerosa serie centinaia di palloncini colo- gli oggetti ancora esistenti di attrezzi per la lavorazio- rati con appesa una cartoli- ne del latte, del legno del na che se ritornerà darà al ferro e dei campi. I pezzi mittente arrivato più lontano più ammirati sono stati: il diritto ad un bel premio; la un’antica balestra trovata simpatia dei giochi ai quali casualmente nel doppio hanno potuto partecipare muro di una casa; un paiolo grandi e piccoli tra fragorosi “bronzino” prodotto da un applausi e incontenibili risa- piccolo fonditore di Gombio te, soprattutto per il “rally chiamato “Ciset” che i più 8- Comunità
VILLABERZA vecchi ancora ricordano e un piccolo mulino portatile, dieci anni dopo funzionante a manovella con macina di pietra, realizzato D in tempo di guerra per evi- tare il dazio sul macinato. al 7 di novembre sia- del complesso parrocchiale La mostra è stata arricchita mo tornati a celebrare era rimasto tutto da rinno- anche dall’esposizione di al- la messa domenicale nella vare. Il suo successore, Don cuni pezzi d’artigianato fem- cappella invernale che ci Ruggero Orieli, continuava minile attuale, di notevole aiuta a restare più vicini in i lavori di ristrutturazione finezza e dalla presentazione preghiera, pur se mascherati dei vecchi ambienti della di una pregevole collezione e nel rispetto delle distanze canonica lasciando in so- di numismatica e filatelia. alle quali ci siamo ormai speso quello della vecchia Concludiamo il racconto di abituati. Non secondario, a cantina diventata da tempo questa estate a Gombio,... differenza che nella chiesa immemorabile ripostiglio di ringraziando tutti coloro che grande, qui c’è anche un altro oggetti abbandonati e mobili ci hanno aiutato a realizzar- vantaggio: il riscaldamento. fuori uso, tutti sommersi da la…pronti a preparare per Don Pietro su questo non una polvere nera prodotta da la festa-fiera del 1992 una risparmia e con puntualità una grossa caldaia a nafta. mostra di gran lunga supe- ogni domenica il termosifo- Casualmente, in una conver- riore per quantità, qualità ne parte automaticamente sazione tra il direttore dei e durata. accogliendo il fedele come lavori, il parroco e il diaco- nel tepore di casa. Questa no, maturava l’idea comune Le cronache degli anni suc- non è certamente una novità, di utilizzare questo spazio cessivi forse non sono state ma il motivo per il quale ne come cappella per celebrarvi scritte, tuttavia le iniziative parliamo è che dall’undici la messa durante il periodo e le feste paesane non sono Novembre sono trascorsi invernale o per altre piccole mancate fino a quando il esattamente dieci anni dal- necessità liturgiche. La strut- nemico chiamato “covid” la realizzazione di questa tura, per la sua caratteristica ha cancellato quasi tutte cappella e viene spontaneo di copertura a volta suggeriva le manifestazioni e, anche ricordarne la piccola storia. l’immagine delle cripte delle quest’anno, il PRESEPE L’antica chiesa di Villaberza, antiche chiese, poteva quindi VIVENTE, programmato negli anni novanta, quando essere trasformata da luogo per il 19 dicembre, visto era parroco Don Walter era tetro e degradato in luogo l’evolversi dell’epidemia stata completamente ri- di preghiera e in un locale e le disposizioni sanitarie, strutturata ridandole quella utilizzato anche per i ritiri NON SI FARÀ... resterà maestosità che ora possiamo della casa di accoglienza in comunque visitabile il ammirare, mettendo in rilie- via di ultimazione. L’idea PRESEPE NEL BOSCO vo le preziosità antiche delle veniva proposta ad alcuni alla chiesa vecchia. sue opere d’arte, ma il resto collaboratori parrocchiali del D. F. 9- Comunità
