ATASSIA CEREBELLARE ACUTA : DESCRIZIONE DI UN CASO CLINICO
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ATASSIA CEREBELLARE ACUTA : DESCRIZIONE DI UN CASO CLINICO ESISTE UN APPROCCIO OTTIMALE PER LA GESTIONE DIAGNOSTICO – TERAPEUTICA DELL’ ATASSIA CEREBELLARE IN ETÀ PEDIATRICA ? PROF.SSA MARIA PIA VILLA: Direttore della U.O.C. di Pediatria dell’Ospedale Sant’Andrea di Roma. SPECIALIZZANDO: GIOVANNI MARIA PACIFICO 1
B. A. EDDINE Bambino marocchino nato in Italia a Frosinone il 12-5-2015 e residente a Frosinone Età: 3aa e 4mesi. Data ingresso in reparto 30-8-2018 Data di dimissione 11-9-2018 2
ANAMNESI FISIOLOGICA Nato a termine da parto eutocico, primogenito, ricovero V mese di gravidanza per patologia materna imprecisata, peso nascita 4 Kg, allattamento artificiale, svezzamento 6° mese senza problemi, regolare introduzione degli alimenti ( LV 1° aa ), benessere peri/postnatale, non fumo materno in allattamento/gravidanza, accrescimento staturo ponderale nei limiti per l’età, tappe sviluppo psico motorio raggiunte nei termini, alvo regolare, diuresi sempre fisiologica, dieta libera, vaccinazioni di legge + meningococco B-C, ( NON MPVR ). 3
ANAMNESI REMOTA Ricovero a 1mese presso Osp. Frosinone per sospetta IVU. Non bronchiolite, non bronchiti asmatiformi, non broncopolmoniti/polmoniti, non RGE, non DA, non DAR, non ulteriori ricoveri, non interventi chirurgici, non allergie riferite né a farmaci, non riferite ulteriori malattie infettive. 4
ANAMNESI FAMILIARE Madre 25 aa nata in Marocco, casalinga in abs Padre 25 aa nato in Marocco, operaio in abs Non fratelli , né sorelle Avi materni e paterni non sanno riferire Non fumo domestico Non familiarità per allergie / asma / celiachia / MICI / CF / pat.neurologiche/epilessia/emicrania 5
ANAMNESI PROSSIMA L’esordio dell’attuale sintomatologia risale al giorno 20/08 quando il bambino ha contratto la varicella dalla zia materna. Consultato il pediatra che prescriveva talco mentolato + antistaminico. In data 29/08 la madre riferisce alterazioni dell’equilibrio statico in posizione seduta e nella stazione eretta , difficoltà alla deambulazione e difficoltà alla prensione degli oggetti pertanto il giorno seguente si reca presso il PS dell’Osp. Frosinone. 6
OBIETTIVITÀ (POCO COLLABORANTE) In PS , nel corso della valutazione clinica, viene confermata difficoltà nel mantenimento dell’equilibrio, alterazione della deambulazione che si presenta a base allargata , barcollante talvolta autonoma , talvolta che necessita del sostegno materno con oscillazione del tronco e incertezza nella coordinazione dei movimenti volontari ( es. prensione oggetti ). Apiretico, parametri vitali nella norma per l’età , non segni meningei, pupille isocoriche ed isocicliche normoreagenti alla luce, non alterazioni coscienza, integrità del sensorio, Romberg NEGATIVO, non nistagmo, non deficit nn. Cranici, non segni neurologici focali, non apparente disartria (difficoltà interpretative per differenze linguistiche), ROT presenti e simmetrici, Babinsky negativo , tono mantenuto, restante obiettività cardiorespiratoria e addominale nella norma. Lesioni cutanee in fase crostosa in parte impetiginizzate diffuse. Faringe iperemico con scolo retrofaringeo. Peso: 14 Kg 7
DECORSO CLINICO PE in PS: GB 17.200 (formula leucocitaria rispettata), PLT 520000, coagulazione nella norma ( leggero incremento del PTT ), profilo epatico, pancreatico, renale, glicemia ed elettroliti (lieve incremento del K) ndr, PCR 5. Viene contattato DEA di 3° livello del Pol.Umb. 1° per trasferimento e per adeguata gestione del caso nel sospetto di atassia cerebellare acuta PV. 8
DECORSO CLINICO In DEAp dell’ Umberto1° il bambino viene rivalutato clinicamente confermando le osservazioni dei colleghi in precedenza e vengono richiesti: PL + RMN encefalo + videat infettivologico 9
DECORSO CLINICO PL: es. fisico-chimico neg. / non pleiocitosi batterioscopico neg Ag solubili neg Film array neg VZV quantitativo neg colturale neg dopo 4gg V. infettivologico: Si consiglia Rocefin 1 g iv, Soldesam 2 mg x 4, Acyclovir 140 mg x 3 iv, ranidil 1 fiala/die e ricovero per le cure e accertamenti del caso. RMN senza e con contrasto: ndr 10
