ASTRONOMIA A DIVERSE LUNGHEZZE D'ONDA
←
→
Trascrizione del contenuto della pagina
Se il tuo browser non visualizza correttamente la pagina, ti preghiamo di leggere il contenuto della pagina quaggiù
1. Luce e radiazione elettromagnetica. 2. Spettro elettromagnetico e sua articolazione 3. Radiazione di corpo nero e legge di Wien 4. Corpi celesti nello spettro elettromagnetico 5. Cosa si può osservare nel cielo 6. Strumenti di osservazione
LUCE E SPETTRO ELETTROMAGNETICO Quasi tutta l’informazione che ricaviamo riguardo l’Universo è derivata dalla luce che ci raggiunge. Uniche eccezioni Rocce: abbiamo prelevato dei campioni dalla Luna e da una cometa. Sono stati esaminati anche resti di meteoriti Siamo atterrati con sonde senza equipaggio su alcuni Pianeti e Lune, Abbiamo rilevato i primi segnali da onde gravitazionali.
LUCE E SPETTRO ELETTROMAGNETICO La luce è una delle manifestazioni delle onde elettromagnetiche che sono i mediatori di una delle quattro interazioni a distanza dell’Universo: 1) Forza elettromagnetica 2) Forza gravitazionale (onde gravitazionali!!) 3) Forza nucleare forte 4) Forza nucleare debole
RADIAZIONE ELETTROMAGNETICA Può essere descritta tramite: Frequenza Lunghezza d’onda La luce viaggia a: 300,000,000 m/s Lunghezza d’onda
TERMINOLOGIA DELL’ONDA ELETTROMAGNETICA Lunghezza d’onda (Wavelength) – distanza tra due massimi o due minimi. Ampiezza (Amplitude) – altezza dell’onda rispetto all’equilibrio. Periodo (Period )- tempo di transito di una lunghezza d’onda. Frequenza (Frequency )- il numero di periodi dell’onda in un secondo.
LUCE VISIBILE La luce bianca è in realtà una composizione di diverse componenti Ogni colore della luce ha le sue caratteristiche lunghezza d’onda e frequenza
LUCE VISIBILE Il rosso ha una lunghezza d’onda di circa7.0 x 10-7 m e una frequenza di 4.3 x 1014 Hz Il viola ha una lunghezza d’onda di circa4.0 x 10-7 m e una frequenza di 7.5 x 1014 Hz Per la lunghezza d’onda gli astronomi spesso usano l’angstrom 1 angstrom = 1 x 10-10 m Red light has a wavelength of about 7000 angstroms
SPETTRO ELETTROMAGNETICO Possiamo vedere solo la parte visibile dello spettro elettromagnetico A grandi lunghezze d’onda troviamo infrarossi, microonde, onde radio A piccole lunghezze d’onda troviamo raggi ultravioletti, raggi x e raggi gamma Tutti insieme formano lo spettro elettromagnetico
SPETTRO ELETTROMAGNETICO Vediamo solo il visibile perché il nostro occhio è sensibile solo a quelle lunghezze d’onda Il nostro occhio ha quella sensibilità come frutto della nostra evoluzione per essere meglio sensibili alle onde elettromagnetiche emesse dal nostro Sole.
MA… DI CHE COLORE È IL SOLE? La luce del sole è una miscela di diversi colori, che appare ai nostri occhi come luce bianca. Questo si vede chiaramente in immagini del sole prese dallo spazio, al di fuori dell’atmosfera terrestre. L’arcobaleno consiste di luce del sole, separate in tutti i colori dello spettro. Ogni colore ha una diversa lunghezza d’onda – massima per il rosso, minima per il blu. Immagini dal sito http://solar- center.stanford.edu/SID/activities/GreenSun.ht ml
E ALLORA PERCHÉ IL SOLE CI APPARE GIALLO, O ROSSO…? Il Sole spesso ci appare giallo; osservandolo all’alba o al tramonto, quando è basso nel cielo, ci può apparire giallo, arancione, o rosso. Questo avviene perché i colori a piccola lunghezza d’onda (verde, blu, violetto) vengono diffusi dall’atmosfera, quindi solo i colori rosso/arancione/giallo raggiungono i nostri occhi attraverso un’atmosfera spessa. Questa è la stessa ragione per cui, quando il Sole è alto sull’orizzonte, il cielo appare blu. La diffusione della luce da parte dell’atmosfera segue la legge di Rayleigh: D∝ω4∝λ-4. Del resto, anche la luna può apparire rossa… come la Superluna del 31 gennaio 2018.