momento che rispondevano positivamente, passando in poco tempo ai fatti; senza di loro il progetto sarebbe rimasto solo nella fantasia. Durante i mesi estivi del 2011 partiva il cantiere spontaneo che impegnava manovalanza volontaria e disponibilità finanziarie private per l’acquisto di materiali e il pagamento di materiali e servizi particolari Com'era... senza pesare minimamente sul bilancio della parrocchia. Per diverse settimane si poteva sentire l’assordante ronzio della betoniera e il vibrare del martello pneu- matico; vedere le strette manovre del mini scavatore, il viavai delle carriole, la professionalità dei muratori assistiti dai manovali, l’im- pegno degli artigiani con i loro assistenti nella posa in ...com'è opera dei pavimenti e degli impianti. nacolo accoglieva la celebra- cora emozionante ripensare Con il tinteggio e le deco- zione della prima messa con a questa piccola impresa, razioni finali spariva per i presenti che provvedevano ricordare coloro che l’hanno sempre la secolare cantina anche al pagamento delle resa possibile e con tutto abbandonata e nasceva il venti sedie appositamente il cuore dire: “Dio a vla nuovo luogo di preghiera. acquistate. rmirta”. Corredata di altare e taber- A dieci anni di distanza è an- D. F. 10- Comunità
10 OTTOBRE 2021 Celebrazione delle Cresime I ragazzi che hanno ricevuto la Santa Cresima: Cacioppo Cristian, Carobbi Emma, Cassataro Cecilia, Castagni Marta, Conca Greta, Donadelli Aurora, Ferri Valentina, Gareri Nicolò, Lan- dini Alessia, Loprete Luna, Meglioli Marysol, Miselli Stefano, Spaggiari Matteo, Tincani Andrea, Zanelli Veronica, Zannini Manuel L o scorso 10 ottobre questi nostri ragazzi hanno ricevuto la Cresima dal nostro Vescovo Massimo in una celebrazione cento volte tanto in scoperta della vita, cento volte tanto in tutto ciò che si desidera, ma .. a condizione che nel nostro cuore ci sia solenne, partecipata con emozione sia dai posto per Lui, che gli facciamo spazio e che cresimandi che da tutta l’assemblea. Nella gli permettiamo di entrare nella nostra vita. sua omelia, Mons. Camisasca, rivolgendosi E il sentito augurio che desideriamo fare ai ai ragazzi, ha sottolineato che, come dice il nostri ragazzi è proprio quello di fare posto a vangelo, Gesù promette (e mantiene sempre Gesù, di invocare il Suo santo Spirito, perché ciò che promette) a chi lo segue di rendere possa entrare in loro con la Sua grazia per cento volte tanto: si, cento volte tanto in guidarli nelle scelte di vita e nel cammino affetti, cento volte tanto in conoscenza, di ogni giorno. 11- Comunità
28 NOVEMBRE 2021 Celebrazione della "Riconciliazione" Da sinistra: Sofia Rocchi, Pietro Nuti, Emma Sofia Giberti, Emily Montecchi, Virginia Pignedoli, Anita Poncemi, Emma Canovi, Mario Rispoli, Asia Margini, Edoardo Bertei, Emanuele Ambrogi, D Niccolò Carobbi, Jonathan Tincani. omenica 28 novembre - prima d'Av- che ci ama e ci aspetta. Ci aspetta con un vento - i bambini di 4a elementare per tale desiderio di vederci tornare che non ap- la prima volta si sono accostati al Sacra- pena ci scorge da lontano, non solo si com- mento della Riconciliazione, e hanno fatto muove, ma si mette a correre per accoglier- esperienza di un Dio che è Amore e che lo ci in un abbraccio di amore infinito. manifesta nei nostri confronti accogliendo- *** ci e perdonandoci. Erano assenti (giustificati) due bambi- Questi fanciulli hanno capito, attraverso la ni, Chiara Bazzoli e Diego Germini, che lettura della parabola del Figliol Prodigo, avranno modo di avvicinarsi al sacramento che la Riconciliazione è il meraviglioso della Riconciliazione nei prossimi giorni e sacramento del perdono, della gioia e della saranno accompagnati nella preghiera da pace che Dio dona ai suoi amici. Un Dio tutti i loro amici. 12- Comunità