DECORSO CLINICO Ricoverato in buone condizioni generali ed in apiressia il 30-08 ore 19:30 con sospetto di Atassia cerebellare acuta post VZV. L’obiettività in ingresso è risultata concorde con le precedenti valutazioni. 11
DECORSO CLINICO Dal 31/08 al 2/09 le condizioni generali sono state stazionarie. Sempre vigile. Non miglioramenti per ciò che concerne l’andatura e l’equilibrio statico (Romberg neg.). Si rifiuta di camminare senza appoggio alla madre. Poco collaborante nelle prove di coordinazione. Evoluzione crostosa di quasi tutti gli elementi con caduta di molte croste. Il 31/8 ha eseguito PE (emocromo-chimica-sierologia), TF (neg. per Sbega) e videat oculistico: FO nei limiti della norma. 12
DECORSO CLINICO Il 1/09 ha eseguito: EEG: assenza di elementi patologici Il 3/09 miglioramento nel mantenimento della stazione eretta e nell’andatura che risulta solo lievemente allargata senza appoggio, la madre riferisce 3 scariche diarroiche. Esegue PE. V.Neuro: andatura lievemente atassica e lievemente a base allargata, poco collaborante durante la visita. Non defecit neurologici. 13
DECORSO CLINICO 4/09 Non riferite più scariche, caduta delle lesioni crostose, lieve peggioramento dell’andatura a base allargata. 5/09 Vigile, riferite 2 scariche la sera del 4/09, riesce a mantenere la stazione eretta senza appoggio, andatura a base meno allargata, ricerca ADV, rotavirus neg. 14
DECORSO CLINICO Dal 6/09 al 7/09 Sempre apiretico, non ulteriori scariche, feci formate, non più croste, sempre vigile, mantiene la stazione eretta e cammina senza appoggio. 7/09: V. Neuro: Non deficit neurologici focali, scarsa collaborazione, andatura incerta e a base allargata nonostante la madre riferisca miglioramento della deambulazione*. 15
DECORSO CLINICO 8/09 Andatura senza sostegno, autonoma base lievemente allargata soprattutto all’inizio della marcia , non alterazioni dell’equilibrio, riferite numerose scariche liquide nella notte, esegue PE. Dal 9/09 Non più alterazioni nella deambulazione e nell’equilibrio statico, sempre apiretico, non più scariche, sospesa tutta la terapia il 10/09 e si programma PE 11/09 per monitorare il titolo Ab anti VZV e anti HSV1. Viene dimesso a domicilio in buone condizioni generali e in apiressia 11/09 soprassedendo alla visita neurologica di controllo del 17/09 per la buona evoluzione del quadro e per la scomparsa completa dell’ atassia e dei disturbi dell’equilibrio. 16
ESAMI EMATOCHIMICI E URINE • PE 31-08 emocromo: GB 15220, N 85.4%, L 9.9% M 2.6% PLT 445 000 • PE 03-09 // : GB 12400, N 63.9%, L 24.5%, M 8% PLT 589 000 • PE 08-09 // : GB 20 320, N 71%, L 19.8%, M 5.8%, PLT 510 000 • PE 11/09 // : GB 15 170, N 75%, L 16.8%, M 5.8 % PLT 465 000 • Profilo epatico, renale, pancreatico, glicemico, coagulativo ed elettrolitico nella norma durante la degenza • VES e PCR all’ingresso alterate ( rispettivamente 41 e 3.6 ) con normalizzazione nelle seguenti valutazioni • Es.urine 04/09: fosfati amorfi numerosi, PH alcalino, 7.5, PS 1020, aspetto torbido ( indice di scarsa idratazione ) • TF Neg 31/08 per SBEGA • Ag fecali 05/09 ADV e Rotav. Neg 17
SIEROLOGIA ESEGUITA IL 31/08 • EBV e CMV IGM ed IGG Neg • HSV1 IGG Neg IGM POSITIVO 25.10 • HSV2 IGG ed IGM Neg • VZV IGG Pos 1.508 IGM Pos 0.874 • ECHOVIRUS IGG Neg IGM POSITIVO 23.12U/ml ( DIARREA ) • CMV-EBV-HSV1/2-VZV DNA Neg SIEROLOGIA RIPETUTA IL 11/09 • HSV1 IGM Pos 16.2 IGG Pos • VZV IGM Pos 0.547 IGG Pos1.406 18
TERAPIE EFFETTUATE Rocefin 1g iv a 70 mg/kg/die dal 31 fino alla dimissione. Acyclovir iv 140mg x 3 a 10 mg/kg/die dal 30 al 9/09 poi passato x OS a 3.5 x 4 fino alla dimissione per perdita dell’accesso venoso. Soldesam iv 2mg x 4 ( 0.5 mg/kg/die ) dal 30/08 al 3/09 poi sospeso e ripreso solo il 7/09 a 2mg x 2. Ranidil 1 fiala da 50mg iv/die ( 1-1.5 mg/kg ogni 8 ore) dal 30/08 al 9/09. 19
TERAPIE EFFETTUATE Cetirizina dal 30/09 fino alla dimissione Eosina al 2% dal 31/08 al 7/09 Dicoflor dal 3/09 e poi a domicilio IN PS : 1 dose di Rocefin e 1 dose di Soldesam In dimissione: 2 cpr Bentalan al dì per 2gg 20