RADIAZIONE DI CORPO NERO Come mai il Sole emette radiazione elettromangnetica proprio nel visibile? Ogni oggetto emette energia Questa energia viene emessa a diversi intervalli di lunghezza d’onda (o di frequenza) La distribuzione dell’energia emessa in funzione della lunghezza d’onda si chiama curva di corpo nero La forma della curva di corpo nero dipende dalla temperatura dell’oggetto che emette la radiazione elettromagnetica
RADIAZIONE DI CORPO NERO Le caratteristiche di questa radiazione sono descritte secondo i principi della fisica classica dalle due leggi di Stefan-Boltzmann e di Wien Considerato che l'emissione di onde elettromagnetiche (che hanno determinate frequenze) comporta l'emissione di energia, il valore delle Radianze Spettrali, ossia la potenza irraggiata per unità di superficie (W/m2) per ogni frequenza della radiazione emessa dal corpo nero, possono essere legate in un grafico con le frequenze in ascissa e la radianza spettrale in ordinata: si ha quindi una distribuzione spettrale di un corpo nero
RADIAZIONE DI CORPO NERO In tale grafico si considerano corpi neri a diverse temperature: ciò che emerge è che il valore delle diverse radianze spettrali dipende dalla FREQUENZA D'EMISSIONE e dalla TEMPERATURA del corpo.
RADIAZIONE DI CORPO NERO Considerando l'insieme delle frequenze d'emissione, otteniamo la Radianza, la potenza emessa per unità di superficie considerando l'apporto energetico di tutte le frequenze. Tale parametro cresce notevolmente all'aumentare della temperatura Questo osservazione è espressa analiticamente dalla Legge di Stefan-Boltzmann (dal nome di Josef Stefan, che la scoprì sperimentalmente, e da quello del fisico Ludwing Boltzmann, che la formalizzò matematicamente): Il valore T è la temperatura assoluta del corpo nero.
LEGGE DI WIEN (1894) Lo spettro di emissione del corpo nero mostra un massimo di energia emessa ad una certa lunghezza d’onda (λmax) All’aumentare della temperatura T del corpo, la lunghezza d’onda del massimo di emissione decresce 0.2898 λ MAX = cm T Unità misura 0.2898 cm ⋅ K
RADIAZIONE DI CORPO NERO
RADIAZIONE DI CORPO NERO Cool gas ( ~60K) Young star ( ~600K) The Sun (~6000K) Hot stars in a cluster ( ~60,000K)
corpo umano T = 37 ° C = 310 K λmax ≈ 9 µm lampada a incandescenza T ≈ 3 000 K λmax ≈ 1 µm stella T ≈ 30 000 K λmax ≈ 1000 Å
corpo umano T = 37° C = 310 K λmax ≈ 9 µm B(λ, 310 K) (x108 erg cm-3 s-1) osservare bene le unità di misura sull’asse y, in particolare i valori di scala, in questa e nelle prossime due diapositive λ (µm)
lampada a incandescenza T ≈ 3 000 K λmax ≈ 1 µm B(λ, 3000 K) (x1013 erg cm-3 s-1) λ (µm)
stella T ≈ 30 000 K λmax ≈ 1000 Å=0,1µm B(λ, 30000 K) (x1018 erg cm-3 s-1) λ (µm)
2000 K 1750 K 1500 K 1250 K λ (µm) All’aumentare della temperatura, l’energia totale emessa cresce, perché aumenta l’area totale sotto la curva e cresce con la quarta potenza di T (Legge di Stefan – Boltzmann)
UNIVERSO A DIVERSE LUNGHEZZE D’ONDA Quello che vediamo dell’universo cambia molto in base allo strumento che usiamo In particolare, la stessa regione di cielo può essere molto diversa se osservata con strumenti sensibili a differenti intervalli dello spettro elettromagnetico.
SPETTRO ELETTROMAGNETICO Se potessimo osservare solo nel visibile avremmo grandi limitazioni Osservare in tutto lo spettro elettromagnetico ci fornisce grandi informazioni Alcuni oggetti sono visibili solo in alcune regioni dello spettro elettromagnetico
IL SOLE Visible Ultraviolet X-ray X-ray
ORIONE UV infrared Map of Ordinary visible Orion region
SATURNO Visible light image radio wavelength image
COSA POSSIAMO OSSERVARE DELL’UNIVERSO?