n o t i z i e CONVEGNO c a r i t a s DIOCESANO P resso il salone della Parrocchia del Sacro Cuore di Baragalla si è celebrato sabato 13 novembre il Convegno diocesano della rienze concrete di cambiamento, da Mensa a mense diffuse, da dormitorio a Locande, da centro di Ascolto a ascolti diffusi e di Caritas dal titolo "Camminare sulla strada prossimità. Ci si è confrontati sui significati insieme". di condivisione, accoglienza, servizio, casa, Il direttore Isacco Rinaldi ha introdotto i la- famiglia, rinnovamento. vori nel ricordo di don Romano Zanni che In città sono cinque le mense diffuse, tre le ci ha lasciato nel maggio scorso lanciando locande, una maschile, una femminile e una un breve video mentre tiene una serata for- terza organizzata come casa famiglia. mativa sulla carità. Un ricordo grato e toc- Note positive vengono dal servizio di micro- cante di un gigante della carità che ha aiutato credito, dal fondo antiusura e dall'ambulato- la nostra Chiesa a rimanere attenta ai poveri. rio Caritas, si ringraziano i volontari. La pandemia ha imposto tanti cambiamenti, In videochiamata il direttore Caritas di Ro- Papa Francesco ci ha detto più volte e ci ha vigo ha illustrato l'esperienza di quella sede: fatto sentire di essere tutti nella stessa barca tramite il Centro Studi Emmaus hanno stu- in un cammino in cui nessuno si riesce a sal- diato nuove tecniche per migliorare ed ag- vare da solo. giornare i servizi; l'esperienza di migliora- Il cammino sinodale, partito da poco, ci aiu- mento è stata allargata alla diocesi. ta ulteriormente a riflettere sulla parola "Si- Il convegno si chiude con un video a ricordo nodo" che significa "camminare insieme", di don Gigi Guglielmi nel venticinquesimo un richiamo e un invito a livello mondiale. della morte. Il convegno ha permesso di ascoltare espe- (tratto dal sito della Caritas diocesana) zo Mondo, al Banco Alimentare, alla Ca- Caritas ringrazia ritas Diocesana che hanno organizzato la distribuzione delle “Chocolates del Perù”, Ringraziamo tutti coloro che in questi mo- dei “Lumini di Natale”, delle “Stelle della menti difficili hanno sostenuto le famiglie Speranza”, rinnovando l’impegno a soste- in difficoltà con offerte in denaro, alimenti, nere nelle periferie del mondo le persone in vestiario ed altro. miseria. Ringraziamo i volontari che hanno prestato Grazie ai ragazzi e alle catechiste che hanno servizio nella Colletta Alimentare nei su- organizzato la raccolta di farina. Assistiamo permercati e tutti coloro che hanno aderito diverse famiglie che fanno il pane in casa. con tante e generose offerte. Grazie al Centro Missionario, a Reggio Ter- Auguri di Buon Natale 13- Comunità
Ma “La Fenice” risorgerà? P rimavera 1991. Leana Pignedoli, allora consigliera di minoranza nel Comune di Castelnovo (sindaco Ferruccio Silvetti), propone le belle borgate di Felina. Ogni anno si cambia location: La Magonfia, Fariolo, Monchio, Ron- croffio e Montecastagneto vengono così animate a Monica Belli e a Flavia Guidetti di costitu- da cortei in costume medievale, danze popola- ire un’Associazione culturale per favorire lo ri, danze folcloristiche dei bambini, musiche scambio con altre associazioni. Le due ragazze celtiche e montanare, per finire la sera con le accettano volentieri consapevoli, o speranzose, commedie dialettali di Amos Zanelli. di poter iniziare un’esperienza stimolante e, già Durante la giornata si possono apprezzare i cibi, nel giugno 1991, Felina ospita, nei locali della rigorosamente a chilometro zero, cucinati con parrocchia, 11 ragazzi tedeschi. tanto impegno dalle rasdore del borgo… Ma torniamo agli inizi: quali sono gli scopi e E arriviamo al 2000, quando Leana Pignedoli, la spinta che motivano la nascita dell’ Associa- sindaco di Castelnovo, ottiene che anche il nostro zione “La Fenice”, prima del genere nel nostro Comune entri a diritto a far parte del circuito Appennino, fra tutte quelle che si costituiranno delle Città Slow. in seguito? Cittaslow è un’organizzazione fondata in Ita- Sicuramente l’amore per il nostro territorio in lia che promuove uno stile di vita sostenibile, particolare Felina. L’intenzione è organizzare rispetta e preserva le tradizioni, promuove il iniziative culturali, ma anche divertenti, per gio- patrimonio culturale locale a partire dai prodotti vani, bambini, adulti, proporre eventi di interesse agricoli del luogo (km zero), secondo la filosofia sociale, insomma la finalità primaria è quella di di Slow Food. occuparci del nostro territorio conoscendone e Viene scelta Felina come location