ATASSIA CEREBELLARE ACUTA AC/ACPA è la complicazione neurologica più frequente della varicella che si verifica in circa 1 su 4000 casi di varicella tra i bambini. ( Sivaswamy L. Approach to acute ataxia in childhood: diagnosis and evaluation. J. of Ped. 2015 ) * Nella letteratura più recente troviamo sia studi che considerano le complicanze neurologiche ( encefalite, meningite, cerebellite, poliradiculopatia e mielite trasversa) dell’infezione da VZV negli adulti e nei bambini (Chamizo et al. Central nervous system infections caused by varicella-zoster virus. J Neur. Of Ped. 2016 ) che reports riguardanti l’atassia acuta nei bambini analizzandone le differenti e molteplici eziopatologie le quali esitano nella maggior parte dei casi a guarigione completa in assenza di reliquati neurologici talora senza la necessità di un trattamento ma che in minima parte portano ad una neurodegenerazione progressiva ed inesorabile poichè si tratta di sindromi genetiche complesse a trasmissione ereditaria ove l’unica terapia è di supporto.* 21
Acute Ataxia in Children: Approach to Clinical Presentation and Role of Additional Investigations Andrea Poretti et al. 2016 22
Sivaswamy L. Approach to acute ataxia in childhood: diagnosis and evaluation. J. of Ped. 2015 23
Acute Ataxia in Children: Approach to Clinical Presentation and Role of Additional Investigations Andrea Poretti 2016 24
Sivaswamy L. Approach to acute ataxia in childhood: diagnosis and evaluation. J. of Ped. 2015 25
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Acute cerebellitis in children: an eleven year retrospective multicentric study in Italy Lancella et al. Italian Journal of Pediatrics (December 2017) Laura Lancella, Susanna Esposito, Maria Luisa Galli, Elena Bozzola , Valeria Labalestra, Elena Boccuzzi, Andrzej Krzysztofiak, Laura Cursi, Guido Castelli Gattinara, Nadia Mirante, Danilo Buonsenso, Claudia Tagliabue, Luca Castellazzi, Carlotta Montagnani, Chiara Tersigni, Piero Valentini,Michele Capozza, Davide Pata, Maria Di Gangi, Piera Dones, Silvia Garazzini, Luca Baroero, Alberto Verrotti, Maria Luisa Melzi, Michele Sacco, Michele Germano, Filippo Greco, Elena Uga, Giovanni Crichiutti and Alberto Villani Questo studio rappresenta la più ampia casistica di pazienti pediatrici con AC/ACA che delinea un quadro clinico, laboratoristico, di neuroimaging ed elettrofisiologico dettagliato di questa condizione, indagando ed analizzando se questi elementi e le opzioni di trattamento correlino con le sequele neurologiche. 27
WHAT IS THE GOAL AND THE AIM OF THE STUDY Lo scopo dello studio è stato non solo quello di considerare le caratteristiche cliniche, le valutazioni elettrofisiologiche e le indagini neuroradiologiche dei bambini con AC/ACA inseriti nell’indagine, ma anche quello di cercare un’eventuale correlazione tra le manifestazioni cliniche all’esordio, il neuroimaging basale all’ingresso e l’impatto dei differenti approcci terapeutici sull’outcome neurologico. 28
ITALIAN PARTECIPANT CENTERS 29
MATERIALI E METODI (1) Si tratta di uno studio multicentrico retrospettivo che ha preso in considerazione bambini di età non superiore a 18aa ricoverati per AC/ACA in 12 ospedali pediatrici italiani dal 01/01/2003 al 31/12/2015. E’ stato realizzato uno score per ogni paziente basato sia su segni/sintomi cerebellari che su segni/sintomi extracerebellari. Per ogni segno/sintomo è stato assegnato 1 punto al fine di realizzare uno score di gravità suddiviso in 3 classi: basso, moderato e severo. Questo score era già stato realizzato in precedenza sempre presso l’OPBG a seguito di un precedente trial clinico intraospedaliero mai pubblicato riguardante più di 100 bb con AC/ACA. 30
MATERIALI E METODI (2) I Casi sono stati individuati revisionando le cartelle cliniche di tutti i bambini ricoverati per segni e/o sintomi suggestivi di AC/ACA. Criteri di inclusione : atassia con o senza altri sintomi/segni cerebellari e/o extracerebellari come dismetria, disartria, tremori intenzionali, nistagmo, vomito, febbre, cefalea, alterazione del sensorio o ipotonia. Criteri di esclusione: pazienti con età > 18aa, con gravi patologie di base (ID congenite o acquisite, IRC, ILC, talassemia e paralisi cerebrale infantile) , con patologie neurologiche , con malformazioni o con atassia determinata dall’ ingestione di tossici o da tumori. 31