VISIBILE λ=400-800 nm f=375-750 THz T=3,500-7,000 K Day-to-day: The Sun (6000 K) Astronomy Stars Nebulae (reflected, emission, absorption)
Ultravioletto λ=10-400 nm f=0.75-30 PHz T=7,000-300,000 K Day-to-day: UV lights The Sun (thermal radiation) Astronomy: Hot, young stars
La principale fonte di luce ultravioletta sulla Terra è il Sole. Nella foto, un'immagine a falsi colori ripresa nello spettro dell'ultravioletto lontano
X-ray λ=0.02-10 nm f=30-1500 PHz T=300,000-15,000,000 K Day-to-day: X-ray machines Astronomy: Supernovae X-raybinary stars Very hot gas Black Holes accretion disk
CRAB NEBULA (RESTO DI SUPERNOVA)
Gamma-ray λ1500 PHz T>15,000,000 K Day-to-day Nuclear Power stations Nuclear explosions Astronomy: Gamma-ray bursts Extremely hot gas
Rappresentazione artistica dell'evento GRB 080319B.
Near-Infrared λ=0.8-3 µm f=100-375 THz T=1,000-3,500 K Day-to-day: Hot things Night-vision goggles Astronomy: Cooler stars Dust is transparent!
MID-INFRARED (MIR) (Λ=3-30 ΜM ; F=10-100 THZ ; T=100-1000 K) Day-to-day: Us! Thermal cameras Astronomy: Warm dust Proto-planetary disks (warm dust!)
FAR-INFRARED (FIR) (Λ=30-300 MICRONS ; F=1-10 THZ ; T=10-100 K) Day-to-day: Not much really The atmosphere blocks it all Astronomy: Cool dust
Sulla sinistra il centro della Via Lattea nella luce visibile. Il centro galattico è dominato da nubi di polverenel Sagittario. Sulla destra il centro galattico è visto all'infrarosso che è in grado di penetrare fino al vero cuore della galassia.
SUB-MILLIMETRE AND MILLIMETRE (Λ=0.3-3 MM ; F=0.1-1 THZ ; T=1-10 K) Day-to-day: Airport security systems Astronomy: Cold dust The early Universe!
MICROWAVE (Λ=3-30 MM ; F=10-100 GHZ ; T=0.1-1 K) Day-to-day Microwave ovens Some communications Astronomy: Energetic electrons in magnetic fields The early Universe
Mappa della radiazione cosmica di fondo,
RADIO (Λ>30 MM ; F
MAPPA RADIO DELLA GALASSIA NEI 21CM
STRUMENTI DI OSSERVAZIONE Servono telescopi diversi per osservare le diverse regioni dello spettro elettromagnetico L’atmosfera non è trasparente a tutta la radiazione elettromagnetica
TELESCOPI OTTICI I telescopi, qualunque sia la banda elettromagnetica in cui lavorano, svolgono essenzialmente tre funzioni principali per l’astronomia: 1. raccolgono radiazione su un’area grande, permettendo lo studio di sorgenti molto deboli 2. aumentano il diametro angolare apparente degli oggetti, permettendone lo studio ad alta risoluzione spaziale 3. definiscono con precisione la posizione degli oggetti e quindi i loro moti.
TELESCOPI OTTICI I telescopi ottici si dividono principalmente in due classi, i rifrattori e i riflettori, in base al tipo di elementi ottici utilizzati. Il telescopio rifrattore, grazie ad un insieme di lenti, sfrutta il fenomeno della rifrazione per focalizzare l'immagine. Il telescopio riflettore, grazie ad un insieme di specchi, sfrutta il fenomeno della riflessione per focalizzare l'immagine.
RADIOTELESCOPI
RADIOTELESCOPI
RADIOTELESCOPI
RADIOTELESCOPI
TELESCOPI X La prima mappa del cielo X fu fatta all’inizio degli anni 1970 dal satellite SAS 1 (Uhuru) cui sono seguiti osservatori con sempre maggior sensibilità e risoluzione, quali HEAO 1 (Einstein), EXOSAT, XMM, Chandra. Telescopi spaziali
TELESCOPI GAMMA Le prime osservazioni gamma furono ottenute alla fine degli anni 1960 dal satellite OSO-3 (Orbiting Solar Observatory) che rivelò radiazione gamma proveniente dalla Via Lattea; Telescopi spaziali
TELESCOPI ULTRAVIOLETTI (UV) I raggi UV coprono lunghezze d’onda tra i 10 e i 400 nm, cioè tra la banda X e quella ottica. Alle lunghezze d’onda minori (EUV, XUV, lontano UV) le tecniche osservative sono simili a quelle dei raggi X, con telescopi a incidenza radente e rivelatori a conteggio di fotoni; si tratta quindi della banda più difficile da osservare, e solo recentemente vi sono state missioni dedicate (EUVE, FUSE, UIT, HUT). Alle lunghezze d’onda maggiori, nella regione del vicino UV, le tecniche sono invece simili a quelle del visibile, salvo la necessità di salire oltre l’atmosfera che assorbe pesantemente questa radiazione. La più famosa missione in questa regione spettrale è stato l’International Ultraviolet Explorer (IUE), lanciato nel 1978 e attivo per 20 anni: era dotato di un telescopio da 45 cm con due spettrografi con cui raccolse spettri di oltre 100.000 stelle
TELESCOPI INFRAROSSI (IR) I telescopi infrarossi sono differenti in base alle lunghezze d’onda che si vuole osservare. Nel vicino infrarosso possono essere usati normali telescopi ottici con sensibilità per i filtri del vicino IR. Per questo motivo, la regione del vicino infrarosso dello spettro è comunemente incorporata come parte dello spettro "ottico", insieme al vicino ultravioletto. Molti telescopi ottici , come quelli dell'osservatorio di Keck , funzionano efficacemente sia nel vicino infrarosso che nelle lunghezze d'onda visibili.