per gli annuali facendone conoscere tutti gli aspetti culturali, Festival di Slow food che vedono la partecipa- economici, sociali… e non è poco! zione di altre città slow. Orvieto, San Miniato, Aderiscono tanti giovani e adulti che ritrovano, Positano, Acqualagna, Levanto, Abbiategrasso, negli obiettivi della Fenice, i loro stessi obiettivi San Daniele…. per una conoscenza e scambio di e interessi. vari prodotti: dalla gastronomia, all’artigianato, Nascono così idee e proposte che si concretizzano alla musica. Ed è durante i pranzi e le cene del Fe- in varie attività. Ecco allora il corso di cucina, di stival delle Città Slow che la Fenice dà il meglio inglese tenuto dai prof. Giancarlo e Mara, quello di se stessa. Tutte collaboriamo all’allestimento di chitarra, cucito, filosofia e storia delle religioni di una disastrata cucina e di un rispettabile risto- con la professoressa Carla Canovi, il corso di rantino; ognuna espleta le proprie competenze: ricamo, di restauro con Clodomiro Borgonovi, Lorena aggiungendo altri ingredienti ad ogni le danze popolari con Annamaria Gualandri, lo piatto, perché secondo un suo proverbio “bun speciale corso di guardie ecologiche per bambini fa bun”; Mirca e Tiziana andando a ricercare dove gli stessi hanno ottenuto tanto di distintivo antiche ricette; Monica dando un tocco di estro e attestato. e creatività al ristorante; Grazia, Patti e Rossana Per alcuni anni si fa anche il tentativo di tenere servendo ai tavoli con la disinvoltura di provette aperto il cinema Ariston di Felina, ma le difficoltà cameriere; Luciana, storica presidente, tenendo sono tante e gli incassi…pochi. scrupolosamente i conti, Zelinda, fondamentale Una interessante e ben riuscita iniziativa è “La per la partecipazione delle Scuole di Felina alla festa del Borgo” per far conoscere e valorizzare fiera dei Bambini e nell’ultimo periodo pure 14- Comunità
per la cucina e le altre iniziative. Non avremmo nei due anni in cui abbiamo tenuto aperto il però realizzato tante iniziative senza l’aiuto di cinema Ariston; ci siamo sempre finanziati con numerosi soci, che ci hanno aiutate e che qui i proventi delle iniziative. ringraziamo, in particolare Laura Proietti, per Ma quanti incontri, quante serate per decidere un periodo colonna portante della nostra cucina, qualcosa di diverso, stimolante, divertente… Fabrizio Zanelli, che ci ha sempre sostenute e Ogni volta siamo ospiti di Lorena che ci “ forag- messo a disposizione tutti gli spazi della sua gia” con pizza, erbazzone e torte con l’intento casa per poter cucinare e allestire ristoranti, non di stimolare nuove idee. possiamo menzionare tutti ma a tutti diciamo E, proprio nell’ultimo incontro dello scorso au- GRAZIE. tunno, realizziamo che son passati ben trent’anni Ma il fiore all’occhiello della Fenice è la Con- da quella primavera del 1991. dotta di Slow Food del nostro Appennino voluto Ci interroghiamo sul da farsi, poi, per alzata di e sostenuto da Monica. mano, all’unanimità decidiamo… di chiudere E qui ci scateniamo… Eccoci allora partire con l’Associazione “La Fenice”. Non ci sono rimpian- macchinate piene di erbazzone, tortelli, lasagne, ti, non c’è malinconia, solo la consapevolezza che erbada (una polenta con l’aggiunta di verdure), i tempi sono diversi per tutte noi, abbiamo dato solada, pattona, tagliatelle di castagna, barzigole forse tutto quello che avevamo da dare, i nostri di pecora, necci di castagna, per non dimenticare interessi sono cambiati, le forze sono poche e, il Parmigiano e il pecorino di Succiso; tutto per per alcune di noi, i nipoti sono troppi!!! far conoscere ad altri paesi i cibi tradizionali del Ci soffermiamo allora cercando di capire cosa nostro Appennino. è stata La Fenice per ciascuno di noi e cosa ci Un giorno Grazia propone delle serate in cui, lascia questa lunga esperienza. chi tornava da viaggi, portava foto e video da Risposta: la certezza di aver segnato la vita sociale proiettare e commentare insieme, un po’sulla e culturale del nostro