MATERIALI E METODI (3) Ciascun paziente è stato caratterizzato per I suoi dati anagrafici, per i sintomi all’esordio della malattia, I sintomi alla dimissione, la durata del ricovero e informazioni riguardo la terapia. Il follow up dopo la dimissione è stato effettuato in relazione alle esperienze locali per ciascun centro . Quest’ultimo ha incluso controlli clinici , neurologici e valutazioni cognitive, mentre il neuroimaging è stato eseguito esclusivamente quando il medico del centro di riferimento lo ha ritenuto opportuno. Un P value ≤ 0.05 è stato considerato SS. 32
RISULTATI: GENERALITÀ 124 bambini sono stati inclusi nello studio (55%M). 118 ACA 6 AC (5 maschi ed 1 femmina di età compresa tra 2.5 e 9aa) L’ età media dei bambini con AC/ACA risulta 4.5 aa Il range time d’esordio dei segni/sintomi cerebellari è stato di 6 giorni prima di essere ricoverati ( mediana 0–30 gg). La durata della degenza in media è stata di 11 gg ( range tra 1 e 29 gg ). La diagnosi è stata clinica nella quasi totalità dei casi ( solo in 2 casi la PCR su liquor risultava + per VZV e parainfluenza). 33
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THE SCORE PROPOSED TO CLASSIFY AC/ACA SEVERITY: SYMPTOMS AT DISEASE MANIFESTATION 35
RISULTATI: CLINICA (1) Il segno più frequente evidenziabile all’esordio è stata un’andatura atassica a base allargata ( 92%) che rapidamente è evoluta e progredita nel corso dei primi 2 giorni del ricovero. Altri sintomi cerebellari ed extracerebellari descritti sono stati: Il disturbo dell’equilibrio 68%, la disartria 27%, la dismetria 35% , il vomito 42%, la cefalea 30% e la febbre 34%, tremori 24%. Il nistagmo o altri movimenti involontari degli occhi sono stati più rari 12% Non sono state descritte alterazioni del tono mm, dei ROT profondi e dei riflessi plantari. Tutti questi dati sono concordi con la più dettagliata descrizione clinica di Bozzola et al. Acute cerebellitis in varicella: a ten year case series and systematic review of the literature del 2016 dell’OPBG ( atassia 95%/disartria 37%/vomito 31%/dismetria 25%/cefalea 29%/tremori 22%/nistagmo 4.1%) 36
Risultati: clinica (2) Tutti avevano almeno 1 sintomo/segno cerebellare. 8 Bambini almeno 1 S/S cerebellare ma nessun S/S extracerebellare, mentre il 92% aveva almeno 1 S/S cerebellare e almeno 1 S/S extracerebellare. In base allo Score di gravità è stato possibile suddividere i casi in: - Lievi 56% - Moderati 39% - Severi 5.6% 37
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RISULTATI: SCORE/EEG/CSF 1) Essere M o F non aumenta il rischio di sviluppare sequele (P value 0.39); inoltre non c’è una differenza SS nell’età media tra coloro che hanno sviluppato esiti neurologici e coloro senza reliquati (P value 0.41) 2) Dal punto di vista delle manifestazioni cliniche d’esordio, dello Score clinico di gravità e della lunghezza della degenza ospedaliera non è stata osservata alcuna correlazione SS nè con le indagini neuroradiologiche di MRI ( p value > 0.05 ) nè con le sequele neurologiche a distanza ( p value 0.11 ) 3) Non è stato evidenziato un nesso associativo SS tra alterazioni liquorali chimico-citologiche ed esiti neurologici ( p value 1 ) in coloro i quali sono stati sottoposti a PL. Non è stata notata alcun correlato neanche con la severità sintomatologica d’esordio ( p value >0.05 ) 4) Analizzando coloro i quali sono stati sottoposti a studi EEG, non è stata individuata alcuna relazione SS tra anomalie bilaterali lente occipitali all’EEG , Score di gravità ( P value > 0.05 ) e outcome neurologico ( P value > 1) 39