TELESCOPI INFRAROSSI (IR) le misurazioni a infrarossi effettuate dalle indagini astronomiche 2MASS e WISE sono state particolarmente efficaci nel rivelare cluster di stelle precedentemente non scoperti Telescopi infrarossi, che includono la maggior parte dei principali telescopi ottici e alcuni telescopi a infrarossi dedicati, devono essere raffreddati con azoto liquido e protetto da oggetti caldi. La ragione di ciò è che gli oggetti con temperature di poche centinaia di kelvin emettono la maggior parte della loro energia termica alle lunghezze d'onda dell'infrarosso. Se i rivelatori a infrarossi non venissero raffreddati, la radiazione proveniente dal rivelatore stesso contribuirebbe a generare un rumore che ridurrebbe la radiazione da qualsiasi fonte celeste.
TELESCOPI INFRAROSSI (IR)
TELESCOPI INFRAROSSI (IR) La principale limitazione della sensibilità agli infrarossi da parte dei telescopi terrestri è l'atmosfera della Terra. Il vapore acqueo assorbe una quantità significativa di radiazione infrarossa e l'atmosfera stessa emette a lunghezze d'onda infrarosse. Per questo motivo, la maggior parte dei telescopi a infrarossi sono costruiti in luoghi molto asciutti in alta quota, quindi sono sopra la maggior parte del vapore acqueo nell'atmosfera. Luoghi adatti sulla Terra includono l' Osservatorio Mauna Kea a 4205 metri sul livello del mare, l' Osservatorio del Paranal a 2635 metri in Cile e le regioni del deserto di ghiaccio di alta quota come Dome C in Antartide . Anche ad altitudini elevate, la trasparenza dell'atmosfera terrestre è limitata, tranne che nelle finestre a infrarossio lunghezze d'onda in cui l'atmosfera terrestre è trasparente
https://it.wikipedia.org/wiki/Lista_dei_telesc opi_spaziali
COMPITO A seguire vedete 12 oggetti con la loro imagine nel visibile al centro Dovete riconoscere in che regione dello spettro elettromagnetico sono state osservate le altre 4 immagini ai lati Alcuni casi sono facili ma altri no!
CRAB NEBULA U5 (UIT) X4 (Chandra) Crab (VLT) F7 (Herschel) R9 (NRAO)
CENTAURUS A M7 (Spitzer) X3 (Chandra) Centaurus A (NOAO) F8 (Herschel) R7 (NRAO)
ANTENNAE X5 (Chandra) M6 (Spitzer) Antennae (Hubble) F1 (Herschel) R8 (VLA)
CASSIOPEIA A M2 (Spitzer) X6 (Chandra) Cassiopeia A (Hubble) F2 (Herschel) R11 (NRAO)
LARGE MAGELLANIC CLOUD U4 (Rocket) X1 (ROSAT) LMC (AAO) F3 (Herschel) R10 (RAIUB)
TRIANGULUM U1 (UIT) X8 (ROSAT) Triangulum (INT) M4 (Spitzer) R2 (NRAO)
Multiwavelength Astronomy ORION X2 (XMM) N1 (VISTA) Orion (Hubble) M3 (Spitzer) F9 (Planck)
M81 U2 (UIT) X12 (Chandra) M81 (Gendler) F5 (Herschel) R1 (VLA)
M87 X9 (Chandra) M5 (IRAS) M87 (AAT) F4 (Herschel) R4 (NRAO)
SOMBRERO N2 (2MASS) X10 (Chandra) Sombrero (Hubble) M1 (Spitzer) R3 (VLA)
M82 X11 (Chandra) M8 (Spitzer) M82 (Gendler) F6 (Herschel) R5 (VLA/Merlin)
ANDROMEDA U3 (GALEX) X7 (XMM-Newton) Andromeda (Gendler) F10 (Herschel) R6 (Effelsberg)
Puoi anche leggere