paese, con iniziative sempre scia di una nota trasmissione televisiva. Nascono lungimiranti che hanno anticipato temi ora di così le serate “Alle falde del monte la Forca”, attualità, come l’ambiente, il cibo, il territorio, fondamentale l’aiuto di Simona Bocedi, venia- siamo state insomma innovative e creative. mo infatti ospitati dalla Tavernetta di Felina, Questo per gli altri... e per noi? Ci siamo divertite successivamente dal Centro Sociale; l’iniziati- tanto, abbiamo saputo fare gruppo, fare proposte va ha molto successo: siamo sempre in tanti e interessanti, ma sempre divertendoci e con tanta scopriamo, attraverso le foto e i racconti, nuovi voglia di stare insieme. paesaggi e tradizioni; le serate si concludono E ora? Continueremo a scoprire nuovi borghi, immancabilmente con l’assaggio di cibi inerenti faremo ancora i nostri viaggi, andremo a gustare al viaggio commentato di volta in volta. altri cibi, il tutto con l’amicizia che ci lega e la E’ di quegli anni anche la “Fiera dei bambini”, il voglia di divertirci in modo BUONO, PULITO terzo sabato del mese di maggio, in concomitanza e GIUSTO. con la tradizionale Fiera del paese. Partecipano con entusiasmo numerose scolaresche, gruppetti P.S. Sappiamo che la fenice è un uccello mito- di bambini o singoli e ognuno sa mettere in mostra logico in grado di risorgere dalle proprie ceneri; e vendere i propri manufatti, dolci, giocattoli, allora… risorgerà un’altra Fenice? giornalini… Con la scuola Media di Felina nasce l’orto in Condotta cui collaborano nonni Le (sempre e comunque) Fenici e genitori e con la supervisione di nonno Pino. Tutto ciò senza aiuti economici ad eccezione di un contributo dell’amministrazione comunale 15- Comunità
Calendario Liturgico Domenica 28 Novembre Domenica 26 Dicembre Prima domenica di Avvento Domenica della santa Famiglia Martedì 30 Novembre Venerdì 31 Dicembre Inizio novena dell’Immacolata Felina, Chiesa Parrocchiale ore 17,30 Canto del Vespro e Te Deum di ringra- Domenica 5 Dicembre ziamento Seconda domenica di Avvento ore 18,00 Santa Messa festiva anticipata Martedì 7 Dicembre Sabato 1 Gennaio 2022 FESTA DI S. AMBROGIO PATRONO DI VILLABERZA ore 9,30 Santa Messa a Gatta ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza Mercoledì 8 Dicembre ore 18,00 Santa Messa a Felina Solennità dell’Immacolata concezione della B.V. Maria ore 8,00 Santa Messa a Felina Domenica 2 Gennaio 2022 ore 9,30 Santa Messa a Gatta Domenica II di Natale ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza (durante le sante messe benedizione dei Gesù Giovedì 6 Gennaio EPIFANIA DEL SIGNORE bambini) (Giornata dell’infanzia missionaria) ore 8,00 Santa Messa a Felina Domenica 12 Dicembre ore 9,30 Santa Messa a Gatta Terza domenica di Avvento ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza Giovedì 16 Dicembre Domenica 9 Gennaio 2022 Inizio novena del Natale Festa del Battesimo del Signore ore 18,00 Casa Nostra Lunedì 17 Gennaio Domenica 19 Dicembre FESTA DI SANT’ANTONIO ABATE Quarta domenica di Avvento ore 15,00 - 16,00 Confessioni a Gatta Domenica 23 Gennaio ore 16,30 - 17,30 Confessioni a Villaberza Anniversario della morte di don Zanni (23/01/ 1990) Venerdì 24 Dicembre Mercoledì 2 Febbraio Confessioni a Felina, chiesa parrocchiale FESTA DELLA PRESENTAZIONE dalle ore 16,00 alle 18,00 ore 15,00 Santa Messa a FELINA (Chiesa Parr.le) Confessioni a Gombio dalle 15,00 alle 16,00 ore 20,30 Santa messa a GATTA ore 22,00 Santa Messa della vigilia (Chiesa Parrocchiale GATTA) Domenica 27 Febbraio ore 23,30 Veglia e Santa Messa della vigilia FESTA DELLA FAMIGLIA (Chiesa Parrocchiale FELINA) ore 11.00 Santa Messa a Felina Sabato 25 Dicembre SANTO NATALE Mercoledì 2 Marzo LE CENERI ore 9,30 Santa Messa a Gatta INIZIA LA QUARESIMA ore 11,00 Sante Messe a Felina e a Villaberza Sante Messe con imposizione delle CENERI ore 18,00 Santa Messa a Felina (Santa Messa di ore 15,00 a FELINA Natale ore 20,30 a GATTA 16- Comunità
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