RISULTATI: IMAGING 5) Il dato più significativo emergente da queste analisi è sicuramente la correlazione evidente ( P value 0.004) tra CT basale con anomalie della densità e outcome neurologico. Un’associazione SS è stata evidenziata anche con uno Score clinico di severità ( P value 0.009) rispetto a coloro i quali mostravano una sintomatologia clinica all’esordio lieve/moderata in cui la CT era normale. 6) La MRI basale all’esordio ha mostrato modificazioni dell’intensità di segnale in 6 casi. Le varie alterazioni riscontrate sono state molteplici , simili a quelle evidenziate in altri studi e tutte non patognomoniche. E’ stata dimostrata una correlazione SS tra anomalie del signalling d’intensità ed esito neurologico ( P value 0.024) , sebbene il 50% di coloro che avevano una MRI patologica non abbia poi sviluppato conseguenze neurologiche. Non è stato osservato invece un correlato tra Score clinico di gravità e MRI patologica ( P value > 0.05 ) Il 50% dei casi con sequele avevano una MRI basale negativa. *( vedi discussione) 40
RISULTATI: TERAPIE 7) Osservando attentamente I dati riguardo le strategie terapeutiche è stato possibile rilevare come, considerando l’intero gruppo preso in esame, non vi sia stato un correlato SS tra gli esiti neurologici e le terapie antivirali e/o steroidee ( P value rispettivamente di O,33 e 1). Infatti considerando I 6 casi che hanno presentato reliquati a distanza , il 50% nonostante avesse ricevuto una terapia singola o d’associazione iv ha sviluppato sequele. -Ciascun caso è stato trattato indipendentemente non essendoci standard di gestione terapeutica e non essendoci protocolli sul tipo di steroide da usare, sul dosaggio, sulla durata e sulla modalità di somministrazione. - 81 sono stati trattati mediante Acyclocir iv x 5gg ( 65 % ) , sebbene solo 66 siano stati I casi di AC/ACA associati a VZV. - 41 casi hanno invece ricevuto lo steroide iv (33%) . L’unico dato che correla significativamente con l’approccio terapeutico è stato nell’uso dei GC iv in coloro che all’esordio avevano uno Score clinico 41 più elevato. (P value 0.006)
RISULTATI: OUTCOME 8) 6 (5%) sono stati i reliquati neurologici durante un follow up mediano di 1aa. -Atassia in 3 casi, atassia + disturbi dell’equilibrio in 1 caso, atassia + ipotonia in 1 caso e disturbi dell’equilibrio + disartria in 1 caso -Non si sono osservate alterazioni della sfera cognitiva e/o alterazioni comportamentali e della condotta. 42
Cerebellite Acuta: Clinical presentation – microbiological results – CSF – neuroimaging – EEG - management – outcome 43
RISULTATI: AC Dai dati emerge come la AC sia stata evidenziata solo in 6 casi ( 5M e 1F ). Clinicamente solo i primi 2 casi mostravano uno Score severo con sintomi/segni extracerebellari. Sono stati gli unici che hanno poi sviluppato reliquati e che avevano una CT basale alterata. Entrambi mostravano poi anomalie liquorali con pleiocitosi linfocitica e proteinorrachia. Entrambi hanno ricevuto una terapia di associazione che non ha però avuto successo. I restanti 4 casi non hanno avuto sequele, non hanno eseguito TC, non avevano alterazioni CSF ed avevano ricevuto una terapia singola o d’associazione AV+GC. 44
Main findings of VZV and non-VZV related AC/ACA 45
RISULTATI: AC/ACA VZV 66 bambini (54%) con AC/ACA hanno avuto una diagnosi clinica di VZV, pertanto non sono state necessarie conferme sierologiche. Tutti non erano stati vaccinati. 10 bb (8%) sono stati vaccinati per il VZV e hanno pertanto sviluppato un’ AC/ACA non associata al VZV post- vaccinazione. Il 95% ha effettuato un trattamento antivirale mentre il 68% ha utilizzato uno steroide . L’esordio della AC/ACA si è verificato durante la fase crostosa e comunque non prima del 5° gg della varicella. 46
RISULTATI: AC/ACA VZV Le manifestazioni cliniche della AC/ACA e l’outcome neurologico non cambiavano in relazione all’insorgenza più precoce o più tardiva della sintomatologia cerebellare. Tutte le analisi statistiche effettuate considerando I bambini con AC/ACA associata al VZV e l’AC/ACA non associata al VZV non hanno mostrato una differenza SS. ( età , sesso , Score di gravità, durata della degenza, CSF, EEG, neuroimaging e outcome neurologico (P value >0.05). Ovviamente l’utilizzo dell’acyclovir è stato l’unico fattore che correlava significativamente con il gruppo AC/ACA con VZV (P value 0.001) Neanche la terapia steroidea mostrava un’associazione SS con il gruppo AC/ACA con VZV ( P value 0.6). Non è stato possibile conoscere, per la mancanza di un gruppo di controllo AC/ACA con VZV non trattato, se l’utilizzo della terapia GC e/o AV in questo sottogruppo di casi possa o meno avere un razionale d’impiego in termini di efficacia. 47
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA 1) L’età media d’esordio di 4.5aa risulta essere simile nei precedenti reports , sebbene lo studio di Bozzola et al. mostri una media di 5.5aa, più alta rispetto ai dati della letteratura (4.3-4.4 aa). Bozzola, et al. Acute cerebellitis in varicella: Italian Journal of Pediatrics. 2017 2) Il range time medio tra i segni/sintomi d’esordio dell’infezione (rash, febbre ) e le manifestazioni cliniche cerebellari/extracerebellari è stato di 6gg ( 0-30 gg SD ) analogamente ai risultati evidenziati in generale di 7gg tra l’inizio dell’esantema VZV e l’ospedalizzazione (Bozzola et al. 7.4 gg [ 1-21 media]) 3) La durata della degenza è stata di 11gg, in accordo con Bozzola et al. (11gg), ma in disaccordo con le altre analisi che hanno mostrato invece un tempo medio di 6.7gg; ciò è probabilmente legato ai 6 casi di AC in cui i medici avevano deciso di optare per una strategia con GC iv per oltre 14gg. 48
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA MRI 4) Per quanto riguarda l’MRI encefalo , come già detto in precedenza, manca un correlato con la gravità all’esordio sebbene vi sia un link SS con le sequele. -Tale dato però cozza con quanto osservato dalla più importante review sulla descrizione delle caratteristiche della MRI nella AC, ove è stata evidenziata una scarsa associazione con gli esiti a distanza. -Le anomalie riscontrate alla MRI e i vari pattern evidenziati alle neuroimaging nelle AC invece sono simili a quelli descritti da De Bruecker et al. -Non esiste un pattern patognomonico alla MRI di malattia ma tutte le anomalie evidenziate sono espressione della sofferenza cerebellare su base flogistica De Bruecker et al. MRI findings in acute cerebellitis. J.Of Ped. 2016 49
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DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA Il motivo per cui probabilmente il 50% di coloro che hanno sviluppato sequele neurologiche non mostravano anomalie alla MRI potrebbe essere legato alla difficoltà di ottenere una MRI encefalo in PS in urgenza ( tempo medio di attesa 7gg) ; ciò spiegherebbe non solo la relativa bassa prevalenza di AC nella casistica ma soprattutto la normalità del segnale alla MRI nel 50% dei casi con esiti. De Bruecker et al. hanno descritto un caso di AC con esiti invalidanti e con un imaging MRI d’esordio negativo . Dopo 1 mese ed 1 aa di follow up il quadro neuroradiologico ha poi mostrato un pattern di atrofia cerebellare con dilatazione progressiva del IV ventricolo. 51
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DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA CT 5) Come per la MRI anche i risultati emersi per la CT mostrano una stretta associazione SS con lo sviluppo delle sequele neurologiche. -A differenza di quest’ultima però la CT correla anche con la severità del quadro d’esordio. - Tali evidenze potrebbero avere una ripercussione sulla pratica clinica, sulla gestione di questi casi con un approccio terapeutico più precoce ed aggressivo e un follow up più ravvicinato per questo sottogruppo di pazienti. -Attualmente però non esistono dati in letteratura analoghi che possano avvalorare l’utilizzo di una CT d’emlèe basale estesa a tutti i bambini con AC/ACA. - La letteratura ha però descritto alcuni casi di AC con idrocefalo e segni di ipertensione endocranica all’esordio; in tali circostanze è consigliata e quasi mandatoria una CT in fase acuta per la sua potenziale utilità nell’evidenziare i segni di una compressione del TE, un edema cerebellare o un idrocefalo acuto. Gosalakkal JA. Epstein-Barr virus cerebellitis presenting as obstructive hydrocephalus. Clin Pediatr. 2016 53
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA: TERAPIA 6) Nonostante la frequenza dei casi riscontrati di AC/ACA nella pratica clinica pediatrica, le strategie di trattamento e il loro ruolo è dibattuto e poco studiato. Le linee guida internazionali non hanno ancora stabilito chiaramente se I bambini IC che sviluppano un’ AC/ACA dovrebbero ricevere un trattamento con antivirale e/o con steroidi, pertanto ciascun centro tutt’ora decide in relazione alle proprie esperienze personali e alle proprie linee guida locali che sono basate fondamentalmente sulla gravità clinica. -Heininger et al. ( Varicella. Lancet. 2015) hanno considerato mandatorio ed obbligatorio l’uso dell’Acyclovir non solo in coloro che esordivano con una malattia severa ma anche in tutti coloro che sviluppavano complicanze da VZV tra cui AC/ACA, sebbene non sia mai stata segnalata una loro reale efficacia e dei chiari benefici. -Altri autori non la raccomandano per l’evidenza della patogenesi autoimmunitaria (Losurdo G et al.: Varicella and its complications as cause of hospitalization. J. of Pediatric 2015) 54
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA: TERAPIA Considerando i pochi reports in letteratura che hanno valutato l’utilizzo della terapia antivirale e/o steroidea nella AC/ACA associata a VZV è emerso in generale un loro ampio utilizzo . - Bozzola et al. = 94% Acyclovir per 5gg iv e 33% Desametasone a 0.5mg/kg/die per coloro i quali presentavano un’esordio più acuto e di conseguenza un’ospedalizzazione più prolungata ; - Rack et al. = 46% Acyclovir su un totale di 67 bb con AC (Neurologic varicella complications before routine immunization in Germany. Pediatr Neurol. 2016) - Marchetto et al. = 68% Acyclovir e 79% GC su un totale di 29 casi di AC ( Epidemiology of hospital admissions for chickenpox in children: an Italian multicenter study . Journal of Pediatr. 2015) Per gli stessi motivi dell’antivirale questi autori fanno largo uso anche degli Steroidi principalmente per i casi di maggiore gravità ( Bozzola e Marchetto et al. ), ma non era chiaro nè cosa intendessero per “ Casi più severi” nè quale fosse la migliore gestione e strategia terapeutica con GC. 55
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA: VACCINO 7) Altro aspetto che è interessante sottolineare è la politica vaccinale verso il VZV in Italia, dove dal 2003 solo pochissime regioni italiane hanno raggiunto una copertura adeguata mentre nella maggior parte di esse risulta ancora molto bassa . Uno dei maggiori ospedali pediatrici italiani operando in un’area che ha un’alta copertura vaccinale poichè offre gratuitamente la vaccinazione per VZV , ha riportato pochissimi casi di AC/ACA. Ciò fa emergere i potenziali effetti benefici della diffusione della copertura vaccinale che possono ridurre le complicanze del VZV e di conseguenza le ospedalizzazioni con i costi pubblici associati. (Bonanni et Al. Varicella vaccination in Europe - taking the practical approach. Pediatric 2016 May). 56
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA:VACCINO La vaccinazione per VZV potrebbe far risparmiare alla società dai 637,762 euro ai 53 mila euro annualmente. Economic evaluation of Varicella vaccination in Italy: results of a systematic review Hum Vaccin Pediatrics 2017 Jul Ogni dollaro speso nella vaccinazione infantile genera 3 dollari di risparmio nella prospettiva del SSN e 10 in quella della società. Zhou et al. Economic evaluation of the routine childhood immunization program in the United States. Pediatrics. 2017 1 euro speso per la vaccinazione può liberarne 24 euro reinvestibili in assistenza clinica per chi si ammala. J. Ehreth “The value of vaccination, a global perspective”, Pediatrics 2016 57
COPERTURA VACCINALE VARICELLA J. Ehreth “The value of vaccination, a global perspective”, Vaccine 2016 Serie1; USA; 90,80% Serie1; Australia ; 83% Serie1; germania; 59% Serie1; giappone; 54% Serie1; italia; 33% 58
COPERTURA VACCINALE VZV: DATI ITALIANI 59
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA: SEQUELE 8) Pochissimi studi finora hanno valutato gli esiti dell’ AC/ACA , principalmente considerando gli outcomes neurologici a breve termine. Connolly et al. hanno monitorato per oltre 4 mesi dall’esordio dell’atassia 60 bambini ricoverati al St. Louis Hospital Childrens con diagnosi clinica di ACA e hanno evidenziato come fino al 91% avevano un recupero neurologico completo. Solo 5 casi mostravano alterazioni della sfera cognitiva in relazione all’apprendimento. Questo studio però considerava fondamentalmente bambini privi di segni/sintomi extracerebellari e senza anomalie MRI/CT ( nessun caso AC ) Connolly et al. Course and outcome of acute cerebellar ataxia. Ann Neurol. 2016; Nello studio di Bozzola et al. dopo un follow up medio di 3.5mesi ( 7gg/8mm) solo 1 caso ha sviluppato sequele invalidanti. Non sono stati rilevati esiti neurologici focali , esiti cerebellari , ritardo dello sviluppo, sordità o cecità. Bozzola, et al. Acute cerebellitis in varicella: Italian Journal of Pediatrics. 2017 60
DISCUSSIONE E CONFRONTI IN LETTERATURA: SEQUELE Hennes et al. hanno elaborato uno studio retrospettivo considerando 11 bambini con AC ( segni/sintomi cerebellari con o senza manifestazioni extracerebellari + MRI patologica ) e valutando l’esito neurologico e cognitivo dopo 4aa e 4mm. 5 casi ( 3 lievi e 2 moderati all’esordio ) non hanno avuto sequele. Dei 6 bambini che mostravano un quadro acuto più severo tutti mostravano deficit cognitivi coinvolgenti le abilità linguistiche , visuo - spaziali e di concentrazione e 5 di loro anche deficit neurologici (atassia e lievi tremori ). Hennes et al. Long-term outcome of children with acute cerebellitis. Neuropediatrics. 2016 Questo dato è a favore dei risultati osservati in questo studio (associazione SS CT/MRI patologica e sequele) . Pertanto tale potenziale sottogruppo di pazienti se adeguatamente individuato potrebbe beneficiare di un trattamento più precoce ed aggressivo e di un follow up più ravvicinato. 61
LIMITI EVIDENZIATI NELLO STUDIO Innanzitutto questi risultati dovranno essere confermati e avvalorati da studi prospettici prima di un protocollo di gestione uniformato che consigli l’esecuzione routinaria e d’emblèe all’esordio delle neuroimmagini a tutti i bambini che manifestino segni/sintomi di AC/ACA. Sarebbe pertanto utile individuare e selezionare quei casi aventi delle caratteristiche cliniche e sintomatologiche tali da predire delle alterazioni al neuroimaging. Purtoppo finora non è stata trovata una presentazione clinica associata ad alterazioni strutturali negli esami strumentali Oltre ad un limite legato al tipo di studio realizzato , l’altro aspetto è stata la mancanza di un follow up di confronto neuroradiologico a distanza nei casi che al momento del ricovero mostravano una CT/RMI patologica. 62
CONCLUSIONI: TAKE HOME MESSAGE 1) AC/ACA ha un decorso fondamentalmente benigno, rari sono i deficit neurologici a distanza. 2) Gli unici parametri e segni predittivi precoci associati SS alle sequele sono stati gli esami neuroradiologici all’esordio, sebbene il 50% dei soggetti con una MRI basale anomala non mostrava poi esiti a distanza. 3) La CT patologica basale è stato l’unico parametro che correlava con la gravità clinica delle manifestazioni. 4) Score clinico di gravità , durata della degenza, sesso , età , EEG, CSF e strategie terapeutiche non correlano con I reliquati neurologici a distanza. 5) L’esecuzione di CT/MRI all’esordio routinaria, d’emblèe a tutti I bambini con AC/ACA sarebbe giustificata da questo studio per identificare un gruppo a rischio di sequele a distanza che meriterebbe un approccio + aggressivo terapeutico e un follow up + stretto. 63
PROSPETTIVE FUTURE Ulteriori studi prospettici randomizzati sarebbero utili sia per definire meglio la relazione tra score clinico d’esordio, strategie terapeutiche ed outcome che per confermare questi risultati sull’importanza delle neuroimaging al momento della diagnosi così da sviluppare un protocollo unificato e standardizzato sulle indagini radiologiche nella valutazione AC/ACA evitando che ciascun centro agisca secondo le proprie esperienze. SCORE + MRI/CT all’esordio = classe rischio = personalizzazione della terapia e del follow up 64
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